TCBO: IL MUSICAL
"WEST SIDE STORY"
PER CELEBRARE BEINSTEIN
NEI CENT'ANNI DALLA NASCITA

Il musical, che dopo una lunga
gestazione e un’anteprima a Washington debuttò con successo al
Winter Garden Theater di New York il 26 settembre 1957 – con la
coreografia e la regia di Jerome Robbins, i versi di Stephen Sondheim
e i testi di Arthur Laurents –, è in scena nella Sala Bibiena
dall’11 al 17 luglio.
Questo titolo celebra anche i dieci
anni di collaborazione tra il Comunale e la Bernstein School of
Musical Theater, che ha dato vita ad apprezzate produzioni quali The
Beggar's Holiday, Il bacio della donna ragno, Les Miserables,
Ragtime, Evita e Titanic.
West Side Story rilegge e attualizza la
shakespeariana vicenda senza tempo di Romeo e Giulietta, calandola
nel mondo newyorkese dell'Upper West Side degli anni Cinquanta del
Novecento, dai colori, dai timbri e dai ritmi caleidoscopici. Dopo
un iniziale tentativo di ripensarla come una storia di rivalità tra
ebrei e cattolici, Bernstein e il librettista Laurents decisero
invece di concentrarsi su due gang contrapposte: quella bianca dei
Jets e quella portoricana degli Sharks, moderni Capuleti e Montecchi.
Il musical pone l'accento sulla problematica del disagio giovanile e
dell'integrazione sociale causata dalle ondate di immigrazione negli
Stati Uniti in quell'epoca, in particolare a New York City, e sulle
conseguenti tensioni, paure e violenze che ne sono scaturite. In
questo contesto, i due giovani amanti protagonisti, Maria e Tony,
sperano in una vita migliore; ma l'amore sincero che provano l'uno
per l'altra si scontra con la dura e tragica realtà che li circonda.
«Anche se inseriti nei bassifondi
della New York degli anni Cinquanta – dice il regista Gianni Marras
– Romeo e Giulietta non perdono la purezza di due giovani
innamorati che vogliono andare oltre le convenzioni, i pregiudizi e
le rivalità che da politiche, in Shakespeare, diventano etniche e
sociali in Bernstein. Nell’orizzontalità della vita di questi
teppisti, che non vedono oltre i muri dei vicoli che li circondano e
dentro i quali si scontrano per qualcosa che ha un mero valore di
rivalsa, si inserisce la verticalità del balcone, simbolo dell’amore
di Tony e Maria che vuole andare al di là, alla ricerca di un
“Somewhere” dove realizzare il sogno di una vita felice. L’unica
possibilità che questa realizzazione avvenga – continua il regista
– viene affidata, non a caso, al carattere e alla lucidità del
mondo femminile di Maria e di Anita; due donne che, arrivando da una
realtà di povertà e privazioni, hanno dentro quella determinazione
di chi vuole impossessarsi del proprio futuro. E lo scontro avviene
con un mondo maschile fallimentare, sia nella rassegnazione delle
uniche figure adulte presenti nella storia, sia nella rabbia delle
due bande dei Jets e degli Sharks, incapaci di andare oltre la
violenza che li circonda. Quella violenza stupida e incontrollata –
conclude Marras – che porta al tragico finale in cui, a differenza
di Shakespeare, si fa sopravvivere il personaggio femminile di Maria
per lasciare aperta la speranza che la morte di Tony possa abbattere
i muri che dividono gli animi e i desideri di tutti quei giovani».
L’eclettismo e la freschezza dei
testi di Bernstein e Sondheim, la variegata invenzione melodica,
ricca di ritmi latini e contaminazioni dal jazz - che restituiscono
l’agitazione e la gioia feroce dei giovani - e dalla popular music
americana, sono fra i motivi del suo successo teatrale, prima, e
cinematografico, poi, con il pluripremiato film del 1961 diretto da
Robert Wise e Jerome Robbins.
Cruciale in West Side Story è la
componente coreografica, che diventa parte integrante della
narrazione, del dramma e della partitura musicale. Le nuove
coreografie di Gillian Bruce per Bologna vogliono essere in qualche
modo recitate: i movimenti, concepiti in modo da valorizzare i corpi
e le potenzialità degli interpreti, mostrano le azioni e gli stati
d'animo di ogni personaggio. Significativo è in particolare il
prologo, in cui diversi pannelli in movimento simulano i vicoli della
città per creare una scena in cui a dominare è il sentimento di
paura e agitazione delle due bande rivali.
Per quanto riguarda la parte vocale,
Shawna Farrell ha lavorato con i giovani talenti della Bernstein
School of Musical Theater per prepararli a questo titolo che -
sostiene - «rappresenta una sfida per gli allievi della BSMT,
soprattutto per i principali interpreti della storia: Maria deve
infatti avere una vocalità timbrata verso la lirica e Tony deve
possedere una grande estensione vocale per affrontare canzoni come
Maria. Naturalmente tutto il lavoro svolto con i ragazzi si è basato
sul recitato, perché la coppia Bernstein-Sondheim non ha lasciato
una singola nota o parola fuori posto per raccontare la bellissima
storia di West Side Story».
Tra gli interpreti principali del cast
spiccano Timothy Pagani e Caterina Gabrieli nei panni di Tony e
Maria, Alessio Ruaro in quelli di Riff, Massimiliano Carulli come
Bernardo e Francesca Ciavaglia come Anita.
Lo spettacolo è realizzato grazie al
sostegno di Sigaro Toscano – Gruppo Maccaferri.
West Side Story è l'ultimo
appuntamento della rassegna A Summer Musical Festival che fa parte di
Bologna Estate 2018, il cartellone di attività promosso e coordinato
dal Comune di Bologna.
I biglietti per il musical, da 50 a 10
euro, sono disponibili online su www.tcbo.it e presso la biglietteria
del Teatro Comunale in Largo Respighi 1. Per informazioni :
051529019.
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