ARGOT STUDIO DI ROMA
STAGIONE TEATRALE 2025/2026
di e con Filippo Timi
musicista Lorenzo Minozzi
una produzione Filippo Timi, Argot Produzioni, Teatro Franco Parenti
13 canzoni e 13 monologhi, autoscatti intimi e spregiudicati per una lucida, folle e coloratissima sinfonia.
Tutti vorremmo vincere Sanremo, peccato che serva la canzone della vita.
… Che uno dice “sognare non costa un cazzo”, e invece sì: ogni salto mortale ti chiede prima di cadere 200 volte.
Filippo Timi lo sa, e canta l’album di fotografie della sua anima, in tredici canzoni e altrettanti monologhi: un diario aperto dove ogni parola è un autoscatto coraggioso e definitivo. Ogni fotografia consegna il soggetto a un giudizio universale (chiedere ad Agamben per conferma): che sia un’immagine, una canzone, un ricordo o un monologo, potrebbe essere l’ultima traccia di sé.
E con lucida follia, da Goethe a Peter Griffin, da Iva Zanicchi a Michelangelo, Timi orchestra tutto ciò in una sinfonia personalissima, con la consapevolezza che no, “non sarò mai Elvis Presley, ma va bene così”.
musicista Lorenzo Minozzi
una produzione Filippo Timi, Argot Produzioni, Teatro Franco Parenti
13 canzoni e 13 monologhi, autoscatti intimi e spregiudicati per una lucida, folle e coloratissima sinfonia.
Tutti vorremmo vincere Sanremo, peccato che serva la canzone della vita.
… Che uno dice “sognare non costa un cazzo”, e invece sì: ogni salto mortale ti chiede prima di cadere 200 volte.
Filippo Timi lo sa, e canta l’album di fotografie della sua anima, in tredici canzoni e altrettanti monologhi: un diario aperto dove ogni parola è un autoscatto coraggioso e definitivo. Ogni fotografia consegna il soggetto a un giudizio universale (chiedere ad Agamben per conferma): che sia un’immagine, una canzone, un ricordo o un monologo, potrebbe essere l’ultima traccia di sé.
E con lucida follia, da Goethe a Peter Griffin, da Iva Zanicchi a Michelangelo, Timi orchestra tutto ciò in una sinfonia personalissima, con la consapevolezza che no, “non sarò mai Elvis Presley, ma va bene così”.
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30 ottobre - 2 novembre 2025
LA SIMPATIA DI TUTTE LE COSE
sta tutto al suo posto, anche quando sembrerebbe il contrario
di e con Michele Sinisi
collaborazione drammaturgica Davide Attilio Tattolo
la meraviglia di Francesco M. Asselta
sound designer Claudio Kougla
progetto grafico Daniele Geniale
una produzione Festival Castel dei Mondi di Andria
sostegno alla produzione IAC, Matera - Centro Arti Integrate/Officina San Domenico, Andria
Tutto parte dal ricordo di una lezione di scienze in cui la prof affronta in classe le qualità dei liquidi di stare assieme: la simpatia. Alla lezione di scienze si alternano aneddoti di vita vissuta, forme immaginate nello spazio scenico e pian piano la simpatia si alleggerisce di ogni pretesa dottrinale. Il parossismo del dovere e del compito lascia spazio gradualmente ad un dialogo che verticalizza ogni istante. La classe percepisce l’occasione di un’esperienza che, grazie alle relazioni tra le persone e gli eventi intorno, apre ad una visione nuova. Senza giudizio, la vita si fa materia.
30 ottobre - 2 novembre 2025
LA SIMPATIA DI TUTTE LE COSE
sta tutto al suo posto, anche quando sembrerebbe il contrario
di e con Michele Sinisi
collaborazione drammaturgica Davide Attilio Tattolo
la meraviglia di Francesco M. Asselta
sound designer Claudio Kougla
progetto grafico Daniele Geniale
una produzione Festival Castel dei Mondi di Andria
sostegno alla produzione IAC, Matera - Centro Arti Integrate/Officina San Domenico, Andria
Tutto parte dal ricordo di una lezione di scienze in cui la prof affronta in classe le qualità dei liquidi di stare assieme: la simpatia. Alla lezione di scienze si alternano aneddoti di vita vissuta, forme immaginate nello spazio scenico e pian piano la simpatia si alleggerisce di ogni pretesa dottrinale. Il parossismo del dovere e del compito lascia spazio gradualmente ad un dialogo che verticalizza ogni istante. La classe percepisce l’occasione di un’esperienza che, grazie alle relazioni tra le persone e gli eventi intorno, apre ad una visione nuova. Senza giudizio, la vita si fa materia.
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27-30 novembre 2025 (Anteprima)
BABY REINDEER/Piccola Renna
27-30 novembre 2025 (Anteprima)
BABY REINDEER/Piccola Renna
di Richard Gadd
traduzione di Massimiliano Farau
con Francesco Mandelli
regia Francesco Frangipane
musiche Roberto Angelini
scenografia Francesco Ghisu
luci Giuseppe Filipponio
costumi Eleonora Di Marco
una produzione Argot Produzioni, Pierfrancesco Pisani e Isabella Borettini per Infinito, Nidodiragno/CMC produzioni
Un adrenalinico e al tempo stesso desolante one man show che esplora l'ossessione, l'illusione e le conseguenze di un incontro casuale. Un potentissimo monologo, per la prima volta tradotto e messo in scena in Italia, scritto dal talentuoso ed originale comico e sceneggiatore scozzese Richard Gadd a partire da un fatto personale e da lui interpretato con enorme successo nel 2019 all’Edinburgh Fringe Festival, da cui Netflix ha tratto nel 2024 l’acclamata miniserie, diventata subito popolarissima.
L' aspirante comico Donny lavora come barista in un pub di Londra e trascorre un’esistenza segnata dalla frustrazione e da un senso di inadeguatezza costante. Un giorno compie un atto di gentilezza verso una cliente trasandata e in difficoltà, offrendole una tazza di tè. Ma a partire da quel gesto, la donna inizia a sviluppare un’ossessione crescente e morbosa nei suoi confronti, cercando di insinuarsi con sempre maggiore insistenza nella sua vita e minandone ogni aspetto.
traduzione di Massimiliano Farau
con Francesco Mandelli
regia Francesco Frangipane
musiche Roberto Angelini
scenografia Francesco Ghisu
luci Giuseppe Filipponio
costumi Eleonora Di Marco
una produzione Argot Produzioni, Pierfrancesco Pisani e Isabella Borettini per Infinito, Nidodiragno/CMC produzioni
Un adrenalinico e al tempo stesso desolante one man show che esplora l'ossessione, l'illusione e le conseguenze di un incontro casuale. Un potentissimo monologo, per la prima volta tradotto e messo in scena in Italia, scritto dal talentuoso ed originale comico e sceneggiatore scozzese Richard Gadd a partire da un fatto personale e da lui interpretato con enorme successo nel 2019 all’Edinburgh Fringe Festival, da cui Netflix ha tratto nel 2024 l’acclamata miniserie, diventata subito popolarissima.
L' aspirante comico Donny lavora come barista in un pub di Londra e trascorre un’esistenza segnata dalla frustrazione e da un senso di inadeguatezza costante. Un giorno compie un atto di gentilezza verso una cliente trasandata e in difficoltà, offrendole una tazza di tè. Ma a partire da quel gesto, la donna inizia a sviluppare un’ossessione crescente e morbosa nei suoi confronti, cercando di insinuarsi con sempre maggiore insistenza nella sua vita e minandone ogni aspetto.
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18-21 dicembre 2025
TONY PAGODA
18-21 dicembre 2025
TONY PAGODA
di Paolo Sorrentino
con Iaia Forte
e con Anita Fiorello
una produzione Argot Produzioni
in collaborazione con Pierfrancesco Pisani e Isabella Borettini per Infinito
Nato dalla penna del regista Paolo Sorrentino, già base del personaggio di Toni Servillo nel film L’uomo in più, Pagoda conquista la sua terza vita approdando al teatro.
Ne veste panni, lustrini e capelli impomatati, in quella che il critico Rodolfo Di Giammarco ha definito “un’adorabile trasformazione cialtrona”, la straordinaria Iaia Forte.
Se a Sinatra la voce l'ha mandata il Signore, allora a me, più modestamente, l'ha mandata San Gennaro: Tony Pagoda è un cantante napoletano da night club, con tanto passato alle spalle. Ha avuto il talento, il successo, i soldi, le donne. Ora, all’apice della carriera, nella New York degli anni Cinquanta, sta per esibirsi al Radio City Music Hall, davanti al leggendario Frank Sinatra. Sarà il trasporto sentimentale delle sue canzoni melodiche, o più probabilmente lo stato allucinatorio indotto da alcol e cocaina, ma, mentre canta, Pagoda è attraversato da scariche di memoria, improvvise “struggenze” d’amore, illuminazioni sul significato della vita o, più prosaicamente, sul tirare a campare, che elargisce a piene mani ad amici e sconosciuti, in un vulcanico e straripante flusso di coscienza.
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29-30 gennaio 2026 _ evento speciale
IL CINEMA DI ELEONORA DANCO
Due serate con Eleonora Danco in dialogo con il giornalista Sergio Lo gatto per parlare del suo cinema che attinge in tutto e per tutto dal teatro e dalla poetica di questa artista visionaria:
N-Capace
REGIA: Eleonora Danco
CAST: Eleonora Danco, Riccardo Vitiello
NAZIONE: Italia
ANNO: 2014
DURATA: 80’
PRODUZIONE: Bibi Film, Rai Cinema
Tutto è nato da un rifiuto, dal non voler soffrire per la morte della madre. La protagonista, Anima in pena, ha un conflitto con l’anziano padre e i luoghi della sua infanzia. In questo viaggio tra Terracina e Roma, nello struggimento che la sovrasta, si ferma a parlare con gli anziani e gli adolescenti. È attratta dalle loro facce, dalle voci, e li interroga. Due generazioni che hanno in comune il vuoto, la sospensione. Entrare nelle loro emozioni. La memoria e i ricordi: distruggerli o abbracciarli? Anima in pena è in attesa di avere il permesso dalla madre per fare il bagno al mare. È in attesa di buttarsi nella vita.
29-30 gennaio 2026 _ evento speciale
IL CINEMA DI ELEONORA DANCO
Due serate con Eleonora Danco in dialogo con il giornalista Sergio Lo gatto per parlare del suo cinema che attinge in tutto e per tutto dal teatro e dalla poetica di questa artista visionaria:
N-Capace
REGIA: Eleonora Danco
CAST: Eleonora Danco, Riccardo Vitiello
NAZIONE: Italia
ANNO: 2014
DURATA: 80’
PRODUZIONE: Bibi Film, Rai Cinema
Tutto è nato da un rifiuto, dal non voler soffrire per la morte della madre. La protagonista, Anima in pena, ha un conflitto con l’anziano padre e i luoghi della sua infanzia. In questo viaggio tra Terracina e Roma, nello struggimento che la sovrasta, si ferma a parlare con gli anziani e gli adolescenti. È attratta dalle loro facce, dalle voci, e li interroga. Due generazioni che hanno in comune il vuoto, la sospensione. Entrare nelle loro emozioni. La memoria e i ricordi: distruggerli o abbracciarli? Anima in pena è in attesa di avere il permesso dalla madre per fare il bagno al mare. È in attesa di buttarsi nella vita.
N-Ego
REGIA: Eleonora Danco
CAST: Eleonora Danco, con l’amichevole partecipazione di Antonio Bannò, Luca Gallone, Federico Majorana, Filippo Timi, Elio Germano
NAZIONE: Italia
ANNO: 2024
DURATA: 82’
PRODUZIONE: Nightswim, Tessalit Productions, Rai Cinema
DISTRIBUZIONE: Lo Scrittoio
n-Ego è una intensa e libera esplorazione della condizione umana, un viaggio attraverso le strade, dove la regista affronta una profonda crisi creativa ed esistenziale. In cerca di autenticità, si immerge in luoghi diversi, incontra personaggi che con le loro storie rispecchiano le sue paure e i suoi desideri.
Ogni incontro diventa un riflesso dei suoi demoni interiori, trasformando le vite di questi individui in tessere di un mosaico emotivo. La regista, travestita da manichino de Chirichiano con il volto coperto da una calza e una cartuccera di sonniferi sul petto, è un personaggio segnato, graffiato, ma che conserva ancora lo spirito incosciente della fanciullezza. Attraverso immagini evocative, un montaggio audace, e a un ritmo drammatico e divertente, n-Ego trascende la realtà, invitando lo spettatore a riflettere sulla propria esistenza, nel labirinto che è il caos della vita Adulta.
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12-15 febbraio 2026
L’UOMO DI LEGNO
scritto e diretto da Filippo Gili
con Massimiliano Benvenuto, Arcangelo Iannace e Filippo Gili
Come nacque, la morte, nella cognizione umana? Fu una lenta esperienza, o immediata, esplosiva? Io mi sono divertito a pensarla di botto, improvvisa, dentro i confini di una piccola società. E a riprodurre quindi, quell’esperienza, dentro un’utopia. Quella in cui, in una società di eterni, dentro una modesta falegnameria, facesse ingresso, appunto, il fine vita. La sorpresa, lo sconcerto, e una totalmente impreparata coscienza ad accettarlo. Financo nei suoi comici, e ridicoli, risvolti.
12-15 febbraio 2026
L’UOMO DI LEGNO
scritto e diretto da Filippo Gili
con Massimiliano Benvenuto, Arcangelo Iannace e Filippo Gili
Come nacque, la morte, nella cognizione umana? Fu una lenta esperienza, o immediata, esplosiva? Io mi sono divertito a pensarla di botto, improvvisa, dentro i confini di una piccola società. E a riprodurre quindi, quell’esperienza, dentro un’utopia. Quella in cui, in una società di eterni, dentro una modesta falegnameria, facesse ingresso, appunto, il fine vita. La sorpresa, lo sconcerto, e una totalmente impreparata coscienza ad accettarlo. Financo nei suoi comici, e ridicoli, risvolti.
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26 feb-1 mar 2026
I POETI MALEDETTI _ n.1 Io e Baudelaire
_Who wants to live forever?
un progetto di Biancofango
con Andrea Trapani
drammaturgia Francesca Macrì e Andrea Trapani
traduzione dal francese Francesca Macrì e Andrea Trapani
regia Francesca Macrì
luci Gianni Staropoli
consulenza al pianoforte Irene Ninno
direzione tecnica Massimiliano Chinelli
produzione Fattore K
Fa quasi paura leggere oggi i poeti maledetti, questa combriccola di creature angeliche e ostinate, schiacciati da tragiche urgenze. Fa paura vederli e immaginarli in preda all’odio per i contemporanei, non più giovani - e cosa allora? - a ragionare con la precisione di un orefice sulla parola oscura, in balia sì degli eccessi, ma più di tutto di una fecondità e di un’intransigenza stilistica assolute.
Ne avremmo bisogno oggi più che mai. Ma nel moto dell’anima che la commozione ci dona quando le parole ci incantano e ci tramortiscono, ci pugnalano e ci stupiscono, abbiamo più volte pensato che esistesse un legame anomalo, forse maleducato, fra pianoforte e verso. E così abbiamo deciso di attraversarlo, di provare a indagarlo.
Fra il corpo del pianoforte, impetuoso e imponente, e il corpo della parola, saettante e tagliente, noi abbiamo messo il corpo dell’attore. Si muove fra musica e verso, s’insedia in quella solitudine di cui sono e siamo, tutti, portatori, e si mostra sul palcoscenico. Si rende disponibile ad attraversare e a essere attraversato. Si fa strada nella notte, si fa canto alla luna, si fa cielo tetro e greve, si fa albatro e prova a volare. Maldestramente, maleducatamente, forsennatamente, devotamente.
Un attore, il suo pianoforte e Baudelaire.
“Io e Baudelaire”, primo passo di una trilogia dedicata ai poeti maledetti, è un richiamo, un’invocazione alla poesia, la direzione di un ritorno. È un dialogo con se stessi, è la ricerca delle parole, è stare sulle parole e accettare che siano importanti.
“Io e Baudelaire” è una domanda banale, semplice, autentica: ma se uno da piccolo vuole essere come Baudelaire, da grande che cos’è? Ma se uno, da piccolo, legge di nascosto le poesie, da grande cosa può diventare? Esiste un bambino che in un tema, a scuola, abbia scritto: io da grande voglio fare il poeta? Che cos’è un poeta?
Baudelaire: il poeta maledetto, il poeta da cartolina, da tazza souvenir dopo un viaggio a Parigi, da poesiola da studiare a memoria prendendo l’autobus a sedici anni, il poeta delle puttane, dei vicoli la notte, il poeta delle ossessioni, delle 865 lettere alla madre, il poeta delle contraddizioni, non voluto, non riconosciuto quando ne avrebbe avuto davvero bisogno, non amato, senza un soldo e soprattutto solo, solo, solo. È sconfinata la solitudine che ci butta addosso. Ma che cos’è un poeta?
Non molti anni fa qualcuno cantava davanti a migliaia di persone: Who wants to live forever?
Forse Baudelaire se lo avesse sentito gli avrebbe voluto rispondere.
Ma vogliamo davvero vivere per sempre?
26 feb-1 mar 2026
I POETI MALEDETTI _ n.1 Io e Baudelaire
_Who wants to live forever?
un progetto di Biancofango
con Andrea Trapani
drammaturgia Francesca Macrì e Andrea Trapani
traduzione dal francese Francesca Macrì e Andrea Trapani
regia Francesca Macrì
luci Gianni Staropoli
consulenza al pianoforte Irene Ninno
direzione tecnica Massimiliano Chinelli
produzione Fattore K
Fa quasi paura leggere oggi i poeti maledetti, questa combriccola di creature angeliche e ostinate, schiacciati da tragiche urgenze. Fa paura vederli e immaginarli in preda all’odio per i contemporanei, non più giovani - e cosa allora? - a ragionare con la precisione di un orefice sulla parola oscura, in balia sì degli eccessi, ma più di tutto di una fecondità e di un’intransigenza stilistica assolute.
Ne avremmo bisogno oggi più che mai. Ma nel moto dell’anima che la commozione ci dona quando le parole ci incantano e ci tramortiscono, ci pugnalano e ci stupiscono, abbiamo più volte pensato che esistesse un legame anomalo, forse maleducato, fra pianoforte e verso. E così abbiamo deciso di attraversarlo, di provare a indagarlo.
Fra il corpo del pianoforte, impetuoso e imponente, e il corpo della parola, saettante e tagliente, noi abbiamo messo il corpo dell’attore. Si muove fra musica e verso, s’insedia in quella solitudine di cui sono e siamo, tutti, portatori, e si mostra sul palcoscenico. Si rende disponibile ad attraversare e a essere attraversato. Si fa strada nella notte, si fa canto alla luna, si fa cielo tetro e greve, si fa albatro e prova a volare. Maldestramente, maleducatamente, forsennatamente, devotamente.
Un attore, il suo pianoforte e Baudelaire.
“Io e Baudelaire”, primo passo di una trilogia dedicata ai poeti maledetti, è un richiamo, un’invocazione alla poesia, la direzione di un ritorno. È un dialogo con se stessi, è la ricerca delle parole, è stare sulle parole e accettare che siano importanti.
“Io e Baudelaire” è una domanda banale, semplice, autentica: ma se uno da piccolo vuole essere come Baudelaire, da grande che cos’è? Ma se uno, da piccolo, legge di nascosto le poesie, da grande cosa può diventare? Esiste un bambino che in un tema, a scuola, abbia scritto: io da grande voglio fare il poeta? Che cos’è un poeta?
Baudelaire: il poeta maledetto, il poeta da cartolina, da tazza souvenir dopo un viaggio a Parigi, da poesiola da studiare a memoria prendendo l’autobus a sedici anni, il poeta delle puttane, dei vicoli la notte, il poeta delle ossessioni, delle 865 lettere alla madre, il poeta delle contraddizioni, non voluto, non riconosciuto quando ne avrebbe avuto davvero bisogno, non amato, senza un soldo e soprattutto solo, solo, solo. È sconfinata la solitudine che ci butta addosso. Ma che cos’è un poeta?
Non molti anni fa qualcuno cantava davanti a migliaia di persone: Who wants to live forever?
Forse Baudelaire se lo avesse sentito gli avrebbe voluto rispondere.
Ma vogliamo davvero vivere per sempre?
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12-15 marzo 2026
DIARIO DI LINA
uno spettacolo di Teatrodilina
scritto e diretto da Francesco Lagi
con Anna Bellato e Francesco Colella
disegno suono Giuseppe D’Amato
una produzione Compagnia Lombardi-Tiezzi
Gli ultimi giorni di Lina, la nostra cagnetta, sono passati. C’è un breve saluto parlando di cose, a ridere e a piangere un po’. La perdita, il senza, il lasciare, il malgrado. C’è il sogno di un cane, la vita e la morte di alcuni robot, un ballo di coppia, ci siamo noi due. Gli attimi, i giorni, gli anni trascorsi, la Lina da cucciola che si fa grande poi vecchia, testimone di tutto di noi, che tutto sapeva e che tutto sa. E ora? Che è, che succede? Ci si orienta di nuovo nelle piccole cose ogni giorno, il guinzaglio, la cuccia, dei peli rimasti per casa. E poi arriva il vento che, come l’amore, soffia improvviso e poi se ne va.
12-15 marzo 2026
DIARIO DI LINA
uno spettacolo di Teatrodilina
scritto e diretto da Francesco Lagi
con Anna Bellato e Francesco Colella
disegno suono Giuseppe D’Amato
una produzione Compagnia Lombardi-Tiezzi
Gli ultimi giorni di Lina, la nostra cagnetta, sono passati. C’è un breve saluto parlando di cose, a ridere e a piangere un po’. La perdita, il senza, il lasciare, il malgrado. C’è il sogno di un cane, la vita e la morte di alcuni robot, un ballo di coppia, ci siamo noi due. Gli attimi, i giorni, gli anni trascorsi, la Lina da cucciola che si fa grande poi vecchia, testimone di tutto di noi, che tutto sapeva e che tutto sa. E ora? Che è, che succede? Ci si orienta di nuovo nelle piccole cose ogni giorno, il guinzaglio, la cuccia, dei peli rimasti per casa. E poi arriva il vento che, come l’amore, soffia improvviso e poi se ne va.
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26-29 marzo 2026
AMLETO + DIE FORTINBRASMACHINE radio edit
26-29 marzo 2026
AMLETO + DIE FORTINBRASMACHINE radio edit
drammaturgia Roberto Latini, Barbara Weigel
di e con Roberto Latini
musiche e suoni Gianluca Misiti
luci e tecnica Max Mugnai
produzione Fortebraccio Teatro e Compagnia Lombardi-Tiezzi
Dopo alcuni anni, torniamo a presentare questo spettacolo esaltandone l’immaginazione e dando un corpo nuovo alle parole.
Gli spettatori saranno calati nel buio di platea per tutto lo spettacolo, attrezzati di cuffie per esaltare un'aumentata condizione sonora e accompagnati così nella dimensione di sogno che regola e invita la drammaturgia.
Roberto Latini
AMLETO + DIE FORTINBRASMASCHINE è la riscrittura di una riscrittura.
Alla fine degli anni ‘70 Heiner Müller componeva un testo che era liberamente ispirato all’Amleto di Shakespeare.
Oggi, tentiamo una scrittura scenica liberamente ispirata a Die Hamletmaschine di Heiner Müller.
Lo facciamo tornando a Shakespeare, ad Amleto, con gli occhi di Fortebraccio, con l’architettura di Müller, su un palcoscenico sospeso tra l’essere e il sembrare.
Intitoliamo a Fortebraccio il nostro sguardo sul contemporaneo, la caccia all’inquietudine nel fondo profondo del nostro centro, per riscriverci, in un momento fondamentale del nostro percorso.
Ci siamo permessi il lusso del confine e abbiamo prodotto da quel centro una deriva.
Una derivazione, forse; alla quale riferirci nel tempo, o che probabilmente è il frutto maturo di un tempo che già da tempo è il nostro spazio.
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9-12 aprile 2026
BASSO NAPOLETANO
variazioni per contrabbasso e voce
- dedicato a Leo -
elaborazione drammaturgica, mise en espace e voce Marco Sgrosso
contrabbasso Felice Del Gaudio
ideazione luci e direzione tecnica Loredana Oddone
produzione Le belle bandiere
con il sostegno di Regione Emilia-Romagna e Comune di Russi
“Basso Napoletano” nasce da un antico desiderio voglia di collaborazione, da un’amicizia collaudata e da una reciproca stima artistica tra me e Felice. Siamo partiti dall’idea di una jamsession tra contrabbasso e voce per costruire insieme un percorso tra le sonorità e le parole di una ‘napoletanità’ primitiva, a tratti brutale e scurrile, sempre molto carnale. Nell’elaborazione drammaturgica, ho attinto per frammenti - uniti da un filo umorale ed emotivo più che narrativo – ad opere che spaziano da Eduardo De Filippo e Raffaele Viviani a Totò e Roberto De Simone, da Ferdinando Russo e Angelo Manna ai toni più aspri e immaginifici di Enzo Moscato, strizzando l’occhio ai testi di canzoni celebri, reinterpretandone liberamente parole e suoni nell’ottica di un concerto per voce e contrabbasso.
Il nostro viaggio inizia dal sonno inquieto di una Napoli sotterranea e apocalittica e prosegue nelle spirali di un’allucinazione sospesa tra dramma e farsa, attraversando alcuni ‘topos’ classici della drammaturgia e della cultura partenopea: il fuoco del vulcano, le sopraffazioni, le imprecazioni, la preghiera, il sogno che diventa incubo, le serenate romantiche, l’amore mercificato, il sonno malato e indolente. E trova voce e suono il lamento di una città dalla vitalità scatenata ma guastata dalla guerra, che cerca un sofferto risveglio della coscienza nell’armonia placata di una ‘pace senza morte’. Lo spettacolo è nato come dedica a Leo de Berardinis, indimenticabile maestro e compagno di strada di molte avventure teatrali.
CINEMARGOT
● Rassegna di documentari sui grandi attori del teatro e del cinema italiano
(1 appuntamento al mese da novembre a marzo)
13 novembre 2025
Luci dell’Avanspettacolo
un documentario di Francesco Frangipane
scritto con Antonio Ferraro e Steve Della Casa
prodotto da Carlo Macchitella, Pier Giorgio Bellocchio e Manetti bros.
una produzione Mompracem in collaborazione con Daitona
CAST: Massimiliano Bruno, Antonio Calenda, Nicola Fano, Antonio Ferraro, Margherita Fumero, Gino e Michele, G-Max, Greg, Giampiero Ingrassia, Marco Leandris, Lillo, Marco Marzocca, Neri Parenti, David Riondino, Marco Risi, Enrico Vanzina
E GLI ARTISTI DELLA CONVENTICOLA: Mirko Dettori in arte Sior Mirkaccio, Madame de Freitas, Simone Calomino, Damiana “Rose Selavy” Ardito, Ginevra Joyce, Ciccio Frisco, Russell Bruner, Colonnello Fernandez, Alberto Botta, Giuseppe Ricciardo Calderaro
NAZIONE: Italia
ANNO: 2023
DURATA: 57’
Un incredibile viaggio nel tempo, dai Cafè Chantant degli anni Trenta ai cabaret dei giorni nostri, per ripercorrere la storia dell’Avanspettacolo e del varietà, attraverso il racconto di chi l’ha fatto, chi ha avuto la fortuna di vederlo dal vivo
e chi l’ha semplicemente conosciuto grazie ai ricordi dei propri familiari e ai meravigliosi omaggi che ci hanno regalato il cinema e la televisione.
Come in una scena di un vecchio film in bianco e nero, un misterioso uomo cammina di notte per una Roma deserta di fine anni Trenta. Si infila in un portone. È un piccolo Cafè Chantant pieno zeppo di gente seduta ai tavolini. Si fuma e si beve. Sul palco, davanti al sipario chiuso, illuminato da un occhio di bue, si sta esibendo un artista. Il pubblico applaude. Si apre il sipario. Lo spettacolo ha inizio. Quell’uomo misterioso è Steve Della Casa, il nostro “Virgilio”, che ci accompagnerà, insieme ad attori, registi, autori, esperti, storici, critici, tutti spettatori di questa serata senza tempo, alla scoperta dell’Avanspettacolo, quel meraviglioso genere teatrale ormai dimenticato, che affonda le sue radici nella Commedia dell’arte e che ritroviamo ancora oggi nel Cabaret e nella Stand-up Comedy.
* A fine proiezione seguirà incontro con Francesco Frangipane, Steve della Casa e Piergiorgio Bellocchio.
9-12 aprile 2026
BASSO NAPOLETANO
variazioni per contrabbasso e voce
- dedicato a Leo -
elaborazione drammaturgica, mise en espace e voce Marco Sgrosso
contrabbasso Felice Del Gaudio
ideazione luci e direzione tecnica Loredana Oddone
produzione Le belle bandiere
con il sostegno di Regione Emilia-Romagna e Comune di Russi
“Basso Napoletano” nasce da un antico desiderio voglia di collaborazione, da un’amicizia collaudata e da una reciproca stima artistica tra me e Felice. Siamo partiti dall’idea di una jamsession tra contrabbasso e voce per costruire insieme un percorso tra le sonorità e le parole di una ‘napoletanità’ primitiva, a tratti brutale e scurrile, sempre molto carnale. Nell’elaborazione drammaturgica, ho attinto per frammenti - uniti da un filo umorale ed emotivo più che narrativo – ad opere che spaziano da Eduardo De Filippo e Raffaele Viviani a Totò e Roberto De Simone, da Ferdinando Russo e Angelo Manna ai toni più aspri e immaginifici di Enzo Moscato, strizzando l’occhio ai testi di canzoni celebri, reinterpretandone liberamente parole e suoni nell’ottica di un concerto per voce e contrabbasso.
Il nostro viaggio inizia dal sonno inquieto di una Napoli sotterranea e apocalittica e prosegue nelle spirali di un’allucinazione sospesa tra dramma e farsa, attraversando alcuni ‘topos’ classici della drammaturgia e della cultura partenopea: il fuoco del vulcano, le sopraffazioni, le imprecazioni, la preghiera, il sogno che diventa incubo, le serenate romantiche, l’amore mercificato, il sonno malato e indolente. E trova voce e suono il lamento di una città dalla vitalità scatenata ma guastata dalla guerra, che cerca un sofferto risveglio della coscienza nell’armonia placata di una ‘pace senza morte’. Lo spettacolo è nato come dedica a Leo de Berardinis, indimenticabile maestro e compagno di strada di molte avventure teatrali.
CINEMARGOT
● Rassegna di documentari sui grandi attori del teatro e del cinema italiano
(1 appuntamento al mese da novembre a marzo)
13 novembre 2025
Luci dell’Avanspettacolo
un documentario di Francesco Frangipane
scritto con Antonio Ferraro e Steve Della Casa
prodotto da Carlo Macchitella, Pier Giorgio Bellocchio e Manetti bros.
una produzione Mompracem in collaborazione con Daitona
CAST: Massimiliano Bruno, Antonio Calenda, Nicola Fano, Antonio Ferraro, Margherita Fumero, Gino e Michele, G-Max, Greg, Giampiero Ingrassia, Marco Leandris, Lillo, Marco Marzocca, Neri Parenti, David Riondino, Marco Risi, Enrico Vanzina
E GLI ARTISTI DELLA CONVENTICOLA: Mirko Dettori in arte Sior Mirkaccio, Madame de Freitas, Simone Calomino, Damiana “Rose Selavy” Ardito, Ginevra Joyce, Ciccio Frisco, Russell Bruner, Colonnello Fernandez, Alberto Botta, Giuseppe Ricciardo Calderaro
NAZIONE: Italia
ANNO: 2023
DURATA: 57’
Un incredibile viaggio nel tempo, dai Cafè Chantant degli anni Trenta ai cabaret dei giorni nostri, per ripercorrere la storia dell’Avanspettacolo e del varietà, attraverso il racconto di chi l’ha fatto, chi ha avuto la fortuna di vederlo dal vivo
e chi l’ha semplicemente conosciuto grazie ai ricordi dei propri familiari e ai meravigliosi omaggi che ci hanno regalato il cinema e la televisione.
Come in una scena di un vecchio film in bianco e nero, un misterioso uomo cammina di notte per una Roma deserta di fine anni Trenta. Si infila in un portone. È un piccolo Cafè Chantant pieno zeppo di gente seduta ai tavolini. Si fuma e si beve. Sul palco, davanti al sipario chiuso, illuminato da un occhio di bue, si sta esibendo un artista. Il pubblico applaude. Si apre il sipario. Lo spettacolo ha inizio. Quell’uomo misterioso è Steve Della Casa, il nostro “Virgilio”, che ci accompagnerà, insieme ad attori, registi, autori, esperti, storici, critici, tutti spettatori di questa serata senza tempo, alla scoperta dell’Avanspettacolo, quel meraviglioso genere teatrale ormai dimenticato, che affonda le sue radici nella Commedia dell’arte e che ritroviamo ancora oggi nel Cabaret e nella Stand-up Comedy.
* A fine proiezione seguirà incontro con Francesco Frangipane, Steve della Casa e Piergiorgio Bellocchio.
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11 dicembre 2025
Duse, the greatest
un documentario di Sonia Bergamasco
una produzione Propaganda Italia, Quoiat Films e Luce Cinecittà
una distribuzione Luce Cinecittà
CAST: Annamaria Andreoli, Sonia Bergamasco, Valeria Bruni Tedeschi, Elena Bucci, Ellen Burstyn, Federica Fracassi, Fabrizio Gifuni, Ferruccio Marotti, Helen Mirren, Emiliano Morreale, Mariapaola Pierini, Caterina Sanvi, Mirella Schino, Giuditta Vasile
NAZIONE: Italia
ANNO: 2024
DURATA: 98′
A cent’anni dalla scomparsa di Eleonora Duse, Sonia Bergamasco ci accompagna in un’investigazione sull’attrice che ha cambiato il mestiere dell’attore per sempre ispirando Lee Strasberg, storico direttore dell’Actors Studio, e generazioni di attori. Come può una donna di cui rimangono unicamente un film muto e qualche foto e ritratto, essere ancora così influente? LaDivina oltre il mito.
* A fine proiezione seguirà incontro con Sonia Bergamasco
11 dicembre 2025
Duse, the greatest
un documentario di Sonia Bergamasco
una produzione Propaganda Italia, Quoiat Films e Luce Cinecittà
una distribuzione Luce Cinecittà
CAST: Annamaria Andreoli, Sonia Bergamasco, Valeria Bruni Tedeschi, Elena Bucci, Ellen Burstyn, Federica Fracassi, Fabrizio Gifuni, Ferruccio Marotti, Helen Mirren, Emiliano Morreale, Mariapaola Pierini, Caterina Sanvi, Mirella Schino, Giuditta Vasile
NAZIONE: Italia
ANNO: 2024
DURATA: 98′
A cent’anni dalla scomparsa di Eleonora Duse, Sonia Bergamasco ci accompagna in un’investigazione sull’attrice che ha cambiato il mestiere dell’attore per sempre ispirando Lee Strasberg, storico direttore dell’Actors Studio, e generazioni di attori. Come può una donna di cui rimangono unicamente un film muto e qualche foto e ritratto, essere ancora così influente? LaDivina oltre il mito.
* A fine proiezione seguirà incontro con Sonia Bergamasco
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5 febbraio 2026
Luigi Proietti detto Gigi Proietti
un film di Edoardo Leo
una produzione Gruppo Lucisano, Rai cinema
una distribuzione Nexo Digital
CAST: Anna Proietti, Carlotta Proietti, Susanna Proietti, Renzo Arbore, Alessandro Gassmann, Rosario Fiorello
NAZIONE: Italia
ANNO: 2021
DURATA: 89′
5 febbraio 2026
Luigi Proietti detto Gigi Proietti
un film di Edoardo Leo
una produzione Gruppo Lucisano, Rai cinema
una distribuzione Nexo Digital
CAST: Anna Proietti, Carlotta Proietti, Susanna Proietti, Renzo Arbore, Alessandro Gassmann, Rosario Fiorello
NAZIONE: Italia
ANNO: 2021
DURATA: 89′
Commosso e partecipe omaggio al grande Gigi Proietti, che Edoardo Leo aveva accompagnato durante la sua ultima tournée. Da una parte, il ritratto di un attore eclettico e scrupoloso, un mattatore istrionico capace di passare con disinvoltura da Gombrowicz a Garinei e Giovannini, da Carmelo Bene al motto di spirito, dal cinema alla televisione. Dall’altra, la schiettezza sulfurea e la veracità romanesca dell’artista e del suo privato, tra ricordi di famiglia e rievocazioni di amicizie illustri come quella con Vittorio Gassman. Tutto raccontato con un brio e una freschezza davvero coinvolgenti.
* A fine proiezione seguirà incontro con Edoardo Leo
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5 marzo 2026
Volontè_L’uomo dai mille volti (Italia, 2024)
un documentario di Francesco Zippel
una produzione Quoiat Films, Rai Documentari e Luce Cinecittà
una distribuzione Lucky red
CAST: Giovanna Gravina Volonté, Fabrizio Gifuni, Valeria Golino, Valerio Mastandrea, Marco Bellocchio, Margarethe Von Trotta, Felice Laudadio, Daniele Vicari, Angelica Ippolito, Mirko Capozzoli, Gianna Giachetti, Pierfrancesco Favino, Jean A. Gili, Toni Servillo, Fabio Ferzetti, Gianna Gissi - come se stessi
NAZIONE: Italia
ANNO: 2024
DURATA: 97′
Il 2024 segna il trentennale della morte di Gian Maria Volonté, uno dei più importanti e amati attori della storia del cinema italiano. “Volonté – L’uomo dai mille volti” ne ricorda il percorso personale e artistico sottolineando quanto Volonté sia ancora oggi un riferimento assoluto per i più importanti interpreti contemporanei. Saranno loro, insieme alla famiglia e agli amici, a raccontarne l’unicità e l’attualità, accompagnandoci a scoprire le tematiche che lo hanno definito nel suo cammino artistico e militante. Il racconto è arricchito da immagini, clip e filmati inediti.
Il 2024 segna il trentennale della morte di Gian Maria Volonté, uno dei più importanti e amati attori della storia del cinema italiano. Questo film ne ricorda il percorso personale e artistico sottolineando quanto egli sia ancora oggi un riferimento assoluto per i più importanti interpreti contemporanei. Sono loro, insieme alla famiglia e agli amici, e a immagini, clip e filmati inediti, a raccontarne l’unicità, l’attualità e le tematiche che lo hanno accompagnato e definito nel suo cammino artistico e militante.
* A fine proiezione seguirà incontro con Francesco Zippel
5 marzo 2026
Volontè_L’uomo dai mille volti (Italia, 2024)
un documentario di Francesco Zippel
una produzione Quoiat Films, Rai Documentari e Luce Cinecittà
una distribuzione Lucky red
CAST: Giovanna Gravina Volonté, Fabrizio Gifuni, Valeria Golino, Valerio Mastandrea, Marco Bellocchio, Margarethe Von Trotta, Felice Laudadio, Daniele Vicari, Angelica Ippolito, Mirko Capozzoli, Gianna Giachetti, Pierfrancesco Favino, Jean A. Gili, Toni Servillo, Fabio Ferzetti, Gianna Gissi - come se stessi
NAZIONE: Italia
ANNO: 2024
DURATA: 97′
Il 2024 segna il trentennale della morte di Gian Maria Volonté, uno dei più importanti e amati attori della storia del cinema italiano. “Volonté – L’uomo dai mille volti” ne ricorda il percorso personale e artistico sottolineando quanto Volonté sia ancora oggi un riferimento assoluto per i più importanti interpreti contemporanei. Saranno loro, insieme alla famiglia e agli amici, a raccontarne l’unicità e l’attualità, accompagnandoci a scoprire le tematiche che lo hanno definito nel suo cammino artistico e militante. Il racconto è arricchito da immagini, clip e filmati inediti.
Il 2024 segna il trentennale della morte di Gian Maria Volonté, uno dei più importanti e amati attori della storia del cinema italiano. Questo film ne ricorda il percorso personale e artistico sottolineando quanto egli sia ancora oggi un riferimento assoluto per i più importanti interpreti contemporanei. Sono loro, insieme alla famiglia e agli amici, e a immagini, clip e filmati inediti, a raccontarne l’unicità, l’attualità e le tematiche che lo hanno accompagnato e definito nel suo cammino artistico e militante.
* A fine proiezione seguirà incontro con Francesco Zippel
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16 aprile 2026
Laggiù qualcuno mi ama
un documentario di Mario Martone
una produzione Indiana Production, Medusa Film, Vision Distribution
una distribuzione Medusa Film, Vision Distribution
CAST: Francesco Piccolo, Anna Pavignano, Valeria Pezza, Goffredo Fofi, Paolo Sorrentino, Salvo Ficarra, Valentino Picone, Federico Chiacchiari, Demetrio Salvi, Mario Spada, Fabio Balsamo, Aurora Leone, Michael Radford, Roberto Perpignani, Pierfrancesco Favino, Massimiliano Gallo, Valerio Mastandrea, Lino Musella, Silvio Orlando, Luisa Ranieri, Teresa Saponangelo, Toni Servillo, Roberto De Francesco
NAZIONE: Italia
ANNO: 2023
DURATA: 128′
Il viaggio personale di Mario Martone nel cinema di Massimo Troisi. Montando le scene dei suoi film Martone vuole mettere in luce Troisi come grande regista del nostro cinema prima ancora che come grande attore comico, e per farlo delinea la sua parabola artistica dagli inizi alla fine, inquadrandolo nella temperie degli anni in cui si è formato e nella città comune ai due registi, Napoli. Col montaggio dei film si intersecano alcune conversazioni, non con persone che frequentavano Troisi, ma con artisti che lo hanno amato e ne sono stati influenzati, come Francesco Piccolo, Paolo Sorrentino, Ficarra e Picone, critici che lo hanno studiato, come Goffredo Fofi e la rivista Sentieri selvaggi, e due tra gli artefici della sua opera postuma, Il postino, Michael Radford e Roberto Perpignani. Fa eccezione Anna Pavignano che con Troisi scriveva i suoi film e che Martone vuole incontrare per indagare i processi creativi da cui essi scaturivano, e che collabora al film mettendo a disposizione dei preziosi materiali inediti.
* A fine proiezione seguirà incontro con Mario Martone
16 aprile 2026
Laggiù qualcuno mi ama
un documentario di Mario Martone
una produzione Indiana Production, Medusa Film, Vision Distribution
una distribuzione Medusa Film, Vision Distribution
CAST: Francesco Piccolo, Anna Pavignano, Valeria Pezza, Goffredo Fofi, Paolo Sorrentino, Salvo Ficarra, Valentino Picone, Federico Chiacchiari, Demetrio Salvi, Mario Spada, Fabio Balsamo, Aurora Leone, Michael Radford, Roberto Perpignani, Pierfrancesco Favino, Massimiliano Gallo, Valerio Mastandrea, Lino Musella, Silvio Orlando, Luisa Ranieri, Teresa Saponangelo, Toni Servillo, Roberto De Francesco
NAZIONE: Italia
ANNO: 2023
DURATA: 128′
Il viaggio personale di Mario Martone nel cinema di Massimo Troisi. Montando le scene dei suoi film Martone vuole mettere in luce Troisi come grande regista del nostro cinema prima ancora che come grande attore comico, e per farlo delinea la sua parabola artistica dagli inizi alla fine, inquadrandolo nella temperie degli anni in cui si è formato e nella città comune ai due registi, Napoli. Col montaggio dei film si intersecano alcune conversazioni, non con persone che frequentavano Troisi, ma con artisti che lo hanno amato e ne sono stati influenzati, come Francesco Piccolo, Paolo Sorrentino, Ficarra e Picone, critici che lo hanno studiato, come Goffredo Fofi e la rivista Sentieri selvaggi, e due tra gli artefici della sua opera postuma, Il postino, Michael Radford e Roberto Perpignani. Fa eccezione Anna Pavignano che con Troisi scriveva i suoi film e che Martone vuole incontrare per indagare i processi creativi da cui essi scaturivano, e che collabora al film mettendo a disposizione dei preziosi materiali inediti.
* A fine proiezione seguirà incontro con Mario Martone
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gennaio – maggio 2026
GREEN DAYS
Rassegna teatrale under 35 a cura di Dominio Pubblico
8-10 maggio 2026
OVER // EMERGENZE TEATRALI 2026
Progetto nazionale a cura di Argot Produzioni, in networking con Nest Napoli est Teatro, FTT – Fertili Terreni Teatro, PimOff e Teatro Libero di Palermo
Argot studio
Via Natale Del Grande, 27 | 00153 Roma
www.teatroargotstudio.com
facebook.com/argotstudio
instagram.com/teatroargotstudio
Orario spettacoli
dal giovedì al venerdì ore 20:30
sabato ore 19:30
domenica ore 17:30
Biglietti
15€ intero
tessera associativa 5€
gennaio – maggio 2026
GREEN DAYS
Rassegna teatrale under 35 a cura di Dominio Pubblico
8-10 maggio 2026
OVER // EMERGENZE TEATRALI 2026
Progetto nazionale a cura di Argot Produzioni, in networking con Nest Napoli est Teatro, FTT – Fertili Terreni Teatro, PimOff e Teatro Libero di Palermo
Argot studio
Via Natale Del Grande, 27 | 00153 Roma
www.teatroargotstudio.com
facebook.com/argotstudio
instagram.com/teatroargotstudio
Orario spettacoli
dal giovedì al venerdì ore 20:30
sabato ore 19:30
domenica ore 17:30
Biglietti
15€ intero
tessera associativa 5€
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