L'OPERA CONTEMPORANEA
DAL TEATRO COCCIA DI NOVARA
ALL'EUROPA E IN TV
"DELITTO E DOVERE"
"LA RIVALE"
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La Rivale |
Le opere contemporanee commissionate e
prodotte dal Teatro Coccia di Novara sono protagoniste delle prossime
settimane. Le ultime due produzioni del teatro novarese, infatti –
La Rivale (2016) e Delitto e Dovere (2017) - si preparano a varcare i
confini nazionali e entrare nelle case di migliaia di persone.
LA RIVALE
Accolta con successo e favore della
critica al suo debutto nel dicembre del 2016, l’opera La Rivale,
scritta da Marco Taralli, su libretto di Alberto Mattioli, con la
regia di Manu Lalli e la direzione d’orchestra di Matteo Beltrami
si prepara ad essere ospitata in Ungheria nella programmazione del
prestigioso Operafesztivál Bartók Plusz di Miskolc. Martedì 12
giugno alle ore 21 l’opera andrà, infatti, in scena al Miskolc
National Theatre - Summer Theatre.
La Rivale è la storia di Maria Callas
raccontata dalla sua più acerrima rivale, nella finzione chiamata
Carmela Astolfi, da un inedito e poco celebrativo punto di
osservazione, quindi, che consente tanto a Schmitt che a Mattioli di
schivare l’approccio agiografico alla rievocazione della Divina e
di regalare un racconto dissacrante e divertente, ricco di aneddoti
gustosi e di osservazioni molto competenti sul mondo della lirica. La
Astolfi, che prima dell’avvento della Callas, era stata il soprano
più amato dal pubblico, torna dal suo esilio argentino a Milano dopo
tanti anni di assenza. È ormai una donna anziana, inacidita dai
ricordi dei successi della sua rivale (che è morta da anni). Entra
alla Scala per ritrovare l’atmosfera dei suoi giorni di gloria e si
trova faccia a faccia con un gruppo di turisti, ai quali la guida
spiega che Maria Callas è stata la voce più bella di tutti i tempi
e che non ha mai conosciuto rivali capaci di contenderle lo scettro
della lirica. Per il soprano questo è un colpo, e solo il primo, che
la trascinerà in una straziante ma anche, per i lettori, comica
rievocazione della feroce sfida tra le due primedonne della lirica.
Schmitt così fa raccontare all’inferocita rivale tanti episodi
pubblici e privati dell’ascesa e del trionfo di Maria Callas, che
Mattioli e Taralli trasformano abilmente in una serie di quadri a
tema musicale: arie, rap.
Nel ruolo di Carmela Astolfi una Diva
vivente Tiziana Fabbricini, il Melomane Antonio è il basso Daniele
Cusari, Don Bartolo e Salvatore è il tenore Blagoj Nacoski, la
giovane commessa è il soprano Giulia Perusi, la badante Annina, il
mezzosoprano Simona di Capua, la maschera è il baritono Daniele
Piscopo e la turista e commessa anziana il soprano Leonora Tess.
L’Orchestra è la MÁV Symphony Orchestra di Budapest.
Gli autori del melodramma, impegnati
dal 2 giugno a Novara per le prove in vista della ripresa dello
spettacolo, entrano a pie’ pari nella dimensione metateatrale dando
vita ad uno scorcio del mondo dell’Opera sapido e “storicamente
informato”, nella resa dei suoi vizi, soprattutto, e di qualche sua
virtù, come quello d’essere follemente appassionante, in primis.
Commenta Marco Taralli: “Scrivere
un'Opera nuova oggi significa per me proseguire nel solco tracciato
dalla nostra importante tradizione lirica – che in Italia non ha
mai smesso di essere viva – alla luce delle suggestioni della mia
contemporaneità, e utilizzare un linguaggio che oggi più che mai
continua ad avere una straordinaria forza espressiva, in grado di
coinvolgere generazioni anche molto distanti tra loro. Per me La
Rivale segna il debutto nel genere buffo, sebbene l’opera non sia
soltanto comica - nei suoi risvolti esistenziali, è persino crudele
– e sono felice che ciò sia avvenuto in questa fase, la cosiddetta
“maturità”, riallacciando il mio percorso personale con una
tradizione in cui l’operato dei compositori italiani è stato
storicamente determinante”.
“Ho trovato piuttosto divertente
scrivere il libretto di un’opera sull’opera - racconta dal canto
suo Alberto Mattioli, giornalista de La Stampa e critico musicale
“ninja” specializzato nella lirica e nelle forme di dipendenza
che essa ingenera (“l’operoinomania”) - un’opera al quadrato
per così dire, non esente da un certo gusto per la presa in giro;
soprattutto delle bassezze commesse da un certo tipo di pubblico (“le
care salme”, più volte rassicurate dal critico nei suoi
interventi, ndr) che nulla comprende di questo mondo. Mi sono tolto
qualche sfizio e regolato un po’ di conti”.
“In linea con la desolante
constatazione del suo sentirsi invisibile, ho scelto di far muovere
Carmela Astolfi in una scena inizialmente affollata dagli oggetti del
suo passato operistico che lentamente spariscono a rappresentare la
progressiva presa di coscienza dell'inutile e mistificante visione
che lei ha di se stessa – racconta nelle note di regia Manu Lalli -
In un momento storico nel quale appare diffuso e quasi compulsivo
l'interesse alla visibilità, e nel quale la presenza sui mezzi di
comunicazione giustifica il fatto stesso di esistere, appare ancora
più interessante il finale di quest’opera”.
Per ulteriori informazioni
https://goo.gl/odpKzr
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Delitto e Dovere |
DELITTO E DOVERE
Sabato 9 giugno alle 21.10 su Classica
HD (canale 136 di Sky) va in onda Delitto e Dovere, ultima produzione
contemporanea del Coccia, scritta da Alberto Colla (autore anche del
libretto), con la regia di Paolo Gavazzeni e Piero Maranghi. L’opera
ha debuttato il 7 luglio 2017 al Festival dei Due Mondi di Spoleto ed
è stata ripresa il 27 ottobre del 2017 al Teatro Coccia di Novara.
Proprio quest’ultima recita, diretta dal Maestro Marco Alibrando, è
quella che andrà in onda su Classica.
Delitto e Dovere è liberamente tratta
da Lord Arthur Savile’s – A Study of Duty di Oscar Wild: nelle
caligini londinesi - in una farsesca quanto reale società - il
beffardo destino fa del delitto un illogico dovere, detonando gli
eventi verso l’insana ricerca del più idoneo candidato cadavere.
In Lord Arthur Savile's Crime, Oscar Wilde offre una visione
satirica, ironica, caricaturale, abissale, non solo dei personaggi ma
anche dei costumi e della società. Inoltre, Delitto e dovere trae
spunto dal De Profundis, l’opera più intimistica di Wilde, scritta
in carcere, ove fu rinchiuso per ipocrisia morale d’epoca. Siamo
nella Londra d’età vittoriana: bevande alcoliche, prostitute quali
merci umane, povertà, lavoro minorile. È l’epoca della seconda
rivoluzione industriale e scientifica (elettricità, prodotti
chimici, petrolio) ma, dato che gli opposti fioriscono sempre
contemporaneamente, anche dell’antitetico paranormale: ipnosi,
sedute medianiche, freak shows, chiromanzia. Proprio su quest’ultima
si basa la vicenda. Un ricevimento, voci stridenti, discorsi
affabili. Dopo le 23 l’ambiente si scalda e Lady Windermere,
padrona di casa, chiede al chiromante Podgers di leggere la mano agli
astanti. Giunti al giovane Arthur Savile, l’indovino resta
sconvolto per quanto vede...
Nel ruolo di Lord Arthur Savile Michele
Patti, Sybil Merton Laura Baudelet, Lady Gladys Windermere Carlotta
Vichi, Lady Clementine Beauchamp Tania Pacilio, Lady Marvel Rachel
O’Brien, Duchessa di Paisley Morgane Bertrand, Jane Peccy
Vittoriana de Amicis, Signor Septimius Podgers Didier Pieri, Il
proprietario dell’Albergo Bepi Dal Niel Pasquale Scircoli, Herr
Winckelkopf e Sir Thomas Gabriele Bolletta, Farmacista Pestle Davide
Procaccini, Alessandro Tedeschi veste i panni di Oscar Wilde.
L’Orchestra è quella dei Talenti Musicali; scene e luci sono
firmate da Angelo Linzalata con disegni di Akos Barat, i costumi sono
di Nicoletta Ceccolini,
L’opera sarà in replica lunedì 11
giugno alle 8, mercoledì 13 giugno alle 24, domenica 17 giugno alle
14, martedì 19 giugno alle 11, giovedì 28 giugno alle 19.00 e
venerdì 6 luglio alle 13.
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