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domenica 19 marzo 2017

AL TEATRO ELFO PUCCINI DI MILANO
"FAUST"
UNA RICERCA SUL LINGUAGGIO
DELL'OPERA DI PECHINO

21/26 marzo | sala Shakespeare
Frutto di un lungo lavoro di preparazione, Faust è un’importante sfida produttiva fortemente voluta da ERT e realizzata grazie alla fiducia, al sostegno e all’entusiasmo della Compagnia Nazionale dell’Opera di Pechino.
Una sfida affidata alla giovane regista tedesca Anna Peschke e a un gruppo di altrettanto giovani interpreti cinesi accompagnati da un ensemble musicale composto da musicisti italiani e cinesi, che eseguono un repertorio musicale originale composto da Luigi Ceccarelli, Alessandro Cipriani e Chen Xiaoman.

Con questo lavoro Anna Peschke si propone di cercare un possibile nuovo linguaggio fra Oriente e Occidente. Una sfida ambiziosa che si declina in diversi aspetti, dall’avvio di un fertile rapporto con la China National Peking Opera Company, fino all’indagine gestuale e musicale del linguaggio scenico orientale.

Anna Peschke, è al suo secondo lavoro basato sullo studio del linguaggio dell’Opera di Pechino dopo un Woyzeck, presentato a Pechino e a Francoforte.
«Lì dove l’Occidente perde la parola - è la visione della Peschke - può entrare in gioco l’espressività rituale dell’Oriente; dove la rigidità della tradizione orientale si farà scalfire emergeranno pieghe di senso e di espressività rivitalizzanti per la comprensione contemporanea.»

Le origini del Jīngjù (termine cinese che indica l’Opera di Pechino) risalgono alla dinastia Tang (618-907 d.C.) benché la ‘nascita del Jngjù’ venga collocata nel 1790, anno in cui numerose compagnie provenienti dalla Cina meridionale si radunarono a Pechino in occasione del compleanno dell’Imperatore. Queste compagnie continuarono a collaborare per i sei decenni successivi, portando così alla creazione di ciò che ora è conosciuto come Jīngjù. Questa famosa arte performativa non solo combina canto e recitazione come avviene nell’opera occidentale ma comprende anche danza, arti acrobatiche e marziali in uno stile affascinante. Per questo motivo l’UNESCO ha incluso lo Jīngjù nella lista del “patrimonio culturale immateriale dell’umanità”.

«Il mio progetto – ha dichiarato ancora Anna Peschke – si confronta con Faust di Johann Wolfgang Goethe (1749-1832), di cui qui si indaga la prima parte. Pubblicato per la prima volta in Germania nel 1808, è considerato un capolavoro fondamentale della letteratura tedesca. Tradotto per la prima volta in cinese grazie al lavoro di Guo Moruo (1892-1978) solo nel Novecento è stato diffuso come testo di letteratura occidentale, studiato nelle università, e ha raggiunto il grande pubblico. Nel 2010, nel corso di un convegno, Zhang Yushu, studioso cinese specialista in studi germanici dichiarò: “Goethe sente, pensa e agisce come un poeta mandarino cinese”. Questa frase mi ha incoraggiato a creare un ponte tra la cultura tedesca e quella cinese, grazie alla tragedia di Faust.
Come regista – prosegue la Peschke – la mia sfida principale risiede nel lavorare con gli attori della China National Peking Opera Company: questi performer possono raccontare un’intera storia con i movimenti, attraverso la danza e le azioni».

Dalla rassegna stampa
La cosa più interessante è riconoscere la storia nel vocabolario del teatro tradizionale cinese, un linguaggio liturgico, estremamente formalizzato nei gesti, nelle voci, nelle maschere. Mai naturalistico, ma capace di evocare con le danze, le acrobazie, il movimento e gli “stop”, con la forza espressiva dei corpi scenici sapienti e allenati degli attori le emozioni e i sentimenti della storia.
Anna Bandettini, la Repubblica

Martedì 21 e sabato 25 marzo, prima dell’inizio dello spettacolo, le prof.sse Marta Valentini e Alessandra Lavagnino dell’Istituto Confucio dell’Università degli Studi di Milano introdurranno lo spettacolo con una breve presentazione sull’Opera di Pechino.

Progetto e regia Anna Peschke, consulente artistico Xu Mengke
traduzione Fabrizio Massini
musiche originali composte da Luigi Ceccarelli, Alessandro Cipriani, Chen Xiaoman
con Liu Dake, Xu Mengke, Zhao Huihui, Zhang Jiachun
musicisti: Vincenzo Core (chitarra elettrica ed elaborazione elettronica), Wang Jihui (jinghu), Li Lijing (Yueqin) Niu LuLu (gong), Laura Mancini (percussioni), Giacomo Piermatti (contrabbasso), Wang Xi (bangu)
scene Anna Peschke, costumi Akuan
luci Tommaso Checcucci, materiali scenici Li Jiyong,
trucco e acconciature Ai Shuyun, Li Meng
coreografie Zhou Liya, Han Zhen
produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione / China National Peking Opera Company
con il patrocinio del Goethe-Institut Mailand

Si ringrazia per la collaborazione l’Istituto Confucio
Spettacolo in lingua cinese con sovratitoli in italiano


Elfo Puccini, sala Shakespeare - Orari: mar-sab ore 20.30 / dom 16:00 - Prezzi: intero € 32.50 / martedì posto unico € 21.50 / rid. <25 -="" anni="">65 anni € 17 – www.elfo.org

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