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giovedì 29 ottobre 2015

MAKING OF
"ROMEO E GIULIETTA - AMA E CAMBIA
IL MONDO"
II° PARTE

SINOSSI
A Verona, i Capuleti e i Montecchi sono divisi da un odio insanabile. Esasperato, il Principe proibisce duelli in città, pena la morte.
Lontani da questa rivalità, i giovani Romeo e Giulietta, figli delle due famiglie rivali sognano, ognuno nel proprio intimo, il grande amore.
I Capuleti organizzano un gran ballo in onore della figlia Giulietta per rendere ufficiale il suo fidanzamento con Paride, il pretendente a cui è destinata. Il suo incontro con Romeo, introdottosi di nascosto al ballo con i suoi amici Benvolio e Mercuzio sconvolgerà le mire dei Capuleti.
L’amore al primo sguardo tra i due giovani segnerà il loro destino.
Tebaldo, cugino di Giulietta, smaschera Romeo, così i due innamorati scoprono di appartenere alle due famiglie nemiche. Ma la fiamma dell’amore divampa e incendia i due che si giurano amore eterno nell’intimità del balcone di Giulietta.
Convinto della purezza dei sentimenti dei due giovani e intravedendo nella loro unione una speranza di riconciliazione delle due famiglie, Frate Lorenzo accetta di unirli di nascosto in matrimonio.
Quando Romeo trova i suoi amici alle prese con Tebaldo che li provoca, egli non può, malgrado i suoi sforzi, evitare il dramma. Tebaldo uccide Mercuzio e Romeo vendica l’amico uccidendo il suo assassino.
Romeo, dilaniato dal dolore, affronta la disperazione delle due famiglie che reclamano vendetta e il Principe, risparmiandogli la vita, lo bandisce a Mantova.
Frate Lorenzo celebra il matrimonio. Dopo una breve ma dolcissima notte di nozze, Romeo deve lasciare la sua amata e partire per Mantova.
A Verona, il Conte Capuleti decide di dare sua figlia in sposa a Paride subito il giorno successivo. Disperata, Giulietta si reca da Frate Lorenzo in cerca di aiuto; questi le propone una pozione che la farà cadere in un sonno simile alla morte, il tempo necessario perché lui trovi una soluzione con le due famiglie e avverta Romeo che andrà a cercarla al suo risveglio nella cappella di famiglia.
Il fedele Benvolio, all’oscuro dello stratagemma, assiste all’annuncio della morte di Giulietta e corre ad avvisare Romeo a Mantova, dove il messaggero di Frate Lorenzo non ha ancora avuto il tempo di arrivare. Pazzo di dolore, Romeo si precipita a Verona dall’amata che crede morta e, dopo un’ultima dichiarazione d’amore, beve il veleno che gli permetterà di raggiungerla in eterno.
Al suo risveglio, scoprendo Romeo morto, Giulietta non può sopravvivergli e a sua volta si uccide. Scoprendoli, Frate Lorenzo in preda al senso di colpa perde la fede e le famiglie nemiche, annichilite e colpevoli si riconcilieranno sui corpi dei loro figli uniti per l’eternità.
 
ROMEO E GIULIETTA AMA E CAMBIA IL MONDO
 
una nota di Vincenzo Incenzo
 
E' irresistibile il profumo di Shakespeare. In chiunque scriva credo nasca il desiderio di fare almeno una volta nella vita due passi con lui. Così come irresistibile è la tentazione di proporre a Romeo e Giulietta un vestito sempre nuovo, musicale, teatrale, cinematografico che sia; da Cajkovskij a Bellini, da Prokofiev a Gounod, da Zeffirelli a Luhrmann, da West Side Story ai fumetti manga di Takahashi ai videogiochi Spyro, i modelli sono infiniti.
La trama è nota: due nobili famiglie di Verona, i Montecchi e i Capuleti, si osteggiano da generazioni; dai fatali lombi di due nemici discende una coppia di amanti, nati sotto cattiva stella, il cui tragico suicidio porrà fine al conflitto.
Un amore contrastato tra due giovani è un topos narrativo molto abusato nella letteratura occidentale; come è riuscito Shakespeare a rendere Giulietta e Romeo la storia d'amore più popolare di ogni tempo? Come ha fatto a innalzarla al rango di mito?
Shakespeare è Shakespeare, la poesia è il miracolo dell'essere.
La declinazione dell'amore da lui tracciata è sorprendente: essa assume connotati trasgressivi, fonda nuovi ordini di valori, innesca nuove identità di genere; uomo e donna si scambiano il loro posto nel mondo scoprendosi finalmente completi.
Niente a che vedere con una logora tradizione medioevale; siamo anche ben oltre la novella di Bandello o il Tragically Historye of Romeus and Juliet di Brooke.
I due innamorati, affrontando le conseguenze ineluttabili del loro libero arbitrio, lanciano un monito irresistibile alla vanità degli uomini; intrisi dei limiti della loro umanità rifiutano i pregiudizi della cultura dominante e con straordinaria modernità s'incamminano verso il loro destino.
Romeo e Giulietta, ama e cambia il mondo è un'interpretazione del dramma di Shakespeare che riformula e invera il suo messaggio di fondo: l'identità viene prima delle convenzioni. Lo spettacolo attraverso le sue musiche, le sue liriche, le sue scene e i suoi attori è un inno alla bellezza e alla differenza.
Ama e cambia il mondo, recitano le parole in finale di primo atto; è una rivendicazione del diritto all'amore, qualunque latitudine sessuale, culturale o geografica abbia, al di là dei confini tra le etnie e i popoli. L’amore è il sentimento assoluto con il quale i due innamorati trovano il loro posto nel mondo. Ognuno dei due scopre se stesso nell'altro e comprende che per esistere deve fuggire dai limiti di una condizione che gli è stata imposta e rischiare l'annientamento. Essere a costo di non essere è la legge di ogni vita autentica.
La ribellione dei due veronesi diventa così metafora totale dei nostri contrastati tempi.
Romeo e Giulietta, ama e cambia il mondo rivolge il suo appello a un mondo che spesso non ascolta.

E' questo un altro tema fondamentale su cui la nostra opera fa leva: la denuncia dell'incomunicabilità; i genitori non ascoltano i figli (vedrai...vedrai...ti unirai con lui, cantano i genitori di Giulietta quando le vogliono imporre Paride per sposo), gli amici non ascoltano gli amici (State fermi, vi imploro in ginocchio pietà... canta invano Romeo a Mercuzio e Tebaldo che si minacciano di morte), i mariti non ascoltano le mogli (Papà non ha più passione... canta rassegnata la madre a Giulietta) i fedeli non ascoltano i preti (Tu perduto figlio... tu non capisci più... canta frate Lorenzo al ribelle Romeo).

Solo la tragedia finale e il silenzio che ne consegue sembrano poter creare le condizioni di un autentico ascolto interiore, quando la cadenza di una marcia funebre fa sussurrare a Capuleti e Montecchi le parole ecco noi chi siamo...tribunale estremo... l'ultimo corteo... per Giulietta e Romeo.

In un mondo in cui tutti siamo sempre connessi ma anche sempre più soli Shakespeare ci indica come individuare una crepa nel meccanismo perfetto di un cinico over sharing: ci suggerisce con straordinaria modernità come bucare la rete.

In Romeo e Giulietta, ama e cambia il mondo va in scena l'amore. Quello puro, ideale, mistico (il vocabolario dei due amanti è ricco di termini religiosi) e quello carnale che col primo si fonde nell'epifania della religione dell'eros (...quando scendi in lei... in chiesa tu sei... canta Romeo); in questo ultimo senso è emblematica la figura dionisiaca di Mercuzio che vede la donna esclusivamente come materia.

L'amore muove dall'esperienza umana e abbraccia l'intero cosmo, con un cammino ascendente proprio della visione neoplatonica rinascimentale cara a Shakespeare.

Al polo opposto c'è la morte, a celebrare un binomio indissolubile ed eterno. La morte trascina i corpi sottoterra mentre le anime cercano il cielo, fa luccicare le spade e maneggiare i veleni mentre i due amanti si straziano, Tebaldo e Mercuzio si accecano, frate Lorenzo piomba nel buio profondo, la nutrice non trova risposte, Paride si immola e le famiglie si consumano nel rimorso.

La morte diventa tribunale estremo per chi resta e possibilità dell'impossibilità per chi ama. Il buio e la luce sono il teatro dell'azione in Shakespeare.

In Romeo e Giulietta, ama e cambia il mondo musica e parole vogliono ricreare questo scenario rispettandolo e tradendolo, come accade in ogni autentica interpretazione di un classico.

La luce, che illumina le faide e cela le passioni, ci è restituita qui dalla musica, che carica di forza i colori del male e tratteggia delicatamente con tinte pastello le forme del bene; come in Shakespeare l'amore abita la notte, il giardino oscuro, la cripta di frate Lorenzo e la tomba della tragedia, allo stesso modo in Romeo e Giulietta, amore e vita vive nella rotondità delicata dei giri armonici, nei recitativi, nei pianissimo.

La parola, attraverso le sue risorse, segue un analogo sentiero; oltre che attraverso i suoi significati ed alcune citazioni vuole "imitare" la scena anche a livello fonetico, operando una sorta di simbolismo dei suoni; si fa aspra e dura nelle canzoni dell'odio (che nelle viscere si torce...) con urti continui di consonanti, quanto scivolosa e delicata, aperta alle vocali, nei passaggi dell' amore (che veste seta leggera...).

La dinamica musicale e metrica, attraverso accelerazioni e rallentamenti, opera un'ulteriore scissione tra stomaco e cuore, istinto e sentimento, ballo e funerale, sfida e presagio.

Il ritmo è al servizio della follia e dell'abbandono della morale; ecco allora l'inno alla trasgressione di Benvolio e Mercuzio (I re del mondo), il sogno osceno di Mercuzio (La regina Mab), lo scontro tra la nutrice e la città (I belli, i brutti), le intenzioni omicide di Tebaldo (Oggi o mai), l'outing di Mercuzio (La follia), lo scontro tra Tebaldo e Mercuzio (Il duello), il delirio del Principe (Il Potere).

Alle ballate spetta invece di evidenziare i percorsi psicologici più profondi: passione, attesa e strazio dei due innamorati (Quando, Io tremo, La felicità dell'amore, Il balcone, Il canto dell'allodola, Mio Dio, Il veleno, Senza di lei, Morte di Romeo, Morte di Giulietta), la disperazione di Tebaldo prigioniero di se stesso (Non ho colpa), la repressione della nutrice mai madre (S'innamora già), le paure di un Principe padre che vede la figlia crescere (Avere te) la sofferta confessione di Benvolio all'amico Romeo (Con che pietà) l'abbandono della fede di frate Lorenzo (Non so più).

La struttura drammatica originaria è mantenuta ponendo però al centro le emozioni dei personaggi. Sul palco assistiamo al cammino delle loro anime, tra paure, slanci, cadute.

La lettura che ho scelto è dunque più antropologica che storica. In ciò ho tenuto fede all'originaria stesura francese di Gérard Presgurvic.

Per quanto riguarda l'ambientazione Verona è puro pretesto, luogo dell'anima, così come in Shakespeare, che nel dramma fa sorgere il dubbio che si tratti addirittura di Londra.

L'anno di svolgimento degli eventi potrebbe essere ieri, oggi, domani, un qualsiasi giorno del nostro tempo mortale.

Il messaggio che Romeo e Giulietta, ama e cambia il mondo vuole comunicare è di apertura al nuovo, di rispetto per l'identità, di attenzione all'altro. Prendere coscienza dell'irripetibile natura di ognuno significa far proprio l'universo inesauribile della vita.

Il mondo, Verona bella Verona dannata, non è un paese per giovani, sembra dirci Shakespeare, e non lo sarà fino a quando la crudeltà di un potere adulto e cinico schiaccerà sotto il suo piede ogni nuovo segno di cambiamento.

Giulietta e Romeo non smettono di cantarci Ama, e cambia il mondo.

Vincenzo Incenzo
 
AMA E CAMBIA IL MONDO
 
(Romeo)
Ama
e cambia il mondo ama
e accendi il buio grida
la tua presenza ama
e cambia il mondo
 
(Giulietta)
Ama
e ferma il tempo ama
dai luce al pianto brucia
nel desiderio ama
e cambia il mondo
 
(R&G)
Ama
con ogni forza ama
senza paura dona
ogni respiro ama
e cambia il mondo
 
(R&G + Coro)
Ama
e cambia il mondo ama
fino al delirio grida
la tua presenza ama
e cambia il mondo
 
Ama
non c'è peccato ama
con le tue mani brucia nel desiderio ama
e cambia il mondo
 
(Romeo)
Ama
e ferma il tempo ama
e dai speranza dona
vita alla vita ama
e cambia il mondo
 
(Giulietta)
Ama
senza confine ama
passa ogni muro dona
la pelle e il cuore ama
e cambia il mondo


 

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