TEATRO FONTANA DI MILANO
"GIULIO CESARE O
LA NOTTE DELLA REPUBBLICA"
DI MARCO LORENZI
Il progetto de Il Mulino di Amleto/A.M.A. Factory, debuttato lo scorso 16 ottobre al Festival delle Colline Torinesi, nasce dalla volontà di costruire un percorso di ricerca e creazione sul tema del rapporto tra potere, individuo e fragilità degli ordinamenti democratici e repubblicani nella nostra epoca, per coinvolgere emotivamente il pubblico, anche grazie ad uno spazio ravvicinato, in una delle congiure più famose della storia magistralmente raccontata nelle sue contraddizioni da William Shakespeare. Quando Roma decide di incoronare per acclamazione Giulio Cesare, tornato vittorioso dalla campagna d’Egitto, non tutti a Roma sono d’accordo. La Repubblica è in pericolo: entro 24 ore la democrazia alla quale pensavamo di esserci abituati, si trasformerà in qualcosa di diverso. Così, Cassio con un gruppo di senatori bussa alla porta dell’unico uomo che può aiutarli ad impedirlo: Bruto. Bruto ama Cesare, ma ama di più la Repubblica. Bruto è un uomo d’onore, ma anche molto ambizioso. Lui, come tutto il popolo, si troverà a dover scegliere tra una sanguinosa rivoluzione o una docile sottomissione…
«GIULIO CESARE o LA NOTTE DELLA REPUBBLICA ha uno scopo duplice - scrive Marco Lorenzi - da un lato, affrontare con radicalismo e purezza uno dei testi più potenti e meno frequentati di William Shakespeare; dall’altro, "usare" la storia di Bruto, Cassio, Antonio, e della disgregazione della Repubblica Romana come un luogo con cui possiamo indagare, interrogare, investigare questioni che toccano da vicino il nostro presente e lo determinano».
Le domande di bruciante attualità che scaturiscono dall’incontro tra regista, attori e drammaturgia, sono per questa creazione un motore di immaginario potentissimo. Cosa spinge un gruppo di esseri umani a riconoscersi in una ribellione anche mediante l’uso delle armi? Quale è il rapporto tra Politica e Etica? Cosa c’è alla radice di una crisi lacerante di un sistema politico e repubblicano? Quale è lo stato di salute della democrazia nel mondo in cui viviamo? Quale il nostro rapporto con l’ambizione e il desiderio? Quale è il nostro rapporto con la responsabilità che accompagna il concetto di libertà e di democrazia? Che rapporto c’è tra i media, i fatti e la loro mistificazione con le scelte politiche che determinano il mondo in cui viviamo?
«Partendo da queste domande - prosegue Lorenzi - lo spettacolo non ha come suo obiettivo la rappresentazione cronachistica della tragedia romana di Shakespeare, piuttosto l’indagine del "nostro" rapporto con questi temi e questo testo. Cassio dice a Bruto: «La colpa non è nelle nostre stelle, ma in noi stessi». E a me viene in mente che per trasformare il Giulio Cesare di William Shakespeare nella nostra Notte delle Repubblica, dovremo addentrarci con coraggio nelle pieghe dell’imperfezione degli esseri umani che Shakespeare “inventa”. Una imperfezione che diventa fonte di quel male e di quella ambizione che, moltiplicate, diventano motore delle forze sociali, le quali impediscono che lo sviluppo si trasformi in progresso.
Lo spettacolo è composto da musica originale al 50%, grande drammaturgia all’80%, conflitto generazionale al 40%, nuovi linguaggi al 60%, recitazione pura al 100%, rapporto con il pubblico all’80%, in un allestimento in cui viene abbattuta la tradizionale distanza tra spettatore e attore, alla ricerca di uno spazio unico tra platea e palcoscenico in cui costruire una relazione rituale/assembleare con il pubblico.
«Mi sono chiesto - scrive Lorenzi - come dare forte eco contemporanea alle parole e alle relazioni di questo capolavoro shakespeariano. Alla fine mi sono accorto che nelle sue parole c’era già tutto. Bisognava solo saperle ascoltare. E sapere ascoltare forse è una delle cose più difficili e meno praticate nel mondo in cui viviamo. Ma è anche una delle cose in cui io e i miei attori del Mulino di Amleto ci esercitiamo di più. L’idea culminante è arrivata quando ho realizzato che potevamo continuare a lavorare su queste parole, pure e taglienti come una lama, immergendo attori e spettatori in un flusso costante di immagini proiettate e ispirate al flow mass-mediale in cui siamo assorbiti tutto il giorno. E così abbiamo fatto: lo spazio del nostro spettacolo è semplice e universale, uno spazio vuoto che richiama uno dei tanti luoghi del potere in cui la vicenda potrebbe ambientarsi. Ma, sospesi sopra la testa degli attori e degli spettatori, due grandi schermi continuano a proiettare incessantemente telegiornali, breaking news, talk politici, notiziari economici, aggiornamenti dai tanti fronti di guerra dai quattro angoli del globo. Fondamentalmente, si tratta di quella narrazione che costantemente invade la nostra vita, che forma (e deforma) la nostra percezione della realtà e ci rende impossibile distinguere ogni forma di verità. Si tratta di analizzare il rapporto tra le stanze private del Potere e la narrazione mai oggettiva che ci arriva dello stesso attraverso le immagini che usa per raccontarsi. Fino al momento in cui questo flusso indistinto verrà fatto tacere a favore della forza del Teatro, della parola viva e del corpo dei performer sul palco e del loro incontro denso e significativo con gli spettatori».
Da William Shakespeare
Adattamento drammaturgico e riscrittura Marco Lorenzi e Lorenzo De Iacovo
Progetto Il Mulino di Amleto / A.M.A. Factory
Regia Marco Lorenzi
Collaborazione artistica Barbara Mazzi, Rebecca Rossetti, Daniele Russo
Con (in o.a.) Vittorio Camarota, Yuri D’Agostino, Raffaele Musella, Francesco Sabatino,
Alice Spisa, Angelo Tronca
Con la partecipazione in video di Ida Marinelli e Danilo Nigrelli
Regista assistente Barbara Mazzi
Assistente alla regia Federica Gisonno
Training a cura di Rebecca Rossetti
Disegno sonoro Massimiliano Bressan
Progettazione regia video PiBold / Paolo Arlenghi
Progettazione luci Umberto Camponeschi
Consulenza per scena e costumi Gregorio Zurla
Ufficio stampa Raffaella Ilari
Adattamento drammaturgico e riscrittura Marco Lorenzi e Lorenzo De Iacovo
Progetto Il Mulino di Amleto / A.M.A. Factory
Regia Marco Lorenzi
Collaborazione artistica Barbara Mazzi, Rebecca Rossetti, Daniele Russo
Con (in o.a.) Vittorio Camarota, Yuri D’Agostino, Raffaele Musella, Francesco Sabatino,
Alice Spisa, Angelo Tronca
Con la partecipazione in video di Ida Marinelli e Danilo Nigrelli
Regista assistente Barbara Mazzi
Assistente alla regia Federica Gisonno
Training a cura di Rebecca Rossetti
Disegno sonoro Massimiliano Bressan
Progettazione regia video PiBold / Paolo Arlenghi
Progettazione luci Umberto Camponeschi
Consulenza per scena e costumi Gregorio Zurla
Ufficio stampa Raffaella Ilari
INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI
PREZZI
Intero 25 €
Under30 15 €
Over 65 / Under 14 12 €
Giovedì sera 22 €
Convenzioni 20 €
Scuole di teatro 12 €
Prevendita e prenotazione 1 €
ORARIO SPETTACOLI
gio>ven ore 20.30, sab ore 16.00
INFO e PRENOTAZIONI
TEATRO FONTANA
Via G.A. Boltraffio, 21, 20159 Milano
+39 0269015733 biglietteria@teatrofontana.it
www.vivaticket.com
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