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mercoledì 14 giugno 2017

MAR HERNANDEZ
"REWIND"

15 giugno – 31 luglio 2017
Tasto Play. Tasto Stop. Rewind. Tasto Play di nuovo.
L’abbiamo fatto tante volte, fermandoci incantati davanti al videoregistratore che riavvolgeva il nastro della nostra videocassetta preferita.
Ma si può farlo anche con altre arti, con altri strumenti, evocando altri pensieri. Si può, ad esempio, riavvolgere il nastro della vita per concedersi la possibilità di rivederlo con gioia malinconica. E per farlo può bastare la punta di una matita.

Pochi tratti e il reale si confonde con il verosimile, nascono salotti vittoriani all’interno di architetture industriali, si delineano paesaggi domestici fra le pareti in rovina.


Sono le quinte teatrali in bilico costante tra la volontà di conservare le origini e la creazione di nuove tracce di Mar Hernández, che torna a Roma dal 15 giugno al 31 luglio. Rewind è la sua seconda personale alla White Noise Gallery dopo l’esordio nel 2015, e terzo e ultimo capitolo della Trilogia del Silenzio curata da Eleonora Aloise e Carlo Maria Lolli Ghetti.

La giovane artista spagnola si definisce illustratrice per professione e per vocazione: una dedizione totale, la sua, al mestiere dell’arte, che l’ha portata a essere già inserita in importanti collezioni museali in tutta Europa.

Attraverso l’incisione, la fotografia e il disegno Mar vuole riconoscere e tratteggiare il sottile margine tra crollo e ricostruzione, tra identità perduta e recuperata, tra annullamento e conservazione.
La sua poetica mira a ridare valore a quei luoghi testimoni delle trasformazioni storiche e umane, a far riemergere con il suo disegno le tracce indelebilmente incise del passato e del passaggio di chi li ha abitati.

La sua ricerca parte da fotografie di luoghi abbandonati, percepiti come contenitori di un tempo sospeso. Su di essi poi l’artista disegna a china interni disabitati, in una sorta di ritratto di famiglia da cui sono stati elisi tutti i personaggi.
In Rewind l’assenza di umanità lascia immersi in un silenzio denso e pieno di pathos, in cui gli oggetti sono gli unici testimoni delle persone che ci sono passate.
Trasportando lo spettatore in una dimensione temporale indefinita, Hernández rigenera la vita attraverso l’incisione e il disegno, facendo emergere gli arredi reali o immaginari; una sovrapposizione di livelli in cui il passaggio del tempo appare inesorabilmente visibile.
Usando la grafite l’artista proietta nelle stanze vuote, sui muri scrostati e sui pavimenti pieni di calcinacci le ombre di ciò che è stato, creando degli interni fisicamente vuoti e al tempo stesso emotivamente pieni. Mar scava attraverso le rovine del tempo per cercare di ridare voce agli spazi, il cui risultato è però, in assenza di ogni forma di vita, inevitabilmente muto.

Rewind è un tornare indietro e andare avanti allo stesso tempo: sono due vettori di uguale intensità. Il risultato che genera il loro incontro è un’archeologia umana dove i limiti fisici delle opere vengono abbattuti e fatti sfociare in un’installazione che supera la bidimensionalità dei quadri e va ad abitare gli spazi.

BIOGRAFIA DELL’ARTISTA
Mar Hernández Riquelme nasce a Madrid nel 1984. Divide i suoi studi fra Spagna e Olanda, dove frequenta per un anno la Hogeschool voor de Kunsten di Utrecht. Continua i suoi studi attraverso corsi in stampa grafica, illustrazione, conio e stampa fotografica presso la fondazione Mirò ed altre prestigiose realtà spagnole. Ottiene diversi premi in concorsi per incisione, fotografia e grafica; fra questi si ricorda il premio in arte grafica ottenuto presso la Reale Accademia statale di San Fernando.
Ha esposto in diverse mostre collettive ed individuali in Spagna, Italia ed Olanda e, dal 2012, ha partecipato a due residenze artistiche presso la Casa Velasquez e la Reale Accademia di Spagna a Roma dove ha sviluppato un nuovo progetto grafico. Attualmente continua i suoi studi di dottorato in belle arti con una tesi sui nuovi supporti nel disegno.

Mar Hernández
Rewind
15 giugno - 31 luglio
White Noise Gallery
Via dei Marsi 20/22 - Roma
Orari: Mar-Ven 12:00-20:00 / Sab: 16:00-20:00
Ingresso libero
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TRILOGIA DEL SILENZIO
JASON SHULMAN | LEE MADGWICK | MAR HERNÁNDEZ
Capitolo 1
Jason Shulman – Fast Forward
28 gennaio – 25 marzo 2017
Capitolo 2
Lee Madgwick – Stand-By
8 aprile – 31 maggio 2017
Capitolo 3
Mar Hernández – Rewind
15 giugno - 31 luglio 2017

Comprimere un intero film in un’unica immagine. Dipingere il mondo come se l’umanità fosse, improvvisamente, scomparsa nel nulla. Rappresentare lo spazio attraverso le tracce di una presenza passata. E’ la Trilogia del Silenzio, nuovo progetto espositivo declinato in tre mostre in programma dal 28 gennaio al 31 luglio alla White Noise Gallery di Roma, con la curatela di Eleonora Aloise e Carlo Maria Lolli Ghetti.
L’impossibilità fisica di creare l’assenza genera da sempre una fascinazione irrisolta. Nel celeberrimo brano 4’33” di John Cage, infatti, il silenzio degli strumenti acquistava senso in relazione al rumore variabile del pubblico, perché il vuoto e il silenzio sono pura astrazione e più si tenta di raggiungerli, più emerge il loro opposto.
3 artisti internazionali, 3 mostre personali, 3 linguaggi differenti riuniti in un’unica traiettoria di pensiero: raccontare l’umanità attraverso la sua assenza con l’obbiettivo di creare il Silenzio. Questa la sfida raccolta da Jason Shulman, Lee Madgwick e Mar Hernández con Fast Forward, Stand-By e Rewind, titoli delle rispettive mostre e uniche condizioni in cui il suono esiste ma non può essere percepito.  
Come un lungo videotape regolato da questi comandi, la Trilogia del Silenzio inaugura il 28 gennaio con “Fast Forward”, personale fotografica dell’artista inglese di fama internazionale Jason Shulman, capace di comprimere migliaia di frame di film cult in un’unica fotografia. Il progetto prosegue l’8 aprile con “Stand-by” in cui il mondo viene congelato in un’eterna istantanea nei dipinti del britannico Lee Madgwick, e si chiude il 15 giugno con “Rewind” dell’artista spagnola Mar Hernández, che, con le sue opere tra disegno, incisione e fotografia, rappresenta la realtà attraverso le tracce fantasmatiche di un passato che non esiste più.

WHITE NOISE GALLERY
La White Noise Gallery è stata fondata nel 2014 da Eleonora Aloise e Carlo Maria Lolli Ghetti. La galleria deve il suo nome al fenomeno fisico del rumore bianco e suggerisce attraverso di lui il suo obiettivo principale: essere in grado di captare ed elaborare tutte le frequenze che risuonano nel mondo dell’arte contemporanea. La storia del pensiero si fonda tanto su Rousseau quanto su Hobbes, quella della musica ha avuto bisogno tanto di Bach quanto dei Joy Division, così quella dell’arte. La galleria non nasce con una caratterizzazione univoca, non predilige un approccio, non appoggia una corrente e non cerca di cavalcare un’onda. Lo scopo, dichiarato, è quello di inviare un segnale sullo stato dell’arte attraverso il lavoro di artisti eterogenei che siano in grado di interpretare al meglio gli stimoli del loro tempo. La galleria nasce dal tentativo di garantire questo ai suoi frequentatori: essere tela bianca, mai uguale a se stessa, da cui partire per elaborare il pensiero artistico del domani.

A cura di Eleonora Aloise e Carlo Maria Lolli Ghetti
White Noise Gallery
via dei Marsi, 20/22 - Roma
ingresso libero


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