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mercoledì 2 luglio 2025

I CANTIERI DELL'IMMAGINARIO 2025
"OGNI PROMESSA E' DEBITO"
DI E CON VINCENZO SALEMME

Grande apertura con sold out per la rassegna I Cantieri dell’Immaginario 2025 organizzata dal Comune dell’Aquila, con la direzione artistica del maestro Leonardo De Amicis, venerdì 4 luglio, ore 21.30, Scalinata San Bernardino, il Teatro Stabile d’Abruzzo, con Chi è di scena, Diana Or.i.s., Ventidieci e Stefano Francioni Produzioni, presenta OGNI PROMESSA È DEBITO scritto, diretto ed interpretato da Vincenzo Salemme, scenografia Roberto Crea, costumi Francesca Romana Scudiero, luci Cesare Accetta, musiche Antonio Boccia con Vincenzo Salemme e Nicola Acunzo, Domenico Aria, Vincenzo Borrino, Sergio D’Auria, Oscarino Di Maio, Pina Giarmanà, Gennaro Guazzo, Antonio Guerriero, Geremia Longobardo, Rosa Miranda, Agostino Pannone, Fernanda Pinto.

Uno spettacolo esilarante che gioca con il senso della morale popolare, il peso delle promesse e il groviglio di equivoci che si può creare attorno a una parola detta nel momento sbagliato.

“È una commedia molto particolare, nuova nella struttura – spiega Salemme - qui non è proprio possibile fare l'intervallo perché c’è un'unità di azione e di tempo, anche se poi, come luci, sembra passare una giornata. Un dialogo dentro l'altro, una specie di matrioska come se le parole si calamitassero tra di loro e si respingessero. È particolare, è curiosa e, anche se poi vedendola sembra per così dire ‘facile’, in realtà non è stato facile scriverla e credo che mi abbia condizionato l'incontro con la drammaturgia di Eduardo De Filippo. L’avevo scritta prima del Covid. Poi quando l’ho ripresa in mano non mi convinceva più e l’ho riscritta tantissime volte. Eduardo mi ha “aiutato e obbligato” a riscrivere la mia commedia”.

Il voto religioso, la promessa di donare una cifra cospicua in danaro alla santa protettrice del proprio paese, valgono comunque anche se fatti da un sonnambulo in stato di dormiveglia? É proprio quello che accade a Benedetto Croce, proprietario di una piccola pizzeria sulla spiaggia di Bacoli. L’uomo, a bordo di una barca, finisce sugli scogli ritrovandosi disperso in mare insieme ai suoi figli e al suo cameriere di sala. Privo di sensi per un colpo in testa durante l’incidente, riesce a rivolgersi a Sant’Anna e lancia un messaggio dalla radio di bordo: “vi prego, se venite a salvarci, io faccio un voto a Sant’Anna, prometto di donare 5.557.382 euro e 60 centesimi!”. Una barca raccoglie il suo appello e li soccorre. Il fatto è che Benedetto Croce, una volta risvegliatosi dallo svenimento, non ricorda proprio nulla di tutto questo. Ma, una volta tornato a casa, tutti gli chiedono conto di quel voto. 

I figli perché vogliono sapere se il loro papà, vedovo e pieno di debiti, possegga davvero tutti quei soldi e gli altri, dal sindaco al parroco della chiesa di Sant’Anna, dai soccorritori al fratello Gaetano, dalla banca ai dipendenti in attesa degli stipendi arretrati, perché vantano diritti su quella donazione. Nessuno, insomma, pare voglia tenere in conto che il pover’uomo ha sì fatto un voto a Sant’Anna ma lo ha fatto mentre dormiva e quindi non in piena e lucida coscienza. Ma la domanda vera è: perché, seppure da sonnambulo, decidere di donare una cifra così alta e soprattutto così precisa al centesimo? Questi soldi esistono o sono solo il frutto di una inspiegabile e oscura spinta dell’inconscio? Come farà Benedetto a districarsi fra tutte queste domande? Soprattutto come farà a sottrarsi alla regola non scritta nel codice legale ma in quello dell’etica popolare che ci obbliga a rispettare le promesse solenni perché, come sappiamo bene, “ogni promessa è debito!!”.

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