TEATRO CIVICO DI TORTONA (AL)
"IL GRIGIO"
DI GIORGIO GABER E SANDRO LUPORINI
CON ELIO
ANTEPRIMA NAZIONALE
Il Grigio è la storia di un uomo che a un certo punto della
sua vita sente il bisogno di allontanarsi da tutto e da tutti, afflitto più da problemi personali che
sociali. Si ritira così in una casa di campagna per essere più tranquillo e concentrarsi meglio su
sé stesso e sui propri problemi. La sua desiderata solitudine viene però disturbata da un topo
che gli gironzola per casa. Il topo, che sarebbe poi “Il Grigio”, rappresenta l’elemento scatenante degli
incubi dell’uomo: ha la capacità di tenerlo sveglio sulla poltrona della sopravvivenza, fino a
tramutarlo in un individuo pronto a tutto pur di ritrovare la propria serenità.
A causa della presenza
sgradita del topo, l’uomo sprofonda in una totale depressione che lo costringe a rivedere tutta la
sua vita e gli fa mettere in discussione le proprie certezze. Falliti i tentativi di catturare il topo
con i metodi tradizionali, comincia un lungo duello con l’invisibile nemico e in questa battaglia si
trova a dovere riflettere su tutte le sue scelte affettive e morali. La lotta contro l’occulto roditore
provoca nell’uomo una sorta di risveglio dall’anestesia del presente, in un crescendo drammatico dal
finale imprevedibile.
Il Grigio è il racconto, emblematico più che mai, di un
essere che parte dal più cieco egocentrismo per arrivare, attraverso un percorso che lo porterà a
divinizzare e demonizzare il topo, a una sorta di pietas laica nella quale ritroverà la capacità di
accettare ciò che è diverso da lui. Perciò, il topo, in questo racconto un po’ delirante e un po’ reale, forse
esiste e forse no, e la sua tanto agognata fine diventa un rito, un esorcismo per uscire dalla metafora
infernale e accettare la propria parte nera, ovvero l’altro.
Nel Grigio il protagonista dichiara spudoratamente la
propria pochezza, l’incapacità di amare il prossimo e sé stesso, ed è un bilancio spietato sia
nell’ironia sia nell’angoscia. Il topo è chiaramente uno spettro, un simbolo e rappresenta i problemi
rimossi che tornano quando si cerca di insabbiarli in una tranquillità fasulla. Il topo è anche
un pretesto per portare il protagonista fuori dalla routine, perché solo un imprevisto, una situazione di
emergenza, hanno il potere di aprirgli gli occhi.
“Per me, nell’88, il
Grigio, dal punto di vista dello spettatore e del giovane regista di allora,
fu una esperienza intensissima, fondamentale. Quel mix
geniale di astrazione e immedesimazione, quel raccontare teatralissimo e senza didascalismi fu una
rivelazione. Così, leggendo all’infinito quel copione negli anni successivi ho sempre pensato al
Grigio come ad un “oggetto” teatrale perfetto e immodificabile. Poi… è arrivata la decisione /
occasione di metterlo in scena… e le canzoni hanno cominciato ad attirarmi come il canto delle
sirene. Mi sono convinto - piano piano ma con sempre maggiore “lucidità” - che i temi, i quadri, i
sentimenti, le situazioni presenti nel Grigio del 1988 fossero poi state rielaborati, perfezionati,
e perché no, anche attualizzati da molte canzoni nate dopo quella esperienza. Scrivendo una infinita
storia di un signor G in continua crescita e trasformazione, nel privato e nel sociale, Gaber
e Luporini hanno continuato a macinare, indulgenti o spietati, sulle contraddizioni dell’essere
umano. E il “dopo Grigio” è un contenitore ricchissimo di spunti e illuminazioni, in forma di canzone,
che si sovrappongono e amplificano i temi del copione di allora. Ecco il senso di questo
adattamento, che mi pare insieme spudorato e
“inevitabile”. In più c’è Elio, cantante personalissimo,
eretico, eccentrico, che tra le note e le parole di Gaber è di casa, e che si accinge ad abitare con libertà
e rispetto questo nuovo copione, interamente gaberiano, ma modellato da una nuova sensibilità
e alla luce dell’intero universo creativo e stilistico di una maschera, il Signor G, che sa e
può ancora parlare potentemente e spietatamente al nostro oggi”.
Giorgio Gallione
Lunedì 30 settembre e martedì 1 ottobre 2019 ore 21
IL GRIGIO
di Giorgio Gaber e Sandro Luporini
rielaborazione drammaturgica e regia Giorgio Gallione
con Elio
arrangiamenti musicali Paolo Silvestri
scene e costumi Guido Fiorato
luci Aldo Mantovani.
produzione Teatro Nazionale Genova
Giorgio Gallione adatta il capolavoro di Giorgio Gaber e
Sandro Luporini inserendo alcune
celebri canzoni del Signor G. Una versione recital perfetta
per il talento di Elio.
PREZZI: PLATEA 15 EURO
PALCHI E LOGGIONE 10 EURO
Biglietti in vendita presso la Biglietteria del Teatro
Civico dal martedì alla domenica (ore 16-19)
tel 0131 820.195 o con circuito Vivaticket.
Nessun commento:
Posta un commento