PROGRAMMA ASTITEATRO (2)
Orchestra di Piazza Vittorio
L’ISOLA DI LEGNO
Houcine Ataa – voce,
Emanuele Bultrini – chitarre, Giuseppe D’Argenzio – sax tenore e soprano,
clarinetti, Omar Lopez Valle – tromba e flicorno, Awalys Ernesto Lopez Maturell
– batteria, Carlos Paz Duque – voce, flauti andini, Pino Pecorelli –
contrabbasso, basso elettrico, Duilio Galioto – pianoforte e tastiere, Raul
Scebba – percussioni, Pap Yeri Samb – voce, percussioni, Kaw Dialy Mady Sissoko
– voce, kora, Ziad Trabelsi – oud, voce, Mario Tronco – direttore, Daniele
Spanò - video
Quando l’OPV lavora alla scrittura di una canzone, pensa
naturalmente a come funzionerà sul palco. È sul palco che questo gruppo si è
formato, è cresciuto ed ha costruito il proprio linguaggio.
“L’Isola di Legno”,
il disco che l’orchestra presenta in concerto è il risultato di un lavoro che
dura da sedici anni ed è la fotografia del percorso musicale del gruppo sulla
forma canzone.
I musicisti dell’OPV sono autori ed interpreti di queste
canzoni, che parlano di loro e che assomigliano a loro. L’Orchestra si basa su
due aspetti fondamentali: il Viaggio e l’Incontro. Il viaggio dei musicisti
dalla terra nativa verso Roma. L’incontro dei musicisti e dei loro repertori.
Le performance live,
negli anni hanno aiutato i musicisti a conoscersi e capire se stessi come
artisti, definendo le musica dell’Orchestra e allargando il suo repertorio.
Lo scrittore Jean Genet diceva di sentirsi vivo solo quando
incontrava altre persone. E’ questa l’idea su cui si fonda l’Orchestra di
Piazza Vittorio. Negli ultimi dieci anni ogni elemento ha cambiato il proprio
modo di pensare alla musica lavorando insieme per lo stesso obiettivo. Ognuno
di loro ha avuto la capacità di definire se stesso musicalmente attraverso la
propria cultura e differenza artistica. Il nuovo repertorio è il risultato di
questi sedici anni passati a suonare insieme; le storie che verranno narrate
saranno quelle che gli artisti si sono raccontate durante le interminabili ore
di viaggio dei tour nazionali ed esteri. L’incontro tra il pubblico e
l’Orchestra è sempre entusiasmante e contagioso, l’uno incoraggia l’altro per
dare e ricevere il massimo.
A raccontare “L’isola di Legno” contribuiranno i video di
Daniele Spanò, video-artista e scenografo che da anni accompagna l’Orchestra
nelle sue produzioni concertistiche e teatrali. Il concerto fa parte della
Festa della Musica 2018.
Venerdì 22 e sabato 23 giugno 2018 – dalle 20 alle 24 |
cortili del centro storico
SCINTILLE IX edizione
Dopo il successo delle passate edizioni, torna SCINTILLE, il
concorso rivolto a compagnie teatrali under35 finalizzato alla produzione di
uno spettacolo teatrale da promuovere sul territorio nazionale. Il concorso,
giunto alla nona edizione, è promosso e realizzato dal Teatro Alfieri di Asti
in collaborazione con Tieffe Teatro Milano e la Fondazione Piemonte dal Vivo.
Possono partecipare compagnie composte da un massimo di 8 attori, residenti in
Italia, i cui membri non abbiano più di 35 anni, che abbiano un progetto di
spettacolo di drammaturgia contemporanea il cui tema sia incentrato sulla
promozione del dialogo sociale e interculturale, della diversità e
dell’inclusione sociale, non ancora realizzato.
Dopo una prima selezione tra le proposte pervenute, saranno
individuate otto compagnie che durante il festival presenteranno un assaggio di
20 minuti del proprio spettacolo nei cortili del centro storico. Il progetto
vincitore, scelto dal pubblico e da una giuria di operatori teatrali, riceverà
un contributo economico di 8 mila euro. Regolamento completo su
www.scintilleteatro.it
Domenica 24 giugno 2018 - doppia replica ore 18 e ore 23 |
Chiesa del Gesù
ERACLE
da Euripide
di Fabrizio Sinisi
con Michele Maccagno
regia Gianpiero Borgia
Produzione Teatro dei Borgia
PRIMA NAZIONALE
In un’Europa attraversata dai conflitti interni e dalle
sommosse, inferocita dalla crisi e dalla povertà, scossa dal terrorismo e
abbandonata dalla politica, dove sembra impossibile individuare responsabili e
colpevoli, un uomo del sottosuolo, un solitario impiegato scaturito
dall’anonimato della folla e del web, decide di oltrepassare il limite del
virtuale e passare ai fatti. L’Eracle che abbiamo davanti ci racconta le sue
fatiche. In una radicale rivisitazione del mito eracleo e delle sue proverbiali
prove per la riammissione nell’Olimpo – trasformate appunto in uno dei moderni
rituali di challenge online, come la blue whale – Eracle compie il suo percorso
di abbattimento del Diverso.
Domenica 24 giugno 2018 - ore 19.30 | Diavolo Rosso
N.E.R.D.s - sintomi
di Bruno Fornasari
con Tommaso Amadio, Riccardo Buffonini, Michele Radice,
Umberto Terruso
regia Bruno Fornasari
con il sostegno di Regione Lombardia e Fondazione Cariplo –
Progetto NEXT 2014
Una famiglia tradizionale. Padre, madre e quattro figli
maschi. È il 50° anniversario di matrimonio dei genitori e, per l’occasione, i
figli Nico, Enri, Robi e Dani - insieme ad altri parenti e conoscenti - si
ritrovano in un agriturismo per festeggiare. L’idea è quella che tutto sia
perfetto, ma l’arrivo di un ospite indesiderato rompe la quiete apparente. Le
apparenze in questa micro comunità, fatta di egoismi e tanti silenzi, sono
bombe inesplose pronte a detonare alla minima scintilla. N.E.R.D.s racconta,
attraverso la metafora di una famiglia tradizionale a dominante maschile,
l’instabilità emotiva e culturale di una generazione che tiene a modello, suo
malgrado, un passato ormai anacronistico ed è incapace di un presente
autentico.
Domenica 24 giugno 2018 - ore 21 | Spazio KOR
NOVECENTO
di Alessandro Baricco
con Eugenio Allegri
sulla base dello spettacolo di Gabriele Vacis, Lucio Diana e
Roberto Tarasco
Produzione ArtQuarium
Negli anni a cavallo delle due guerre mondiali, abbandonato
sulla nave dai genitori e ritrovato sopra un pianoforte da un marinaio,
Novecento trascorre tutta la sua esistenza a bordo del Virginian, senza trovare
mai il coraggio di scendere a terra. Impara a suonare il pianoforte e vive di
musica e dei racconti dei passeggeri. Sul grande transatlantico, Novecento
riesce a cogliere l’anima del mondo. E la traduce in una grande musica jazz.
Lunedì 25 giugno 2018 - ore 20 | Spazio KOR
LA SCORTECATA
liberamente tratto da “Lo Cunto de li Cunti” di Giambattista
Basile
con Salvatore D’Onofrio, Carmine Maringola
testo e regia Emma Dante
Produzione Festival di Spoleto 60, Teatro Biondo di Palermo
in collaborazione con Atto Unico / Compagnia Sud Costa Occidentale
Prendendo spunto dalle fiabe popolari, Giambattista Basile
crea un mondo affascinante e sofisticato partendo dal basso. Il dialetto
napoletano dei suoi personaggi, nutrito di espressioni gergali, proverbi e
invettive popolari, produce modi e forme espressamente teatrali tra lazzi della
commedia dell’arte e dialoghi shakespeariani.
Come una partitura metrica, la lingua di Basile cerca la
verità senza rinunciare ai ghirigori barocchi della scrittura. La scortecata è
lo trattenimiento decemo de la iornata primma e narra la storia di un re che
s’innamora della voce di una vecchia, la quale vive in una catapecchia insieme
alla sorella più vecchia di lei. Il re, gabbato dal dito che la vecchia gli
mostra dal buco della serratura, la invita a dormire con lui. Ma dopo
l’amplesso, accorgendosi di essere stato ingannato, la butta giù dalla
finestra. La vecchia non muore ma resta appesa a un albero. Da lì passa una fata
che le fa un incantesimo e diventata una bellissima giovane, il re se la prende
per moglie. In una scena vuota, due uomini, a cui sono affidati i ruoli
femminili come nella tradizione del teatro settecentesco, drammatizzano la
fiaba incarnando le due vecchie e il re. Basteranno due seggiulelle per fare il
vascio, una porta per fare entra ed esci dalla catapecchia e un castello in
miniatura per evocare il sogno. Le due vecchie, sole e brutte, si sopportano a
fatica ma non possono vivere l’una senza l’altra. Per far passare il tempo
nella loro miseria vita inscenano la favola con umorismo e volgarità.
Lunedì 25 giugno 2018 - ore 22 | Chiesa del Gesù
TOTÒ E VICÉ
di Franco Scaldati
regia e interpretazione Enzo Vetrano, Stefano Randisi
Con una quasi quarantennale collaborazione sul palcoscenico,
nella scrittura e nella guida degli attori, Enzo Vetrano e Stefano Randisi
hanno scelto per esprimere la loro poetica, la complementarietà, la dialettica,
attraverso un confronto che vive in una doppia identità, sovrapponibile e
contraria. Da qui l’incontro con Totò e Vicé, poetici clochard nati dalla
fantasia di Franco Scaldati, poeta, attore e drammaturgo palermitano
recentemente scomparso, nelle cui parole, gesti e pensieri si sono subito
ritrovati. Due personaggi teneri, legati da un’amicizia reciproca assoluta, che
vivono di frammenti di sogni in bilico tra la natura e il cielo, in un tempo
imprendibile tra passato e futuro, con la necessità di essere in due, per
essere.
Martedì 26 giugno 2018 - ore 19 | Diavolo Rosso
STASERA SONO IN VENA
di e con Oscar De Summa
Produzione La Corte Ospitale
Io sono qui! Sono vivo! Dopo aver passato una stagione
all’inferno, dopo aver attraversato la bruttura che cambia le linee del volto,
le rende dure e sinonimo di dolore. Un dolore fisico prima di tutto, un dolore
che conforta e ci distrae da un dolore ancora più grande, quello della nostra
anima, quello del nostro spirito che non trova collocazione nella società.
Quello del nostro sentirsi sempre inadeguati, fuori luogo.
Ed é qui che prima di tutto fa breccia l'idea di una
"Panacea per tutti i mali", una medicina che ci tolga dall'imbarazzo
di vivere. Uno spettacolo ironico e amaro al tempo stesso, in cui De Summa
racconta parte della sua adolescenza in Puglia, negli anni Ottanta: sono gli
anni in cui si è formata la Sacra Corona Unita, organizzazione che ha allargato
i suoi settori di investimento scoprendo che il disagio umano è una delle cose
che in assoluto rendono di più sul mercato.
Testo vincitore di: premio Cassino Off 2015 | premio rete
critica 2015 | premio Anct “Hystrio” 2016 | premio Mariangela Melato 2017
Martedì 26 giugno 2018 - ore 21 | Spazio KOR
LA BALLATA DEL CARCERE DI READING
di Oscar Wilde
con Umberto Orsini, Giovanna Marini
musiche Giovanna Marini
regia Elio De Capitani
Produzione Compagnia Orsini
Al centro di tutto, Wilde: la sua condizione di prigioniero
e il corpo di un ragazzo, un giovane soldato, condannato alla forca per
l'assassinio della sua amante, un Woyzeck inglese con la giubba rossa dei
dragoni di sua maestà. Wilde lo ha solo visto nell'ora d'aria e trova una nuova
vena che unisce i suoni, i colori, i pensieri e gli incubi e i corpi inappagati
della galera con una certa luce di un amore trasfigurato. Giovanna Marini ha
scritto cinque ballate, componendo una musica che va dalla ballata irlandese
fino a Schubert, pasando anche per i Beatles. Umberto Orsini farà Wilde, teso a
cogliere solo il lato artistico-estetico, la bellezza dei versi. De Capitani
immagina e studia una scrittura che sia "strategia di dislocazione
sapiente delle forme e dei materiali da combinare con le parole cantate di
Giovanna, con la sua musica altrettanto ostinata e precisa".
Martedì 26 giugno 2018 - ore 22 | Sala Pastrone
TOTÒ E VICÉ film
Adattato dallo spettacolo di Franco Scaldati, il film del
2015 trasporta la vicenda di Totò e Vicé dalle rappresentazioni teatrali alle
scene urbane. Totò e Vicé sono creature senza tempo, sconcertate e sconfinate,
che vagano per Palermo, sconvolte e vuote. Un viaggio urbano e una vita tra
memoria e sogni in una notte magica. Fuori da una grotta senza tempo, la loro
storia di santificazione attraversa i sobborghi, raggiunge la città con i suoi
vicoli, mostrando la vera struttura della scrittura e della cosmogonia di
Scaldati.
Mercoledì 27 giugno 2018 - ore 19 | Diavolo Rosso
LA LOTTA AL TERRORE
di Lucia Franchi e Luca Ricci
con Simone Faloppa, Gabriele Paolocà, Gioia Salvatori
regia Luca Ricci
Compagnia CapoTrave
con il sostegno di Regione Toscana, Ministero dei Beni e
delle Attività Culturali e del Turismo, Comune di Sansepolcro
Cosa succederebbe se un attentatore carico di esplosivo si
asserragliasse dentro il supermercato di un piccolo paese della provincia
italiana minacciando di farsi saltare in aria con più di trenta ostaggi?
Il punto di osservazione è la sala riunioni di un Comune,
dove un impiegato riceve la notizia dell'attacco terroristico in corso. Per
un'ora, in completa unità di tempo e luogo, l'impiegato in questione, il
Segretario comunale e il Vicesindaco elaborano numerose e a tratti improbabili
strategie per rendersi utili. La situazione diventa subito comica e insieme
drammatica. Si parla di paura, di tolleranza e di intolleranza, di questo tempo
nervoso, dove l’identità individuale e sociale è messa in crisi da radicalismi
contrapposti.
Mercoledì 27 giugno 2018 - ore 20,30 | Chiesa del Gesù
L’UOMO SOTTILE
di Sergio Pierattini
con Massimo Reale
PRIMA NAZIONALE
Un monologo sul Palio, sui fantini, ma soprattutto sulla
menzogna e la colpa. La figura del fantino mercenario diventa così metafora
dell’uomo contemporaneo alle prese tra il desiderio di autoaffermazione e il
conflitto con i propri più o meno presunti valori; il modello vincente di un
mondo ormai senza regole, che sempre più sembra voler somigliare, in peggio,
alla celebre giostra senese. Tenuto
prigioniero nel ventre profondo della città da una mano invisibile, “Il Boia”,
l’immaginario fantino che vediamo in scena, è consapevole che solo quando
confesserà la propria colpa e il tradimento che ha permesso alla contrada
avversaria di riportare la vittoria, riuscirà ad ottenere la libertà. Ma è la
sua stessa natura di fantino e di uomo a complicare le cose.
Mercoledì 27 giugno 2018 - ore 22 | Cortile del Michelerio
QUESTA SERA SI IMPROVVISA CON MOLIÈRE – I FUORILEGGE DI
VERSAILLES
Quarta stagione completa
scritto e diretto da Paolo Rossi
con Paolo Rossi e Lucia Vasini
Produzione TieffeTeatro Milano
Ancora una tappa dell’ormai lungo percorso di Paolo Rossi
attorno al “pianeta” Molière. Lo spettacolo, già dal titolo tra Pirandello e
Lina Wertmuller, racconta la straordinaria visione teatrale di un autore-attore
sempre in bilico tra il dentro e il fuori scena, tra il personaggio, l’attore e
la persona. Paolo Rossi, qui ancora assieme alla storica e straordinaria
compagna di sempre Lucia Vasini, dirige una compagnia di attori e musicisti. Lo
sfondo è ancora Versailles, le parole e gli intrecci “molierani” ancora si
incrociano con le visioni del tempo presente, la storia è sempre la stessa,
ovvero quella del conflitto tra il potere e i “fuorilegge”, tra il teatro e la
vita.
Giovedì 28 giugno 2018 - ore 20 | Spazio KOR
GLI SPOSI
di e con Elvira Frosini e Daniele Timpano
testo David Lescot
Produzione Frosini/Timpano con il sostegno di Fabulamundi
PRIMA NAZIONALE
La storia di un'ordinaria coppia di potere, Nicolae
Ceausescu ed Elena Petrescu, che hanno messo la Romania in ginocchio per oltre
vent'anni. Il più sinistro tra i tiranni dei paesi del blocco comunista e sua
moglie. Dittatori capricciosi e sanguinari, questi Macbeth e Lady Macbeth dei
Balcani hanno seminato la paura nel popolo rumeno per poi finire sommariamente
giustiziati davanti alle telecamere, sotto gli occhi del mondo, il 25 dicembre 1989.
I testi di Frosini/Timpano portano sulla scena un complesso
dispositivo teatrale in cui gli attori-autori sono sempre in dialogo con il
pubblico ed in bilico tra l'incarnazione di personaggi, mitologie contemporanee
e culturali, topoi della Storia, ed il semplice essere sulla scena e mettere in
campo il proprio perturbante rapporto con la Storia e la cultura, in un gioco
di scivolamenti spiazzanti che dissacrano tutte le retoriche senza fare sconti,
neanche a se stessi.
Giovedì 28 giugno 2018 - ore 22 | Chiesa del Gesù
CANTICO DEI CANTICI
adattamento e regia Roberto Latini
con Roberto Latini
musiche e suoni Gianluca Misiti
Produzione Fortebraccio Teatro
con il sostegno di Armunia Festival Costa degli Etruschi,
con il contributo di MiBACT e Regione Emilia-Romagna
“Il Cantico dei Cantici” è uno dei testi più antichi di
tutte le letterature.
Pervaso di dolcezza e accudimento, di profumi e
immaginazioni, è uno dei più importanti, forse uno dei più misteriosi; un inno
alla bellezza, insieme timida e reclamante, un bolero tra ascolto e relazione,
astrazioni e concretezza, un balsamo per corpo e spirito. Se lo si legge senza
riferimenti religiosi e interpretativi, smettendo possibili altre chiavi di
lettura, rinunciando a parallelismi, se si prova a non far caso a chi è che
parla, ma solo a quel che dice, può apparirci all’improvviso, col suo profumo,
come in una dimensione onirica, non di sogno, ma di quel mondo, forse
parallelo, forse precedente, dove i sogni e le parole ci scelgono e
accompagnano.
Latini lo racconta così: “Ho tradotto alla lettera la
sensazione, il sentimento, che mi ha da sempre procurato leggere queste pagine.
Ho cercato di assecondarne il tempo, tempo del respiro, della voce e le sue
temperature. Ho cercato di non trattenere le parole, per poterle dire, di
andarle poi a cercare in giro per il corpo, di averle lì nei pressi, addosso,
intorno; ho provato a camminarci accanto, a prendergli la mano, ho chiuso gli
occhi e, senza peso, a dormirci insieme.”
Spettacolo vincitore di PREMIO UBU 2017 per: Roberto Latini
- miglior attore o performer, Gianluca Misiti - miglior progetto sonoro o
musiche originali.
Venerdì 29 giugno 2018 - ore 19 | Chiesa del Gesù
SCHIAPARELLI LIFE
di Eleonora Mazzoni
con Nunzia Antonino e Marco Grossi
regia Carlo Bruni
Produzione Casa degli Alfieri, Teatro di Dioniso, Asti
Teatro, con la collaborazione di sistemaGaribaldi, La luna nel letto
PRIMA NAZIONALE
Casa degli Alfieri è una delle poche formazioni italiane ad
avere un patrimonio di lavoro d’arte comune di oltre trent’anni e da oltre
trent’anni ha sede vicino ad Asti. Una nuova produzione, uno spettacolo
dedicato a Elsa Schiaparelli (1890-1973), grande stilista italiana e una delle
più influenti figure nella moda del Novecento. Più vicina all’arte che
all’artigianato, è diventata famosa alla fine degli anni ’20 del secolo scorso,
quando ancora nella società dominava lo sfarzo decorativo di superficie e quel
“consumo ostentativo” della ricchezza di cui gli uomini del ceto alto
investivano le mogli al posto loro. Elsa partecipò da protagonista a quella
rivoluzione del costume, degli stili di vita, del relazionarsi tra i sessi che
ancora oggi influenza le nostre esistenze e l’idea stessa di bellezza, creando
un nuovo modello femminile e contribuendo all’emancipazione delle donne. E se
la coeva nonché rivale Chanel le liberò fisicamente dai corsetti e dalle guaine
che le ingabbiavano da secoli, promuovendo con il suo stile sobrio e comodo la
naturale mobilità del loro corpo, Elsa le liberò mentalmente. La Schiaparelli
chiese alle donne di osare, di essere creative e uniche.
Le invitò a conoscere se stesse, allontanandosi dai
condizionamenti esterni. Ad avere coraggio. E in effetti ci voleva coraggio per
indossare un cappello che era una scarpa girata al contrario! Però chi lo dice
che se un oggetto ha la forma di una scarpa, bisogna metterselo per forza ai
piedi? Il significato delle cose non è forse dato dalle convenzioni a cui siamo
abituati? Elsa sfidò queste convenzioni e invece che ai piedi, la scarpa se la
mise, appunto, in testa.
Venerdì 29 giugno 2018 - ore 21 | Diavolo Rosso
AMLETO TAKE AWAY
di e con Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari
Produzione Compagnia Berardi Casolari / Teatro dell’Elfo
con il sostegno di Emilia Romagna Teatro Fondazione,
Festival di Armunia Castiglioncello, Comune di Rimini-Teatro Novelli
Un affresco tragicomico che gioca sui paradossi, sugli
ossimori e sulle contraddizioni del nostro tempo che, da sempre, sono fonte
d’ispirazione per il teatro ‘contro temporaneo’ della Compagnia Berardi
Casolari. Punto di partenza sono, ancora una volta, le parole, diventate
simbolo più che significato, etichette più che spiegazioni. In questo percorso
s’inserisce, un po’ per provocazione, un po’ per gioco meta-teatrale, l’Amleto
di Shakespeare, simbolo del dubbio e dell’insicurezza, icona del disagio e
dell’inadeguatezza, risultato, passo dopo passo, il personaggio ideale cui
affidare il testimone di questa indagine. Ma l’Amleto di “Amleto Take
Away" procede anche lui alla rovescia: è un Amleto che preferisce fallire
piuttosto che rinunciare, che non si fa molte domande e decide di tuffarsi, di
pancia, nelle cose anche quando sa che non gli porteranno nulla di buono. È
consapevole ma perdente, un numero nove ma con la maglia dell’Inter e di
qualche anno fa, portato alla follia dalla velocità, dalla virtualità e dalla
pornografia di questa realtà.
Amleto è in seria difficoltà circa il senso delle cose,
travolto da una crisi così generalizzata e profonda che mette a repentaglio
storie solide e consolidate come il suo rapporto d’amore con Ofelia e il suo
rapporto con il teatro.
Sabato 30 giugno 2018 - ore 19 | Diavolo Rosso
HOMICIDE HOUSE
di Emanuele Aldrovandi
con Luca Cattani, Cecilia di Donato, Marco Maccieri, Valeria
Perdonò
regia di Marco Maccieri
Produzione BAM Teatro / MaMiMò
con il contributo del Premio Riccione per il Teatro in
collaborazione con Festival Internazionale Castel dei Mondi di Andria 2014, con
il Comune di Correggio - Centro di documentazione Pier Vittorio Tondelli /
Giornate Tondelliane 2014
Indebitato per problemi di lavoro, un uomo finisce vittima
di un gioco al massacro riservato a facoltosi in cerca di emozioni forti. Un
gioco che non lascia scampo e che affida all’uomo il compito di spiegare al
mondo, con ipocrisia e falsità, una storia troppo complicata. “Homicide House”
è una parabola eloquente sui pericoli della nostra società. Davanti
all’esasperazione dell’estetica, alla sua esplosione sempre più selvaggia e
incondizionata, la crescita personale viene relegata al caso, se avviene, quasi
come un accadimento probabile, ma del tutto accessorio, in una vita dedita al
successo e alla propria affermazione sopra e verso gli altri. L’interrogativo
è: dopo l’illuminismo e la rivoluzione tecnologica l’uomo continuerà a
“plastificarsi” inesorabilmente o troverà dentro di sé ancora una piccola
scintilla di sincerità e di autenticità?
Testo vincitore del 10° Premio Riccione “Pier Vittorio
Tondelli”
Sabato 30 giugno 2018 - ore 21 | Spazio KOR
AL PRESENTE
di e con Danio Manfredini
Produzione riallestimento La Corte Ospitale
Spaccato della mente e della sua inafferrabilità. In scena,
un uomo e il suo doppio: una parte è immobile, assorta, riflessiva, una parte è
inquieta e si identifica con i fantasmi che popolano la sua mente. Entra
attraverso l’immaginazione in un flusso di associazioni inarrestabili che lo
conducono in diversi spazi, in diversi tempi della sua vita. Nella solitudine
rincorre i pensieri, quel dialogo interiore ininterrotto che lo accompagna,
l'inquietudine provocata da ricordi, voci di persone care, immagini di un
passato vago ma sempre presente e suggestioni dal mondo contemporaneo.
PREMIO UBU 1999 come migliore attore
Sabato 30 giugno 2018 - ore 22,30 | Chiesa del Gesù
BLOOM’S DAY
di Claudio Collovà
dall'Ulysses di James Joyce
con Sergio Basile
Ulysses è una commedia. Un percorso in cui spesso si
inciampa, cadendo fragorosamente a terra, come succede a un cameriere con una
pila di piatti sporchi. “Una storiella di una giornata e l'epopea di due razze
(Israele-Irlanda)ù2, la definì Joyce, scoraggiando tutti i cercatori di
simboli. Leopold Bloom è già lui stesso dotato di umorismo e ridicolo nelle sue
goffaggini, ed è una figura tragica perché tutto intorno a lui è violento e
inumano, a cominciare dalla persecuzione di cui è vittima in un'Irlanda già ad
inizio secolo anti-semita e razzista. Bloom è ebreo, è un esempio di vita
mediocre, insignificante, è avvolto da un disagio privato che rispecchia quello
generale e pubblico della città, i cui abitanti spia qui con l'ausilio di un
cannocchiale.
Domenica 1 luglio 2018 - ore 18 | Diavolo Rosso
LIRETA a chi viene dal mare
dal diario di Lireta Katiaj e altri milioni di diari mai
scritti
con Paola Roscioli, Laura Francaviglia – chitarra, Samuele
Riva – violoncello
drammaturgia e regia Mario Perrotta
Produzione Permàr / La Piccionaia / dueL
Albania. C'è una donna, Lireta si chiama. C'è una donna che
guarda oltremare cercando un brandello d'Italia, anche solo una luce. Una luce
di Puglia che illumina i sogni di là, nella terra dell’alba. C'è un gommone che
parte e la donna si sta in mezzo agli altri sul mare, cercando d'Italia e di
luci. Tra le braccia ha una bimba che, neanche tre mesi di vita e si trova
sull'onda, nel nero di un cielo senza luna. L'hanno detto alla donna, alla
bimba e a tutti gli altri lì sul gommone: “Se arriva la guardia costiera
d'Italia buttatevi in acqua!” L'hanno detto anche all'uomo, compagno alla donna
che si sta anche lui sul gommone.
Domenica 1 luglio 2018 - ore 20 | Spazio KOR
MALACRESCITA
tratto dalla tragedia “La Madre: ’i figlie so’ piezze ’i
sfaccimma”
con Mimmo Borrelli
musiche in scena Antonio della Ragione
testi e regia Mimmo Borrelli
Produzione Associazione Culturale Sciaveca
collaborazione al progetto Luigi Ferrigno, Placido Frisone,
Enzo Pirozzi, Tobia Massa
La storia è quella di tale Maria Sibilla Ascione: ignara e
innocente bambina, poi donna, nel nome già destinata ad una condizione di metà
Vergine innocente, metà Maga, strega furente. Figlia di un noto camorrista del
casertano, le cui origini materne (i nonni contadini e fattucchieri, maghi) la
riportano a Cuma, nei pressi di Torregaveta, lì dove secondo la leggenda e le
testimonianze di Virgilio, risiedeva la dimora della famosa veggente. Il padre
è un noto proprietario terriero dedito alla coltivazione, tra Mondragone,
Villaricca, Villaliterno, Casal di Principe, del cosiddetto oro rosso
(pomodori), senza disdegnare però (siamo nei primi anni ’60) il ben più
redditizio smaltimento clandestino dei rifiuti tossici provenienti dalle
industrie del nord. Borrelli sarà intensissimo interprete del suo testo.
Domenica 1 luglio 2018 - ore 22 | Cascina del Racconto
IL MONDO DEI VINTI
dall'opera di Nuto Revelli
drammaturgia di Luciano Nattino
con Aldo Pasquero, Dario Cirelli, Elena Romano, Fabio
Fassio, Francesco Micca, Lodovico Bordignon, Lucia Giordano, Marco Andorno,
Massimo Barbero, Paola Bordignon, Patrizia Camatel e Sebastiano Amadio
regia Aldo Pasquero, Giuseppe Morrone e Luciano Nattino
Teatro degli Acerbi e Faber Teater
Produzione Casa degli Alfieri, Faber Teater, Asti Teatro 31
e Residenza Multidisciplinare “Dal Monferrato al Po”, Regione Piemonte in
collaborazione con Fondazione del Teatro Stabile di Torino, Sistema Teatro
Torino, Fondazione Circuito Teatrale del Piemonte
Un lavoro corale, ispirato alle memorie che appartengono ai
testimoni di Revelli della provincia cuneese del ‘900, scritto da Nattino il
drammaturgo della Casa degli Alfieri, oggi scomparso, sperimentatore e
ricercatore di tradizioni popolari: le storie de “Il Mondo dei Vinti” sono le
stesse storie di tutto nostro Paese e assomigliano tanto a quelle raccontate
oggi dai griot africani, dai cantori dell'America latina, dai danzatori indiani
o tibetani, tra migrazioni e ricordi, adii e ritorni. Un lavoro dove la memoria
vuole essere anche sguardo sul futuro, dove il ricordo è coscienza di esistere.
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