Post Più Recenti

.

mercoledì 21 febbraio 2024

"L'AVARO"
IL CAPOLAVORO DI MOLIERE
CON UGO DIGHERO
TEATRO SOCIALE DI BRESCIA

20/25 Febbraio 2024
La sfrenata avarizia, l’amore ossessivo per il denaro è il tema dello spettacolo che Luigi Saravo porta in scena in una nuova versione, che mette a confronto le dinamiche descritte da Molière con la società di oggi.


È L’avaro, nuova produzione del Centro Teatrale Bresciano realizzata in collaborazione con Teatro Nazionale di Genova, Artisti Associati Gorizia e Teatro Stabile di Bolzano. Ugo Dighero e Marangeles Torres sono i protagonisti di questa commedia degli equivoci e delle passioni, epico scontro tra sentimenti e interessi. Insieme a loro, un cast di altissimo livello.

In scena per la cinquantesima Stagione del Centro Teatrale Bresciano, intitolata Il mondo nuovo, L’avaro è la nona produzione del cartellone 2023/2024 del CTB: sarà al Teatro Sociale di Brescia (Via Felice Cavallotti, 20) dal 20 al 25 febbraio 2024, tutti i giorni alle ore 20.30, la domenica alle ore 15.30.

La commedia di Molière, con la traduzione e l’adattamento di Letizia Russo, vede la regia di Luigi Saravo. In scena, Ugo Dighero interpreta Arpagone e Mariangeles Torres ha il doppio ruolo di Frosina e di Saetta; Fabio Barone è Valerio, Stefano Dilauro interpreta Cleante, Cristian Giammarini ha la parte di Anselmo e di Mastro Simon, Paolo Li Volsi è Mastro Giacomo, Elisabetta Mazzullo impersona Elisa, Rebecca Redaelli ha il ruolo di Marianna e Luigi Saravo quello del Commissario.

Le scene sono di Lorenzo Russo Rainaldi e Luigi Saravo, i costumi di Lorenzo Russo Rainaldi, le musiche di Paolo Silvestri, i movimenti coreografici sono di Claudia Monti, le luci di Aldo Mantovani.

L’avaro è realizzato grazie al sostegno di Ministero della Cultura, Gruppo A2A, Fondazione ASM, Gruppo BCC Agrobresciano, ABP Nocivelli.

Ugo Dighero è Arpagone, personaggio tragicomico protagonista del capolavoro di Molière; al suo fianco, Mariangeles Torres, impegnata in un doppio ruolo: Saetta, il servitore che sottrae la cassetta di denaro di Arpagone, e la domestica Frosina, personaggi che, insieme ad Arpagone, muovono l’azione, scatenando un irresistibile e frenetico gioco degli equivoci.

La regia di Luigi Saravo ambienta lo spettacolo in una dimensione che rimanda al nostro quotidiano. Saravo gioca su riferimenti temporali diversi, dagli smartphone agli abiti anni Settanta, passando per gli spot che tormentano Arpagone (la pubblicità è il diavolo che potrebbe indurlo nella tentazione di spendere il suo amato denaro). Anche le musiche originali di Paolo Silvestri si muovono su piani lontani tra loro, mentre la nuova traduzione di Letizia Russo, fresca e diretta, contribuisce a dare al tutto un ritmo contemporaneo.

“La narrazione dell'Avaro di Molière – spiega Saravo – ruota attorno a un tema centrale, cui tutti gli altri si riconnettono: il danaro. […] Nella nostra contemporaneità orientata al consumo, definita dalla necessità di far circolare il danaro inseguendo una crescita economica infinita, il gesto conservativo e immobilista di Arpagone ci suona come finanziariamente sovversivo, in netta opposizione alla tirannia consumistica, alla pubblicità che ne è motore, e alla patologia del desiderio.

Intorno ad Arpagone si muovono poi gli altri personaggi […]. Si lamentano della loro prigionia, della loro sottomissione forzata alle volontà di Arpagone ma, in realtà, sono personaggi sottomessi soprattutto al vincolo economico che li lega a lui, potenzialmente capaci di sottrarsi a quella tirannia. Per dirla con Voltaire: gli uomini odiano coloro che chiamano avari solo perché non ne possono cavar nulla”.

Per offrire al pubblico un’occasione di approfondimento dello spettacolo, il Centro Teatrale Bresciano in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia propone il secondo incontro del ciclo I pomeriggi al CTB, rassegna giunta alla sua ottava edizione e curata da Lucia Mor, ordinario di Letteratura tedesca dell’Università Cattolica.

Giovedì 22 febbraio alle ore 17.00 presso il Teatro Sociale di Brescia, Ugo Dighero, Mariangeles Torres e Luigi Saravo dialogheranno con Marco Archetti, scrittore e drammaturgo, sul tema “…Senza te non posso vivere! Denaro, avarizia e consumo: un Molière contemporaneo”.

La partecipazione all’incontro è gratuita fino a esaurimento dei posti disponibili.

Per la regia di Luigi Saravo,
con Ugo Dighero, Mariangeles Torres e una compagnia di bravissimi attori, sarà al Teatro Sociale di Brescia dal 20 al 25 febbraio 2024

L’avaro
di Molière
regia Luigi Saravo
traduzione e adattamento Letizia Russo
con
Ugo Dighero, Mariangeles Torres, Fabio Barone, Stefano Dilauro,
Cristian Giammarini, Paolo Li Volsi, Elisabetta Mazzullo, Rebecca Redaelli, Luigi Saravo
scene Luigi Saravo, Lorenzo Russo Rainaldi
costumi Lorenzo Russo Rainaldi
musiche Paolo Silvestri
movimenti coreografici Claudia Monti
luci Aldo Mantovani
produzione Teatro Nazionale di Genova, Centro Teatrale Bresciano, Artisti Associati Gorizia, Teatro Stabile di Bolzano

Personaggi e interpreti:

Ugo Dighero - ARPAGONE padre di Cleante e di Elisa, innamorato di Marianna

Mariangeles Torres - FROSINA ruffiana e SAETTA servo di Cleante

Fabio Barone - VALERIO figlio di Anselmo, amante di Elisa

Stefano Dilauro - CLEANTE figlio di Arpagone, amante di Marianna

Cristian Giammarini - ANSELMO padre di Valerio e di Marianna e MASTRO SIMON faccendiere

Paolo Li Volsi - MASTRO GIACOMO cuoco e cocchiere di Arpagone

Elisabetta Mazzullo - ELISA figlia di Arpagone e sorella di Cleante, amante di Valerio

Rebecca Redaelli - MARIANNA amante di Cleante, amata da Arpagone

Luigi Saravo - COMMISSARIO  

Biglietti

Intero
platea 27 €
I galleria 20 €
II galleria 18 €
III galleria 15 € ridotto gruppi*
platea 25 €
I galleria 18 €
II galleria 16 €
III galleria 13 € ridotto speciale**
platea 20 €
I galleria 16 €
II galleria 14 €
III galleria 11 €

Riduzioni

* la riduzione gruppi è riservata esclusivamente a Soci Coop, Arci, Feltrinelli, Touring Club e titolari carta Ikea family. CRAL aziendali, biblioteche e altri enti e associazioni convenzionati con il Centro Teatrale Bresciano possono rivolgersi per informazioni e prenotazioni al numero 030.2928617 o alla e-mail: organizzazione@centroteatralebresciano.it

** la riduzione speciale è riservata a giovani fino a 25 anni e ultrasessantacinquenni

Modalità di acquisto

- Biglietteria del Teatro Sociale Via Felice Cavallotti, 20 – Brescia

t. 030 2808600; e-mail biglietteria@centroteatralebresciano.it

> da martedì a sabato dalle ore 16.00 alle 19.00

> domenica dalle ore 15.30 alle 18.00 solo nei giorni di spettacolo

> 30 minuti prima dell’inizio di ogni spettacolo saranno in vendita esclusivamente i biglietti per la serata stessa.

- Punto vendita CTB Piazza della Loggia, 6 – Brescia
t. 030 2928609; e-mail biglietteria@centroteatralebresciano.it
>da martedì a venerdì ore 10.00 - 13.00 (escluso i festivi)

- Biglietteria telefonica

> t. 376 0450269 – da martedì a venerdì dalle ore 10.00 alle 13.00 (escluso i festivi)

> t. 376 0450011 – da martedì a sabato dalle ore 16.00 alle 19.00; domenica dalle ore 15.30 alle 18.00

Si informa che agli acquisti effettuati telefonicamente e pagati con carta di credito verrà applicata la maggiorazione pari al 2,5% del costo dell’abbonamento o biglietto.

- On-line sul sito www.vivaticket.it e in tutti i punti vendita del circuito VIVATICKET

L'avaro di Molière: dall'analisi dei bisogni alla fine dei sogni

La narrazione de L'avaro di Molière ruota attorno a un tema centrale, cui tutti gli altri si riconnettono: il danaro.

Il danaro e la sua conservazione, il suo sperpero, il gioco d'azzardo, l'acquisto di beni e il loro degrado che porta all'acquisto di nuovi beni, i prestiti, gli interessi e i rapporti di potere che dal danaro discendono.

Nella nostra contemporaneità orientata al consumo, definita dalla necessità di far circolare il danaro inseguendo una crescita economica infinita, il gesto conservativo e immobilista di Arpagone, dal punto di vista finanziario, ci suona come sovversivo, in netta opposizione alla tirannia consumistica, alla pubblicità che ne è motore, e a quella patologia del desiderio che vede nella sostituzione il suo fondamento.

Se analizziamo il fulcro del testo, ovvero il conflitto tra Arpagone e il suo entourage, ci troviamo di fronte al conflitto di due visioni economiche: una consumistica di stampo capitalistico novecentesco e una, relativamente nuova, conservativa, che si oppone al consumo e si orienta alla conservazione dei beni, al loro riutilizzo, al loro scambio e, infine, alla protezione di essi, primi tra tutti quei beni definiti come “beni naturali”.

Non vogliamo dire che Arpagone sia un eroe positivo, che sia mosso da una spinta ideologica, ma, senz'altro, che con la sua attitudine si ponga chiaramente in opposizione all'economia capitalistica novecentesca e più in linea con la visione conservativa.

Intorno a lui si muovono gli altri personaggi, apparentemente vittime della sua tirannia, ma, in realtà, figure votate a ideali ben riconoscibili in questo slittamento di contesto.

Queste figure lamentano la loro prigionia, la loro sottomissione forzata alle volontà di Arpagone, ma in realtà sono sottomesse soprattutto al vincolo economico che le lega a lui, potenzialmente capaci di sottrarsi a quella tirannia abbandonando la casa e gli averi promessi da eredità e salari.

E in ultimo, per dirla con Voltaire: gli uomini odiano coloro che chiamano avari solo perché non ne possono cavar nulla.

Luigi Saravo

Nessun commento:

Posta un commento