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lunedì 24 aprile 2023

MTM TEATRO LEONARDO DI MILANO
"THROUGH THE NIGHT SOFTLY"
ERA COME SE NESSUNO AVESSE VISTO
(POSSO CERCARE UNA SOLUZIONE MIGLIORE?)

Dal 04 al 14 maggio 2023
Nella convinzione personale che il teatro è una forma di arte comportamentale - nel complesso dei partecipanti - quando mi si è prospettata l’occasione di progettare un lavoro da installare nel Teatro Leonardo nelle adiacenze di Piazza Leonardo da Vinci a Milano (amministrato e gestito da Manifatture Teatrali Milanesi), mi sono focalizzato su due linee principali: lo spazio architettonico e il comportamento.


In generale quando si va a teatro ci si reca in un edificio approntato per essere utilizzato come teatro. Ogni edificio-teatro ha le sue peculiarità architettoniche e nel caso del teatro Leonardo di Milano, una caratteristica è quella di essere sotto il livello stradale e di avere due entrate possibili, di cui una è stata trasformata in uscita di sicurezza, quando molti anni fa era invece l’entrata del teatro.

E quella che oggi è l’entrata del teatro era probabilmente l’uscita di sicurezza. Questa doppia funzionalità (che per analogia mi ha riportato alla mente la porta di Marcel Duchamp del 1927 dell’appartamento al numero 11 di rue Larrey a Parigi) fa sì che si possa entrare nell’edificio-teatro da una strada (via Andrea Maria Ampere) e uscire in un’altra strada (via Giovanni Villani), attraversando gli spazi e poi la sala teatrale stessa, scendendo e risalendo delle scale.

Lo spazio architettonico quindi diventa ambiente emotivo e concettuale per il comportamento fisico del pubblico, guidato e ospitato negli spazi non convenzionali di un teatro, come corridoi, scale, foyer, bar, e sostando nella platea ma senza poter utilizzare le poltrone per sedersi, per poi attraversarla e risalire le scale di quella che sarà “l’uscita da teatro”.

A questo punto però - durante questo comportamento obbligato per il pubblico - lo spettacolo viene messo in azione dagli attori/performer che utilizzano in vario modo estratti verbali da materiali di scritture (“anomale” per il teatro) legate al periodo del nouveau roman francese (identificato nel decennio 1950-1960 a Parigi attraverso le famose Les Éditions de Minuit) e conosciuto anche come ecole du regard (la scuola dello sguardo).

A questi testi si aggiunge un testo contemporaneo commissionato al poeta Michele Zaffarano (identificato nell’area della ricerca italiana degli ultimi anni, a sua volta traduttore di autori di ricerca francesi). Il testo di Zaffarano viene installato per l’occasione e articolato in 3 movimenti e una stasi. Anche questa scelta ha a che vedere con il comportamento in atto durante la serata sia da parte degli attori che da parte dei convenuti (il pubblico).

Ai materiali verbali si aggiungono due contributi (o materiali) video che non sono stati realizzati per questo evento e che sono molto diversi fra loro sia per datazione che per argomento. Il primo (in ordine di visione) è costituito da un montaggio di video a opera dell’architetto e designer milanese Bruno Gregory dal titolo Senza titolo #1, 2, 3 e Object #1……13. Nella fattispecie si tratta di progetti riguardanti 13 oggetti rotanti tratti dal progetto "i suoni che abitano la natura", arredo sonoro del Parco della Villetta di Negro a Genova nel 1985, con Studio Alchimia e sonorizzazioni di Haruomi Hosono. Altri oggetti invece denominati "meccanismi 1, 2, 3, 4" sono parte della ricerca più recente del designer sul tema delle possibili forme dell'immaginario tecnologico iniziato già nella metà degli anni ’80.

Questo video, che sarà proiettato a loop solo nella sala teatrale, costituisce un rimando alla progettualità casuale/naturale del nostro comportamento in un spazio pubblico connotato da una funzionalità precisa come può essere quello di un edificio-teatro.

Il video dal titolo Through The Night Softly - che dà il titolo all’intero evento - è invece opera di Chris Burden ed è la registrazione della performance realizzata la sera del 12 settembre 1973 in Main Street a Los Angeles in California dallo stesso Chris Burden in cui l’artista, vestito solo di biancheria intima da bikini, striscia attraverso un parcheggio pieno di vetri rotti con le mani dietro la schiena.

Questo video che dura pochi minuti (e che verrà proiettato solo all’uscita e sul muro dell’edificio di fronte al teatro) è dedicato al corpo dell’artista e al corpo del performer e al corpo di ognuno di noi, implicato/ingaggiato in questa serata particolare, in cui “lo spettacolo” è iniziato da quando siamo usciti da casa per raggiungere il teatro.

Antonio Syxty

Through the Night Softly è una frase presa dal titolo di una performance realizzata nel 1973 a Los Angeles da Chris Burden, in cui il grande artista americano strisciava sull’asfalto di un parcheggio sopra un letto di vetri rotti, con le mani legate dietro la schiena e con indosso solo un costume da bagno. In qualche modo, la frase ha a che fare con quello che succederà questa sera, in quanto comportamento anomalo del corpo in uno spazio decontestualizzato. Allo stesso tempo, però, è un omaggio ai corpi dei convenuti alla serata e ai corpi degli attori/performers incaricati dell’azione teatrale, e che sono (in ordine alfabetico): Rachele Bonini,

Maddalena Borghesi, Cecilia Braga, Gaetano Callegaro, Margherita Caviezel, Francesco Martucci, Matilda Morosini e Gabriele Scarpino, guidati nel loro comportamento emotivo e fisico da Susanna Baccari, che da anni lavora con me realizzando progetti simili a questo. Francesca Biffi ha messo ordine nelle idee su come vestire gli attori, mentre Fulvio Melli ha permesso che l’ambiente luminoso e sonoro possedesse determinate caratteristiche, e che il video di Chris Burden potesse essere proiettato al termine della nostra esperienza, preceduto da un altro di Bruno Gregory, designer da me conosciuto alla fine degli anni Settanta, che mostra tredici oggetti rotanti su sfondo bianco concepiti nel 1985 per I suoni che abitano la natura, progetto di arredo sonoro destinato al Parco della Villetta di Negro a Genova, ed elaborato con Studio Alchimia e le sonorizzazioni di Haruomi Hosono (rimissate per questa occasione da Pietro Gregori).

Per quanti volessero saperne di più su questi oggetti, c’è un sito da visitare: sites.google.com/view/giardinosegreto/ita. Diciamo subito che, nel nostro montaggio video, questi oggetti sono interpolati con altri oggetti appartenenti alla ricerca più recente di B. G. (in realtà partita già a metà degli anni Ottanta) sul tema delle possibili forme dell’immaginario tecnologico (Meccanismi 1, 2, 3, 4). Gli audio di quest’ultimo video sono stati curati dallo stesso B. G., che ha registrato nel 2022 il proprio respiro intervallandolo con un rumore elettrico trovato su internet. Il coordinamento di tutto questo lavoro (compreso quello di Ahmad Shalabi sull’allestimento dell’ambiente) è stato assicurato da Elisa Mondadori, che si è occupata della produzione per Manifatture Teatrali Milanesi (MTM).

Oltre ai video e all’ambiente sonoro di cui ho curato personalmente le scelte, ci sono le parole, utilizzate dal vivo (in modo comportamentale) dagli attori, oppure pre-registrate e proposte nell’ambiente sonoro, oppure ancora scritte su foglietti di carta e distribuite (con fare ambiguo e misterioso) ai convenuti. Queste parole sono state da me “estratte” (in modo assolutamente casuale e istintivo) dai romanzi di alcuni degli scrittori francesi appartenuti al movimento del nouveau roman francese (1950-1960), conosciuto anche come école du regard. Gli autori da me scelti sono: Hélène Bessette, Michel Butor, Claude Ollier, Robert Pinget, Alain Robbe-Grillet e Nathalie Sarraute.

Naturalmente la responsabilità è solo mia (Antonio Syxty), che ho progettato e installato quest’azione teatrale site-specific in un edificio adibito a sala teatrale e caratterizzato architettonicamente dalla presenza di molte scale. Prima di iniziare ogni cosa ho voluto simulare il progetto, scrivendolo in forma di racconto e pubblicando il risultato sul mio blog.

(https://roomsforsecrets.blogspot.com/2023/02/through-night-softly.html).

Dopo questa simulazione, ho commissionato allo scrittore Michele Zaffarano (proveniente dall’area della cosiddetta ricerca italiana degli ultimi anni, e a sua volta traduttore di autori francesi di ricerca) un testo che potesse fare da contrappunto alle pagine dei romanzieri da me scelti, e che definirei semplicemente “installativo”.

Per l’occasione di quest’azione teatrale che si svolge a Milano al Teatro Leonardo dal 4 maggio al 14 maggio dell’anno 2023, vogliamo proporre nella sua integrità i Tre movimenti e una stasi di M. Z., e fissarlo nella compiutezza del momento. C’è un’ultima cosa che voglio riportare, ed è l’elenco delle avvertenze e dei consigli al pubblico a proposito del codice di comportamento da seguire in questo evento:

1) è permesso utilizzare i vostri dispositivi elettronici

2) è permesso registrare, filmare, fare fotografie

3) è permesso pubblicare sui social i vostri commenti riguardo a ciò che state vedendo anche durante l’evento

4) è permesso fare e ricevere telefonate durante l’evento

5) è possibile sostare in piedi o seduti, a vostro piacere

6) è possibile muoversi liberamente fra gli attori durante le loro azioni e percorsi

7) è consigliabile rispettare le linee guida che gli attori vi indicheranno

8) quando sarete nella platea del teatro non potrete assolutamente sedervi, ma dovrete stare in piedi fra le poltrone avendo l’accortezza di non sostare nei corridoi

9) siete liberi di comunicare fra voi nel rispetto degli altri spettatori

10) sentitevi parte dell’evento.

Materiali di scritture anomale per corpo e azioni - installazione e progetto Antonio Syxty
con Rachele Bonini | Maddalena Borghesi | Cecilia Braga | Gaetano Callegaro |Margherita Caviezel | Francesco Martucci | Matilda Morosini | Gabriele Scarpino |
drammaturgia Michele Zaffarano
comportamento e ambiente emotivo Susanna Baccari
costumi Francesca Biffi
video Bruno Gregory Chris Burden
disegno luci Fulvio Melli
direzione di produzione Elisa Mondadori
staff tecnico Ahmad Shalabi
con testi di Hélène Bessette, Michel Butor, Claude Ollier, Robert Pinget,
Alain Robbe-Grillet, Nathalie Serraute e una scrittura installativa di Michele Zaffarano
Produzione MTM Manifatture Teatrali Milanesi

Teatro Leonardo

martedì/sabato ore 20.30 – domenica ore 20.30

intero 25,00€ – convenzioni 20,00€, ridotto Arcobaleno (per chi porta in cassa un oggetto arcobaleno) 20,00€, Under 30 e Over 65 - 15,00€, scuole di teatro e Università 15,00€, ridotto bicicletta € 15,00, ridotto DVA 12,50€, scuole MTM, Paolo Grassi, Piccolo Teatro 10,00€, tagliando Esselunga di colore ROSSO, prevendita 1,80€

durata dello spettacolo: 70 minuti – ingresso con posti limitati

Info e prenotazioni biglietteria@mtmteatro.it – 02.86.45.45.45

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Abbonamenti: MTM La cura e l’artificio, MTM La cura e l’artificio Over 65, MTM Carta Regalo x2, MTM Carta Regalo x4.

Biglietti sono acquistabili sul sito www.mtmteatro.it e sul sito e punti vendita

vivaticket.it. I biglietti prenotati vanno ritirati nei giorni precedenti negli orari di prevendita e la domenica a partire da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.

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