Post Più Recenti

.

mercoledì 26 ottobre 2022

 TEATRO DELLA CONTRADDIZIONE DI MILANO
"CIO' CHE ACCADDE ALL'IMPROVVISO"
TESTO E REGIA DI ROSARIO PALAZZOLO

27, 28, 29, 30 ottobre
“Ora, i morti, da che mondo e mondo, possono star distesi, supini, appesi, scomposti, infilati dentro catafalchi di tutte le specie, mummificati dentro sarcofagi o ridotti in polvere e ficcati dentro vasetti colorati, tesi, spiegati, conciati in poltiglia per chissà quale catastrofe, seduti o coricati, qualche volta in piedi, ma resta, comunque, da parte loro, l’impegno all’immobilità, e ciò affinché le più assodate norme umane possano continuare a perpetuarsi. Loro, seppur morti, invece camminavano… ”

Ciò che accadde all’improvviso racconta una storia al limite tra il reale e l’irreale. Un surrealismo giocato con i tempi della commedia comica che spesso storce nel giallo, si adagia sul grottesco per arrivare a un finale drammatico. Tre uomini che hanno perso la strada, che non si riconoscono più; tre personalità che diventano metafora dell’uomo.

Il dialogo spesso assume tono e vigore comici, s'inerpica per le vie del surrealismo e di volta in volta frustra gli spettatori che cercano di dare un senso a ciò che vedono in scena: che situazione è quella in cui il dialogo si svolge? Un frammento di realtà? Un manicomio? Un appena accennato aldilà? Una scena teatrale rivissuta meta-teatralmente? E chi sarebbe quello che i tre misteriosamente chiamano “quello del fatto”? Un dio? Il caso? Un medico arcigno? Non ci sono risposte univoche, lineari. Non possono essercene. Forse nulla di tutto questo o tutto questo insieme. Ciò che accadde all’improvviso è una sorta di favola nera che si prende gioco dei diversi piani significanti della realtà. Ci sputa. Ne ride. Fa quello che ciascuno di noi è costretto a fare: tirare avanti, malgrado tutto.

Dal punto di vista testuale, Ciò che accadde all'improvviso si pone in opposizione alla drammaturgia europea novecentesca, annichilendo le possibilità catartiche di quest’ultima nell’ottica di una costante, instancabile, disperata impossibilità di senso.

Con Francesco Gulizzi, Rosario Palazzolo, Anton Giulio Pandolfo
musica di Francesco Di Fiore
produzione teatrino controverso

ore 20,45

ingresso €15 – ridotto €12

Prenotazione consigliata, i posti sono limitati

Per accedere agli spettacoli è necessaria la tessera associativa (gratuita); per richiederla: www.tesseramentocontraddizione.it

24, 25, 26, 29, 30 ottobre

Questo giorno finirà di notte. Workshop di creazione teatrale condotto da Rosario Palazzolo

Info e prenotazioni: 025462155 – prenotazioni@teatrodellacontraddizione.it
Teatro della Contraddizione, via della braida n.6, 20122 Milano
MM3 Porta Romana

Rosario Palazzolo è drammaturgo, scrittore, regista e attore. Vive e lavora a Palermo.

Nel 2002 fonda (con Anton Giulio Pandolfo) la Compagnia del Tratto, che dirige fino al 2011.

Nel 2012 dà vita (insieme all’attrice Delia Calò) a Teatrino Controverso.

Per il teatro ha scritto, fra gli altri:

Ciò che accadde all’improvviso (2006)

I tempi stanno per cambiare nel 2007 a quattro mani con con Luigi Bernardi (premio Oltreparola alla drammaturgia)

Nel 2007 scrive e dirige Ouminicch’ spettacolo prodotto dalla Compagnia del Tratto, in collaborazione con Palermo Teatro Festival.

Nel 2009 'A Cirimonia. Lo spettacolo vince il Fringe al Festival internazionale del Teatro di Lugano (ex aequo con Fibre Parallele) e ottiene una Menzione speciale al premio In-box nel 2010

Nel 2013 debutta Letizia forever, spettacolo che ha superato le 150 repliche

Portobello never dies (2015, Premio Napoli Teatro Festival),

L’ammazzatore (2018), e la trilogia Santa Samantha Vs – sciagura in tre mosse, che comprende gli spettacoli Lo zompo (2016), Mari/age (2016) e La veglia (2018) – prodotti dal Teatro Stabile di Palermo

Nel 2016 è insignito del Premio Nazionale della Critica per la sua attività di drammaturgo.

Nel 2020 Vetrano e Randisi dirigono e interpretano il suo testo ’A Cirimonia, spettacolo che vince il Premio ANCT.

A fine 2021 scrive e dirige Eppideis, spettacolo prodotto dal Teatro Stabile di Catania, interpretato da Silvio Laviano.

Per la narrativa, ha scritto le novelle L’ammazzatore (Perdisa Pop, 2007), e Concetto al buio (Perdisa Pop, 2010), e i romanzi Cattiverìa (Perdisa Pop, 2013), La vita schifa (Arkadia, 2020), selezionato al premio Strega e Con tutto il mio cuore rimasto (2021), selezionato al premio Strega

Negli anni la sua scrittura è stata oggetto di studio presso alcune università italiane e europee, con approfondimenti monografici e tesi di laurea.

Nessun commento:

Posta un commento