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giovedì 9 giugno 2022

 FEST
FESTIVAL DEL TEATRO DELLA SANITA'
RIONE SANITA' DI NAPOLI
17 GIUGNO 16 LUGLIO 2022

Titina La Magnifica
Il Rione Sanità sarà al centro di una manifestazione ricca di appuntamenti teatrali e musicali, spettacoli e pomeriggi di gioco, animazione e teatro per le famiglie, che prenderà il via, venerdì 17 giugno 2022, con FEST – Festival del teatro nella Sanità, un progetto a cura di Mario Gelardi, Luigi Marsano e Alfredo Balsamo.

Per un mese, fino a sabato 16 luglio, la Sanità diventerà un teatro a cielo aperto, protetto dalle mura di due luoghi storici e simbolici del quartiere che ospiteranno la programmazione: il monumentale Chiostro della Basilica di Santa Maria della Sanità, proprio sotto il ponte della Sanità, che con la sua bellezza accoglie e protegge la popolazione del quartiere, e il Giardino dell’ex Educandato femminile della Chiesa di Santa Maria de’ Miracoli, sede della Ludoteca.

Il Teatro Pubblico Campano, il Nuovo Teatro Sanità e I Teatrini si sono uniti per dar vita a un programma che vuole ‘abitare’ i luoghi del quartiere, condividendo gli spazi con i residenti e chi vorrà trascorrere un pomeriggio, con i laboratori e i giochi creativi, o una serata sotto le stelle, all’insegna del teatro e della musica.

Il programma della manifestazione unisce grandi nomi del teatro e della musica a compagnie di giovani artisti, che condividono il valore della diffusione culturale e artistica nello storico quartiere partenopeo.

FEST - Festival del teatro nella Sanità si propone come l’inizio di un percorso che il Teatro Pubblico Campano ha voluto realizzare, accompagnando e supportando il Nuovo Teatro Sanità in molte esperienze, rivelatesi fondamentali per la costruzione di questa delicata stagione, successiva al periodo pandemico.

La “bella stagione” sarà, dunque, l’inizio di una nuova stagione teatrale.

L’inaugurazione, venerdì 17 giugno alle ore 21.00, nel Chiostro della Basilica di Santa Maria della Sanità è affidata a Peppe Servillo accompagnato dal chitarrista Cristiano Califano con Il resto della settimana dall’omonimo testo di Maurizio de Giovanni. A Napoli il tempo si ferma tra una domenica pomeriggio e l’altra, quando la città si raccoglie intorno ad un pallone e le differenze sociali sbiadiscono fino a scomparire.

Sabato 18 giugno, Mario Gelardi porta in scena Viviani Sanità – La musica dei ciechi, poesia, musica e teatro di Raffaele Viviani, con Eleonora Fardella, Carlo Geltrude, Davide Mazzella, Gaetano Migliaccio, Gianluigi Montagnaro, Antonio Turco, Carlo Vannini. La musica, la poesia e il teatro, tre modi per raccontare il mondo di Raffaele Viviani.

Marco Polo, il concerto di Alessio Arena accompagnato da Arcangelo Michele Caso, Giuseppe Spinelli, Antonio Esposito, Raimondo Esposito e Raffaele Vitiello, chiuderà, domenica 19 giugno, il primo weekend di programmazione.

Antonella Stefanucci e Edoardo Sorgente saranno protagonisti, venerdì 24 giugno, di Titina, la Magnifica, nella drammaturgia di Domenico Ingenito e Francesco Saponaro, che firma anche regia e spazio scenico. Una rapsodia che tratteggia la figura di una donna-artista che ha illuminato il panorama culturale italiano del Novecento.

Sabato 25 giugno, sarà in scena Far finta di essere sani di Giorgio Gaber e Sandro Luporini, con Andrea Mirò, Enrico Ballardini e “Musica da Ripostiglio”, nell’adattamento e la regia di Emilio Russo. Sono passati quasi 50 anni, sono tanti. Stupisce e rincuora il fatto quanto Gaber sia riuscito ad anticipare i tempi.

Lino Musella è regista e interprete, accompagnato da Marco Vidino ai cordofoni e alle percussioni, di L’ammore nun’è ammore, 30 sonetti di Shakespeare traditi e tradotti da Dario Jacobelli, in scena domenica 26 giugno.

L’ultimo weekend di programmazione nel Chiostro della Basilica di Santa Maria della Sanità inizierà, venerdì 1 luglio, con Isa Danieli e il suo Raccontami una passeggiata devota, un percorso di donna e di attrice che ha attraversato e attraversa i generi più diversi delle forme teatrali esistenti.

Sabato 2 luglio, la scena sarà per le Ebbanesis, Serena Pisa e Viviana Cangiano, in Così fan tutte, liberamente tratto dall’opera di Mozart, elaborazione musicale e arrangiamenti di Leandro Piccioni e Mario Tronco, regia Giuseppe Miale Di Mauro. La rielaborazione musicale attinge dallo stile della Musica ambulante napoletana conosciuta come “Posteggia”. Le azioni cantate e i recitativi spaziano dal tessuto popolareggiante cinquecentesco, da quelle dell’opera buffa napoletana fino alla sceneggiata.

Sound Sbagliato è lo spettacolo che sarà in scena domenica 3 luglio, nato da un’idea di Alessandro Palladino e scritto con Ciro Burzo, impianto scenico e regia di Carlo Geltrude. Vincenzo Antonucci, Ciro Burzo, Mariano Coletti, Carlo Geltrude e Salvatore Nicolella daranno vita, in scena, alla storia di quattro ragazzi non ancora maggiorenni, nati in una provincia dimenticata. Il racconto della quotidianità di questi minorenni, e di come la vita viene mangiata e sprecata.

Da giovedì 7 luglio la programmazione proseguirà nel Giardino dell’ex Educandato femminile della Chiesa di Santa Maria de’ Miracoli, con laboratori e gioco creativo (tutti i giorni a cura di Ludobus Artingioco e I Teatrini) teatro, natura per bambini e famiglie, nell’ambito delle attività estive della Ludoteca Cittadina.

Gli spettacoli, due al giorno alle ore 19.00 e alle ore 20.30, inizieranno giovedì 7 luglio con Tipi da spiaggia ovvero lido Baracca parata per le strade del quartiere a cura di Baracca dei Buffoni, A seguire, Giallo Mare Minimal Teatro presenta Trame su misura vol. 1 di Renzo Boldrini, con Renzo Boldrini e Daria Palotti.

Venerdì 8 luglio alle ore 19.00, Arterie Teatro presenta Funghi in città da “Marcovaldo, ovvero le stagioni in città” di Italo Calvino, regia e drammaturgia di Alessandra Sciancalepore. Alle ore 20.30, I Teatrini presenta Le favole della saggezza uno spettacolo di Giovanna Facciolo da Esopo, Fedro, La Fontaine, con Annarita Ferraro e Melania Balsamo, percussioni dal vivo di Dario Mennella.

La programmazione di sabato 9 luglio inizierà con Come Alice… uno spettacolo di Giovanna Facciolo da Lewis Carroll, con Adele Amato de Serpis, Cristina Messere, Monica Costigliola, Valentina Carbonara. A seguire Teatro dei Colori proporrà Le storie di Kirikù testo e spazio di Gabriele Ciaccia, con Rossella 

Roxi Celati e Andrea Tufo, regia Valentina Ciaccia.

Ancora due spettacoli a sera per l’ultimo weekend di programmazione che si aprirà, giovedì 14 luglio alle ore 19.00, con Dov’è finito il principe azzurro? con Simona Di Maio e Sebastiano Coticelli, a cura di Teatro nel Baule, e, alle 20.30, Compagnia Le Scimmie ne Il vestito nuovo dell’imperatore adattamento teatrale di Ciro Burzo, con Salvatore Nicolella, Mario Ascione, Ciro Burzo e Michele Ferrantino, regia Salvatore Nicolella.

La serata di venerdì 15 luglio inizierà con lo spettacolo Cappuccetto, il lupo e altre storie scritto e diretto da Pietro Fenati, con Pietro Fenati ed Elvira Mascanzoni.

A seguire, Rodari Smart, uno spettacolo di Giovanna Facciolo con Marta Vedruccio e Dario Mennella.

Ultimi due spettacoli in scena per la serata di sabato 16 luglio, che proporrà, alle ore 19.00, Pulcinella e il mistero del castello, con Vincenzo De Matteo, Virginio De Matteo, Giuseppina Mirra, Domenico Soricelli. A chiudere la serata e la manifestazione, alle ore 20.30, sarà Pinocchio a tre piazze! spettacolo di strada dedicato alla favola di Collodi di Pompeo Perrone, con Pompeo Perrone, Maurizio Stammati, Francesca De Santis, Dilva Foddai, Chiara Ruggeri, Margherita Vicario, Marco Mastantuono, Salvatore Caggiari, Elizabeth Stacey, regia Maurizio Stammati.

CHIOSTRO DELLA BASILICA DI SANTA MARIA DELLA SANITÀ


VENERDÌ 17 GIUGNO
IL RESTO DELLA SETTIMANA
con Peppe Servillo
e Cristiano Califano
testo di Maurizio De Giovanni
produzione Bellosguardo srl

Il titolo rimanda al tempo trascorso in un piccolo bar dei quartieri spagnoli a Napoli prima e dopo l’appuntamento con la partita degli azzurri, dove una varieta’ di persone si da appuntamento là per commentare, senza barriere di censo, i fatti calcistici e non della settimana, svelando di sè non solo la propria natura di tifosi ma anche quella umana tout court che ci introduce all’umore e alla storia di una citta’ meravigliosa che resta da sempre un vero e proprio teatro all’aperto. A Napoli il tempo si ferma tra una domenica pomeriggio e l’altra, quando la città si raccoglie intorno ad un pallone e le differenze sociali sbiadiscono fino a scomparire. Siamo dentro un bar della città vecchia, colorato dagli archetipi della società partenopea, tra una sfogliatella, un fritto fumante e l’ultimo pettegolezzo, in un chiacchiericcio diffuso che molto rappresenta la città. Lo spettatore è accompagnato attraverso gli odori che salgono tra i tavolini del bar, tra le viuzze piene di vita e le passioni e paure dei suoi abitanti, in quel flusso di vita quotidiana che si nasconde dietro la sensuale passione del calcio che Napoli sola possiede.

SABATO 18 GIUGNO
VIVIANI-SANITA’
LA MUSICA DEI CIECHI
poesia, musica e teatro di Raffaele Viviani
con Eleonora Fardella, Carlo Geltrude,
Davide Mazzella, Gaetano Migliaccio,
Gianluigi Montagnaro, Antonio Turco, Carlo Vannini
messa in scena di Mario Gelardi
un progetto di Nuovo Teatro Sanità

La musica, la poesia e il teatro, tre modi per raccontare il mondo di Raffaele Viviani.

Uno spettacolo diviso in due parti, la prima dedicata alla musica e alla poesia di Viviani, attraverso alcune delle sue opere più celebri, la seconda vuole raccontare il teatro del drammaturgo stabiese attraverso una delle sue opere più strazianti, La musica dei ciechi, con un sentito omaggio alla celebre messa in scena di Giuseppe Patroni Griffi.

DOMENICA 19 GIUGNO
MARCO POLO
Alessio Arena in concerto
Alessio Arena autore, voce e chitarra
Arcangelo Michele Caso arrangiamenti, violoncello, basso e plettri , Giuseppe Spinelli chitarre, Antonio Esposito batteria Raimondo Esposito tromba e flicorno, Raffaele Vitiello chitarra portoghese
produzione Be.Bo. Film Music Art

Citando l’antico viaggiatore veneziano e la potente immaginazione dei suoi racconti, il quinto album di studio del cantautore e scrittore napoletano Alessio Arena riassume in un’intensa narrazione multilingue il concetto di una World music d’autore. Marco Polo si apre alle sonorità del mediterraneo contemporaneo, partendo dalla canzone italiana verso l’ibridazione con stili come il fado, il bolero, il tango... Poesia di viaggio continuo, dell’avventura della vita quotidiana, della scoperta della diversità, e in un altro modo di essere uomo che rinnova il mondo, queste canzoni sono pura delicatezza. Kublai Khan è il singolo d’anteprima che ci ricorda che una relazione tra due persone è fatta di storie condivise.

Mescolando suoni indie e un testo suggestivo, Arena riesce a unire in questa canzone i suoi aspetti artistici: cantautore, scrittore e attivista LGBTQ. ( Dice un verso della canzone: “Siamo stati ciò che era sconosciuto / nei recessi dell’impero della civiltà...”)

VENERDÌ 24 GIUGNO
TITINA LA MAGNIFICA
con Antonella Stefanucci ed Edoardo Sorgente
drammaturgia Domenico Ingenito e Francesco Saponaro
regia e spazio scenico Francesco Saponaro
scene Carmine De Mizio
costumi Anna Verde
luci Gianluca Sacco
produzione Trianon Viviani

Titina De Filippo è stata un’artista dei superamenti, ben oltre la condizione di compagna e sorella d’arte. Personalità affascinante, ricca di interessi ma anche di private fratture esistenziali, ha saputo coniugare il suo sguardo indipendente a una poliedrica vivacità creativa. Si è confrontata con la nuova fisionomia assunta dalla donna contemporanea in un’intesa profonda con tutte le sue «personagge».

Sin dagli esordi ha sentito la necessità di una «stanza tutta per sé» in cui sperimentare il suo particolare percorso di interprete tra teatro e cinema, di autrice di gustosi atti unici, soggetti cinematografici e sceneggiature, poesie, collage e olii.

Maestra d’arte al fianco di grandi compagni di scena, Titina è stata Filumena ma non solo Filumena, come cercò di rammentare in quello straordinario numero di varietà in coppia con Mario Riva per Il Musichiere della Rai nel 1959.

Per raccontarla – al riparo dall’orizzonte filologico e imitativo – abbiamo scelto la tecnica compositiva dei collage a lei tanto cara, lavorando per frammenti, sketch, poesie e squarci autobiografici, in una rapsodia che tratteggia la figura di una donna-artista che ha illuminato il panorama culturale italiano del Novecento.

SABATO 25 GIUGNO
FAR FINTA DI ESSERE SANI
di Giorgio Gaber e Sandro Luorini
adattamento e regia Emilio Russo
con Andrea Mirò, Enrico Ballardni e “Musica da Ripostiglio”
costumi Pamela Aicardi, luci Andrea Violato
produzione Tieffe Teatro Milano in collaborazione con la Fondazione Giorgio Gaber

Sono passati quasi 50 anni, sono tanti. Stupisce e rincuora il fatto che Gaber sia riuscito ad anticipare i tempi. A scrivere la storia prim’ancora che questa fosse presente: terribilmente d’attualità, del resto lui era capace di raccontare la realtà come pochi al mondo, ma – allo stesso tempo – di andare oltre. Qui tutto questo è ancora più evidente seguendo il filo rosso di canzoni e monologhi dalla tematica certa e forte e ci piace molto l’idea e la possibilità di raccontarlo oggi. L’ironia si fa più dominante e a volte anche un po’ più aggressiva. Il tema che già trapelava negli spettacoli precedenti è quasi esclusivamente quello dell’“interezza”.

Pare che l’uomo attraversi una fase un po’ schizoide dove a volte il proprio corpo è assai distante da certi slanci ideali. L’analisi, anche se alleggerita dall’ironia, può sembrare pessimistica ma suggerisce la possibilità di abbracciare le più grosse realtà sociali partendo da se stessi. Gaber/Luporini sottolineano una certa incapacità di far convergere gli ideali con il vivere quotidiano, il personale con il politico. Il “Signor G” vive, nello stesso momento, la voglia di essere una cosa e l’impossibilità di esserla. È forte, molto forte lo slancio utopistico. Chiedo scusa se parlo di Maria, non del senso di un discorso, quello che mi viene, non vorrei si trattasse di una cosa mia e nemmeno di un amore, non conviene.

DOMENICA 26 GIUGNO
L’AMMORE NUN’È AMMORE
30 sonetti di Shakespeare traditi e tradotti da Dario Jacobelli
con Lino Musella
Marco Vidino cordofoni e percussioni
regia Lino Musella
produzione Elledieffe

Lino Musella, attore tra i più apprezzati della sua generazione, Premio Ubu 2019, è qui protagonista di un affascinante percorso poetico attraverso gli immortali versi di Shakespeare, qui “traditi” in napoletano dall’artista Dario Jacobelli.

L’ammore nun’è ammore - nato a Le vie dei Festival, grazie ad un precedente studio realizzato alla Festa di Teatro Eco Logico di Stromboli – è un originale ‘recita dei sentimenti’ tra emozioni, atmosfere magnetiche e intensi desideri. Musella racconta l’amore, la bellezza e la caducità della vita in una lingua coraggiosa, viscerale e seducente.

Ad affiancarlo sulla scena, Marco Vidino - ai cordofoni e alle percussioni – con le sue musiche suggestive e avvolgenti che accompagnano gli spettatori in questo intimo viaggio.

Dario Jacobelli, poeta scomparso prematuramente nel 2013, autore di racconti e romanzi, abile paroliere per musicisti come i Bisca, i 99 Posse e gli Almamegretta – ricorda l’attore - si dedicò negli ultimi anni della sua vita alla traduzione in napoletano e al tradimento, come amava definirlo, di 30 Sonetti di Shakespeare. Non aveva scadenze, non doveva rispettare le indicazioni o correzioni di nessun editore. Per committenti aveva i suoi amici più cari ai quali dedicava ogni sua nuova traduzione. I Sonetti in napoletano suonano bene.

Battono di un proprio cuore. Indossano una maschera che li costringe a sollevarsi dal foglio per prendere il volo, tenendo i piedi per terra.

VENERDÌ 1 LUGLIO
RACCONTAMI
una passeggiata devota
di e con Isa Danieli
produzione Gli Ipocriti Melina Balsamo

Il racconto della Danieli donna e attrice che ha attraversato e attraversa i generi più diversi delle forme teatrali esistenti. Dalla sceneggiata alla tragedia greca di Euripide e di Eschilo, fino ad incarnare le parole di autori contemporanei che hanno scritto per lei. Nella performance ritroveremo tra i vari personaggi interpretati dalla Danieli la mamma di Regina Madre di Manlio Santanelli, la Donna Clotilde del Ferdinando di Annibale Ruccello, alcuni estratti da Allegretto (per bene…ma non troppo) di Ugo Chiti e da In nome della madre di Erri De Luca; alcune scene di Luparella di Enzo Moscato, l’omaggio a Eduardo De Filippo, con il monologo di Chiarina in Bene mio e core mio e con le parole finali della celeberrima commedia eduardiana Napoli Milionaria, e ancora tanti altri poetici ritratti di donna.

SABATO 2 LUGLIO
COSÌ FAN TUTTE
liberamente tratto dall’opera di Mozart
elaborazione musicale e arrangiamenti
Leandro Piccioni e Mario Tronco
con Le Ebbanesis Viviana Cangiano e Serena Pisa
regia Giuseppe Miale di Mauro
produzione Tieffe Teatro Milano

Il mio lavoro – dice Mario Tronco – da sempre, segue una linea che è quella della ricerca dell’origine che muove il processo compositivo. E questo, puntualmente, si presenta attraverso una matassa disordinata di notizie, esperienze, totalmente diverse che improvvisamente si snoda seguendo il percorso di un unico filo con cui costruire il disegno. Il Così fan tutte mi porta a Napoli, non solo come ambientazione geografica ma come mondo musicale e linguistico. Nella Napoli libertina e cosmopolita, colta e scurrile. Il filo della matassa segue la strada tracciata dal Maestro De Simone con le sue trasposizioni della musica popolare in forma di melodramma, facendo finta che Mozart abbia ascoltato le melodie del “Così fan tutte” per strada, a Napoli, da musicisti ambulanti. A tal proposito i linguaggi adoperati sono diversi, pur essendo attinti dalla stessa espressività napoletana. L’idea è stata quella di trasformare COSÌ FAN TUTTE in una storia cantata e recitata come fosse un lungo flash-back da due sole attrici, che vestono i panni di Fiordiligi e Dorabella. Fiordiligi e Dorabella vivono da sole e, da quel giorno in cui accaddero gli avvenimenti e l’imbroglio organizzato da Don Alfonso e i loro promessi sposi, è passato circa un anno. Sotto la cenere cova ancora qualche scintilla d’amore per i loro ex fidanzati, ma non per questo le due sorelle hanno intenzione di tornare con loro. La rielaborazione musicale attinge dallo stile della Musica ambulante napoletana conosciuta come “posteggia”. Le azioni cantate e i recitativi, saranno accompagnate da un trio di corde classico di questo genere (chitarre e mandolini) e spazieranno dal tessuto popolareggiante cinquecentesco (villanelle, moresche), da quelle dell’opera buffa napoletana fino alla sceneggiata.

DOMENICA 3 LUGLIO
SOUND SBAGLIATO
da un’idea di Alessandro Palladino
scritto da Ciro Burzo, Alessandro Palladino
con Vincenzo Antonucci, Ciro Burzo, Mariano Coletti,
Carlo Geltrude, Salvatore Nicolella
impianto scenico e regia Carlo Geltrude
soundtrack Antonio Vivaldi – Le 4 stagioni
costumi Rachele Nuzzo
produzione Le Scimmie

La storia di quattro ragazzi non ancora maggiorenni, nati in una provincia dimenticata. 

Il racconto della quotidianità di questi minorenni, e di come la vita viene mangiata e sprecata. L’ozio e il non saper cosa fare, li porterà a compiere una rapina, con l’aiuto della droga per volare. Quattro anime molto diverse. Quattro vite sballate. Il racconto di strade perse, che non saranno recuperate. La realtà è la fonte d’ispirazione, e le rime verranno usate per parlare di sogni, delusione e aspirazione, senza mai volerli giudicare. Il dialetto verrà usato ogni momento con le stagioni di Vivaldi in sottofondo, ogni attore diventerà uno strumento per catapultarvi in questo nuovo mondo, i vestiti colorati e le anime nere il classico che si fonde al contemporaneo personaggi finti ma storie vere ti coinvolgeranno e non ti sentirai estraneo creando stu sound sballat’ e na pruvincia scurdat’.

GIARDINO DEI MIRACOLI
laboratori, teatro, gioco, natura per bambini e famiglie
nell’ambito delle attività estive della Ludoteca Cittadina

TUTTI I GIORNI
a partire da giovedì 7 luglio
ore 17.00
LABORATORI E GIOCO CREATIVO
a cura di Ludobus Artingioco e I Teatrini

GIOVEDÌ 7 LUGLIO
ORE 19.00
TIPI DA SPIAGGIA
ovvero lido Baracca
parata per le strade dei quartieri
Baracca dei Buffoni

La ricerca del lido Baracca è il motivo scatenante che muove una famiglia eccentrica ed un insolito bagnino nel nuovo lavoro della compagnia. Una performance itinerante in stile cartoon in chiave comica e grottesca, dove la famiglia “Marino” guidata dal brillante bagnino “Attilio” , si cimenta in un assurdo viaggio alla ricerca del lido Baracca.

La musica sempre presente crea un atmosfera di un estate senza tempo e senza fine.

Un gioco teatrale dove a più riprese il pubblico si ritroverà in una grande festa, con un finale dove loro stessi diventeranno spiaggia o tipi da spiaggia.

Troveranno il lido Baracca ?!?

ORE 20.30
TRAME SU MISURA con Renzo Boldrini e Daria Palotti
operatore multimediale Roberto Bonfanti
Giallo Mare Minimal Teatro

Trame su misura è un ciclo creativo composto da differenti spettacoli incentrati su testi di Renzo Boldrini che riscrive in chiave contemporanea alcune famose fiabe.

LUPO ROMEO e CAPRETTA GIULIETTA
il Lupo e i sette capretti come nessuno ve l’ha mai raccontati

La fiaba, pur mantenendo la struttura portante della versione originale, viene ripensata in chiave ironica immaginando sette caprette, sorelle di particolare bellezza, fra le quali spicca Giulietta la capretta nera. Una differenza di colore che crea fra loro screzi e gelosie. Quella diversa sfumatura di colore si rivela però come una “chance” formidabile ed imprevista per evitare che il lupo Romeo divori le sette sorelle. Una versione appetitosa de Il lupo e i sette capretti, da mangiare … con gli occhi!

CASA DI PAGLIA, DI LEGNO E DI MATTONI
i tre porcellini come nessuno ve l’ha mai raccontati

Questa versione della fiaba dei tre porcellini, pur mantenendo i fondamentali narrativi della traccia narrativa originale, interviene sulle dinamiche che portano alla sconfitta, inevitabile, del lupo. Il feroce animale come se conoscesse già il copione della storia inizia imprevedibilmente il suo attacco dalla casa di mattoni, passando senza incidenti dal camino, poi con poco contegno distrugge la casa di legno e dopo aver gustato i due primi fratelli come facile digestivo si dirige dal più piccolo dei porcelli, verso la sua casa fatta di fragilissima paglia...

Ma qui arriva il colpo di scena: il piccolo non ha paura e sfida il lupo ad una sfida sensazionale: chi ha più fame, chi mangia di più nel bosco fra il lupo o il maiale? Una battaglia combattuta in punta.. di denti, all’ultimo boccone per poi poter vivere tutti felici e contenti.

VENERDÌ 8 LUGLIO
ORE 19.00
FUNGHI IN CITTÀ
MARCOVALDO
regia e drammaturgia Alessandra Sciancalepore
scene Leonardo Ventura
Arterie Teatro
da “Marcovaldo, ovvero le stagioni in città” di Italo Calvino

Una storia simpatica e divertente, racconta di un “uomo di natura”, Marcovaldo, che riesce a trovare fra lo smog e i grattacieli di una grande città un piccolo angolo verde dove alimentare il sogno di un “altrove”. Marcovaldo ha un animo sensibile e quasi ingenuo, prigioniero di una città che sfoggia aggressivamente manifesti, insegne luminose, vetrine, semafori. Nulla di tutto ciò attira la sua attenzione ma una foglia che ingiallisce su un ramo, una piuma impigliata in una tegola, un buco di tarlo in una tavola, non gli sfuggono mai! Un dì, all’ombra di questa città grigia e fredda, fa una scoperta favolosa, che lo esalta e trasforma la sua giornata!

In un’aiuola, sul viale che conduce alla fabbrica dove lavora come manovale, scorge il lento e costante vibrare di vite sotterranee che indisturbate e invisibili ai più, lavorano per emergere dal sottosuolo. Sono funghi! Uno spettacolo frizzante, ricco di colori, gags divertenti, oggetti e tecniche teatrali, per parlare ai bambini dell’importanza di essere sempre se stessi e ricercare il bello all’interno di una società che sempre più tende all’omologazione.

ORE 20.30
LE FAVOLE DELLA SAGGEZZA uno spettacolo di Giovanna Facciolo
con Annarita Ferraro (Adele Amato De Serpis)
e Melania Balsamo
percussioni dal vivo Dario Mennella
maschere e oggetti di scena di Marco Di Napoli
I Teatrini

Tra maschere e semplici elementi di scena prendono vita le più famose favole di animali parlanti che dall’antichità hanno attraversato i secoli e le civiltà e che ancora oggi continuiamo ad amare sin dalla prima infanzia: La volpe e l’uva, La volpe e la Cicogna, Il Lupo e l’Agnello, La volpe e il Corvo, La Cicala e la Formica, La Lepre e la Tartaruga, Gli animali malati di peste, Il lupo e la gru.

Le percussioni e le giocose sonorità dialogano dal vivo con i divertenti e ironici personagg che da Esopo a La Fontaine tramandano sagaci insegnamenti; animali portatori di vizi e di virtù di quell’umanità sempre uguale a se stessa, e che in queste storie si guarda allo specchio. Ogni favola è come un’immagine semplice, comprensibile in ogni luogo e in ogni tempo e quasi sempre traducibile in un proverbio: c’è il furbo, l’ingenuo, il potente prepotente, l’umile, l’ipocrita adulatore, lo sciocco, il previdente, l’arrogante, il presuntuoso, il povero innocente.

Per tutti c’è una morale che ci insegna a destreggiarci nella vita.

Semplici storie per maschere e tamburi, scaltri riflessi di vizi e di virtù, pillole di saggezza quotidiana e morali universali per grandi e bambini.

GIOVEDÌ 14 LUGLIO
ORE 19.00
DOV’È FINITO IL
PRINCIPE AZZURRO
con Simona Di Maio e Sebastiano Coticelli
Il Teatro nel Baule

Biancaneve, Cenerentola, la Bella Addormentata, ma anche Lucilla, Sofia, Giovanna... Tutte aspettano il loro principe azzurro, e, come in tutte le fiabe che si rispettino, prima o poi il principe azzurro arriva, ma ne è uno solo e di principesse ad aspettarlo ce ne sono troppe. Come farà il nostro principe azzurro a destreggiarsi tra le scelte?

Uno spettacolo interattivo e divertente che sovverte la visione tradizionale di principi e principesse. Il pubblico si ritrova immerso in un’insalata di favole che scombinerà tutte le aspettative e farà ridere tutti, grandi e piccini.

Adatto ad un pubblico di tutte le età.

ORE 20.30
IL VESTITO NUOVO
DELL’IMPERATORE
adattamento della fiaba di Andersen Ciro Burzo
regia Salvatore Nicolella
testo Ciro Burzo,
con Mario Ascione, Ciro Burzo,
Michele Ferrantino, Irene Pariota
costumi Rachele Nuzzo
Le Scimmie

La favola di Andersen stupisce il lettore, incredulo nel sentirsi parte, pur non volendo, di quel popolo che elogia l’inesistente vestito dell’imperatore. La verità smaschera i nostri sentimenti e spesso ne ridiamo per mistificare la nostra paura, la paura di rendersi conto di essere state capre di un gregge non pensante. Allora ridiamo e applaudiamo e ci schieriamo, forse troppo facilmente, dalla parte del vincitore, della verità. Ma prima dell’urlo del bambino, ognuno di noi avrebbe avuto giuste parole d’apprezzamento per un ricamo piuttosto che per un orletto, restando vigili, agendo secondo la logica di sopravvivenza:

Perché devo farlo io? Se gli altri lo possono fare, lo facciano!

Mentre sfila l’imperatore con nulla indosso, noi della compagnia Le Scimmie, vogliamo sfidare i nostri giovani, immergendoli in un mondo altro, dentro e fuori le mura del castello dell’imperatore Vanesio, con un linguaggio sonoro e moderno e, con un pizzico di magia, portarli, attraverso il furbo piano del nostro tessitore mascherato, davanti a una scelta reale e concreta.

Se nessuno lo fa: “Perché devo farlo io?” oppure “Significa che dovrò essere io il primo a farlo?”

SABATO 9 LUGLIO
ORE 19.00
COME ALICE...
uno spettacolo di Giovanna Facciolo
da L. Carroll
con Adele Amato de Serpis, Cristina Messere,
Monica Costigliola, Valentina Carbonara
maschere, figure e costumi di Rossellina Leone e Francesca caracciolo
I Teatrini

Un viaggio nel mondo di Alice, incontrando personaggi che assomigliano molto, ma proprio molto, a quelli incontrati nella famosissima storia, ma che non sono esattamente come loro... sarà perché stanno tra alberi e piante... Ma sì, qualcuno ha lasciato un libro su una panchina... e qualcun altro lo trova, e nel momento in cui lo apre... ecco che arriva uno strano tipo, veramente strano, che assomiglia ad un coniglio, e poi... una banda sgangherata ci conduce alla ricerca di Alice. Ma Alice dov’è? Si fanno incontri con personaggi insensati e surreali, proprio “come Alice nel paese delle meraviglie”... Ma Alice dov’è? Alice non c’è.

Ma siamo proprio sicuri? Lo spettacolo presenta una struttura itinerante.

Il giovane pubblico seguirà il percorso interagendo con i famosi personaggi del non-sense che qui acquistano caratteri nuovi legati a questo luogo affascinante dove la natura si impone mescolandosi agli eventi teatrali.

ORE 20.30
LE STORIE DI KIRIKÙ Progetto “ Mondi racconti” per l’integrazione culturale
testo e spazio Gabriele Ciaccia
regia Valentina Ciaccia
con Rossella Roxi Celati, Andrea Tufo
figure e costumi Bartolomeo Giusti
ombre Roberto Santavicca
suono e luci Boris Granieri
Teatro dei Colori

Il bimbo più furbo, scaltro e veloce della tradizione Africana si chiama Kirikù, è diverso dagli altri, è speciale. La sua voce si sentiva già dal ventre della mamma e appena nasce, da solo si dà il nome. Capisce che il suo mondo, il suo villaggio vive una maledizione, la fonte dell’acqua è secca, gli uomini e anche il suo papà sono scomparsi. Kirikù è piccolo, nessuno vuole giocare con lui, ma poi tutti lo cercheranno perché è coraggioso, supererà prove, libererà il villaggio dalle maledizioni. Utilizzando la sua astuzia, supererà la paura della strega Karabà, e con grande coraggio si avvicinerà a lei. Ma nel villaggio non credono a tutto ciò.

SABATO 16 LUGLIO
ORE 19.00
PULCINELLA E IL MISTERO
DEL CASTELLO
scritto e diretto da Virginio De Matteo
con Vincenzo De Matteo, Virginio De Matteo, Giuseppina Mirra, Domenico Soricelli
scenografia Claudio Mirra
costumi Nico Celli
Teatro Eidos

Lo spettacolo, pensato appositamente per i ragazzi, risulta divertente e godibile per il “piccolo grande” pubblico, che resta affascinato dagli scherzi e dalle burle di questo simpatico personaggio.

Pulcinella e il Capitano Villars, arrivando per caso in un castello disabitato, si trovano a combattere con dei fasulli spiriti: essi altro non sono che ladruncoli in cerca di bottino. Pulcinella, finto coraggioso, scopre la sua vera arte che è quella di fuggire appena appena sente odore di pericolo. “Armamoce e …gghiate!” è il suo motto preferito. Sarà, infatti, il Capitano Villars a sgomberare il castello dagli “spiriti” e a liberare la bella muta prigioniera dei malviventi.

La messa in scena, piena di azioni sceniche, lazzi e battute che ricalcano da vicino le modalità usate dai Comici dell’Arte, è una farsa fresca e deliziosamente divertente.

ORE 20.30
PINOCCHIO A TRE PIAZZE di Pompeo Perrone
regia Maurizio Stammati
con Pompeo Perrone, Maurizio Stammati, Francesca De Santis,
Dilva Foddai, Chiara Ruggeri, Margherita Vicario, Marco
Mastantuono, Salvatore Caggiari, Elizabeth Stacey
scenografie Carlo De Meo
musiche Taraff de Metropolitana
costumi Barbara Caggiari
luci Antonio Palmiero
Teatro Bertolt Brecht

Lo spettacolo, scritto da Pompeo Perrone, vuole essere il tentativo di raccontare con le tecniche del teatro di strada la favola di Pinocchio.

La strada è il suo palcoscenico: tre le piazze, gli slarghi, le postazioni che verranno allestite per raccontare la favola italiana più famosa e più tradotta al mondo. Allestimenti importanti: scale, trampoli, maschere e giganti, costumi, musiche zigane invaderanno le strade della città, con la loro allegria, la loro forza seduttiva, il loro immaginario fantastico.

La prima piazza è dedicata a Mangiafuoco ed al Gatto e la Volpe, la seconda al magnifico paese dei balocchi, la terza alla grande balena; tutto il percorso è arricchito dalle musiche dal vivo e dalle maschere, vere protagoniste dello spettacolo, da una girandola di colori, da un festoso carnevale musicale per il burattino più famoso al mondo.

VENERDÌ 15 LUGLIO
ORE 19.00
CAPPUCCETTO, IL LUPO
E ALTRE STORIE
scritto e diretto da Pietro Fenati
con Pietro Fenati, Elvira Mascanzoni
scenografia e figure Pietro Fenati, Elvira Mascanzoni
luci e audio Alessandro Bonoli
Drammatico Vegetale Ravenna Teatro

Uno spettacolo per vivere l’emozione della paura, per misurare il coraggio e l’astuzia o trovare sollievo nella magia, sciogliendosi in una catartica risata. Il lupo nelle fiabe rappresenta l’ignoto, lo sconosciuto, è il simbolo di tutte le nostre paure. In questo racconto animato con pupazzi ed elementi scenografici di pezza, si ripercorrono alcune fiabe della nostra tradizione per raccontare la figura del lupo e le sue conseguenze nelle storie che attraversa.

Starà a noi immedesimarci nelle avventure dei tre porcellini, dei sette caprettini e fare tutti insieme il tifo per Cappuccetto Rosso. Fiabe ispirate a I tre porcellini, Il lupo e i sette caprettini, Cappuccetto Rosso, Gallo Cristallo.

ORE 20.30
RODARI SMART uno spettacolo di Giovanna Facciolo
con Marta Vedruccio e Dario Mennella
sonorità e musiche dal vivo Dario Mennella
illustrazioni Chiara Spinelli
elementi di scena Imparto e Figli
luci Paco Summonte
I Teatrini

Il progetto è un piccolo tuffo nel mondo di Gianni Rodari, un mondo fatto di acuta leggerezza, visionarietà, dissacrazione dei luoghi comuni, tensione morale e civile, che viene qui rivisitato e restituito attraverso l’incontro tra sonorità e musica dal vivo, linguaggio visuale, parola e movimento. Ispirato da alcune storie della scrittura di Rodari, quali Le favolette di Alice, Giacomo di Cristallo, e dall’Enciclopedia della Favola, da lui stesso curata, il progetto vede in scena un musicista ed una attrice/performer che interagiscono sul piano visuale con i disegni animati nati dalla matita dell’illustratrice Chiara Spinelli. La struttura drammaturgica prevede possibili momenti di coinvolgimento del pubblico. Le suggestioni sonore e le musiche dal vivo, a cura del maestro Dario Mennella, accompagnano la narrazione e interagiscono col gesto e l’azione, sostenendo l’evocazione di personaggi, luoghi e atmosfere, sapendo diventare giochi di ritmo da costruire insieme ai piccoli spettatori, mentre magici oggetti prendono vita. Una serie di poetiche ed ironiche illustrazioni videoanimate, a firma di Chiara Spinelli e Diego Franzese, proiettate e in continua interazione col corpo degli attori e gli elementi di scena, faranno da guida e contraltare allo svilupparsi delle singole storie, diventando esse stesse drammaturgia. Un coinvolgente e poetico omaggio a colui che ha dedicato gran parte della sua vita e del suo immaginario ai bambini e ai loro mondi possibili nel centenario della sua nascita.

DOVE MANGIARE

Tanti sono i luoghi dove assaggiare i piatti tipici della tradizione o gli accostamenti insoliti dei ristoranti più moderni.

Isabella de Cham
Pizza Fritta

Tappa d’obbligo per chi arriva nel quartiere, il ristorante della giovane Isabella è un ritrovo elegante e moderno, regno incontrastato della pizza fritta e non solo: oltre alle pizze della tradizione è possibile gustare anche originali versioni dagli accostamenti insoliti come i dischi aperti ricoperti di ragù o genovese.

Pizzeria Oliva
da Carla e Salvatore

Nel cuore del quartiere, di fronte alla Basilica principale, è possibile gustare i sapori della Napoli più verace. La tradizione in tavola qui ha come protagonista la pizza per eccellenza, la Margherita il cui impasto è realizzato con farine selezionate e la pasta è lasciata riposare il tempo necessario per ottenere il giusto grado di lievitazione.

Tarallificio Esposito

Passeggiando per le strade del quartiere non può mancare un passaggio in questo piccolo forno a conduzione familiare, nato nel 1936 e situato nelle vicinanze della piazza principale della Sanità, nel quale si tramandano da generazioni le ricette di prodotti da panetteria dolci o salati su cui primeggiano gli storici taralli con le mandorle tostate, che il cortese proprietario offre gratuitamente in assaggio a tutti gli avventori.

Il cono del Vesuvio

Per una dolce sosta a base di gelato artigianale o prodotti delle bakery potete recarvi in questo piccolo e accogliente locale e gustare della piccola pasticceria farcita di gelato, ottimi semifreddi, milkshakes e tanti gustosi sorbetti fruttati o cheesecake monoporzioni.

COSA VEDERE ALLA SANITA'

Per raggiungere i luoghi degli spettacoli si attraversa il rione Sanità, quartiere del XVI secolo sorto fuori le mura greco-romane. Addentrandosi nel Borgo dei Vergini si può passeggiare nel mercato all’aperto, uno dei più frequentati della città e godere della bellezza di alcuni tra i più affascinanti esempi di barocco settecentesco.

Palazzo dello Spagnolo
Palazzo Sanfelice

Due palazzi settecenteschi sorti a poca distanza tra loro, ad opera dell’architetto Ferdinando Sanfelice, perfetti esempi di barocco napoletano, qui caratterizzato dalle linee curve e dagli andamenti sinuosi delle tipiche scale, spesso sedi scenografiche di allestimenti teatrali e pellicole cinematografiche storiche.

Ponte della Sanità

In via Antesaecula è possibile fare tappa presso la casa natale di Totò e, volgendo poi lo sguardo all’insù, ammirare il Ponte Maddalena Cerasuolo, conosciuto come Ponte della Sanità, nato come antico collegamento tra la città e la Reggia di Capodimonte.

Basilica di Santa Maria della Sanità
Catacombe di San Gaudioso

Nota per il monumentale scalone barocco che conduce alla tribuna, la basilica sorge sulle catacombe, primo antico nucleo del luogo di culto. Luogo di sepoltura del vescovo dell’Africa Settentrionale naufragato a Napoli, da cui prendono il nome, le catacombe sono una delle antiche aree cimiteriali di epoca paleocristiana (IV-V secolo) della città settentrionale. Sorte sulla sede di una preesistente necropoli greco-romana, furono dimenticate fino al Cinquecento, periodo in cui, con l’urbanizzazione delle zone periferiche, ripresero la loro funzione sepolcrale. Nei cunicoli, ricchi di calotte craniche incassate nei muri, esiste un affresco della morte che vince su ogni cosa che probabilmente ha ispirato a Totò, originario del Rione Sanità e frequentatore delle sue catacombe, la sua poesia ‘A livella.

17 GIUGNO
16 LUGLIO

Chiostro della Basilica di Santa Maria della Sanità

info e prenotazioni
3396666426
info@nuovoteatrosanita.it

Giardino Dei Miracoli
Piazza Miracoli
info e pr enotazioni
0810330619
info@iteatrini.it

festivalteatrosanita.it

vivaticket.it

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