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lunedì 14 marzo 2022

ESCE IL 18 MARZO 2022
"COINCIDENCES"
IL NUOVO ALBUM DI MANUEL ZITO

Venerdì 18 marzo esce “Coincidences”, il nuovo album del pianista e compositore MANUEL ZITO. La sua musica, che ha totalizzato oltre 12 milioni di streaming sulle piattaforme musicali, è un mélange che unisce richiami neoclassici a un amore dichiarato per le suggestioni elettroniche di artisti contemporanei nord europei, con un efficace bilanciamento di strumenti acustici ed elettronici.

Il disco vede la produzione artistica di Massimo De Vita (Blindur), la post-produzione di Birgir Jon Birgisson, sound Engineer già con Sigur Ros, Bjork, Damien Rice, ed è stato registrato ai Forum Studios di Roma.

“Coincidences” è una continuazione della strada intrapresa con il primo, “Fernweh”, album del 2018 che ha messo in luce il talento del pianista.

La continuità presente nel nuovo lavoro è data dall’idea centrale di unire suoni acustici (piano, quartetto d’archi) a suoni elettronici (synth, drum machine). Nel disco ci sono molti riferimenti ad avvenimenti personali dell’artista (coincidenze, appunto) che sono stati d’ispirazione per i brani presenti nel nuovo disco che, seppur eterogeneo, è un manifesto autobiografico; dal piano al quartetto d’archi, dai synth agli effetti sugli strumenti, da Bach a Morricone.

Ci sono composizioni scritte tra il 2016 e il 2018 (Metamorphosis, Coincidences, Absences), altre nate durante il primo lockdown (Morning Dew, Summer Rain, Heartbeats) e infine alcune più recenti (Mercy, To E.B., dedicato alla memoria di Ezio Bosso, figura artistica e umana molto amata da Zito).

L’album è stato anticipato dal brano “Absences”: https://youtu.be/E3Qbd88s-hk

NOTE DI PRODUZIONE

Il disco è stato registrato ai Forum Studios di Roma, forse lo studio italiano più importante, dove hanno registrato migliaia di artisti e direttori d’orchestra. La scelta è dovuta alla ricerca di sonorità vicine al mondo delle colonne sonore (qui sono state registrate le più importanti colonne sonore di Ennio Morricone, Armando Trovajoli, Riz Ortolani, Piero Piccioni ma anche Gato Barbieri, Bill Conti e molti altri);

Il quartetto d’archi che ha registrato il disco suona nell’“Orchestra italiana del cinema”; Il primo violino PRISCA AMORI è la spalla dell’orchestra nonché è stata collaboratrice del Maestro Morricone per lungo tempo;

La violoncellista KIUNG-ME LEE, oltre ad avere una solida reputazione come concertista ed aver inciso in studio e suonato dal vivo con Ennio Morricone, Nicola Piovani, Luis Bacalov, è attualmente la violoncellista del gruppo di Roberto Angelini all’interno del programma “Propaganda Live”, in onda su La7;

Oltre al pianoforte a coda, Manuel Zito ha registrato con una Celesta, strumento che assomiglia al suono del carillon (questa celesta in particolare, presente negli studi Forum, è stata quella utilizzata nelle colonne sonore di “La vita è bella”, vincitrice dell’Oscar, e “Profondo rosso”), e un pianoforte a muro molto particolare, in parte elettrico, che è stato utilizzato nella colonna sonora di Ennio Morricone “Indagine su di un cittadino al di sopra di ogni sospetto”. Con questo strumento è stato registrato “Wabi Sabi”, perché il suono di questo particolarissimo piano era perfetto con la percussività del brano.

Credits Disco:
Musiche composte da Manuel Zito
Produzione artistica Massimo De Vita
Registrato presso Forum Studio (Rome) da Davide Dell’Amore, a Le Nuvole Studio (Naples) da Paolo Alberta e Luca Stefanelli; mix e mastering by Birgir Jon Birgisson
Manuel Zito – piano, synth, drum machine, celesta
Massimo De Vita – elettronica, percussioni
Prisca Amori – primo violino
Anna Chulkina – secondo violino
Daniel Myskiv - viola
Kyung Mi Lee - violoncello

TRACKLIST:
1. ABSENCES
2. MORNING DEW
3. HEARTBEATS
4. KEEP MY HANDS
5. TO E.B.
6. WABI SABI
7. METAMORPHOSIS
8. BEFORE THE STORM
9. MERCY
10. SUMMER RAIN
11. COINCIDENCES

MANUEL ZITO GUIDA ALL’ASCOLTO DI “COINCIDENCES”

ABSENCES

Il brano è nato nel 2018, mentre mi interessavo e sperimentavo sempre di più con i synth. Parla di “assenze” di figure centrali nella vita di una persona (un genitore) e della mancanza di gesti quotidiani, chiacchierate, consigli che non possono essere più chiesti in momenti particolari. Ma il finale è una sorta di riflessione e presa di coscienza riguardo la vita, che in ogni caso va avanti e bisogna trovare un equilibrio diverso da prima. Questo brano l’ho suonato live più volte sia in Italia che all’estero (Svizzera, Spagna, Bulgaria) ed è tra quelli che amo più suonare e che “arriva” subito al pubblico.

MORNING DEW

Composizione nata durante il primo lockdown (aprile 2020). Stavo cercando dei suoni nel mio Ipad (che negli ultimi anni può essere usato come uno strumento musicale a tutti gli effetti, come fa Pier Cortese nei suoi live, ad esempio) e ho trovato una specie di arpeggio, con dei piccoli suoni che si evolvono e che mi hanno ispirato la parte pianistica e quella per quartetto d’archi. Il titolo mi è stato suggerito da Massimo (De Vita), che si è innamorato del brano al primo ascolto.

HEARTBEATS

Il pezzo è nato con l’idea di unire il suono del piano con degli effetti (delay e riverbero) con l’elettronica (in particolare suoni ritmici). La parte finale, col quartetto d’archi entra con un ostinato ritmico, cerca di proseguire il ritmo incalzante del brano, che si spegne con una piccola melodia di una celesta (che è stata registrata all’interno di un Leslie). Il titolo del brano mi è stato suggerito dalla mia compagna (che quasi sempre è la prima ascoltatrice dei brani che scrivo). Mentre lo ascoltava, è stata colpita dalla pulsazione ritmica del brano che ha associato alle pulsazioni del cuore. La metafora mi è piaciuta molto e ho scelto il titolo suggeritomi da lei.

KEEP MY HANDS

Il brano è nato come provino per un cortometraggio (ne scrissi 2, è stato scelto l’altro). Mi piaceva molto l’unione di suoni quasi Urban con il piano e l’ho conservato all’interno del disco. Massimo mi ha convinto a inserirlo poiché, nonostante la sua eterogeneicità al confronto con altri brani, ci sono dei suoni, delle armonie, che stanno bene all’interno di un lavoro cosi composito.

TO E.B.

Il brano l’ho scritto dopo la prematura scomparsa di Ezio Bosso. È stato un artista che ha dato tanto alla musica, secondo me, non solo per aver continuato a suonare nonostante la sua malattia neurogenerativa, ma soprattutto per il suo pensiero, e la sua conoscenza musicale. È un insieme di citazioni (un brano di Bosso, la sesta Sinfonia di Tchaikovski, un preludio di Bach) che ho cercato di filtrare attraverso la mia sensibilità musicale. In particolare il preludio di Bach (suonato anche da Bosso in un suo disco), ha rischiato di stopparmi gli studi musicali poiché lo suonai (male) in un esame al Conservatorio e il mio ex maestro mi consigliò di fermarmi con lo studio. La tenacia che ho avuto, nonostante questo ed altri episodi, mi faceva essere in qualche modo vicino a Bosso.

WABI SABI

La parola Wabi Sabi, che significa “bellezza dell’imperfezione”, la ascoltai per la prima volta in radio. Stavo scrivendo questo pezzo, con l’idea di avere una nota fissa che suona sempre nel brano e il significato di questa parola calzava perfettamente con la mia idea. La registrazione è stata fatta suonando un pianoforte molto particolare, quello utilizzato da Morricone nella colonna sonora di “Indagine su di un cittadino al di fuori di ogni sospetto” (film vincitore di Oscar come miglior film straniero nel 1971).

METAMORPHOSIS

È l’unica composizione per piano solo (visto che “Wabi Sabi” non è suonato su un piano tradizionale), scritto tempo fa per una coreografia. La ballerina partiva da un movimento che nel tempo si trasformava sempre in maniera graduale e ho cercato di assecondare questa trasformazione attraverso questo brano, con una cellula che si trasforma altrettanto gradualmente.

BEFORE THE STORM

Questo brano è nato dall’idea di far suonare gli archi con suoni lunghi e sospesi e poi farli esplodere in una sezione molto ritmica e serrata e far finire il pezzo di nuovo con suoni lunghi e armonie sospese. Ho aggiunto dei suoni elettronici che danno movimento al brano, soprattutto quando il quartetto ha suoni prolungati. Il titolo l’ho deciso assieme a Massimo, pensando un po' all’attesa della tempesta, al vento, ai fulmini, ai lampi. Ma alla fine la tempesta vera e propria non arriva; dopo il nero si ritorna quasi al sereno.

MERCY

È stato scritto nell’estate scorsa, in un periodo un po' malinconico e triste della mia vita. Ho pensato di far suonare gli archi in maniera malinconica, con il Primo violino che suona una melodia abbastanza struggente e che a un certo punto va in un registro acuto, diventando quasi un grido di dolore. Verso la fine entra il pianoforte, che prende il testimone dagli archi. Suona la melodia del violino ma su un altro registro, diventando meno triste e più riflessivo.

SUMMER RAIN

Parte con la stratificazione degli archi (entrano lentamente uno dopo l’altro) come se piano piano un cielo estivo si annuvolasse. Poco dopo la metà del pezzo c’è una sezione avvolgente degli archi, dove ho immaginato questa pioggia estiva che rinfresca il corpo e l’animo delle persone dopo un periodo di caldo. C’è anche una celesta (uno strumento simile a un piccolo pianoforte, ma con suono più ovattato, dolce e chiaro) in questa sezione, che suona delle note sospese, come se fossero delle goccioline di pioggia.

COINCIDENCES

L’ultima traccia è la title track. L’ho scritta pochi mesi dopo la registrazione del primo disco in Islanda. È stata una riflessione che ho fatto della mia vita che mi ha portato a suonare, scrivere e registrare la mia musica. Ma è stata anche una riflessione sul fatto che a volte nella vita ci sono delle coincidenze che ci portano a conoscere persone che saranno importanti, ad andare in luoghi meravigliosi, o a scegliere bivi inaspettati. A volte le scelte sono giuste, altre volte sbagliate. Ho voluto rendere in musica questa riflessione, attraverso un tappeto di piano e un dialogo tra il violino e il violoncello.

MANUEL ZITO - BIO

Inizia a suonare e studiare il pianoforte a 5 anni. Nel 2002 ascolta il disco “A rush of blood to the head” dei Coldplay che lo porta ad ascoltare e a suonare anche musica “non classica”. Parallelamente allo studio del pianoforte, per il quale consegue il diploma al Conservatorio “S.Pietro a Majella” di Napoli nel 2012, inizia a suonare con gruppi di vario genere, esibendosi in giro per l’Italia.

Due anni prima del diploma, nel 2010, inizia una collaborazione con il gruppo PiccolaOrkestraPerPrestazioniOccasionali (POPPO); nel 2014 la trasversalità della sua musica lo fa arrivare a calcare il palco del “Meeting del Mare” a Marina di Camerota (Sa) aprendo il concerto dei Gogol Bordello. Nello stesso anno si esibisce anche sul palco del Mei a Faenza.

Nel frattempo inizia a dedicarsi allo studio della Composizione e alla musica per audiovisivi. Nel 2017 frequenta il corso di Musica per Film al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma e inizia ad ascoltare la musica di stampo nord-europeo (in particolare Olafur Arnalds).

La suggestione per quelle atmosfere rarefatte lo entusiasma a tal punto da scegliere di registrare il suo primo disco “Fernweh”, al “Sundlaugin Studio”a Mosfellsbær di Reykjavik (Islanda), lo studio dei Sigur Ros dove hanno registrato, tra gli altri, Damien Rice, Yann Tiersen, Bjork.

Nello stesso anno collabora con i Blindur per il pezzo “Piccola Faccia” contenuto nel disco di Cristina Donà “Tregua 1997-2017 (Stelle Buone)”.

Per 3 mesi il pezzo “Ann’s Lullaby” è stato aggiunto nella playlist editoriale di Spotify “Peaceful Piano”, la più grande per pianoforte (circa 6 milioni di followers). Attualmente la traccia “On hold”, uscita con la prestigiosa 1631 recodings, è presente nelle playlist editoriali di Spotify "Instrumental study” e “Maximum Concentration”. La presenza della sua musica in questi canali lo ha portato complessivamente a dieci milioni di streaming, quattro dei quali per la sola “Ann’s Lullaby”.

Tra il 2018 e il 2019 si è esibito nelle principali città italiane e all’estero, con un tour di 6 date in Islanda e una serie di concerti in Spagna, Bulgaria, Svizzera.

Parallelamente svolge attività musicale nei Licei Coreutici in varie parti d’Italia.

Nel 2021 pubblica “Music Saves Our Souls”, primo di due Ep (il secondo volume è uscito all’inizio di gennaio 2022).

Il 18 marzo 2022 esce il suo nuovo album “Coincidences”.

HANNO SCRITTO DI “MUSIC SAVES OUR SOULS” DI MANUEL ZITO:

“I brani sono brevi e usano l’elettronica per cercare risonanze profonde, per ampliare l’effetto di panorama sonico dipinto dalla tasetiera, per evocare colori e sentimenti cinematici”
Federico Vacalebre - Il Mattino

“Cinque brani che le note di Manuel Zito contribuiscono ad ampliare, con tessiture sonore suggestive e ricche di fascino” – Ivano Avolio – Il Roma

Compositore dai numeri straordinari, Zito si è fatto conoscere, a partire dal 2019, grazie all’exploit su Spotify del suo brano “Ann’s Lullaby” che ha totalizzato ad oggi oltre 4 milioni di ascolti; complessivamente le sue composizioni sono vicine ai 10 milioni di streaming, caso piuttosto raro per un artista di musica strumentale contemporanea”. - Dejavu Blog

“5 brani dalla durata media di due minuti e mezzo compongono questo extended play, nuovo lavoro del pianista napoletano Manuel Zito composto in piena pandemia nel febbraio 2021 e per questo così pregno di sentimento, fascino e suggestione.” – Tuttorock

“Melodie luminose e strutture semplici fanno capo ad una musica dal forte potere immaginifico, in grado d’incantare con la sua delicatezza come nel caso della prima traccia Far away. Il pianoforte è il protagonista di una musica che ti porta lontano, ti fa viaggiare grazie all’uso di leggere progressioni neoclassiche semplicemente perfette.” – Radioaktiv.it

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