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venerdì 3 settembre 2021

TRAMEDAUTORE 2021
FESTIVAL INTERNAZIONALE DELLE DRAMMATURGIE
XXI EDIZIONE

Dal 10 al 19 settembre torna a Milano Tramedautore - Festival Internazionale delle Drammaturgie, realizzato da Outis – Centro Nazionale di Drammaturgia Contemporanea, fondato da Angela Lucrezia Calicchio, in collaborazione con il Piccolo Teatro di Milano e con mare culturale urbano, per la nuova direzione artistica di Andrea Capaldi e la consulenza artistica di Michele Panella. Superata la soglia dei vent’anni, il festival che si snoda tra i prestigiosi palcoscenici del Piccolo Teatro Studio Melato, del Teatro Strehler, del Teatro Grassi, del Chiostro Nina Vinchi compie un importante passaggio di consegne, con la ventunesima edizione che è un invito ad andare avanti senza perdere di vista ciò che il festival ha seminato in due decenni di attività, e al tempo stesso guardando ai mutamenti sociali degli ultimi anni, che, inevitabilmente, hanno influenzato l’umanità intera travolgendo anche lo sguardo, gli immaginari, e, di conseguenza, i linguaggi performativi.

«Da ventuno anni prosegue la collaborazione con il Piccolo Teatro, ed è qui che è stato accolto Tramedautore – scrive la fondatrice di Outis e di Tramedautore Angela Lucrezia Calicchio – In questi anni ci siamo sentiti suoi figli adottivi e, a nostra volta, abbiamo potuto esercitare la funzione di padri adottivi. È qui che tanti autori hanno trovato spazio, attenzione, visibilità, opportunità di crescita; tempo di elaborazione più esteso, e noi crediamo che una certa “lentezza” porti del buono al lavoro di scrittura. Lentezza e sedimentazione diventano una forza in più per una ricerca che prova a recuperare per gli autori, la necessità di partecipare al grande dibattito riguardante le culture nazionali tra europeizzazione e sfida globale, rafforzando una sensibilità multiculturale, piuttosto che una produzione autoreferenziale; indirizzare le nuove generazioni verso orizzonti che consentano di leggere la propria vita, il proprio ambiente, il nucleo sociale di appartenenza, le istituzioni, la storia, per proiettarsi nel futuro. In quest’anno, ancora di transizione, si mescolano aneliti e nuove aspirazioni, creando un dialogo tra generazioni per una coralità che riprenda diverse voci».

Il teatro, recuperando la sua primaria funzione catartica, viene a identificarsi come strumento collettivo di elaborazione del lutto che in modi e tempi diversi l’umanità ha conosciuto e attraversato in questo lungo periodo. Il suo ruolo fondante, la sua funzione rituale, quella a cui restituire forza, dignità, presenza, è la catarsi: «L’arte può curare le ferite della comunità, gli artisti possono esserne i curatori, gli interpreti, e possono impegnarsi a rigenerare le relazioni tra le persone – dichiara il nuovo direttore artistico Andrea Capaldi – Curarsi, lasciarsi curare, prendersi cura di sé e degli altri per ripensare al nostro corpo, così al centro del discorso pubblico e allo stesso tempo così “rimosso”».

L’edizione 2021 di Tramedautore mette in scena drammaturgie ricche di linguaggi performativi contaminati tra loro, che, senza smettere di attingere ad alcuni maestri del passato (come Shakespeare, Monteverdi, Stravinsky) guarda al futuro. Il programma è attraversato così da un unico minimo comune denominatore, quello del ritrovarsi di nuovo insieme, in assemblea, per imparare a riconoscere i propri fantasmi ed esorcizzare le paure del nostro presente, tornando anche a festeggiare e a ritrovare forza nel prosieguo del cammino: per «rifare il corpo», come diceva Artaud, e rinascere, senza dimenticare. Proprio con una festa-spettacolo si apre la ventunesima edizione del festival, sempre più veicolo di uno sguardo plurale sulla scena presente e in cui si esprime l’incontro tra il mondo contemporaneo e la radice stessa della parola drammaturgia, la quale, forte del suo significato, può trovare delle forme di espansione dalla parola all’azione.

Si comincia venerdì 10 settembre al Teatro Studio Melato con la prima regionale di “Alla festa di Romeo e Giulietta”, spettacolo fresco di debutto al Campania Teatro Festival che vede il regista Benedetto Sicca in sodalizio artistico con Emanuele D’Errico, per una riscrittura a più mani di uno dei capolavori di Shakespeare. Una coproduzione Tradizione e Turismo e Putéca Celidònia con interpreti Francesco Aricò, Clara Bocchino, Marialuisa Bosso, Emanuele D’Errico, Teresa Raiano, Francesco Roccasecca, Dario Rea.

Altra produzione targata Putéca Celidònia, compagnia emergente a livello nazionale, nata nel 2018 dall’unione di sei giovani attori provenienti dalla Scuola del Teatro Stabile di Napoli e alla quale Tramedautore dedica una sorta di retrospettiva, è “Dall’altra parte. 2 + 2=?”, scritto e diretto da Emanuele D’Errico e in scena in prima regionale al Teatro Studio Melato sabato 11. Il titolo del progetto, classificatosi nel 2019 semifinalista al Premio Scenario e vincitore al Premio Giovani Realtà del Teatro, fa riferimento allo studio della neuroscienziata Marian Diamond, docente presso la University of California, il quale afferma che più della metà dei neuroni viene perso durante lo sviluppo prenatale. Il processo, ininterrotto nel corso della vita, farebbe guardare all’atto del concepimento come al culmine della genialità. E così tre gemelli eterozigoti nel grembo materno cercano di contrastare questo processo inevitabile, in attesa della nascita.

Sempre sabato 11, al mattino, Tramedautore ospiterà l’assegnazione del Premio drammaturgico “Carlo Annoni”, con il patrocinio del Parlamento Europeo. Giunto alla quarta edizione, dedicato a testi teatrali sulle diversità nella sfera dell’amore, il Premio “Carlo Annoni” valorizza, attraverso una open call internazionale e la selezione da parte di una qualificata giuria internazionale, un testo in lingua italiana, uno in lingua inglese e una menzione speciale per un corto teatrale. Alla premiazione quest’anno sarà presente anche il console USA per la cultura Tony Deaton, che premierà il testo inglese vincitore.

Una seconda retrospettiva è dedicata alla C&C Company, che unisce la danza e il physical theater con la parola, il cinema e la musica. Domenica 12 al Teatro Studio Melato va in scena la creazione originale “Right”, prodotta insieme a COB Compagnia Opus Ballet e firmata da Carlo Massari, per l’interpretazione di Aura Calarco, Sofia Galvan, Ginevra Gioli, Stefania Menestrina, Giulia Orlando, Giuseppina Randi, Rebeca Zucchegni. Il progetto è vincitore del Premio CollaborAction#5 - CollaborAction XL | azione Network Anticorpi XL supporto per la danza d’autore e in collaborazione con Circuito CLAPS. Dal carattere forte e sarcastico, il lavoro racconta una storia compiuta, liberamente ispirata a La Sagra della primavera di Stravinsky, una danza con elementi di contaminazione quali la voce parlata e cantata e il teatro di figura. Martedì 14 va in scena in collaborazione con Circuito CLAPS, al Teatro Grassi, il secondo spettacolo della C&C Company, “Les Miserables”, con Christian Leveque, Carlo Massari, Alice Monti, Luca Sansoè. Due uomini e due donne, omologati dallo stesso abbigliamento, corpetto, guanti e una parrucca arancione, abitano la penombra di uno spazio desolato, mentre si affannano a restare in piedi: le parole, pungenti e sagaci, sono echi a miti del passato e a slogan del presente che descrivono con disincanto la nostra epoca.

Ritorna domenica 12 Balletto Civile, che, sul palco del Teatro Strehler, propone “Figli di un Dio Ubriaco”, tappa di un progetto di più ampio respiro che ha debuttato a giugno al Teatro Ponchielli di Cremona e che a Tramedautore intraprende il suo percorso di maturazione. La coreografa e direttrice artistica Michela Lucenti riunisce i solisti dell'Orchestra Cremona Antiqua, diretta dal M° Antonio Greco, per mettere in scena un'umanità dolente e colorata. Lo spettacolo è danzato e creato con Maurizio Camilli – che firma anche la drammaturgia insieme a Emanuela Serra - Loris De Luna, Michela Lucenti, Maurizio Lucenti, Alessandro Pallecchi, Matteo Principi, Paolo Rosini, Emanuela Serra, Giulia Spattini, Elisa Spina, Demian Troiano e, per la prima volta in scena, Era Affini. Musiche di Claudio Monteverdi, Barbara Strozzi, Salomone Rossi, Isabella Leonarda, Alessandro Piccinini eseguite dal vivo dall’Orchestra Cremona Antiqua.

Lunedì 13 è la volta di Laura Nardinocchi e Niccolò Matcovich, in prima regionale con “Arturo”, spettacolo vincitore del Premio Scenario Infanzia 2020 ex aequo e finalista In-Box 2021, un puzzle della memoria che mescola i ricordi di padri e figli, senza il filtro della rappresentazione, nato dall’incontro di due registi/autori che condividono lo stesso dolore: la perdita dei propri padri.

Mercoledì 15 altra prima regionale è quella de “Il bambolo” di Irene Petra Zani, con Linda Caridi, per la regia di Giampiero Judica. Una Donna è sulla riva del mare con un Bambolo gonfiabile, i cui occhi senza sguardo sono per lei gli unici occhi da cui riesce a farsi guardare. La relazione esiste da più di diecimila anni: un amore difficilmente degradabile, come la plastica, come un’illusione.

In prima assoluta va in scena giovedì 16 al Piccolo Teatro Grassi “La Lucina”: dal romanzo di Antonio Moresco (Mondadori edizioni, 2013), una storia sorprendente, piena di mistero e consolazione, di cui firma l’adattamento teatrale Silvio Castiglioni per la regia di Fabrizio Pallara. Interpreti Silvio Castiglioni e Georgia Galanti. Un uomo si è ritirato a vivere in solitudine, lontano da tutto, in una casa di pietra in mezzo al bosco. Ogni notte, però, un mistero turba il suo isolamento: sempre alla stessa ora, il buio del bosco è perforato da una lucina che si accende dall’altra parte della valle. Ad aspettare l’uomo presso quella lucina, un bambino.

Precede lo spettacolo, una “Conversazione con gli autori” Antonio Moresco e Silvio Castiglioni, moderata da Oliviero Ponte di Pino, Presidente associazione Ateatro, nel Chiostro Nina Vinchi. Altra prima assoluta, il “Leviatano” di Riccardo Tabilio, uno spettacolo vincitore del bando NdN – Network Drammaturgia Nuova, una rete nazionale - di cui Outis – Centro Nazionale di Drammaturgia Contemporanea fa parte - che promuove un’azione di sostegno per la drammaturgia italiana; sul palco del Piccolo Teatro Grassi venerdì 17, Giulio Forges Davanzati, Alessia Sorbello e Andrea Trovato diretti da Marco Di Stefano, percorrono diverse storie con ibridazioni di genere e registri ironici, compreso il rock, dando spazio a un raffinato e dinamico gioco teatrale.

In prima assoluta anche “Taxi Light Vigil”, diretto dalla regista Elisabetta Carosio, che mette in scena al Teatro Grassi un testo dell’irlandese Darren Donohue carico di umorismo noir, in cui i due protagonisti, interpretati da Gabriele Genovese e Barbara Moselli, si trovano a dover fronteggiare una dimensione visionaria e surreale.

Dopo il successo dello scorso anno, Tramedautore rinnova l’esperienza della “Maratona Podcast”, realizzata in collaborazione con Audible, Storielibere.fm e Chora Media: il gran finale, domenica 19 settembre, è un’intera giornata dedicata ad appuntamenti stimolanti e innovativi che sottolineano l’affinità tra il mondo dei podcast, dei contenuti di audio intrattenimento, e la drammaturgia. Al Teatro Grassi si avvicenderanno così gli ospiti Giorgia Mazzucato, Tommaso Pelizzari, Viola Graziosi, Eva Cantarella, Vito Mancuso, Gabriella Greison, Francesco Acquaroli, Giovanni Bianconi, Pablo Trincia, Alessandra Sarchi, Federica Fracassi, Gioele Dix e Lorenzo Viganò.

INFO & TICKET 2021

LUOGHI DEL FESTIVAL

Piccolo Teatro Studio Melato – Via Rivoli 6
Piccolo Teatro Strehler – Largo Greppi 1
Piccolo Teatro Grassi e Chiostro Nina Vinchi – Via Rovello 2

BIGLIETTI

Intero € 10 |Ridotto € 8 | Ridotto under 26, over 65 € 5

Maratona Podcast biglietto singolo € 8 | biglietto giornaliero € 30*

* acquistabile telefonicamente o presso la biglietteria del Piccolo Teatro Strehler

BIGLIETTERIA TELEFONICA

Lu – Sa 12:30 – 18:00 | Tel: + 39 02 21126116

BIGLIETTERIA DEL TEATRO STREHLER

Lu – Sa 12:30 – 18:00

BIGLIETTERIA ON-LINE

www.piccoloteatro.org

MISURE DI SICUREZZA PER ACCEDERE AGLI SPETTACOLI

L'accesso alle attività negli spazi del Piccolo Teatro è consentito esclusivamente ai soggetti muniti di una delle certificazioni verdi Covid-19 e di un documento d'identità valido (ai sensi del D.L. 23/07/21 n. 105).

Per accedere è obbligatorio indossare la mascherina (o altro sistema di protezione approvato dalla Regione Lombardia ed è vietato l’utilizzo di mascherine di comunità). La mascherina dovrà essere mantenuta per tutta la durata dello spettacolo. Saranno rese disponibili mascherine chirurgiche “di cortesia” nel caso in cui gli spettatori ne fossero sprovvisti.

ALTRE INDICAZIONI

Per evitare code e assembramenti si invita il pubblico a presentarti presso il luogo di spettacolo con anticipo rispetto all’orario di inizio.

Il personale all’ingresso è provvisto di appositi termoscanner per la misurazione della temperatura. Gli spettatori con temperatura uguale o superiore a 37,5° non potranno accedere al luogo di spettacolo.

Sanificare le mani utilizzando gli appositi dispenser.

I posti assegnati garantiscono il rispetto delle norme sul distanziamento interpersonale.

Il pubblico è invitato a seguire le indicazioni del personale di sala e gli avvisi sonori e visivi presenti all’interno dei luoghi di rappresentazione.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI

Outis – Centro Nazionale di Drammaturgia Contemporanea

Tel. + 39 02 94151013 | Cell. + 39 393 8761766

www.outis.it | www.tramedautore.it | comunicazione@outis.it

Andiamo!

Il teatro può - e deve - tornare al suo primario ruolo catartico, ad essere strumento per elaborare collettivamente il lutto che tutte e tutti noi in modi e tempi diversi abbiamo conosciuto e attraversato in questo lungo periodo: è il suo ruolo fondante, la sua funzione rituale a cui restituire forza, dignità, presenza.

L’arte può curare le ferite della comunità, gli artisti possono esserne i curatori, gli interpreti, e possono impegnarsi a rigenerare le relazioni tra le persone. Curarsi, lasciarsi curare, prendersi cura di sé e degli altri per ripensare al nostro corpo, così al centro del discorso pubblico e allo stesso tempo così “rimosso”.

Cittadini e artisti, insieme, possono e devono ricostruire il patrimonio immateriale che diventerà fondativo di una nuova memoria collettiva e di una nuova potenziale alleanza sociale proiettata in un futuro più consapevole e umano.

Per la ventunesima edizione di Tramedautore abbiamo scelto drammaturgie ricche di linguaggi performativi contaminati tra loro, che avessero questo minimo comun denominatore: il farci ritrovare di nuovo insieme, in assemblea, per piangere i nostri morti, imparare a riconoscere i nostri fantasmi, esorcizzare le nostre paure, tornare anche a festeggiare e farci ritrovare forza nel prosieguo del nostro cammino.

Per “rifare il corpo” - come diceva Artaud - per rinascere, senza dimenticare.

Non abbiamo alternative: Andiamo!

Da 21 anni prosegue la collaborazione con il Piccolo Teatro, ed è qui che è stato accolto Tramedautore. In questi anni ci siamo sentiti suoi figli adottivi e, a nostra volta, abbiamo potuto esercitare la funzione di padri adottivi. E’ qui che tanti autori hanno trovato spazio, attenzione, visibilità, opportunità di crescita; tempo di elaborazione più esteso, e noi crediamo che una certa “lentezza” porti del buono al lavoro di scrittura. Lentezza e sedimentazione diventano una forza in più per una ricerca che prova a recuperare per gli autori, la necessità di partecipare al grande dibattito riguardante le culture nazionali tra europeizzazione e sfida globale, rafforzando una sensibilità multiculturale, piuttosto che una produzione autoreferenziale; indirizzare le nuove generazioni verso orizzonti che consentano di leggere la propria vita, il proprio ambiente, il nucleo sociale di appartenenza, le istituzioni, la storia, per proiettarsi nel futuro. In quest’anno, ancora di transizione, si mescolano aneliti e nuove aspirazioni, creando un dialogo tra generazioni per una coralità che riprenda diverse voci.

E così Benedetto Sicca si allea con Emanuele D’Errico per una scrittura a più mani, con Alla festa di Romeo e Giulietta.

Lo spettacolo Dall’altra parte. 2+2=?, di Emanuele D’Errico, fa riferimento allo studio di una neuroscienziata, secondo cui i nostri neuroni si perdono durante lo sviluppo prenatale e lungo tutto l'arco della vita, in una forma di perenne regressione.

Ritorna Balletto Civile, che propone Figli di un Dio Ubriaco. Un progetto di respiro più che uno spettacolo. Michela Lucenti ha riunito i solisti dell'Orchestra del Monteverdi Festival, diretta da Antonio Greco (il 22 giugno ha debuttato al Teatro Ponchielli) per mettere in scena un'umanità dolente e colorata.

Laura Nardinocchi e Niccolò Matcovich, con Arturo, inscenano un puzzle della memoria che mescola i ricordi di padri e figli, senza il filtro della rappresentazione.

Carlo Massari, di C&C Company, firma Les Miserables, grottesco teatrino delle miserie umane, e Right, riflessione sulla società contemporanea, sul nostro rapporto con il potere.

Il bambolo, di Irene Petra Zani, con Linda Caridi e la regia di Giampiero Judica, un monologo che racconta l'abuso nell'infanzia, l'anoressia e l'abbandono, attraverso la tragicomica storia d'amore tra una Donna e un bambolo gonfiabile.

La Lucina, dal romanzo di Antonio Moresco (Mondadori edizioni, 2013), nell’adattamento e interpretazione di Silvio Castiglioni, racconta una storia sorprendente, piena di mistero e consolazione, tra un uomo e un bambino.

Dinamico e ricco di personaggi, il Leviatano di Riccardo Tabilio, percorre diverse storie con ibridazioni di genere e registri ironici, compreso il rock, dando spazio a un raffinato gioco teatrale.

Taxi Light Vigil, dell’irlandese Darren Donohue, è un testo carico di umorismo noir, dove i due protagonisti si trovano a dover fronteggiare una dimensione visionaria e surreale.

Dopo l'interessante esperienza dello scorso anno, rinnoviamo la Maratona Podcast, con appuntamenti stimolanti e innovativi a testimoniare l’affinità tra questo genere e il mondo della drammaturgia, al Teatro Grassi, in collaborazione con Audible, Storielibere.fm e Chora Media.

Tra gli appuntamenti, la cerimonia di assegnazione del Premio Carlo Annoni, la conversazione con l’autore Antonio Moresco e Silvio Castiglioni, interprete dello spettacolo La Lucina.

Carissime amiche, carissimi amici,
mi dispiace molto non poter essere fisicamente con voi oggi, per la conferenza stampa di presentazione della XXI edizione del Festival internazionale delle drammaturgie Tramedautore: per impegni di lavoro, mi trovo all’estero ma mi fa molto piacere testimoniare la mia vicinanza e il mio desiderio di partecipazione con queste brevi righe.

Grazie alla felice intuizione di Outis – Centro Nazionale di Drammaturgia Contemporanea, Tramedautore ha rappresentato, fin dalla nascita, un importante punto di riferimento nella vita culturale di Milano, e più in generale del Paese tutto, portando avanti, negli anni, una meritoria opera di esplorazione dei nuovi orizzonti della drammaturgia – italiana e internazionale – nei suoi molteplici risvolti e nei suoi fitti commerci con i due poli dell’attorialità e della regia. Un appuntamento, dunque, prezioso, che è al contempo un osservatorio su come il teatro dialoghi con la contemporaneità e uno spazio privilegiato per scoprire e accompagnare nuovi artisti. È motivo di orgoglio per il Piccolo Teatro ospitare, come accaduto negli anni precedenti, la nuova edizione di Tramedautore e consolidare ulteriormente il legame e la collaborazione con Outis, nella consapevolezza che proprio l’articolazione dei codici drammaturgici costituisca, oggi più che mai, uno dei punti centrali dello sviluppo dell’esperienza teatrale. La ricognizione delle nuove possibilità della scrittura teatrale comporta la necessità di aprirsi ad un ampio spettro di possibilità attraverso le quali interrogare le diverse maschere del nostro presente così fragile e mutevole: tutto ciò è testimoniato dal composito programma di Tramedautore per il 2021, in cui prende corpo un racconto corale e multidisciplinare grazie all’incontro di differenti sensibilità creative e anche alla riproposizione del coinvolgente appuntamento con la Maratona Podcast. Spalancando le proprie porte all’incursione di suggestioni, proposte e input che giungono da una realtà dinamica come Outis, il Piccolo partecipa a un’esperienza di notevole qualità, che esalta la natura relazionale e dialettica del teatro, il suo essere attivo e partecipe sguardo sul mondo, essenziale stella polare, a maggior ragione in un’epoca, come la nostra, percorsa da profonde trasformazioni.

In coda a questo saluto, mi preme rivolgere un ringraziamento speciale alla fondatrice e direttrice di Outis, Angela Calicchio, per la passione, la competenza, l’energia e la determinazione con cui, da anni, guida la grande avventura del Centro Nazionale di Drammaturgia Contemporanea e del Festival Tramedautore; a lei va, da parte di tutto il Piccolo Teatro di Milano, un grande in bocca al lupo.
Claudio Longhi

PROGRAMMA

VENERDÌ 10 SETTEMBRE

ore 20.30 | Piccolo Teatro Studio Melato

ALLA FESTA DI ROMEO E GIULIETTA

di D’Errico/Sicca/Shakespeare | regia Benedetto Sicca
con Francesco Aricò, Clara Bocchino, Marialuisa Bosso, Emanuele D’Errico, Teresa Raiano, Francesco Roccasecca, Dario Rea
scenografia Luigi Ferrigno | costumi Giuseppe Avallone | disegno luci Luigi della Monica | musiche e live set Tommy Grieco | assistente alla regia Sara Palmieri | assistente scenografa Rosita Vallefuoco | assistente costumista Mariacarmen Falanga
produzione Tradizione e Turismo - Putéca Celidònia

In Romeo e Giulietta ogni festa sfocia in un funerale: la festa in cui i due innamorati si incontrano per la prima volta sfocia nel funerale di Mercuzio; la festa (mancata) delle nozze tra Giulietta e Paride sfocia nel funerale di Romeo e Giulietta.

Uno spettacolo/festa a pianta circolare, durante il quale gli eventi della tragedia di Shakespeare permettono agli spettatori/invitati di interrogarsi con noi sui grandi temi che il testo contiene: l’edonismo e il nichilismo, l’odio gratuito verso chi è diverso da noi, il valore centrale dell’amicizia come fondante dell’individuo. La domanda che ci porremo e che porremo ai nostri invitati è: in che modo, c’entra tutto questo con l’amore?

SABATO 11 SETTEMBRE

ore 20.30 | Piccolo Teatro Studio

DALL’ALTRA PARTE. 2+2=?

drammaturgia e regia Emanuele D’Errico
con Emanuele D'Errico, Dario Rea, Francesco Roccasecca | voce Clara Bocchino
regista assistente Marialuisa Diletta Bosso | costumi Giuseppe Avallone | scene Rosita Vallefuoco | sound design e musiche originali Tommy Grieco | disegno luci Giuseppe Di Lorenzo | maschere a cura di Luca Arcamone
produzione Tradizione e Turismo - Putéca Celidònia

Vincitore Premio Giovani Realtà del Teatro 2019

Uno studio di Marian Diamond, neuroscienziata e professoressa presso la University of California, dimostra che il 50/75% dei neuroni viene perso durante lo sviluppo prenatale e si continuano a perdere neuroni lungo tutto l’arco della vita.

Tre gemelli eterozigoti si incontrano nell’utero materno. Sono appena stati concepiti e realizzano di essere tre geni, consapevoli che con il passare del tempo e l’avvicinarsi della nascita perderanno gradualmente capacità cognitive fino a raggiungere la totale incoscienza.

Putéca Celidònia è una compagnia teatrale creata nel 2018 da sei giovani attori formati alla Scuola del Teatro Stabile di Napoli, (Clara Bocchino, Marialuisa Diletta Bosso, Emanuele D’Errico, Teresa Raiano, Dario Rea e Umberto Salvato), fortemente radicata nel Rione Sanità di Napoli, dove ha in gestione due beni confiscati alla camorra. All’interno degli spazi nel Rione Sanità, Putéca crea il format ‘A voce d’o vico (la voce del vicolo): teatro e musica che dialogano affacciati ai balconcini. La compagnia conduce inoltre un laboratorio teatrale dedicato ai bambini del territorio, da cui è nato lo spettacolo Non c’è differenza tra me e il mondo (2020). Putéca Celidònia vince il Premio Giovani Realtà del Teatro 2019 con il progetto Dall’altra parte. 2+2 = ? e il Premio della Critica ANCT 2020.

DOMENICA 12 SETTEMBRE

ore 11.00 | Piccolo Teatro Grassi

CERIMONIA DI ASSEGNAZIONE DEL PREMIO CARLO ANNONI IV edizione

con il patrocinio del Parlamento Europeo

Giunto alla IV edizione, il Premio drammaturgico Carlo Annoni, è dedicato a testi teatrali sulle diversità nella sfera dell’amore. Attraverso una open call internazionale vengono selezionati da una qualificata giuria internazionale: un testo in lingua italiana, uno in lingua inglese e una menzione speciale per un corto teatrale. Il Premio è organizzato in collaborazione con diversi teatri e festival di Milano.

Sono pervenuti 958 testi da 33 paesi (tra cui USA, Zimbabwe, Cile, Filippine, Oman, Pakistan), di cui 736 in inglese e 222 in italiano.

Sarà presente il console USA per la cultura Tony Deaton che premierà il testo inglese vincitore.

ore 16.00 | Piccolo Teatro Studio

RIGHT

creazione originale Carlo Massari | con Aura Calarco, Sofia Galvan, Ginevra Gioli, Stefania Menestrina, Giulia Orlando, Giuseppina Randi, Rebeca Zucchegni
collaborazione artistica Emanuele Rosa | supporto tecnico Francesco Massari | coordinamento progettuale Rosanna Brocanello | consulenza generale Laura Pulin | segreteria di produzione Margherita Fantoni | contributo organizzativo Federico Grilli
produzione C&C Company e COB Compagnia Opus Ballet
in coproduzione con Teatro Stabile del Veneto, Oriente Occidente Dance Festival, Associazione Culturale Mosaico Danza/Interplay Festival
con il sostegno di Progetto internazionale Étape Danse, realizzato grazie a Mosaico Danza/Interplay Festival in partnership con Lavanderia a Vapore – Centro di Residenza per la Danza / Piemonte dal Vivo – Circuito Regionale Multidisciplinare e Festival Torinodanza/Teatro Stabile di Torino - Teatro Nazionale | e con il sostegno di Centro di Residenza Intercettazioni/Circuito CLAPS
direzione artistica C&C Company Carlo Massari | direzione Artistica COB Compagnia Opus Ballet Rosanna Brocanello
progetto vincitore del Premio CollaborAction#5 - CollaborAction XL | azione Network Anticorpi XL supporto per la danza d’autore
in collaborazione con Circuito CLAPS

In una piccola comunità arriva il giorno dell’anno in cui il prescelto verrà sacrificato, per volere altrui, agli Dei. Comincia uno show, un rito tribale, fatto di sgomitate e colpi bassi, nel quale si fingeranno alleanze, si eleggeranno ruoli sociali, ci si autoproclamerà leader e si indicheranno capri espiatori, con l’obiettivo di prevalere sugli altri per sopravvivere.

Dal carattere forte e sarcastico, il lavoro racconta una storia compiuta, liberamente ispirata a La Sagra della primavera di I.F.Stravinsky, una danza con elementi di contaminazione quali la voce parlata e cantata e il teatro di figura.

Una riflessione sulla società contemporanea, su noi, sul nostro rapporto con il potere e la fiducia che in esso riponiamo.

C&C Company è un progetto di ricerca che unisce la danza e il physical theater con la parola, il cinema, la musica e l’arte performativa contemporanea. Tra i lavori della compagnia, vincitori di importanti premi nazionali e internazionali, si menzionano: Corpo & Cultura, Tristissimo, Don’t be afraid, Beast without Beauty, A peso morto. C&C Company si occupa inoltre di progetti formativi e performativi a partecipazione pubblica in collaborazione con rilevanti festival e realtà culturali italiane (RomaEuropa, Agorà Coaching Project, Teatri di Vetro, Art Factory International, etc). Dal 2017 la direzione artistica della Compagnia è affidata unicamente al coreografo e performer Carlo Massari.

ore 20.30 | Piccolo Teatro Strehler

FIGLI DI UN DIO UBRIACO

drammaturgia Maurizio Camilli, Emanuela Serra
regia e coreografia Michela Lucenti | direzione musicale Antonio Greco
danzato e creato con Maurizio Camilli, Loris De Luna, Michela Lucenti, Maurizio Lucenti, Alessandro Pallecchi, Matteo Principi, Paolo Rosini, Emanuela Serra, Giulia Spattini, Elisa Spina, Demian Troiano e per la prima volta in scena Era Affini
esecuzione musicale dal vivo Orchestra Cremona Antiqua | musiche di Claudio Monteverdi, Barbara Strozzi, Salomone Rossi, Isabella Leonarda, Alessandro Piccinini
spazio sonoro Guido Affini | disegno luci Stefano Mazzanti | costumi Chiara Defant | assistente di produzione Ambra Chiarello
produzione Balletto Civile, Fondazione TPE, Fondazione Cantieri d’Arte Montepulciano | in collaborazione con Monteverdi Festival/Fondazione Teatro A. Ponchielli Cremona, Festival Oriente Occidente Rovereto, Dialoghi/Residenze delle Arti Performative Villa Manin Codroipo, Teatro Petrella, Longiano/Cronopios, Teatro degli Impavidi Sarzana e con il sostegno del MIBAC.

Figli di un Dio Ubriaco è lo spettacolo con cui Balletto Civile torna a Tramedautore, con un cast ricco, formato da performer che spaziano dai 9 ai 76 anni. Un affresco doloroso di antieroi, creato come un film dal montaggio serrato, che ingloba la meravigliosa partitura dei Madrigali di Monteverdi come una terra antica e fertile sulla quale costruire un possibile fragile futuro. Spazio scenico bianco, solo i corpi come testimonianza del presente. Una radiografia dell’esistente. Un’epopea breve, poco epica, di una comunità attraversata da piccole e inesorabili avversità, si intrecciano le storie di personaggi alla ricerca di un proprio centro. I temi pastorali, amorosi e guerrieri – tipici dei Madrigali – si piegano all’urgenza di questi personaggi, il basso continuo della resistenza umana che si mischia ai suoni di una quotidianità ubriaca, restituendo immagini che fungono da microscopio per il nostro sentire.

Balletto Civile ‬è un collettivo di performers fondato nel 2003 ‬da Michela Lucenti. ‬Il gruppo ha vinto il Premio ANCT 2010 ‬e 2012, ‬il Premio Danza&Danza 2017 ‬come miglior produzione italiana e il Premio Hystrio - ‬Corpo a corpo 2016.

LUNEDÌ 13 SETTEMBRE

ore 20.30 | Piccolo Teatro Grassi

ARTURO

di e con Laura Nardinocchi e Niccolò Matcovich
scena Fiammetta Mandich | sound design Dario Costa | light design Marco Guarrera | illustrazioni Margherita Nardinocchi
produzione Florian Metateatro, Rueda/Habitas | con il sostegno di Associazione Scenario, Teatro Due Mondi, ACS - Abruzzo Circuito Spettacolo, Centro di Residenza della Toscana (Armunia Castiglioncello - Capotrave / Kilowatt Sansepolcro), residenza produttiva Carrozzerie | n.o.t – con il sostegno del Teatro di Roma

vincitore Premio Scenario Infanzia 2020 ex aequo | Finalista In-Box 2021

Arturo è una delle stelle più luminose del cielo.

Arturo è il nome di un bambino che non è ancora nato.

Arturo è il passaggio di testimone da chi c’era prima a chi ci sarà.

Noi siamo il ponte di due generazioni che non si incontreranno mai.

Lo spettacolo nasce dall’incontro di due registi/autori che condividono lo stesso dolore: la perdita dei propri padri. Da qui l’esigenza di mettersi in scena in prima persona, lavorando su due differenti piani: quello dei padri che affiorano con la loro presenza dal passato, e quello dei figli che raccontano in diretta il proprio dolore.

I due piani si invertono, si intersecano, si mischiano e a volte quasi si confondono, attraverso un vero e proprio puzzle della memoria, alla cui definitiva realizzazione intervengono anche gli spettatori stessi.

Un teatro di verità che, grazie all’autenticità dei protagonisti, rende incerto il confine della rappresentazione.

Laura Nardinocchi (1993), regista e drammaturga. Il suo spettacolo Pezzi vince il Roma Fringe Festival 2019. Con il progetto Sotto il disordine della realtà è semifinalista alla Biennale College-Teatro 2019. Attualmente, in collaborazione con Niccolò Matcovich, e con la coproduzione del Florian Metateatro e del Teatro di Sacco, è regista e drammaturga dello spettacolo A Fondo, che debutterà all’interno del Todi Festival 2021. Al lavoro di regista e drammaturga affianca quello di insegnante di teatro in molte scuole primarie di Roma.

Niccolò Matcovich (1989) si diploma in drammaturgia presso la Civica Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano nel 2014, dopo aver frequentato l'Officina di Scrittura a cura di Rodolfo di Giammarco a Roma nel 2011. Nel 2016 è tra i fondatori della compagnia Habitas. Nel 2017 riceve la segnalazione della giuria al Premio Hystrio – Scritture di Scena con il suo testo Trittico delle Bestie. Dall’estate 2018 cura la direzione artistica di CastellinAria – Festival di Teatro Pop ad Alvito (FR). Inizia la collaborazione con Laura Nardinocchi grazie al progetto A fondo.

MARTEDÌ 14 SETTEMBRE

ore 20.30 | Piccolo Teatro Grassi

LES MISERABLES

creazione originale e libretto Carlo Massari
arrangiamenti vocali Chiara Osella
con Christian Leveque, Carlo Massari, Alice Monti, Luca Sansoè
coaching vocale Chiara Osella | disegno luci Francesco Massari
produzione C&C Company | in co-produzione con Teatri di Vetro/Triangolo Scaleno Teatro, Festival Danza in rete/Teatro Comunale di Vicenza | con il sostegno di Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto, Circuito CLAPS
in collaborazione con Circuito CLAPS

Due uomini e due donne, omologati dallo stesso abbigliamento striminzito (un corpetto, dei guanti e una parrucca arancione) abitano la penombra di uno spazio desolato, mentre si affannano a restare in piedi.

Le parole, pungenti e sagaci, sono echi a miti del passato e a slogan del presente che descrivono con disincanto la nostra epoca.

Un grottesco teatrino delle miserie umane e degli stereotipi della nostra contemporaneità, un’indagine ironica, a tratti disperata, sull’attualità, in cui la passerella della mediocrità non suscita scalpore o rivolta, ma impotenza e rassegnazione.

MERCOLEDÌ 15 SETTEMBRE

ore 20.30 | Piccolo Teatro Grassi

IL BAMBOLO

di Irene Petra Zani | regia di Giampiero Judica | con Linda Caridi
aiuto regia Anna Zanetti | scene e costumi Lucia Menegazzo | luci Giacomo Marettelli Priorelli
produzione Pierfrancesco Pisani e Isabella Borettini per Infinito Produzioni e Argot Produzioni
in collaborazione con PAV/ Fabulamundi Playwriting Europe | con il contributo di Associazione Erika Onlus e Officine Buone | si ringrazia Teatro i per il sostegno al progetto, si ringraziano inoltre mare culturale urbano e Campeggi Design

Una Donna sulla riva del mare con un Bambolo gonfiabile. Lei non sa nuotare. Lui neppure. I suoi occhi senza sguardo sono gli unici occhi da cui la donna riesce a farsi guardare. La relazione esiste da più di diecimila anni. Questo amore è difficilmente degradabile, come la plastica. Come un’illusione.

Irene Petra Zani (1986) si diploma in drammaturgia alla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi e inizia a lavorare con Compagnia delle Furie, Atopos Compagnia teatrale, Fragile Artists performing photography e Fattoria Vittadini, Teatro i. Tra il 2018 e il 2020 fa parte del progetto Playstorm di Fausto Paravidino per il Teatro Stabile di Torino. Il Bambolo debutta al Festival Todi Off 2021. Il testo è tradotto da Joan Casas con il supporto di Fabulamundi Playwriting Europe per Sala Beckett Obrador Internacional de Dramatúrgia di Barcellona, dove nel 2019 viene presentato in forma di lettura drammatizzata a seguito di una residenza dell’autrice, selezionata tra gli artisti del progetto i-Portunus Creative Europe. Sempre in Spagna, il testo vince il Premi Born de Residencia Teatral 2020 ed è rappresentato nella stagione del teatro Escenari Joan Brossa. Plumcake è tra i corti tradotti da Margherita Laera per il progetto Se non potessi più di Teatro i e Fabulamundi Playwriting Europe.

GIOVEDÌ 16 SETTEMBRE

ore 18.00 | Chiostro Nina Vinchi

CONVERSAZIONE CON GLI AUTORI

Antonio Moresco – autore;
Silvio Castiglioni – autore dell’adattamento teatrale La Lucina;
modera l’incontro Oliviero Ponte Di Pino – Presidente Associazione Ateatro

ore 20.30 | Piccolo Teatro Grassi

LA LUCINA

tratto dal libro di Antonio Moresco | adattamento teatrale Silvio Castiglioni
regia Fabrizio Pallara | con Silvio Castiglioni, Georgia Galanti
un progetto Celesterosa Associazione Culturale
col sostegno di Comune di Cattolica e Regione Emilia Romagna

Un uomo si è ritirato a vivere in solitudine, lontano da tutto, in una casa di pietra in mezzo al bosco. Ogni notte, però, un mistero turba il suo isolamento: sempre alla stessa ora, il buio del bosco è perforato da una lucina che si accende dall’altra parte della valle. Che cosa sarà? L’abitante di un altro paese deserto? Un lampione dimenticato che si accende per qualche contatto elettrico? Un ufo? Un giorno l’uomo si spinge fino al punto da cui proviene la luce. Ad attenderlo trova un bambino, che vive anche lui da solo nella sua casa in mezzo al bosco, e sembra uscito da un’altra epoca o, davvero, da un altro pianeta. Chi è quel bambino? E quale rapporto lo lega all’uomo? Una storia sorprendente, piena di mistero e consolazione.

Antonio Moresco, scrittore e drammaturgo, è autore di più di trenta libri, tra i quali Giochi dell’eternità: Gli esordi (Feltrinelli, 1998), Canti del caos (Feltrinelli, 2001), Gli increati (Mondadori, 2015); Lettere a nessuno (Einaudi, 2008); La lucina (Mondadori, 2013), Gli incendiati (Mondadori, 2010), I randagi (Mondadori, 2014), L’adorazione e la lotta (Mondadori, 2014). Per il teatro ha scritto La santa, Il firmamento, Duetto, Merda e luce, Magnificat, Fuco nero. I suoi testi sono tradotti in numerose lingue straniere.

Silvio Castiglioni, attore e ricercatore teatrale, è tra i fondatori del CRT, Centro di Ricerca per il Teatro, e del Teatro di Ventura. Ha lavorato tra gli altri con Raúl Ruiz, Mauricio Paroni de Castro, Renato Gabrielli, François Khan, Eugenio Barba, Katzuko Azuma, Leo de Berardinis, Sandro Lombardi e Federico Tiezzi. Dal 1998 al 2005 è stato direttore del Festival di Santarcangelo, e nel 2011/12 del CRT di Milano.

VENERDÌ 17 SETTEMBRE

ore 21.30 | Piccolo Teatro Grassi

LEVIATANO

di Riccardo Tabilio
regia, scene e costumi Marco Di Stefano
con Giulio Forges Davanzati, Alessia Sorbello, Andrea Trovato
assistente alla regia Cristina Campochiaro | scenografie video Antonio Simone Giansanti | preparazione musicale a cura del M° Attilio Costa | disegno luci Enzo Biscardi
dramaturg Chiara Boscaro
una coproduzione Network NdN, Teatro Libero Palermo, Fondazione Atlantide Teatro Stabile di Verona, Centro Teatrale MaMiMò | col supporto di TRAC – Centro di residenza teatrale Pugliese, AterlierSì e Dracma – Centro sperimentale di arti sceniche
realizzato da Compagnia Carmentalia e La Confraternita del Chianti

Un bel giorno del 1995, un uomo di mezza età, corpulento e massiccio, rapinò due banche di Pittsburgh, Pennsylvania, in pieno giorno. Non indossava una maschera o altri tipi di travestimento, e sorrise pure con spavalderia alle telecamere di sorveglianza prima di uscire da entrambe le banche. Ma qual è il percorso logico che lo ha portato a trasformarsi in un gangster? Come funziona la stupidità sociale?

Di grandissima dinamicità, ricco di personaggi, il testo di Tabilio, intreccia diverse storie con ibridazioni di genere e registri ironici, compreso il rock, dando spazio a un raffinato gioco teatrale, per una riflessione su L’ illusione della competenza.

Come scrisse Charles Darwin ne L’origine dell’uomo, “L’ignoranza genera fiducia più spesso della conoscenza”.

Riccardo Tabilio (1987), autore e regista, lavora tra Milano e l’Emilia-Romagna. Laureato con lode al DAMS e diplomato in Drammaturgia alla Paolo Grassi di Milano, è stato aiuto regia e dramaturg per le produzioni scespiriane di Tournée da Bar al Teatro Carcano di Milano Il Mercante di Venezia e Riccardo III (2017 – 2018). Tra i suoi ultimi lavori figurano Dante 2K21 // Il Ghibellin Frainteso (Ravenna Festival, 2019), il progetto di teatro partecipato You Are Here! (Bagnacavallo, 2018) del collettivo YAH!, e la serie di performance itineranti audioguidate Lapsus Urbano (2017-2020) firmate insieme a Kepler-452, l’ultima delle quali, Lapsus Urbano // Il primo giorno possibile (2020), è stata rappresentata in numerosi festival in tutta Italia. Nel 2020 ha collaborato come autore alla performance urbana itinerante Turno di notte di Rimini Protokoll con Casa degli Artisti.

NdN – Network Drammaturgia Nuova una rete nazionale che promuove un’azione di sostegno per la drammaturgia italiana, composta da 17 soggetti nazionali: Residenza IDRA (capofila), Outis – Centro Nazionale di Drammaturgia Contemporanea (Milano), AtelierS  (Bologna), Associazione Culturale 20 chiavi (Roma), Campo Teatrale (Milano), DRACMA – Centro Sperimentale di arti sceniche (Vibo Valentia), Quartieri dell’Arte – Festival Internazionale di Teatro (Viterbo), Associazione Culturale CapoTrave / Kilowatt (Sansepolcro – AR), Centro Teatrale MaMiM  (Scandiano - RE), Officina culturale/ 20chiavi teatro (Roma), R.A.M.I. Residenza Artistica Multidisciplinare Ilinxarium (Inzago – MI), Teatri di Vetro (Roma) Teatro Libero Palermo (Palermo), Teatro Nuovo Verona (Verona), Teatro della Tosse (Genova), TRAC- Centro di Residenza Teatrale Pugliese (Manfredonia – FG), Wonderland Festival (Brescia).

SABATO 18 SETTEMBRE

ore 20.30 | Piccolo Teatro Grassi

TAXI LIGHT VIGIL

di Darren Donohue
regia di Elisabetta Carosio | con Gabriele Genovese, Barbara Moselli
light design Alice Colla | scenografia e costumi Elisabetta Carosio, Tommaso Osnaghi
produzione Compagnia Lumen. Progetti, arti, teatro
si ringrazia Campo Teatrale e Teatro dell’Armadillo

Carla è la receptionist della compagnia di taxi Happy Clappy Cabs, Dave è uno degli autisti. Si trovano nella stazione del centralino in attesa delle telefonate dei clienti, ma quella sera ricevono una serie di chiamate anonime da un mittente sconosciuto che li guida tra indizi inquietanti, allusioni e simboli da decifrare. I due si destreggiano tra i compiti che la voce esterna dà loro, passando per momenti di sottile e brillante comicità, in una dimensione visionaria e surreale.

Darren Donohue, pluripremiato drammaturgo e poeta irlandese, ha vinto il Bread and Roses Playwriting Award (2019) e la Radius Playwriting Competition (2020) in associazione col teatro di Finborough, nello stesso anno ha ricevuto il Dennis O’Driscoll Literary Award (2020). Le sue opere, tra cui Home Game, Keep the Home Fires Burning, Dayshift (presentato a Tramedautore 2014), vengono pubblicate dall’Irish Theatre Institute, Stagescripts UK e New Island Drama. In veste di poeta, è stato nominato al Hennessy Literary Award nel 2012, 2014, 2016, e 2020.

‬‬‬‬‬‬DOMENICA 19 SETTEMBRE

dalle ore 10.30 | Piccolo Teatro Grassi, Chiostro Nina Vinchi

MARATONA PODCAST

in collaborazione con Audible, Storielibere.fm e Chora Media

Una giornata dedicata alla scoperta delle diverse missioni del podcast e, più in generale, dei contenuti di audio intrattenimento nei confronti dei suoi ascoltatori, tra queste quelle di informare, approfondire, intrattenere. Un appuntamento nato per testimoniare la notevole affinità tra il mondo dell’audio entertainment, i suoi protagonisti e la drammaturgia e il teatro, nonché la crossmedialità che contraddistingue il podcast come nuovo media degli Anni 20 del nuovo millennio.

Audible, uno dei principali creatori e fornitori di contenuti narrativi audio di qualità, offre ai propri clienti un nuovo modo per migliorare e arricchire la propria vita ogni giorno. I contenuti di Audible.it includono oltre 60.000 audiolibri, podcast e serie audio Audible Originals. Audible ha milioni di clienti in tutto il mondo, abbonati a uno degli 11 servizi localizzati pensati per i clienti in Australia, Canada, Francia, Germania, India, Italia, Giappone, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti. I clienti di Audible scaricano quasi 4 miliardi di ore di contenuti audio ogni anno e li ascoltano attraverso una vasta gamma di dispositivi supportati. Audible GmbH è una controllata al 100% di Audible Inc., acquisita da Amazon nel 2008.

storielibere.fm è una piattaforma editoriale di podcast audio affidati a narratori competenti e appassionati. Il risultato sono serie audio originali di narrazione, divulgazione e intrattenimento.

Chora Media, storytelling company italiana fondata nel 2020, si rivolge a chi è in cerca di una prospettiva più ricca sul mondo, dando voce a una vasta gamma di narrative autentiche, attraverso un’unione non convenzionale di formati che partono dal podcast per evolversi in altre forme (video, libri, eventi online e offline).

ore 10.30 | Piccolo Teatro Grassi

IL CALCIO VISTO DA VENERE

Viaggio tra passato, presente e futuro del calcio femminile in Italia
con Giorgia Mazzucato
produzione Storielibere.fm per Audible

Il calcio femminile in Italia non è ancora sport professionistico ed è ancora forte il pregiudizio che giocare a pallone non sia una cosa “da femmine”. Ma qualcosa sta cambiando, soprattutto dopo il mondiale del 2019. Il Calcio visto da Venere vuol dar voce a questo cambiamento, portando sul palco di Trame d'autore un monologo di Giorgia Mazzucato, attrice teatrale ed ex calciatrice, cui seguirà un dialogo con una delle protagoniste del movimento, per raccontare i sacrifici necessari per affermarsi nello sport maschile per eccellenza e le battaglie che le atlete combattono sul rettangolo verde per avere pari diritti e pari opportunità.

ore 12.30 | Piccolo Teatro Grassi

UN DANTE MAI SENTITO

con Viola Graziosi, Eva Cantarella, Vito Mancuso
conduce Tommaso Pellizzari
produzione Corriere della Sera per Audible

La Divina Commedia letta da una donna: dopo avere prestato la sua voce nel podcast Dante Italia di Aldo Cazzullo, prodotto dal Corriere della Sera in collaborazione con Audible, Viola Graziosi interpreta dal vivo alcuni brani del grande poema, commentandoli insieme all’esperta di cultura greca e romana Eva Cantarella e al filosofo e teologo Vito Mancuso.

ore 14.30 | Piccolo Teatro Grassi

QUESTIONE DI FISICA

con Gabriella Greison
musiche Samuele Murdaca
produzione Audible

Quali principi stanno dietro al colorato aquilone che sfreccia nel cielo azzurro dell’estate? Che fenomeni si mettono in marcia quando ci troviamo al casello del Telepass per le gite fuoriporta? E ancora, cosa capita al nostro corpo quando nuotiamo o giochiamo a calcio? La “rockstar della fisica” Gabriella Greison dà voce alla fisica e alle leggi scientifiche che stanno dietro a tutte le azioni, ai movimenti e alle cose di cui ci serviamo ogni giorno nel nostro quotidiano.

ore 16.30 | Piccolo Teatro Grassi

UN UOMO CHIAMATO DIABOLIK

con Francesco Acquaroli, Giovanni Bianconi e Pablo Trincia
produzione Chora Media

Il 7 agosto 2019, al parco degli acquedotti di Roma, un colpo di pistola uccide a bruciapelo Fabrizio Piscitelli, conosciuto da tutti con il nome di “Diabolik”. Capo degli ultras della Lazio, simbolo delle curve in Italia e all’estero, Piscitelli era un uomo dalle mille sfaccettature: ex latitante, con dichiarate simpatie fasciste e legami con il narcotraffico, ma osannato e rispettato da molti. Chora media presenta la sua prima serie true crime, che ripercorre gli straordinari eventi che hanno caratterizzato la vita e la morte di quell’uomo così difficile da comprendere e raccontare. Sul palco ci saranno il giornalista del Corriere della Sera Giovanni Bianconi e l’attore Francesco Acquaroli, voce del podcast. Conduce Pablo Trincia, Creative Lead di Chora media.

ore 19.00 | Piccolo Teatro Grassi

VIVE!

Storie di eroine letterarie che si ribellano al loro tragico destino
con Alessandra Sarchi e Federica Fracassi
produzione Storielibere.fm e Piccolo Teatro di Milano, in collaborazione con Corriere della Sera

Le eroine della letteratura occidentale sono per lo più figure tragiche, che non potendo ambire allo status di fondatrici di stirpi o vincitrici di guerre riservato alle figure maschili, possono ambire alla gloria solo con la morte in scena. Una gabbia in cui si riflettono le convenzioni sociali che per secoli hanno relegato le donne al ruolo di madre. moglie o amante. Ma cosa sarebbe accaduto se a un certo punto del loro percorso avessero cambiato rotta e la morte non fosse più stata il loro destino ineluttabile? Alessandra Sarchi e Federica Fracassi ripercorrono la storia dell’eroina dantesca più amata e famosa di sempre, Francesca da Rimini, immaginando per lei una sorte diversa da quella che tutti conosciamo.

ore 21.30 | Piccolo Teatro Grassi

UNA VOCE NEL DESERTO (DEI TARTARI)

con Gioele Dix e Lorenzo Viganò
produzione Audible

«Quando scrivo, la mia massima preoccupazione è di non rompere l’anima al lettore. Sono del parere di Voltaire: qualsiasi genere letterario è ammesso tranne il genere noioso». Così diceva Dino Buzzati, autore di romanzi, racconti, articoli di giornale, commedie e poesie che hanno segnato la letteratura del Novecento. Ma che cosa significa leggere oggi i suoi libri? E, soprattutto, “come” vanno letti? Risponde Gioele Dix, attore e scrittore che ha dato voce alle pagine del Deserto dei Tartari, di Un amore, di Sessanta Racconti e del Colombre trasformandoli in audiolibri. E che, in dialogo con Lorenzo Viganò, curatore dell’opera di Buzzati, condurrà gli spettatori nella vita e nel mondo nascosto dietro a ogni frase e a ogni parola.

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