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martedì 7 settembre 2021

TEATRO CARCANO 2021 - 2022
UNA NUOVA STAGIONE

SITUAZIONE DRAMMATICA - Il copione
Letture sceniche dedicate alla drammaturgia italiana contemporanea
con la partecipazione di autori, attori e pubblico
Lunedì ore 20:30 - Conduce Tindaro Granata

4 ottobre 2021
MADRI di Diego Pleuteri
Con Valentina Picello
11 ottobre 2021
ANNA di Tommaso Fermariello
Con Camilla Semino Favro

18 ottobre 2021
ULTIMA SPIAGGIA di Riccardo Favaro
Con Federica Fracassi
Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano
Associazione Situazione Drammatica| Proxima Res

Da martedì 19 a domenica 24 ottobre 2021
LE GATTOPARDE
L’ultima festa prima della fine del mondo
Uno spettacolo Nina’s Drag Queens
Di e con Alessio Calciolari, Gianluca Di Lauro,
Sax Nicosia, Lorenzo Piccolo, Ulisse Romanò
Regia Ulisse Romanò
Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano
Aparte Soc. Coop.| Teatro Metastasio Prato | Emilia Romagna Teatro Fondazione

Da mercoledì 27 a domenica 31 ottobre 2021
INTELLETTO D’AMORE. Dante e le donne
di Lella Costa e Gabriele Vacis
Con Lella Costa
Regia Gabriele Vacis
Mismaonda | Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano

Da martedì 2 a domenica 7 novembre 2021
TANGO MACONDO
Il venditore di metafore
Drammaturgia Giorgio Gallione
Ispirato all’opera di Salvatore Niffoi e Gabriel García Márquez
Musiche originali Paolo Fresu
Con Paolo Fresu (tromba, flicorno), Daniele di Bonaventura (bandoneon),
Pierpaolo Vacca (organetto)
Con Ugo Dighero, Rosanna Naddeo, Paolo Li Volsi
Teatro Stabile di Bolzano

Da giovedì 11 a domenica 14 novembre 2021
INNAMORATI
da Carlo Goldoni
Con Davide Lorenzo Palla
e con Irene Timpanaro, Giacomo Stallone
e Tiziano Cannas Aghedu
Musiche Tiziano Cannas Aghedu
Regia Riccardo Mallus
Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano

Da giovedì 18 a domenica 21 novembre 2021
VIENI AVANTI, CRETINA!
Varietà ideato e condotto da Serena Dandini
Con la partecipazione di Martina Dall’Ombra,
Germana Pasquero, Rita Pelusio, Alessandra Faiella,
Laura Formenti, Cristina Chinaglia, Annagaia Marchioro
Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano

Sabato 27 e domenica 28 novembre 2021
ODISSEA. Storia di un ritorno
Ideazione e regia Serena Sinigaglia
Drammaturgia Letizia Russo
Traduzione a cura di Maddalena Giovannelli,
Alice Patrioli, Nicola Fogazzi
In scena 80 partecipanti ai laboratori di teatro sociale
e di territorio di ATIR
ATIR | Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano
In collaborazione con Scuola di Scenografia
Accademia di Belle Arti di Brera
Progetto sostenuto con i fondi Otto x Mille della Chiesa Valdese

Da giovedì 2 a domenica 5 dicembre 2021
DON GIOVANNI, l’incubo elegante
Di e con Michela Murgia
Alla fisarmonica Giancarlo Palena
Con un cantante
Mismaonda

Da mercoledì 8 a domenica 12 dicembre 2021
IL DELIRIO DEL PARTICOLARE
di Vitaliano Trevisan
Con Maria Paiato
e con Carlo Valli e Alessandro Mor
Regia Giorgio Sangati
Centro Teatrale Bresciano | Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano | Teatro Biondo di Palermo

Da martedì 14 a domenica 19 dicembre 2021
MILES GLORIOSUS
Gli adulatori sono simili agli amici come i lupi ai cani
di Tito Maccio Plauto
Traduzione e regia Marinella Anaclerio
Con Flavio Albanese, Stella Addario, Antonella Carone
Claudio Castrogiovanni, Patrizia Labianca, Loris Leoci
Tony Marzolla, Luigi Moretti, Dino Parrotta
Compagnia del Sole

Da mercoledì 29 dicembre 2021 a domenica 2 gennaio 2022
THE BLACK BLUES BROTHERS
Uno spettacolo acrobatico-comico-musicale
Scritto e diretto da Alexander Sunny
Un’esclusiva mondiale della compagnia italiana Mosaico Errante

Da giovedì 13 a domenica 16 gennaio 2022
DA LONTANO (CHIUSA SUL RIMPIANTO)
Scritto e diretto da Lucia Calamaro
per e con Isabella Ragonese
Con la partecipazione di Emilia Verginelli
Infinito Teatro in coproduzione con Argot Produzioni
In collaborazione con Riccione Teatro

Da mercoledì 19 a domenica 23 gennaio 2022
THE SPANK
di Hanif Kureishi
Traduzione Monica Capuani
Con Filippo Dini e Valerio Binasco
Regia Filippo Dini
Teatro Stabile di Torino - Teatro Nazionale
Per gentile concessione di The Agency (London)

Da mercoledì 26 a domenica 30 gennaio 2022
Kataklò Athletic Dance Theatre
BACK TO DANCE
Ideazione e direzione artistica Giulia Staccioli
Kataklò Athletic Dance Theatre

Da martedì 1° a domenica 6 febbraio 2022
MUSEO PASOLINI
Di e con Ascanio Celestini
Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano
Fabrica | Mismaonda

Da giovedì 10 a domenica 13 febbraio 2022
BALASSO FA RUZANTE
(Amori disperati in tempo di guerre)
Di Natalino Balasso
Con Natalino Balasso, Andrea Collavino, Marta Cortellazzo Wiel
Regia Marta Dalla Via
Teatro Stabile di Bolzano

Da martedì 15 a domenica 20 febbraio 2022
LA PARRUCCA
Da La parrucca e Paese di mare di Natalia Ginzburg
Con Maria Amelia Monti e Roberto Turchetta
Regia Antonio Zavatteri
Nidodiragno/CMC - Sara Novarese

Da martedì 22 a domenica 27 febbraio 2022
LE VERITÀ DI BAKERSFIELD
Di Stephen Sachs
Traduzione Massimiliano Farau
Con Marina Massironi e Giovanni Franzoni
Regia Veronica Cruciani
Nidodiragno/CMC - Pickford

Sabato 5 e domenica 6 marzo 2022
HO PERSO IL FILO
Soggetto di Angela Finocchiaro,
Walter Fontana, Cristina Pezzoli
Testo Walter Fontana
Con Angela Finocchiaro
Regia Cristina Pezzoli
AGIDI

Martedì 8 marzo 2022 ore 19:00
STORIA DI UN’AMICIZIA
Tratto dalla tetralogia L’amica geniale di Elena Ferrante (Edizioni e/o)
Con Chiara Lagani e Fiorenza Menni
Regia Luigi De Angelis
Drammaturgia Chiara Lagani
Coproduzione Fondazione Campania dei Festival - Napoli Teatro Festival Italia | Ravenna Festival,
E Production / Fanny & Alexander. In collaborazione con Ateliersi

Da giovedì 10 a domenica 13 marzo 2022
OBLIVION RHAPSODY
Di e con gli Oblivion
Regia Giorgio Gallione
AGIDI

Da martedì 15 a domenica 20 marzo 2022
LE SEDIE
di Eugène Ionesco
Traduzione Gian Renzo Morteo
Con Michele Di Mauro, Federica Fracassi
Regia Valerio Binasco
Teatro Stabile di Torino - Teatro Nazionale

Da martedì 22 a domenica 27 marzo 2022
LA PESTE DI CAMUS
Il tentativo di essere uomini
Adattamento Emanuele Aldrovandi
Con Matteo Cremon, Oscar De Summa, Mattia Fabris e due attori da definire
Regia Serena Sinigaglia
Teatro Stabile del Veneto | Teatro Stabile di Bolzano
Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano

Da giovedì 31 marzo a domenica 3 aprile 2022
L’AMORE SEGRETO DI OFELIA
di Steven Berkoff
Con Chiara Francini e Andrea Argentieri
Drammaturgia Chiara Lagani
Regia e video Luigi de Angelis
Infinito Teatro in coproduzione con Estate Teatrale Veronese
In collaborazione con Argot Produzioni

Da martedì 5 a domenica 10 aprile 2022 e da martedì 12 a giovedì 14 aprile 2022
SE NON POSSO BALLARE… NON È LA MIA RIVOLUZIONE
Ispirato a Il catalogo delle donne valorose di Serena Dandini
Con Lella Costa
Scrittura scenica Lella Costa e Gabriele Scotti
Progetto drammaturgico e regia Serena Sinigaglia
Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano
Centro Teatrale Bresciano

Da giovedì 21 a domenica 24 aprile 2022
ROMEO E GIULIETTA. Una canzone d’amore
di Babilonia Teatri da William Shakespeare
Con Paola Gassman, Ugo Pagliai, Enrico Castellani, Valeria Raimondi, Francesco Scimemi
Teatro Stabile di Bolzano | Teatro Stabile del Veneto
Estate Teatrale Veronese

Venerdì 6 maggio 2022 ore 18:30 e ore 21:00
ACQUAPROFONDA
Civic Opera domani
Musica Giovanni Sollima
Libretto Giancarlo De Cataldo
Regia Luis Ernesto Doñas
Cantanti selezionati da AsLiCo
AsLiCo in coproduzione con Teatro dell’Opera di Roma

Da giovedì 12 a domenica 15 maggio 2022
THE CHILDREN
di Lucy Kirkwood
Traduzione Monica Capuani
Con Elisabetta Pozzi, Giovanni Crippa, Francesca Ciocchetti
Regia Andrea Chiodi
Centro Teatrale Bresciano

FOLLOW THE MONDAY - Lunedì ore 20:30

25 ottobre 2021
SONO ANCORA VIVO
Di e con Roberto Saviano
Ispirato all’omonimo graphic novel
edito da BAO Publishing
Testi Roberto Saviano
Disegni Asaf Hanuka

8 novembre 2021
LEZIONI DI CHIAREZZA
Di e con Beppe Severgnini
Mismaonda
Tlon - LEZIONI DI MERAVIGLIA
Di e con Andrea Colamedici e Maura Gancitano

15 novembre 2021
Tlon e La Rappresentante di Lista

6 dicembre 2021
Tlon e N.A.I.P.

CONTROCORRENTE
Con Paolo Colombo
Un progetto di Storia e Narrazione

22 novembre 2021
Cos’altro vi serve da queste vite? Il Congo: lo sfruttamento del ‘continente nero’
di Paolo Colombo

13 dicembre 2021
Born to be alive. Disco music e comunità gay negli anni ‘70
di Paolo Colombo

17 gennaio 2022
Gli Internati Militari Italiani: i soldati che dissero no al nazifascismo
di Valentina Villa e Paolo Colombo
Con i disegni dal vivo di Michele Tranquillini

29 novembre 2021
AL CLIMA NON CI CREDO
Di e con Mario Tozzi e Lorenzo Baglioni
Regia Francesco Brandi
Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano

24 gennaio 2022
DECAMEROCK
Un progetto di Massimo Cotto
Con Massimo Cotto e Mauro Ermanno Giovanardi e con Chiara Buratti e Francesco Santalucia
Regia Roberto Tarasco
Nidodiragno/CMC – G-RO di Romeo Grosso

31 gennaio 2022
L’APPELLO
Di e con Alessandro D’Avenia

7 febbraio 2022
PHYTOPOLIS E IL PIANETA DELLE PIANTE
Con Stefano Mancuso e i suoi disegni

21 febbraio 2022
UCCIDERÒ IL GATTO DI SCHRÖDINGER
Di e con Gabriella Greison
Regia Marco Caronna
International Music and Arts
IL GRANDE RACCONTO DELL’ASTRONOMIA - Galileo, Newton e Einstein
Un progetto di Sergio Maifredi e Piergiorgio Odifreddi
Con Piergiorgio Odifreddi
Regia Sergio Maifredi

28 febbraio 2022
GALILEO GALILEI - Rivoluzione in cielo e in terra

7 marzo 2022
ISAAC NEWTON - Sulle spalle di un gigante

14 marzo 2022
ALBERT EINSTEIN - Il padre della relatività
Teatro Pubblico Ligure in collaborazione con Corvino Produzioni

I LABIRINTI DELLA VITA EROTICA
Di e con Massimo Recalcati
21 marzo 2022 Amore e desiderio
28 marzo 2022 Perché il sesso è un problema
4 aprile 2022 Gli inciampi del sesso
11 aprile 2022

IL POTERE DELLA GENTILEZZA
Un’orazione civile
Di e con Gianrico Carofiglio

9 maggio 2022
PHON. Istruzioni per l’uso
Di e con Michela Murgia e Chiara Valerio

I FANTAWEEKEND
Con Fantateatro
Testi e regia Sandra Bertuzzi
Sabato 23 ottobre 2021 ore 15.00 - ALICE NEL PENTAGRAMMA DELLE MERAVIGLIE
Domenica 14 novembre 2021 ore 11.00 - ROBIN HOOD
Sabato 4 dicembre 2021 ore 15.00 - CAPPUCCETTO ROSSO
Sabato 18 dicembre 2021 ore 15.00 – IL CANTO DI NATALE
Domenica 9 gennaio 2022 ore 11.00 - I MUSICANTI DI BREMA
Domenica 30 gennaio 2022 ore 11.00 - LA CICALA E LA FORMICA
Domenica 13 febbraio 2022 ore 11.00 - PETER PAN
Domenica 6 marzo 2022 ore 11.00 - PINOCCHIO
+ 9 titoli per le scuole tra dicembre e aprile

GLI SPETTACOLI

SITUAZIONE DRAMMATICA - Il copione
Conduce Tindaro Granata
Produzione Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano
Associazione “Situazione Drammatica” | Proxima Res

SITUAZIONE DRAMMATICA - Il copione è un progetto di lettura scenica dedicato alla
drammaturgia italiana contemporanea con la partecipazione di attori, autori e pubblico. In
ciascuno dei tre lunedì in programma al Teatro Carcano, gli autori dei testi (tutti premiati o
segnalati nell’ambito dei più prestigiosi premi letterari nazionali) introdurranno le loro opere agli spettatori che, armati del copione che verrà loro consegnato all’ingresso, potranno seguire la lettura drammatizzata da parte degli attori, scelti tra i più apprezzati e interessanti delle ultime generazioni.

Al termine della lettura, autore e attori saranno a disposizione del pubblico per approfondire le tematiche del testo o soddisfare qualche curiosità.

Un’occasione imperdibile per conoscere le dinamiche che stanno dietro a una messinscena
teatrale, iniziando dalla cosiddetta “prova a tavolino”, ovvero la prima lettura del testo, e scoprire la bellezza e la magia della trasformazione della parola scritta in parola recitata.

Le serate avranno inizio alle ore 20:30 e si svolgeranno nella platea del teatro.

Lunedì 4 ottobre 2021
MADRI
Di Diego Pleuteri - Menzione speciale Premio Inedito - Colline di Torino 2020
Con Valentina Picello

Una donna riceve inaspettatamente la visita del figlio in un pomeriggio piovoso, e mentre lei scava nella sua memoria per ricordare una frase dimenticata, i due si ritrovano a raccontarsi con leggerezza le loro debolezze, la loro stanchezza e le loro paure. La paura di doversi dire addio e rimanere soli. La paura di dimenticare e, forse, quella di essere dimenticati.

Sospesi fra sogno e realtà, azione e pensiero, madre e figlio sprofondano nel loro inconscio senza accorgersene, finché la donna non riesce a ripescare quelle parole che aveva perduto, riuscendo così a restituire a entrambi quello che di intimo è rimasto.

Lunedì 11 ottobre 2021
ANNA
Di Tommaso Fermariello – Premio Hystrio – Scritture di Scena 2021. Segnalazione “Situazione Drammatica”
Con Camilla Semino Favro

Anna è tornata a casa. Anna, quella che a sedici anni ha massacrato la madre e la sorella con un coltello da cucina. Anna che è stata perdonata dal padre: nei quindici anni di carcere lui le è stato sempre accanto, e ora è pronto ad aspettarla a casa. Ma ci sono anche altri ad attenderla: una coppia, i suoi futuri vicini di casa, che sono pronti a fare giustizia, convinti che Anna non meriti di essere uscita dal carcere; e un uomo, misterioso, che vede in lei una possibile compagna di vita.

Il ritorno a casa di Anna diventa un viaggio attraverso il suo passato, un incontro con il male che cambia la vita di tutti i personaggi.

Il testo prende spunto da un famoso caso di cronaca e ne esplora i limiti, scatenando una riflessione sull’odio. Il fatto di cronaca diventa una moderna tragedia che ci pone di fronte agli
isterismi e alla violenza della nostra società contemporanea.

Lunedì 18 ottobre 2021
ULTIMA SPIAGGIA
Di Riccardo Favaro - Autore vincitore Premio Scenario 2019
Con Federica Fracassi

Una Donna, una celebre attrice, trascorre alcune settimane di riposo in un resort tra le montagne innevate. Il tempo passa senza lasciare traccia, tra le visite di un’Amica eccessivamente premurosa e le cure di un Uomo, un agente, abbastanza distaccato. Dalla terrazza della stanza si vedono alcuni animali uscire dal bosco. Di tanto in tanto si sente una risata provenire dalla stanza accanto.

Una testa di cinghiale imbalsamata compare alla parete. Fino a quando, un giorno, dopo essere andata a sciare, la Donna giura di aver visto sulle nevi un Ragazzo e di aver riconosciuto in lui il fratellino scomparso dodici anni prima. Da quel momento la sua unica preoccupazione è ritrovarlo, parlare con lui. Eppure nessuno le dà credito, anche perché il giovane ha due genitori e dice di venire da un paesino oltre il confine. Ma basterà una fotografia per aprire una voragine di ricordi, di brutti sogni, di persone e di luoghi che non cessano mai di essere pericolosi.

Da martedì 19 a domenica 24 ottobre 2021
LE GATTOPARDE
L'ultima festa prima della fine del mondo
Uno spettacolo Nina’s Drag Queens
Di e con Alessio Calciolari, Gianluca Di Lauro, Sax Nicosia, Lorenzo Piccolo, Ulisse Romanò
Regia Ulisse Romanò
Drammaturgia collettiva guidata da Lorenzo Piccolo
Costumi Daniela Cernigliaro | Scene Maria Spazzi
Musiche e suono Gianluca Misiti | Luci Luna Mariotti
Produzione Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano | Aparte Soc. Coop.
Teatro Metastasio di Prato | Emilia Romagna Teatro Fondazione

Dopo il grande successo di Queen LeaR nella stagione 2018 - 2019, le coloratissime, fantasiose e irriverenti Nina’s Drag Queens si confrontano con l’opera di Tomasi di Lampedusa e il film di Visconti creando una fantasmagorica e musicalissima festa pop.

«Il Gattopardo è un monumento italiano. Il romanzo di Tomasi di Lampedusa e il film di Luchino Visconti sono parte del nostro immaginario, una grande icona nazional-popolare. È il racconto grandioso e decadente di un paese che non cambia, che non si solleva dal pantano della corruzione; ma che continua ad andare avanti. E, al tempo stesso, è anche un viaggio personale, il tentativo di cristallizzare memorie altrimenti perdute e dare voce alle ragioni dei vinti.

Nella nostra ricerca di compagnia è centrale il dialogo con un “oggetto” preesistente (ad esempio un grande classico del teatro come è stato per Il Giardino delle Ciliegie o Queen LeaR) da usare come lente per osservare la realtà; un oggetto da reinventare, attraverso un gioco scenico che crea accostamenti musicali e testuali inaspettati. In questo caso abbiamo scelto la via del tradimento e siamo approdati a una scrittura originale, costruita sui ragionamenti e sulle emozioni suscitati dal pensare all’Italia di oggi.

Il nostro spettacolo è una commedia, una grande festa cui è invitato tutto il paese, in un caleidoscopio di piccole e grandi mostruosità umane: un ballo lungo tutta una vita e tutta una Storia, un eterno e ciclico presente che non trova sbocchi, la trappola di una bellezza mortale che addormenta le coscienze, una continua rivoluzione mancata.

Chi sono le Gattoparde? Ultime esponenti di una classe nobile (leggi: intellettuale) in via di estinzione, oppure creature multiformi e spudorate, che attraversano i tempi cambiando pelle e pelliccia?

Rivoluzionarie o reazionarie? Vincitrici o vinte? O ancora, forse, figure nuove, alla vigila di un cambiamento epocale, proiettate verso un futuro più tangibile e necessario delle stelle del Principe di Salina?

In uno spazio scenico essenziale, le drag queen si offriranno alla vista, smaccate ed eccessive, più che mai creature ibride, caratterizzate da una compresenza di segni maschili e femminili, avvolte da canzoni, danze, marcette, barocco siciliano e pop dal ritmo scatenato.

Questo non è un adattamento del Gattopardo, ma un’invenzione, un ragionamento scenico, una follia in forma di teatro. Guardando il nostro passato (nazionale, culturale e personale) e guardando il presente (continuamente risospinto nel passato) cerchiamo un altrove: se non il futuro, la possibilità di immaginarlo.

Mescolando come nostro costume sacro e profano, letteratura e canzonetta, vogliamo uno spettacolo che sia libero, proprio come la Carrà, che si liberò dal giogo della lacca con i suoi famosi colpi di testa.»
Nina’s Drag Queens

Da mercoledì 27 a domenica 31 ottobre 2021
INTELLETTO D'AMORE. Dante e le donne
Di Lella Costa e Gabriele Vacis
Con Lella Costa
Scenofonia e luminismi Roberto Tarasco
Regia Gabriele Vacis
Produzione Mismaonda | Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano

In questo loro ultimo lavoro a quattro mani, Lella Costa e Gabriele Vacis hanno preso subito la via dell’eterno femminino e si sono divertiti ad indagare il rapporto di Dante con le donne della sua vita e della sua opera. Partendo dalle biografie hanno poi immaginato sviluppi possibili e impossibili, mescolando il serio e il faceto, secondo quello stile personalissimo e collaudato con successo che caratterizza tutti i loro spettacoli.

«Nella Divina Commedia i personaggi femminili non sono molti. Ma quelli che ci sono, sono determinanti. Basti dire che ad accompagnare Dante nel Paradiso è una donna: Beatrice. Scelta coraggiosa, perché la donna, in questo modo, assume un ruolo sacerdotale, guida spirituale che precede un uomo nel cammino verso la salvezza. Uno scandalo per il medioevo del sommo Poeta.

Ma anche oggi, in fondo. Il racconto sceglie alcune tra le donne di Dante e le fa parlare direttamente al pubblico, in modo confidenziale, da prospettive ‘insolite’.

Naturalmente c’è Beatrice, ideale dell’amore puro del Poeta, ma anche di tanta gente da settecento anni in qua. E poi c’è Francesca, che finalmente ci spiegherà perché Dante l’ha mandata all’Inferno insieme al suo Paolo. Ci sarà Taibe, la prostituta delle Malebolge, costretta ad annaspare nel letame per un motivo ben diverso da quella che è stata la sua ‘professione’.

E Gemma Donati, la moglie del Poeta, madre dei suoi figli, che spiegherà come si convive con l’ideale amoroso di tuo marito, se non sei tu. La narrazione delle protagoniste della vita artistica e privata del Poeta si muove tra gioco e ironia, tenendosi sempre fedele al vero storico e alla larga dalla parodia.»
Gabriele Vacis

Da martedì 2 a domenica 7 novembre 2021
TANGO MACONDO
Il venditore di metafore
Drammaturgia Giorgio Gallione
Ispirato all’opera di Salvatore Niffoi e Gabriel García Márquez
Musiche originali Paolo Fresu
Con Paolo Fresu (tromba, flicorno), Daniele di Bonaventura (bandoneon), Pierpaolo Vacca (organetto)
Con Ugo Dighero, Rosanna Naddeo, Paolo Li Volsi
Danzatori Luca Alberti, Angela Babuin, Valentina Squarzoni, Francesca Zaccaria
Scene Marcello Chiarenza
Coreografie Giovanni Di Cicco
Disegno luci Aldo Mantovani
Costumi Francesca Marsella
Produzione Teatro Stabile di Bolzano

Tango Macondo è la storia di Matoforu, un “venditore di metafore” sardo e del suo amore grande, Anzelina Bisocciu, la sua cantatrice. È un viaggio in un territorio “ai confini tra il delirio e la geografia” che parte da Mamoiada in Sardegna, il paese in Barbagia del leggendario Carnevale e delle sue maschere diaboliche e grottesche, e arriva a incrociare Macondo, il paese immaginario nato dall’universo onirico e mitico di Gabriel García Márquez con tutto il suo bagaglio di visioni e prodigi.

Una narrazione fluviale dove convivono realismo magico e tragedia; un racconto fantastico che lega due terre confinanti che diventano laboratorio e crogiuolo di un’intera umanità.

Ad arricchire e a dare senso a questo sontuoso universo narrativo sarà la musica, grazie alla presenza in scena di un ensemble guidato dal talento compositivo ed empatico di Paolo Fresu.

Dall’organetto sardo al bandoneon argentino - simbolo del continente nuovo dove approdano Matoforu e Anzelina - la creazione musicale di Fresu e della sua tromba guiderà il racconto, restituendogli tutta la ricchezza evocativa, facendo fermentare passioni e follia, radiografate in tutta la loro strabocchevole umanità e ricchezza.

Narrazione e musica, tanghi e musica popolare, riti arcaici e onirica contemporaneità, Tango Macondo va alla ricerca del sapore incantato di un tempo in cui le storie servivano anche ad alleviare la fatica del vivere e a ribadire la necessità quasi fisiologica dell’essere umano di ascoltare e raccontare.

Da giovedì 11 a domenica 14 novembre 2021
INNAMORATI
da Carlo Goldoni
Con Davide Lorenzo Palla e con Irene Timpanaro, Giacomo Stallone e Tiziano Cannas Aghedu
Musiche Tiziano Cannas Aghedu
Scenografia Guido Buganza
Costumi Rosa Mariotti
Disegno luci Salvo Manganaro
Aiuto regia Dafne Niglio
Adattamento Riccardo Mallus e Davide Lorenzo Palla
Regia Riccardo Mallus
Produzione Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano

Davide Lorenzo Palla si è guadagnato larga fama e ancor maggiore simpatia come ideatore, organizzatore, promotore, primo attore, insomma, anima e corpo di Tournée da bar, sua innovativa e celebrata creatura di promozione culturale nata con l’obiettivo di portare il teatro tra la gente, in luoghi informali e insoliti come i bar e i locali, a Milano e fuori.

Ad andare in scena questa volta sarà uno dei capolavori di Carlo Goldoni, Gl’Innamorati, ribattezzato più semplicemente Innamorati.

In scena vediamo una sparuta compagnia teatrale alle prese con la storia di Eugenia e Fulgenzio, i due giovani innamorati che Goldoni crea troppo gelosi per non litigare. L’istrionico capocomico guida gli attori, e con loro gli spettatori, all’interno della vicenda, e cerca di tenere a bada i due giovani e bizzosi attori protagonisti troppo legati ai rispettivi personaggi per lasciarsi guidare e dirigere sulla scena. Il pubblico scoprirà così una storia d’amore molto più sfaccettata di quel che sembra, dietro la quale si nascondono tensioni che trascendono l’amore romantico e la commedia goldoniana.

In un crescendo di gelosie, comicità, litigi, musica dal vivo, scene riuscite e scene fallite, lo spettacolo andrà svelando poco alla volta quel che si cela dietro la vicenda: due giovani molto più vicini al nostro tempo di quel che pensiamo; due giovani che pur appartenendo al tanto nominato “ceto medio” non possono ancora ambire all’indipendenza economica e quindi decidere autonomamente di formare una famiglia; due giovani pressati dalle circostanze che in preda alla gelosia, alla rabbia o alla paura cedono all’impulso di ferirsi, contraddicendo la sbandierata profondità dei loro sentimenti; due giovani che, tra pochi alti e molti bassi, impareranno dalle loro “disavventure” che l’amore non basta a se stesso ed anzi è parecchio difficile.

«Come Eugenia e Fulgenzio - osserva Riccardo Mallus - siamo anche noi spesso vittime e interpreti di tensioni esterne, nascoste, a volte comiche - è vero - ma ugualmente non meno velenose; e forse, per questo, possiamo accogliere l’invito del grande veneziano a “rider di loro per far sì che non si abbia a rider di noi”: a riconoscere ciò che non funziona fuori da noi per aggiustare, almeno un poco, quello che non funziona dentro di noi.»

Da giovedì 18 a domenica 21 novembre 2021
VIENI AVANTI, CRETINA!
Varietà ideato e condotto da Serena Dandini
Con la partecipazione di Martina Dell’Ombra, Germana Pasquero, Rita Pelusio, Alessandra Faiella, Laura Formenti, Cristina Chinaglia, Annagaia Marchioro
Produzione Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano

«Questo format teatrale vuole finalmente celebrare la “cretineria” al femminile! Un’esclamazione che può sembrare audace di questi tempi ma perfettamente in linea con la lunga strada in salita dell’emancipazione delle donne. Anche la comicità è stata da sempre un campo di battaglia in cui gli uomini hanno mantenuto ruoli privilegiati da protagonisti, relegando il sense of humour femminile a un simpatico contorno di poco valore. Virginia Woolf aveva già capito più di un secolo fa che l’umorismo era stato negato alle donne affermando che: “Le donne e i bambini sono i principali rappresentanti dello spirito comico...” quindi è arrivato il momento di riprendere in mano questo scettro. Madeleine Albright – primo segretario di stato americano, una Grande Madre che di potere se ne intende – dichiarò convinta che la vera parità sarà raggiunta solo quando una donna cretina potrà avere lo stesso incarico di responsabilità di un uomo cretino che invece è riuscito a fare comunque carriera nonostante la sua palese stupidaggine… non è un’ingiustizia? Visto che per essere accettate noi dobbiamo sempre dimostrare qualcosa, essere super-woman, laureate eccellenti, geni… con questo format teatrale vogliamo dire basta alla
 indrome di Ginger Rogers che deve fare tutto quello che fa Fred Astaire ma sui tacchi e camminando all’indietro: è arrivato il momento di rivendicare la nostra stupidera.

Per secoli ci hanno dato delle cretine e finalmente possiamo deliberatamente definirci tali da sole in una serata di comicità interamente al femminile che trae ispirazione per il titolo dalla battuta del varietà “Vieni avanti, cretino!”, resa famosa dai Fratelli De Rege. È un gioco, una provocazione… perché ricordatevi dietro a una grande cretina spesso si nasconde una donna troppo intelligente…».
Serena Dandini

Sabato 27 e domenica 28 novembre 2021
ODISSEA. Storia di un ritorno
Ideazione e regia Serena Sinigaglia
Drammaturgia Letizia Russo
Traduzione a cura di Maddalena Giovannelli, Alice Patrioli e Nicola Fogazzi
In scena 80 partecipanti ai laboratori di teatro sociale e di territorio di ATIR
Scene a cura di Maria Spazzi
Progettazione scene a cura degli studenti del Biennio di Specializzazione in Scenografia Teatro
dell’Accademia di Belle Arti di Brera
Realizzazione scene a cura di Marianna Cavallotti e Chiara Modolo
con la supervisione di Maria Spazzi
Attrezzeria a cura di Marianna Cavallotti e Chiara Modolo
Ideazione costumi a cura degli studenti del Biennio di Specializzazione in Costume
per lo Spettacolo dell’Accademia di Belle Arti di Brera
Progettazione costumi a cura di Marilena Montini e Ilaria Strozzi
Coordinamento didattico per i costumi prof.ssa Claudia Botta
Light designer Alessandro Verazzi
Sound designer Sandra Zoccolan
Assistente alla regia Marika Pensa
Produzione ATIR | Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano
In collaborazione con la Scuola di Scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Brera,
Coop.sociale Comunità Progetto, Teatro EDI/Barrio’s e Associazione Amici di Edoardo
Progetto sostenuto con i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese

Questo spettacolo nasce da lontano, lungo un percorso che dal 2019 ci conduce fino ad oggi, all’esito finale di un percorso di costruzione di una comunità, una moltitudine di persone che saranno in scena per raccontarci, attraverso le parole di un grande classico quale è Odissea, l’avventura di Ulisse e il suo viaggio, simbolo e rappresentazione della condizione umana. Serena Sinigaglia, con il contributo drammaturgico di Letizia Russo, sarà la regista di questo evento potente, una vera e propria festa per celebrare un percorso collettivo e un ritrovarsi finalmente insieme per un evento rituale e condiviso!

«L’idea nasce da un sogno che ATIR coltiva da tempo, riunire tutti i partecipanti dei corsi e laboratori aperti alla cittadinanza in un unico grande spettacolo: bambini, anziani, adolescenti, diversamente abili, educatori, semplici cittadini, attori, studenti, drag king e queen, tutti riuniti insieme sul palco. […] Odissea perché il cammino incerto e inquieto della vita è cosa umana, irrimediabilmente umana. Odissea perché la sete di conoscenza ed esperienza riguarda tutti, a prescindere da ceto, religione, condizione, genere, fragilità o disabilità che dir si voglia. […] Un progetto che racchiude in sé tutta la poetica di ATIR: il lavoro sulla costruzione di una comunità sodale e partecipe, la trasversalità come cardine di ogni vero incontro, l’arte al servizio, connettore di interessi, capace di risvegliare la bellezza nel corpo sociale, la coralità e il confronto con un grande classico che si fa corpo nel tempo attraverso il tempo.»
Dalle note di regia di Serena Sinigaglia

Da giovedì 2 a domenica 5 dicembre 2021
DON GIOVANNI, l’incubo elegante
Di e con Michela Murgia
Alla fisarmonica Giancarlo Palena
Con un cantante
Produzione Mismaonda

Michela Murgia torna al teatro portando in scena una sua personale passione: il melodramma.
Melomane esperta, la Murgia riscrive il Don Giovanni di Mozart mantenendo inalterati i
personaggi principali del libretto di Da Ponte: ritroviamo quindi, oltre il noto protagonista libertino e bugiardo, anche il suo incauto assistente Leporello e il serioso Don Ottavio a ricalcare gli stereotipi, ancora presenti nel mondo contemporaneo, dell’“essere maschio”.

L’universo femminile è invece incarnato da tre donne molto diverse l’una dall’altra, quasi a rappresentare tre archetipi comportamentali: Donna Anna, esempio di rigore morale e ossequio delle tradizioni, Elvira, tradita e costantemente beffata da Don Giovanni ma illusoriamente convinta di poterlo redimere, e Zerlina, donna curiosa che armata di malizia intende affacciarsi al mondo con comportamenti frivoli e infantili.

Michela Murgia intrattiene un racconto evolutivo portandoci in una seduta psicanalitica: la sua.

Attraverso la descrizione dei personaggi dell’immortale opera mozartiana, svela la sua esperienza e la sua posizione in tema di rapporti di coppia, dunque anche di amore, sesso, rabbia, rancore.

Un monologo o, più profondamente, un dialogo con un interlocutore invisibile e quanto mai presente: lo psicanalista cui possiamo chiedere e confidare tutto. Con lui, in maniera immaginaria e immaginifica come davanti ad uno specchio, Murgia riflette sulle infinite sfaccettature della psicologia maschile che incontra – e si scontra – con l’universo femminile, in un dissidio ancora irrisolto.

A coadiuvare il flusso di coscienza la musica di Wolfgang Amadeus Mozart, eseguita da un solo strumento, la fisarmonica di Giancarlo Palena.

Da mercoledì 8 a domenica 12 dicembre 2021
IL DELIRIO DEL PARTICOLARE
Di Vitaliano Trevisan
Con Maria Paiato e con Carlo Valli e Alessandro Mor
Scene Alberto Nonnato
Costumi Gianluca Sbicca
Musiche Michele Rabbia
Luci Cesare Agoni
Regia Giorgio Sangati
Produzione Centro Teatrale Bresciano | Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano
Teatro Biondo di Palermo

Nel 1978 a Sendai, in Giappone, muore Carlo Scarpa, uno dei più grandi maestri di architettura del '900. A distanza di qualche decennio l'anziana vedova di un imprenditore torna nella sua villa sul lago, progettata proprio da Scarpa. In una sorta di ipnotico flusso di coscienza, la donna ripercorre la sua vita, gli incontri con il mondo intellettuale che era solito frequentare la sua casa, e soprattutto il tumultuoso rapporto con l’enigmatico Maestro.
 
L’incontro con un professore di storia dell'architettura che sta scrivendo un saggio su Scarpa le svelerà il mistero di Sendai, e un inaspettato finale schiuderà il senso di una ricerca artistica straordinaria, inesauribile.

Vitaliano Trevisan firma un testo metafisico portato in scena da uno dei maggiori registi della nuova generazione, Giorgio Sangati. Allo straordinario talento di Maria Paiato il compito di dar corpo e voce ad una struggente riflessione sull’arte e sulla vita.

Da martedì 14 a domenica 19 dicembre 2021
MILES GLORIOSUS
Gli adulatori sono simili agli amici come i lupi ai cani
di Tito Maccio Plauto
Traduzione e regia Marinella Anaclerio
Con Flavio Albanese, Stella Addario, Antonella Carone Claudio Castrogiovanni, Patrizia Labianca, Loris Leoci Tony Marzolla, Luigi Moretti, Dino Parrotta
Scena Pino Pipoli
Costumi Stefania Cempini
Disegno luci Mauro Marasà
Assistente alla regia Antonella Ruggiero
Compagnia del Sole

Pirgopolinice è un fantastico sbruffone, un gioioso pavone, esagerato, spudorato, vitale. La distanza tra ciò che è e ciò che crede di essere è tale da irritare profondamente chiunque abbia un po’ di buon senso. Ci sono tempi in cui un personaggio come il suo, perfino sulla scena è troppo, risulta distante da qualsiasi possibilità di riflesso nella realtà, senza dunque il mordente necessario per far scattare nello spettatore quel meccanismo di godimento nel veder messo in ridicolo un vizio che subisce. Ci sono tempi invece, ahimè, in cui la realtà supera di gran lunga la favola e il povero Pirgopolinice è un ritratto a tinte forti di ben più consapevoli e colpevoli vantoni…

In una Efeso simile all’originale quanto l’ambientazione di certi spaghetti western al Far West, si consuma la tragicomica truffa di un gruppo di sfaccendati di vario genere ai danni di un soldato, che ha due debolezze: le donne, meglio se sposate, ed essere adulato. Ha una divisa, dunque un potere, e molti soldi, che dispensa generosamente per soddisfare questi peccatucci. Do ut des. Normale. Perché tutti dunque lo odiano? Ha rapito e tiene segregata una giovane meretrice, e tedia chi lo circonda millantando senza posa meriti ed imprese. Tutti fingono simpatia e perfino amore nei suoi confronti, pur di ottenere da lui mance ed incarichi, tutti pronti a godere nell’improvvisare vere e proprie recite in favore del credulo pavone, ma pavoneggiandosi a loro volta della loro abilità nel sostenere il ruolo stabilito: l’amico fidato, il servo fedele, il vicino premuroso, la fidanzata amorevole e così via. Così la strada diventa scena e il teatro da mezzo diventa fine e le parole di Giulietta si mescolano a quelle di Ofelia in un pot-pourri da serata d’onore. Ne risulta una gara tra attori consumati dove l’unico spettatore pagante, in conclusione, viene imbrogliato, derubato e malmenato. L’eccesso è sempre un vizio… a prescindere dal contesto.

Non si può certo definire Plauto un moralista di quelli che per punire il vizio chiama in causa la virtù; semmai un cinico commediante, che da commediante racconta di gente che, non vedendo in giro molti ideali per cui valga la pena essere coerenti, cerca di sopravvivere e divertirsi, e forse anche di vendicarsi un po’ di essere costretta a recitare per vivere… Ed è questo piacere dell’attore, questo gusto per la citazione teatrale, sempre in agguato nel testo, che ha comportato per me il principale obbiettivo nel costruire il gioco scenico. Insomma, una commedia adatta ai tempi di grandi commedianti in cui viviamo.

La struttura linguistica delle commedie plautine è incredibilmente varia: parti in prosa, recitativi ed “arie”, i cantica appunto, dei quali le partiture sono andate perdute. Ho cercato di rendere tale ricchezza lavorando ad una traduzione drammaturgica, cioè una traduzione che fosse già una proposta di regia, forzando in alcuni casi l’assetto di un personaggio in funzione della resa generale del testo.
Marinella Anaclerio

Da mercoledì 29 dicembre 2021 a domenica 2 gennaio 2022
THE BLACK BLUES BROTHERS
Uno spettacolo acrobatico-comico-musicale
Scritto e diretto da Alexander Sunny
Con Bilal Musa Huka, Rashid Amini Kulembwa, Seif Mohamed Mlevi,
Peter Mnyamosi Obunde e Sammy Mwendwa Wambua
Coreografie Electra Preisner e Ahara Bischoff
Scenografie Siegfried Preisner e Loredana Nones, Studiobazart
Light designer Andrew Broom

Lo show è un’esclusiva mondiale della compagnia italiana Mosaico Errante

In un elegante locale stile Cotton Club, seguendo le bizze di una capricciosa radio d’epoca che trasmette musica rhythm’n’blues, il barman e gli inservienti si trasformano in equilibristi, sbandieratori, saltatori e acrobati col fuoco. Ogni oggetto di scena (sedie, tavoli, appendiabiti, vasi e persino specchi) diventa uno strumento per acrobazie mozzafiato e coinvolgimento costante del pubblico. Sulle travolgenti note della colonna sonora del leggendario film di John Landis, i cinque artisti kenioti Black Blues Brothers fanno rivivere ogni sera uno dei più grandi miti pop dei nostri tempi a colpi di piramidi umane, limbo col fuoco, salti acrobatici con la corda e nei cerchi. “La scintillante impresa dei magnifici cinque”. Così il celebre critico Franco Cordelli ha definito sul Corriere della Sera lo show The Black Blues Brothers, che ha superato le 600 date in tutto il mondo registrando oltre 300.000 spettatori. Al Festival di Edimburgo, la kermesse teatrale più importante al mondo, è risultato essere uno dei più visti e più apprezzati dal pubblico, registrando numerosi sold out e standing ovation ad ogni replica, con una grande attenzione da parte della stampa che ha dedicato allo spettacolo recensioni a quattro e cinque stelle. Tra circo contemporaneo e commedia musicale, questa produzione di teatro acrobatico, nata dalla fantasia di Alexander Sunny (già produttore di spettacoli di successo e curatore di speciali Tv sul Cirque du Soleil), tra gag esilaranti, buffi striptease e spassose sfide di ballo, ha conquistato teatri e festival di tutto il mondo ed è stato scelto come miglior show di teatro acrobatico del Fringe di Adelaide dal giornale australiano The Advertiser.

I Black Blues Brothers hanno avuto l’onore di esibirsi per Papa Francesco, che si è personalmente congratulato con loro durante il Giubileo dello Spettacolo Popolare e sono stati ospiti del Principe Alberto per la cena di gala dei Rolex Master di Tennis allo Sporting Club di Monte Carlo. Invitati alla Royal Variety Performance, la storica trasmissione TV ideata dalla famiglia reale inglese che dal 1912 accoglie i più grandi nomi della danza, del teatro e del circo (i Beatles, Elton John, Rudolf Nureyev, Stan Laurel e Oliver Hardy, tra le star avvicendatesi nel corso degli anni), la loro esibizione è risultata essere una delle più apprezzate dagli spettatori in una serata che ha visto sfilare celebri stelle dello spettacolo dal vivo, introdotte dal Principe Carlo che ha lodato l’enorme talento degli artisti coinvolti.

L'enorme riscontro planetario è valso agli acrobati l'invito a celebri programmi TV quali Le plus grand cabaret du monde, considerata il top per queste forme artistiche, e Tú Sí Que Vales Italia che li ha visti arrivare in finale lasciando a bocca aperta pubblico e giuria.

Il giudizio della stampa

☆☆☆☆☆ “Non potete perderlo” (Global Post Media)
☆☆☆☆☆ “Altamente consigliato” (All About Entertainment)
☆☆☆☆☆ “Energia e carisma in abbondanza” (One 4 Review)
☆☆☆☆☆ “Jake e Elwood li avrebbero amati” (The Advertiser)
“La scintillante impresa dei magnifici cinque” (Il Corriere della Sera)
“Acrobati come angeli” (Il Venerdì di Repubblica)

Da giovedì 13 a domenica 16 gennaio 2022
DA LONTANO (CHIUSA SUL RIMPIANTO)
Scritto e diretto da Lucia Calamaro
per e con Isabella Ragonese
Con la partecipazione di Emilia Verginelli
Disegno luci Gianni Staropoli
Scene Katia Titolo
Costumi Francesca Di Giuliano
Produzione Infinito Teatro in coproduzione con Argot Produzioni
In collaborazione con Riccione Teatro

Quanti di noi, da piccoli, hanno assistito impotenti ai drammi degli adulti amati? Quanti avrebbero voluto intervenire? Aiutare, capire. In fondo salvarli. E quasi mai si può.

Tra le desiderata incompiute che abitano un’esistenza, ogni tanto (fra le impossibili) fa capolino quella di psicanalizzare quel genitore dolente che abbiamo conosciuto da bambini.

Avere i mezzi, gli strumenti per farlo per dargli l’ascolto dovuto ed aiutarlo senza che se ne accorga. Il genitore che sentivamo più fragile. Quell’adulto impreparato al mondo che ci accudiva alla bell’e meglio attraversato com’era da tribolazioni e guai. Non stavano sempre bene i nostri genitori. Avevano parecchi dispiaceri. E noi eravamo piccoli, per lo più impotenti di fronte a quella loro ben declinata infelicità.

Intuivamo, non sapevamo, sospettavamo, non sapendo che fare.

Allora ho immaginato un luogo, piccolo, tra un fantomatico “di qua” e “di là” in cui questo fatto, questa parola che sia “evento”, che curi, possa accadere, per un po’.

Da Lontano mette in scena il tentativo irragionevole di una figlia adulta, diventata terapeuta, di fare oggi quello che non aveva potuto fare a quei tempi: aiutare quella madre tribolata, che esisteva solo quando lei era bambina.
Lucia Calamaro

Da mercoledì 19 a domenica 23 gennaio 2022
THE SPANK
di Hanif Kureishi
Traduzione Monica Capuani
Con Filippo Dini, Valerio Binasco
Scene Laura Benzi
Costumi Katarina Vukcevic
Luci Pasquale Mari
Musiche Aleph Viola
Aiuto regia Carlo Orlando
Assistente regia Giulia Odetto
Regia Filippo Dini
Produzione Teatro Stabile di Torino - Teatro Nazionale
Per gentile concessione di The Agency (London)

Con The Spank, il suo ultimo lavoro per le scene, Hanif Kureishi, romanziere, drammaturgo e sceneggiatore di fama mondiale, ha costruito un testo che attraversa un ampio spettro di emozioni, nel quale la consuetudine tra due amici di lunga data diventa una lente d’ingrandimento per osservare lo spaesamento davanti alla contemporaneità, con straordinario senso dell’umorismo e una nota malinconica.

Sonny e Vargas sono amici da molti anni, hanno un rapporto fatto di frequentazione, confidenza, conversazioni sulle banalità del quotidiano e sui massimi sistemi, scandite da pinte di birra al pub, lo Spankies, appunto. Un locale un po’ fatiscente, ma che per loro è un luogo del cuore, il modesto ma amatissimo santuario della loro amicizia. Sonny è un dentista, Vargas un farmacista, e lavorano nella stessa strada di Londra, a poche decine di metri di distanza. Sono figli di immigrati, e Londra – dove i genitori si sono trasferiti con grandi sacrifici – ha regalato loro un notevole upgrade sociale, il successo professionale, una vita agiata. Entrambi hanno una famiglia, dei figli, con tutte le problematiche che questo comporta oggi, nella mezza età della vita di un uomo.

Un giorno, però, un piccolo incidente insignificante mette in moto una reazione a catena che – complici le insidie della tecnologia – sconvolgerà in maniera irreparabile le loro vite.

Hanif Kureishi è nato a Londra da padre pakistano e da madre inglese. Ha studiato filosofia al King’s College di Londra. È romanziere, drammaturgo, sceneggiatore – e per una volta anche regista: London Kills Me (1991). Ha scritto le sceneggiature per i film di Stephen Frears My Beautiful Laundrette (1985, nomination al premio Oscar come migliore sceneggiatura) e Sammie e Rosie vanno a letto (1987), e per The Mother (2003), Venus (2006) e Le Week-End (2013) di Roger Michell. Dal romanzo Nell’intimità (Bompiani, 2000), Patrice Chéreau ha tratto il film vincitore al Festival di Berlino 2001, Intimacy. Bompiani ha pubblicato inoltre Il Budda delle periferie (1990), Il dono di Gabriel (2002), Il corpo (2003), Il mio orecchio sul suo cuore (2004), Ho qualcosa da dirti (2008), L’ultima parola (2013), Le Week-End (2014), Uno zero (2017), Love+Hate (2018), e gli interventi politici Otto braccia per abbracciarti (2002) e La parola e la bomba (2006). Kureishi è stato nominato Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres, e Commander of the Order of the British Empire. Tra i numerosi riconoscimenti ricevuti, il PEN/Pinter Prize. I suoi libri sono tradotti in trentasei lingue.

Da mercoledì 26 a domenica 30 gennaio 2022
BACK TO DANCE
Con Kataklò Athletic Dance Theatre
Ideazione e direzione artistica Giulia Staccioli
Assistente alle coreografie Irene Saltarelli
Con Gian Mattia Baldan, Matteo Battista, Giulio Crocetta, Carolina Cruciani, Eleonora Guerrieri, Sara Palumbo
Musiche AA.VV
Una produzione Kataklò Athletic Dance Theatre

Kataklò Athletic Dance Theatre, la più importante compagnia italiana di physical theatre, torna sulle scene inneggiando alla ripartenza: we are Back to Dance.

Giulia Staccioli, insieme all’attivo contributo artistico dei sei danzatori in scena, firma uno spettacolo che accosta frammenti differenti, inediti e di repertorio, portabandiera di un messaggio di speranza: raccogliamo tutti i pezzi, ricostruiamoci, rigeneriamoci, mostriamoci nuovi, ma sempre fedeli a noi stessi. Insomma, torniamo a ballare!

Back to dance si svolge in un tempo unico che affronta quattro tappe differenti: l’umanità, la mitologia, l’eroismo, la leggerezza. Racconta il ritorno in scena dei danzatori dopo aver vissuto un’esperienza universalmente condivisa. Nelle loro gambe c’è la voglia di ricominciare, un istinto continuamente frenato, ostacolato, reso sempre più complesso dalle circostanze.

Travolta dalla solitudine, dalla diffidenza e dalla paura dell’altro, l’umanità è stata portata a riscoprire le sue paure più profonde, i suoi istinti più vivi.

Ci siamo sentiti umani, appartenenti a quella specie che si è creata e plasmata con convinzioni profonde e apparentemente solide. Pilastri che si sono sgretolati, polverizzandosi in incertezze. Abbiamo dovut trovare il coraggio di scoprirci deboli, soli, nudi. Ci siamo rialzati, abbiamo ricominciato a correre e ci siamo ritrovati. Con determinazione, tenacia e ironia abbiamo ripreso a ballare, consapevoli, ora più che mai, dell’importanza di farlo. La conquista è una rinnovata leggerezza.

La chiave di lettura offerta dallo spettacolo vuole essere positiva: giocando con l’ironia, l’energia e l’intensità proprie dello stile Kataklò, Back to Dance dà voce ai bisogni e ai desideri che ci hanno accomunato nell’ultimo periodo: camminare liberi tra la gente facendosi trasportare dal flusso, sentirsi parte di un tutto che si muove con decisione nella stessa direzione, un abbraccio, delicato o scontroso, purché sia fisico, ritrovarsi ad una festa e scatenarsi senza pensieri.

L’atletismo e la poesia che hanno reso la compagnia ambasciatrice del Made in Italy nel mondo, tornano sulle scene ad ammaliare e a diffondere vitalità. Le prospettive sono inevitabilmente cambiate, ma il linguaggio rimane lo stesso.

Da martedì 1° a domenica 6 febbraio 2022
Ascanio Celestini
MUSEO PASOLINI
Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano | Fabrica | Mismaonda

Secondo l’ICOM (International Council of Museums) le cinque funzioni di un museo sono: ricerca, acquisizione, conservazione, comunicazione, esposizione. Come potrebbe essere un museo Pier Paolo Pasolini?

In una teca potremmo mettere la sua prima poesia: di quei versi resta il ricordo di due parole “rosignolo” e “verzura”. È il 1929. Mentre Mussolini firma i Patti Lateranensi, Antonio Gramsci ottiene carta e penna e comincia a scrivere i Quaderni dal Carcere. E così via, come dice Vincenzo Cerami: “Se noi prendiamo tutta l’opera di Pasolini dalla prima poesia che scrisse quando aveva 7 anni fino al film Salò, l’ultima sua opera, noi avremo il ritratto della storia italiana dalla fine degli anni del fascismo fino alla metà degni anni ’70. Pasolini ci ha raccontato cosa è successo nel nostro paese in tutti questi anni”.

Nel suo nuovo spettacolo, Ascanio Celestini ci guida in un ipotetico Museo Pasolini che attraverso le testimonianze di uno storico, uno psicanalista, uno scrittore, un lettore, un
criminologo, un testimone che l’ha conosciuto, si compone partendo dalle domande: qual è il pezzo forte del Museo Pasolini? Quale oggetto dobbiamo cercare? Quale oggetto dovremmo impegnarci ad acquisire da una collezione privata o pubblica, recuperarlo da qualche magazzino, discarica, biblioteca o ufficio degli oggetti smarriti?
Cosa siamo tenuti a fare per conservarlo?
Cosa possiamo comunicare attraverso di lui?
E infine: in quale modo dobbiamo esporlo?

Da giovedì 10 a domenica 13 febbraio 2022
BALASSO FA RUZANTE
(Amori disperati in tempo di guerre)
di Natalino Balasso
Con Natalino Balasso, Andrea Collavino, Marta Cortellazzo Wiel
Regia Marta Dalla Via
Produzione Teatro Stabile di Bolzano

Natalino Balasso riscrive l’opera di Angelo Beolco detto il Ruzante e interpreta questo nuovo testo teatrale, nato da una raffinata e profonda ricerca linguistica, assieme ad Andrea Collavino e Marta Cortellazzo Wiel. Marta Dalla Via, fine caratterista e profonda conoscitrice delle corde espressive di Balasso/Ruzante, dirige questo ensemble affiatato, tesse i fili e i toni di questa commedia e calibra la vis comica con quella drammatica.

«Balasso è riuscito a intrecciare una compilation di testi tratti dall’opera di Beolco re-inventando un gergo che mantenesse senso e suono dell’originale. Una drammaturgia fatta di scelte lessicali che sono, in pieno stile ruzantiano, scelte politiche e polemiche. Un neo-dialetto obliquo, abbondante e spassoso, che rende concrete tre figure toccanti: l’amico rivale Menato, Gnua, donna sottoposta eppure dominante, e lo stesso Ruzante. Un uomo contemporaneamente furbo e credulone, pavido eppure capace di uccidere, un eroe comico dentro il quale scorre qualcosa di primitivo che lo rende immortale.

Credo che Angelo Beolco, con il suo alter ego e le sue opere, volesse dimostrare che un altro modo di fare arte/cultura era possibile e provava a fare azioni sceniche antisistema anche quando era accolto da quel sistema. In questo credo che la vicinanza con la poetica e la visione di Natalino Balasso sia evidente».
Marta Dalla Via

Da martedì 15 a domenica 20 febbraio 2022
LA PARRUCCA
Da La parrucca e Paese di mare di Natalia Ginzburg
Con Maria Amelia Monti e Roberto Turchetta
Scene e luci Nicolas Bovey
Costumi e oggetti di scena Sandra Cardini
Musiche originali Massimiliano Gagliardi
Regia Antonio Zavatteri
Produzione Nidodiragno/CMC

Due atti unici di Natalia Ginzburg che sembrano l’uno la prosecuzione dell’altro. In Paese di mare una coppia girovaga e problematica prende possesso di uno squallido appartamento in affitto.

Lui, Massimo, è un uomo perennemente insoddisfatto, passa da un lavoro all’altro ma vorrebbe fare l’artista. Lei, Betta, è una donna ingenua, irrisolta, che si deprime e si annoia facilmente, e tuttavia è genuina come solo i personaggi della Ginzburg sanno essere.

A Betta la nuova casa non piace, come non le piace quel piccolo paese di mare. Ma Massimo, che ha la speranza di trovare un lavoro nell’industria di famiglia di un suo vecchio amico, la convince a restare. Tranne che l’amico si rivelerà pieno di problemi e non lo riceverà nemmeno. Così la coppia dovrà ripartire proprio nel momento in cui Betta si sarà affezionata al luogo e alla casa.

Ne La parrucca ritroviamo Betta e Massimo in un piccolo albergo isolato, dove si sono rifugiati per un guasto all’automobile. Betta è a letto disperata e dolorante perché durante un litigio Massimo l’ha picchiata. Massimo, che ora è pittore ma dipinge quadri che la moglie detesta, si è chiuso in bagno a leggere. Dopo aver urlato al marito la sua rabbia e la sua frustrazione per un matrimonio che non funziona più, Betta telefona alla madre e le rivela di essere incinta di un politico con cui ha una relazione clandestina.

Comico, drammatico, vero, scritto con l’ironia e la leggerezza che rendono la Ginzburg unica nel panorama della narrativa e della drammaturgia italiana, La parrucca conferma Maria Amelia Monti come straordinaria interprete ginzburghiana, l’attrice più adatta oggi a far rivivere quel personaggio femminile che tanto aveva di Natalia stessa. Al suo fianco, Roberto Turchetta, attore di lunga esperienza teatrale che ha lavorato - tra gli altri - con Valerio Binasco, Emilio Solfrizzi, Silvio Orlando, Marina Massironi, Sergio Fantoni, Gioele Dix, Geppi Cucciari, Ugo Dighero, Riccardo Scamarcio.

Da martedì 22 a domenica 27 febbraio 2022
LE VERITÀ DI BAKERSFIELD
Di Stephen Sachs
Traduzione Massimiliano Farau
Con Marina Massironi e Giovanni Franzoni
Scene Barbara Bessi
Costumi Barbara Bessi e Narguess Hatami
Light design Gianni Staropoli
Movimenti scenici Micaela Sapienza
Regia Veronica Cruciani
Produzione Nidodiragno/CMC - Pickford

Due destini, due vicende umane lontanissime che si incontrano nello scenario di un’America sempre percorsa da forti divari sociali. Maude, cinquantenne disoccupata, appare come una donna ormai vinta dall'esistenza, ma nell'evidente disordine della sua caotica roulotte è celato un possibile tesoro, un presunto quadro di Jackson Pollock.

Il compito di Lionel, esperto d'arte di livello mondiale, volato da New York a Bakersfield, è quello di fare l'expertise dell'opera che, in caso di autenticazione, potrebbe far cambiare completamente vita alla sua interlocutrice.

Il dialogo, che si svolge interamente tra le cianfrusaglie della casa-roulotte, marca molto le differenze tra  due, ma nel prosieguo dell'incontro accade che Maude si riveli assai meno sprovveduta di quanto appare e la posizione di Lionel appaia via via sempre più fragile in una sorta di ribaltamento di ruoli che conduce all’epilogo...

Ispirato a eventi veri, questo dramma comico crea domande vitali su ciò che rende l'arte e le persone veramente autentiche.

Le verità di Bakersfield (titolo originale Bakersfield Mist), mai rappresentato in Italia, è stato portato in scena nei migliori teatri negli Stati Uniti (tra i quali il Fountain Theater di Los Angeles e Orlando Shakespeare Theater) e tradotto in diverse lingue. Tra gli interpreti, hanno dato volto ai protagonisti anche Kathleen Turner e Ian McDiarmid, nella tenitura di tre mesi al West End di Londra.

Marina Massironi e Giovanni Franzoni lo interpretano magistralmente diretti dalla mano sapiente di Veronica Cruciani.

«Non possiamo pronunciare la parola verità senza che non scaturiscano in noi una successione di domande.

Che cos’è una verità? Chi decide che cosa è vero e che cosa è falso?

Come si costruisce una verità a cui tutti credono fino a far pensare che sia la realtà?

Queste domande riguardano anche il mondo del teatro, dove la verità è una costruzione, una finzione paradossalmente necessaria. La verità o la sua finzione si incarnerà in un quadro di Jackson Pollock.

Il presunto Pollock farà incontrare i mondi di Lionel e Maude creando un dialogo intenso, che sarebbe stato impossibile senza il quadro…»
Dalle note di regia di Veronica Cruciani

Sabato 5 e domenica 6 marzo 2022
HO PERSO IL FILO
Soggetto di Angela Finocchiaro, Walter Fontana, Cristina Pezzoli
Testo Walter Fontana
In scena Angela Finocchiaroe le Creature del Labirinto:
Michele Barile, Giacomo Buffoni, Fabio Labianca, Alessandro La Rosa,
Antonio Lollo, Filippo Pieroni, Alessio Spirito
Coreografie originali Hervé Koubi
Musiche originali Mauro Pagani
Scene Giacomo Andrico
Luci Valerio Alfieri
Regia Cristina Pezzoli
Produzione AGIDI

Una commedia, una danza, un gioco, una festa, questo è Ho perso il filo.

In scena un’Angela Finocchiaro inedita, che si mette alla prova in modo sorprendente con linguaggi espressivi mai affrontati prima, per raccontarci con la sua stralunata comicità e ironia un’avventur straordinaria, emozionante e divertente al tempo stesso: quella di un’eroina pasticciona e anticonvenzionale che parte per un viaggio, si perde, tentenna ma poi combatte fino all’ultimo il suo spaventoso Minotauro.

Angela si presenta in scena come un’attrice stufa dei soliti ruoli: oggi sarà Teseo, il mitico eroe che si infila nei meandri del Labirinto per combattere il terribile Minotauro. Affida agli spettatori un gomitolo enorme da cui dipende la sua vita e parte.

Una volta entrata nel Labirinto, però, niente va come previsto. Viene assalita da strane Creature, un misto tra acrobati, danzatori e spiriti dispettosi, che la circondano, la disarmano, la frullano come fosse un frappè, e soprattutto tagliano il filo che le assicurava la via del ritorno.

Disorientata, isolata, impaurita, Angela scopre di essere finita in un luogo magico ed eccentrico, un Labirinto, che si esprime con scritte e disegni: ora che ha perso il filo, il Labirinto le lancia un gioco, allegro e crudele per farglielo ritrovare.

Passo dopo passo, una tappa dopo l’altra, superando trabocchetti e prove di coraggio, con il pericolo incombente di un Minotauro affamato di carne umana, Angela viene costretta a svelare ansie, paure, ipocrisie che sono sue come del mondo di oggi e a riscoprire il senso di parole come coraggio e altruismo.

Alla sua maniera naturalmente. Così la vedremo affrontare in tutta la sua inadeguatezza sfide paradossali, offrire improbabili e intempestive profferte d’aiuto a creature prossime a soccombere, trasformarsi in men che non si dica da benefattrice di bisognosi a aguzzina…

Il Labirinto è un simbolo antico di nascita - morte - rinascita. Anche Angela, dopo aver toccato il fondo, riuscirà a ritrovare il filo e con esso la forza per affrontare il Minotauro in un finale inatteso che si trasforma in una festa collettiva coinvolgente e liberatoria.

Martedì 8 marzo 2022 ore 19:00
STORIA DI UN’AMICIZIA
tratto dalla tetralogia L’amica geniale di Elena Ferrante (Edizioni e/o)
Con Chiara Lagani e Fiorenza Menni
Regia Luigi De Angelis
Drammaturgia Chiara Lagani
Coproduzione Fondazione Campania dei Festival - Napoli Teatro Festival Italia |
Ravenna Festival | E Production / Fanny & Alexander. In collaborazione con Ateliersi

Diviso in tre capitoli (Le due bambole, Il nuovo cognome e La bambina perduta), Storia di un’amicizia si basa sulla storia dell'amicizia tra due donne, seguendo passo passo la loro crescita individuale, il modo di influenzarsi reciprocamente, i sentimenti, le condizioni di distanza e prossimità che nutrono nei decenni il loro rapporto. Sullo sfondo la coralità di una città/mondo dilaniata dalle contraddizioni del passato, del presente e di un futuro i cui confini feroci faticano ancora  delinearsi con nettezza. Il rapporto tra le biografie delle due donne con la storia particolare della 
loro amicizia e la Storia di un Paese travagliato dalle sue metamorfosi si intreccia in una sorta di agone narrativo che procede per squarci subitanei ed epifanie improvvise attraverso il racconto delle due protagoniste. Nel romanzo in quattro parti della Ferrante, Un’amicizia era il titolo del libro che raccontava, a posteriori, la vicenda del rapporto tra due donne; Storia di un’amicizia diviene qui, invece, il titolo del racconto, in forma di spettacolo, che Elena Greco (Chiara Lagani) compone a partire dalle vicende di una vita che la legano a Lina Cerullo (Fiorenza Menni), la sua amica geniale.

Nel primo capitolo, dedicato all’infanzia, le due amiche, bambine, gettano per reciproca sfida le loro bambole nelle profondità di uno scantinato nero. Quando vanno a cercarle, le bambole non ci sono più.

Le due bambine, convinte che Don Achille, l’orco della loro infanzia, le abbia rubate, un giorno trovano il coraggio di andare a reclamarle. Le due attrici si fanno fisicamente attraversare dal testo di Elena Ferrante, la storia è “detta” dai loro corpi e lascerà su di loro un’impronta indelebile fino a trasformarle in una strana doppia ibrida identità, che porta su di sé l’impronta della bambina, della donna e della bambola al contempo.

Nel secondo capitolo, diviso in due parti, succedono molte cose: Lila si sposa, acquistando un nuovo cognome che la separa irreparabilmente da una intera fase della sua vita. I signori del rione, i fratelli Solara, vogliono adoperare l’immagine di Lina in abito da sposa per realizzare un grande manifesto da appendere nel negozio di scarpe, un tempo Cerullo, ora Solara. Lila, nel disperato tentativo di riaffermare il proprio controllo su quell’immagine, e così sulla sua vita, accetta di esporla, ma solo a patto di poterla modificare. La seconda parte dello spettacolo inizia proprio con la storia di quest’immagine, che sarà spezzata, incisa, violentemente trasformata dalle amiche, divenendo uno strano, evocativo emblema della loro storia.

Il terzo capitolo, infine, è dedicato alla maternità. Anche Elena, nel frattempo, si è sposata e ha avuto due figlie con Pietro Airota, un brillante compagno di Università. Si è allontanata dal rione per studiare e poi scrivere. Si è allontanata anche da Lila. Lila, dopo la fine del suo matrimonio, e dopo una burrascosa storia con Nino, l’antico amore di Elena, va a vivere con Enzo, compagno di scuola di un tempo. Quando Lila rimane incinta di Enzo, anche Elena è incinta, ma di Nino, ora suo amante. È forse questa maternità parallela che riattiva il legame, mai interrotto, tra le amiche. Le due bambine (Tina, la figlia di Lila, e Imma, la figlia di Elena) crescono insieme, specchio dell’amicizia tormentata delle madri. Finché un giorno, all’improvviso, Tina scompare…

Da giovedì 10 a domenica 13 marzo 2022
OBLIVION RHAPSODY
Uno spettacolo di e con gli OBLIVION:
Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda, Fabio Vagnarelli
Scene Lorenza Gioberti
Costumi Elisabetta Menziani
Luci Aldo Mantovani
Regia Giorgio Gallione
Produzione AGIDI

Uno show per festeggiare l’anniversario dei primi dieci anni di tournée insieme: Oblivion
Rhapsody è la summa dell’universo Oblivion come non l’avete mai visto né sentito prima d’ora. In piena crisi di mezza età, i cinque rigorosi cialtroni sfidano sé stessi con un’inedita e sorprendente versione acustica della loro opera omnia. Uno spettacolo che toglie tutti i paracadute per arrivare all’essenza dell’idiozia: cinque voci, una chitarra, un cazzotto e miliardi di parole, suoni e note scomposti e ricomposti a prendere nuova vita.

Per la prima volta gli Oblivion saliranno sul palco nudi e crudi per distruggere e reinventare le loro hit, dopo aver sconvolto senza pietà quelle degli altri.

Oblivion Rhapsody è un gigantesco bigino delle performance più amate e imitate che parte dalle famose parodie dei classici della letteratura, passando per la dissacrazione della musica a colpi di risate, un viaggio lisergico che ripercorre anni di raffinate e folli sperimentazioni, senza soluzione di continuità, in lungo e in largo, di palo in frasca. Tutto il meglio (e il peggio), quello che non ricordavate, quello che amate di più e quello che non avete mai visto, in un viaggio allucinato e visionario che collega mondi mai avvicinati prima d’ora.

GLI OBLIVION

Gli Oblivion sono i cinque sensi della satira musicale, i cinque continenti della parodia, i cinque gradi di separazione fra i Queen e Gianni Morandi. Li hanno definiti "atomizzatori di repertori musicali, pusher di pillole caricaturali" ma anche "meravigliosamente superflui, come le Piramidi".

Gli Oblivion giocano con la musica e il teatro. Sono uno Spotify vivente che mastica le note e le digerisce in diretta in modi mai sentiti prima. Un OGM che spazia tra genio e follia, giocoleria e cabaret, intrattenimento leggero e profonda demenzialità.

Assistere ai loro show è un'esperienza folle e irripetibile che provoca risate scomposte, isteria collettiva, ma soprattutto interminabili richieste di bis.

«Gioco, paradosso, ironia, sorriso: questo - scrive Giorgio Gallione nelle note di regia - è il Comico che vedo negli Oblivion. Il tutto sorretto e condito da un talento continuamente messo in discussione e da una professionalità feroce. Rivolta soprattutto contro sé stessi […] Riguardandoli ripenso sempre ai “valori” che Calvino suggerisce come fondamentali nelle sue Lezioni Americane: leggerezza, rapidità, esattezza, molteplicità, visibilità. E tanto serio divertimento. Perché senza gioia le parole, e le musiche, hanno i piedi di piombo.»

Da martedì 15 a domenica 20 marzo 2022
LE SEDIE
Di Eugène Ionesco
Traduzione Gian Renzo Morteo
Con Michele Di Mauro e Federica Fracassi
Scene e luci Nicolas Bovey
Costumi Alessio Rosati
Musiche Paolo Spaccamonti
Assistente regia Giordana Faggiano
Assistente scene Nathalie Deana
Regia Valerio Binasco
Produzione Teatro Stabile di Torino - Teatro Nazionale

Valerio Binasco affronta per la seconda volta - dopo La lezione diretta per lo Stabile di Genova - il teatro di Eugène Ionesco con Le sedie, un classico che ancora oggi demolisce tutte le convenzioni su cui si basa la nostra quotidianità. I personaggi e le situazioni delle pièce di Ionesco sono intorno a noi, reali e riconoscibili: sono le feroci vicine di casa che si esprimono esclusivamente con proverbi o frasi fatte, i colleghi dalla parlantina irrefrenabile, gli amici vittimisti.

Binasco dirige Michele Di Mauro e Federica Fracassi in una commedia i cui tratti assurdi si dissolvono in un vuoto carico di parole che via via perdono senso, in una dimensione di frustrazione che a distanza di quasi settant’anni dal debutto dello spettacolo (prima assoluta al Théâtre Lancry di Parigi, il 22 aprile 1952) sembra parlare direttamente al nostro disarmante presente. Un faro abbandonato su un’isola: un vecchio e una vecchia attendono in una grande sala gli ospiti per una conferenza, una cerimonia sontuosa per accogliere un oratore e il suo messaggio fondamentale. Due vecchi, marito e moglie, che goffamente rivelano la loro piccola realtà: illusioni, delirio, fallimento, ma soprattutto un grande silenzio, una mancanza di interlocutori così come di comunicazione. Ma comunicare cosa? È un grande vuoto quello che risuona intorno ai due anziani, circondati da una ressa di figure inesistenti, sedie che si accatastano, rumori di sottofondo, senza che nulla avvenga realmente, perché in questa farsa tragica, dove si ride con angoscia, il nodo centrale è esorcizzare la paura, la disperazione.

«Il teatro di Ionesco - scrive nelle sue note di regia Valerio Binasco - è una specie di mondo rovesciato: tutto quel che ci entra dentro si capovolge, come il salto di un pagliaccio. Dato che l’assurdo (alla cui “scoperta” Ionesco deve la sua fortuna nel campo della letteratura teatrale) è il tema filosofico di tutte le sue pièce, così anche la filosofia si muta in materia per buffoni.

È un giullare, Ionesco, che prende in giro il suo Re quando il suo Re è il teatro, e nelle sue commedie si percepisce l’odio e l’amore per esso […] E allora prendiamo coraggio, e diciamo che è arrivato il tempo di portare in scena anche l’altro lato del suo sentimento verso il teatro: l’amore [….]

Ed ecco, allora, che sto rivelando il mio segreto intento di regista: fare di questo testo una storia di tenerezza umana […]

Dedico questo nostro viaggio nel mondo al rovescio delle Sedie alla vera assurdità della nostra epoca: alla speranza».

Da martedì 22 a domenica 27 marzo 2022
LA PESTE DI CAMUS
Il tentativo di essere uomini
Adattamento Emanuele Aldrovandi
Con Matteo Cremon, Oscar De Summa,
Mattia Fabris e 2 attori da definire
Scene Maria Spazzi
Costumi Katarina Vukcevic
Luci Alessandro Verazzi
Suoni e scelte musicali Sandra Zoccolan
Regia Serena Sinigaglia
Produzione Teatro Stabile del Veneto | Teatro Stabile di Bolzano
Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano

«I capolavori dell’arte, di qualsiasi arte, sono tali perché sanno curarti l’anima. I classici sono capaci di farlo attraversando epoche, latitudini e società. Durante il lockdown del marzo 2020 cercavo qualcuno o qualcosa che mi aiutasse ad orientarmi al di là del chiacchiericcio incessante e angoscioso dell’”attualità”. Mi sentivo smarrita […]

Così mi sono detta: prova a leggere Camus, prova a leggere La peste. Non ero sicura fosse l’idea giusta: c’è “la peste” e io mi metto a leggere proprio La peste?! Avevo paura che mi avrebbe spaventata o magari appesantita. Eppure sentivo un richiamo istintivo, qualcosa che mi spingeva verso quel romanzo e non altri. E dunque ho cominciato. L’ho divorato e quando ho chiuso l’ultima pagina… ero felice e commossa! Provavo come non provavo da tempo una sensazione tangibile di lieto benessere. Una leggerezza che credevo persa per sempre.

La peste di Camus scandaglia a fondo l’animo umano e lo fa scegliendo un momento estremo, di assoluta emergenza, di sconvolgimento dell’ordinario. È divertente, è commovente, è appassionante, è sorprendente, l’umanità di Camus. L’autore francese ci guarda senza giudicarci mai, con occhi sempre nuovi. E ci propone una direzione possibile, un senso al caos, un freno alla paura. L’amore, l’amore laico e terreno, è l’inaspettato protagonista di questa storia, il filo che unisce le strane vicende intercorse ad Orano in un anno imprecisato degli anni ‘40. E Il tentativo di essere uomini e non bestie è il più semplice e radicale senso della vita.

La peste di Camus è un capolavoro. E oggi è un testo necessario […]

Ho deciso il giorno stesso che l’ho finito di condividerlo col pubblico, in teatro, convinta che, come aveva fatto bene (e tanto) a me, avrebbe potuto farlo ad altri […] Sul palco si muoveranno i cinque personaggi principali voluti da Camus: Rieux, il medico, Tarrou, lo storico, Rambert, il giornalista, Cottard, il faccendiere, Grand, l’impiegato. Attorno a loro l’universo umano dei co-protagonisti: il portinaio, Padre Paneloux, il prefetto ed altri ancora. Passeremo senza soluzione di continuità dal dialogo alla narrazione, dalla narrazione al dialogo, esattamente come accade nel romanzo, cercando la sintesi scenica che il teatro richiede.»
Dalle note di regia di Serena Sinigaglia

Da giovedì 31 marzo a domenica 3 aprile 2022
L'AMORE SEGRETO DI OFELIA
Di Steven Berkoff
Con Chiara Francini e Andrea Argentieri
Drammaturgia Chiara Lagani
Regia e video Luigi de Angelis
Produzione Infinito Teatro in coproduzione con Estate Teatrale Veronese
In collaborazione con Argot Produzioni

Due attori provano a distanza il testo di Berkoff: lei è Ofelia e si immaginava il suo Amleto in modo molto diverso da quello a cui la realtà l’ha messa a confronto. Dopo un iniziale disappunto, però, la fascinazione per il testo, con le sue spiraliformi e sensuali circonvoluzioni retoriche, prende il sopravvento e la costringerà (drammaticamente) a rivedere le sue posizioni iniziali. È così che sulla scena noi vediamo infine proprio quello spettacolo, provato conflittualmente a distanza, e che alla fine ha preso forma.

L’amore segreto di Ofelia di Steven Berkoff ha la forma di uno scambio epistolare: si tratta delle ben note lettere che Ofelia, in un punto molto famoso della tragedia shakespeariana, restituisce ad Amleto e il cui contenuto il Bardo ci tiene genialmente (e opportunamente) nascosto. Nel voler esporlo a tutti costi, rivelando l’indicibile, si misura qui una sorta di strappo, di rottura del senso del pudore, talora quasi comica, che ci mette a contatto con la parte oscena, in senso etimologico (cioè “fuori dalla scena”) e, appunto, segreta, di quell’amore così celebre. La sproporzione tra contenuti pulsionali e spirito adolescenziale da una parte e il linguaggio arcaico dei versi dall’altra, e in parallelo quella tra gli attori e il testo che devono andare a interpretare, imprimono a poco a poco una strana accelerazione all’immobilità della scena, che viene enfatizzata dal procedere inevitabile e fuori campo della tragedia, dalla quale sono stati prelevati i due sfortunati protagonisti. Il loro destino drammatico si compie fatalmente in un altrove misterioso e sconosciuto, di cui però il pubblico conosce già tutti i dettagli: le morti, la follia, il tragico finale.

Nell’inevitabile incedere del dramma, però, si incastrano qui questioni nodali anche per la nostra epoca: la distanza tra passione e azione, il rapporto conflittuale con un ruolo obbligato a cui dobbiamo o vogliamo per forza aderire, il sentimento di un tempo implacabile che tutto trascina, la sovrapposizione tra finzione e realtà, sogni e desideri.

Da martedì 5 a domenica 10 aprile 2022 e da martedì 12 a giovedì 14 aprile 2022
SE NON POSSO BALLARE… NON È LA MIA RIVOLUZIONE
Ispirato a Il catalogo delle donne valorose di Serena Dandini
Con Lella Costa
Progetto drammaturgico Serena Sinigaglia
Scrittura scenica Lella Costa e Gabriele Scotti
Scene Maria Spazzi
Ambientazione sonora Sandra Zoccolan
Costumi Antonio Marras
Regia Serena Sinigaglia
Un progetto a cura di Mismaonda
Produzione Centro d'Arte Contemporanea Teatro Carcano | Centro Teatrale Bresciano

Serena Dandini e Lella Costa si trovano a convergere all’interno di uno spettacolo teatrale che porta la firma di Serena Sinigaglia. In scena donne intraprendenti, controcorrente, spesso perseguitate, a volte incomprese, che hanno lottato per raggiungere traguardi che sembravano inarrivabili, se non addirittura impensabili. Donne valorose che seppure hanno segnato la storia, contribuendo all’evoluzione dell’umanità, per uno strano sortilegio raramente vengono ricordate, con difficoltà appaiono nei libri di storia e tanto meno sono riconosciute come maestre e pioniere. Mary Anderson ha inventato il tergicristallo. Lillian Gilbreth la pattumiera a pedale. Maria Telkes e l'architetto Eleanor Raymond i pannelli solari. Entrano in gruppo, scambiandosi idee geniali per migliorare il vivere quotidiano. Ci sono Marie Curie, Nobel per la fisica, e Olympe De Gouges che scrisse la Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina.

Ci sono Tina Anselmi, primo ministro della Repubblica italiana, e Tina Modotti, la fotografa guerrigliera.

Martha Graham che fece scendere dalle punte e Pina Bausch che descrisse la vita danzando. E poi c’è Maria Callas con la sua voce immortale come immortale è il canto poetico di Emily Dickinson. C'è Angela Davis che lottò per i diritti civili degli afroamericani e c'è la fotoreporter llaria Alpi. Le sorelle Bell: Vanessa e naturalmente Virginia, la Woolf!

Entrano una dopo l'altra, chiamate a gran voce con una citazione, un accento, una smorfia, un lazzo, una canzone, una strofa, un ricordo, una poesia, un gemito, una risata. O solo col nome, che a volte non serve aggiungere altro.

Entrano nel gran salone da ballo ciarlando e muovendo le vesti. Si aggirano come fossero, finalmente, felici tutte, per dirla con Elsa Morante che è lì con loro.

E ballano. Ballano Ingrid Bètancourt, Hannah Arendt, Annie Besant, Grazia Deledda, Iolanda D’Aragona, Anna Frank, Eloisa, Artemisia Gentileschi e molte, molte altre, fino a farci girare la testa ed essere più di ... cento!

Una al minuto. Tante, eppure non ancora tutte, le valorose nella voce e nei gesti di Lella Costa che, come un gran cerimoniere, le invita a entrare e balla con loro. Perché, come disse magistralmente e per sempre una di loro, Emma Goldman, se non posso ballare questa non è la mia rivoluzione.

Da giovedì 21 a domenica 24 aprile 2022
ROMEO E GIULIETTA. Una canzone d’amore
di Babilonia Teatri
da William Shakespeare
Con Paola Gassman, Ugo Pagliai, Enrico Castellani, Valeria Raimondi, Francesco Scimemi
Produzione Teatro Stabile di Bolzano | Teatro Stabile del Veneto | Estate Teatrale Veronese

Ugo Pagliai e Paola Gassman sono i protagonisti di questo inedito Romeo e Giulietta che la
compagnia Babilonia Teatri, vincitrice del Leone d’argento alla Biennale Teatro 2016 ha tratto da William Shakespeare. Lo sguardo profondo e irriverente che caratterizza la compagnia, ha inquadrato il grande classico di Shakespeare con un radicale ribaltamento di prospettiva rendendo protagonista assoluta dello spettacolo una coppia inossidabile come quella formata da Pagliai e Gassman.

La nuova versione di Romeo e Giulietta si concentra interamente sui protagonisti della vicenda, mettendo da parte tutto il contorno: la guerra tra le rispettive famiglie, gli amici di Romeo, i genitori di Giulietta e il frate. E lo spettacolo ci interroga su quanto questa storia sia anche nostra, su quanto sia quella degli attori che la interpretano, su quanto a lungo possa ancora sopravvivere a sé stessa dopo averci accompagnati.

«Quando abbiamo deciso di mettere in scena Romeo e Giulietta avevamo chiare due scelte: gli unici personaggi di Shakespeare presenti nello spettacolo sarebbero stati Romeo e Giulietta e ad interpretarli sarebbero stati due attori anziani» affermano i Babilonia. «Le scene in cui Romeo e Giulietta si incontrano e dialogano, isolate dal resto del testo, assurgono a vere e proprie icone di un amore totale e impossibile. Il fatto che a pronunciarle siano Paola Gassman e Ugo Pagliai, coppia legata da più di cinquant'anni, le rende commoventi e profonde. Le rende concrete e per quanto poetiche non suonano mai auliche. I continui riferimenti alla morte, alla fine, alla notte e alla tomba di cui Shakespeare punteggia l'intero testo assumono qui una veridicità che sconvolge ed emoziona spingendoci ad empatizzare con gli attori sulla scena». L’età di Romeo e Giulietta cambia, ma il binomio Amore e Morte su cui si basa il capolavoro di Shakespeare rimane presente.

Venerdì 6 maggio 2022 ore 18:30 e ore 21:00
ACQUAPROFONDA
Civic Opera domani
Musica Giovanni Sollima
Libretto Giancarlo De Cataldo
Regia Luis Ernesto Doñas
Scene Chiara La Ferlita
Costumi Elisa Cobello
Cantanti selezionati da AsLiCo
Produzione AsLiCo in coproduzione con Teatro dell’Opera di Roma

Acquaprofonda è un’opera contemporanea per ragazzi e famiglie che ritrae in modo unico uno dei temi più rilevanti del nostro tempo: l’inquinamento delle acque.

L'oceano, quel grande specchio d'acqua che copre il 70% del nostro pianeta e elemento vitale per la vita, è in grave pericolo. La quantità di particelle di microplastica che contaminano i nostri oceani ha raggiunto livelli pericolosi, mettendo in pericolo il nostro ecosistema e la vita stessa. Se dovessimo filtrare tutta l'acqua dal mare, saremmo inorriditi dal risultato: 46.000 particelle per chilometro quadrato. Questo fenomeno è in corso e cresce di giorno in giorno e colpisce tutto e tutti (anche il nostro Mar Mediterraneo). Negli ultimi dieci anni, i media e persino i movimenti artistici, hanno affrontato la questione del cambiamento climatico e dell'inquinamento delle acque. Tuttavia, nessuna opera musicale contemporanea è ancora stata prodotta come mezzo per generare consapevolezza in materia di cambiamenti climatici.

Da qui è partita l'idea di Opera Education, piattaforma italiana che dal 1996 promuove la passione per l’opera lirica nei giovani come strumento per la formazione dei cittadini del futuro, di commissionare un nuovo lavoro dedicato a questa tematica civica, per informare e sensibilizzare il pubblico di domani. Il progetto, ideato e realizzato da AsLiCo, istituzione culturale fondata nel 1949 e riconosciuta a livello nazionale e internazionale per l’alta qualità nella produzione lirica e per la vocazione al sostegno di giovani talenti, rientra nell’ambito di Opera domani, il format di opera lirica partecipativa creato da AsLiCo. Lo spettacolo, che prevede in scena cantanti lirici e un’orchestra dal vivo, verrà preceduto da un percorso di formazione per gli insegnanti riconosciuto dal MIUR per approfondire non solo la didattica dell’opera, ma anche il tema ambientale, trattato da un punto di vista scientifico.

Una spiaggia, un'umile casetta, un'imponente fabbrica: la quotidianità della vita della nostra paladina Serena, di suo padre, il Guardiano, e di Padron Bu, il proprietario della fabbrica, viene sconvolta dall'arrivo di una gigantesca creatura marina. Grazie all'aiuto del Vecchio Marinaio, Serena saprà convincere il padre ad agire correttamente, e aiuterà la balena a liberarsi dalla tanta plastica nella pancia, rimettendo a Padron Bu i rifiuti inquinanti della sua attività.
Dalle note di regia di Luis Ernesto Doñas

Da giovedì 12 a domenica 15 maggio 2022
Elisabetta Pozzi Giovanni Crippa
Francesca Ciocchetti
THE CHILDREN
di Lucy Kirkwood
Traduzione Monica Capuani
Scene Alessandro Chiti
Costumi Ilaria Ariemme
Luci Cesare Agoni
Musiche Daniele D’Angelo
Regia Andrea Chiodi
Produzione Centro Teatrale Bresciano

In un cottage sulla costa della Gran Bretagna vivono Hazel e Robin, una coppia di fisici nucleari in pensione. Il mondo intorno a loro è sconvolto da un recente disastro, uno tsunami provocato da un incidente a una centrale nucleare della zona, dove un tempo entrambi hanno lavorato. Anche la vita domestica di Hazel e Robin, che pure si aggrappano disperatamente a brandelli di normalità, mostra i segni della catastrofe: l’elettricità è spesso assente, l’acqua non è potabile, il rischio di contaminazione radioattiva è costante… Un giorno i coniugi ricevono l’inattesa visita di una loro vecchia amica e collega, Rose, che credevano morta. L’incontro con lei turba il fragile equilibrio familiare e rivela modi assai diversi di vedere e vivere la vita, imponendo a Hazel e Robin scelte radicali.

Andrea Chiodi porta in scena il pluripremiato testo dell’autrice britannica Lucy Kirkwood che ha debuttato nel 2016 al Royal Court Theatre di Londra ed è poi stato rappresentato al Theater di Broadway. Definito dalla critica come un testo che “afferra compulsivamente” (The Guardian), scritto dalla “drammaturga più gratificante della sua generazione” (The Independent), The children affronta tematiche urgenti come l’ambiente, l’equilibrio tra responsabilità individuale e collettiva, il cortocircuito relazionale tra le generazioni, il senso di ipoteca dell’uomo contemporaneo sul proprio futuro e quello del pianeta.

L’idea di portare in scena The children nasce dall’esperienza di “Teatro Aperto” la rassegna dedicata alla drammaturgia contemporanea del Centro Teatrale Bresciano nata nel 2018, con la direzione artistica di Elisabetta Pozzi. Un percorso alla scoperta e valorizzazione dei migliori testi di autori italiani e stranieri contemporanei, per conoscere temi e sviluppi della drammaturgia del nostro presente, di cui The children ha rappresentato un tassello importante.

FOLLOW THE MONDAY

Lunedì 25 ottobre 2021 ore 20:30
SONO ANCORA VIVO
Con Roberto Saviano

Nel 2006 gli dissero che avrebbe vissuto sotto protezione per qualche settimana, ma da quel
 giorno la vita di Roberto Saviano è cambiata per sempre. Sono passati 15 anni, 5475 giorni sotto scorta. Questo è il racconto di un sopravvissuto che si rifiuta di arrendersi, l’opera più personale pubblicata finora, il primo graphic novel, realizzato con l’artista internazionale Asaf Hanuka e pubblicato in Italia da BAO Publishing.

«Qui è narrata una resistenza portata avanti con la sola artiglieria della parola e attraverso il perimetro del proprio corpo, comprendendo che, da qualsiasi lotta, si impara una e una sola regola: non è vero che dalla battaglia o tornerai vivo o non tornerai affatto. Nel caso di un tuo ritorno, tornerai ferito. Quella a cui state per assistere è la mia ferita».
Roberto Saviano

Lunedì 8 novembre 2021 ore 20:30
LEZIONI DI CHIAREZZA
Con Beppe Severgnini
Produzione Mismaonda

Tutti hanno buone idee, prima o poi. Molti provano a metterle in pratica. Pochi riescono come vorrebbero. Il motivo, spesso, sta nell'incapacità di tradurre il pensiero in parole chiare, necessarie a spiegare e portare avanti il progetto. Idee brillanti e concetti opachi: oggi qualcuno lo chiamerebbe un problema di comunicazione, ma è molto di più. La chiarezza è indispensabile alla nostra vita personale, sociale e professionale. È capacità di sintesi, abilità nella confezione, attenzione per il risultato, rispetto degli altri.

Beppe Severgnini, in quarant'anni di mestiere, ha frequentato giornali, libri, web, televisione, radio, teatro. E conosciuto personaggi che, della chiarezza, hanno fatto uno strumento decisivo per il successo (da Jeff Bezos a Bruce Springsteen). Sul palco del Teatro Carcano cercherà di rendersi utile. E di essere chiaro.

Tlon - LEZIONI DI MERAVIGLIA
Con Andrea Colamedici e Maura Gancitano

Al lunedì alle ore 20:30

15 novembre 2021
Tlon e La Rappresentante di Lista

6 dicembre 2021
Tlon e N.A.I.P.

Imparare a meravigliarsi, a non dare per scontato il mondo, ad esercitare l’erotica della complessità: è questo lo scopo del ciclo di incontri “Lezioni di Meraviglia”, condotti da Andrea Colamedici e Maura Gancitano, fondatori di Tlon, insieme a musicisti e cantanti con cui affrontare ciò che sembra inaffrontabile: l’apparente mancanza di senso dell’esistenza.

La filosofia, infatti, nasce dal θάυμα (thauma), cioè dalla meraviglia che è anche terrore, dall’apertura nei confronti dell’ignoto. Questa condizione è il punto di partenza, il cominciamento del filosofare.

Il primo incontro è con La Rappresentante di Lista, straordinario duo queer pop composto da Veronica Lucchesi e Dario Mangiaracina, mentre il secondo incontro è con N.A.I.P., artista geniale ed eccellente polistrumentista esploso a XFactor.

Andrea Colamedici e Maura Gancitano, filosofi e scrittori, sono gli ideatori di Tlon, scuola di filosofia, casa editrice e libreria teatro. Hanno scritto insieme diversi libri, tra cui La Società della Performance (2018) Liberati della brava bambina (2019) e Prendila con Filosofia (2021).

Conducono vari podcast, tra cui Scuola di Filosofie per Audible.

Sono gli ideatori della Festa della Filosofia Triennale Milano, della Festa della Filosofia di Roma e della maratona online Prendiamola con Filosofia.

Il nome Tlon viene dal racconto di Jorge Luis Borges Tlön, Uqbar, Orbis Tertius in cui si narra di un mondo generato dal desiderio congiunto di intellettuali, artisti, visionari. Ma è anche la storia di un mondo falso che viene creduto vero, che è poi il mondo delle fake news in cui è difficile trovare delle certezze. È un monito a desiderare insieme ma anche a tutelare la meraviglia del reale.

CONTROCORRENTE

Un progetto di “Storia e Narrazione”
Con Paolo Colombo
Al lunedì alle ore 20:30

Ci sono parti della Storia alle quali non viene quasi mai riservata attenzione. Forse non è una coincidenza che al loro centro si trovi la volontà di non conformarsi alle aspettative generali, di dire “no” quando ci si aspetterebbe un “sì”, di seguire idee, comportamenti e obiettivi differenti da quelli degli altri, in difesa di valori alti e profondi e non per capriccio o tornaconto personale.

Eppure, quelli sono i momenti che segnano davvero la Storia, e avrebbero la capacità di farla svoltare in direzioni nuove se solo si desse loro voce.

Paolo Colombo, dopo i grandi successi delle ultime stagioni al Teatro Carcano, propone un nuovo ciclo di tre history telling per raccontare argomenti e vicende fuori dagli schemi. Forse, oggi, questo serve: pensare con la propria testa, recuperare la capacità di mettersi di traverso quando tutti - attorno a noi - sembrano andare in un’unica direzione, uscire dagli stretti recinti di un pensiero miope delimitato da altri, tornare ad ascoltare storie dimenticate e diverse che parlano di futuro comune e giustizia sociale.

Storie “controcorrente”.

22 novembre 2021
Cos’altro vi serve da queste vite? il Congo: lo sfruttamento del ‘continente nero’
di Paolo Colombo

Raccontare un pezzo di storia africana, quella del Congo, è un modo per gettare luce su una parte di storia mondiale che si dimentica spesso. Ma è anche un modo per aprire uno spiraglio su un tema ancor più ampio: quello dell’identità ‘nera’ e dell’imposizione di modelli ‘bianchi’ a popolazioni lontanissime da essi.

Ne viene una storia avvincente e drammatica, che passa attraverso lo sfruttamento europeo delle terre africane, l’ipocrisia delle versioni di comodo (ancora oggi nei notiziari) predisposte da chi detiene il potere, i sit-in dei ragazzi neri nei perbenisti Stati Uniti degli anni ’60, la rivoluzione tentata in Congo dal mitico Che Guevara, il velleitario progetto di Mobutu per un grande Zaire, gli enormi interessi economici che ruotano attorno alle risorse minerarie africane…

Quale potrebbe essere il nucleo centrale di una storia simile? Forse il mitico incontro di pugilato che, nel 1974, oppone Muhammad Ali (campione della volontà di riscatto nera) e George Foreman (perfetta incarnazione del nero americano, che sposa i valori e i modelli del mondo in cui vive).

E dove si tiene quell’incontro? Guarda caso, a Kinshasa, capitale dell’allora Zaire, ex-Congo Belga.

Nel cuore dell’Africa Nera.

13 dicembre 2021
Born to be alive. Disco music e comunità gay negli anni ‘70
di Paolo Colombo

C’è una storia che pochissimi - soprattutto fuori dagli Stati Uniti - conoscono: quella che negli anni ’70 lega tra loro la nascita della Disco Music e il coming out dei gay a livello sociale. È un storia fatta di lotte e battaglie contro l’emarginazione e la discriminazione (che accomuna agli omosessuali gli afroamericani, le donne, gli italoamericani…), di grandi personaggi della musica (Barry White, Donna Summer, i Bee Gees…), di rivoluzione culturale (le radio, le discoteche, la moda…). Una storia di libertà e di liberazione. Una storia di sfrenato divertimento e di sfrenata perdizione. Una storia di genialità creativa e di smaccato business.

Una storia che, andando controcorrente, cambia la Storia.

Una storia dal ritmo incalzante come… un pezzo Disco.

17 gennaio 2022
Gli Internati Militari Italiani: i soldati che dissero no al nazifascismo
di Valentina Villa e Paolo Colombo
Con i disegni dal vivo di Michele Tranquillini

Un’altra storia che si dovrebbe conoscere ma pochi ricordano. Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, seicentomila soldati italiani vengono fatti prigionieri dagli ex-alleati tedeschi e deportati nei territori del Terzo Reich. Verranno ripetutamente blanditi con l’offerta di tornare in Italia e combattere per la neonata Repubblica Sociale di Mussolini. Ma la quasi totalità di quei nostri compatrioti rifiuteranno sempre, preferendo il lager e il lavoro forzato a un nuovo consenso ai nazi-fascisti.

Perché? Quanto costò loro una tale, ostinata, scelta? Come mai si parla così poco di questa epopea?

Gli IMI - “Internati Militari Italiani”, come verranno chiamati, per non equipararli neppure ai ‘normali’ prigionieri di guerra - racconteranno molto raramente la propria storia, frenati dal pudore per le cose orribili viste e vissute e dalla tiepida accoglienza ricevuta al loro ritorno: una cosa del genere, meglio dimenticarla che ricordarla.

Eppure, mezzo milione di italiani disse con caparbietà 'no' - quali che ne furono le molte e diverse ragioni - alle dittature più esecrabili di quel tempo.

Conoscere meglio questa storia avrebbe potuto dare un senso diverso al nostro antifascismo e alla nostra esperienza democratica e repubblicana. Ma non è mai troppo tardi.

Lunedì 29 novembre 2021 ore 20:30
AL CLIMA NON CI CREDO
Con Mario Tozzi e Lorenzo Baglioni
Regia Francesco Brandi
Produzione Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano

Mario Tozzi è il geologo e ricercatore del CNR che da anni in tv, radio e attraverso i suoi libri predica agli amministratori, ai politici e alla gente l’importanza di un comportamento consapevole e oculato per preservare il pianeta dai cataclismi ingenerati dallo sfruttamento irresponsabile delle risorse.

Lorenzo Baglioni, classe ‘86, è cantante, attore e matematico. Ha fatto confluire queste tre abilità in una vocazione: semplificare, ridurre ai minimi termini, con l’aiuto dell’ironia e della musica, i temi più ostici (uno per tutti: il brano Il congiuntivo, presentato al Festival di Sanremo 2018).

Dal loro incontro è nato il progetto di potenziare la forza divulgativa di entrambi mettendola al servizio dell’emergenza che ormai non possiamo più tacere: il cambiamento climatico.

Perché l’uomo non riconosce il cambiamento climatico? Forse perché per anni si è crogiolato dando credito a storie inventate, panzane consolatorie, bufale?

L’uomo non c’entra; c’è ancora ghiaccio; non ci sono più le mezze stagioni; è il complotto delle lobby; il riscaldamento è finito...

Tozzi e Baglioni hanno deciso di scrivere uno spettacolo per smontarle.

Sul palco, con l’ausilio di immagini e video, evocando Greta Thunberg, i molti movimenti ambientalisti internazionali animati dai giovani e ascoltando la vox populi, col conforto delle tesi scientifiche e aiutati dalle didascalie canore, in un’ora e mezza scandita da un countdown scenico cercheranno di convincere le platee che per arrestare i danni dei mutamenti climatici non c’è davvero più tempo.

Lunedì 24 gennaio 2022 ore 20:30
DECAMEROCK
Un progetto di Massimo Cotto
Con Massimo Cotto e Mauro Ermanno Giovanardi e con Chiara Buratti e Francesco Santalucia
Assistente alla regia Federica Finotti
Regia Roberto Tarasco
Produzione Nidodiragno/CMC – G-RO di Romeo Grosso

Nella lunga notte del rock sono infinite le storie da raccontare. Storie di rock e dannazione, di morte e bellezza, parabole che sanno di destino e magia, demoni e follia. Storie spesso così assurde da non sembrare vere, ma semplice invenzione letteraria.

Massimo Cotto, giornalista e voce di Virgin Radio, ne sceglie dieci e le racconta come si raccontava una volta nei locali poco illuminati e avvolti da un’aria strana, in un misto di umidità e fumo, o nei fienili dopo la vendemmia …

Accanto a lui, Mauro Ermanno Giovanardi, una voce che canta e incanta, per aggiungere altre storie, come una radio nel buio che disegna suggestioni. Canta come se avesse un pubblico, anche se il locale è vuoto e non vorrebbe smettere mai.

Apparentemente, Decamerock è solo questo: uno spettacolo di storie e canzoni, di favole a volte spaventose, altre volte struggenti.

Invece no. C’è qualcosa in più e di diverso. C’è un fantasma, intanto. Uno spettro che si aggira per il palco. Lo spettro di Nico, femme fatale del rock, musa di Andy Warhol e voce dei Velvet

Underground in uno degli album fondamentali del secolo scorso.

È lei, impersonata da Chiara Buratti, l’anello che lega le storie, il filo rosso che avvolge di bellezza e dannazione ogni passo della trama, che si sgrana come un rosario: ineluttabile. E c’è un altro uomo, Francesco Santalucia, che suona e accompagna le storie di tutti, che rimane nell’ombra perché è da lì che può illuminare ogni storia. Sembra che non comunichino, che ognuno sia perso in fondo al bicchiere del suo destino, eppure, magicamente e progressivamente, diventano u canto solo, una storia sola, che racchiude le storie di tutti i personaggi evocati e che finisce per essere unica, originale, inconfondibile.

Per rock, in questa narrazione, s’intende quel senso epico e tragico della quotidianità che non ha a che vedere solo con uno stile musicale. Rock, in quest’accezione, sono anche Piero Ciampi, Niccolò Paganini, gli eroi dello sport vinti solo dal destino, le muse del jazz e del cinema, i personaggi della letteratura come il capitano Achab di Moby Dick. Su quel palco sfila una commedia umana mai così variopinta, eppure mai così dannata. Mai così bella da raccontare.

Lunedì 31 gennaio 2022 ore 20:30
L’APPELLO
Con Alessandro D'Avenia

E se l’appello non fosse un semplice elenco? Se pronunciare un nome significasse far esistere un po’ di più chi lo porta? Allora la risposta “presente!” conterrebbe il segreto per un’adesione coraggiosa alla vita. Questa è la scuola che Omero Romeo sogna.

Quarantacinque anni, gli occhiali da sole sempre sul naso, Omero viene chiamato come supplent di Scienze in una classe che affronterà gli esami di maturità. Una classe-ghetto, in cui sono stati confinati i casi disperati della scuola. La sfida sembra impossibile per lui, che è diventato cieco e non sa se sarà mai più capace di insegnare, e forse persino di vivere. Non potendo vedere i volti degli alunni, inventa un nuovo modo di fare l’appello, convinto che per salvare il mondo occorra salvare ogni nome, anche se a portarlo sono una ragazza che nasconde una ferita inconfessabile, un rapper che vive in una casa famiglia, un nerd che entra in contatto con gli altri solo da dietro uno schermo, una figlia abbandonata, un aspirante pugile che sogna di diventare come Rocky…

Nessuno li vedeva, eppure il professore che non ci vede ce la fa.

A dieci anni dalla rivelazione di Bianca come il latte, rossa come il sangue, Alessandro D’Avenia torna a raccontare la scuola come solo chi ci vive dentro può fare. E nella vicenda di Omero e dei suoi ragazzi distilla l’essenza del rapporto tra maestro e discepolo, una relazione dinamica in cui entrambi insegnano e imparano, disponibili a mettersi in gioco e a guardare il mondo con occhi nuovi. È l’inizio di una rivoluzione?

L’Appello è un romanzo dirompente che, attingendo a forme letterarie e linguaggi diversi – dalla rappresentazione scenica alla meditazione filosofica, dal diario all’allegoria politico-sociale e alla storia di formazione -, racconta di una classe che da accozzaglia di strumenti isolati diventa un’orchestra diretta da un maestro cieco. Proprio lui, costretto ad accogliere le voci stonate del mondo, scoprirà che sono tutte legate da un unico respiro.

Alessandro D'Avenia, quarantatré anni, dottore di ricerca in Lettere classiche, insegna Lettere al liceo ed è sceneggiatore. Dal suo romanzo d'esordio, Bianca come il latte, rossa come il sangue (Mondadori, 2010), è stato tratto nel 2013 l'omonimo film. Sempre per Mondadori ha pubblicato Cose che nessuno sa (2011), Ciò che inferno non è (2014, premio speciale del presidente nell'ambito del premio Mondello 2015), L'arte di essere fragili. Come Leopardi può salvarti la vita (2016) e Ogni storia è una storia d'amore (2017).

Da queste ultime due opere l'autore ha tratto un racconto teatrale che ha girato l'Italia con enorme successo, diretto da Gabriele Vacis e Roberto Tarasco.

Collabora all'edizione della Divina Commedia curata da Franco Nembrini e illustrata da Gabriele Dell'Otto.

Ogni lunedì dalle pagine del "Corriere della Sera" dialoga con i lettori nella rubrica Ultimo banco. I suoi libri sono tradotti in tutto il mondo.

Lunedì 7 febbraio 2022 ore 20:30
PHYTOPOLIS E IL PIANETA DELLE PIANTE
Con Stefano Mancuso

E i suoi disegni Piante e animali rappresentano due mondi diversi e per molti aspetti opposti. Le piante sono lente, gli animali veloci, le piante sono statiche, gli animali mobili, le piante producono materia, gli animali la consumano. Fra questi due poli opposti oscilla la vita del pianeta. Conosciamo molto di ciò che riguarda gli animali, nulla di ciò che riguarda le piante. Eppure le piante sono la vita del pianeta, rappresentando la quasi totalità della massa vivente, mentre gli animali con la loro minuscola percentuale di biomassa appaiono del tutto irrilevanti.

I meccanismi, i comportamenti, la difesa, la comunicazione, le strategie di espansione, la resistenza, l’organizzazione, la stessa evoluzione, tutto segue nelle piante una propria via originale e “sostenibile” che non possiamo più permetterci di ignorare.

Lunedì 21 febbraio 2022 ore 20:30
UCCIDERÒ IL GATTO DI SCHRÖDINGER
Di e con Gabriella Greison
Musiche Fabio Cinti
Regia Marco Caronna
Produzione International Music and Arts

Siamo in procinto di entrare in quella che gli scienziati chiamano la Seconda Rivoluzione Quantistica (la Prima ha portato tra le nostre mani i laser, i computer, i superconduttori e gli smartphone), e in questo scenario nasce l'esigenza da parte di Gabriella Greison di dare una nuova narrativa alla fisica quantistica, umana e alla portata di tutti.

Ucciderò il gatto di Schrödinger è una storia, un racconto incentrato sul personaggio di Erwin Schroedinger, il fisico austriaco che prima di tutti ha pensato quello che oggi ha rivoluzionato il nostro modo di vivere, e il nostro futuro.

Greison ha fatto le sue ricerche a Vienna, dove Schrödinger è nato, ha vissuto, e dove è conservato l'archivio delle sue pensate, e ha creato questa storia che ha nel gatto di Schrödinger una mirabile metafora di vita.

Il gatto di Schrödinger è entrato nel frasario comune, chiunque crede di conoscerlo, è presente in quindici film dell'ultimo decennio, sette serie tv di successo, centinaia di web comics, strisce satiriche, spopola su youtube, è l'argomento di fisica più rappresentato fuori dagli ambienti scientifici. Anche i ciarlatani del web ne fanno largo uso, quelli che pensano di spiegare la mente tramite la fisica quantistica. Insomma, tutti credono di conoscerlo, ma nessuno sa realmente cosa sia. Soprattutto nessuno conosce il personaggio di Erwin Schrödinger, uno scienziato anni luce lontano dall'ideologia comune: bigamo, amante della bella vita, grande seduttore di bellezze femminili, anticonformista, filosofo, gran camminatore, uomo dai principi altissimi, lontano dagli stereotipi e dalla politica.

La sua amicizia con Albert Einstein, i computer quantistici, l'intelligenza artificiale, la mente quantica, i mondi paralleli, gli esperimenti mentali, la sincronicità. Tutto questo è Ucciderò il gatto di Schrödinger. Una storia che non è mai stata raccontata, e che lascerà tutti senza fiato.

Una storia che è uscita per Mondadori in tutte le librerie in autunno 2020.

Gabriella Greison è una fisica, scrittrice, giornalista professionista, attrice teatrale. È stata definita “la donna della fisica divulgativa italiana” (Huffington Post), “la rockstar della fisica” (Corriere della Sera), “il volto rivoluzionario della scienza in Italia” (GQ). Ha scritto la trilogia sulla fisica quantistica: L’incredibile cena dei fisici quantistici, Hotel Copenaghen e La leggendaria storia di Heisenberg e dei fisici di Farm Hall. Da questi tre romanzi ha tratto altrettanti spettacoli teatrali.

Ha scritto Einstein e io in cui racconta la vita di Mileva Maric, fisica, prima moglie di Einstein e madre dei suoi figli; EINSTEIN FOREVER e Sei donne che hanno cambiato il mondo (Marie Curie, Lise Meitner, Emmy Noether, Rosalind Franklin, Hedy Lamarr, Mileva Maric). Sempre sulla fisica quantistica ha creato anche il primo podcast Il cantico dei quanti: sedici lezioni facili, a braccio, solo con la sua voce, su Audible.

IL GRANDE RACCONTO DELL’ASTRONOMIA
Galileo, Newton e Einstein
Un progetto di Sergio Maifredi e Piergiorgio Odifreddi
Con Piergiorgio Odifreddi
Regia Sergio Maifredi
Produzione Teatro Pubblico Ligure
In collaborazione con Corvino Produzioni

Al lunedì alle ore 20:30

Nella stagione 2021 - 2022 il cartellone del Teatro Carcano tornerà ad avere tra i suoi protagonisti il matematico e divulgatore scientifico Piergiorgio Odifreddi.

Rinnovando lo storico sodalizio, il regista Sergio Maifredi e Piergiorgio Odifreddi firmano insieme come autori il loro nuovo progetto Il grande racconto dell’astronomia, un ciclo di tre appuntamenti su tre giganti dell’astronomia: Galileo, Newton e Einstein.

«Dopo Il grande racconto della geometria - scrive Sergio Maifredi - vogliamo portare in scena il viaggio dell’uomo alla scoperta dell’Universo.»

28 febbraio 2022
GALILEO GALILEI - Rivoluzione in cielo e in terra

Per evitare di cadere nello stesso errore dei denigratori di Galileo, di condannare senza conoscere o conoscere senza capire, verrà ripercorsa con gli spettatori la strada che ha portato alla vittoria dell’eliocentrismo.

E, soprattutto, si cercherà di condurre a leggere o rileggere le opere di Galileo (il Sidereus Nuncius, le Lettere copernicane, Il Saggiatore, il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo e i Discorsi sopra due nuove scienze), sottolineando che non si tratta «solo» di scienza. Perché, come disse Italo Calvino, che se ne intendeva, Galileo è stato «il più grande scrittore della letteratura italiana d’ogni secolo».

7 marzo 2022
ISAAC NEWTON - Sulle spalle di un gigante

Ultimo sognatore, ossessionato alchimista, paranoico pensatore intollerante alle critiche, profondo filosofo della Natura per il quale la verità era figlia del silenzio e della meditazione.

Nessuna di queste definizioni riesce però, da sola, a dare l’idea della sua prodigiosa e multiforme attività. Chi fu, veramente, Isaac Newton? Piergiorgio Odifreddi risponde alla domanda con questo spettacolo strutturato in due parti: la prima dedicata all’uomo, con le sue asperità di carattere, dove non mancano i riferimenti alla vasta aneddotica fiorita intorno alla sua figura; la seconda allo scienziato e all’impressionante lavoro da lui compiuto, quasi sempre in perfetta solitudine (era restio a comunicare i suoi risultati, non di rado resi pubblici dopo decenni), nei più svariati campi del sapere.

Odifreddi ci fa apparire Isaac Newton quasi un nostro contemporaneo, con le ossessioni e il metodo implacabile di un genio assoluto, probabilmente il più grande di ogni tempo.

14 marzo 20212
ALBERT EINSTEIN - Il padre della relatività

Il nome di Einstein è legato alla relatività, di cui formulò la versione speciale nel 1905 e la versione generale nel 1915. Nello spettacolo verranno affrontate alcune delle pagine divulgative da lui scritte sull’argomento, toccando in particolare aspetti sorprendenti della teoria, come il famoso paradosso dei gemelli, e altrettanto sorprendenti applicazioni, come il modello cosmologico del 1917, che fornì la prima immagine scientifica dell’intero universo.

I LABIRINTI DELLA VITA EROTICA
Con Massimo Recalcati
Al lunedì alle ore 20:30

21 marzo 2022
Amore e desiderio

28 marzo 2022
Perché il sesso è un problema

4 aprile 2022
Gli inciampi del sesso

In queste lezioni si esplorano i sentieri tortuosi della vita erotica. Il loro fascino, i loro segreti e le loro brusche interruzioni e deviazioni. La sessualità umana non è regolata dalla bussola infallibile dell’istinto, ma assomiglia piuttosto, come direbbe Lacan, a un collage surrealista.

Membro della Società Milanese di Psicoanalisi – SMP, Fondatore di “Jonas - Centro di clinica psicoanalitica per i nuovi sintomi” e Direttore Scientifico della Scuola di Specializzazione in Psicoterapia IRPA di Milano, Massimo Recalcati Insegna all’Università di Pavia e presso lo IULM di Milano.

Dal 2003 è direttore e docente del “Corso di specializzazione sulla clinica dei nuovi sintomi” presso la sede Jonas Onlus di Milano. Attualmente, è supervisore presso il Centro Gruber di Bologna per casi gravi di DCA. Collabora con le pagine culturali de la Repubblica e La Stampa.

Dal 2014 dirige per Feltrinelli la Collana Eredi. Tiene per RAI 3 brevi lezioni in Lessico famigliare, Lessico amoroso e Lessico civile. Dal 2020 cura insieme a Maurizio Balsamo la direzione della rivista “Frontiere della psicoanalisi”, edita da Il Mulino. Le sue numerose pubblicazioni sono tradotte in diverse lingue.

Lunedì 11 aprile 2022 ore 20:30
IL POTERE DELLA GENTILEZZA
Un’orazione civile
Con Gianrico Carofiglio

Un’orazione civile sul potere della gentilezza, del dubbio, della capacità di porre (e porsi) buone domande per affrontare le sfide della modernità.

La gentilezza è il più potente strumento per disinnescare le semplificazioni che portano all’autoritarismo e alla violenza. Essa è il contrario di mitezza o remissività e può essere praticata solo per effetto di una scelta. Cioè un atto di coraggio.

Gentilezza insieme a coraggio significa prendersi la responsabilità delle proprie azioni e del proprio essere nel mondo, accettare la responsabilità di essere umani.

Lunedì 9 maggio 2022 ore 20:30
PHON. Istruzioni per l'uso
Con Michela Murgia e Chiara Valerio

Supponiamo che l’umanità si sia, quasi totalmente, estinta – il riflessivo è d’obbligo, le mucche, per esempio, non possono estinguersi da sole – e che, trascorso qualche decennio dall’estinzione, un manipolo di adolescenti cresciuti, ignari del mondo, su un’isola sperduta, prenda il mare e giunga sulle coste italiane e non trovi scritti sparsi o libri, ma solo dispositivi e alcuni manuali di istruzione. Supponiamo che da quelli debba dedurre i nostri comportamenti. Cosa penseranno di noi, leggendo queste istruzioni?

Che immagine disegnano di noi i nostri elettrodomestici?

Di certo fanno qualcosa di più di quello per cui sono stati progettati. Dicono qualcosa di più dei loro cigolii, e soprattutto esercitano qualcosa di più rispetto al loro buon utilizzo.

Sarà internet, sarà il clima politico e civile in cui tutto deve essere immediato, ma nessuno legge più i libretti delle istruzioni, si preferisce premere pulsanti a caso e passare il tempo col servizio clienti per lenire la solitudine di certi pomeriggi. Ma non parliamo di post-umanesimo e politica, parliamo del phon.

I FANTAWEEKEND

FANTATEATRO
Testi e regia Sandra Bertuzzi
Scene Federico Zuntini
Costumi Atelier Fantateatro

Dopo diverse stagioni di crescenti successi, Fantateatro torna al Carcano con nove recite al mattino per le scuole (fra cui due titoli assolutamente nuovi) e con I Fantaweekend, costituiti da tre appuntamenti al sabato pomeriggio e cinque alla domenica mattina. Come di consueto, la programmazione scolastica spazia da titoli adatti ai bambini della scuola dell’infanzia e primaria a proposte più “impegnative” rivolte agli allievi della scuola media inferiore, che potranno cimentarsi con gli adattamenti di classici della letteratura e con uno spettacolo speciale per celebrare la Giornata della Memoria.

La Compagnia Fantateatro, nata a Bologna nel 2008 dall’incontro di registi, pedagogisti, attori ed educatori, si è guadagnata una posizione di primaria importanza a livello nazionale nell’ambito del teatro ragazzi grazie ai suoi spettacoli coloratissimi, vivaci e pieni di passione che attingono a piene mani ai più disparati linguaggi artistici (arti figurative, musica, teatro di figura, cinema di animazione, lirica). Di rilievo anche la sua attività in campo discografico (Fantafavole, cd realizzato nel 2010 in collaborazione con Daniele Silvestri, Max Gazzè e Niccolò Fabi; Un mondo fantastico del 2011; Insegui i tuoi sogni del 2014) ed editoriale, con la pubblicazione di L’Orco Puzza (2012) e La regina Carciofona (audiolibro del 2013).

I FANTAWEEKEND

Consigliati dai 3 anni

Sabato 23 ottobre 2021 ore 15:00
ALICE NEL PENTAGRAMMA DELLE MERAVIGLIE

Nella versione di Fantateatro, la trama della famosa fiaba di Lewis Carroll rimane la stessa ma viene trasportata nel mondo della musica, trasformandosi in uno spettacolo che mira a far conoscere ai bambini e alle famiglie le basi dell’educazione musicale e al tempo stesso a divulgare la passione per la musica, anche grazie ai più celebri e coinvolgenti brani classici, eseguiti dal vivo da un pianista.

Domenica 14 novembre 2021 ore 11:00
ROBIN HOOD

Le avventure del celebre arciere che ruba ai ricchi per dare ai poveri rivive in uno spettacolo epico e comico al tempo stesso, in cui il carattere dell’eroe protagonista è in grado di farci riflettere sui valori per cui vale la pena lottare. La messa in scena sfrutta fondali videoproiettati e scenografie mobili in legno e polistirolo.

Sabato 4 dicembre 2021 ore 15:00
CAPPUCCETTO ROSSO

Dal folklore medievale fino ai Fratelli Grimm e oltre, non c’è favolista che non abbia voluto fornire la propria versione di questa intramontabile favola. Nella sua forma di spettacolo proposta da Fantateatro, il più classico dei classici viene reinterpretato con ironia, in uno spettacolo ricco di humor e paradossi in cui il lupo è imbranato, smemorato e… vegetariano!

Sabato 18 dicembre 2021 ore 15:00
IL CANTO DI NATALE

Il Canto di Natale, liberamente ispirato al racconto di Charles Dickens, è uno spettacolo dinamico e commovente al tempo stesso, capace di proiettare lo spettatore nella poetica atmosfera natalizia.

L’originalissima messa in scena vede recitare insieme pupazzi e attori, secondo una tecnica sperimentata nei musical di Londra e Broadway e rielaborata appositamente da Fantateatro.

Domenica 9 gennaio 2022 ore 11:00
I MUSICANTI DI BREMA

I musicanti di Brema è una fiaba per avvicinare alla musica anche i più piccoli. L’asino, il cane, il gatto e il gallo, interpretati da attori e musicisti, partono per Brema in cerca di fama. Lungo il viaggio scopriranno che l’amicizia e i sogni sono ben più importanti del diventare famosi. Uno spettacolo che vuole insegnare al pubblico a non smettere mai di sognare, con un misto di poesia e comicità.

Domenica 30 gennaio 2022 ore 11:00
LA CICALA E LA FORMICA

Mala Cicala, simbolo dell’entusiasmo e dell’esuberanza che non tengono conto delle proprie responsabilità, e Pica Formica, simbolo del senso del dovere che non dà spazio alla gioia e alla spensieratezza, sono proprietari del Pub “Il Tronco Secco”. Entrambi hanno delle qualità e dei limiti che sapranno mettere insieme per crescere e migliorarsi.

Domenica 13 febbraio 2022 ore 11:00
PETER PAN

Peter Pan si trova ad affrontare una nuova ed inedita avventura ambientata nei magnifici scenari dell’Isola che non c’è. Al suo fianco la piccola fatina Trilli, Grande Capo Indiano, le sirene e i bimbi sperduti, tutti uniti contro il “terribile” Capitan Uncino. Una trama mozzafiato che mescola fantasia, azione e avventura, coinvolgendo il pubblico anche grazie alle canzoni originali cantate dal vivo, alle coreografie e alle esilaranti gags.

Domenica 6 marzo 2022 ore 11:00
PINOCCHIO

Tratto dal libro di Collodi, la riduzione di Fantateatro ne esalta e attualizza i temi aggiungendo un tocco di poesia e candore che creano veri e propri momenti di commozione. Le ricche animazioni piene di movimento e colore rendono la messa in scena un meraviglioso dipinto in cui i personaggi compaiono e scompaiono magicamente. La recitazione fresca e brillante coinvolge gli spettatori in un divertente viaggio che porta Pinocchio a diventare bambino.

FANTATEATRO PER LE SCUOLE - ore 10:00

Venerdì 17 dicembre 2021
IL CANTO DI NATALE (scuole dell’infanzia e primarie)

Il Canto di Natale, liberamente ispirato al racconto di Charles Dickens, è uno spettacolo dinamico e commovente al tempo stesso, capace di proiettare lo spettatore nella poetica atmosfera natalizia.

L’originalissima messa in scena vede recitare insieme pupazzi e attori, secondo una tecnica sperimentata nei musical di Londra e Broadway e rielaborata appositamente da Fantateatro.

Venerdì 14 gennaio 2022
IL MAGO DI OZ (scuole primarie)

Lo spettacolo, che ripropone il capolavoro di Frank L. Baum attraverso diverse tecniche di espressione originali e innovative e un’elevata interattività tra i personaggi in scena e il pubblico, affronta con delicatezza e poesia il tema dell’amicizia. Attraverso l’aiuto reciproco, infatti, i quattro protagonisti arriveranno ad avere una maggiore consapevolezza delle proprie potenzialità e a sviluppare la fiducia in sé stessi.

Giovedì 27 gennaio 2022 – Giornata della Memoria
IL POPOLO CHE SI OPPOSE ALL’ORRORE (dai 12 ai 15 anni)

Nella Danimarca del 1943, occupata dall’esercito nazista da oltre due anni, cominciano a trapelare notizie di un imminente rastrellamento dell'intera comunità ebraica. Mentre il governo utilizza le sue risorse diplomatiche per ostacolare i piani tedeschi, un allarme viene inviato alle famiglie in pericolo. Per quattordici giorni gli ebrei danesi sono assistiti, nascosti e protetti da persone comuni che spontaneamente aiutano i propri compatrioti diventati improvvisamente dei rifugiati. Su 7000 ebrei, 6500 riescono a salvarsi dai campi di concentramento raggiungendo la Svezia con ogni tipo di imbarcazione. Fantateatro porta in scena questa toccante vicenda storica poco conosciuta, con la speranza di riuscire a trasmettere un messaggio di fiducia e di consapevolezza, raccontando un episodio ricco di umanità e di coraggio, di gloria e di forza morale che brilla luminoso in uno dei periodi più cupi della storia.

Mercoledì 23 febbraio 2022
PETER PAN (scuole dell’infanzia e primo ciclo delle primarie)

Peter Pan si trova ad affrontare una nuova ed inedita avventura ambientata nei magnifici scenari dell’Isola che non c’è. Al suo fianco la piccola fatina Trilli, Grande Capo Indiano, le sirene e i bimbi sperduti, tutti uniti contro il “terribile” Capitan Uncino. Una trama mozzafiato che mescola fantasia, azione e avventura, coinvolgendo il pubblico anche grazie alle canzoni originali cantate dal vivo, alle coreografie e alle esilaranti gags.

Venerdì 25 febbraio 2022
BOCCACCIO RACCONTA (scuole medie inferiori)

Questo spettacolo di Fantateatro trasporta il pubblico nelle campagne fiorentine del 1300, assieme a giovani attori che interpreteranno alcune delle più celebri e significative novelle del Decameron, senza dimenticare la cornice che le racchiude tutte: le giornate e i pensieri dell’essere umano durante un’epidemia. Un’occasione di avvicinarsi a uno degli autori più importanti della letteratura italiana in maniera leggera e divertente, assaporandone però lo stile, i pensieri e la sensibilità.

Venerdì 11 marzo 2022
IL GIRO DEL MONDO IN 80 GIORNI (scuole primarie)

Phileas Fogg ha fatto la sua scommessa: compiere il giro del mondo entro ottanta giorni e ritornare a Londra dai soci del Reform Club. Lo spettacolo è carico di tematiche e di suggestioni. Grande rilevanza viene data alla virtù dell’amicizia, alle invenzioni, alla storia e alla geografia, fino ad arrivare alla spiegazione del fuso orario.

La messa in scena comica e coinvolgente, con grandi effetti speciali e una scenografia assolutamente innovativa, non mancherà di stupire il pubblico e di farlo emozionare.

Venerdì 1° aprile 2022
I PROMESSI SPOSI (scuole medie inferiori)

Fantateatro propone la riduzione teatrale del più celebre romanzo manzoniano rispettandone fedelmente la trama e il linguaggio ma restituendoli al giovane spettatore con freschezza e attualità. La tecnica scenografica utilizzata prevede un pannello sul quale vengono proiettati fondali e animazioni e dal quale gli attori entrano ed escono come fossero parte di quadri dipinti.

Mercoledì 6 aprile 2022
I TRE PORCELLINI (scuole dell’infanzia e primo ciclo delle primarie)

Fantateatro propone una rivisitazione di questo grande classico, passando dal tema dell’ecologia a quello dell’amicizia in un’ora di puro divertimento: Tato Lupo è un lupo pasticcione ma soprattutto vegetariano, che cerca nei tre porcellini tre improbabili compagni di gioco. Dopo molte incomprensioni, i tre fratelli accetteranno questo nuovo amico e insieme puliranno il bosco, dove hanno costruito le loro casette, dai rifiuti.

Venerdì 22 aprile 2022
ILIADE (scuole medie inferiori)

Fantateatro riduce l’opera omerica e la trasforma in spettacolo teatrale, mantenendone intatti il maestoso stile narrativo, le vicende e i personaggi e dando occasione al giovane spettatore di godere appieno della grandiosità di questo componimento senza tempo.

PREZZI DEGLI ABBONAMENTI

ABBONAMENTO A POSTO LIBERO A 15 / 10 / 8 / 6 / 4 SPETTACOLI A SCELTA

15 spett. 10 spett. 8 spett. 6 spett. 4 spett.

● Intero € 420,00 € 300,00 € 256,00 € 198,00 € 136,00

● Rido􀆩o gruppi, cral,

biblioteche € 292,50 € 210,00 € 180,00 € 144,00 € 92,00

● Rido􀆩o over 65,

under 26 e insegnanti € 232,50 € 165,00 € 140,00 € 108,00 € 74,00

TESSERA A SCALARE PER 10 INGRESSI per I FANTAWEEKEND

Come, quando e con chi vuoi € 80,00

CARD REGALO PER 2 INGRESSI

Poltronissima € 76,00

Poltrona/Balconata € 55,00

L’abbonamento a giorno e posto fisso non verrà più messo in vendita.

Gli abbonamenti a 15/10/8/6/4 spettacoli a scelta e la Card Regalo per 2 ingressi non sono utilizzabili per: SITUAZIONE

DRAMMATICA; FOLLOW THE MONDAY; ODISSEA; I FANTAWEEKEND; THE BLACK BLUES BROTHERS del 31/12/2021; HO

PERSO IL FILO; ACQUAPROFONDA.

Tutti gli abbonamenti e la Card Regalo della stagione 2021-2022 potranno essere usufruiti esclusivamente per gli

spettacoli del cartellone 2021-2022 e avranno scadenza il 15 maggio 2022.

PREZZI DEI BIGLIETTI

POLTRONISSIMA

Intero € 38,00

Ridotto gruppi, cral, biblioteche, insegnanti € 24,00

Ridotto over 65 € 20,00

Ridotto under 26 € 17,00

POLTRONA/BALCONATA

Intero € 30,00

Ridotto gruppi, cral, biblioteche, insegnanti € 20,00

Ridotto over 65 € 17,00

Ridotto under 26 € 16,00

AL CLIMA NON CI CREDO; DON GIOVANNI, l’incubo elegante; DECAMEROCK; MUSEO PASOLINI; STORIA DI

UN’AMICIZIA

POLTRONISSIMA

Intero € 28,00

Ridotto gruppi, cral, biblioteche, insegnanti € 17,50

Ridotto over 65 € 15,00

Ridotto under 26 € 13,00

POLTRONA/BALCONATA

Intero € 22,00

Ridotto gruppi, cral, biblioteche, insegnanti € 14,00

Ridotto over 65 € 12,50

Ridotto under 26 € 12,00

FOLLOW THE MONDAY (esclusi CONTROCORRENTE e AL CLIMA NON CI CREDO)

ODISSEA; ACQUAPROFONDA

Posto unico intero € 18,00

Ridotto over 65, gruppi, insegnanti € 15,00

Ridotti under 26 e abbonati 2021 - 2022 € 13,50

SITUAZIONE DRAMMATICA - Il copione; CONTROCORRENTE

Posto unico intero € 10,00

Ridotto over 65, gruppi, insegnanti,

under 26 e abbonati 2021-2022 € 8,00

THE BLACK BLUES BROTHERS del 31 dicembre 2021 ore 22:00

POLTRONISSIMA

Intero € 100,00

Ridotto over 65 e under 26 € 85,00

POLTRONA

Intero € 85,00

Ridotto over 65 e under 36 € 75,00

I prezzi sono comprensivi del festeggiamento di mezzanotte.

I FANTAWEEKEND con Fantateatro

Posto unico € 11,00

Ridotto gruppi € 8,00

ORARI BOTTEGHINO

Dal 1° settembre al 26 settembre 2021: da lunedì a sabato ore 10:00 - 18:30 (domenica chiuso).

Dal 27 settembre 2021 al 15 maggio 2022: da lunedì a domenica ore 10:00 - 18:30.

Giornate di chiusura per festività: dal 24 al 26 dicembre 2021; dal 15 al 18 aprile 2022; 1° maggio 2022.

Nei giorni in cui non verrà effettuato lo spettacolo serale il botteghino chiuderà alle ore 18:30.

ORARI DEGLI SPETTACOLI

Lunedì, martedì, mercoledì, giovedì, sabato ore 20:30 - venerdì ore 19:30 - domenica ore 16:00.

Orari speciali. Venerdì 31 dicembre 2021 ore 22:00; Sabato 1° gennaio 2022 ore 17:00; Martedì 8 marzo 2022 ore 19:00;

Martedì 12 aprile 2022 ore 19:30; Venerdì 6 maggio 2022 ore 18:30 e ore 21:00;

I Fantaweekend sabato ore 15:00 / domenica ore 11:00.

PRENOTAZIONE, VENDITA e RITIRO BIGLIETTI

I biglietti possono essere acquistati:

al botteghino del Teatro Carcano - corso di Porta Romana, 63 - tel. 02-55181377 (WhatsApp) – 02-55181362

on-line: www.vivaticket.it - www.happyticket.it

La prenotazione dei posti in abbonamento e la prenotazione e vendita dei biglietti presso il botteghino oppure online

seguirà il seguente calendario:

dal 27 settembre 2021 per gli spettacoli in cartellone dal 4 ottobre 2021 al 2 gennaio 2022;

dal 29 novembre 2021 per gli spettacoli in cartellone dal 3 gennaio 2022 al 28 febbraio 2022;

dal 24 gennaio 2022 per gli spettacoli in cartellone dal 1° marzo 2022 al 3 aprile 2022;

dal 21 febbraio 2022 per gli spettacoli in cartellone dal 4 aprile 2022 al 15 maggio 2022.

Per evitare assembramenti nelle aree del botteghino e del foyer, invitiamo gli spettatori a ritirare i biglietti (anche di abbonamento o voucher) con almeno 1 giorno di anticipo rispetto alla data dello spettacolo.

Per gli acquisti fatti attraverso il sito del teatro, gli spettatori riceveranno i biglietti di ingresso via email.

L’invio verrà effettuato entro 48 ore dall’acquisto e comunque in tempo utile per assistere allo spettacolo.

Per gli acquisti fatti online su Vivaticket, è possibile usufruire del print@home/stampa-a-casa.

I possessori degli abbonamenti a posto libero 2021-2022 e/o voucher 2019-2020 e 2020-2021 possono effettuare l’autoassegnazione del posto attraverso il lin shop.vivaticket.com/ita/abbonamentolibero, inserendo il codice indicato sul proprio abbonamento/voucher.

INFORMAZIONI GENERALI

Tutti i biglietti prevedono l’assegnazione di un posto numerato. Tutte le riduzioni per studenti sono applicabili entro il compimento del ventiseiesimo anno d’età. I prezzi di abbonamenti e biglietti sono comprensivi del diritto di prevendita.

Eventuali variazioni di programmazione saranno comunicate sul sito del teatro oppure direttamente allo spettatore all’indirizzo e-mail fornito. In nessun caso potranno costituire motivo di rimborso.

L’ingresso in sala con abbonamenti e biglietti a tariffa ridotta (gruppi, under 26 e over 65) è soggetto a verifiche da parte del personale del teatro.

A spettacolo iniziato, lo spettatore in ritardo sarà invitato ad accomodarsi a fondo sala per non arrecare disturbo al pubblico e agli artisti in scena e potrà raggiungere il proprio posto all’intervallo, qualora lo spettacolo lo preveda.

I biglietti acquistati non possono essere annullati oppure sostituiti, né utilizzati in date e orari diversi da quelli indicati.

AL CARCANO IN SICUREZZA

Per la stagione 2021 - 2022 la capienza della sala del Teatro Carcano verrà adeguata in ottemperanza alle disposizioni governative e regionali in vigore. Nel caso venga mantenuta la capienza ridotta, non è possibile richiedere l’assegnazione di posti adiacenti per congiunti.

L’accesso è consentito esclusivamente agli spettatori muniti delle Certificazioni Verdi Covid-19 (art. 9 Decreto Legge 22 aprile 2021, n. 52).

Per evitare assembramenti nelle aree del botteghino e del foyer, l’accesso alla sala del teatro può avvenire solo da mezz’ora prima dell’inizio degli spettacoli, previa rilevazione della temperatura da parte del personale.

Il pubblico è obbligato a rispettare le norme sul distanziamento fisico sia nel foyer che in sala che nei corridoi.

Sia all’ingresso, sia durante la permanenza in sala, sia durante gli spostamenti è obbligatorio indossare correttamente la mascherina (chirurgica oppure FFP2) coprendo bene naso e bocca.

Per maggiori dettagli si rimanda alla sezione Sicurezza del sito www.teatrocarcano.com

VOUCHER

I voucher delle stagioni teatrali 2019 - 2020 e 2020 - 2021 sono utilizzabili con la formula “come, quando e con chi vuoi” e possono essere usufruiti entro e non oltre la data di scadenza riportata sui voucher stessi.

Non è possibile scalare l’importo dei voucher per l’acquisto di nuovi abbonamenti e/o biglietti per la stagione 2021- 2022.

I voucher possono essere utilizzati liberamente per qualsiasi spettacolo della stagione 2021-2022, indipendentemente dalla fascia di prezzo. Non verrà riconosciuta alcuna differenza di prezzo nel caso venga scelto uno spettacolo a tariffa inferiore rispetto a quella indicata sul voucher.

TEATRO CARCANO

Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano s.r.l. - corso di Porta Romana, 63 - 20122 Milano

02 55181362 - + 39 02 55181377 (WhatsApp)

M3 Crocetta - Tram 16, 24 - Bus 65, 94

Convenzione con PARCHEGGIO DEL CENTRO - via Calderon de la Barca, 2

info@teatrocarcano.com - www.teatrocarcano.com

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