“Ostaggi è un’emozione vissuta più e più volte che alla fine ho sentito la necessità di fissare su carta.” - Racconta Titta - “Anzi, Ostaggi è tutte le emozioni che non mi permettevo di provare.”
Il testo del brano, premiato dal Maestro Mogol al Tour Music Fest e diventato il manifesto delle emozioni dell’artista, è nato come uno sfogo per tirar fuori tutte quelle sensazioni che si provano e che, a volte, vengono soffocate attraverso il cibo.
In un brano della durata di 3:32 minuti, Titta racconta moltissimo di sé lasciando intravedere una luce che l’artista ha effettivamente trovato, la luce del cambiamento.
“Auguro a tutte le persone che si sono sentite, si sentono o si sentiranno così di avere il coraggio di prendere in mano la propria vita e impegnarsi a cambiarla” - Spiega Titta - “Auguro a tutti coloro che ascolteranno Ostaggi riconoscendosi nel testo, di poter scegliere e imparare ad amarsi ogni giorno un po’ di più, perché odiarsi non serve poi a molto. Ma, soprattutto, auguro loro di imparare ad accettarsi per come sono.”
“Ostaggi” è anche questo: accettazione. Non si può pretendere di cambiare le cose combattendole.
“Prima devono essere accolte, amate e ringraziate. Solo allora sarà possibile lasciarle andare. Questa canzone rappresenta, per me, l’aver trasformato le paure, la rabbia, la solitudine, l’inadeguatezza e tutti i miei mostri personali in qualcosa di bello per smettere di avere un sorriso di circostanza e sentirmi vera con la consapevolezza che essere se stessi, anche quando ci fa sentire piccoli e sbagliati, è comunque sempre la chiave.”
CREDITS:
Production: MadRecords 
Lyrics: Letizia Tassi 
Music: Silvia Gollini 
Arrangiato, mixato e masterizzato da Silvia Gollini e Marco Gollini (Mad Records) 
Aspetti in penombra che si spenga la luce 
Non hai voglia di niente senti solo una voce 
Una fitta alla pancia e una lacrima scende 
Una voce nella testa che ripete martellante 
È un dolore un amore una paura un’altra scelta 
Se non vuoi o non puoi rispondere mangia anche stavolta 
Pizza schifezze anche solo caramelle 
Sono solo un palliativo sono stucco per le falle 
Dammi cibo saporito anzi cibo spazzatura 
E prometto che stavolta non la senti la paura 
Poco importa se alla lunga darà un po’ come una droga 
Non pensarci dammi retta, non metterti alla prova 
Cioccolato dolci patatine fritte, dammi qualcosa per zittire le sconfitte 
Trova un sapore che sia forte e deciso che sposti l’attenzione e finga un mio sorriso 
Quella voce nella testa che ti mangia come un tarlo 
Senti che ti mangia dentro ma ti scopri ancora a farlo 
Carezze che tu non hai ricevuto, o forse non come avresti voluto 
E ti senti una stronza, e ti senti una merda 
È un miraggio un inganno che ti impone obbedienza 
Non dici quel che pensi, non vuoi mai disturbare 
Ancora nutri il buco e ti lasci mangiare 
Cioccolato dolci patatine fritte, dammi qualcosa per zittire le sconfitte 
Trova un sapore che sia forte e deciso che sposti l’attenzione e finga un mio sorriso 
E non sei mai abbastanza 
E invece sei abbastanza 
Prendi un respiro che sia forte e deciso 
Respira l’emozione e mettici un sorriso 
Dai, alza la testa, solo per oggi 
Il cibo? È solo un ladro 
E le emozioni i suoi ostaggi


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