LO STATO DELLE COSE
IL TEATRO CHE VERRA'
UNA CRIME STORY DI ANTONIO SYXTY
E VALERIA CAVALLI
Prima diretta streaming - giovedì 24 febbraio dalle 21.00 alle 22.00
Un giorno Valeria C. mi manda un vocale (è ormai la consuetudine che ha sostituito la voce 'in presenza', si potrebbe dire): - visto che ogni settimana La Finestra di Antonio Syxty incontra personaggi diversi legati alla cultura e ai vari linguaggi artistici perché non fai una finestra anche con un giovane autore/regista/compagnia di teatro?
Ci penso e mi dico perché no? Ma il rischio - in questo momento più che in qualunque altro - è sempre quello di parlare di problemi, inquietudini, angosce e finire per lamentarsi. Al contrario mi piacerebbe parlare di 'visioni', di sogni. Mi piacerebbe parlare di pensiero, di scenari futuri, di utopie. Tutto sommato Valeria C. è a conoscenza del fatto che sono molto curioso - lo sono sempre stato - dei giovani artisti della scena italiana.
Negli anni ho sponsorizzato molti giovani registi, e ho più volte dichiarato che il mio sogno era quello di fare il produttore. (Sogno sbagliato se non hai i soldi per farlo, anche se con MTM molti sforzi li abbiamo fatti e li stiamo facendo per questo scopo. Ma questa è un'altra storia).
Replico a Valeria C. anche io con un vocale - lo faccio a patto che tu li coinvolgi, tu ne conosci tanti, molti più di me. Ma facciamolo a più voci e nella stessa diretta, direi un massimo di 3 o 4 presenze a diretta, se ci sono e ci stanno. Io preparo 10 domande/traccia/argomenti (lo faccio sempre), così non divaghiamo, ed è fatta.
Ci penso e mi dico perché no? Ma il rischio - in questo momento più che in qualunque altro - è sempre quello di parlare di problemi, inquietudini, angosce e finire per lamentarsi. Al contrario mi piacerebbe parlare di 'visioni', di sogni. Mi piacerebbe parlare di pensiero, di scenari futuri, di utopie. Tutto sommato Valeria C. è a conoscenza del fatto che sono molto curioso - lo sono sempre stato - dei giovani artisti della scena italiana.
Negli anni ho sponsorizzato molti giovani registi, e ho più volte dichiarato che il mio sogno era quello di fare il produttore. (Sogno sbagliato se non hai i soldi per farlo, anche se con MTM molti sforzi li abbiamo fatti e li stiamo facendo per questo scopo. Ma questa è un'altra storia).
Replico a Valeria C. anche io con un vocale - lo faccio a patto che tu li coinvolgi, tu ne conosci tanti, molti più di me. Ma facciamolo a più voci e nella stessa diretta, direi un massimo di 3 o 4 presenze a diretta, se ci sono e ci stanno. Io preparo 10 domande/traccia/argomenti (lo faccio sempre), così non divaghiamo, ed è fatta.
Così Valeria C. si mette alla ricerca di chi coinvolgere, e su chi/dove aprire 'la finestra'.
E a me viene in mente un film cult degli anni '80 di “Wim Wenders”, Lo stato delle cose. E perché mi viene in mente quel film? Per molti aspetti e analogie (guardatelo se non lo avete visto, oppure ri-guardatelo se lo conoscete già). Detto sinteticamente è un’auto-riflessione sul cinema che vuole approfondire il senso delle esigenze dell'industria cinematografica e della professione di regista. Il tutto immerso - in parte - in una sorta di giallo metafisico.
Ecco: mi sono detto, perché no? Anche noi possiamo ritrovarci in uno stato delle cose e travestire il tutto da crime-story. Non ce lo vieta nessuno. Non facciamo cronaca, facciamo comunque una narrazione onirica e possibile del presente. A ben guardare questo è anche lo scopo per essermi - io stesso - trasformato in un online streamer negli ultimi mesi, (uno dei miei tanti possibili travestimenti).
E concludo (a questo punto ci sta) con una frase di Wim Wenders: “Without dreams, there can be no courage. And without courage, there can be no action.”
Antonio Syxty, Milano gennaio 2021
E a me viene in mente un film cult degli anni '80 di “Wim Wenders”, Lo stato delle cose. E perché mi viene in mente quel film? Per molti aspetti e analogie (guardatelo se non lo avete visto, oppure ri-guardatelo se lo conoscete già). Detto sinteticamente è un’auto-riflessione sul cinema che vuole approfondire il senso delle esigenze dell'industria cinematografica e della professione di regista. Il tutto immerso - in parte - in una sorta di giallo metafisico.
Ecco: mi sono detto, perché no? Anche noi possiamo ritrovarci in uno stato delle cose e travestire il tutto da crime-story. Non ce lo vieta nessuno. Non facciamo cronaca, facciamo comunque una narrazione onirica e possibile del presente. A ben guardare questo è anche lo scopo per essermi - io stesso - trasformato in un online streamer negli ultimi mesi, (uno dei miei tanti possibili travestimenti).
E concludo (a questo punto ci sta) con una frase di Wim Wenders: “Without dreams, there can be no courage. And without courage, there can be no action.”
Antonio Syxty, Milano gennaio 2021
Avrà come ospiti tre artisti molto giovani che dialogheranno sul futuro del teatro
Andrea Panigatti – Teatro dei Gordi
Liv Ferracchiati – regista
Giacomo Ferraù – Compagnia Eco di Fondo
LO STATO DELLE COSE il teatro che verrà
le 10 domande che Antonio Syxty farà ad ogni diretta streaming
1.Chi sei? (come ti chiami/da dove vieni/quanti anni hai/ il teatro che hai fatto…)
2.Immagina il mondo occidentale capitalistico dopo una catastrofe che ha portato l’umanità a dover ricostruire tutto da capo: quale teatro immagini per questa ipotesi di mondo?
3.Immagina il mondo occidentale capitalistico perfettamente in pace e in equilibrio: sono scomparse guerre, carestie, fame, malattie terminali, la pace e il benessere regnano sovrani: quale teatro immagini per questa ipotesi di mondo?
4.Se dovessi pensare il teatro come un corpo umano smembrato nelle sue parti principali, da quale parte di quel corpo inizieresti per ricostruire il teatro/uomo? Spiega il perché della tua scelta?
5.Nella società in cui vivi ora come immagini il teatro fra 20 anni?
6.In una ipotetica futura sonda spaziale Voyager 3 lanciata nello spazio extra solare se dovessi mettere una traccia del teatro del mondo che conosci cosa metteresti?
7.In una scala di valori da 1 a 10 della tua vita attuale il teatro quale posto occupa? Perché?
8.Scegli una sola fra le parole proposte per immaginare il teatro che vorresti fare nei prossimi 20 anni: dolore, gioia, estasi, contemplazione, pensiero, azione, rivoluzione, sesso, denaro, religione... e spiega il perché della tua scelta?
9.Guerra, pandemia, collasso economico, conflitti religiosi, terrorismo, : il teatro dovrebbe raccontarli? Se pensi debba farlo, scegli un tema fra quelli proposti e spiega il motivo della tua scelta? In alternativa a questi temi cosa potrebbe raccontare il teatro del presente?
10.Immagina di dover realizzare l’ultimo spettacolo prima di una fine del mondo che conosci, che spettacolo faresti?
Andrea Panigatti – Teatro dei Gordi
Liv Ferracchiati – regista
Giacomo Ferraù – Compagnia Eco di Fondo
LO STATO DELLE COSE il teatro che verrà
le 10 domande che Antonio Syxty farà ad ogni diretta streaming
1.Chi sei? (come ti chiami/da dove vieni/quanti anni hai/ il teatro che hai fatto…)
2.Immagina il mondo occidentale capitalistico dopo una catastrofe che ha portato l’umanità a dover ricostruire tutto da capo: quale teatro immagini per questa ipotesi di mondo?
3.Immagina il mondo occidentale capitalistico perfettamente in pace e in equilibrio: sono scomparse guerre, carestie, fame, malattie terminali, la pace e il benessere regnano sovrani: quale teatro immagini per questa ipotesi di mondo?
4.Se dovessi pensare il teatro come un corpo umano smembrato nelle sue parti principali, da quale parte di quel corpo inizieresti per ricostruire il teatro/uomo? Spiega il perché della tua scelta?
5.Nella società in cui vivi ora come immagini il teatro fra 20 anni?
6.In una ipotetica futura sonda spaziale Voyager 3 lanciata nello spazio extra solare se dovessi mettere una traccia del teatro del mondo che conosci cosa metteresti?
7.In una scala di valori da 1 a 10 della tua vita attuale il teatro quale posto occupa? Perché?
8.Scegli una sola fra le parole proposte per immaginare il teatro che vorresti fare nei prossimi 20 anni: dolore, gioia, estasi, contemplazione, pensiero, azione, rivoluzione, sesso, denaro, religione... e spiega il perché della tua scelta?
9.Guerra, pandemia, collasso economico, conflitti religiosi, terrorismo, : il teatro dovrebbe raccontarli? Se pensi debba farlo, scegli un tema fra quelli proposti e spiega il motivo della tua scelta? In alternativa a questi temi cosa potrebbe raccontare il teatro del presente?
10.Immagina di dover realizzare l’ultimo spettacolo prima di una fine del mondo che conosci, che spettacolo faresti?
Bio Giacomo Ferraù
Giacomo Ferraù è regista, attore, drammaturgo; direttore artistico e segretario della compagnia Eco di fondo.Si laurea in D.A.M.S. con 110 e lode nel 2005, si diploma nel 2007 all’Accademia dei Filodrammatici di Milano.Continua la sua formazione partecipando ai seminari di: Emma Dante, Ascanio Celestini, Marco Baliani, Danio Manfredini, Serena Sinigaglia, Carrozzeria Orfeo, Nikolaj Karpov, Peter Clough, Carmelo Rifici, Leo Muscato, Galin Stoev. Tra i vari spettacoli, La fattoria degli Animali, regia di Bruno Fornasari 2008), Nothing but Music, regia di S. Barbarino (Teatro Franco Parenti, Milano, 2008), Le notti bianche, regia di F. Cavallo (Teatro Filodrammatici, 2010), Ciechi di J. Saramago, regia di Tenerezza Fattore (Teatro Piccolo Eliseo, Roma, 2010), Dayshift di D. Donohue (Tramedautore, Piccolo Teatro Grassi, Milano, 2014), Karamazov, regia di César Brie, e successivamente Orfeo ed Euridice di César Brie (Teatro Elfo Puccini, Milano, 2015), L’Inquilino di Claudio Autelli (Teatro Litta, Milano, 2016), Ritratto di donna araba che guarda il mare di Claudio Autelli (Teatro Franco Parenti, Milano, 2017), Suzanne di César Brie (spettacolo vincitore della borsa teatrale Anna Pancirolli 2016).Nel 2011 accede al Cantiere di Formazione Professionale ERT diretto da César Brie, Fondatore con Giulia Viana della compagnia Eco di Fondo nel 2009 e tra i fondatori dell’associazione Teatro Presente, direzione artistica di César Brie. Come regista, nel 2010 vince il Primo Premio nazionale ed internazionale di regia “Fantasio Piccoli”. Compagnia Eco di Fondo
Giacomo Ferraù è regista, attore, drammaturgo; direttore artistico e segretario della compagnia Eco di fondo.Si laurea in D.A.M.S. con 110 e lode nel 2005, si diploma nel 2007 all’Accademia dei Filodrammatici di Milano.Continua la sua formazione partecipando ai seminari di: Emma Dante, Ascanio Celestini, Marco Baliani, Danio Manfredini, Serena Sinigaglia, Carrozzeria Orfeo, Nikolaj Karpov, Peter Clough, Carmelo Rifici, Leo Muscato, Galin Stoev. Tra i vari spettacoli, La fattoria degli Animali, regia di Bruno Fornasari 2008), Nothing but Music, regia di S. Barbarino (Teatro Franco Parenti, Milano, 2008), Le notti bianche, regia di F. Cavallo (Teatro Filodrammatici, 2010), Ciechi di J. Saramago, regia di Tenerezza Fattore (Teatro Piccolo Eliseo, Roma, 2010), Dayshift di D. Donohue (Tramedautore, Piccolo Teatro Grassi, Milano, 2014), Karamazov, regia di César Brie, e successivamente Orfeo ed Euridice di César Brie (Teatro Elfo Puccini, Milano, 2015), L’Inquilino di Claudio Autelli (Teatro Litta, Milano, 2016), Ritratto di donna araba che guarda il mare di Claudio Autelli (Teatro Franco Parenti, Milano, 2017), Suzanne di César Brie (spettacolo vincitore della borsa teatrale Anna Pancirolli 2016).Nel 2011 accede al Cantiere di Formazione Professionale ERT diretto da César Brie, Fondatore con Giulia Viana della compagnia Eco di Fondo nel 2009 e tra i fondatori dell’associazione Teatro Presente, direzione artistica di César Brie. Come regista, nel 2010 vince il Primo Premio nazionale ed internazionale di regia “Fantasio Piccoli”. Compagnia Eco di Fondo
La Compagnia
Eco di fondo nasce a Milano nel 2009 da Giacomo Ferraù e Giulia Viana, due giovani attori diplomati all’Accademia dei Filodrammatici di Milano nel 2007, Il primo spettacolo di teatro ragazzi della compagnia, Nato ieri, è finalista Premio Scenario infanzia 2012, Premio Piuma per l’Infanzia 2014 (Teatro delle Ali) e debutta al Festival Segnali 2013; fa il suo ingresso nel gruppo l’attore Libero Stelluti, Il secondo lavoro di teatro ragazzi, O.Z., storia di un’emigrazione, è sostenuto nell’ambito del progetto NEXT – laboratorio delle idee 2014, patrocinato da Amnesty International e EveryOne Group.
Nel 2014 nasce Orfeo ed Euridice, scritto e diretto da César Brie, con G. Ferraù e G. Viana, produzione Eco di fondo/ Teatro Presente, Selezione Inbox 2014 e finalista Premio Cassino Off 2016; ottiene uno strepitoso successo di pubblico al Teatro Elfo Puccini nel febbraio 2015. Sempre nel 2014 la compagnia vince il “Premio Pradella” indetto dall’Accademia dei Filodrammatici di Milano per “La sensibilità di confrontarsi con il contemporaneo e di svolgere una continuativa ricerca su temi etico sociali”.
Eco di fondo è nuovamente sostenuta da NEXT – laboratorio delle idee 2015 e 2016/17 per la sua nuova produzione La Sirenetta (Selezione Inbox 2018 – regia di Ferraù con la collaborazione registica di Arturo Cirillo), che nel suo tour tocca anche il Piccolo Teatro e il Teatro India.
Nel luglio 2017, per la 43° edizione del Festival Internazionale della Valle D’Itria, Giacomo Ferraù insieme alla compagnia cura la regia dell’opera Altri Canti D’Amor, Progetto Monteverdi nel 450° anniversario della nascita. Nel 2018, la compagnia torna al Festival, presentando alla 44° edizione Il trionfo dell’onore di Scarlatti, ripreso nel novembre 2019 a Tokyo per il Festival del Belcanto. Lo spettacolo Dedalo e Icaro (regia di Ferraù e Francesco Frongia, coproduzione con Teatro dell’Elfo, progetto vincitore del bando SIAE Sillumina) debutta il 15 gennaio 2019 all’Elfo Puccini di Milano.
Bio Liv Ferracchiati
(Todi, Italia, 1985) si diploma in regia teatrale presso la Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano nel 2014, dopo una laurea in Letteratura Musica e spettacolo – Lettere e Filosofia presso l’Università La Sapienza di Roma. Dopo aver frequentato diversi laboratori di drammaturgia e di regia, nel luglio 2013 debutta al Teatro “Franco Parenti” di Milano con Pulp Hamlet, con la sua scrittura e regia; nel giugno 2014 c’è la prima nazionale di Sulla sabbia di Albert Ostermaier, regia Liv Ferracchiati al Piccolo Teatro Studio di Milano, progetto vincitore della Finestra sulla drammaturgia tedesca, ideato dalla Scuola D’Arte Drammatica “Paolo Grassi” e sostenuto dall’Accademia di Brera, dal Goethe-Institut. Nel gennaio 2015 Liv Ferracchiati fonda la compagnia teatrale The Baby Walk. Nel settembre 2015, è al Ternifestival con l’anteprima di Peter Pan guarda sotto le gonne – Trilogia sull’Identità (Capitolo I), sul tema dell’infanzia transgender, regia e drammaturgia Liv Ferracchiati, spettacolo premiato al Premio Nazionale Giovani Realtà del Teatro. Nel settembre 2016, sempre al Ternifestival viene presentato in prima nazionale Todi is a small town in the center of Italy, testo e regia Liv Ferracchiati, produzione Teatro Stabile dell’Umbria. Nel giugno 2017 il suo testo Stabat Mater vince il Premio Hystrio Nuove scritture di Scena 2017 mentre nel luglio 2017 Un eschimese in Amazzonia – Trilogia sull’Identità (Capitolo III), scritto, diretto e interpretato da Liv Ferracchiati, vince il Premio Scenario 2017. Ad agosto 2017 c’è la prima nazionale alla Biennale di Venezia di Stabat Mater scritto e diretto da Liv Ferracchiati, produzione del Teatro Stabile dell’Umbria e Centro Teatrale MaMiMò. Lo spettacolo viene selezionato per la Biennale Teatro 2017. 45. Festival Internazionale del Teatro di Venezia da Antonio Latella insieme a Todi is a small town in the center of Italy e a Peter Pan guarda sotto le gonne.
The Baby Walk Theater Company
Una visione collettiva
La Compagnia The Baby Walk nasce nel 2015 con la stesura e l’avvio della Trilogia sull’Identità.
Il progetto, ideato da Ferracchiati, è un’indagine in tre capitoli sul tema dell’identità di genere. Il gruppo utilizza diversi linguaggi: parola, danza e video. In particolare è indagato il rapporto tra cinema-teatro e tra danza-parola. Ogni progetto, anche se legato agli altri, è un “punto e a capo”. Si ricomincia, si rimette in discussione tutto dalla base, per questo i lavori proposti e realizzati possono anche essere differenti gli uni dagli altri, ma conservano una matrice comune. The Baby Walk, in questo senso, vuole essere un crocevia pulsante di idee e azioni. The Baby Walk sono: Liv Ferracchiati (regista/autore, a volte, anche in scena), Greta Cappelletti (dramaturg/autrice, a volte, anche in scena), Laura Dondi (costumista/danzatrice), Linda Caridi (attrice), Chiara Leoncini (attrice), Alice Raffaelli (attrice/danzatrice), Lucia Menegazzo (scenografa), Giacomo Marettelli Priorelli (light designer/attore), Andrea Campanella (videomaker). The Baby Walk Peter Pan nei giardini di Kensington è il romanzo meno conosciuto di J.M.Barrie. The Baby Walk - o Piccolissima Passeggiata, nella versione italiana – è il nome del sentiero riservato ai bambini. Sentiero stretto, ma l’unico lungo abbastanza da attraversare tutto il parco, dal cuore fino all’estremità orientale e l’unico che incroci la Serpentine, il corso d’acqua che porta all’isola.
Bio Andrea Panigatti
Attore classe 1987 - Si diploma nel 2010 alla scuola d’arte drammatica Paolo Grassi di Milano.
Partecipa a numerosi laboratori tra cui L’isola della pedagogia tenuto da Anatolij Vasil'ev, e al progetto di alta formazione per attori "Fuoco alla Paglia". Lavora come attore in teatro, in radio e in video. Fonda l’Associazione Culturale Teatro dei Gordi nel 2010 e nel 2013 ne diventa Rappresentante Legale. Con la propria associazione produce e partecipa a diversi spettacoli, i quali ricevono premi e riconoscimenti. Nel 2019 la compagnia riceve il Premio Hystrio - Iceberg. Dal 2015 fa parte del collettivo Generazione Disagio.
Dal 2013 al 2016 è stato socio e membro del Consiglio Direttivo dell’Associazione Culturale IT-Independent Theatre. Ha lavorato con diversi registi e pedagoghi Lorenzo Loris, Serena Sinigaglia, Michela Marelli, Danio Manfredini, Roy Maliach, Maurizio Schmidt. È stato assistente di Maria Consagra. Da diversi anni si dedica all’insegnamento e alla formazione. Ha una particolare attenzione al teatro ragazzi, e al teatro con ragazzi con disabilità. Lavora dal 2017 con il Teatro del Buratto e insegna presso la scuola del Teatro Giuditta Pasta di Saronno e per la cooperativa Coesa in diverse scuole di Milano.
I Gordi
Il Teatro dei Gordi è una compagnia teatrale indipendente formata da un gruppo di artisti diplomati alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano. Dal 2010 i Gordi si incontrano e lavorano insieme per creare spettacoli teatrali, condividere esperienze di formazione e realizzare progetti culturali. Si nutrono di incontri e di collaborazioni e nelle proposte artistiche difendono il lavoro di creazione collettiva. Con il progetto T.R.E – Teatro in rete per emergere (2015) i Gordi vincono il bando Funder35 di Fondazione Cariplo, potenziando la loro struttura organizzativa. Dal 2015 la compagnia centra la propria ricerca su un teatro non verbale, fisico, per attori con maschere e senza maschere, che mira a superare le barriere linguistiche con il pubblico. Nel 2019 la Compagnia riceve il Premio Hystrio-Iceberg che menziona I Gordi come uno dei gruppi più interessanti della scena teatrale milanese e italiana. Nel 2020 debuttano con il loro ultimo spettacolo alla Biennale di Venezia e nello stesso anno ricevono il Premio nazionale della critica teatrale.
Eco di fondo nasce a Milano nel 2009 da Giacomo Ferraù e Giulia Viana, due giovani attori diplomati all’Accademia dei Filodrammatici di Milano nel 2007, Il primo spettacolo di teatro ragazzi della compagnia, Nato ieri, è finalista Premio Scenario infanzia 2012, Premio Piuma per l’Infanzia 2014 (Teatro delle Ali) e debutta al Festival Segnali 2013; fa il suo ingresso nel gruppo l’attore Libero Stelluti, Il secondo lavoro di teatro ragazzi, O.Z., storia di un’emigrazione, è sostenuto nell’ambito del progetto NEXT – laboratorio delle idee 2014, patrocinato da Amnesty International e EveryOne Group.
Nel 2014 nasce Orfeo ed Euridice, scritto e diretto da César Brie, con G. Ferraù e G. Viana, produzione Eco di fondo/ Teatro Presente, Selezione Inbox 2014 e finalista Premio Cassino Off 2016; ottiene uno strepitoso successo di pubblico al Teatro Elfo Puccini nel febbraio 2015. Sempre nel 2014 la compagnia vince il “Premio Pradella” indetto dall’Accademia dei Filodrammatici di Milano per “La sensibilità di confrontarsi con il contemporaneo e di svolgere una continuativa ricerca su temi etico sociali”.
Eco di fondo è nuovamente sostenuta da NEXT – laboratorio delle idee 2015 e 2016/17 per la sua nuova produzione La Sirenetta (Selezione Inbox 2018 – regia di Ferraù con la collaborazione registica di Arturo Cirillo), che nel suo tour tocca anche il Piccolo Teatro e il Teatro India.
Nel luglio 2017, per la 43° edizione del Festival Internazionale della Valle D’Itria, Giacomo Ferraù insieme alla compagnia cura la regia dell’opera Altri Canti D’Amor, Progetto Monteverdi nel 450° anniversario della nascita. Nel 2018, la compagnia torna al Festival, presentando alla 44° edizione Il trionfo dell’onore di Scarlatti, ripreso nel novembre 2019 a Tokyo per il Festival del Belcanto. Lo spettacolo Dedalo e Icaro (regia di Ferraù e Francesco Frongia, coproduzione con Teatro dell’Elfo, progetto vincitore del bando SIAE Sillumina) debutta il 15 gennaio 2019 all’Elfo Puccini di Milano.
Bio Liv Ferracchiati
(Todi, Italia, 1985) si diploma in regia teatrale presso la Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano nel 2014, dopo una laurea in Letteratura Musica e spettacolo – Lettere e Filosofia presso l’Università La Sapienza di Roma. Dopo aver frequentato diversi laboratori di drammaturgia e di regia, nel luglio 2013 debutta al Teatro “Franco Parenti” di Milano con Pulp Hamlet, con la sua scrittura e regia; nel giugno 2014 c’è la prima nazionale di Sulla sabbia di Albert Ostermaier, regia Liv Ferracchiati al Piccolo Teatro Studio di Milano, progetto vincitore della Finestra sulla drammaturgia tedesca, ideato dalla Scuola D’Arte Drammatica “Paolo Grassi” e sostenuto dall’Accademia di Brera, dal Goethe-Institut. Nel gennaio 2015 Liv Ferracchiati fonda la compagnia teatrale The Baby Walk. Nel settembre 2015, è al Ternifestival con l’anteprima di Peter Pan guarda sotto le gonne – Trilogia sull’Identità (Capitolo I), sul tema dell’infanzia transgender, regia e drammaturgia Liv Ferracchiati, spettacolo premiato al Premio Nazionale Giovani Realtà del Teatro. Nel settembre 2016, sempre al Ternifestival viene presentato in prima nazionale Todi is a small town in the center of Italy, testo e regia Liv Ferracchiati, produzione Teatro Stabile dell’Umbria. Nel giugno 2017 il suo testo Stabat Mater vince il Premio Hystrio Nuove scritture di Scena 2017 mentre nel luglio 2017 Un eschimese in Amazzonia – Trilogia sull’Identità (Capitolo III), scritto, diretto e interpretato da Liv Ferracchiati, vince il Premio Scenario 2017. Ad agosto 2017 c’è la prima nazionale alla Biennale di Venezia di Stabat Mater scritto e diretto da Liv Ferracchiati, produzione del Teatro Stabile dell’Umbria e Centro Teatrale MaMiMò. Lo spettacolo viene selezionato per la Biennale Teatro 2017. 45. Festival Internazionale del Teatro di Venezia da Antonio Latella insieme a Todi is a small town in the center of Italy e a Peter Pan guarda sotto le gonne.
The Baby Walk Theater Company
Una visione collettiva
La Compagnia The Baby Walk nasce nel 2015 con la stesura e l’avvio della Trilogia sull’Identità.
Il progetto, ideato da Ferracchiati, è un’indagine in tre capitoli sul tema dell’identità di genere. Il gruppo utilizza diversi linguaggi: parola, danza e video. In particolare è indagato il rapporto tra cinema-teatro e tra danza-parola. Ogni progetto, anche se legato agli altri, è un “punto e a capo”. Si ricomincia, si rimette in discussione tutto dalla base, per questo i lavori proposti e realizzati possono anche essere differenti gli uni dagli altri, ma conservano una matrice comune. The Baby Walk, in questo senso, vuole essere un crocevia pulsante di idee e azioni. The Baby Walk sono: Liv Ferracchiati (regista/autore, a volte, anche in scena), Greta Cappelletti (dramaturg/autrice, a volte, anche in scena), Laura Dondi (costumista/danzatrice), Linda Caridi (attrice), Chiara Leoncini (attrice), Alice Raffaelli (attrice/danzatrice), Lucia Menegazzo (scenografa), Giacomo Marettelli Priorelli (light designer/attore), Andrea Campanella (videomaker). The Baby Walk Peter Pan nei giardini di Kensington è il romanzo meno conosciuto di J.M.Barrie. The Baby Walk - o Piccolissima Passeggiata, nella versione italiana – è il nome del sentiero riservato ai bambini. Sentiero stretto, ma l’unico lungo abbastanza da attraversare tutto il parco, dal cuore fino all’estremità orientale e l’unico che incroci la Serpentine, il corso d’acqua che porta all’isola.
Bio Andrea Panigatti
Attore classe 1987 - Si diploma nel 2010 alla scuola d’arte drammatica Paolo Grassi di Milano.
Partecipa a numerosi laboratori tra cui L’isola della pedagogia tenuto da Anatolij Vasil'ev, e al progetto di alta formazione per attori "Fuoco alla Paglia". Lavora come attore in teatro, in radio e in video. Fonda l’Associazione Culturale Teatro dei Gordi nel 2010 e nel 2013 ne diventa Rappresentante Legale. Con la propria associazione produce e partecipa a diversi spettacoli, i quali ricevono premi e riconoscimenti. Nel 2019 la compagnia riceve il Premio Hystrio - Iceberg. Dal 2015 fa parte del collettivo Generazione Disagio.
Dal 2013 al 2016 è stato socio e membro del Consiglio Direttivo dell’Associazione Culturale IT-Independent Theatre. Ha lavorato con diversi registi e pedagoghi Lorenzo Loris, Serena Sinigaglia, Michela Marelli, Danio Manfredini, Roy Maliach, Maurizio Schmidt. È stato assistente di Maria Consagra. Da diversi anni si dedica all’insegnamento e alla formazione. Ha una particolare attenzione al teatro ragazzi, e al teatro con ragazzi con disabilità. Lavora dal 2017 con il Teatro del Buratto e insegna presso la scuola del Teatro Giuditta Pasta di Saronno e per la cooperativa Coesa in diverse scuole di Milano.
I Gordi
Il Teatro dei Gordi è una compagnia teatrale indipendente formata da un gruppo di artisti diplomati alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano. Dal 2010 i Gordi si incontrano e lavorano insieme per creare spettacoli teatrali, condividere esperienze di formazione e realizzare progetti culturali. Si nutrono di incontri e di collaborazioni e nelle proposte artistiche difendono il lavoro di creazione collettiva. Con il progetto T.R.E – Teatro in rete per emergere (2015) i Gordi vincono il bando Funder35 di Fondazione Cariplo, potenziando la loro struttura organizzativa. Dal 2015 la compagnia centra la propria ricerca su un teatro non verbale, fisico, per attori con maschere e senza maschere, che mira a superare le barriere linguistiche con il pubblico. Nel 2019 la Compagnia riceve il Premio Hystrio-Iceberg che menziona I Gordi come uno dei gruppi più interessanti della scena teatrale milanese e italiana. Nel 2020 debuttano con il loro ultimo spettacolo alla Biennale di Venezia e nello stesso anno ricevono il Premio nazionale della critica teatrale.
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