"DALLA TERRA ALLA LUNA"
FEERIE IN DUE TEMPI E UNDICI QUADRI
DI CARLO II COLLA
Lo spettacolo Dalla Terra alla Luna,
rappresentato dalle marionette della Compagnia Lupi al Teatro
D’Angennes di Torino e dalla Compagnia Colla al Teatro Gerolamo di
Milano, ebbe, sul finire dell’800, un successo maggiore di quanto
non avesse ottenuto l’operetta cui si ispirava, Le voyage dans la
Lune di Offenbach. La corsa agli armamenti degli Stati Europei, gli
intrighi e le manovre delle grandi dinastie imperanti, le imprese e
le conquiste coloniali, gli eventi politici e sociali costituirono
argomenti accattivanti per un impianto drammaturgico di facile
coloritura operettistica.
E poi c’era il mondo della Luna, con
i suoi paesaggi, le terrazze aeree, le sale dorate, un’occasione
squisitamente teatrale per invenzioni fantastiche e per dialoghi
densi di ironia, talora anche amara, sugli usi e sui costumi del
mondo terrestre in stridente antitesi con il magnifico mondo lunare.
Con questa edizione, ripresa da Eugenio
Monti Colla nel 1993 e presentata al Festival dei Due Mondi di
Spoleto, si è voluto accentuare, non soltanto il gusto teatrale
legato al fenomeno della féerie musicale, anticipatrice di quello
che sarebbe stato il genere operettistico prima, e della commedia
musicale poi, ma soprattutto, il carattere parodistico caro allo
spettacolo di marionette, che diede vita a un ricchissimo filone
teatrale in cui venivano trattati argomenti politici e sociali e, più
generalmente, tutta l’attualità dalla fine del XIX secolo agli
anni della censura fascista.
“C’era una volta un principe…”:
a un tale inizio di natura fabulistica, cui si affiancano la
malinconia e la mestizia del giovane erede al trono di Vlanandia
immerso nel chiarore lunare di romantiche notti, fanno da
contrappunto i personaggi della regina, permanentemente
singhiozzante, del re, assolutista e dispotico, deciso ad affermare
la propria volontà con il sollecitare e vanificare repentinamente
ogni tentativo di mediazione fra l’opinione e l’obbedienza
passiva; di un ministro compiacente, intrigante e perduto nella
vanità di una sapienza mai esercitata; e infine, di un buffone
dotato di buon senso e acume critico, nella funzione di controcanto
al gioco dei potenti, epigono della “maschera” teatrale, erede
del drammatico fool, con funzione di personaggio comico nel teatro
popolare. Attorno a essi ruotano figurazioni teatrali antitetiche:
dal gruppo degli astronomi, fatui e vuoti “docenti” di dottrine
astruse e contraddittorie, a quello degli operai, dei valletti o dei
militari.
Coevo delle realizzazioni
cinematografiche di Meliès, lo spettacolo propone un mondo della
Luna dove i volti argentati sono racchiusi in cerchi o limitati da
forme che ripetono le fasi lunari, dove gli abiti sontuosi rievocano,
seppur lontanamente, la ieraticità delle vesti sacerdotali
dell’antico Egitto, mescolata a strutture geometriche e floreali.
musica di Corrado Gualtieri
direzione e revisione musicale a cura di Danilo Lorenzini
scene di Ugo Bellio, Achille Lualdi, Antonio Rovescalli e Cesarino Monti
scene di Ugo Bellio, Achille Lualdi, Antonio Rovescalli e Cesarino Monti
ripristinate e integrate da Franco Citterio
costumi di Carlo II Colla e Eugenio Monti Colla
alcuni costumi sono realizzati nell’ambito di un progetto didattico che ha coinvolto studenti e insegnanti dell’Istituto Professionale Kandinsky di Milano
direzione tecnica di Tiziano Marcolegio
luci di Franco Citterio
regia di Eugenio Monti Colla
ripresa da Franco Citterio e Giovanni Schiavolin
i marionettisti
Franco Citterio, Maria Grazia Citterio, Piero Corbella,
Camillo Cosulich, Debora Coviello, Carlo Decio, Cecilia Di Marco,
Tiziano Marcolegio, Pietro Monti, Giovanni Schiavolin, Paolo Sette e Lorenzo Schiavolin
apprendiste marionettiste Veronica Lattuada, Michela Mantegazza
voci recitanti (edizione registrata nel 1993)
Marco Balbi, Roberto Carusi, Fabio Mazzari,
Lisa Mazzotti, Gianni Quillico, Franco Sangermano
i musicisti (edizione musicale registrata nel 1993)
Danilo Lorenzini, Luca Santaniello, Igor Manuele Congedo, Antonio Papetti
cantanti
Sonia Turchetta, mezzosoprano; Filippo Pina, tenore; Marco Elisetti, baritono
produzione
ASSOCIAZIONE GRUPPORIANI – MILANO
Comune di Milano – Teatro Convenzionato
da venerdì 27 dicembre 2019 a domenica 5 gennaio 2020
venerdì 27 dicembre ore 20.30
da sabato 28 dicembre a domenica 5 gennaio ore 16
mercoledì 1 gennaio riposo
al Piccolo Teatro Grassi
via Rovello, 2 – Milano
M 1 fermata Cordusio – tram 1, 3, 4, 7, 12, 14, 16, 18, 19, 27 – bus 57, 58
Prenotazioni tel. +39.02.4241.1889
tel. promozione pubblico e proposte culturali: 02.72.333.216
per acquisti e prenotazioni al telefono, pagamento con carte di credito, applicazione di una prevendita pari al 5% del prezzo del biglietto
biglietti
platea intero euro 25,00 / ridotto fino a 25 anni euro 17,00 / ridotto anziani euro 12,50 / ridotto ragazzi fino a 12 anni euro 10,00 // balconata intero euro 22,00 / ridotto fino a 25 anni euro 15,00 / ridotto anziani e ragazzi fino a 12 anni euro 10,00
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