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giovedì 15 marzo 2018


TEATRO LINGUAGGICREATIVI DI MILANO
"SOSPIRI. UN AMORE DI CONTRABBANDO"
DI E CON GABRIELE GENOVESE
REGIA DI ELISABETTA CAROSIO

16, 17 e 18 marzo 2018
Sospiri. Un amore di contrabbando ci racconta di Mimì, che con la sua alfetta carica di “bionde”, ci conduce tra le storie di chi ogni giorno desidera, perde, insegue e fugge, rimpiange ricchezze mai possedute e spera ciò che sembra impossibile.

A quale velocità viaggia l’amore? A quale velocità viaggia una macchina di contrabbandieri?
Molto veloce… e forse l’amore è una merce di contrabbando, è qualcosa da nascondere, qualcosa di vietato, specialmente se gli oggetti cui si rivolge amore non sono oggetti canonici, ma oggetti carichi di quella diversità e di quella straordinarietà che è propria del sogno.

“Mimì tussi tussi” vive nel sud Italia in una città che assomiglia alla Brindisi degli anni 80, centro di grande smistamento delle “bionde”, le sigarette di contrabbando che dalla periferia della penisola raggiungevano ogni centro, prima che una famosa operazione di polizia, l'operazione Primavera,
ponesse fine a un commercio su cui si basava l'economia di interi quartieri, di intere famiglie. Mimì non è un contrabbandiere qualunque, lui guida l'alfetta meglio di tutti gli altri, veloce e sicuro. Tutto il tempo che non passa a guidare Mimì lo passa tra casa di sua madre e la spiaggia. Passa così tanto tempo in spiaggia che gli è venuta una tosse che non passa più e così il suo soprannome è stato cambiato: da “Mimì fuci fuci”(fuggi fuggi) è diventato “Mimì tussi tussi”. Alcuni dicono che è “nu poco scemo” perché “va credendo alle sirene”, ma Mimì non è scemo: lui ha visto e sa cose che chi non ha visto non può capire. Lui è stato amato e attende il ritorno della sua sirena. Ogni giorno porta un piatto con del cibo preparato da sua madre in riva al mare e ogni giorno quando lo ritrova vuoto gioisce che lei abbia gradito il suo dono. Attende, Mimì. Per anni attende, ma un giorno decide di fare qualcosa che cambierà il corso di molte vite. Altri amori giudicati impossibili, impropri, mostruosi, ridicoli e magici popolano questo mondo di persone che non hanno niente da perdere e l'amore domina tutto come una forza misteriosa capace di dare la vita.

NOTE DI REGIA 
Secondo spettacolo di un'ideale trilogia di un Sud fantastico, dopo “Brevi giorni e lunghe notti. Storie di straccioni, di porci e di re”, “Sospiri. Un amore di contrabbando” si inscrive in un percorso che “Compagnia Lumen. Progetti, arti, teatro” porta avanti parallelamente alla prosa contemporanea e al teatro per l'infanzia. Si tratta infatti di uno spettacolo di narrazione che si genera a partire da una raccolta di materiali che Gabriele Genovese opera rispetto alla propria terra di origine: il Salento.

Attingendo a storie di cronaca reale, storie famigliari e leggende, l'attore crea un microcosmo in cui la barriera tra la realtà e il sogno si fa labile. I personaggi prendono vita dalle parole e dentro le parole riscompaiono agilmente lasciando la scena l'uno all'altro, portando la loro lingua dal sapore antico, il loro colore e la loro essenza con pochi tratti efficaci e capaci di parlare alla contemporaneità. Il piccolo mondo che si ricostruisce sulla scena e nella percezione degli spettatori, quella città portatrice di storie, è infatti sempre un paradigma che ha possibilità di declinarsi all'oggi e ne riflette le dinamiche, anche le più violente. Questa cittàpaese, simboleggiata sulla scena da pochi elementi che richiamano il mondo del contrabbando e il porto, è il contenitore aspro di sogni inammissibili, il bacino di provenienza di merci illegali, il luogo dentro di noi in cui non vogliamo guardare, quello in cui la deformità e la diversità hanno un valore, in cui tutto va più veloce di quanto possiamo controllare. In questa storia l'amore in tutte le sue forme è forza che travolge e lascia in terra. L'amore non salva forse dalla morte, ma ciò che sopravvive negli occhi degli spettatori è il loro stesso desiderio di amare liberi dai condizionamenti sociali, a una velocità commensurata a quella del cuore e non a quella dei rituali sociali.

INFO: biglietto: 14,00 euro | orario: venerdì e sabato ore 20:30 - domenica ore 19:00
Teatro Linguaggicreativi – via Villoresi , 26 – Milano - Tel. 0239543699  biglietteria@linguaggicreativi.it

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