Post Più Recenti

.

domenica 12 novembre 2017

"SHAKESPEARE LAB"
OFF OFF THEATRE DI ROMA
DALLA TRADIZIONE 
AL TEATRO CONTEMPORANEO

Lunedì 13 novembre ore 21.00
Gran finale, lunedì 13 novembre all'Off/Off Theatre di Roma, per Shakespeare Lab, seconda edizione del progetto “Tradizione - Il teatro di domani”, lanciato da Davide Sacco e Ilaria Ceci. Il nuovo teatro della capitale ospiterà la tappa conclusiva del viaggio attraverso l'opera del Bardo iniziato il 20 settembre scorso da 27 giovani professionisti selezionati su bando pubblico e guidati, attraverso meeting, workshop e incontri, da maestri come Stefano Benni, Emma Dante, Mariano Rigillo, Tato Russo e Raimondo Guarino.

Gli attori, autori e registi coinvolti – tutti under 35 – si sono divisi in 5 gruppi con a disposizione 30 ore di sala prove, e hanno lavorato a loro discrezione su una o più opere di Shakespeare, scrivendone e mettendone in scena una rielaborazione in chiave contemporanea.


Nel corso della serata sarà presentato un estratto di 15-20 minuti dei 5 lavori realizzati. Una Giuria di settore decreterà un vincitore, a cui sarà assegnato un premio di produzione di €1.000 e l'opportunità di debuttare in residenza presso il Festival Internazionale Quartieri dell'Arte. Una Giuria di critici assegnerà il Premio Stampa, consistente nell'abbonamento per tutti i membri del gruppo alla stagione dell'Off Off Theatre. La Giuria popolare, costituita dal pubblico presente, sceglierà uno spettacolo che debutterà in un teatro romano con un premio di produzione di €500,00. Tradizione Teatro si impegnerà inoltre a distribuire lo spettacolo vincitore, dopo il debutto nazionale presso Quartieri dell'Arte.

Le scelte dei partecipanti si sono focalizzate su alcuni aspetti particolari dell'opera shakespeariana. Grande, naturalmente, il fascino suscitato da Amleto, che in FAMIGLIA di Alberto Fumagalli diventa lo spunto per una metafora sulla degenerazione dei rapporti familiari - regia di Luca Trezza, interpreti Matteo Francesconi, Francesca Muoio e Valerio Rosati - e un viaggio oltre i confini della vita ne LA CENA DEI MANCINI di Manuela Barrocci, diretto da Riccardo Parravicini e interpretato da Francesco Chiliberti, Erica Lauro, Giordana Morandini, Alessio Rizzitiello. Cattiveria, passione e potere sono al centro di RICICLAGGIO DI UMANO SPORCO - firmato da Maurizio Capuano per la regia di Valentina Mignogna, con Roberto Castello, Dalila Cozzolino, Daniela Duchi, Alessandro Giova – e IL RE SI ALZA di Federica Terribile, regia di Alessandro Di Murro con Domenico Bisazza, Rosa Didonna, Silvia Ferraro, Elisa Franchi, Michele Nardi. Mentre Veronica Cinque, Claudia Lerro e Diletta Masetti firmano, dirigono e interpretano un lavoro dedicato alla violenza sulle donne attraverso le storie di Ofelia e Desdemona (titolo in via di definizione).

L'obiettivo del progetto, condiviso da SIAE che sostiene l'iniziativa contribuendo anche con i premi di produzione, è creare una solida rete e connessione tra operatori del settore, nella forte convinzione che lavorare generi altro lavoro, e che creare opportunità sia oggi l'unico modo di agire e reagire a un sistema che non sempre sostiene e tutela i giovani. Un percorso, quindi, dalla formazione alla produzione per creare e far nascere il teatro di domani.

Biglietti: € 15,00 – ridotto € 10,00
www.tradizioneteatro.com

FAMIGLIA di Alberto Fumagalli
Regia Luca Trezza
Con Matteo Francesconi, Francesca Muoio e Valerio Rosati.
Uno studio su Amleto, inserito in un contesto rustico/materiale. Siamo all'interno di una famiglia: Padre, Madre e Figlio sono a tavola, la zuppa che scotta è nel mezzo Ed ecco apparire/riapparire i dissapori, i ricordi, i fantasmi e le voglie dei personaggi. La zuppa diventa così il riflesso di un nucleo familiare insano, che bolle, ustiona, e si raffredda all'improvviso.

RICICLAGGIO DI UMANO SPORCO di Maurizio Capuano.
Regia Valentina Mignogna.
Con Roberto Castello, Dalila Cozzolino, Daniela Duchi, Alessandro Giova.
Come si rapportano quattro personaggi cattivissimi rinchiusi dentro la stessa stanza? La domanda è semplice. Ma metti che i cattivi li abbia scritti Shakespeare. E metti che la stanza nasconda delle speciali sorprese...

LA CENA DEI MANCINI di Manuela Barocci.
Regia Riccardo Parravicini.
Con Francesco Chiliberti, Erica Lauro, Giordana Morandini, Alessio Rizzitiello.
Alcuni personaggi della tragedia di Amleto si incontrano nell'aldilà e, intorno a un tavolo apparecchiato, discutono delle azioni compiute in vita tra mille dubbi e rimorsi.

TITOLO DA DEFINIRE di Veronica Cinque, Claudia Lerro, Diletta Masetti
Regia Claudia Lerro
Con Veronica Cinque e Diletta Masetti
Nell'Otello di Shakespeare si legge: "E' innaturale la morte che uccide per amore". Mai come nel nostro tempo, nel nostro presente (o forse così, purtroppo, è sempre stato!) queste parole si fanno attualissime e s'incarnano nel dolore di tutte le donne uccise o ferite da ciò che, illudendosi, hanno chiamato amore. In particolare, si racconta il tema della donna vittima di violenza attraverso le storie di Ofelia e Desdemona, entrambe rilette in una logica eterna e quindi atemporale.
Il gruppo, composto da sole tre donne, non poteva ignorare la condizione della donna e di quella cosa "tanto dolce e fatale", che spesso devia irrimediabilmente le nostre vite: l'amore.

IL RE SI ALZA di Federica Terribile
Regia Alessandro Di Murro
Con Domenico Bisazza, Rosa Didonna, Silvia Ferraro, Elisa Franchi, Michele Nardi.
“Non c’è niente né di buono né di cattivo che non sia il pensiero a renderlo tale”. La Sete è il punto di partenza di questa ricerca. Potere, Approvazione, Conoscenza, Giustizia, Amore. Cinque persone si trovano a condividere uno spazio molto limitato. Il labile confine tra la legge della sopravvivenza e la collaborazione, tra il pensiero e l'azione, tra il bene e il male, è minato dalla sete che domina ognuno di loro.

“Noi sappiamo quello che siamo, ma non sappiamo quello che possiamo essere”. La perfetta teatralità dei personaggi shakespeariani si insinua nel comportamento e nei pensieri dei cinque ignari protagonisti. La luce, che nei drammi del Bardo mette sempre i protagonisti a confronto con la propria coscienza, viene improvvisamente a mancare nella rappresentazione, lasciando che le ombre arse delle piccole realtà quotidiane si trasformino in fameliche streghe notturne. L'unica cosa che resta da fare è urlare come “Il Re che si alza”: Give me some lights. Away!  

Nessun commento:

Posta un commento