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giovedì 25 febbraio 2016

DUE OPERE DEL TRITTICO DI PUCCINI
"SUOR ANGELICA" E "GIANNI SCHICCHI"
SUL PALCO LA COMPAGNIA GIOVANILE INCANTO
TEATRO ROSMINI DI BORGOMANERO

Sabato 27 febbraio 2016
h 21.00

La Scuola Musicale Incanto di Paruzzaro diretta da Maria De Micheli e dal 2015 fondatasi anche in Compagnia Giovanile Incanto, torna ad affrontare l’opera con due dei tre atti unici del trittico Pucciniano, Il Tabarro, Suor Angelica e Gianni Schicchi.

L’utilizzo delle immagini per rendere l’ambientazione scenica, pur in un teatro minimalista, sono tese a trasportare lo spettatore nei luoghi e nelle ore di svolgimento delle azioni.

Per Suor Angelica, la regista, Maria De Micheli, ha voluto scavare profondamente nell’animo dei personaggi, nella profonda differenza tra le anime pacate delle consorelle di Angelica, e lei stessa, tormentata e silenziosa, chiusa nel proprio dolore, che si svelerà mentre si dipana la storia.

Per Schicchi, è stata una scelta precisa quella di trattare i personaggi, spinti solo dal desiderio e dalla bramosia dei soldi, come delle bambole, dove la loro falsità si esprime sui loro volti agghindati proprio come tali.


Trama
SUOR ANGELICA

Suor Angelica è un'opera lirica in un atto di Giacomo Puccini, su libretto di Giovacchino Forzano.

La prima assoluta ebbe luogo il 14 dicembre 1918 al Metropolitan di New York con Geraldine Farrar, Flora Perini e Minnie Egener e fino al 2009 ha avuto 74 rappresentazioni.

È tra le poche opere a contenere solo personaggi femminili.

L'azione si svolge in un monastero, verso la fine del XVII secolo.

Suor Angelica da sette anni è in un monastero per volontà della sua aristocratica famiglia che l'ha costretta alla clausura per aver avuto un figlio al di fuori del matrimonio.

Nonostante la vita di preghiera non può però dimenticare il bambino avuto dall'illecita relazione che fu la causa del suo ritiro dal mondo.

Per sette anni ha atteso una visita e grande emozione suscita nella suora la notizia dell'imminente arrivo di sua Zia Principessa.

Ma la donna, divenuta amministratrice dei beni di famiglia dopo la morte dei genitori di Angelica, le chiede di firmare un atto di rinuncia al patrimonio, mentre implacabile le annuncia che il suo bambino è morto.
Disperata, Angelica decide di suicidarsi ingerendo un veleno distillato con i fiori raccolti nel giardino del convento.
In preda al rimorso per il peccato commesso, la suora invoca la Vergine che le appare circondata di luce e accompagnata da una musica celestiale.

In segno di perdono la Madonna sospinge un bimbo fra le braccia della morente.

Trama
GIANNI SCHICCHI

Il tema di Gianni Schicchi e la sua fortunata scelta, è da attribuire a Puccini, il quale leggeva spesso Dante e aveva sempre con sé un'edizione tascabile del capolavoro. Il Maestro era contento di musicare un argomento così vivace e divertente.

La fonte primaria del soggetto dell'opera è in un breve episodio contenuto nel trentesimo canto dell'Inferno, dove il protagonista viene condannato in quanto «falsatore di persone». A sua volta anche Dante si era ispirato a un fatto realmente accaduto: lo Schicchi, appartenente alla famiglia Cavalcanti, sostituendosi al cadavere di Buoso Donati, dettò un falso testamento in favore del figlio di costui, Simone, diseredato dal padre, lasciando per sé una cavalla di pregio.

Nella sua casa di Firenze (anno 1299) è spirato Buoso Donati e i parenti lo vegliano in preghiera. Ma poiché corre voce che Buoso abbia lasciato i suoi beni ai frati, la veglia viene interrotta per aprire il testamento, che conferma la fondatezza delle dicerie. Rinuccio, fidanzato di Lauretta, figlia di Gianni Schicchi, propone alla famiglia di ricorrere ai consigli del futuro suocero, che ritiene uomo astuto e accorto. Zita, detta la Vecchia, protesta all'arrivo di Schicchi, a causa delle sue origini plebee e costui, offeso, se ne andrebbe, senza le implorazioni di Lauretta. Subito Gianni elabora un piano che diventa a tutti chiaro quando, contraffacendo la voce di Buoso, risponde al dottor Spinelloccio, venuto a informarsi della salute del paziente. Pertanto manda a chiamare il notaio e, messosi a letto travestito da Buoso, detta il nuovo testamento, destinando i beni più ambiti per sé: la casa di Firenze, la mula, i mulini di Signa. Né i parenti possono protestare senza svelare la truffa e quindi incorrere nella giusta punizione. Dopo aver scacciato tutti dalla casa che è ormai divenuta sua proprietà, mentre Rinuccio e Lauretta amoreggiano sul balcone, egli si rivolge al pubblico, spiegando di aver tanto osato per il bene dei due fidanzati e reclama l'attenuante.

Sabato 27 febbraio 2016
h 21.00
SUOR ANGELICA E GIANNI SCHICCHI

Da: Giacomo Puccini
Di Compagnia Giovanile Incanto
Regia: Maria De Micheli


Ingresso Intero € 10.00
Ridotto under 14 € 5.00

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