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domenica 3 gennaio 2016

"IL BOSCO SUITE PER DUE ANIME ALLO SPECCHIO"
DRAMMA DI UNA VITA DI COPPIA
AL TEATRO LIBERO DI MILANO

David Mamet è un drammaturgo, sceneggiatore, produttore cinematografico, regista e saggista statunitense. È stato nominato due volte agli Oscar: nel 1983 per la sceneggiatura de Il verdetto e nel 1998 per la sceneggiatura di Sesso & potere. Tra i suoi più grandi successi oltre alla pièce in scena al Teatro Delfino, si ricorda Glengarry Glen Ross che gli è valso nel 1984 il Premio Pulitzer. “Il Bosco è uno dei più impressionanti, lucidi e spietati ritratti della vita di coppia, dei fantasmi dello stare insieme, dell’atroce distanza, che può farsi lancinante e tragica, tra chi si ama, o forse cerca di amarsi”, spiega il regista Antonio Mingarelli.

Per Ruth e Nick, i protagonisti della pièce Il Bosco, l’interrogativo essenziale è la possibilità degli uomini di essere liberi e di riuscire ad amare. La risposta provano a darla i due personaggi, che decidono di allontanarsi dal frastuono della città per qualche giorno, rifugiandosi nella pace di una casa sul lago, completamente immersi nella natura. I due sono convinti che il silenzio li aiuti nella scoperta reciproca, come se il caos cittadino impedisca agli individui di ascoltarsi. Nick ricorda i periodi passati in campagna da ragazzino e la convinzione ancora valida di poter vivere veramente soltanto in quell’ambiente. Nick e Ruth sono alla ricerca di autenticità e credono di trovarla nell’aria pura, nel silenzio del bosco, nel volo degli uccelli.

“La metafora della natura è onnipresente. Mamet evita ogni psicologismo, colloca i due protagonisti in una villeggiatura dell’‘anima’, intreccia i loro pensieri con quelli della Natura. E’ una natura misteriosa, insondabile, a tratti perturbante, inquietante, feroce. Respiriamo insieme a Ruth e Nick, immaginiamo attraverso i loro occhi, ci interroghiamo sulla natura umana e sui rapporti tra gli individui, sullo scarto fondamentale tra solitudine e convivenza, tra sentimento e desolazione”, racconta Mingarelli. “La regia di questo spettacolo cerca di sottolineare per evocazione, più che per descrizione, il rapporto che Mamet stabilisce tra Natura e Uomo. Pochi elementi di scena significativamente essenziali, scelti per tracciare, come in un gioco di scatole cinesi, un confine superabile, omogeneo, tra esterno e interno. Ogni stanza conduce a un’altra stanza, in un gioco di specchi fra interiorità ed esteriorità oggettiva e soggettiva, del mondo che ci circonda e del nostro animo. La direzione degli attori punta a evitare ogni traccia di minimalismo espressivo, ma punta sulla dolente carica espressiva dei corpi degli interpreti, nella ricerca di un equivalente ‘Naturale’ degli sconvolgimenti climatici cui i personaggi assistono nella loro strana, inquietante, villeggiatura”.

Regia di Antonio Mingarelli
con Silvia Giulia Mendola e Alberto Onofrietti
produzione PianoInBilico




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