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lunedì 28 dicembre 2015

AL TEATRO COCCIA DI NOVARA
IL MUSICAL PIU ACCLAMATO DI TUTTI I TEMPI
"MY FAIR LADY"

“Vorrei danzar con te, la notte e il di così e stringerti a me.
Vorrei cantar con te, vorrei sognar con te perché sei tu l’amor…”

My Fair Lady è uno dei musical più famosi, tradotti ed amati nel mondo così come la sua versione cinematografica del 1964, con Audrey Hepburn e Rex Harrison, che fece incetta di Oscar.

Grazie al film, il musical ha fatto il giro del mondo e così tutti ricordano le sue musiche, i suoi eleganti costumi e la romantica e divertente storia di Eliza, la giovane fioraia che diventa una gran dama per merito delle cure del professor Higgins.

Questa edizione di My Fair Lady accompagna la “favola possibile” di Eliza con un ritmo serrato, un dialogo brillante, i movimenti coreografici energici e corali e, certamente non da ultimi, i ricchi e favolosi costumi e la scena capace di sottolineare sia i momenti burleschi che quelli romantici, ma ancor più di tutto: la musica! A lei, probabilmente, si deve una buona parte di quel miracolo che è My Fair Lady: un classico del teatro musicale che continua ad essere sempre giovane e seducente.

Note di regia

Uno dei problemi che molti si pongono nel riportare in scena i classici del teatro musicale è che gran parte del repertorio non si allinea con i presunti valori attuali. I veri o falsi problemi di rendere contemporanee tali opere sono spesso motivo di elaborazione di una moltitudine di note di regia giustificative di ciò che in fondo non ha bisogno di giustificazione. La soluzione è dunque di lasciare My Fair Lady semplice, elegante ed affascinate come in originale perché è questa la magia dello show. La sceneggiatura è certamente già forte e di prima classe, essendo il nucleo della storia costruita sul “Pigmalione” di George Bernard Shaw; ma i numeri ballati, le così tante e splendide canzoni (da “La rana in Spagna” a “Vorrei danzar con te”), il bel canto, la recitazione sciolta e l’eleganza dei costumi e della scena, le danno quel senso di gioia tutta da godere. C’è gioia in tutto: solisti, ensemble e spettatori, perché My Fair Lady è una favola possibile e già per questo ci attira, ci ispira e ci fa sperare. La storia, le canzoni e i personaggi che ti sono già familiari (chi non conosce My Fair Lady?) prendono vita davanti a te e ti invitano a sognare, amare e cantare le melodie di questo straordinario classico del teatro musicale che continua ad essere sempre giovane e seducente. Un divertimento dal vivo, frizzante ed avvincente, che saprà rapire il pubblico per due ore di spettacolo da passare piacevolmente.
Corrado Abbati

Argomento

Il professor Higgins, noto studioso di fonetica, dopo una serata all’opera, si imbatte nella giovane fioraia Eliza Doolittle ed è a tal punto colpito dai suoi modi rozzi e dal suo parlare sgraziato, da scommettere con un suo collega e amico, il colonnello Pickering, che riuscirà a trasformare, tempo sei mesi, la cenciosa fioraia in una raffinata donna degna dell’alta società.

La giovane si trasferisce dunque in Wimpole Street a casa del professore dove la governante, signora Pearce, la renderà presentabile con abiti nuovi e un bel bagno caldo.

Il padre di Eliza, il gaudente Alfred, amante delle buone bevute in compagnia, saputo dell’interesse del professore per la figlia, si presenta per sfruttare la situazione e scroccare qualche sterlina.

Higgins è comunque favorevolmente impressionato da quest’uomo e, a modo suo, lo aiuterà.

Hanno dunque inizio le laboriose lezioni volte a far perdere alla ragazza le terribili inflessioni dialettali.

Dopo un primo fallito tentativo di presentare Eliza in società (alle corse ad Ascot), il professore Higgins può finalmente considerare riuscita la sua opera allorché Eliza ottiene unanime apprezzamento al gran ballo della Regina di Transilvania.

Per Higgins e il suo amico colonnello Pickering, l’esperimento può così dirsi concluso ed, ignorando la ragazza, si congratulano a vicenda.

Eliza si sente oltraggiata, frustrata e incompresa. Arrabbiata e delusa abbandona la casa del professore e accetta la tenera comprensione del giovane aristocratico Freddy Eynsford-Hill che si è sinceramente innamorato di lei al ballo.

Eliza vorrebbe tornare ad essere quella che era prima dell’incontro con Higgins, ma ormai ha una nuova personalità e questa le impedisce di tornare alla vecchia vita e d’altra parte è ormai profondamente innamorata del suo maestro.

Accompagnata da Freddy vuole comunque tornare al mercato di fiori a Coven Garden ed è qui che reincontra suo padre che, diventato ricco grazie all’interessamento proprio di Higgins, decide di sposarsi e di condurre una vita borghese, ma intanto festeggia passando la notte a bere e a cantare con gli amici.

Higgins intanto è rimasto solo e soltanto adesso si accorge dell’importanza di Eliza e confessa che non può vivere senza di lei.

Eliza è ora giudice-arbitro del proprio destino: sceglierà il burbero Higgins o il tenero Freddy?

...Beh.. al cuor non si comanda! O no?


Testi e Liriche di Alan Jay Lerner - Musiche di Frederick Loewe
su licenza esclusiva di
TAMS-WITMARK MUSIC LIBRARY, INC. - 560 Lexington Avenue, New York, New York 10022, U.S.A

Prima rappresentazione: New York, Mark Hellinger Theatre, 15 marzo 1956

Adattamento e regia di Corrado Abbati
Scene Stefano Maccarini – Coreografie Giada Bardelli – Costumi Artemio Cabassi
Produzione InScena S.r.l.


FONDAZIONE TEATRO COCCIA ONLUS
Via f.lli Rosselli, 47 - 28100 Novara (NO) – P. Iva 01980910036 – Tel. +39.0321.233200 – Fax +39.0321.233250

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