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martedì 27 maggio 2025

TEATRO STREHLER DI MILANO
PRIMA ITALIANA ASSOLUTA
"WORK AND DAYS"
FC BERGMAN

Dal 28 al 30 maggio 2025
Il collettivo fiammingo FC Bergman, Leone d’Argento alla Biennale Teatro 2023, torna al Piccolo dopo il successo dell’originalissimo The Sheep Song, applaudito dal pubblico dell’edizione 2022 del Festival internazionale di teatro Presente Indicativo. Stef Aerts, Joé Agemans, Thomas Verstraeten e Marie Vinck presentano ora, al Teatro Strehler, in prima italiana assoluta e per sole tre eccezionali repliche Works and Days, nuova creazione ispirata a Le opere e i giorni di Esiodo.

Con The Sheep Song – presentato all’edizione 2022 del Festival Presente Indicativo – il collettivo fiammingo FC Bergman, Leone d’Argento alla Biennale Teatro 2023, aveva innalzato quello che definiva «un peana alla libertà dell’individuo e alla possibilità di manipolare la vita».

Della loro nuova creazione, Works and Days, ispirata a Le opere e i giorni di Esiodo, gli artisti parlano come di «un autentico inno all’inarrestabile potere del gruppo e alla sconfinata potenza della natura». Nell’VIII secolo a.C., il poeta greco dedicò al fratello un poema, nel quale fissava una serie di suggerimenti sull’arte dell’agricoltura. L’opera divenne una sorta di almanacco contadino in forma di versi, che combinava i consigli tecnici a un racconto più generale a carattere etico e didascalico.

La creazione degli FC Bergman, che abiterà per sole tre eccezionali recite, la grande sala di largo Greppi, affida alla forza del gesto e a una intensa drammaturgia fisica, che non necessita di parole, il compito di intrecciare i linguaggi del teatro e della danza, evocando una riflessione sul legame, sempre più fragile, tra l’umanità e il pianeta.

Works and Days è un inno corale alla potenza della natura e alla capacità di una comunità di armonizzare i propri costumi e le proprie leggi con quelle della terra e con i ritmi delle stagioni: una riflessione antica e, al contempo, urgente e contemporanea sul tema della sostenibilità, che oggi più che mai ci interroga e ci chiama a un’assunzione di responsabilità condivisa.


«[…] poeticamente, abita / l’uomo su questa terra» (da In leggiadro azzurro fiorisce): il celebre distico di Friedrich Hölderlin sembra evocare un mondo ormai a noi sconosciuto, confinato in un’epoca remota, ben distante da quella attuale in cui sempre più profondo è lo iato con la natura e con una dimensione armoniosa ed equilibrata, giustappunto “poetica”, del nostro rapporto con l’ambiente. A fotografare questa ferita, raffigurandone gli esiti distruttivi e mostrando per inverso la radicale forza salvifica di ritualità e cicli naturali che ci riportano all’essenza del dimorare sulla terra, è il collettivo belga FC Bergman, che il pubblico del Piccolo Teatro di Milano ha imparato a conoscere nel 2022 con The Sheep Song. Quale fonte di ispirazione, il poema Le opere e i giorni in cui Esiodo registra la “grammatica” delle stagioni attraverso scene di vita quotidiana e di paesaggio coniugando il taglio pittorico delle vicende descritte con una percezione acustica dei mutamenti osservati. Pittura e suono: è proprio nel segno di questo binomio che FC Bergman ricama un arazzo di immagini, movimenti, scosse e vibrazioni musicali in grado di parlarci del disordine cosmico in cui siamo immersi senza che ci sia bisogno di parole. In un intreccio di materia e spirito, splendore e mostruosità, stupore e turbamento, la maestosa allegoria sulla folle corsa di un’umanità rosa dalla moderna hybris prometeica di superare i propri limiti diventa un’invocazione a ripensare i nostri ecosistemi per coltivare tempi e spazi che ci riconnettano alla Madre Terra.
Claudio Longhi

Arare la terra in palcoscenico
Conversazione di Els van Steenberghe con Stef Aerts

Nel 2023, l’attore Stef Aerts – con la sua compagnia FC Bergman, di cui è alla guida insieme a Marie Vinck, Thomas Verstraeten e Joé Agemans – ha conquistato il prestigioso Leone d’Argento per il Teatro alla Biennale di Venezia. Hanno ricevuto il premio per il complesso della loro produzione, fatta di teatro senza parole e visivamente sorprendente. Nella primavera 2024, Aerts ha vinto un premio Ensor [il principale riconoscimento cinematografico assegnato in Belgio, N.d.R.] per la sua interpretazione nel film Wil. È passato dietro la macchina da presa per Ne moubliez mie, serie di cortometraggi realizzati sempre insieme a FC Bergman e dedicati alla riapertura del castello di Gaasbeek, nei dintorni di Bruxelles e ora, con il collettivo, porta in scena Works and Days.


Stef Aerts, come sei approdato al poema di Esiodo?

Per caso. Sfogliando alcuni testi classici, mi è improvvisamente apparso il titolo Le opere e i giorni. L’ho trovato bellissimo, e anche il resto del collettivo FC Bergman era d’accordo. Il testo, risalente al 700 a.C., si è rivelato essere il primo almanacco agricolo della storia. Esiodo dà consigli al fratello su come coltivare la terra, in quale fase lunare, e così via. L’idea di fondo è: vivi secondo il ritmo delle stagioni. Noi, come società, siamo molto lontani da questo: le nostre vite sono governate dalla tecnologia, e questo crea conflitti e ci fa desiderare di tornare alla natura. È da qui che siamo partiti.

Ci sono delle mucche in scena?

No. In The Sheep Song [spettacolo creato nel 2021 e presentato al Teatro Strehler nel maggio 2022, all’interno del Festival Presente Indicativo: per Giorgio Strehler (paesaggi teatrali)] avevamo già lavorato con un piccolo gregge di pecore, e credo possa bastare così. Qui torniamo alle origini del teatro. Sono in scena con otto attori di generazioni diverse. Non esiste testo, ma musica eseguita dal vivo. Due musicisti propongono una loro versione delle Quattro stagioni di Vivaldi. Nel frattempo, gli attori arano – sì, davvero, si può arare su un palcoscenico, anche senza che vi sia della terra – scavano, festeggiano e, man mano, diventano inutili. Più ci allontaniamo dalla natura, più perdiamo di vista il legame che ci lega a essa, più si scavano baratri anche tra di noi.

Joris Hessels [celebre attore fiammingo, N.d.R.] ha recentemente dichiarato a Knack Focus [magazine settimanale dedicato allo spettacolo, popolare in Belgio e in Olanda, N.d.R.] di essere arrabbiato con il mondo. Lo sei anche tu?

Noi non siamo persone in collera. Ma nel collettivo FC Bergman tutti siamo padri o madri e siamo in ansia per il futuro dei nostri figli. Condividiamo con il pubblico la nostra preoccupazione mostrando ciò che, in quanto umanità, abbiamo perduto per sempre. Il nostro spettacolo è una sorta di rêverie, di sogno dedicato a ciò che un tempo era normale e che ora è così tanto desiderato.
Articolo pubblicato sul giornale online Focus Knack, 20 settembre 2024

FC BERGMAN

Il collettivo teatrale FC Bergman è composto da quattro artisti: Stef Aerts, Joé Agemans, Thomas Verstraeten e Marie Vinck. Fin dalla fondazione della compagnia (2008), hanno attirato l’attenzione del pubblico e della critica per l’originalità delle loro produzioni site-specific. Nel 2013, FC Bergman è entrato a far parte di Toneelhuis, uno dei tre maggiori teatri pubblici delle Fiandre, di cui, nel maggio 2022, il collettivo ha assunto la direzione artistica, condivisa con Olympique Dramatique, Lisaboa Houbrechts, Gorges Ocloo e Benjamin Abel Meirhaeghe. Il filo conduttore del lavoro di FC Bergman è la tragedia dell’uomo comune, in lotta per espandere i propri orizzonti. Questo tema si riflette spesso nelle imponenti scenografie e installazioni all’interno delle quali gli attori si muovono e con cui si confrontano. La scenografia è la “bestia da domare”, lo spettacolo una composizione di immagini. Negli ultimi 17 anni, FC Bergman ha portato i propri spettacoli in tour in Belgio, Paesi Bassi, Francia, Austria, Svizzera, Grecia, Spagna, Italia, Inghilterra, Polonia, Stati Uniti, Lussemburgo, Norvegia, Scozia, Russia, Taiwan e Australia. La compagnia è stata ospite del Festival di Avignone nel 2016 con The Land of Nod. Nel 2021, FC Bergman ha nuovamente partecipato al festival presentando The Sheep Song [proposto anche al Teatro Strehler nel maggio 2022, nel corso della prima edizione del Festival Presente Indicativo]. Nel 2022, la compagnia è stata inclusa nella prestigiosa lista “Best Of” del New York Times per la produzione 300 el x 50 el x 30 el. Nel 2023, FC Bergman è stata ospite della Biennale di Venezia con The Land of Nod, vincendo il Leone d’Argento per il Teatro, riconoscimento che giunge a coronamento dell’intera opera della compagnia. Nella motivazione del premio conferito a FC Bergman, i direttori artistici della Biennale Stefano Ricci e Gianni Forte scrivono: « Con le loro creazioni gli artisti fiamminghi FC Bergman, ispirandosi al cinema, alla letteratura e alla storia dell’arte, amalgamando un’estetica pittorica e l’uso di una tecnologia molto avanzata con i grandi racconti allegorici medievali-biblici, plasmano un originale linguaggio di teatro danza site-specific, poetico e al tempo stesso irriverente, che rilascia una sensazione di sconcertante disagio nello spettatore. Utilizzando riferimenti, simboli e immagini profondamente radicati nella cultura e civiltà occidentale, sfuggendo alla dittatura del punto di fuga dei teatri all’italiana con prospettive organizzate in vorticosi tableaux vivants e riservandosi un margine d’imprevedibilità e improvvisazione, gli FC Bergman flirtano con i limiti del fattibile, creando delle apocalittiche favole moderne, spesso senza parole ma di sorprendente forza plastica e potere evocativo, focalizzandosi così sull’Uomo – combattuto tra il desiderio esistenziale di trascendere i propri perimetri e la paura di un cambiamento – seguendolo nelle sue commoventi odissee che si metamorfizzano poi in tragicomiche disavventure.»

Piccolo Teatro Strehler (largo Greppi – M2 Lanza), dal 28 al 30 maggio 2025

Works and days

regia, drammaturgia e scenografia

Stef Aerts, Joé Agemans, Thomas Verstraeten e Marie Vinck (FC Bergman)
con Stef Aerts, Joé Agemans, Maryam Sserwamukoko, Yorrith De Bakker,

Marie Vinck, Fumiyo Ikeda, Geert Goossens, Bonnie Elias
composizione musicale e performance live Joachim Badenhorst e Sean Carpio
costumi An d’Huys
luci Stef Aerts e Joé Agemans
produzione Toneelhuis
in coproduzione con Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa,

Les Théâtres de la Ville de Luxembourg
con il supporto del Tax Shelter del Governo Federale del Belgio, Gallop Tax Shelter

Consigliato a partire dai 16 anni
Sono presenti scene di nudo
Spettacolo senza testo

Orari: giovedì ore 19.30; mercoledì e venerdì, ore 20.30.

Durata: un’ora e 10 minuti senza intervallo

Prezzi: platea 40 euro, balconata 32 euro

Informazioni e prenotazioni 02.21126116 - www.piccoloteatro.org

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