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lunedì 22 maggio 2023

PROGETTO EUROPEO
STAGES SVILUPPO SOSTENIBILE
CINQUE AZIONI PER UN TEATRO SOSTENIBILE

Mai come in questo momento il tema della sostenibilità si lega in maniera indissolubile alle politiche culturali: l’attenzione alla crisi energetica, le strategie per farvi fronte, ma anche le soluzioni per promuovere la transizione ecologica e garantire alle nuove generazioni possibilità di crescita e di sviluppo rappresentano sfide cruciali.
Non soltanto per le organizzazioni di settore e per gli enti deputati alla gestione della “cosa pubblica”, ma anche per tutte quelle realtà che, nel quotidiano, si occupano di cultura.

È con questa consapevolezza che, dopo essere stato il primo teatro in Europa ad aver aderito a New European Bauhaus – la rete culturale e interdisciplinare promossa dall’Unione Europea per favorire la diffusione di un nuovo Green Deal europeo – il Piccolo prosegue nel proprio impegno di fare del teatro un centro attivo e propulsivo di una cultura della sostenibilità.

Lo fa concretamente e a tutti i livelli della propria operatività, attraverso la partecipazione, per esempio, al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, per la parte destinata a finanziare gli interventi per migliorare l’efficienza energetica in cinema, teatri e musei. Il finanziamento PNRR ottenuto, pari a 650.000 euro, si inserisce nell’ambito di una più ampia iniziativa di partenariato pubblico-privato, volta ad una radicale riconversione degli impianti attuali con soluzioni tecnologicamente più avanzate e a basso impatto ambientale. L’importo complessivo dei lavori è quantificabile in circa tre milioni di euro. Ma lo fa anche, da qualche anno, attraverso lo sviluppo di una serie di progettualità europee che, come è accaduto per STAGES nel marzo 2022, hanno ricevuto il riconoscimento della Commissione Europea, vincendo il finanziamento del programma “Europa Creativa”.

STAGES - Sustainable Theatre Alliance for a Green Environmental Shift

In piena continuità con i processi di raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, alla fine del 2021, ancora in piena pandemia, ha preso il via STAGES – Sustainable Theatre Alliance for a Green Environmental Shift, un inedito esperimento teatrale che vuole rivoluzionare il modo in cui il settore culturale affronta il concetto di sostenibilità. È stato un processo lungo, animato da un obiettivo preciso e da un metodo chiaro. L’obiettivo è quello di generare informazione, conoscenza e consapevolezza nei singoli individui, al fine di modificarne, in un’ottica di maggiore attenzione all’ambiente, i comportamenti e le dinamiche quotidiane, nella vita privata e sul posto di lavoro. Il metodo è stato quello del percorso partecipato, un’elaborazione collettiva e condivisa di analisi, riflessioni, idee.

Il Piccolo è partner di STAGES, mentre capofila è il Théâtre de Liège, insieme ad altre undici realtà teatrali europee e non solo (extra UE sono Taiwan e Losanna-Vidy): Théâtre de Liège (Belgio) | MC93 — Maison de la Culture de Seine-Saint-Denis (Francia) | Croatian National Theatre in Zagreb (Croazia) | The Royal Dramatic Theatre, Dramaten, Stockholm (Svezia) | Lithuanian National Drama Theatre (Lituania) | Trafó House of Contemporary Arts (Ungheria) | Teatro Nacional D. Maria II (Portogallo) | NTGent (Belgio) | Maribor Slovene National Theatre - Slovensko narodno gledališče Maribor (Slovenia) | Riga Technical University – University of Latvia (Lettonia) | European Theatre Convention (Germania) | Théâtre Vidy-Lausanne (Svizzera) | National Theater & Concert Hall – 國 家兩廳院 (Taiwan).

⸹ Autoanalisi | Restaging | Incontri multidisciplinari


In cosa consiste STAGES? Il progetto si articola in tre filoni:

 Autoanalisi, che riguarda la governance del teatro

 Restaging, che riguarda i processi produttivi, alla base della creazione degli spettacoli

 Incontri multidisciplinari, che riguardano la progettazione del futuro nella visione degli artisti, del pubblico, degli studiosi, in un’amalgama di saperi interconnessi

Autoanalisi

Il Piccolo Teatro, nella convinzione che il cambiamento cominci dalla conoscenza, ha voluto avviare un processo articolato di costruzione di una nuova e concreta consapevolezza intorno all’attenzione e alla cura dell’ambiente, inteso in senso naturale ma anche sociale ed esistenziale, di vita e di lavoro.

Così, nel settembre 2022 ha avviato, all’interno della propria struttura, un percorso partecipativo di autoanalisi sui temi della sostenibilità nella sua accezione più ampia (ambientale, energetica, economica, sociale, relazionale), secondo i principi della cosiddetta Teoria della ciambella, la teoria economica che mette a sistema lo sfruttamento delle risorse ambientali da una parte e le esigenze di sviluppo umano della società dall’altra. Al centro della ciambella troviamo possibili carenze essenziali delle persone relazionate all’ambito sociale, all’esterno i limiti ecologici dei sistemi naturali. La ciambella è lo spazio equo dal punto di vista ambientale e sociale nel quale vivere.

Il Piccolo affronta questo percorso avvalendosi della collaborazione scientifica del Politecnico di Milano. Da settembre 2022 ad aprile 2023 sono stati organizzati nove incontri che hanno coinvolto, in vari momenti e a vari livelli, il personale del teatro, gli artisti e gli spettatori, organizzati in quattro gruppi rappresentativi delle varie componenti del teatro, con l’obiettivo di trovare insieme gli elementi su cui focalizzare l’impegno per una transizione sostenibile mirata. La forma dell’autoanalisi consente di impostare un percorso condiviso, generando consapevolezza e stimolando all’azione ogni individuo, inteso come singolo ma anche come parte della comunità del teatro, a sua volta struttura in sé ma anche elemento della città, della società, del mondo della cultura.

I quattro gruppi


Management Team (A), formato dal direttore e dai dirigenti; Green Team (B) composto dai rappresentanti delle varie aree del teatro; Department Teams (C), che coinvolge tutti i dipendenti; Guests Teams (D), animato da collaboratori esterni e uditori (artisti, pubblico). Con Eugenio Morello, Professore Associato di Tecnica Urbanistica, e Andrea De Toni, ricercatrice in Urbanistica, il Politecnico ha supportato e supervisionato l’intero processo.

I numeri e le azioni di sostenibilità

Otto mesi di lavoro, quattro gruppi, oltre ottanta partecipanti, oltre centodieci segnalazioni e suggerimenti, che sono andati anche a comporre, come una sorta di mosaico di post it, lo STAGES Wall esposto nella portineria del Teatro Strehler, oltre cento possibili interventi di sviluppo sostenibile in ambito sociale e ambientale, tra i quali sono state individuate 5 azioni prioritarie da implementare grazie al finanziamento dedicato – un budget di 25.000 euro – di Europa Creativa.

Nel processo di autoanalisi sono stati esplorati un ventaglio molto ampio di ambiti di intervento: dal lavoro artistico – le produzioni e le azioni culturali – al monitoraggio delle emissioni climalteranti.

Azioni strutturali a lungo termine, ma anche piccole e di immediata realizzabilità, messaggi immateriali e di ampio respiro, ma anche trasformazioni tangibili e mirate, che insistono sul lavoro quotidiano. Per fare qualche esempio della mappa di micro-azioni che si è venuta a disegnare: gli interventi sulle perdite d’acqua dei servizi sanitari, l’analisi e la pianificazione della mobilità dei dipendenti e del pubblico, l’implementazione e razionalizzazione del sistema di archiviazione elettronica dei documenti, il contenimento dell’utilizzo degli ascensori, l’abbattimento della stampa dei documenti e il monitoraggio dei costi del server fino alla distribuzione capillare in tutto il teatro dei punti d’acqua. Una geografia di interventi, che costituiscono un tassello importante per il consolidamento di una governance condivisa della sostenibilità all’interno del Piccolo Teatro e si rivolgono sia al pubblico, sia ai lavoratori e al personale delle produzioni e delle compagnie ospiti, nell’ottica di costruire strategie e strumenti facilmente replicabili in altri teatri.

Cinque azioni per un teatro sostenibile:

1 costruire un pacchetto integrato, rivolto a tutta la comunità del teatro (lavoratori, artisti e pubblico), per la promozione e adozione di comportamenti sostenibili, che riguardano il vivere e il lavorare in teatro. Le azioni sono supportate da un attento monitoraggio qualitativo e quantitativo, ove possibile (per es. grazie alla sensoristica), e dall’introduzione di premialità e punteggi di sostenibilità, attraverso “sfide di creatività” a livello individuale e di squadra, al fine di aumentare la consapevolezza sul tema e stimolare comportamenti sostenibili attraverso momenti ludici.

2 favorire l’inclusività e l’accessibilità in teatro per le fasce fragili, sia dal punto di vista socioeconomico, sia fisico. L’obiettivo è, seguendo il principio dell’Agenda 2030, portare a teatro tutti introducendo promozioni a favore delle fasce più fragili e iniziative come il “biglietto sospeso”, o nella tradizionale forma individuale o in forma “collettiva” attraverso il sostegno di sponsor con specifica sensibilità sul tema, e avviando sinergie con i servizi di welfare del Comune o della Regione e con realtà particolarmente attente all’universo cultura come Fondazione Cariplo. A questo si aggiungono gli interventi per favorire l’accessibilità fisica a un’utenza allargata, con particolare attenzione alle esigenze delle persone con diverse abilità.

3 promuovere dispositivi artistici per sensibilizzare e comunicare una cultura della sostenibilità, con particolare attenzione all’universo scuola, inserendo nella programmazione progetti che trattino i temi dell’ambiente e dell’urgenza climatica, come accadrà anche nella prossima stagione teatrale 2023/2024: ad esempio “drammi didattici” a tematica ambientalistica; laboratori di scrittura creativa nelle scuole, ma non solo; versione “green” dei tradizionali Benvenuti al Piccolo, tesi ad esplorare le modalità di funzionamento della macchina teatro nel suo impatto sull’ambiente; appuntamenti di teatro partecipato dedicati all’ambiente…

4 quanto costa accendere dei riflettori durante le prove di una nuova creazione e quanto durante le rappresentazioni? Che impatto ambientale produciamo negli spostamenti necessari per campionare i tessuti destinati alla realizzazione di uno spettacolo? O per spostare le scenografie durante una tournée? Quanti rifiuti plastici produciamo per nastrare i cavi elettrici di un allestimento? Si può rispondere, redigendo un libro verde per la progettazione e la gestione sostenibile delle produzioni, tournée e ospitalità, che abbia come target i lavoratori del teatro e gli artisti e che consti di un protocollo di indicazioni per l’implementazione di una produzione sostenibile in tutte le sue fasi: dal concepimento alla realizzazione fino alla logistica, trasferte e smontaggio degli allestimenti.

5 elaborare un manuale di progettazione e manutenzione sostenibile integrata della struttura del teatro, intesa come “macchina vivente”: anche in questo caso un sistema complesso di azioni da concertare e che variano dal “software” all’ “hardware” del teatro (introduzione di sistemi di risparmio idrico negli scarichi del WC; transazione verso un modello misto di server interni e di spazio in cloud; avvio di percorsi innovativi di pedagogia inclusiva e accessibile nella scuola di teatro con attenzione ai temi della sostenibilità ambientale e sociale…). L’obiettivo è affrontare, grazie alle linee guida contenute nel manuale, le transizioni climatiche, energetiche e digitali, riconoscendo le relazioni tra i diversi ambiti.

Restaging

A play for the living in a time of extinction, la pièce dell’americana Miranda Rose Hall che porta in scena il dibattito sul cambiamento climatico, è il primo capitolo del progetto STAGES e nasce da una proposta della regista Katie Mitchell e del coreografo Jérôme Bel al Théâtre Vidy-Lausanne, in collaborazione con il Centro di competenza in sostenibilità dell’Università di Losanna.

L’immaginazione dei due artisti è quella di fare viaggiare l’idea di uno spettacolo, ricreandola localmente, senza spostare scene e maestranze, una ri-creazione teatrale di respiro internazionale che osservi criteri di sostenibilità sia nei contenuti che nei processi produttivi, nell’ottica del risparmio energetico e di CO2 e della riduzione dello spreco produttivo. Questa collaborazione innovativa tra artisti e istituzioni – il progetto ha coagulato intorno a sé quattordici teatri europei – sfida il tema della sostenibilità in teatro, sul palco e nel modo in cui vengono prodotti gli spettacoli, dalle prove alle tournée e ai rapporti con i co-produttori.

La prima tappa è stata proprio in Italia, al Teatro Studio Melato nella scorsa primavera, con Uno spettacolo per chi vive in tempi di estinzione, la versione italiana prodotta dal Piccolo e ricreata, su concept di lacasadargilla (artisti associati) e con la regia di Lisa Ferlazzo Natoli, con un lavoro minuzioso sul lessico e di interpretazione e immaginario scenico, sonoro e visivo, pur nel rispetto del mandato originario. In programma nella prossima stagione del Piccolo, 2023/2024, che verrà presentata il prossimo 24 maggio, è il secondo capitolo, Jérôme Bel, concept per l’Italia Marco D’Agostin, con Chiara Bersani, produzione Piccolo Teatro di Milano Teatro d'Europa (Teatro Studio Melato, aprile 2024).

Incontri multidisciplinari

Il progetto STAGES prevede anche eventi e incontri multidisciplinari e partecipativi che riuniscano artisti, studiosi e pubblico nell’ideazione collettiva di “futuri desiderabili”.

Il workshop multidisciplinare Terra: con i piedi (e le mani) per terra, coordinato da Davide Carnevali in collaborazione con il Politecnico di Milano, grazie al dialogo tra arte e scienza si pone l’obiettivo di lavorare, nell’arco di tre anni, sulla sensibilizzazione del cittadino al concetto di suolo come bene comune, con il fine di realizzare interventi artistici e concreti per preservarlo e valorizzarlo. Il 15 maggio scorso, nel Chiostro Nina Vinchi, ha avuto luogo un OpenLab del primo laboratorio che, nel dicembre 2022, in una intensa ‘tre giorni’, ha riunito artisti (Davide Carnevali, lacasadargilla e Mattia Cason) e personalità del mondo accademico-scientifico: architetti e urbanisti (Eugenio Morello, Andrea De Toni, Paolo Pileri, Matteo Poli del Politecnico di Milano), agronomi (Francesca Neonato, Politecnico di Milano), ingegneri energetici (Lorenzo Pagliano, Politecnico), designer (Stefano Mirti, Fondazione Milano Scuole Civiche), geologi (Massimo Tiepolo e Angelica Mosconi dell’Università degli Studi di Milano).

Nell’incontro sono stati esposti i risultati ad una platea di cittadini, chiamata ad essere interlocutrice nell’ottica di un eventuale miglioramento delle proposte presentate. Il lavoro sul suolo diventa così un paradigma del concetto di relazione, comunità e identità.

⸹ Le azioni per l’efficientamento energetico del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza


Nell’ambito della parte del PNRR destinata a finanziare gli interventi per migliorare l’efficienza energetica in cinema, teatri e musei, il Piccolo Teatro ha previsto i seguenti interventi per il Teatro Strehler e per lo Studio Melato: rifacimento dell’impianto fotovoltaico esistente (nel caso dello Studio, isolamento termico ed acustico della copertura del teatro con installazione di pannelli fotovoltaici); installazione di un sistema di gestione e controllo automatizzato degli impianti.

Nell’ambito dell’iniziativa di partenariato pubblico privato sono previsti inoltre: l’installazione di pompe di calore per il riscaldamento invernale e il condizionamento estivo; sostituzione delle unità di trattamento aria esistenti e dei fancoil esistenti; completamento della sostituzione delle lampade esistenti a bassa efficienza con lampade LED; al Laboratorio di Settimo Milanese: installazione di pannelli fotovoltaici in copertura.

⸹ Co-progettare l’Europa | gli altri progetti europei

Incisa nel suo nome e nella storia dei suoi protagonisti, la vocazione europea del Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa si traduce oggi più che mai nella necessità di immaginare una progettazione internazionale condivisa. In una parola: co-progettare. Co-progettare, insieme all’Europa, l’Europa stessa.

Sono quattro, oltre a STAGES, le reti progettuali che vedranno il Piccolo impegnato nei prossimi mesi: UNLOCK THE CITY!, Future Laboratory, Performing landscape e Fabulamundi playwriting europe - new voices. Cinque programmi internazionali che fanno del teatro lo strumento per interrogarsi sulla sostenibilità, la città post pandemica e l’inclusione sociale, ma anche sulla formazione di nuovi talenti, il paesaggio e la nuova drammaturgia. Progetti multidisciplinari, che si articolano tra la creazione di spettacoli, workshop e laboratori didattici, sviluppando metodologie di ricerca integrata, capaci di coniugare arte e scienza, e un sistema di residenze artistiche.

Per la prima volta capofila di un progetto vincitore di Creative Europe, il Piccolo Teatro ha dato il via a UNLOCK THE CITY!, programma triennale realizzato in collaborazione con il Politecnico di Milano e con altri cinque partner internazionali (Teatre Lliure, Teatrul Tineretului, Toneelhuis, Østfold University College & Norwegian Theater Academy, The Academy of Performing Arts – AMU), con l’obiettivo di riflettere sul teatro come strumento per ripensare, attraverso il paesaggio, la città post pandemica e, in particolare, su come affrontare il concetto “limite” nella dimensione urbana. In campo, per il Piccolo, oltre a una ricca gamma di attività di ricerca, formazione e di attivazione del territorio che interesserà la zona sud di Milano, anche la realizzazione delle performance di tre artisti associati: Marta Cuscunà (novembre 2023), Davide Carnevali (aprile 2024) e Sotterraneo (stagione 2024/25).

Con Future Laboratory il Piccolo partecipa a un network di 12 partner europei per dare vita a un progetto pilota: quindici artisti emergenti sono stati selezionati per condurre un progetto di ricerca sul tema dell’inclusione sociale. Durante tre residenze, che si terranno in tre diverse città europee, gli artisti potranno beneficiare di un sostegno da parte dei teatri ospitanti che include tutoraggio, masterclass e accompagnamento all’elaborazione di un concept per una possibile futura produzione.

Dopo le due residenze della scorsa stagione – che hanno visto protagonisti Odete (Portogallo) e Maurin Ollès (Francia) –, ad essere ospiti del Piccolo nella stagione 2023/24 saranno Ruxandra Simion (Romania) e Mateja Stanislava Rot (Slovenia), mentre Giulia Sangiorgio continuerà, come giovane artista del Piccolo Teatro, il suo percorso di ricerca presso lo Staatstheater Mainz e al Théâtres de la Ville de Luxembourg. Milano ospiterà, inoltre, in autunno (23-25 novembre 2023) una masterclass con tutti gli artisti partecipanti, un evento internazionale e plenario in vista della presentazione finale in Lussemburgo a novembre 2024.

Performing landscape è un progetto “internazionale e decentrato” di cui il Piccolo Teatro è partner associato, che mira a essere una risposta teatrale, performativa ed effimera, alla land-art. Al suo interno, sotto il nome di “Shared Landscapes/Paysages Partagés”, prendono vita 7 performance, create da 10 artisti internazionali (Chiara Bersani e Marco D’Agostin, El Conde de Torrefiel, Sofia Dias et Vítor Roriz, Begüm Erciyas et Daniel Kötter, Stefan Kaegi, Ari Benjamin Meyers, Émilie Rousset). Ogni creazione consiste in una “variazione sul tema del paesaggio”, invitando lo spettatore a riflettere sulla relazione con la natura. Gli spettacoli possono prendere forme differenti: audioguida, picnic “modificato”, realtà virtuale, musica all’aperto e altre sorprese. Il progetto ha preso forma per la prima volta allo Chalet-à-Gobet dal Teatro Vidy-Lausanne e verrà poi ricreato al Festival d’Avignon, a Berlino, a Milano (coproduzione Zona K – Piccolo Teatro di Milano), in Slovenia, Spagna, Austria e Portogallo.

Il Piccolo Teatro prosegue, infine, il suo impegno nel sostenere la nuova drammaturgia anche come partner associato di Fabulamundi playwriting europe - new voices, un network di 13 realtà internazionali dislocate in 9 paesi europei. Obiettivo del programma, avvicinare la drammaturgia contemporanea alle nuove generazioni attraverso percorsi formativi e un sistema di mobilità e scambio per giovani autori e autrici di tutta Europa.


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