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mercoledì 17 gennaio 2024

"DEMONI"
LIBERAMENTE ISPIRATO ALL'OPERA DI DOSTOEVSKIJ
TEATRO SOCIALE DI BRESCIA

Dal 23 al 28 gennaio 2024 alle ore 20.30
Cosa desiderano davvero i giovani? Come vorrebbero il mondo? E quali sono i cambiamenti, anche rivoluzionari, che vorrebbero attuare?


Debutta in prima nazionale Demoni, nuova produzione del Centro Teatrale Bresciano in collaborazione con LAC – Lugano Arte e Cultura, un’indagine appassionata sulle nuove generazioni scritta da Fabrizio Sinisi a partire dallo schema tracciato da I Demoni di Dostoevskij. Un teatro di parola compiuto con gli strumenti del teatro contemporaneo, portato in scena da Claudio Autelli.

In scena per la cinquantesima Stagione del Centro Teatrale Bresciano, intitolata Il mondo nuovo, Demoni è la settima produzione del cartellone 2023/2024 del CTB: dopo la due-giorni a Lugano (19 e 20 gennaio), sarà al Teatro Sociale di Brescia (Via Felice Cavallotti, 20) dal 23 al 28 gennaio 2024, tutti i giorni alle ore 20.30, la domenica alle ore 15.30.

Lo spettacolo di Fabrizio Sinisi è liberamente ispirato all’opera di Fëdor Dostoevskij e vede la regia di Claudio Autelli. Il cast è composto da Alfonso De Vreese, Lorenzo Frediani, Leda Kreider, Mauro Lamantia, Marta Malvestiti, Francesca Osso, Antonio Perretta, Emanuele Turetta, Carlotta Viscovo. Le scene e i costumi sono di Gregorio Zurla, le luci di Cesare Agoni, le musiche di Gianluca Agostini, Valeria Fornoni è assistente alla regia.

Un gruppo di ragazzi, partiti qualche anno prima dopo la fine della scuola, ritornano alla propria città natale. Sembrerebbe una rimpatriata, ma è qualcosa di più: i giovani fanno parte di una fantomatica organizzazione internazionale ecoterrorista, e il loro obiettivo è quello di occupare uno spazio pubblico e costituire un nuovo modello di società e di convivenza proprio nella cittadina da cui sono partiti. Un’utopia, il sogno di una piccola rivoluzione semipacifica. Questo ritorno si rivela però più complesso del previsto: gli otto ragazzi si ritrovano incastrati in un vicolo cielo, una violenta tragedia da cui non riescono più a uscire.

A partire dallo schema tracciato da I Demoni di Dostoevskij, questo spettacolo vuol essere un affresco della giovinezza attuale, compiuto con gli strumenti del teatro contemporaneo, dalla parola all’uso del video. Tramite la riscrittura di quel grande classico ai giorni nostri, lo spettacolo ripropone le stesse attualissime domande: cosa desiderano, davvero, i giovani? Quello che nutrono nei confronti dei padri è davvero odio, oppure un’altra faccia dell’adorazione? Qual è il mondo che la nuova generazione vorrebbe costruire, se avesse la forza e il potere per costruirne uno? Cosa pensano i ragazzi quando pensano al cambiamento sociale e, perché no, alla rivoluzione?

L’operazione è affidata a Fabrizio Sinisi – pluripremiato drammaturgo trentaseienne, recente Premio Testori per la Letteratura e premio della critica ANCT, drammaturgo residente e consulente artistico del Centro Teatrale Bresciano – e Claudio Autelli, uno dei migliori registi della scena teatrale milanese con cui il CTB prosegue la collaborazione. Il cast è composto da nove giovani attori, tra i migliori e più interessanti della nuova scena italiana.

“Questo spettacolo è un’indagine nei confronti della nuova generazione”, scrive Sinisi, “ma anche un atto dovuto: è una generazione questa che spesso non ha un suo spazio espressivo specifico, un teatro scritto apposta per lei, come l’ha avuto la generazione di Osborne o di Sarah Kane o di Lagarce, e il nostro vuol essere quindi un piccolo, timido tentativo in questa direzione”.

Demoni è realizzato grazie al sostegno di Ministero della Cultura, Gruppo A2A, Fondazione ASM, Gruppo BCC Agrobresciano, ABP Nocivelli.

Di Fabrizio Sinisi, liberamente ispirato all’opera di Fëdor Dostoevskij, per la regia di Claudio Autelli,
con Alfonso De Vreese, Lorenzo Frediani,
Leda Kreider, Mauro Lamantia,
Marta Malvestiti, Francesca Osso, Antonio Perretta, Emanuele Turetta, Carlotta Viscovo.

Demoni

di Fabrizio Sinisi
liberamente ispirato all’opera di Fëdor Dostoevskij
regia Claudio Autelli
con Alfonso De Vreese, Lorenzo Frediani, Leda Kreider, Mauro Lamantia, Marta Malvestiti, Francesca Osso, Antonio Perretta, Emanuele Turetta, Carlotta Viscovo
scene e costumi Gregorio Zurla
luci Cesare Agoni
musiche Gianluca Agostini
assistente alla regia Valeria Fornoni
produzione Centro Teatrale Bresciano
in collaborazione con LAC - Lugano Arte e Cultura
direttore di scena ed elettricista Chiara Lussignoli
fonico Marco Gavezzoli
macchinista Filippo Sarcinelli
sartoria Paola Dioni
direzione di produzione Giacomo Brambilla
direzione tecnica Cesare Agoni
ufficio tecnico Edwige Paulin
scene realizzate nel laboratorio del Centro Teatrale Bresciano
responsabile della costruzione Michele Sabattoli
personale tecnico Simone Arrighi, Claudio Clemenza, Pierangelo Razio, Marco Renica
ufficio stampa e comunicazione Veronica Verzeletti, Sabrina Oriani

Si ringraziano:

Alberto Sansone per la supervisione alle riprese video
Mediapont


Biglietti

Intero

platea 27 €
I galleria 20 €
II galleria 18 €
III galleria 15 € ridotto gruppi*

platea 25 €
I galleria 18 €
II galleria 16 €
III galleria 13 € ridotto speciale**

platea 20 €
I galleria 16 €
II galleria 14 €
III galleria 11 €

Riduzioni

* la riduzione gruppi è riservata esclusivamente a Soci Coop, Arci, Feltrinelli, Touring Club e titolari carta Ikea family. CRAL aziendali, biblioteche e altri enti e associazioni convenzionati con il Centro Teatrale Bresciano possono rivolgersi per informazioni e prenotazioni al numero 030.2928617 o alla e-mail: organizzazione@centroteatralebresciano.it

** la riduzione speciale è riservata a giovani fino a 25 anni e ultrasessantacinquenni

Modalità di acquisto

- Biglietteria del Teatro Sociale Via Felice Cavallotti, 20 – Brescia

t. 030 2808600; e-mail biglietteria@centroteatralebresciano.it

> da martedì a sabato dalle ore 16.00 alle 19.00

> domenica dalle ore 15.30 alle 18.00 solo nei giorni di spettacolo

> 30 minuti prima dell’inizio di ogni spettacolo saranno in vendita esclusivamente i biglietti per la serata stessa.

- Punto vendita CTB Piazza della Loggia, 6 – Brescia

t. 030 2928609; e-mail biglietteria@centroteatralebresciano.it

>da martedì a venerdì ore 10.00 - 13.00 (escluso i festivi)

- Biglietteria telefonica

> t. 376 0450269 – da martedì a venerdì dalle ore 10.00 alle 13.00 (escluso i festivi)

> t. 376 0450011 – da martedì a sabato dalle ore 16.00 alle 19.00; domenica dalle ore 15.30 alle 18.00

Si informa che agli acquisti effettuati telefonicamente e pagati con carta di credito verrà applicata la maggiorazione pari al 2,5% del costo dell’abbonamento o biglietto.

- On-line sul sito www.vivaticket.it e in tutti i punti vendita del circuito VIVATICKET

Note di drammaturgia
di Fabrizio Sinisi

Questo lavoro inizia nel 2021 – anno del centenario della nascita di Dostoevskij – a partire da due obiettivi diversi: da un lato, tornare a raccontare in teatro Demoni – “uno dei quattro o cinque testi più grandi di tutta la storia occidentale”, secondo Albert Camus – ; dall’altro, il bisogno di indagare i desideri, le pulsioni, i sogni e i terrori di una generazione più giovane, che nel teatro nazionale italiano spesso non trova – né tra gli artisti né tra gli spettatori – lo spazio e l’attenzione che meriterebbe. Ho provato quindi a metterli insieme: a studiare quella generazione attraverso il prisma di Dostoevskij; usando cioè Dostoevskij come uno schema, un osservatorio privilegiato per comprendere una parte fondamentale del presente.

Mi sono limitato quindi a trasferire la trama del romanzo dostoevskiano nel mondo d’oggi, ma lasciandola intatta: un gruppo di giovani militanti, dispersi per il mondo per inseguire la propria causa, che ritornano al proprio paese d’origine per decidere se sciogliersi o continuare ad agire. Nel 1873, quando il romanzo fu pubblicato in Russia, l’ideologia che animava quei ragazzi era il nichilismo antiaristocratico; oggi, in questa riscrittura contemporanea e italiana, è l’ecoambientalismo. Ma poco cambia, giacché il meccanismo è sempre lo stesso: un gruppo di giovani che provano a cambiare il mondo; e cambiando quello – riuscendo, fallendo, nella inesorabile catena di redenzioni e disastri che attraversa ogni giovinezza – provano a cambiare se stessi. Mettiamo in scena il tentativo, irrinunciabile e disperante, di diventare adulti, consapevoli di quello che già Shakespeare scriveva nel King Lear: “Ripeness is all”, la maturità è tutto.

Ogni generazione non si limita a vivere il mondo: lo riceve da una generazione precedente, e – che le piaccia o no – è chiamata ad attraversarlo problematicamente. Ogni generazione costituisce un giudizio su quella precedente e impone una forma a quella successiva; ogni generazione è, insomma, una chiamata a trasformare il mondo. Ed è questo, forse, il desiderio più intimo e ideale di questo spettacolo: far emergere il mandato segreto – drammatico eppure inesorabile – che si annida in ogni essere umano che si inoltra nella vita; far percepire allo spettatore come ogni giovinezza costituisca un pericolo e, insieme, una vocazione.

Note di regia
di Claudio Autelli

Il prezioso lavoro di Sinisi lascia sullo sfondo la struttura delle relazioni dei giovani nichilisti del romanzo di Dostoevskij, per dipingere un grande e originale affresco contemporaneo di una generazione di giovani che non hanno adeguato spazio per dare voce alle loro istanze. Quello a cui assistiamo è il racconto, o, meglio, la ricostruzione da parte di una testimone di una tragedia accaduta nel passato, proprio nel teatro che accoglie lo spettacolo.

Con i mezzi del teatro vengono ricostruiti davanti a noi i fatti che hanno coinvolto un gruppo di giovani che pensavano di dover diventare rivoluzionari per salvare il mondo da una prossima apocalisse climatica. Una storia realmente forse non ancora accaduta, ma che potrebbe succedere in un prossimo futuro, in un mondo dove sempre di più si evidenzia lo scollamento della realtà dalle aspettative della generazione dei ventenni/trentenni.

Assistiamo al ritorno del loro leader Giovanni e alla loro personale resa dei conti.

Ricomponiamo le loro vite, le loro illusioni, le loro delusioni. Lo spettacolo è già l’ultimo capitolo di una storia cominciata anni prima. Anni in cui l’illusione di un futuro diverso, di una prospettiva che vedesse questi giovani protagonisti delle loro scelte era ancora possibile immaginare.

Quello invece a cui assistiamo è già il tramonto di queste giovani tensioni. Desideri e passioni frustrate che si trasformano in ossessioni, incubi che, in mancanza di cura e ascolto, si trasformano in violenza.

Fabrizio Sinisi è nato a Barletta nel 1987. Drammaturgo, poeta e scrittore, ha debuttato nel 2012 come autore teatrale con La grande passeggiata per la regia di Federico Tiezzi. Dal 2010 è dramaturg della Compagnia Lombardi-Tiezzi e consulente artistico del Centro Teatrale Bresciano. Lavora stabilmente con i maggiori teatri italiani, collaborando con i più importanti registi della scena nazionale. Suoi lavori sono stati tradotti e rappresentati anche in Austria, Croazia, Egitto, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Romania, Spagna, Svezia, Svizzera e Stati Uniti. Già due volte candidato al Premio Ubu, ha ottenuto diversi premi, tra cui la menzione dell’American Playwrights Project, il Premio Testori per la Letteratura e il Premio Nazionale dei Critici di Teatro.

Claudio Autelli Regista, formatore, e direttore artistico dell’Associazione culturale LAB121 di Milano. Laureato in Discipline Economiche e Sociali presso L'Università Commerciale “Luigi Bocconi” e diplomato in Regia Teatrale presso la Scuola d'Arte Drammatica “Paolo Grassi” di Milano. Nel 2012 è invitato da Luca Ronconi a partecipare al Laboratorio internazionale della Biennale di Venezia. Nel biennio 2010/12 partecipa al Progetto L'isola della pedagogia diretto da Anatolij Vasiliev. Nel triennio 2006/09 è regista residente del Teatro Litta di Milano all'interno del progetto Work in Progress patrocinato dall'Ente Teatrale Italiano. Dal 2016 al 2021 ha insegnato Esercitazioni di regia presso la Civica Scuola di Teatro “Paolo Grassi” di Milano. Collabora e ha collaborato come regista con diverse realtà nazionali come: Fondazione Teatro Franco Parenti, Centro Teatrale Bresciano, LAC di Lugano, Centro di Ricerche Teatrali di Milano (CRT)/Triennale – Teatro dell’Arte, Fondazione Pontedera Teatro, MTM Teatro Litta di Milano, Fondazione Teatro Fraschini di Pavia, Teatro Gioco Vita di Piacenza. Gli ultimi progetti sono: L’eterno marito da Dostoevskij di Davide Carnevali (debutto febbraio 2024 Teatro Franco Parenti di Milano), Tre ritratti di Fabrizio Sinisi, prodotto dal CTB (Pinacoteca Tosio Martinengo, Brescia), La fine del mondo di F. Sinisi, prodotto dal CTB (debutto Teatro Mina Mezzadri di Brescia - maggio 2022), Confirmation di C. Thorpe (debutto MTM Teatro Litta – ottobre 2021), Ritratto di donna araba che guarda il mare di D. Carnevali (Premio Riccione 2013), L’inquilino da R. Topor, L’insonne da A. Kristof. Nella primavera 2025 curerà la regia di Amen di Massimo Recalcati.

Alfonso De Vreese Nasce a Modena nel 1992 da padre belga e madre italiana. Si diploma nel 2017 alla Scuola di Teatro "Luca Ronconi" del Piccolo Teatro di Milano dopo essersi formato presso la Scuola di teatro “A. G. Garrone” e il Corso di Alta Formazione di ERT. Lavora, tra gli altri, con Claudio Longhi, Leo Muscato, Fabio Condemi, Fausto Cabra, Damiano Michieletto, Giorgio Sangati, Alessio Maria Romano, Tindaro Granata, Emiliano Bronzino ed Emiliano Masala. Recita in Uomini e no, Macbeth, le cose nascoste e La pulce nell'orecchio di Carmelo Rifici, in Misantropo e Come nei giorni migliori di Leonardo Lidi, in Sogno di una notte di mezza estate di Andrea Chiodi – prodotto dal CTB – e ne Il ragazzo dell'ultimo banco di Jacopo Gassmann. Nel cinema ha lavorato con il regista Joe Wright nelle riprese di M. Il figlio del secolo per Sky Studios. È interprete in Potrei amarvi tutti con cui vince la Borsa di studio teatrale “Anna Pancirolli” nel 2018, vince il Premio Scenario con Una vera tragedia di Riccardo Favaro e Alessandro Bandini nel 2019 e riceve, nel 2022, il Premio “Mariangela Melato” come miglior attore emergente.

Lorenzo Frediani Diplomato alla Scuola d’Arte Drammatica “Paolo Grassi” nel 2014, prosegue la formazione presso il Centro Teatrale Santacristina. Nel 2023 è in scena nella produzione del Piccolo Teatro di Milano Anatomia di un suicidio, regia di Lisa Ferlazzo Natoli e Alessandro Ferroni, vincitrice dei Premi Ubu Miglior Spettacolo, Migliore Regia e Miglior Testo Straniero. Ha preso parte agli spettacoli Sogno di una notte di mezza estate – prodotto dal CTB – e Il piacere dell’onestà con regia di Valerio Binasco, produzione Teatro Stabile di Torino; When the Rain Stops Falling, di A. Bovell, regia di Lisa Ferlazzo Natoli (vincitore del premio Ubu per Miglior Regia, Miglior Testo Straniero, Migliori Costumi). Negli anni ha collaborato in vari progetti con la compagnia lacasadargilla e ha preso parte agli spettacoli Abitare lo specchio e George II, regia di A. Businaro (Biennale Teatro 2020); Il Gabbiano, regia di Giancarlo Nanni; Dieci storie proprio così, di Emanuela Giordano; Uno studio su Anniversario, di H. Pinter, regia di Peter Stein; Candide, di M. Ravenhill, regia di Fabrizio Arcuri. Lavora anche come regista e drammaturgo (Io e Monnalisa), e formatore teatrale con la compagnia Matan Teatro, della quale è co-direttore artistico. Negli anni è stato impegnato anche nel cinema (Il comandante; State a casa; La Passione) e in televisione (Doc - Nelle tue mani; I delitti del BarLume).

Leda Kreider Italoamericana, classe 1991, si diploma alla Scuola del Piccolo Teatro di Milano sotto la direzione di Carmelo Rifici nel 2017. Tra le varie esperienze formative studia con Luca Ronconi, Mauro Avogadro, Michele Abbondanza, Peter Stein, Fausto Paravidino, Serena Sinigaglia, Pupi Avati, Lucia Calamaro, Massimiliano Civica e Monica Capuani. Dopo il periodo accademico prende parte allo spettacolo Uomini e no al Piccolo Teatro di Milano con la regia di Carmelo Rifici, con il quale debutterà nuovamente a gennaio 2020 in Macbeth, le cose nascoste al LAC di Lugano. È Porzia in Giulio Cesare di Shakespeare, con la regia di Alex Rigola, al Teatro Stabile del Veneto. Aderisce al progetto di movimento espressivo Choros, il luogo dove si danza, coreografie e regia di Alessio Maria Romano. Nel luglio 2018 debutta alla Biennale Teatro di Venezia in Orestea – Agamennone, Schiavi, Conversio della Compagnia Anagoor, regia di Simone Derai, con il quale torna a lavorare nel 2022 per Ecloga XI, un omaggio all'opera di Andrea Zanzotto. A maggio 2019 debutta al Teatro Fabbricone di Prato nel ruolo di Margherita in Scene da Faust con la regia di Federico Tiezzi, dal quale torna a essere diretta nelle vesti di Beatrice in Purgatorio. La notte lava la mente. È diretta da Laura Sicignano in Donne in guerra per lo Stabile di Catania e debutta al Teatro Greco di Siracusa diretta da Jacopo Gassmann in Ifigenia in Tauride. Ha seguito come collaboratrice-assistente alla regia Cuore di cane, regia di Giorgio Sangati al Piccolo Teatro di Milano, e Se questo è un uomo, regia di Valter Malosti al TPE di Torino. Al Teatro della Tosse di Genova cura il movimento per gli attori ne I rifiuti, la città e la morte di Fassbinder con la regia di Giovanni Ortoleva, con il quale torna a collaborare come attrice nel 2022 per Lancillotto e Ginevra. Nel 2023 debutta al Piccolo Teatro Grassi in PRIMA, scritto e diretto da Pascal Rambert, con il quale proseguirà nel 2024 con la seconda tappa della trilogia: DURANTE. Con il Centro Teatrale Bresciano lavora in Tre ritratti di Fabrizio Sinisi e Addio alle armi, regia di Paolo Bignamini. È nel cast di alcune serie televisive: Bella da morire per Rai1 e Fedeltà per Netflix dirette da Andrea Molaioli, Romulus per Sky con la regia di Matteo Rovere e Fiori sopra l'’inferno per Rai 1 diretta da Carlo Carlei.

Mauro Lamantia Classe 1990, nasce a Palermo, ma cresce a Enna, nel centro della Sicilia. Si diploma come attore nel 2011 alla Scuola del Piccolo Teatro di Milano, allora diretta da Luca Ronconi. Nel 2012 vince il Premio Hystrio alla Vocazione e nel 2015 viene candidato come Miglior attore emergente a Le Maschere del Teatro Italiano per la sua interpretazione ne La morte della bellezza di Giuseppe Patroni Griffi con la regia di Benedetto Sicca. Lavora con diversi teatri italiani, tra cui il Teatro della Tosse, il Teatro Fontana di Milano, il Teatro Elfo Puccini di Milano. Nel 2018 Paolo Virzì lo sceglie per interpretare uno dei protagonisti di Notti magiche; nel 2021 partecipa al film House of Gucci di Ridley Scott e nel 2022 ad Astolfo di Gianni di Gregorio. Nel 2020 ha intrapreso un sodalizio artistico col musicista Beercock, mettendo in scena Petra, spettacolo che attraversa i linguaggi della musica, del teatro popolare, della performance e della rappresentazione sacra. Nel 2022 vince la Borsa Teatrale “Anna Pancirolli” insieme a Matteo Gatta e Iacopo Gardelli per il progetto Gramsci Gay, un’indagine sul rapporto fra le giovani generazioni e la politica.

Marta Malvestiti nasce a Bergamo il 25 aprile del 1992. Frequenta la scuola di recitazione del Piccolo Teatro di Milano, dove si diploma nel 2017. Durante l’accademia ha l’occasione di studiare con Luca Ronconi esercitandosi su un repertorio di drammaturgia classica, da Eschilo a Simon Weil e Pasolini. Nella sua formazione incontra figure significative per il suo percorso: Carmelo Rifici, Fausto Paravidino, Mauro Avogadro e Peter Stein. Studia danza con Michele Abbondanza e movimento espressivo con Maria Consagra e Alessio Maria Romano, grazie ai quali approfondisce il metodo Laban/Bartenieff. Nel 2016 partecipa a un corso di formazione con il regista britannico Declan Donnellan su Macbeth di Shakespeare presso la Biennale

Teatro College di Venezia; vi ritorna nel 2019 per studiare con il regista svizzero Thom Luz. Nell’estate del 2021 prende parte a Bloom, un progetto di ricerca ideato e diretto da Leonardo Lidi con il sostegno della Corte Ospitale di Rubiera. Tra le principali collaborazioni teatrali vi sono quelle con Carmelo Rifici in Uomini e no, Intorno a Ifigenia liberata e Macbeth, le cose nascoste e La pulce nell’orecchio, con Declan Donnellan ne La tragedia del vendicatore, con Leonardo Lidi in Fedra e Il misantropo, con Valter Malosti ne I due gemelli veneziani e Valerio Binasco in Sogno di una notte di mezza estate. Ha debuttato al cinema nella commedia romantica Quattro metà di Alessio Maria Federici.

Francesca Osso Classe 1998, si è diplomata alla scuola del Piccolo Teatro di Milano nel 2021. È Sofia in Demoni, per la regia di Claudio Autelli. È Luciana in La pulce nell’orecchio, adattamento e regia di Carmelo Rifici. È Lena in De l’amour perdu-Lost Love di Lorenzo Quagliozzi, cortometraggio in concorso alla Settimana della Critica di Venezia 2023. È Feste ne La dodicesima notte di Giovanni Ortoleva. È Velia Titta in M. Il figlio del secolo, per la regia di Massimo Popolizio. È Albertine e Marianne in Doppio sogno (A.Schnitzler/ R. Favaro) per la regia di Carmelo Rifici. Presta la voce per i podcast di Abbecedario per il nuovo mondo, a cura di Lisa Ferlazzo Natoli e Alessandro Ferroni. È C. in Tu es libre di Francesca Garolla, per la regia di Renzo Martinelli. È Elodie in Mi vedi? regia di Guillermo Pisani. Negli ultimi anni ha approfondito la sua formazione anche con Fabrizio Sinisi e Claudio Autelli, Eleonora Danco, Monica Capuani e Silvio Peroni.

Antonio Perretta nasce a Gaeta (LT) il 9 dicembre del 1994 e cresce a Sessa Aurunca (CE). Sin da bambino, fino alla maturità classica, è parte della compagnia teatrale Aurunkatelier. Debutta tra i professionisti nel 2014 con L’uomo, la bestia e la virtù di Pirandello, regia di Ennio Coltorti. Nel 2015 è in Miseria e nobiltà di Eduardo Scarpetta, regia di Mario Baldini, e nella fiction Un medico in famiglia. Nel 2017 recita in La peste allo Spallanzani (Percorso sonoro ascoltando Camus), regia di Marcello Cava. Dal 2017 al 2021 studia presso la Scuola del Piccolo Teatro di Milano diretta da Carmelo Rifici. Durante l’anno del diploma partecipa all’iniziativa Dante in Duomo, leggendo il Canto III del Purgatorio all’interno del Duomo di Milano. Tra il 2021 e il 2022 è in Doppio Sogno, da Schnitzler, con la regia di Carmelo Rifici, e in M. Il figlio del secolo, dal romanzo di Antonio Scurati, con la regia di Massimo Popolizio. Sempre nel 2022 mette in scena il suo primo monologo, dal titolo Antonio. Vita di un guitto, e recita nella seconda stagione della fiction Il commissario Ricciardi. Tra il 2022 e il 2023 è in scena in Possiamo salvare il mondo prima di cena, da Jonathan Safran Foer, Alì dagli occhi azzurri, da Pier Paolo Pasolini, e L’uomo che piantava gli alberi, da Jean Giono, tutte produzioni del Teatro Menotti di Milano. Nel febbraio del 2023 recita in Le voci dei patroni e nel novembre dello stesso anno recita in Appunti di un giovane medico, entrambe produzioni del CTB con la regia di Paolo Bignamini e, in occasione del Festival della Pace, legge, ancora con Bignamini e per il CTB, L’ultimo giorno di un condannato a morte di Victor Hugo. Tra la primavera e l’estate del 2023 è nel cast di due film: l’opera prima del regista Alessio Di Cosimo, L’età giusta, e il film Falla Girare 2 - Offline, sequel di Falla Girare, con la regia di Giampaolo Morelli.

Emanuele Turetta nasce a Milano nel 1989, si diploma alla Scuola d'arte drammatica “Paolo Grassi” nel 2012. Debutta in teatro nel 2013 con Romeo e Giulietta, regia di Francesco Frangia e Ferdinando Bruni presso il teatro Elfo Puccini di Milano. Nel 2015 si specializza con Antonio Latella nel Corso di Alta Formazione di ERT da cui nasce lo spettacolo Santa Estasi, premiato come migliore spettacolo ai premi Ubu 2016, lo stesso anno vince il premio Miglior Interprete under 35 insieme al resto del cast. Il progetto debutta alla 71esima edizione del Festival d'Avignone nel luglio 2017 e nel maggio 2018 al Piccolo Teatro di Milano. Nel 2017 prende parte allo spettacolo Gli Angeli dello sterminio di Giovanni Testori, regia di Renzo Martinelli, drammaturgia di Francesca Garolla, prodotto da Teatro i. Collabora con il teatro TieffeMenotti allo spettacolo Ticket to ride, con le musiche originali dei Beatles e interpreta Romeo nell'opera Romeo e Giulietta di Shakespeare prodotto da MtM. Nel 2018 continua la collaborazione con Antonio Latella in Aminta di Torquato Tasso, prodotto da StabileMobile in collaborazione con Amat e i comuni di Macerata e Esanatoglia nell'ambito di MarcheinVita. Nel 2019 il progetto viene premiato agli Ubu come migliore spettacolo dell'anno. Nel 2020 debutta al Festival della Biennale Teatro di Venezia con lo spettacolo vincitore del bando drammaturgia under40 di Biennale College, Il Lampadario di Caroline Baglioni, regia di Leonardo Lidi. Dal 2 ottobre al 7 novembre 2021 è¨ coprotagonista sul palco del Piccolo Teatro di Milano nello spettacolo Edificio 3: storia di un intento assurdo, testo e regia di Claudio Tolcachir. In ambito televisivo, nel 2020 prende parte all'episodio L’imprevisto, della serie Doc - Nelle tue mani prodotta da Rai e Lux vide mentre al cinema è prima protagonista dell'horror Blood Bags prodotto dalla casa di produzione indipendente Grey Ladder di Torino e poi è protagonista nel 2022 del film Prima di andare via per la regia di Massimo Cappelli distribuito da Amazon Prime Video. Nel 2023 è nel film Cento domeniche di Antonio Albanese presentato al Festival del Cinema di Roma.

Carlotta Viscovo Attrice torinese, diplomata alla Scuola del Teatro Stabile di Torino nel 2000. Nel 2005 prende parte alla II edizione del Progetto Thierry Salmon, tenuto da Rodrigo Garcia. Ci tiene a integrare costantemente la sua formazione con maestri come Manfredini, Giordano, Coldy, De Franceschi, Binasco, Latella, Zholdak, Punzo. Da tre anni partecipa, ad Atene, al Workshop Internazionale sul Metodo del Maestro Theodoros Terzopoulos. In ambito teatrale è diretta, tra gli altri, da alcuni tra i più importanti registi italiani - Luca Ronconi, Massimo Castri, Cesare Lievi, Valter Malosti, Andrea De Rosa, Carmelo Rifici, Mauro Avogadro, Massimo Popolizio, Emma Dante, Monica Conti, Roberto Valerio – e stranieri – Alvis Hermanis, Catherine Marnas, Jean Christophe Saïs, Dominique Pitoiset, Mamadou Dioume. Ultimamente è stata impegnata ne La pulce nell’orecchio, spettacolo di Carmelo Rifici. Presta la sua voce a numerosi audiolibri. Considera parti integranti del suo percorso di attrice le esperienze fatte anche come assistente alla regia e insegnante.

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