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lunedì 5 ottobre 2020

IL BINARIO 7 DI MONZA PRESENTA 
LA STAGIONE 2020-21
UNA COSA IMPOSSIBILE ALLA VOLTA

Si alza il sipario e si accendono le luci, per ricominciare lì dove ci si era fermati. Il teatro Binario 7 di Monza si prepara a presentare la sua sedicesima stagione. Succederà venerdì 9 ottobre alle 20.30: sul palco, con il direttore artistico Corrado Accordino, il sindaco di Monza Dario Allevi, l’assessore alla Cultura Massimiliano Longo e alcuni protagonisti della stagione.

Il polo artistico e culturale di via Turati torna dopo lo stop forzato imposto dal lockdown e dall’emergenza sanitaria: un assaggio era già arrivato con la riapertura estiva, la “Fase B7” che con una mini rassegna di cinque spettacoli ha fatto compagnia ai monzesi durante l’estate. Torna, adesso, in piena sicurezza con diversi cartelloni tutti da scoprire.

Per la stagione 2020-21 si confermano le rassegne di Teatro+Tempo Presente, costituita da quattordici spettacoli, e i dieci concerti della stagione Terra. Musica, voci e paesaggi sonori, curata dalla direttrice artistica Rachel O’Brien e dall’associazione EquiVoci musicali con l’intenzione di accompagnare il pubblico in un viaggio musicale intorno al mondo. Decima stagione, quest’anno, per Teatro+Tempo Famiglie, la rassegna dedicata ai più piccoli che conta sei spettacoli. Si conferma anche Teatro+Tempo Eventi, dedicata al capodanno e agli appuntamenti “fuori stagione”.

Ma non ci si ferma qui, perché si sta lavorando anche ad altri cartelloni: quello della prosa de L’altro Binario, che prenderà il via a partire da gennaio, e la rassegna a ingresso gratuito dedicata ai Dialoghi dell’arte con Simona Bartolena e Alessandro Pazzi.

Non solo teatro: perché, intanto, si arricchisce il palinsesto di Radio Binario 7 e perché i corsi proposti dalla Scuola di teatro Binario 7 quest’anno sono 54 e sono adatti a tutte le età, dai più piccoli agli over 60.

LA STAGIONE

La stagione di Teatro+Tempo Presente parte con due nuove produzioni della Compagnia Teatro Binario 7.

La casa degli spiriti (dal 23 al 25 ottobre 2020) si ispira al celebre romanzo matriarcale di Isabel Allende. Sul palco Silvia Giulia Mendola, che darà voce a Alba, Blanca e Clara: un monologo che racconta anche la storia del Cile del Novecento tra golpe, dittatura militare e ritorno alla vita normale. Regia di Corrado Accordino, spettacolo prodotto in collaborazione con PianoinBilico.

Odio Hitchcock (dal 26 al 29 novembre 2020) celebra uno registi tra i più lodati, invidiati, apprezzati, discussi, criticati e amati della storia del cinema. Lo spettacolo di Corrado Accordino vuole portare in scena la grandezza del suo genio e le ombre della sua umanità. Odio Hitchcock fa parte degli eventi organizzati con ViDi – Visit Different in occasione della mostra Alfred Hitchcock nei film della Universal Pictures, che sarà visitabile dal 9 ottobre 2020 al 10 gennaio 2021 all'Arengario di Monza.

L’amore vince (dal 10 al 13 dicembre 2020) porta sul palco Valentina Paiano, volto noto del Binario 7, con Alessandro Treccani e Maurizio Brandalese, che cura anche la regia di questa commedia moderna ispirata a L’amore medico di Molière e alla grande tradizione della commedia dell’arte. Produzione Dedalus. Ancora risate con La battuta atomica (26, 27, 29 e 30 dicembre 2020 più lo speciale capodanno), che vede in scena altre due personalità del Binario 7: Alfredo Colina e Rossana Carretto, impegnati con Stefano Chiodaroli a svelare al pubblico - o forse no - la battuta rivoluzionaria, quella che cambierà definitivamente il mondo, arrivando addirittura fino a dove la politica non è mai arrivata. Regia di Marco Posani e Giorgio Centamore per la produzione di Teatro Bello.

Due monologhi per le due produzioni milanesi con cui si inizierà il 2021. Teatro OutOff con Il sogno di un uomo ridicolo (16 e 17 gennaio 2021) porta in scena il racconto in cui Fëdor Dostoevskij suggerisce che la felicità sulla terra può esistere e cercarla non solo ha senso, ma è forse l’unica cosa che abbia senso fare. Sul palco Mario Sala per la regia di Lorenzo Loris. È invece del Teatro dell’Elfo La lingua langue (23 e 24 gennaio 2021): con Nicola Stravalaci una lezione su come imparare l’italiano e vivere felici. Un’ora di interrogazioni senza debiti né verifiche che ha come complici Umberto Eco, Italo Calvino e l’accademia della Crusca. A chiudere la stagione di prosa sarà un’altra produzione firmata Elfo Puccini: Open. La mia storia (22 e 23 maggio 2021), lettura scenica della biografia dedicata alla star del tennis Andre Agassi: la favola contemporanea di un bambino che ha fatto della sua vita l’incarnazione del sogno americano.

Spazio, poi, alla tematica femminile. Succede con Boston Marriage (dal 12 al 14 febbraio 2021), pièce del celebre drammaturgo statunitense David Mamet che porta sul palco Monica Faggiani, Valentina Ferrari e Maria Sofia Palmieri: una commedia tutta al femminile dove il linguaggio diventa il campo minato attraverso cui la guerra si può solo vincere o perdere. Ancora donne con XXn sfumature di donne di scienza (7 e 8 marzo 2021): un viaggio nel tempo con Sara D’Amario alla scoperta di venti scienziate eccezionali.

Anche Anna Paola Vellaccio sarà sola sul palco, quando porterà in scena La chiave dell’ascensore (20 e 21 marzo 2021) di Agota Kristof con allestimento e regia a cura di Fabrizio Arcuri: storia drammatica e crudele di una donna tenuta sotto sequestro dal marito. Si parla di libertà, e di libertà delle donne, con The Handmaid’s Tale. Confessione di un’ancella (17 e 18 aprile 2021), tratto dal Racconto dell’ancella di Margaret Atwood che ha ispirato anche una fortunata serie televisiva. Ambientazione da futuro distopico per lo spettacolo che porta in scena Viola Graziosi, con la regia di Graziano Piazza.

Nuovi e apprezzati nomi della drammaturgia contemporanea per gli altri spettacoli in cartellone. Con La donna più grassa del mondo (27 e 28 febbraio 2021) Emanuele Aldrovandi induce a riflettere sulla capacità dell’uomo di immaginare un modo alternativo per raggiungere una felicità che non lo condanni all’autodistruzione. Daniele Vignozzi firma Argonauti e Xanax (dal 9 all’11 aprile 2021): con i ragazzi della Compagnia Caterpillar porta in scena un viaggio alla scoperta del mondo di ognuno di noi, diviso tra speranze e paure, legami e isolamento. Un mondo in cui è facile perdere la rotta senza lavoro di squadra. Un vero e proprio thriller teatrale sulla nuova era, quella dell’ansia. È invece Michela Tilli a firmare D.A.S. Dai forma ai tuo futuro (dal 6 al 9 maggio 2021): produzione della Compagnia Teatro Binario 7 e regia di Valentina Paiano per lo spaccato dedicato al mondo adolescenziale.

Eccoci qui!

Di nuovo insieme per riprendere il cammino. Dov’eravamo rimasti?

Bellezza, curiosità, stupore, sorrisi, provocazioni, sollecitazioni del pensiero e gioia condivisa.

Da qui ripartiamo, alla soglia di un nuovo inizio. Grazie a tutti gli spettatori che ci sono stati vicini in questo periodo, grazie per le vostre lettere di sostegno, grazie per la vostra sensibilità. Ci saranno ancora delle norme di tutela da rispettare, ma insieme faremo esplodere il teatro di meravigliosi spettacoli e fragorosi applausi.

Partiremo da La casa degli spiriti di Isabel Allende, un grande affresco del Sud America, delle sue contraddizioni e del suo spirito magico. Incontreremo Alfred Hitchcock in un surreale faccia a faccia, per ricordare la sua genialità ma anche per mostrare, tra invenzioni e aneddoti, alcune ombre della sua personalità.

Passeremo poi a due spettacoli di grande impatto comico, dalla commedia dell’arte alla commedia umana del nostro tempo con L’amore vince e La battuta atomica, per ridere insieme, anche di noi stessi e delle nostre tentazioni.

Questo tanto per cominciare, per ripartire con l’abbrivio giusto di chi ama le storie, grandi o piccole che siano, purché di uomini e sogni si racconti. Saranno ospiti imperdibili della stagione due grandi attrici del teatro nazionale, Sara D’Amario e Viola Graziosi, che nei loro XXn Sfumature di donne di scienza e The Handmaid’s Tale parleranno di donne in due racconti molto diversi, ma accomunati dalla comune ambizione di far emergere il femminile in tutta la sua forza, senso di responsabilità e profonda determinazione. Ascolteremo le parole di Agota Kristof nel poetico e suggestivo La chiave dell’ascensore.

Sogneremo di noi stessi e di un mondo migliore navigando sulle parole di un uomo ridicolo, racconto tra i più amati dell’immortale Fëdor Dostoevskij. Con Boston Marriage di David Mamet vivremo un’altra storia al femminile, ma questa volta tra finte lacrime e colpi bassi, in un entusiasmante gioco delle parti. Rideremo della nostra presunzione e della nostra ignoranza tornando nelle aule di scuola di un irresistibile Nicola Stravalaci, professore d’italiano che ci insegnerà ad essere felici (sic!) nonostante le interrogazioni.

Vivremo poi le invenzioni di alcuni drammaturghi contemporanei tra i più interessanti. Emanuele Aldrovandi con il provocatorio La donna più grassa del mondo; Michela Tilli con D.A.S., viaggio infernale nel mondo delle nuove generazioni; Daniele Vagnozzi e la sua compagnia Caterpillar che con Argonauti e Xanax ci mostrano le fragilità di una società imprigionata nell’ansia e nel panico, che per ritrovare le meraviglie della vita deve salpare dalle rive della paura e prendere il largo.

Meraviglie come quelle che ci verranno raccontate in Open, l’autobiografia di Andre Agassi, in assoluto uno dei libri più appassionanti mai scritti sulla vita di un atleta. Un best seller che attraverso la forza del teatro restituisce le ascese e le cadute di un uomo ordinariamente straordinario.

Eccoci qui! Queste le nostre storie per voi, questo il nostro teatro, queste le nostre emozioni. Con attenzione certo, ma con tutto l’amore del mondo, una cosa impossibile alla volta.

Corrado Accordino

TEATRO+TEMPO PRESENTE

ideata da Corrado Accordino in collaborazione con Elio De Capitani

CARTELLONE

LA CASA DEGLI SPIRITI dal 23 al 25 ottobre 2020

HITCHCOCK dal 26 al 29 novembre 2020

L’AMORE VINCE dal 10 al 13 dicembre 2020

LA BATTUTA ATOMICA dal 26 al 30 dicembre 2020

IL SOGNO DI UN UOMO RIDICOLO 16 e 17 gennaio 2021

LA LINGUA LANGUE 23 e 24 gennaio 2021

BOSTON MARRIAGE dal 12 al 14 febbraio 2021

LA DONNA PIÙ GRASSA DEL MONDO 27 e 28 febbraio 2021

XXn SFUMATURE DI DONNE E DI SCIENZA 6 e 7 marzo 2021

LA CHIAVE DELL’ASCENSORE 20 e 21 marzo 2021

ARGONAUTI E XANAX dal 9 all’11 aprile 2021

THE HANDMAID’S TALE 17 e 18 aprile 2021

D.A.S. Dai forma al tuo futuro dal 6 al 9 maggio 2021

OPEN. La mia storia 22 e 23 maggio 2021

dal 23 al 25 ottobre 2020

LA CASA DEGLI SPIRITI

di Isabel Allende

con Silvia Giulia Mendola

regia Corrado Accordino

produzione Compagnia Teatro Binario 7 in collaborazione con PianoinBilico

“A mia madre, a mia nonna e alle altre straordinarie donne di questa storia” è la dedica che apre il romanzo di Isabel Allende. La casa degli spiriti è un’opera matriarcale. Clara, Blanca e Alba: sono complesse e diversissime tra loro le tre donne che rappresentano le varie generazioni della famiglia. C’è Clara, la chiaroveggente e la figlia Blanca, l’artista, e poi Alba, che vive la rivoluzione. Accanto a loro molte altre donne: nessuna si presenta come un’eroina, tutte cercano di fare quello che trovano giusto. Ed è da un punto di vista femminile che in questo monologo prende il via la narrazione: è interpretato da una donna che, attraverso gli occhi e le voci di altre donne, racconta la storia di una famiglia. Le vicende si svolgono sullo sfondo politico-sociale del Cile durante gli ultimi decenni del Novecento, quelli del golpe, il colpo di stato del generale Pinochet del 1973, la violenza e il terrore della dittatura militare e la lenta ripresa di una vita normale, del ritorno della democrazia.

A dar voce al monologo Alba, che poi si calerà nelle vesti di tutte le donne che, una generazione dopo l’altra, le hanno consentito di essere quello che è ora. La loro storia, circolare ed ereditaria, non manca di spiritismo: è un intreccio di realtà e finzione, di amori e crudeltà, di carità e follia. Nel loro mondo le bambine nascono con i capelli verdi e le apparizioni siedono a tavola conversando con chi è in vita. Accanto a quello dei vivi si dispiega il mondo dei morti, vivi come chi è in vita.

Il realismo magico che mescola elementi fantastici a fatti concreti, permette di riuscire a vedere lo stra-ordinario nella vita di tutti i giorni: la magia non soltanto è possibile, ma è anche accettata come un altro qualsiasi aspetto dell’esistenza e porta con sé cambiamento, rivoluzione. Ci si chiede se il pensiero narrativo, magico e metaforico possa influenzare le percezioni e le decisioni delle persone alla stessa maniera dei fatti, oggettivi, e, quindi, plasmare in modo decisivo la realtà psicologica e sociale. E allora il linguaggio teatrale, in grado di evocare fantasmi grazie alla potenza dell’immaginazione, in grado di fare vedere e percepire anche quello che non c’è, attraverso la parola e il corpo dell’attrice farà precipitare il pubblico nel racconto magico: nel turbine della vita e della morte attraverso i sogni, le visioni, le violenze, l’odio, le vendette, i desideri, le passioni e l’amore che legano tra di loro i protagonisti del romanzo.

Sul palco una sedia, la scatola con la stella che contiene i diari di Clara. E poi i suoi ricordi, un telo per proiezioni di stoffa a trama larga: bianco, come le mura de Las Tres Marias, come il nome di tutte le donne di questa famiglia - Clara, Blanca e Alba.

dal 26 al 29 novembre 2020

ODIO HITCHCOCK

uno spettacolo di Corrado Accordino

produzione Compagnia di teatro Binario 7

“Un sacco di gente pensa che io sia un mostro. Lo pensano davvero, me lo hanno riferito”.

Uno dei registi tra i più lodati, invidiati, apprezzati, discussi, criticati e sicuramente amati della storia del cinema. Non esisterebbe il cinema che conosciamo oggi senza di lui, non esisterebbe la tensione, la suspense, la partecipazione emotiva degli spettatori senza di lui.

Ma, allo stesso tempo, come molti altri grandi artisti, accanto ai suoi successi vivono ricche pagine di aneddoti, di discussioni, di fatiche e di odi tra lui e i suoi attori e collaboratori. Il nuovo spettacolo della Compagnia di teatro Binario 7 sarà un viaggio tra la grandezza del suo genio e le ombre della sua umanità.

In scena alcuni dei suoi labirinti narrativi: attenzione alla percezione della paura e agli stratagemmi con cui si riesce a tenere alta la tensione. Un tuffo nel suo spazio mentale e visivo, un salto verso l’ignoto che lo abita.

Odio Hitchcock fa parte degli eventi organizzati con ViDi – Visit Different in occasione della mostra Alfred Hitchcock nei film della Universal Pictures, che sarà visitabile dal 9 ottobre 2020 al 10 gennaio 2021 all'Arengario di Monza.

dal 10 al 13 dicembre 2020

L’AMORE VINCE

con Maurizio Brandalese, Alessandro Treccani, Valentina Paiano

regia Maurizio Brandalese

produzione Dedalus

L’amore vince si ispira alla commedia di Molière L’amore medico: protagonisti Sganerelle e la figlia Lucinde, triste di una tristezza che sembra perenne e senza rimedio. Ma la giovane in realtà si strugge d’amore: potrebbe alleviare le sue pene sposando Clitandre. Quando Sganerelle lo scopre, va su tutte le furie: per lui quel matrimonio non s’ha da fare.

Tutto cambia quando entra in scena l’arguta serva di casa, Lisette, che decide di tendere un tranello a Sganerelle. Lucinde, così, si finge malata: secondo il parere di un medico (squinternato) la giovane sarebbe in fin di vita e solo un matrimonio potrebbe guarirla. Fra travestimenti e inganni, Clitande e Lucinde riusciranno a convincere Sganerelle a dare il suo benestare al matrimonio. Sempre, ovviamente, che anche il pubblico sia d’accordo.

NOTE DI REGIA

L’opera originale di Molière viene rappresentata per la prima volta nel 1665 alla corte di re Luigi XIV. Si tratta di una rivisitazione della prima commedia di Molière, Il medico volante. Tra Molière e i medici non correva buon sangue. O, meglio, era il grande commediografo francese a dettare i ritmi del duello, serbando ed esacerbando nell’animo un accanito sentimento di avversione contro i rappresentanti della categoria, da lui canzonati in quanto “ciarlatani e impostori”. In questo caso la compagnia di attori ha voluto ricondurre il testo scritto da Molière alle vicende che legano i più famosi innamorati della storia: Piramo e Tisbe, Lancillotto e Ginevra, Tristano e Isotta, Fillide e Demofonte, Romeo e Giulietta. Il ritorno a un teatro popolare, di origine italiana qual è la commedia dell’arte, è un modo per restituire alla scena ciò che più si avvicina al sentire del pubblico. La storia di chi ha un sogno e non può acchiapparlo, se non con caparbietà e determinazione: fino a far sì che anche chi non crede si redima e si unisca al giubilo della felicità estatica finale, sapendo che l’amore vince sempre e comunque, anche nei finali più tragici. Un inno alla gioia ricco di incidenti e possibilità, com’è la vita, che alla fine ci restituisce la risata con cui seppelliremo tutte le disgrazie. Un ballo liberatorio e rituale che inebria i commensali ospiti di questa cena ricca di improvvisazione, ritmo, lazzi e scherzi. Perché da teatro si possa uscire non solo con tormenti ma anche, divertendosi, pieni di stimoli e di riflessioni.

26, 27, 29 e 30 dicembre 2020

LA BATTUTA ATOMICA

di Marco Posani

con Rossana Carretto, Stefano Chiodaroli e Alfredo Colina

regia Marco Posani e Giorgio Centamore

produzione Teatro Bello

Uno spettacolo per rispondere alla domanda:

“Può la comicità cambiare il mondo e i poteri che lo governano?”

È in onda il famosissimo programma televisivo “Sganasciamoci&Scompisciamoci”. In un camerino improvvisato entrano Alberto e Mirko, un duo comico alla prima apparizione televisiva dopo tanti anni di gavetta: un’occasione che è stata procurata loro dalla produttrice esecutiva dello spettacolo, Eva.

Tra Mirko e Eva c’è un legame affettivo. Mirko, però, non ne ha parlato con Alberto: è stato in silenzio per non svilire l’importanza di quella grande occasione professionale, tanto inseguita e tanto sognata.

Alberto non sa che Mirko nasconde un segreto, ma nemmeno Mirko sa che pure Alberto ne custodisce uno, meno romantico e molto più pericoloso: una battuta rivoluzionaria, la battuta che cambierà definitivamente il mondo, arrivando dove la politica non è mai arrivata: La battuta atomica.

Ma i segreti vengono scoperti e i delicati equilibri tra amicizia, sentimento e lavoro sembrano essere lì lì per esplodere tutti insieme. Nel frattempo “Sganasciamoci& Scompisciamoci” sta andando in onda e il tempo a disposizione è sempre meno: prima dieci minuti, poi cinque, poi tre, poi uno, e alla fine l’amara verità: c’è il tempo per una sola battuta.

Sarà la battuta atomica?

NOTE DI REGIA di Marco Posani

“Ero un ragazzo quando vidi al Teatro dell’Elfo di Milano Comedians di Trevor Griffiths, adattata da Gabriele Salvatores. Una riflessione comica sul comico che mi è rimasta dentro, soprattutto dopo aver intrapreso a mia volta la strada dell’autore (comico). Come va usata la risata? Contro chi o per che cosa? Può più la risata della ragione? La battuta atomica vuole partecipare al dibattito, con leggerezza, in un tempo diverso, disincantato.

La replica di martedì 29 dicembre è a ingresso gratuito per gli abbonati alla stagione di prosa Teatro+Tempo Presente.

16 e 17 gennaio 2021

IL SOGNO DI UN UOMO RIDICOLO

di Fëdor Dostoevskij

traduzione e drammaturgia Fausto Malcovati e Mario Sala

con Mario Sala

regia Lorenzo Loris

produzione Teatro Out Off

Un racconto fantastico, scritto intorno al 1876 da Dostoevskij, che riesce a parlarci ancora oggi della necessità dell’utopia proprio in un momento in cui il futuro, più che un sogno fantastico, è un incubo distopico. Per Dostoevskij l’uomo deve porsi degli obiettivi positivi, perché la felicità sulla Terra può esistere e cercarla non solo ha senso, ma è forse l’unica cosa che abbia senso fare.

Un uomo ripercorre la sua vita e le ragioni per cui si è sempre sentito estraneo alla società. Ogni interesse, ogni impulso vitale sembra in lui ormai destinato a esaurirsi nel nulla, quando ecco che la svolta salvifica si presenta in forma di sogno, suggerendo una improvvisa, quanto inaspettata, opportunità di riscatto. Il racconto decolla assieme al suo protagonista, si sposta di piano e approda in altri mondi: le anguste pareti di una povera stanza in affitto esplodono nello spazio e una rivelazione di trascinante potenza si offre disinteressata agli occhi dell’uomo con la forza di una resurrezione per il suo corpo segnato dal dolore e dalla sconfitta. La felicità sulla Terra può esistere e cercarla ha senso. Ora l’uomo ridicolo lo sa e la sua condizione non gli è più di peso: il tempo della sua vita ora è un tempo pieno, un tempo di parole da regalare, di semplici verità da confidare, senza patemi, a chi, casomai, tra una risata e l’altra le volesse ascoltare.

NOTE DI REGIA

All’improvviso accade che quest’uomo, afflitto dall’inutilità di essere al mondo, riprenda forza e vigore attraverso un sogno e ritrovi la volontà e la gioia di vivere. Decide di trasmettere agli altri la propria straordinaria esperienza, basata su una verità incontrovertibile, tanto semplice ed evidente da non essere vista: l’amore salverà l’umanità e ciò che la circonda. Questo è quello che lo stravagante protagonista vuole comunicarci. E per questo viene scambiato per un pazzo. In fondo, il testo di Dostoevskij sta tutto qui. La nostra scelta per rappresentarlo è stata radicale. Sulle tavole di un teatro in disarmo, in uno spazio svuotato, uno spazio destinato alla finzione in cui non c’è più niente da fingere, assistiamo al confronto fra uno strano individuo e le sue avventurose fantasie: una specie di clown, che vorrebbe svelare una verità importante a coloro che lo ascoltano ma non intendono prenderlo sul serio. Lui ne è cosciente e ne soffre. Ma in fondo non gli importa. Basta che il suo messaggio salvifico prima o poi raggiunga qualcuno e risvegli le anime morte delle persone che incontra. L’egoismo, la corruzione, la malvagità non sono inevitabili: una nuova via è possibile, una nuova umanità può nascere e prosperare. Dostoevskij sceglie per diffondere “la lieta novella” un uomo insignificante, un emarginato: proprio dai più umili può iniziare il riscatto.

23 e 24 gennaio 2021

LA LINGUA LANGUE

uno spettacolo di Francesco Frongia

con Nicola Stravalaci

collaborazione a scene e costumi Saverio Assumma

luci Giacomo Marettelli Priorelli

produzione Teatro dell'Elfo

Una lezione su come imparare l'italiano e vivere felici: un’ora di esilaranti interrogazioni senza debiti né verifiche che ha come complici Umberto Eco, Italo Calvino, Stefano Bartezzaghi e l'Accademia della Crusca.

Nicola Stravalaci, nei panni del sadico professor Stravalcioni, si dibatte e combatte con le difficoltà dell'insegnamento della nostra lingua - e non solo. Con lavagna, gessetti, fischietti, computer e video, pistole e caramelle, ci aiuta con smisurata sapienza interpretativa (nel senso che è sempre consapevolmente fuori misura) a sorridere sulla tragedia vera della perdita del valore etico e lessicale delle parole.

“Ci lamentiamo molto dell'imbarbarimento del linguaggio – spiega il regista Francesco Frongia – E scopriamo che i politici, i presentatori, i personaggi famosi storpiano l'italiano senza rendersene conto. Bisognerebbe invitarli a corsi di rieducazione, o forse basterebbe spiegar loro che con la lingua giocare è bello”.

Portando in teatro la grammatica, La lingua langue permette agli spettatori di tutte le età di divertirsi a giocare con le parole per imparare la potenza esplosiva del linguaggio.

dal 12 al 14 febbraio 2021

BOSTON MARRIAGE

di David Mamet

traduzione Masolino D’Amico

con Monica Faggiani, Valentina Ferrari e con Maria Sofia Palmieri

costumi e scene Maria Pia Barbenti

regia Arturo di Tullio

produzione Teatro dell’Allodola - Le Irriverenti

Un salotto borghese di fine Ottocento. Anna e Claire si ritrovano dopo una lunga separazione. Un tempo si sono amate, ora ciascuna vuole qualcosa dall’altra.

Ma i rispettivi desideri sono incompatibili. La guerra è dichiarata e le armi sono le parole. Parte così un gioco al massacro senza esclusione di colpi.

Spettatrice involontaria una giovane cameriera, ingenua e maldestra, ora capro espiatorio ora oggetto del desiderio nella guerra delle due protagoniste.

Equivoci, colpi di scena, finte lacrime, colpi bassi, spregiudicati ricatti in un esilarante e sorprendente gioco delle parti. Donne di carattere che stupiscono e divertono in una commedia tutta al femminile dove il linguaggio diventa il campo minato attraverso il quale la guerra si può solo vincere o perdere.

27 e 28 febbraio 2021

LA DONNA PIÙ GRASSA DEL MONDO

di Emanuele Aldrovandi

con Luca Cattani, Alice Giroldini, Marco Maccieri

regia Angela Ruozzi

assistente alla regia Filippo Bedeschi

scene e costumi Alice Benazzi

luci Fabio Bozzetta

realizzazione costume MeArte – Calerno

produzione Centro teatrale MaMiMò

con il sostegno di Società cooperativa La Vigna, Cooperativa La Lucerna, More Energy srl

Una grossa crepa minaccia la sicurezza della casa in cui vivono i protagonisti di questa storia, ma solo uno di loro sembra preoccuparsene: è l’Uomo del piano di sotto che da mesi tenta di convincere la coppia di vicini a intraprendere i lavori di ristrutturazione. Il problema è che la crepa si trova proprio sotto il divano della Donna più grassa del mondo che pesa quattrocentosessanta chili e non può muoversi. L’unica possibilità per poter intraprendere i lavori sarebbe che il Marito la convincesse a dimagrire, ma la felicità che le procura il cibo è troppo grande perché la donna possa rinunciarvi. In un’epoca in cui sembra che la nostra società abbia raggiunto il suo massimo grado di benessere, questa commedia, attraverso una cifra grottesca e paradossale, induce a riflettere sulla capacità dell’uomo di immaginare un modo alternativo per raggiungere la felicità che non lo condanni all’autodistruzione.

NOTE DI REGIA

Ci è stato insegnato che viviamo nel migliore dei mondi possibili ed è quindi assurdo cercare di costruirne uno migliore. Eppure l’aumento dell’uso di psicofarmaci nel nostro paese ci spinge a pensare che questo “benessere” non sia poi così diffuso. Noi non siamo felici. Abbiamo continuamente fame. Abbiamo le case piene di oggetti, ma ne vogliamo sempre di nuovi. Siamo pieni di contatti, ma non ci soddisfano del tutto. Siamo affamati. La nostra società ha raggiunto una grande libertà, ma questa libertà non ci ha liberato. Continuiamo ad avere fame. Questa fame insaziabile, questa vuotezza intrinseca, ci parla di una cosa molto reale, di una profonda vacuità al centro della nostra cultura, generata dalla distruzione di idee e tradizioni rimpiazzate da sistemi economici per cui l’uomo non deve credere più a nulla se non alla soddisfazione del proprio desiderio. Il desiderio è diventato il nostro ultimo idolo. Lavoriamo per l’affermazione incontrastata della nostra volontà di godimento attraverso la distruzione di tutti i tabù. La distruzione dei tabù ci rende più liberi? O sono i limiti a renderci liberi? La Donna più grassa del mondo ha intrapreso un percorso alla ricerca della massima felicità e del massimo godimento attraverso il cibo e la distruzione di tutti i cliché sociali, ma non raggiunge uno stato di felicità. Questa Donna grassa che, pur essendo simbolo d’insaziabilità, rimane contemporaneamente metafora di fertilità, ci suggerisce che c’è qualcosa di cui noi esseri umani abbiamo bisogno per un nostro autentico benessere e che non cesseremo mai di desiderare: comunità, connessione, contatto con la natura,una missione più grande dei nostri immediati desideri parcellizzati.

6 e 7 marzo 2021

XXn SFUMATURE DI DONNE E DI SCIENZA

di e con Sara D’Amario

musiche dal vivo e mise en scène François-Xavier Frantz

produzione Associazione Ancóra e Constellation Factory

Un one woman show dal tono leggero: un viaggio nel tempo per divertirsi scoprendo venti scienziate eccezionali. Perché non dobbiamo dimenticare che ci sono state fin troppe donne, in passato, che hanno dovuto cambiare nome o travestirsi da uomo per inseguire il loro sogno e dimostrare di essere grandi scienziate. Donne che, dopo aver studiato di nascosto, sono riuscite a uscire dall’ombra.

Dall’alchimista o “strega” del I secolo dopo Cristo alla versione 4.0 di Google, passando attraverso la storia delle prime donne laureate, per poi raccontare le avventure di quelle che hanno fatto da apripista nella matematica, nell’astronomia, nella fisica nucleare, nell’informatica, nella biogenetica. Tante donne, insieme ai loro papà, alle loro mamme, ai mariti, agli amanti, ai colleghi, agli insegnanti: un esercito pacifico di cervelli in movimento per dimostrare che l’intelligenza non ha sesso.

XXn sfumature di donne e di scienza è il trionfo della luce, dei sogni, della passione, della determinazione. E la sconfitta del pregiudizio. Lo spettacolo propone collegamenti inaspettati e curiosi. Insieme ci si diverte: i termini tecnici e scientifici sono resi accessibili a tutti, così che il racconto sia piacevole per pubblici diversi.

20 e 21 marzo 2021

LA CHIAVE DELL’ASCENSORE

di Agota Kristof

traduzione Elisabetta Rasy

con Anna Paola Vellaccio

allestimento e regia Fabrizio Arcuri

assistente in scena Edoardo De Piccoli

assistente alla regia Francesca Zerilli

coproduzione Florian Metateatro, Accademia degli Artefatti

si ringrazia Teatro di Roma

Una stanza che gli spettatori sbirciano da una finestra. Avvolta dalle volute della nebbia e dal vento che le muove i capelli, la donna racconta quella storia a sé stessa. Se la racconta per l'ennesima volta. E, allora, allo spettatore non resta che lasciarsi lentamente invischiare dalle maglie di questa vicenda che, da favola, pian piano diventa baratro: ennesima nera testimonianza dei tanti soprusi di cui le cronache sono piene.

L’urlo che irrompe a sipario ancora chiuso mette subito in guardia: sotto la superficie della scena che si apre - una donna che attende l’arrivo del marito nella loro casa - c’è qualcosa di invisibile, e minaccioso.

Anche dal tono pacato della protagonista emerge a tratti la sua vera condizione, quella che l’ha resa folle: è segregata in casa dal consorte, il solo ad avere la chiave dell’unico ascensore che conduce fuori dall’abitazione, isolata e immersa in un bosco lontano dalla città.

L’amore è anche volontà di possedere l’altro. Quando l’istinto prende il sopravvento gli esiti non posso che essere nefasti, perché un essere umano non si riduce mai a impersonare un solo ruolo: sarà sempre anche altro rispetto alla parte che riveste all’interno di un determinato rapporto sociale - e, quindi, non potrà mai essere totalmente dominato dall’altro. Si tratta una lotta che l’oppressore non può vincere, sembra dirci Kristof, per lo meno sul piano dell’assoggettamento mentale: il desiderio di libertà è insopprimibile. La donna, piegata, resa folle, scissa, conserva comunque la volontà di essere un individuo. Potranno toglierle la vita, ma non si farà strappare la voce per gridare al mondo la sua condizione.

NOTE DI REGIA

Frasi brevi, una sintassi cruda, dialoghi ridotti all’essenziale, assenza di aggettivi: il fascino di questo testo scritto in francese nel 1977 sta proprio nell’economia di mezzi e nella loro intensità. Nel teatro, luogo dell’incontro per eccellenza, l’autrice trova il mezzo ideale per esprimere il suo messaggio: la speranza è nella parola, nella comunicazione con gli altri.

dal 9 all’11 aprile 2021

ARGONAUTI E XANAX

testo e regia Daniele Vagnozzi

assistente alla regia Valentina Sichetti

con Luigi Aquilino, Edoardo Barbone, Denise M. Brambillasca, Gaia Carmagnani, Pietro De Nova, Eugenio Fea, Ilaria Longo

produzione Compagnia Caterpillar nell’ambito della residenza al Teatro Filodrammatici di Milano

con il sostegno di Fondazione della Comunità di Monza e Brianza - Progetto Youth Bank

in collaborazione con Fondazione Jonas Monza

si ringrazia ZoneLibre

Nel poema epico Le Argonautiche, Apollonio Rodio racconta di giovani eroi salpati alla ricerca di un tesoro dal valore inestimabile: il vello d’oro. Oggi, però, i giovani Argonauti sembrano non salpare mai. Come in un inverno perenne che non lascia intravedere la stagione delle partenze, sette ragazzi, ex compagni di liceo, si ritrovano per risolvere il mistero di un amico. Marco, il più brillante e ambizioso di loro, da anni all’estero, è finalmente tornato in città, ma si è chiuso in casa e non vuole saperne di uscire. Sarà così che il gruppo, come una vera squadra di salvataggio, proverà a fare breccia nella fortezza in cui è rinchiuso, fino a scoprire che le mura che imprigionano l’amico sono quelle dell’ansia e degli attacchi di panico. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità sono milioni le persone che, oggi, si trovano imprigionate da queste mura. Come molte di loro, Marco trova nello Xanax una medicina, un anestetico ai propri mali: fino all’arrivo di Sara, l’unica che riuscirà a penetrare nella nebbia che lo avvolge. I due condivideranno le proprie paure in un vortice di amore e patologia che li porterà a rischiare la vita costringendo gli altri a un ultimo e disperato salvataggio.

NOTE DI REGIA

La parola ansia oggi fa parte del nostro dizionario quotidiano e quasi ognuno di noi sa, per esperienza diretta o indiretta di amici o conoscenti, cosa sia un ansiolitico, un tranquillante o un attacco di panico. È normale per noi pensare agli anni che ci aspettano con un piccolo e inconfessabile timore nel cuore. Sono problemi che viviamo ogni giorno ma di cui parliamo poco e male. Il motivo? Paura, certo. Ma cos’è la paura? La paura è questo cane che si morde la coda e che più morde più ha fame, in un cerchio senza fine. A meno che non smettiamo di

mordere e rompiamo il cerchio, a meno che non si tenti di vincere l’ansia di ciò che verrà - il terrore di una prossima pandemia o di un altro insuccesso personale - con l’unica cosa che abbiamo sempre a portata di mano, il presente. E il presente è una pianta che si coltiva con qualcuno, mai da soli. Argonauti e Xanax è tutto questo tentativo di ripartire da ciò che abbiamo: lo sforzo di una giovane ciurma di riprendersi il futuro nel modo in cui gli antichi ci hanno insegnato. Insieme.

17 e 18 aprile 2021

THE HANDMAID’S TALE. Confessione di un’ancella

tratto dal romanzo di Margaret Atwood

traduzione di Camillo Pennati

con Viola Graziosi

regia Graziano Piazza

consulenza letteraria Loredana Lipperini

consulenza artistica Laura Palmieri

musiche originali Riccardo Amorese

produzione Teatro della Città centro di produzione teatrale

Il racconto dell’ancella è un romanzo distopico scritto nel 1985 dalla canadese Margaret Atwood, tornato alle cronache per il grande successo della serie televisiva The Handmaid’s Tale, che ha ispirato i cortei di protesta delle donne di tutto il mondo.

In un futuro prossimo, gravato da guerre, inquinamento e conseguente calo della fertilità, le donne sono divise in rigide categorie sociali: le Mogli, le Domestiche, le Sorveglianti e le Ancelle, chiamate così perché ancora in grado di procreare. Nessuna può disobbedire, pena la morte o la deportazione. Un “nuovo mondo” che attraverso le donne e il loro corpo cerca la sua legittimazione.

Attraverso il ritrovamento di una confessione registrata, siamo rapiti dal racconto di un’ancella. Non sappiamo da dove ci parli, quale luogo e quale tempo, ma riconosciamo che parla proprio a noi, donne e uomini di questa società contemporanea. L’ancella porta in sé l’urgenza della domanda che brucia, la nostra responsabilità.

Ci interroga sulla libertà, su ciò che ne facciamo e soprattutto su quale sia realmente la libertà delle donne. Diventa un simbolo, ma anche l’incubo di un futuro prossimo possibile, un monito che ci tiene in guardia.

Nella nostra esperienza di esseri umani ci ritroviamo talvolta a cogliere i segni del cambiamento senza ascoltarli troppo, demandando la nostra responsabilità ad altri e pensando che tutto procederà sempre più o meno bene. Solo quando è ormai troppo tardi ci accorgiamo che il cambiamento ci ha superato e siamo diventati vittime della nostra stessa indolenza.

dal 6 al 9 maggio 2021

D.A.S. Dai forma al tuo futuro

di Michela Tilli

con Maurizio Brandalese, Veronica Dariol, Marta Lucini, Valentina Paiano, Alessandro Treccani

regia Valentina Paiano

produzione Compagnia Teatro Binario 7

Alice, 15 anni, è alla sua prima festa. Ci sono anche Martina e Sam, i suoi amici. Musica e sballo, è il caos totale. Ma la festa a poco a poco si trasforma in un incubo.

Un mese prima. Alice e Martina si sono conosciute da poco al liceo. Alice è una ragazza timida e tranquilla, i suoi genitori si stanno separando, tende a essere un po’ chiusa. Martina è il contrario: fa la scafata, è stata bocciata e ha un anno in più, racconta di aver provato di tutto e vuole che anche Alice impari a divertirsi.

Ci sarà una festa a casa di Desirée, una villa con piscina senza genitori. Per tutti l’obiettivo è avere il permesso di andarci e, anche se Alice non è molto convinta, sa che sottrarsi vorrebbe dire restare senza amici. Arriva la sera della festa. Alice non ha il permesso, ma dirà al padre che dorme da Martina. I suoi hanno di nuovo litigato e non faranno troppi controlli. Alla festa Alice vuole parlare con Martina, girano pasticche e alcol, Alice è a disagio. Rifiuta di sballarsi e si isola. Non trova più i suoi amici, li cerca. Li trova insieme che fanno sesso. Scappa. Martina la raggiunge. Alice le dice di stare tranquilla: non è innamorata di Sam. Le confessa di essere forse innamorata di lei e Martina non sa che fare.

Alice inizia a bere. Raggiunge il limite. Alice è nel suo incubo. Non riesce a svegliarsi. Vorrebbe tornare indietro. Ma all’improvviso ha tantissimo sonno e vuole che le voci si spengano. Vuole solo che la lascino dormire. Si sveglia e non ricorda più nulla? Oppure non si sveglierà più?

NOTE DI DRAMMATURGIA

Tra i comportamenti proibiti e il desiderio di essere apprezzati dal gruppo, gli adolescenti non sanno riconoscere ciò che li farà stare bene, né ciò che li farà crescere. Vivono nell’angoscia di essere inadeguati e invisibili. In un continuo confronto con ciò che vedono e sanno del mondo adulto, dove niente è più nascosto, il desiderio non è mai vissuto come limite, ma sempre soddisfatto. Il problema non è più il divieto. Il pericolo dell’inadeguatezza è dietro l’angolo. Martina e Alice sono invece travolte dalla potenza dei sentimenti e dall’incapacità di comunicare. Gli adulti sono vissuti come assenti e sfuggenti. E ciò che è proibito a parole, ma in fondo così accessibile, l’alcol e le droghe, sembrano essere una temporanea soluzione. Ma naturalmente non è così. I problemi rimandati e nascosti prima o poi scoppiano in mano come bombe a orologeria. Di cosa avrebbero bisogno Alice, Martina e gli altri? Informazioni ne hanno a sufficienza. Regole, forse, anche. Quello che manca è la possibilità di comunicare, e la consapevolezza di non essere soli.

22 e 23 maggio 2020

OPEN. La mia storia

di Andre Agassi

traduzione Giuliana Lupi

con Invisibile Kollettivo: Nicola Bortolotti, Lorenzo Fontana, Alessandro Mor, Franca Penone, Elena Russo Arman

luci Matteo Crespi

montaggio video Moira Della Fiore

produzione Teatro dell'Elfo

Invisibile Kollettivo porta in scena la contraddittoria biografia della star del tennis Andre Agassi, un vero e proprio romanzo di formazione di grande profondità pubblicato nel 2009 e presto diventato un best seller.

Open delinea un percorso faticoso e avvincente che cerca di illuminare le piste sorprendenti e inattese che hanno portato Agassi a ritrovarsi, abbandonando le maschere a lui attribuite - prima dalla famiglia, poi dai fan e dallo star system.

Un padre ossessivo e brutale che lo vuole numero uno al mondo, allenamenti disumani contro il "drago sputapalle", una carriera lunga vent'anni e mille match, imprese memorabili, parabole discendenti. La favola contemporanea di un bambino che ha fatto della sua vita l'incarnazione del sogno americano.

La storia viene raccontata per blocchi: il padre, l’incontro con l’allenatore, le prime crisi, la caduta dei capelli, gli avversari storici come Pete Sampras e la scelta del ritiro nel 2006. Dalla conflittualità al punto di arrivo del libro, quando Agassi scrive: “Non mi sono trasformato nel corso del tempo, mi sono formato”. Il suo percorso è la scoperta di un destino, che per lui si attua quando il tennis diventa finalmente un gioco e non più un’imposizione.

L’ALTRO BINARIO

dal mese di gennaio 2021

CARTELLONE

HO FATTO COLAZIONE CON IL LATTE ALLE GINOCCHIA, di Roberto Scappin e Paola Vannoni, coproduzione Teatro della Caduta - quotidiana.com

APLOD, di Rodolfo Ciulla, produzione Fartagnan teatro

LEMON THERAPY, di Chiara Boscaro e Marco Di Stefano, produzione Compagnia Enrico Lombardi

MR. SANDMAN, interpretato, diretto e prodotto da Federica Bognetti

TABÙ, di Dario Merlini, produzione Faggiani/Merlini/Tronca

FUTURO ANTERIORE, di Margherita Mauro, produzione Ferrara Off

I DANNI DEL TABACCO, di Luca Spadaro, produzione Teatro d’Emergenza

I GIRASOLI, di Elisabetta Ratti e Emanuela Bolco, produzione E. Ratti. E. Bolco. M. Della Pasqua

L’OPINIONE DI MADAME POPOVA, interpretato, diretto e prodotto da Barbara Bertato

Cartellone in fase di definizione

TERRA

Musica, voci e paesaggi sonori

direzione artistica Rachel O’Brien con EquiVoci Musicali

Bentornati in teatro!

Abbiamo affidato la nostra ripartenza musicale all’Orient Express.

Il mitico treno che collegava l’Europa occidentale con quella orientale, ponte tra popoli e culture, inaugura questa stagione in perenne movimento tra Parigi e Buenos Aires, il gospel e la musica da film, il barocco e Chopin, la musica vocale a cappella e il cabaret, senza dimenticare l’arte dei cantautori con un tributo a Fabrizio De André.

Sul palco artisti raffinati come Sentimento popolare, Valentina Vanini che omaggia Edith Piaf, i colori afro-funk-jazz degli Elephant Claps, The Gospel Light Vocal Ensemble per le atmosfere natalizie, il coraggio dell’ITA Trumpet Ensemble che ha trascritto per sei trombe le più celebri colonne sonore dei film americani, la raffinatezza di filoBarocco e il virtuosismo di Martina Consonni che celebra Chopin, la passione contagiosa per Piazzolla del Crossway Trio con Adalberto Ferrari, il talento e l’ironia del Duo Sconcerto, la poesia- nostalgia di Faber is Back.

Generi diversi, stili lontani, musicisti di formazione varia accomunati da una stessa speranza: con la musica possiamo tutti ripartire. Del resto un concerto dal vivo è un bene primario e vogliamo condividerlo con voi.

Veramente.

Grazie.

Rachel O’Brien

CARTELLONE

L’ORIENT EXPRESS IN MUSICA 10 ottobre 2020

LA CANZONE D’AUTORE DA PARIGI A BUENOS AIRES 7 novembre 2020

A SEI VOCI 21 novembre 2020

GOSPEL CHRISTMAS 19 dicembre 2020

TRUMPET MOVIE STARS 9 gennaio 2021

BAROCCO FOLK 6 febbraio 2021

PIAZZOLLA: YO SOY ASTOR 20 febbraio 2021

CHOPIN SOLO 13 marzo 2021

SONATI MA NON TROPPO 27 marzo 2021

FABER IS BACK. Omaggio a De André 15 maggio 2021

10 ottobre 2020

L’ORIENT EXPRESS IN MUSICA

Sentimento Popolare

con

Camilla Barbarito, voce

Ivo Barbieri, basso

Raffaele Kohler, tromba

Victoria Ivanova, danza

Fabio Marconi, chitarra e bombardino

Nadio Marenco, fisarmonica

Alberto Pederneschi, percussioni

Martino Pellegrini, violino

L’Orient Express è stato senza dubbio il treno più celebre e romantico di tutti i tempi. L’idea era quella di un treno di lusso perfettamente riscaldato, che permettesse di salire a Parigi e raggiungere Costantinopoli, l’attuale Istanbul, in 77 ore di viaggio. Per la prima volta un treno veloce collegava l’Europa occidentale con quella orientale, accorciando le distanze e avvicinando i popoli.

Il 4 ottobre 1883 il primo Orient Express parte alla volta di Istanbul toccando, lungo il percorso, Strasburgo, Vienna, Budapest, Bucarest e a Varna sul mar Nero, da dove i passeggeri erano trasportati alla destinazione finale tramite un piroscafo.

Lo spettacolo racconta la storia dell’Orient Express attraverso un viaggio musicale che segue le tappe geografiche del suo percorso, proponendo una varietà di brani e di sonorità. Si parte da Parigi per arrivare alle celebri operette del compositore austriaco Lehar e si prosegue travolti dall’energia dei musicisti Rom proprio come i passeggeri dell’Orient Express, per i quali si organizzò in carrozza un’esibizione durante il primo viaggio.

In seguito si omaggiano Budapest e le sonorità magiare, la seducente indimenticata cantante rumena Maria Tanase e poi si vola con le note di Malka Moma, canzone bulgara ispirata alle ali del falco, fino all’ultima tappa del viaggio in compagnia di antiche melodie ottomane.Concerto inserito all'interno di Monza Music Week 2020.

7 novembre 2020

LA CANZONE D’AUTORE DA PARIGI A BUENOS AIRES

Edith Piaf Quartet

con

Valentina Vanini, voce

Enzo Crotti, chitarra

Lorenzo Munari, fisarmonica

Antonio Menozzi, contrabbasso

L'Edith Piaf Quartet propone uno spettacolo musicale che ha la struttura di un viaggio: si parte da Parigi con la storia e le canzoni di Edith Piaf, l’usignolo di Francia, si abbandona l’Europa con alcuni brani di Kurt Weill e si approda infine a Buenos Aires con Astor Piazzolla.

Edith Piaf era una cantante complessa e unica nel suo genere: sapeva portare la sua voce a toni graffianti o dolcissimi a seconda di cosa cantasse. La voce di Valentina Vanini è in grado di creare atmosfere suggestive e il supporto del trio mostra il feeling che lega gli artisti, uniti dal virtuosismo e dalla sensibilità musicale.

L’ensemble Edith Piaf Quartet nasce a Reggio Emilia da un’idea del mezzosoprano Valentina Vanini che decide di riunire diversi musicisti: il chitarrista Enzo Crotti, che cura gli arrangiamenti dei brani, il fisarmonicista Lorenzo Munari e il contrabbassista Antonio Menozzi.

21 novembre 2020

A SEI VOCI

Elephant Claps

con

Mila Trani, soprano

Serena Ferrara, mezzo soprano

Naima Faraò, contralto

Gianmarco Trevisan, tenore

Matteo Rossetti, basso

André Michel Arraiz Rivas, beat box

Elephant claps è un sestetto vocale che ha orecchie progettate per catturare melodie, zampe che marcano multigroove e una proboscide polifonica.

È un pachiderma che ha base a Milano, nato dall'incontro di sei esseri musicali che alternano ritmi e colori afro-funk-jazz usando soltanto aria, pressione e corde vocali.

Groove, improvvisazione e energia sono le parole chiave che caratterizzano questo sestetto che propone un repertorio originale esplorando diversi mondi sonori.

Da settembre 2015 la band si fa conoscere a Milano e in Italia nel circuito indipendente, partecipa al Solevoci International a cappella festival vincendo nella categoria pop e ottenendo anche altri due premi.

A ottobre 2016 partecipa a TEDx Milano presso il Teatro Dal Verme, mentre a gennaio 2017 si esibisce al London a cappella festival. Nel giugno 2017 vince il contest internazionale di musica a cappella ad Aarhus, in Danimarca, primo premio tra le sei band selezionate provenienti da tutta Europa. Nel luglio 2018 si aggiudica il secondo posto nella categoria pop a cappella al contest “Vokal Total” di Graz. Nel 2018 e 2019 il gruppo colleziona moltissime date in Italia e all’estero. Attualmente la band, composta da tre voci femminili, due voci maschili e beatbox, sta lavorando al suo secondo disco in uscita nel 2021.

19 dicembre 2020

GOSPEL CHRISTMAS

The Gospel Light Vocal Ensemble

con

Sabrina Olivieri, voce e arrangiamenti

Gabriella Favaro, voce

Simona D’Agostina, voce

Emanuela Cortesi, voce

Niccolò Berterame, voce

Roberto Mastromauro, voce

Lorenzo Livraghi, pianoforte e tastiere

Richard Arduini, percussioni

Paul Hochaime, basso

Alessio Sabino, chitarra

The Gospel Light Vocal Ensemble rivisita il repertorio della musica nata dalla sofferenza e dalla voglia di riscatto delle popolazioni africane ridotte in schiavitù dai coloni degli Stati Uniti d'America.

In arrivo un viaggio attraverso le sonorità afro-americane: si passa dallo spiritual e dal contemporary gospel, si recuperano i classici della tradizione e si propongono alcune creazioni più moderne - senza dimenticare gli immancabili classici natalizi come White Christmas e Let it snow.

Il risultato è un blend di musica coinvolgente ed emozionante che arriva dritto al cuore del pubblico. Del resto, energia e passione, fiducia nel domani e grande partecipazione emotiva sono gli ingredienti portanti di questo genere che ormai, anche in Italia, conosce una grande fortuna.

Lo spirito di queste composizioni, a mezz’aria tra la preghiera e la celebrazione della vita, avvicinerà il pubblico alle atmosfere del Natale.

9 gennaio 2021

TRUMPET MOVIE STARS: LE GRANDI COLONNE SONORE

con

Dominga Giannone, direttore

Angelo Cavallo, tromba solista

Giorgio Forlani, tromba

Fabio De Sario, tromba

Sergio Venieri, tromba

Marcello Manfredi Bassi, tromba

Carlo Fontana, tromba

Un viaggio tra le colonne sonore più famose e apprezzate del cinema americano arrangiate e presentate in medley per quintetto/sestetto di trombe.

Le musiche sono tratte da Superman, Il Signore degli Anelli, Harry Potter, Jurassic Park, West Side Story e Ritorno al futuro: il percorso è coinvolgente e si snoda tra le partiture più celebri di John Williams, Alan Silvestri, Bernstein e Shore.

ITA Trumpet Ensemble nasce da un’idea del Maestro Angelo Cavallo nello spirito dell’Italian Trumpet Academy, che offre la possibilità di praticare musica da camera ai migliori studenti dei corsi avanzati di alta formazione e che si avvale della collaborazione di un prestigioso compositore, arrangiatore e direttore, il Maestro Dominga Giannone.

Nel 2020 per l’etichetta discografica Fluente Records è uscito il primo lavoro discografico “Trumpet Movie Stars”, che dà il titolo al concerto.

6 febbraio 2021

BAROCCO FOLK

Ensemble filoBarocco

con

Rachel O’Brien, mezzosoprano

Maria Luisa Montano, flauti dolci

Francesco Facchini, violino

Carlo Maria Paulesu, violoncello

Marco Baronchelli, arciliuto

L’ensemble filoBarocco nasce dall’incontro dei suoi componenti all’interno delle classi di violino, flauto dolce e musica da camera presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Como e il Conservatorio della Svizzera italiana.

Fin da subito il gruppo si impegna nella ricerca di una propria sonorità e personalità artistica: lo stile è riconoscibile già dai primissimi concerti, durante i quali vengono spesso sperimentati sorprendenti confronti tra la musica antica e diversi generi di musica popolare.

Il concerto vuole riscoprire i legami ancestrali tra la musica “di corte” e la musica “tradizionale”. Succede anche grazie all’incontro con Rachel O’Brien, cantante poliedrica di origine anglo-irlandese, mezzosoprano di agilità, che grazie alla sua voce versatile ed estesa è in grado di interpretare repertori e stili molto diversi, dal Settecento fino alla musica contemporanea.

Ne nasce una fantastica collaborazione che porta gli spettatori a esplorare la musica del Seicento e quella tradizionale Nord europea: un connubio accattivante che comprende accostamenti spesso inaspettati.

20 febbraio 2021

PIAZZOLLA: YO SOY ASTOR

con

Fabio Bagnato, chitarra

Walter Bagnato, fisarmonica e pianoforte

Daniela Fiorentino, clarinetto e clarinetto basso

Adalberto Ferrari, clarinetti e sax

La travolgente musica di Astor Piazzola in un viaggio intimo e particolare, che ne restituisce il genio, il vissuto e la personalità innovatrice.

Il Trio Crossway e il Maestro Adalberto Ferrari non propongono solo un concerto di musiche di Piazzolla: vogliono raccontare la vita del genio argentino nel centenario della sua nascita.

Gli arrangiamenti utilizzano strumenti tradizionali come la fisarmonica, il clarinetto e la chitarra: strumenti che in qualche modo hanno aiutato i musicisti di tutto il Novecento a pensare e a comporre melodie nuove e originali.

Nell’organico un ruolo di rilievo lo gioca anche il sax, il più giovane tra gli strumenti proposti, con l’idea di dare quel tocco di ulteriore modernità alla musica del Maestro.

Gli arrangiamenti, curati da Fabio Bagnato, Walter Bagnato e Adalberto Ferrari, restituiscono alla grandezza di Piazzola tutta la freschezza, la nostalgia e il virtuosismo del suo modo di fare musica.

13 marzo 2021

CHOPIN SOLO

con

Martina Consonni, pianoforte

Andrea Zaniboni, narrazione

Serata dedicata al pianoforte e alla musica di Fryderyk Chopin con l’artista d’eccezione Martina Consonni, giovane virtuosa dello strumento, vincitrice assoluta di oltre cinquanta premi internazionali grazie alla sua innata musicalità e alla notevole tecnica strumentale.

Un recital interamente chopiniano che ricalca i temi chiave dell’Ottocento romantico come l’amore di patria, il sogno, il sentimento e, in particolar modo, la nuova concezione della natura, che viene esaltata nei suoi aspetti più spontanei. Numerosi i richiami a meravigliosi paesaggi e elementi naturali, ora calmi e distesi, ora irruenti e agitati. E il dualismo calma-agitazione tipico di Chopin sarà proprio il fil rouge del programma.

Il concerto prenderà il via con un viaggio nella letteratura romantica attraverso le prime due Ballate, componimenti di grande spessore emotivo e pianistico. Proseguirà con un insieme di studi dal carattere virtuosistico, ma densi di dolcissime e sognanti melodie. Spazio poi a una parte più calma e introspettiva con i due notturni che rappresentano il profondo legame di Chopin con la sua terra e che accennano anche alla tristezza e alla fragilità che caratterizzano gran parte della sua vita. La conclusione con due brani energici e virtuosistici come il Valzer in la bemolle maggiore e il celebre Scherzo n. 2.

27 marzo 20201

SONATI MA NON TROPPO

con Duo Sconcerto

Andrea Candeli, chitarra

Matteo Ferrari, flauto

Talentuoso, istrionico e ironico, dotato di rara maestria tecnica, il Duo Sconcerto trasforma ogni concerto in un vero e proprio spettacolo. La bravura e l’affiatamento di Andrea Candeli e Matteo Ferrari, risultato di una lunghissima collaborazione e di un’intensa attività concertistica in Italia e all’estero, permette loro di spaziare in un repertorio che da Mozart porta da Astor Piazzolla, che da Ennio Morricone conduce folk irlandese, che dall’ouverture del Barbiere di Siviglia porta alla Carmen di Bizet.

Per Candeli e Ferrari la solidità classica, la maturità artistica e la competenza musicale non rappresentano una gabbia rigida ma un motore di ricerca verso un’improvvisazione sempre consapevole, ricca di sfumature tanto imprevedibili quanto godibili.

Il Duo Sconcerto si è esibito in luoghi prestigiosi tra cui il Teatro Petruzzelli di Bari, la Sala Nervi della Città del Vaticano, il Teatro Bibbiena di Mantova, la Fondazione Cini di Venezia, Palazzo Pitti a Firenze. Collabora con artisti del calibro di Ugo Pagliai, Ivano Marescotti, David Riondino, Fabio Testi, Vito e Vanessa Gravina. Ha collaborato anche con Dario Fo e Luciano Ligabue, ha suonato con Andrea Griminelli e ha recentemente aperto un concerto di Andrea Bocelli.

15 maggio 2021

FABER IS BACK: OMAGGIO A DE ANDRÉ

con

Mario Sampaolo, voce

Fernando Tovo, chitarre

Viola Cioppa Fai, batteria

Carlo Leonardi, tastiere

Luigi Giordano, basso

Simona Aileen, corista

Helga Zanon, conduttrice

La band tributo di riferimento a Fabrizio De André fa rivivere i brani senza tempo del cantautore e poeta genovese, riuscendo a coinvolgere sia gli appassionati conoscitori di Faber sia quanti si avvicinano per la prima volta alla sua musica e alla sua eredità artistica.

Il progetto musicale, nato dall’idea di Mario Sampaolo (cantante e coordinatore della band), presenta gli arrangiamenti, lo stile, i particolari e i dettagli delle atmosfere reali dei live di De André, con una ricerca della qualità sonora continua che hanno portato la band ad essere apprezzata e ricercata per la fedeltà e la qualità artistica con cui esegue il repertorio.

Così sarà possibile recuperare la voce politica, l’impegno civile, la poesia, l’utopia e il genio di De André e della sua opera, dalla sua passione per il jazz e Georges Brassens fino alle canzoni che lo hanno reso immortale.

TEATRO+TEMPO FAMIGLIE

Sogna l’incredibile

Sappiamo che quello che ci aspetta sarà un anno molto particolare, legato a restrizioni, distanze e al rispetto di alcune regole. Ma è anche il decimo anno della stagione Teatro+Tempo Famiglie e non potevamo interrompere un percorso così ricco e bello, nato e cresciuto insieme a voi e ai vostri figli.

Abbiamo deciso di ritrovarci lì dove abbiamo interrotto la programmazione, partendo il 20 dicembre con Pollicino, riscrittura della celebre fiaba che nasce dal desiderio di avvicinare genitori e figli al tema della terza età, al momento in cui si diventa “genitori dei propri genitori”. Un’altra ripresa importante è l’omaggio a Gianni Rodari con la compagnia I fratelli Caproni ne Il viaggio di Giovannino. Dalle suggestioni delle Fiabe italiane raccolte da Italo Calvino la narrazione scoppiettante e coinvolgente di Naso d’argento: in scena una fisarmonica, una piccola sedia e un’attrice che coinvolgerà i bambini a cantare e a inventare insieme pezzetti di storia.

Fil rouge che unisce gli altri spettacoli i temi della scoperta e della crescita, dell’affrontare passaggi importanti: Le avventure di Pulcino è un piccolo teatro di figura dove, sul grande bancone di un negozio molto particolare, potremo assistere alle avventure di un deliziosissimo pulcino in cerca della sua mamma. Pelle d’oca è una metafora della crescita raccontata ai più piccoli attraverso la storia del viaggio di due piccole oche, un fratello e una sorella. Il costruttore di storie, infine, è uno spettacolo costituito da tante piccole storie apparentemente incompatibili che cambiano strada e che finiscono dentro una storia tutta nuova, per poi ripartire.

Ed è proprio questo l’approccio giusto per affrontare questo nuovo anno insieme: ripartire attraverso storie nuove e, soprattutto, non smettere mai di sognare in grande attraverso lo sguardo dei più piccoli.

Giulia Brescia

CARTELLONE

POLLICINO 20 dicembre 2020

LE AVVENTURE DI PULCINO 10 gennaio 2021

IL VIAGGIO DI GIOVANNINO 7 febbraio 2021

PELLE D’OCA 21 febbraio 2021

NASO D’ARGENTO 14 marzo 2021

IL COSTRUTTORE DI STORIE 28 marzo 2021

20 dicembre 2020

POLLICINO

drammaturgia Giacomo Ferraù, Giulia Viana

con Andrea Pinna, Libero Stelluti, Giulia Viana

con l’amichevole partecipazione video di Valentina Scuderi, Chiara Stoppa

voce e corpo di Frugolo Vittoria Duong

regia Giacomo Ferraù

disegno luci Giuliano Almerighi

scene Giuliano Almerighi, Luca Negri, Lucia Rho

costumi Sara Marcucci – We We Wardrobe

assistente alla regia Dario Muratore

coreografie Riccardo Olivier / Fattoria Vittadini

illustrazioni Libero Stelluti

progetto video Riccardo Calamandrei

animazione video Riccardo Calamandrei, Giulia Viana

si ringraziano Ferdinando Bruni, Francesco Frongia, Francesco Givone, Zaches Teatro

produzione Eco di Fondo

con la collaborazione di Campo Teatrale

età consigliata: dai 6 anni

Pollicino ha le gambe corte, ma il passo svelto. Pollicino ha la memoria breve, ma una profonda saggezza. Pollicino è diventato grande: non di statura, ma di età. Ha iniziato incurvarsi e a rimpicciolire ogni giorno di più. Tuttavia, essendo sempre stato una persona di statura piccola, molto piccola, il suo rimpicciolimento risulta davvero evidente. Pollicino, intanto, ha avuto un figlio: è alto, molto alto, e fa il boscaiolo. Padre e figlio non sono mai andati molto d’accordo. Un giorno, però, si ritrovano sulla strada di casa e le cose si preparano a cambiare.

Pollicino racconta con i toni della fiaba i temi dell’anzianità: la perdita della memoria, la scelta di accompagnare i propri genitori in una casa di riposo, l’amore nella terza età, gli acciacchi e le malattie, l’avvicinarsi della fine. Pollicino nasce dal desiderio di avvicinare il giovane pubblico, ma anche i genitori, al tema della terza età, e a quel momento in cui si diventa “genitori dei propri genitori”. Pollicino affronta, con toni spesso leggeri e divertenti, ma talvolta scuri e melanconici, temi attuali legati all’anzianità: come la perdita della memoria a breve termine, i dubbi dei figli sulla scelta di accompagnare i propri genitori in una casa di riposo, l’amore nella terza età, la vicinanza tra la senilità e la prima infanzia, gli acciacchi e le malattie, l’avvicinarsi della fine e la consapevolezza di questo appuntamento.

10 gennaio 2021

LE AVVENTURE DI PULCINO

con Lucia Palozzi

regia Francesco Mattioni

scene e costumi Marina Montelli

musiche originali Simone Guerro e Nicola Paccagnani

produzione ATGTP

età consigliata: dai 3 anni

Tutto inizia in una bottega: ma non una bottega qualunque. Tutto inizia nella bottega dove vive Gelsomina, un po’ barbona e un po’ bambina, che di mestiere fa l’aggiusta cose. Gelsomina aggiusta tutto quello che si rompe: ombrelli, ventagli, scatole, vestiti, barattoli. Tutti i giorni alla stessa ora, in compagnia della sua fidata radio, apre la sua bottega e aspetta che i clienti le portino oggetti rotti da aggiustare.

Un giorno arriva in bottega una vecchia valigia: contiene un pulcino di stoffa che, appena riparato, proprio come Pinocchio, inizia a vivere. Partono proprio da qui le avventure di Pulcino, che si mette subito in cerca di una mamma. Del resto, si sa: la prima cosa che cerca un cucciolo è proprio la mamma. “No! - dice Gelsomina - Io non posso essere la tua mamma, tua madre potrebbe essere una gallina, magari. E poi le mamme non cadono mica dal cielo”.

Forse le mamme no, ma da un’astronave composta da un’accozzaglia di oggetti da cucina arriva uno strampalato anatroccolo proveniente dallo spazio, che risponde al nome di 3x2, saputello quanto basta da mettersi a capo della spedizione “Cerca una mamma per Pulcino”.

Inizia così il viaggio che li porterà in una città puzzolente fatta di cartoni, poi in un bosco di ombrelli e ventagli e infine in un enorme mare blu. Tra scoperte, avventure e incontri con improbabili mamme la storia di Pulcino arriva al suo epilogo: sotto un cielo stellato, finalmente troverà affetto e serenità tra le braccia di Gelsomina.

Lo spettacolo, arricchito da musiche originali e canzoni cantate dal vivo, è realizzato attraverso l’uso di oggetti di recupero, con pupazzi mossi su un grande tavolo che, trasformandosi, diventa di volta in volta la base per le scene.

7 febbraio 2021

IL VIAGGIO DI GIOVANNINO

tratto da Le avventure di Giovannino Perdigiorno di Gianni Rodari

ideato da Andrea Ruberti, Alessandro Larocca

con Andrea Ruberti

produzione I fratelli Caproni

età consigliata: dai 5 anni

“Giovannino Perdigiorno è un grande viaggiatore, viaggia in automobile, in moto, in monopattino, a piedi, in aeroplano, viaggia in dirigibile, col carrettino a mano, con il treno diretto e con l’accelerato, ma un paese perfetto non l’ha ancora trovato”.

Perché Giovannino cerca un paese perfetto dove gli errori non esistono. Così viaggia: lo fa attraversando paesi fantastici, incontrando persone di razze diverse, che hanno nasi a forma di pipa o che rimbalzano come palle di gomma, persone che vivono nei frigoriferi o in case di cioccolata.

Ogni volta impara qualcosa e capisce che l’esperienza del viaggio è importante, perché fa crescere. Giovannino capisce che nel viaggio tutto è compreso, anche l’errore, e quando si sbaglia è un po’ come cadere. Ma un buon viaggiatore trova sempre la forza di rialzarsi e di proseguire nel suo cammino.

21 febbraio 2020

PELLE D’OCA

drammaturgia e regia Dario Eduardo de Falco

con Annalisa Arione e Dario Eduardo de Falco

produzione Compagnia Arione de Falco

età consigliata: dai 4 anni

Due oche. Un fratello e una sorella.

Per la minore è arrivata la stagione delle migrazioni. Il fratellone, a suo tempo, ha già viaggiato. Come preparare la piccola al grande volo e poi lasciarla andare? Servono giochi e storie per insegnare, divertire, e preparare alla paura e al diverso: avventure, incontri fantastici, grandi laghi, lezioni di volo, ninne nanne, cocchi e coccodrilli.

Lo spettacolo parla del viaggio. Il viaggio di disperati, rifugiati, profughi, di uomini che non potevano più restare là dove si trovavano. “È un discorso da adulti? Non lo crediamo. Ma crediamo ci voglia la giusta metafora. Dopo un’attenta riflessione abbiamo scelto di parlare del volo coraggioso compiuto da milioni di oche selvatiche alla ricerca di un luogo dove trovare ristoro da fame e da sete e vivere finalmente in pace”.

14 marzo 2020

NASO D’ARGENTO

di e con Soledad Nicolazzi

disegni Dora Creminati

produzione Stradevarie_Campsirago Residenza

età consigliata: dai 4 anni

Dalle suggestioni delle “Fiabe Italiane” raccolte da Italo Calvino una narrazione scoppiettante e coinvolgente: in scena una fisarmonica, un cestino, una piccola sedia e un'attrice che stende calzini spaiati.

“Dovessi anche servire il diavolo voglio andarmene via di casa!”: così comincia la storia, una versione popolare di Barbablù. Popolare e ridanciana, perché qui il diavolo è vanitoso e un po’ tonto. E le tre ragazzine, con furbizia, un po’ di fortuna e gran spasso di tutti i bambini, la fanno in barba al satanasso.

L'attrice interpreta l'allampanato signor Naso D'Argento, l'anziana mamma e le tre figlie: Assuntina, la più grandicella, Carlotta la più cicciotta e Lucia, la più giovane e bella. Come nella tradizione orale, tutti partecipano alla narrazione: i bambini sono invitati a cantare, a inventare pezzi di storia, a entrare brevemente nella parte di uno dei personaggi.

Naso d’argento è nato nei cortili d’estate e del teatro di strada mantiene intatta la modalità comunicativa con il pubblico, favorendo il coinvolgimento attivo dei bambini: il piacere dell'ascoltare in cerchio, la musica, il racconto come condivisione di un momento della giornata. La cantastorie racconta: le filastrocche, le inflessioni dialettali, le canzoni e i personaggi si intrecciano a nuove modalità espressive. È una storia per i piccoli spettatori ma coinvolge genitori e nonni. Le immagini di Dora Creminati, portate in scena dai bambini e proiettate sullo sfondo, fanno da controcanto alla storia.

NOTE DI REGIA

Faccio questo spettacolo da molti anni. Alla domanda “La lavatrice c'è sempre stata?”, la prima risposta, in qualunque sparuta scuola dello Stivale o teatro io mi sia trovata, è sempre stata un fragoroso “Sì”. Poi, alla domanda se Napoleone o i cavernicoli possedessero il suddetto elettrodomestico, qualche grandicello rinsavisce e realizza che no, ci doveva essere un tempo in cui i panni si lavavano a mano. Ma che certo questo tempo è lontano, molto lontano. Inizia così la storia delle tre ragazzine coraggiose che, ribellandosi alla vita monotona del lavare panni tutto il giorno, vanno incontro alla loro avventura. È una sorta di prologo, questo, con cui apro ai bambini l'immaginario di un mondo che non conoscono, ma di cui hanno sentito parlare. Ma è anche a scusa per cominciare a instaurare quel rapporto di complicità che è esattamente la ricerca che sta alla base di questo lavoro. Naso d'argento è una storia che si ripete e che è volutamente semplice. Con questo spettacolo vado alla ricerca dell'essenza del teatro, la relazione: perché quello che conta davvero è sorprenderci con il piacere dell'essere qui insieme.

28 marzo 2021

IL COSTRUTTORE DI STORIE

di Fabio Galanti, Enrico Montalbani e Anna Sacchetti

regia Enrico Montalbani

con Fabio Galanti

costumi Tanja Eick

oggetti scenici Fabio Galanti

produzione La baracca

età consigliata: dai 3 anni

Un uomo racconta una storia. È la storia di un ponte che deve attraversare un grande fiume, un fiume che separa due città nemiche da sempre.

Costruisce questa storia pezzo per pezzo usando un’altra storia, e poi un’altra, e un’altra ancora. Storie piccole e diverse tra loro, che vanno da qui a lì proprio come ponti. E intrecciano parole e immagini e oggetti, uno dopo l’altro.

Il costruttore di storie è uno spettacolo fatto di storie che si susseguono e alternano, e che finiscono tutte dentro la storia di uomo che racconta una storia: la storia di un ponte che deve attraversare un grande fiume.

TEATRO+TEMPO EVENTI

Accanto alle tradizionali stagioni proposte in arrivo altri appuntamenti ormai diventati irrinunciabili, come Capodanno: occasione per festeggiare insieme.

31 dicembre 2020

LA BATTUTA ATOMICA - SPECIALE CAPODANNO

di Marco Posani

con Rossana Carretto, Stefano Chiodaroli e Alfredo Colina

regia Marco Posani e Giorgio Centamore

produzione Teatro Bello

sala Chaplin

Uno spettacolo per rispondere alla domanda:

“Può la comicità cambiare il mondo e i poteri che lo governano?”

È in onda il famosissimo programma televisivo “Sganasciamoci&Scompisciamoci”. In un camerino improvvisato entrano Alberto e Mirko, un duo comico alla prima apparizione televisiva dopo tanti anni di gavetta: un’occasione che è stata procurata loro dalla produttrice esecutiva dello spettacolo, Eva.

Tra Mirko e Eva c’è un legame affettivo. Mirko, però, non ne ha parlato con Alberto: l’ha fatto per non svilire l’importanza di quella grande occasione professionale, tanto inseguita e tanto sognata.

Alberto non sa che Mirko nasconde un segreto, ma nemmeno Mirko sa che pure Alberto ne custodisce uno, meno romantico e molto più pericoloso: una battuta rivoluzionaria, la battuta che cambierà definitivamente il mondo, arrivando dove la politica non è mai arrivata: La battuta atomica.

Ma i segreti vengono scoperti e i delicati equilibri tra amicizia, sentimento e lavoro sembrano essere lì lì per esplodere tutti insieme. Nel frattempo “Sganasciamoci& Scompisciamoci” sta andando in onda e il tempo a disposizione è sempre meno: prima dieci minuti, poi cinque, poi tre, poi uno, e alla fine l’amara verità: c’è il tempo per una sola battuta. Sarà la battuta atomica?

31 dicembre 2020

L’OPINIONE DI MADAME POPOVA - SPECIALE CAPODANNO

di e con Barbara Bertato

Il racconto di una donna che decide di non sposarsi nel giorno stesso del suo secondo matrimonio, mentre ricorda il primo e i motivi che lo hanno fatto finire.

Inizia a riflettere sulle sue opinioni: sull’enorme quantità di opinioni che tutti abbiamo. Si chiede: si possono mettere completamente a nudo le opinioni sulla mercificazione del corpo femminile, la vecchiaia, i gattini e parlare coi cani, sul matrimonio e la morte? Soffri di opinionismo cronico? Entra a far parte di gruppi di auto aiuto per opinionisti compulsivi! Va bene avere opinione su tutto? Va bene se non ho opinioni?

Va bene se dopo decine di notizie di femminicidi sei contenta che una donna abbia ucciso il marito con il mattarello? Stabilito che possono non piacerti i preti, dio, i cani, gli emigranti, persino la nutella, va bene se non ti piacciono i bambini?

Va bene se ti piacciono i film che finiscono bene? Va bene se siamo sessiste tra noi? Va bene se la pubblicità ci rende incontinenti, acide, pazze a causa dei dolori mestruali? Va bene se sono terrona? Quando l'opinione dovesse mancare a me in prima persona arriva Siri e io le chiedo, dimmi tu, che sei femmina anche tu, e sembri perfetta nel tuo saper sempre cosa dire, anche quando dici “non credo di aver capito” o “non so come rispondere”.

Siamo perfette, ma saremmo più perfette se…

Uno sguardo decisamente ironico, un monologo comico in stile “stand up”.

I DIALOGHI DELL’ARTE

Il tema letterario ha sempre affascinato gli artisti, ma talvolta anche l'influenza delle arti visive è stata determinante per la creatività degli scrittori.

Questa serie di incontri gioca sul rapporto tra pittura e letteratura, accostando la lettura di brani tratti dalle più celebri opere dei letterati di tutti i tempi a percorsi iconografici storico-artistici a essi ispirati o che, al contrario, ne hanno costituito una fonte di ispirazione.

In una conduzione a due voci, alternando i punti di vista, le serate - pensate sia per un pubblico di neofiti che di appassionati e addetti ai lavori - propongono un modo nuovo, interessante e piacevole di indagare la storia dell'arte e della letteratura di tutti i tempi.

a cura di

Simona Bartolena, storica dell'arte

Alessandro Pazzi, attore

calendario in fase di definizione

NORME ANTI-COVID

Per garantire la sicurezza di tutti il teatro Binario 7 ha predisposto un protocollo anti-Covid in base alle disposizioni prescritte dal Ministero della Salute e da Regione Lombardia. Le seguenti misure sono valide dal 19 giugno 2020 fino a nuove disposizioni:

- Si entra nell'edificio uno alla volta

- All'interno dell'edificio è obbligatorio l'uso della mascherina

- All'ingresso è obbligatorio sottoporsi al controllo della temperatura da parte del personale, munito di termometro a infrarossi. In caso di temperatura superiore a 37,5° non è consentito l'ingresso

- All'ingresso è obbligatorio igienizzare le mani. È disponibile un dispenser munito di soluzione idroalcolica

- Le aree di ingresso e di attesa sono dotate di segnaletica orizzontale per garantire la distanza interpersonale

- Le sale hanno capienza ridotta

- All'interno delle sale è necessario mantenere il distanziamento, garantito dalla disposizione dei posti occupabili

- Gli spazi vengono sanificati dopo ogni utilizzo

- I percorsi di entrata e uscita sono differenziati. Seguire le istruzioni del personale per uscire dall'edificio.

SCUOLA DI TEATRO BINARIO 7

direzione artistica Corrado Accordino e Alfredo Colina

La scuola di teatro nasce come Associazione Culturale La Scuola Delle Arti nel 2008 dall’incontro tra Corrado Accordino e Alfredo Colina, due personalità teatrali del territorio le cui competenze si sono fuse, assieme alla professionalità dei collaboratori del Teatro Binario 7, in una perfetta comunione di desideri e obiettivi: lavorare per e con la città di Monza alla creazione di una casa della cultura, dove il teatro e le arti affini trovino uno spazio di sviluppo e d’incontro. Ha così preso vita La Scuola di teatro Binario 7, una scuola di formazione per attori, allievi attori e amatori del teatro, presentando da subito un ricchissimo piano didattico.

Alla sua apertura contava circa 140 allievi, ma già l’anno successivo, nel 2009, i numeri sono

aumentati raggiungendo 250 allievi. Attualmente la Scuola vanta oltre 700 iscritti tra bambini, adolescenti e adulti. Una scuola nel centro pulsante di Monza, un luogo vivo e dinamico, uno spazio dedicato alla creatività e allo studio dei linguaggi teatrali.

Ogni anno la scuola propone nuovi percorsi per stimolare e mettere alla prova gli allievi.

Quest’anno le novità sono il seminario di Danza creativa condotto da Cristina Bucci, tre incontri dedicati alla danza, all’espressività del corpo, alla poesia che nasce dal gesto, e il laboratorio breve dedicato alla Commedia dell’arte, a cura di Maurizio Brandalese.

Le lezioni sono tenute da insegnanti altamente qualificati al fine di offrire agli allievi l’opportunità di vivere un’esperienza formativa esaustiva. Nel corpo docenti ritroviamo i due direttori artistici Corrado Accordino e Alfredo Colina. Al loro fianco, attori e registi provenienti da importanti accademie teatrali come l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico di Roma, la Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi e l’Accademia dei Filodrammatici di Milano, perfettamente aggiornati con lo sviluppo delle moderne tecniche di insegnamento.

La Scuola vuole essere un luogo di aggregazione per chi desidera accostarsi al teatro per passione, per vivere in modo creativo il proprio tempo a disposizione.

Negli anni il bacino di allievi si è allargato sempre di più coinvolgendo non solo i monzesi ma anche appassionati provenienti dai vari comuni della provincia di Monza e Brianza. Per questo motivo, nel 2009, è nato il desiderio di accogliere anche le richieste di coloro che desiderano fare teatro ma non hanno la possibilità di recarsi a Monza coinvolgendo altre realtà sul territorio e vincendo il bando 2009/04 della Fondazione della Comunità di Monza e Brianza onlus con il progetto La Scuola Delle Arti in Rete patrocinato dalla provincia di Monza e Brianza.

Attualmente vengono proposti corsi, tenuti dagli stessi docenti che collaborano con la sede di Monza, presso altre tre realtà della provincia: Vimercate, in collaborazione con Spazio Heart e Nova Milanese, in collaborazione con il Comune di Nova Milanese.

COMPAGNIA TEATRO BINARIO 7

Compagnia di produzione e diffusione teatrale diretta da Corrado Accordino

La compagnia di produzione e diffusione teatrale diretta da Corrado Accordino nasce nel 1992 come La Danza Immobile, occupandosi fin da subito di produzione e diffusione di proposte teatrali sul territorio brianteo. Dal 2005 alla Compagnia viene affidata, con la collaborazione di Elio De Capitani, la gestione e la programmazione del Binario 7 di Monza. Assecondando una completa simbiosi poetica e di intenti con la sua sede operativa, negli ultimi anni la compagnia assume il nome di Compagnia Teatro Binario 7.

Tappe fondamentali:

Anno 2019 La Danza Immobile vince il bando per l’organizzazione della rassegna teatrale che si tiene a Lissone, a Palazzo Terragni.

Anno 2018 La Danza immobile vince il bando di Regione Lombardia per il finanziamento di progetti per “adeguamento strutturale e tecnologico di sale destinate ad attività di spettacolo e acquisto e installazione di apparecchiature digitali per la proiezione” – art. 42 c.1 lett.c l.r. 25/2016.

Anno 2018 La Danza Immobile ottiene da Regione Lombardia il riconoscimento di essere uno dei “soggetti che svolgono attività di rilevanza regionale nei settori della promozione educativa culturale e dello spettacolo” per il triennio 2018-20.

Anno 2018 Lo spettacolo Sognando la Kamchatka” è selezionato per “Next – Laboratorio delle idee per la produzione e la distribuzione dello spettacolo dal vivo lombardo” edizione 2018, promosso da AGIS e Regione Lombardia.

Anno 2018 La danza immobile vince il bando Avviso Unico Cultura 2018 nell’ambito “Produzione teatrale - iniziative triennali” per il triennio 2018-2020.

Anno 2017 Lo spettacolo “Come sono diventato stupido” è selezionato per “Next – Laboratorio delle idee per la produzione e la distribuzione dello spettacolo dal vivo lombardo” edizione 2017, promosso da AGIS e Regione Lombardia.

Anno 2017 A La Danza Immobile viene confermato il Certificato di Qualità ISO 9001:2008 per la gestione aziendale ed il Certificato BS OHSAS 18001:2007 per la sicurezza degli ambienti di lavoro.

Anno 2017 Il Comune di Nova Milanese proroga per le stagioni 2017/18 e 2018/19 il contratto per la gestione dell’auditorium comunale.

Anno 2017 Il Comune di Agrate Brianza affida a La Danza Immobile la progettazione e la realizzazione degli eventi estivi per l’anno 2018.

Anno 2017 La Danza Immobile, in collaborazione con l’associazione culturale T.L.L.T vince il bando triennale Fondazione Cariplo “Cultura Sostenibile” con il progetto “T.L.L.T. il teatro nel quartiere”.

Anno 2017 La Danza Immobile assume la gestione operativa del Teatro Libero di Milano.

Anno 2016 A La Danza Immobile viene confermato il Certificato di Qualità ISO 9001:2008 per la gestione aziendale ed il Certificato BS OHSAS 18001:2007 per la sicurezza degli ambienti di lavoro.

Anno 2016 La Danza Immobile vince il bando triennale Fondazione Cariplo “Patrimonio culturale per lo sviluppo” con il progetto “Binario 7 il Centro delle Arti. Riqualificazione funzionale e potenziamento delle attività dello spazio polifunzionale Urban Center di Monza”.

Anno 2016 Lo spettacolo “Uno che conoscevo” è selezionato per “Next – Laboratorio delle idee per la produzione e la distribuzione dello spettacolo dal vivo lombardo” edizione 2016, promosso da AGIS e Regione Lombardia.

Anno 2016 L’associazione vince il bando INAIL ISI 2015 per Progetti di investimento o adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale.

Anno 2016 Dopo aver presentato un progetto all’amministrazione comunale in base al D. Lgs. 18 aprile 2016 n. 50 art. 153 “Finanza di progetto”, l’associazione viene dichiarata assegnataria della concessione per la gestione dell’intero edificio Urban Center “Binario 7” per dodici anni, dal 01/08/2016 al 31/07/2028.

Anno 2015 Lo spettacolo “I due Cyrano” è selezionato per “Next – Laboratorio delle idee per la produzione e la distribuzione dello spettacolo dal vivo lombardo” edizione 2015, promosso da AGIS e Regione Lombardia.

Anno 2015 Il Comune di Nova Milanese affida alla nostra associazione la realizzazione della stagione teatrale negli spazi dell’auditorium comunale per l’anno 2016.

Anno 2015 La Danza Immobile stipula con Regione Lombardia una convenzione triennale, 2015 – 2017, per la “Realizzazione di attività di produzione teatrale”.

Anno 2015 Il Comune di Monza proroga il contratto in essere per la gestione del Teatro Binario 7 per la stagione 2015/2016.

Anno 2015 Lo spettacolo “All’asta la Villa Reale” è selezionato tra gli eventi dell’iniziativa “ph

performing Heritage” Distretto Culturale Evoluto 2015 organizzato dalla Provincia di Monza e Brianza con la collaborazione della Fondazione Cariplo.

Anno 2015 Il Comune di Agrate Brianza affida a La Danza Immobile la realizzazione delle stagioni teatrali negli spazi del Teatro Duse per gli anni 2015 e 2016 e della stagione di Teatro Ragazzi presso l’auditorium Mario Rigoni Stern per l’anno 2016.

Anno 2015 A La Danza Immobile viene confermato il Certificato di Qualità ISO 9001:2008 per la gestione aziendale ed il Certificato BS OHSAS 18001:2007 per la sicurezza degli ambienti di lavoro.

Anno 2014 Il Comune di Monza proroga il contratto in essere per la gestione del Teatro Binario 7 per la stagione 2014/2015.

Anno 2014 La Danza Immobile è selezionata per la realizzazione di un evento teatrale durante i festeggiamenti per la riapertura della Villa Reale di Monza.

Anno 2014 Lo spettacolo “La Danza Immobile” è selezionato per “Next – Laboratorio delle idee per la produzione e la distribuzione dello spettacolo dal vivo lombardo” edizione 2014, promosso da AGIS e Regione Lombardia.

Anno 2014 Lo spettacolo “La Bella e la Bestia ovvero la storia d’Amore e Psiche” è selezionato tra gli eventi dell’iniziativa “ph performing Heritage” Distretto Culturale Evoluto 2014 organizzato dalla provincia di Monza e Brianza e la Fondazione Cariplo.

Anno 2014 A La Danza Immobile viene confermato il Certificato di Qualità ISO 9001:2008 per la gestione aziendale e il Certificato BS OHSAS 18001:2007 per la sicurezza degli ambienti di lavoro.

Anno 2014 Regione Lombardia conferma a La Danza Immobile il “Riconoscimento di rilevanza regionale dei soggetti che svolgono attività di spettacolo” per l’anno 2014.

Anno 2013 Regione Lombardia conferma la convenzione triennale, 2012 – 2014, per la “Realizzazione di attività di produzione teatrale”.

Anno 2013 Lo spettacolo “Mia moglie parla strano” è selezionato per “Next – Laboratorio delle idee per la produzione e la distribuzione dello spettacolo dal vivo lombardo” edizione 2013, promosso da AGIS e da Regione Lombardia.

Anno 2013 Lo spettacolo “La Tragedia del Grande Inquisitore” è selezionato tra gli eventi dell’iniziativa “ph performing Heritage” Distretto Culturale Evoluto 2012 organizzato dalla provincia di Monza e Brianza con la collaborazione della Fondazione Cariplo.

Anno 2013 La Danza Immobile stipula direttamente con il Comune di Monza un contratto per la gestione del Teatro Binario 7 per la stagione 2013/2014.

Anno 2013 Corrado Accordino assume la co-direzione artistica del Teatro Libero di Milano.

Anno 2013 A La Danza Immobile viene confermato il Certificato di Qualità ISO 9001:2008 per la gestione aziendale ed il Certificato BS OHSAS 18001:2007 per la sicurezza degli ambienti di lavoro.

Anno 2013 Regione Lombardia conferma a La Danza Immobile il “Riconoscimento di rilevanza regionale dei soggetti che svolgono attività di spettacolo” per l’anno 2013.

Anno 2012 La Danza Immobile stipula con Regione Lombardia una convenzione triennale, 2012 – 2014, per la “Realizzazione di attività di produzione teatrale”.

Anno 2012 Lo spettacolo “Assalto ai Bambini” è selezionato per “Next – Laboratorio delle idee per la produzione e la distribuzione dello spettacolo dal vivo lombardo” edizione 2012, promosso da AGIS e da Regione Lombardia.

Anno 2012 La Danza Immobile entra a far parte dell’Associazione Culturale “T.L.L.T. Teatro Libero Liberi Teatri” per la gestione del Teatro Libero di Milano.

Anno 2012 L’amministrazione comunale di Monza attraverso la società partecipata Scenaperta Spa proroga il contratto per la gestione del Teatro Binario 7 per la stagione 2012/2013.

Anno 2012 Lo spettacolo “I menù del Re” è selezionato tra gli eventi dell’iniziativa “ph performing Heritage” Distretto Culturale Evoluto 2012 organizzato dalla provincia di Monza e Brianza con la collaborazione della Fondazione Cariplo.

Anno 2012 La Danza Immobile ottiene il Certificato di Qualità ISO 9001:2008 per la gestione

aziendale e il Certificato BS OHSAS 18001:2007 per la sicurezza sul lavoro.

Anno 2012 Regione Lombardia attribuisce a La Danza Immobile il “Riconoscimento di rilevanza regionale dei soggetti che svolgono attività di spettacolo”.

Anno 2011 Fondazione Cariplo assegna a La Danza Immobile un contributo triennale, 2012 – 2014, per il progetto “Tre anni per ridurre le distanze” presentato per il bando “Promuovere la buona gestione nel campo della cultura”.

Anno 2011 L’amministrazione comunale di Monza attraverso la società partecipata Scenaperta Spa proroga il contratto per la gestione del Teatro Binario 7 per la stagione 2011/2012.

Anno 2011 Gli spettacoli “Il labirinto di Alice”, “Agorà” e “I Viaggi della seta” vengono selezionati tra gli eventi dell’iniziativa “ph performing Heritage” Distretto Culturale Evoluto 2011 organizzato dalla provincia di Monza e Brianza. “La Danza Immobile” viene inoltre individuata come referente organizzativo ed artistico per l’intero progetto.

Anno 2011 Lo spettacolo “Il raffreddore dei pesci rossi” viene selezionate per il Festival nazionale di teatro per i ragazzi di Vimercate “Una Città per gioco”.

Anno 2010 Regione Lombardia assegna a La Danza Immobile un contributo annuale per “Attività di compagnie teatrali a carattere permanente”.

Anno 2010 Lo spettacolo “Il raffreddore dei pesci rossi” viene selezionate per il Festival Nazionale di teatro per ragazzi di Padova.

Anno 2009 Lo spettacolo “La Ballata dei Suicidi” è selezionato per “Next – Laboratorio delle idee per la produzione e la distribuzione dello spettacolo dal vivo lombardo” edizione 2009, promosso da AGIS e da Regione Lombardia.

Anno 2009 La Giunta Regionale della Lombardia assegna a La Danza Immobile un contributo per il progetto “Atelier – L’Arte del dialogo” c/o il Teatro Filodrammatici di Milano.

Anno 2008 Regione Lombardia assegna a La Danza Immobile un contributo annuale per “Attività di compagnie teatrali a carattere permanente”.

Anno 2008 L’Accademia dei Filodrammatici di Milano assegna a La Danza Immobile la gestione del Teatro Filodrammatici di Milano per le stagioni 2008/09, 2009/10 e 2010/11. Corrado Accordino assume la co-direzione artistica del teatro dal 2008 al 2012.

Anno 2006 La Provincia di Monza e Brianza affida a La Danza Immobile la progettazione e la

realizzazione dell’abbonamento itinerante “OpenTeatro” e della pubblicazione “Palcoscenici”.

Anno 2005 L’amministrazione comunale di Monza attraverso la società partecipata Scenaperta Spa assegna a La Danza Immobile la gestione del nuovo Teatro Binario7 per 6 stagioni.

Anno 2000 Dalla stagione 2000/01 e fino alla stagione 2003/04 La Danza Immobile progetta e realizza il cartellone Teatro + Tempo Presente negli spazi dello storico teatro Villoresi di piazza Carrobiolo a Monza (MB). Le prime due stagioni vengono realizzate in maniera completamente indipendente. Dalla terza stagione l’amministrazione comunale concede un piccolo contributo.

Anno 1992 L’associazione culturale “Il Laboratorio dell’Immaginario – La Danza Immobile” viene costituita con atto pubblico notarile.

CONTATTI

Direzione artistica

Corrado Accordino

corrado.accordino@binario7.org

Condirezione artistica Scuola di Teatro Binario 7

Alfredo Colina

alfredo.colina@binario7.org

Amministrazione

Gregory Bonalumi

gregory.bonalumi@binario7.org

Segreteria Scuola di teatro Binario 7

Serena Cagliani

serena.cagliani@binario7.org

Direzione tecnica

Nicola Accordino

nicola.accordino@binario7.org

Spazi e servizi

Monia Cacciero

monia.cacciero@binario7.org

Responsabile di compagnia

Valentina Paiano

valentina.paiano@binario7.org

Biglietteria

Sofia Suraci

biglietteria@binario7.org

Organizzazione, distribuzione e ufficio scuole

Giulia Brescia

giulia.brescia@binario7.org

distribuzione@binario7.org

ufficioscuole@binario7.org

Accoglienza

Vincenzo Capicotto

Enzo Recalcati

Emanuele Filippini

Comunicazione e marketing

Claudio Onofrietti

claudio.onofrietti@binario7.org





















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