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lunedì 24 settembre 2018


TEATRO LIBERO DI MILANO
PROGETTO SHARE 3

Dal 27 al 30 settembre il Teatro Libero ospiterà le compagnie di SHARE³, un progetto di consolidamento e sviluppo della produzione teatrale e dell’impresa culturale che Industria Scenica, cooperativa che risiede stabilmente negli spazi dell’Everest di Vimodrone dal 2014, ha ideato unendo in un'inedita sinergia la propria compagnia Elea Teatro con l'artista Francesca Franzè di Brescia e la compagnia Teatro Ex Drogheria di Bergamo: una rete, un incontro ma anche un sodalizio artistico vero e proprio fra giovani realtà professionali della stessa regione (in tre territori differenti) che, mettendo insieme le proprie forze, hanno deciso di investire sulla crescita produttiva e artistica del proprio lavoro quotidiano.
SHARE³ è un coworking teatrale, un “Co-Theatre” mirato a mettere in comune processi produttivi, a partire da una sede amministrativa-gestionale comune per arrivare a servizi organizzativi, distributivi e di promozione resi più snelli e sostenibili dalla condivisione.
SHARE³ significa confrontarsi quotidianamente per crescere “al cubo”, mettendo in relazione sensibilità e professionalità affini che difficilmente troverebbero uno spazio comune di incubazione in un panorama teatrale che spesso risente in primis della parcellizzazione e dell'isolamento reciproco.

27 e 28 settembre 2018
POUT POURRI
Fisicofollia a partire da Marinetti

di Serena Facchini, Ermanno Nardi, Francesco Angelo Ogliari
con Serena Facchini, Ermanno Nardi, Daniele Pennati
produzione Elea Teatro/Industria Scenica

Cosa vuol dire oggi parlare di Futurismo?
Filippo Tommaso Marinetti nel 1909 ripudia il classico e il passato trasformandoli in una tela neutra, che poi colora con le tonalità che meglio si addicono a uno stile giovane e nuovo.
lo spettacolo nasce da questa tela e, senza cancellarla completamente, viene “sporcata” con nuovi colori.

Come un pout pourri è un cocktail apparentemente inutile di frutti e fiori di diverse forme e colori, così questo spettacolo vuole essere un miscuglio “futile” di richiami futuristi. L’intento è quello di far seccare i fiori del passato e riprofumarli con nuove fragranze.

I futuristi immaginavano un nuovo teatro che abbandonasse la trama, il verso, la prosa, che distruggesse la sintassi in favore del verso libero. L’unico teatro che salvavano era quello di Varietà, della sorpresa ed improvvisazione.

Gli attori si divertono a portare in scena una serata futurista oggi.
Lo spettacolo è pensato come un nuovo varietà strutturato in scene indipendenti e tra loro scollegate, percorse da un sottile filo comune “condito” dalle parole chiave del teatro futurista: sorprendere, provocare una reazione, sconcertare. Il linguaggio è comico e a volte non-sense, ma sotto la sua patina nasconde qualcosa di tragico.

29 e 30 settembre 2018
OMMIODDIO

da un’idea di Francesca Franzè e Jessica Leonello
drammaturgia Luca Serafini
regia e spazio e interpretazione Francesca Franzè, Luca Serafini
disegno luci Iro Suraci
produzione Francesca Franzè
con il sostegno di Residenza Idra

Cosa faresti se ti dicessero che il mondo finirà tra 11 giorni?
Che la Terra è sempre più vicina al Sole e non ci sarà scampo per nessuno?
E che inoltre sembra esserci in atto un'invasione aliena?
Iole, per parte sua, reagisce senza modificare la sua routine di donna anziana. Dorme, si sveglia, prende le sue medicine, parla un po' con un marito che non c'è più e aspetta la fine.

A sovvertire l'ordine quotidiano ci penserà proprio un alieno, Mario - Mario? - arrivato da Marte con un folto bagaglio di citazioni cinematografiche per assistere al colpo di scena finale.

I due si studiano, ognuno per l'altro è un mondo tutto da scoprire: due solitudini sulla Terra che corre verso una fine che, per una volta, ha una data esatta. E mentre il tempo scorre e il mondo fuori impazzisce, i nostri due protagonisti si contaminano, si mostrano, sviscerano paure e speranze. Iole diviene una guida in carne ed ossa di una realtà che l'alieno conosceva solo filtrata dalla televisione e Mario diventa per Iole una presenza rassicurante, qualcuno con cui parlare, con cui ridere, con cui ragionare. Qualcuno che potrebbe rappresentare, a distanza, un ultimo ed estremo baluardo di umanità, quando l'umanità cesserà di esistere.
Sempre che non arrivino Bruce Willis e il colpo di scena finale.

Ommioddio è uno spettacolo giovane, eppure in scena c'è una signora molto anziana.
Si parla di fine del mondo, di morte, eppure è uno spettacolo vivo e da vivere.

La Terra si avvicina al sole, le temperature si alzano, eppure c'è un linguaggio fresco.
Uno spettacolo che delude le premesse quindi? No, piuttosto uno spettacolo sull'inaspettato; allo stesso tempo una spettacolo sulla solitudine e su un incontro, sulla possibilità di un futuro basato sul ricordo, sulla fine e sull'inizio.

Per parlare di vita, si affronta il tema della morte, per arrivare ad avere una speranza bisogna prima pensare di non averne alcuna; è qui che il confronto generazionale ed extragalattico, diventa un nuovo sguardo per vedere quello che abbiamo sempre avuto davanti agli occhi e con ironia e un pizzico di malinconia svelare il più umano dei desideri: quello di non essere dimenticati.

Paura della morte, ma soprattutto del diverso o dello straniero, visto inizialmente come una minaccia per sé e i propri beni: si arriva ad un completamento, fatto di compensazioni, aggiustamenti, volontà di vedere l’altro nella sua unità e nei suoi bisogni, senza che la necessità di scoprirsi simili pregiudichi il riconoscimento dell’alterità come condizione dell’esistenza.

La volontà di esplorare con il maggior realismo possibile il mondo di un anziano, ha origine nei percorsi di Narrazione Autobiografica che Francesca Franzè conduce all'interno delle Case di Riposo del territorio lombardo. Guida per la creazione del lavoro sono state due riflessioni: l’investimento in un passato che ancora dà i suoi frutti e non smette di parlare ma anche l’intensità delle proiezioni sul futuro che gli esseri umani continuano a produrre nella terza età.

TEATRO LIBERO
POUT POURRI

Date spettacolo:

giovedì 27 e venerdì 28 settembre, ore 21.00

Biglietti:
intero € 18, ridotto € 13 (under 25 e over 65), ridotto € 10 (under 18)

OMMIODDIO
Date spettacolo:

sabato 29 settembre ore 21.00
domenica 30 settembre, ore 18.00

Biglietti:
Giovedì 20 settembre ore 21.00
ingresso libero fino ad esaurimento posti

Biglietti
intero € 18, ridotto € 13 (under 25 e over 65), ridotto € 10 (under 18)

Per informazioni e prenotazioni:
Teatro Libero
Via Savona, 10, Milano
Tel. 02 8323126 | biglietteria@teatrolibero.it

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