TEATRO LIBERO DI MILANO
PROGETTO SHARE 3

SHARE³ significa confrontarsi
quotidianamente per crescere “al cubo”, mettendo in relazione
sensibilità e professionalità affini che difficilmente troverebbero
uno spazio comune di incubazione in un panorama teatrale che spesso
risente in primis della parcellizzazione e dell'isolamento reciproco.
27 e 28 settembre 2018
POUT POURRI
Fisicofollia a partire da Marinetti
di Serena Facchini, Ermanno Nardi,
Francesco Angelo Ogliari
con Serena Facchini, Ermanno Nardi,
Daniele Pennati
produzione Elea Teatro/Industria
Scenica
Cosa vuol dire oggi parlare di
Futurismo?
Filippo Tommaso Marinetti nel 1909
ripudia il classico e il passato trasformandoli in una tela neutra,
che poi colora con le tonalità che meglio si addicono a uno stile
giovane e nuovo.
lo spettacolo nasce da questa tela e,
senza cancellarla completamente, viene “sporcata” con nuovi
colori.
Come un pout pourri è un cocktail
apparentemente inutile di frutti e fiori di diverse forme e colori,
così questo spettacolo vuole essere un miscuglio “futile” di
richiami futuristi. L’intento è quello di far seccare i fiori del
passato e riprofumarli con nuove fragranze.
I futuristi immaginavano un nuovo
teatro che abbandonasse la trama, il verso, la prosa, che
distruggesse la sintassi in favore del verso libero. L’unico teatro
che salvavano era quello di Varietà, della sorpresa ed
improvvisazione.
Gli attori si divertono a portare in
scena una serata futurista oggi.
Lo spettacolo è pensato come un nuovo
varietà strutturato in scene indipendenti e tra loro scollegate,
percorse da un sottile filo comune “condito” dalle parole chiave
del teatro futurista: sorprendere, provocare una reazione,
sconcertare. Il linguaggio è comico e a volte non-sense, ma sotto la
sua patina nasconde qualcosa di tragico.
29 e 30 settembre 2018
OMMIODDIO
da un’idea di Francesca Franzè e
Jessica Leonello
drammaturgia Luca Serafini
regia e spazio e interpretazione
Francesca Franzè, Luca Serafini
disegno luci Iro Suraci
produzione Francesca Franzè
con il sostegno di Residenza Idra
Cosa faresti se ti dicessero che il
mondo finirà tra 11 giorni?
Che la Terra è sempre più vicina al
Sole e non ci sarà scampo per nessuno?
E che inoltre sembra esserci in atto
un'invasione aliena?
Iole, per parte sua, reagisce senza
modificare la sua routine di donna anziana. Dorme, si sveglia, prende
le sue medicine, parla un po' con un marito che non c'è più e
aspetta la fine.
A sovvertire l'ordine quotidiano ci
penserà proprio un alieno, Mario - Mario? - arrivato da Marte con
un folto bagaglio di citazioni cinematografiche per assistere al
colpo di scena finale.
I due si studiano, ognuno per l'altro
è un mondo tutto da scoprire: due solitudini sulla Terra che corre
verso una fine che, per una volta, ha una data esatta. E mentre il
tempo scorre e il mondo fuori impazzisce, i nostri due protagonisti
si contaminano, si mostrano, sviscerano paure e speranze. Iole
diviene una guida in carne ed ossa di una realtà che l'alieno
conosceva solo filtrata dalla televisione e Mario diventa per Iole
una presenza rassicurante, qualcuno con cui parlare, con cui ridere,
con cui ragionare. Qualcuno che potrebbe rappresentare, a distanza,
un ultimo ed estremo baluardo di umanità, quando l'umanità
cesserà di esistere.
Sempre che non arrivino Bruce Willis e
il colpo di scena finale.
Ommioddio è uno spettacolo giovane,
eppure in scena c'è una signora molto anziana.
Si parla di fine del mondo, di morte,
eppure è uno spettacolo vivo e da vivere.
La Terra si avvicina al sole, le
temperature si alzano, eppure c'è un linguaggio fresco.
Uno spettacolo che delude le premesse
quindi? No, piuttosto uno spettacolo sull'inaspettato; allo stesso
tempo una spettacolo sulla solitudine e su un incontro, sulla
possibilità di un futuro basato sul ricordo, sulla fine e
sull'inizio.
Per parlare di vita, si affronta il
tema della morte, per arrivare ad avere una speranza bisogna prima
pensare di non averne alcuna; è qui che il confronto generazionale
ed extragalattico, diventa un nuovo sguardo per vedere quello che
abbiamo sempre avuto davanti agli occhi e con ironia e un pizzico di
malinconia svelare il più umano dei desideri: quello di non essere
dimenticati.
Paura della morte, ma soprattutto del
diverso o dello straniero, visto inizialmente come una minaccia per
sé e i propri beni: si arriva ad un completamento, fatto di
compensazioni, aggiustamenti, volontà di vedere l’altro nella sua
unità e nei suoi bisogni, senza che la necessità di scoprirsi
simili pregiudichi il riconoscimento dell’alterità come condizione
dell’esistenza.
La volontà di esplorare con il maggior
realismo possibile il mondo di un anziano, ha origine nei percorsi di
Narrazione Autobiografica che Francesca Franzè conduce all'interno
delle Case di Riposo del territorio lombardo. Guida per la creazione
del lavoro sono state due riflessioni: l’investimento in un passato
che ancora dà i suoi frutti e non smette di parlare ma anche
l’intensità delle proiezioni sul futuro che gli esseri umani
continuano a produrre nella terza età.
TEATRO LIBERO
POUT POURRI
Date spettacolo:
giovedì 27 e venerdì 28 settembre,
ore 21.00
Biglietti:
intero € 18, ridotto € 13 (under 25
e over 65), ridotto € 10 (under 18)
OMMIODDIO
Date spettacolo:
sabato 29 settembre ore 21.00
domenica 30 settembre, ore 18.00
Biglietti:
Giovedì 20 settembre ore 21.00
ingresso libero fino ad esaurimento
posti
Biglietti
intero € 18, ridotto € 13 (under 25
e over 65), ridotto € 10 (under 18)
Per informazioni e prenotazioni:
Teatro Libero
Via Savona, 10, Milano
Tel. 02 8323126 |
biglietteria@teatrolibero.it
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