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mercoledì 13 giugno 2018


SOLD OUT PER
“LA RIVALE”
 PRODOTTA DA 
LA FONDAZIONE TEATRO COCCIA
OPERA CONTEMPORANEA

E’ archiviato con grande successo e ottima partecipazione di pubblico il debutto de La Rivale, opera scritta da Marco Taralli, su libretto di Alberto Mattioli, con la regia di Manu Lalli e la direzione d’orchestra di Matteo Beltrami - commissionata e prodotta da Fondazione Teatro Coccia –, che lo scorso martedì 12 giugno ha registrato il sold out al Miskolc National Theatre - Summer Theatre, nella programmazione del prestigioso Bartók Plusz Operafesztivál di Miskolc, in Ungheria.
         
Tutti occupati gli oltre 500 posti della struttura creata per ospitare alcuni degli eventi del festival. Un successo confermato anche dalle parole di Kesselyak Gergely, direttore artistico di Bartók Plusz Operafesztivál, che a seguito della recita ha tenuto a commentare “Vi ringrazio di cuore:
la missione del nostro festival è quella di dire ai compositori in tutto il mondo che esiste la musica contemporanea. L’opera contemporanea anche qui è accolta a volte con diffidenza, ma questo non è giusto! Gli esempi a cui ci rifacciamo sono Leonard Bernstein, George Gershwin, Nino Rota e da oggi anche Marco Taralli… perché la musica di questa “La Rivale” è popolare, ma di altissimo livello; il libretto è molto scherzoso e funzionale; è una composizione bellissima, perfetta per il teatro e il palcoscenico. Un grazie particolare a chi mi ha permesso di conoscere questo lavoro e il Teatro Coccia di Novara. Un grande onore”.
   
Grande l’orgoglio per il Teatro Coccia di Novara, che ormai da 5 stagioni commissiona e produce opere contemporanee, investendo così di fatto nel futuro dell’opera lirica italiana e internazionale. Missione condivisa dal Festival d'Opera di Miskolc - tra i maggiori festival europei – che ricorda i legami musicali con Bèla Bartók e che in queste ultime stagioni sviluppa e propone musica contemporanea, specificamente l'opera, ma a condizione che sia musica "popolare". In pochi anni, il Festival ha fatto di Miskolc una importante roccaforte della scena lirica dell'Europa centrale e orientale. Riuscita, quindi, l’impresa degli autori de La Rivale di entrare a pie’ pari nella dimensione metateatrale dando vita ad uno scorcio del mondo dell’Opera sapido e “storicamente informato”, nella resa dei suoi vizi, soprattutto, e di qualche sua virtù, come quello d’essere follemente appassionante, in primis.
   

La Rivale è la storia di Maria Callas raccontata dalla sua più acerrima rivale, nella finzione chiamata Carmela Astolfi, da un inedito e poco celebrativo punto di osservazione, quindi, che consente tanto a Schmitt che a Mattioli di schivare l’approccio agiografico alla rievocazione della Divina e di regalare un racconto dissacrante e divertente, ricco di aneddoti gustosi e di osservazioni molto competenti sul mondo della lirica. La Astolfi, che prima dell’avvento della Callas, era stata il soprano più amato dal pubblico, torna dal suo esilio argentino a Milano dopo tanti anni di assenza. È ormai una donna anziana, inacidita dai ricordi dei successi della sua rivale (che è morta da anni). Entra alla Scala per ritrovare l’atmosfera dei suoi giorni di gloria e si trova faccia a faccia con un gruppo di turisti, ai quali la guida spiega che Maria Callas è stata la voce più bella di tutti i tempi e che non ha mai conosciuto rivali capaci di contenderle lo scettro della lirica. Per il soprano questo è un colpo, e solo il primo, che la trascinerà in una straziante ma anche, per i lettori, comica rievocazione della feroce sfida tra le due primedonne della lirica. Schmitt così fa raccontare all’inferocita rivale tanti episodi pubblici e privati dell’ascesa e del trionfo di Maria Callas, che Mattioli e Taralli trasformano abilmente in una serie di quadri a tema musicale: arie, rap. 
    
Nel ruolo di Carmela Astolfi una Diva vivente, Tiziana Fabbricini, del Melomane Antonio, il basso Daniele Cusari, Don Bartolo e Salvatore il tenore Blagoj Nacoski, la giovane commessa il soprano Giulia Perusi, la badante Annina, il mezzosoprano Simona di Capua, la maschera il baritono Daniele Piscopo e la turista e commessa anziana il soprano Leonora Tess. Figuranti allievi e diplomati attori dell’STM – Scuola del Teatro Musicale di Novara.  Orchestra MÁV Symphony Orchestra di Budapest.

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