"ENRICO IV. UNA COMMEDIA"
REGIA DI GIORGIA CERRUTI
TEATRO MINA MEZZADRI DI BRESCIA
Un viaggio per quattro attori - Davide Giglio, Giulia Eugeni, Luca Serra Busnengo, la stessa Giorgia Cerruti - dentro le parole pirandelliane, per scrostarle e rivelarne l’essenza che può parlare agli spettatori di oggi.
In scena per la cinquantesima Stagione del Centro Teatrale Bresciano, intitolata Il mondo nuovo, nell’ambito della rassegna Nello spazio e nel tempo. Palestra di teatro contemporaneo, Enrico IV. Una commedia sarà al Teatro Mina Mezzadri di Brescia (Contrada Santa Chiara, 50/A) dal 28 febbraio al 3 marzo 2024, tutti i giorni alle ore 20.30, la domenica alle ore 15.30.
La regia è di Giorgia Cerruti, l’adattamento dal testo di Luigi Pirandello è a cura di Fabrizio Sinisi, gli interpreti sono Davide Giglio, Giulia Eugeni, Luca Serra Busnengo, Giorgia Cerruti. Consulenza scenotecnica e disegno luci sono di Lucio Diana, il sound design è di Guglielmo Diana.
Lo spettacolo è una produzione Centro Teatrale Bresciano, Operaestate Festival in collaborazione con Piccola Compagnia della Magnolia, con il sostegno di Scarti / Centro di Produzione, La Spezia.
Enrico IV. Una commedia è realizzato grazie al sostegno di Ministero della Cultura, Gruppo A2A, Fondazione ASM, Gruppo BCC Agrobresciano e ABP Nocivelli.
Dopo Favola, andato in scena nella Stagione 2022-2023, Enrico VI. Una commedia è la seconda tappa dell’appassionante intesa tra la regista Giorgia Cerruti e il drammaturgo residente e consulente artistico del CTB Fabrizio Sinisi.
Questa rilettura della pièce pirandelliana nasce dalla curiosità per l’architettura che sorregge la storia, per quei personaggi in costume che si muovono in una finta reggia e che nessuno sembra voler smascherare. Ma nasce anche dalla consapevolezza che forse la “sfasatura” di Enrico è solo un modo – lucido e disperato – per affrontare la vita: un desiderio di trasformazione che è anche un tema biologico, teatrale, spirituale, che risuona potente. Quella caduta da cavallo, provocata da un rivale in amore, è una golosa occasione, una molla regalata da Pirandello per accordare al protagonista una fuoriuscita dal reale.
Non sembra però che sia la tanto decantata pazzia l’intruso che entra a forza nella vita di “Enrico” per sostituire la realtà. Il personaggio “senza nome” che si fa chiamare Enrico IV diventa un osservatore, dall'interno di una gabbia, di un universo crepuscolare; è un uomo invisibile per gli altri nella sua vera natura. Eppure, lui vede bene tutto, e tutti, e distrugge verità fittizie. Vede tutto. Ma è sordo a tutto. Dall’eremitaggio di Enrico, durante il quale assiste alla perdita dell’unico amore della sua vita, degli amici, dei ricordi, accompagnato dall’ansia di sottrarsi al fluire del tempo, nasce un viaggio per quattro attori dentro le parole pirandelliane, un tragitto dentro l’umana vulnerabilità, fatta di solitudine, voli pindarici, cadute dalle quali a volte ci si rialza a stento.
Enrico IV
Una commedia
regia Giorgia Cerruti
adattamento dell’opera di Pirandello a cura di Fabrizio Sinisi
con Davide Giglio, Giulia Eugeni, Luca Serra Busnengo, Giorgia Cerruti
consulenza scenotecnica, disegno luci Lucio Diana
sound design, fonica Guglielmo Diana
tecnico di compagnia Marco Ferrero
datore luci Claudio Clemenza
produzione Centro Teatrale Bresciano, Operaestate Festival
in collaborazione con Piccola Compagnia della Magnolia
con il sostegno di Scarti / Centro di Produzione, La Spezia
Note di regia
di Giorgia Cerruti
Un’opera nera. Nera e sensoriale, dove le parole di Pirandello emanano stati dell’animo, non dicono fatti e non espongono apollinee tesi filosofiche ma stendono i fili del tempo sui rapporti tra le persone.
Dopo alcuni anni di lavoro sulla drammaturgia contemporanea, questo affondo sul classico pirandelliano riporta la Compagnia alla matrice originaria di lavoro sui classici. Mi preme precisare che non sono particolarmente devota al mondo di Pirandello e spesso da spettatrice o lettrice provo una certa distanza verso il suo modo di esprimersi. Eppure, questa volta è successo qualcosa di diverso “tra noi”: ho riletto due anni fa casualmente l’Enrico IV e ne sono rimasta stregata, vittima di un incantesimo.
Pirandello – come ogni grande autore – si esprime sublimando nelle storie che racconta la sua questione: la malattia mentale della moglie e la vita nel teatro (e l’arte della recitazione), cui egli consacrò spasmodicamente l’intera esistenza.
Nell’Enrico IV queste tensioni trovano una sintesi geniale e dirompente: un giovane, mentre prende parte a una cavalcata in costume nei panni di Enrico IV imperatore di Germania, viene sbalzato da cavallo, batte la testa e impazzisce. Da quel momento, crede di essere veramente Enrico IV per dodici anni finché, a un tratto, rinsavisce ma decide di perpetrare la finzione e farsi credere ancora pazzo.
Ebbene, con Fabrizio Sinisi si è elaborato un ardito adattamento che affida da subito al pubblico il segreto del dolore di vivere, assumendo la pazzia consapevole come arma di smascheramento del mondo. Il personaggio “senza nome” che si fa chiamare Enrico IV diventa un osservatore, dall'interno di una gabbia, di un universo crepuscolare; è un uomo invisibile per gli altri nella sua vera natura. Ma lui vede bene tutto e tutti.
Apparentemente Enrico IV è una tragedia, almeno così l’aveva sottotitolato Pirandello al principio. Ma è davvero una tragedia? C’è un Umorismo nero e grottesco che pulsa sotterraneo e che scompone le apparenze, che individua il “contrario” delle cose, per rispondere a un bisogno di cogliere le contraddizioni della realtà. E poi c’è il Teatro – la finzione, il travestimento, lo svelamento – che Pirandello dispiega a piene mani e di cui è primo spettatore divertito. Ecco, abbiamo cercato di portare questo magma verso temperature che definirei shakespeariane, dove alto e basso si uniscono e rivelano “questa disperata passione di essere nel mondo”, come direbbe Pasolini.
L’architettura dell’opera mi ha rivelato che cercavo il modo di fare uno spettacolo sul “riconoscersi”, al di là del tempo, delle trasformazioni, delle sembianze. Se ti riconosco esisti ma soprattutto esisto io; lo specchio in cui guardiamo è sempre e soltanto il volto delle persone incontrate.
Enrico IV. Una commedia si confronta con il Tempo che fluisce incontenibile sui nostri pensieri e sulla nostra pelle. Lo sgomento di non riconoscersi più o di non riconoscere più gli altri porta il protagonista a scegliere un’esistenza fittizia, irreale, ma storicamente ben definita e capace di fissare in una forma l’inesorabile flusso temporale della vita. Questo tipo di vulnerabilità, dove la maschera indossata svela ancor più drasticamente i tormenti autentici, può risuonare oggi intensamente.
Dall’eremitaggio di Enrico, durante il quale assiste alla perdita dell’unico amore della sua vita, degli amici, dei ricordi, nasce un viaggio per quattro attori dentro un luogo di lavoro che mi auguro possa essere per tutti, in scena e in sala, compromettente e arduo. Un tragitto dentro l’umana vulnerabilità, fatto di solitudine, voli pindarici, cadute dalle quali a volte ci si rialza a stento.
Biglietti
Intero platea 16 € Ridotto* ** platea 14 €
Riduzioni
* la riduzione gruppi è riservata esclusivamente a Soci Coop, Arci, Feltrinelli, Touring Club e titolari carta Ikea family. CRAL aziendali, biblioteche e altri enti e associazioni convenzionati con il Centro Teatrale Bresciano possono rivolgersi per informazioni e prenotazioni al numero 030.2928617 o alla e-mail: organizzazione@centroteatralebresciano.it
** la riduzione speciale è riservata a giovani fino a 25 anni e ultrasessantacinquenni
Modalità di acquisto
- Biglietteria del Teatro Sociale Via Felice Cavallotti, 20 – Brescia
t. 030 2808600; e-mail biglietteria@centroteatralebresciano.it
> da martedì a sabato dalle ore 16.00 alle 19.00
> domenica dalle ore 15.30 alle 18.00 solo nei giorni di spettacolo
- Punto vendita CTB Piazza della Loggia, 6 – Brescia
t. 030 2928609; e-mail biglietteria@centroteatralebresciano.it
> da martedì a venerdì ore 10.00 - 13.00 (escluso i festivi)
- Biglietteria telefonica
> t. 376 0450269 – da martedì a venerdì dalle ore 10.00 alle 13.00 (escluso i festivi)
> t. 376 0450011 – da martedì a sabato dalle ore 16.00 alle 19.00; domenica dalle ore 15.30 alle 18.00
Si informa che agli acquisti effettuati telefonicamente e pagati con carta di credito verrà applicata la maggiorazione pari al 2,5% del costo dell’abbonamento o biglietto.
- On-line sul sito www.vivaticket.it e in tutti i punti vendita del circuito VIVATICKET
- Teatro Mina Mezzadri Contrada Santa Chiara, 50/a - Brescia
Il botteghino apre 30 minuti prima dell’inizio di ogni rappresentazione; sono in vendita esclusivamente i biglietti per la serata stessa.
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