TEATRO COCCIA DI NOVARA
"DON GIOVANNI"
O SIA IL DISSOLUTO PUNITO
RASSEGNA OPERA E BALLETTO
Domenica 17 dicembre 2017 ore 16.00 – Turno B
Don Giovanni - ossia Il dissoluto
punito è la seconda delle tre opere italiane che il compositore
austriaco scrisse su libretto di Lorenzo Da Ponte, il quale attinse a
numerose fonti letterarie dell’epoca. Essa precede Così fan Tutte
e segue Le nozze di Figaro e venne composta tra il marzo e l’ottobre
del 1787, quando Mozart aveva 31 anni. Questo "dramma giocoso in
due atti", nel quale Mozart ha coniugato in modo sublime
drammaticità e comicità, musica e parola, realismo e invenzione,
andò in scena per la prima volta al Teatro nazionale di Praga
nell’autunno del 1787, dove fu "accolto con il più vivo
entusiasmo" (come scrisse lo stesso Mozart all’amico von
Jacquin) e da allora godette del privilegio di una vita scenica
praticamente ininterrotta, essendo considerato durante tutto
l’Ottocento l’opera per antonomasia e rappresentando di fatto una
tappa obbligata nel repertorio dei più grandi interpreti e direttori
del Novecento.
TRAMA
Atto primo
In una città della Spagna, davanti al
palazzo del Commendatore, Leporello attende lamentandosi il suo
padrone, Don Giovanni che è entrato nella casa per sedurre la figlia
del Commendatore stesso, Donna Anna. Gran trambusto. Don Giovanni
fugge inseguito dal vecchio, duella con lui e lo uccide. All’alba
Giovanni si accinge ad altre imprese amorose. Appare Donna Elvira, da
lui sedotta e abbandonata e sempre alla sua ricerca; Don Giovanni
sfugge all’incontro e impone a Leporello di spiegare alla donna
qual è la sua natura. Leporello legge alla dama il lungo catalogo
delle conquiste del padrone. Successivamente il cavaliere si insinua
in una festa di nozze contadina e si sente attratto dalla giovane
Zerlina, promessa a Masetto. Leporello dovrà invitare tutti a
un’altra festa a casa sua. Così accade e Zerlina sembra lusingata
dalla corte del Signore, quando Elvira interviene a salvarla. Arriva
anche Donna Anna con Don Ottavio: vogliono vendicarsi dell’assassinio
del Commendatore e, ignari, chiedono aiuto a Don Giovanni. Ma c’è
sempre Elvira a mandare in pezzi la situazione, rivelando ciò che le
ha detto Leporello. Giovanni dice che Elvira è pazza, promette
aiuto, però Anna riconosce la voce del suo aggressore. Mascherati,
tutti i personaggi arrivano alla festa, dove Zerlina è vittima di un
tentativo di rapimento da parte di Don Giovanni. La ragazza chiede
aiuto e le maschere si rivelano, accusando il libertino e
promettendogli la punizione del cielo.
Atto secondo
L’insaziabile seduttore ha escogitato
un’altra avventura. Convince Leporello a sostituirlo presso Elvira,
mentre lui si dedicherà alla cameriera: i due si scambiano le vesti.
Ma Don Giovanni viene preso per Leporello dal furioso Masetto, che
viene però da lui duramente bastonato. Leporello, scambiato per il
padrone, sfugge a stento alla vendetta di tutti il gruppo dei nobili
e dei paesani. Servo e padrone si incontrano poi nel cimitero, dove
c’è la statua del Commendatore ucciso; mentre Don Giovanni
racconta l’ultima avventura, di cui è stata vittima, a quanto
pare, la stessa donna di Leporello, il Commendatore, con voce
terribile, comincia a parlare. Don Giovanni obbliga Leporello a
invitare a cena il Commendatore, quasi come un’estrema sfida. La
statua accetta. Intanto Anna e Ottavio capiscono di essere innamorati
e Ottavio giura ancora una volta di vendicare il padre di lei.
Attiviamo così alla scena finale: Giovanni mangia. Maltratta Elvira
che fa un estremo tentativo di indurlo al pentimento e riceve la
visita del Commendatore. Il seduttore rifiuta ancora di pentirsi e
viene inghiottito dall’inferno. Gli altri, sopraggiunti, commentano
la storia e fanno la morale dell’opera.
Col magnifico libretto di Da Ponte,
Mozart ha creato sul mito eterno di Don Giovanni una dei suoi
capolavori, offrendo una visione epica del personaggio del grande
libertino. Don Giovanni è visto in chiave demoniaca come lo
sconfitto: è il fuorilegge braccato, che le forze della terra e del
cielo insieme desiderano eliminare. Al dissoluto è affidata una
parte violenta, forse la più violenta della storia dell’opera e al
tempo stesso nobile. La musica si esprime in una caratterizzazione
perfetta di situazioni e di tipi e a dispetto della classicità
dell’autore diventa profezia del vicino romanticismo. Il prodigio
del Don Giovanni sta nella coincidenza dei “numeri chiusi” con
una storicità di fatti drammaturgicamente perfetta. Immensa
tragedia, dove i personaggi da commedia (come Leporello) sono visti
in una luce nuova, in un’amara rivolta contro il destino che vuole
un ritorno all’ordine e la fine di un incubo.
(Mario Pasi e Guido Cavallera, “L’opera
e le sue storie”, Ed. Curci)
L’opera ha inaugurato la 60esima
edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto venerdì 30 giugno
(replica domenica 2 luglio).
Dramma giocoso in due atti
Musica di W.A. Mozart, su libretto di
Lorenzo Da Ponte
Prima rappresentazione: Praga, Teatro
Reale, 29 ottobre 1787
Regia Giorgio Ferrara
Direzione d’orchestra Matteo Beltrami
Scene Dante Ferretti e Francesca Lo
Schiavo
Costumi Maurizio Galante
Luci Giorgio Ferrara, Fiammetta
Baldiserri
Orchestra Giovanile Luigi Cherubini
Coro San Gregorio Magno
Maestro al cembalo Daniela Pellegrino
Coproduzione Fondazione Teatro Coccia
Onlus e Ravenna Festival
PERSONAGGI e INTERPRETI
Don Giovanni, giovane cavaliere
estremamente licenzioso DIMITRIS TILIAKOS
Il Commendatore, padre di Donna Anna
CRISTIAN SAITTA
Donna Anna, dama promessa sposa di Don
Ottavio LUCIA CESARONI
Don Ottavio BRIAN MICHAEL MOORE
Donna Elvira, dama di Burgos
abbandonata da Don Giovanni FRANCESCA SASSU
Leporello, servo di Don Giovanni ANDREA
CONCETTI
Masetto, contadino amante di Zerlina
DANIEL GIULIANINI
Zerlina, contadina ARIANNA VENDITTELLI
Contadine e contadini, servi, suonatori
e coro di sotterra (coro)
BIOGRAFIE
MATTEO BELTRAMI - Direttore
Diplomato in violino al Conservatorio
“N. Paganini” di Genova e in Direzione d’Orchestra al
Conservatorio G. Verdi di Milano, debutta a vent’anni come
direttore a Genova eseguendo Il Trovatore di G. Verdi.
In diciassette anni di carriera debutta
quasi quaranta titoli operistici spaziando dal barocco a prime
assolute di opere contemporanee dirigendo nella maggior parte dei
teatri italiani (Teatro dell’opera di Firenze, San Carlo di Napoli,
Massimo di Palermo, Carlo Felice di Genova, Filarmonico di Verona, La
Fenice di Venezia, Verdi di Trieste, Regio di Parma, Valli di Reggio
Emilia, Bellini di Catania, Coccia di Novara, Civico di Vercelli,
Sociale di Como, Fraschini di Pavia, Grande di Brescia, Ponchielli di
Cremona, Comunale di Treviso, Sociale di Rovigo, Verdi di Pisa, Del
Giglio di Lucca, Goldoni di Livorno, Alighieri di Ravenna, Politeama
Greco di Lecce, Stabile di Potenza, Della Fortuna di Fano, Ventidio
Basso di Ascoli Piceno, Dell’aquila di Fermo, Pergolesi di Jesi,
Ente De Carolis di Sassari, Dal Verme di Milano, Comunale di Vicenza,
Festival della Valle d’Itria, Festival Verdi di Parma, Festival
Puccini di Torre del Lago).
Non sono mancati prestigiosi impegni
all’estero (Semperoper di Dresden, Staatsoper di Stuttgart, Aalto
theater di Essen, Orchestra Sinfonica di Goyania, Teatro Arriaga di
Bilbao, Teatro dell’Opera di Montpellier, Festival
Spoleto/Charleston (U.S.A), Orchestra Filarmonica Nazionale Lettone,
NWD Philarmonie, Orchestra Statale dell’Hermitage, Orchestra
Filarmonica di San Pietroburgo, Staatsoper di Darmstadt, Staatsoper
di Lubeck).
Docente dal 2007 al 2013 presso il
Conservatorio di Musica di Potenza, è abitualmente invitato come
membro della giuria in concorsi lirici.
Dal 2016 è direttore musicale del
Teatro Coccia di Novara.
GIORGIO FERRARA - Regista
Nato a Roma. Ha seguito il corso di
laurea in Lettere e Filosofia dell’Università La Sapienza e il
corso di recitazione dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica
"Silvio d’Amico".
È stato aiuto-regista di Luca Ronconi
e di Luchino Visconti, con i quali ha intensamente collaborato. Per
la RAI ha diretto il film L’uomo che ho ucciso dal romanzo 1912+1
di Leonardo Sciascia, sceneggiatura di Domenico Rafele, Pierre
Dumayet e la serie Avvocati di Giancarlo de Cataldo. Per il cinema ha
diretto: Un cuore semplice, sceneggiatura di Cesare Zavattini dal
racconto di Gustave Flaubert, premiato con il David di Donatello, il
Premio Rizzoli, il Premio Saint Vincent e il Nastro d’argento;
Caccia alla Vedova, sceneggiatura di Enrico Medioli dalla Vedova
scaltra di Goldoni; Tosca e altre due dalla omonima commedia di
Franca Valeri, sceneggiatura di Enrico Medioli.
Per il teatro ha messo in scena
spettacoli di autori classici e contemporanei come Pirandello,
Strindberg, Goldoni, Carlo Bernari, Francesca Sanvitale, Enzo
Siciliano, Franca Valeri, Cesare Musatti, Natalia Ginzburg e Corrado
Augias. Per il Teatro dell’Opera di Roma ha messo in scena Madama
Butterfly di Giacomo Puccini. Per il Festival dei Due Mondi di
Spoleto ha messo in scena: Gogo no eiko di Hanz Werner Henze; Amelia
al ballo di Gian Carlo Menotti; Il giro di vite di Benjanim Britten;
The Piano Upstairs di John Weidman; Così fan tutte e Le nozze di
Figaro di Wolfgang Amadeus Mozart. Come attore ha partecipato a:
Misura per misura e Riccardo III di Shakespeare, regia di Luca
Ronconi; Nina di André Roussin, regia di Bernard Murat; Alcool
scritto e diretto da Adriana Asti; La Maria Brasca di Testori, regia
di Andrée Ruth Shammah; L’inserzione di Natalia Ginzburg, regia di
Giorgio Ferrara; Le sedie di Jonesco, regia di Tullio Pericoli; Danza
macabra di August Strindberg, regia di Luca Ronconi. È stato
Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Parigi e Presidente
del Forum des Instituts Culturels Etrangers à Paris. Dal 2008 al
2012 è stato Presidente e Direttore Artistico della Fondazione
Festival dei Due Mondi di Spoleto, di cui ricopre oggi il ruolo di
Direttore Artistico.
RENÉ DE CECCATTY
È nato a Tunisi nel ‘52. Vive a
Parigi. Ha pubblicato una ventina di romanzi (tra cui La Sentinelle
du rêve, L’Or et la poussière, l’Accompagnement, Aimer, L’Hôte
invisible, Un renoncement, Objet d’amour, Enfance, dernier
chapitre). Ha tradotto molti autori italiani (Petrarca, Dante,
Leopardi, Casanova, Saba, Moravia, Pasolini, Bonaviri, Penna,
Naldini) e giapponesi (in collaborazione con Ryôji Nakamura: Ôé,
Abé, Sôseki, Tanizaki, Mishima).
Ha vinto il Premio Mondello 2008 per le
sue traduzioni di Moravia. Ha scritto le biografie di Pasolini, Maria
Callas, Sibilla Aleramo, Moravia, Elsa Morante. Cinque dei suoi libri
sono stati tradotti in italiano finora: La stella rubino (Costa e
Nolan), Sibilla Aleramo (Mondadori), La parola amore (Archinto),
Alberto Moravia (Bompiani), Amicizia e passione (Archinto). Scrive
anche molto per il teatro. Ha lavorato con Claudia Cardinale,
Isabelle Adjani, Anouk Aimée e Adriana Asti che gli ha confidato i
suoi ricordi (Ricordare e dimenticare Portaparole 2016) portati in
scena da Andrée-Ruth Shammah in Memorie di Adriana sempre al 60°
Festival di Spoleto. Lavora spesso con il regista
Argentino Alfredo Arias.
Le loro commedie sono state allestite
in Italia (Pene di cuore di una gatta francese, Concha Bonita,
Pallido oggetto del desiderio, Madame Pink). La sua collaborazione
con Giorgio Ferrara è cominciata dodici anni fa a Parigi con Solus
ad solam, seguito da Il cielo e il sangue, Alberto e Moravia, Zaide.
A Spoleto è venuto varie volte a presentare spettacoli, tra i quali
Anouk Aimée legge Moravia. Ha appena scritto le parole addizionali
per una versione aumentata inedita di Fra Diavolo di Auber che sarà
creata in prima mondiale al Teatro dell’Opera di Roma in ottobre
2017.
DANTE FERRETTI
Nato a Macerata nel 1943, lo scenografo
Dante Ferretti, sostenitore di una estetica del ‘meraviglioso’,
si è mosso attraverso le diverse epoche con una libertà che ha
sfiorato talvolta la trasgressione storica, rivoluzionando il
panorama della scenografia cinematografica dapprima in patria, al
fianco di registi come Pier Paolo Pasolini e Federico Fellini, e poi
fuori dai confini nazionali. Intuizioni geniali come il labirinto
verticale ne Il nome della rosa (1986) di Jean-Jacques Annaud, la
forza visionaria espressa nel kolossal fantasy Le avventure del
barone di Munchausen (1989) di Terry Gilliam, la capacità di
trasfigurare città e quartieri nelle ricostruzioni realizzate per i
film di Martin Scorsese hanno fatto di lui uno dei più brillanti
scenografi del cinema mondiale. Premio Oscar, con la moglie Francesca
Lo Schiavo, nel 2005 per The aviator di Scorsese e nel 2008 per
Sweeney Todd di Tim Burton, tra le sue scenografie successive vanno
ricordate quelle dei film diretti da Martin Scorsese Shutter Island
(2010) e Hugo (2011; Hugo Cabret, 2012), pellicola per la quale nel
2012 si è aggiudicato insieme a Francesca Lo Schiavo il terzo Oscar
della carriera. Nel 2013, in concomitanza con il settantesimo
anniversario della sua nascita, il MoMA di New York gli ha dedicato
la personale Dante Ferretti. Design and construction for cinema.
FRANCESCA LO SCHIAVO
Nata a Roma, la scenografa Francesca Lo
Schiavo, ha lavorato in team con Dante Ferretti come Set Decorator da
molti anni.
Con i suoi lavori ha conquistato
Hollywood.
Già candidata a ll ’Oscar per ben
otto volte, ha vinto l’Academy Award per la scenografia di The
aviator (di Martin Scorsese, regista con il quale ha lavorato spesso
negli anni) nel 2005, di Sweeney Todd nel 2008 (di Tim Burton) e di
Hugo nel 2012 (Hugo Cabret, diretto da Martin Scorsese).
MAURIZIO GALANTE
Ha studiato architettura prima di
affrontare la moda, all’Accademia di Costume e Moda di Roma. Oggi è
uno dei più stimati fashion designer di haute couture al mondo. Le
creazioni di Maurizio Galante sono parte integrante delle collezioni
permanenti di importanti musei: Victoria & Albert Museum a
Londra, il museo des Arts Décoratifs al Louvre, le Grand Palais a
Parigi, il Kyoto Costume Institute a Kyoto, il MOMA a New York, il
museo de l’Art et l’Industrie a Saint Etienne, la Triennale a
Milano e il MUDAM musée d’Art Moderne du Luxembourg.
Nel corso dei suoi 25 anni di carriera,
il couturier e designer italiano, che ha scelto di vivere a Parigi,
ha ricevuto numerosi premi e nel 2008 è stato insignito del titolo
di Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres, in considerazione
del suo contributo all’industria della moda francese.
Rifiutando tutte le etichette e il
restrittivo concetto di “stagione”, la creatività di Maurizio
Galante si esprime oltre la moda, con una particolare attenzione per
l’approccio trasversale. La sua visione sottolinea il punto di
incontro tra diverse discipline: design, architettura, moda e arte.
La sua opera può definirsi un felice
matrimonio di contrasti fra rigore e poesia, tradizione e
innovazione. Le sue creazioni, nei vari settori, sollecitano il
desiderio e il dialogo e sono disegnate con l’intento di suscitare
sempre nuove emozioni.
FIAMMETTA BALDISERRI
Frequenta l’università a Bologna
dove si laurea in Geofisica. Segue un corso per illuminotecnici al
Teatro Regio di Parma dove inizia la sua attività di tecnico
teatrale. Come tecnico partecipa al Festival di Spoleto e al Rossini
Opera Festival di Pesaro. Segue la tournée internazionale de La
donna del mare con la regia di Robert Wilson. Svolge attività come
assistente luci in allestimenti firmati da Pierluigi Pizzi, Luca
Ronconi, Emilio Sagi, Robert Wilson, Graham Vick. Dal 2002 firma le
luci di spettacoli con i registi: Franco Zeffirelli, Pierfrancesco
Maestrini, Cristina Muti Mazzavillani, Micha van Hoeke, Beppe De
Tomasi, Paolo Panizza, Maria Elena Mexia, Giorgio Albertazzi,
Elisabetta Courir, Lamberto Puggelli, Massimo Gasparon, Carmelo
Rifici, Nicola Berloffa, Jacopo Spirei, Andrea Cigni.
Dal 2009 cura l’illuminazione ai
Musei di San Domenico di Forlì. Dal 2007 collabora con l’Accademia
di Belle Arti di Bologna sezione Scenografia del Melodramma dove
tiene corsi di illuminotecnica teatrale.
DIMITRIS TILIAKOS
Nato a Rodi, in Grecia, dopo aver
studiato la viola si è dedicato al canto presso il Conservatorio di
Atene. Ha vinto il premio "Maria Callas” e due borse di studio
che gli hanno permesso di continuare la sua formazione a Monaco di
Baviera presso la “Hochschule für Musik und Theater”. Ha
debuttato presso il Prinzregententheater di Monaco nel ruolo del
Conte d’Almaviva ne Le nozze di Figaro vincendo il premio "W.D.
Fassbaender Preis" come miglior giovane baritono. In seguito è
diventato membro dell’Opera di Stato di Norimberga, dove ha avuto
modo di interpretare i maggiori ruoli del repertorio baritonale.
Dimitris Tiliakos ha già calcato i
palcoscenici di alcuni fra i più importanti teatri del mondo, fra i
quali New York Metropolitan Opera (La bohème), London Royal Opera
House (Don Carlo), Opéra National de Paris (Don Carlo, Macbeth),
Teatro Real de Madrid (Les Huguenots, Dido and Aeneas e Macbeth),
Teatro Liceu de Barcelona (La leggenda dell’invisibile città di
Kitez di Rimsky-Korsakov), Opernhaus Zurich (Macbeth), Opéra de
Monte-Carlo (La bohème), Teatro La Fenice (Manon Lescaut), Megaron
di Atene (Simon Boccanegra, Macbeth), Greek National Opera (Don
Giovanni, Carmen, Il trovatore), Opera de Nice (Il Trovatore e Simon
Boccanegra), Staatsoper Hamburg (Manon Lescaut), Mosca Tchaikovsky
Hall (La bohème), Tokyo Opera City e molti altri.
Ha collaborato con direttori
d’orchestra del calibro di Myung-Whun Chung, James Conlon, Renato
Palumbo, Evelino Pidò, Teodor Currentzis, Alain Altinoglu e Marc
Minkowski, e con direttori quali Graham Vick, Claus Guth, Dmitri
Tcherniakov, Robert Carsen e Bob Wilson.
La sua discografia include le incisioni
di Macbeth di Verdi per la Bel Air Classiques con l’Orchestra
dell’Opéra National de Paris, Dido and Aeneas per Alpha, Francesca
da Rimini (Lanciotto) per Bel Air Classiques, Winterreise di Schubert
per Navis Classics e di recente uscita Don Giovanni (ruolo titolo)
per la Sony Classical con la direzione di Teodor Currentzis.
Impegni recenti: Don Giovanni (ruolo
titolo) al Festival dei Due Mondi di Spoleto, diretto da James
Conlon; Aida (Amonasro) e Francesca da Rimini (Lancelotto) alla
Monnaie de Bruxelles; La traviata (Giorgio Germont) al Perm
Tchaikovsky Opera Theatre, alla Greek National Opera of Athens e alla
Royal Danish Opera; Macbeth (ruolo titolo) all’Opernhaus Zurich;
Rigoletto (ruolo titolo) al Bolshoi di Mosca.
Progetti futuri: Don Giovanni (ruolo
titolo) a Novara e Ravenna, Elektra (Orest) e Tosca (Scarpia) ad
Atene, La traviata (Germont) a Perm e in Lussemburgo.
CRISTIAN SAITTA
Nato nel 1991 in Romania, Cristian
Saitta cresce a Messina dove studia al conservatorio di musica
“Arcangelo Corelli” sotto la guida del soprano Alessandra
Mantovani, con cui intraprende anche studi di perfezionamento presso
il Centro Lirico di Catania. Successivamente ha la possibilità di
approfondire lo studio del bel canto italiano con il Maestro Franco
Boscolo.
Nel 2012 partecipa al XIX Concorso
lirico internazionale “Riccardo Zandonai” a Riva del Garda (TN),
vincendo una borsa di studio che gli permette di partecipare al corso
di perfezionamento dedicato al “Melodramma mozartiano e l’opera
dall’Ottocento al Novecento storico” tenuto dal soprano Mietta
Sighele.
Nello stesso anno si esibisce come
solista nella Messa dell’incoronazione in do magg. KV317 di
W.A.Mozart sotto la direzione del Maestro Michele Amoroso e partecipa
alla XXIX edizione del “Musica Riva Festival”, interpretando il
ruolo di Pistola nella produzione di Falstaff diretta dal Maestro
Marco Boemi.
Partecipa inoltre al XXVI Concorso
lirico internazionale “Iris Adami Corradetti” presieduto dal
soprano Mara Zampieri vincendo il Secondo Premio assoluto e due borse
di studio, una offerta dalla Fondazione “Lucia Valentini Terrani”
e l’altra dal Circolo della lirica di Padova.
Tra gli impegni recenti e futuri: Luisa
Miller a Busseto, Piacenza, Ferrara, Ravenna e Genova, L’Arlesiana
a Jesi, Madama Butterfly a Firenze, Venezia, Piacenza e Modena, Tosca
a Venezia, Aida a Macerata, Don Giovanni per l’As.Li.Co., Norma a
Padova, Bassano e Rovigo, Rigoletto a Busseto, Un ballo in maschera a
Piacenza, Turandot a Bari, Madama Butterfly alla Fenice di Venezia e
a Macerata, Manon Lescaut a Torino e Ginevra, Simon Boccanegra a
Piacenza e Ravenna, Sparafucile in Rigoletto e la Ciociara a
Cagliari, Aida a Macerata e a Ravenna con il Maestro Riccardo Muti,
Il Corsaro a Piacenza e Modena.
LUCIA CESARONI
La soprano italo-canadese Lucia
Cesaroni ha debuttato in Italia nel 2016 con Susanna ne Le nozze di
Figaro al Festival di Spoleto di Due Mondi sotto la direzione del
Maestro James Conlon e la regia di Giorgio Ferrara. È tornata al
festival nel 2017 per cantare la sua prima Donna Anna ne Don
Giovanni, ed è entusiasta di debuttare a Novara e Ravenna, cantando
ancora una volta Donna Anna.
La stagione scorsa, Lucia ha cantato il
ruolo di Musetta ne La bohème sia con l’Opéra de Montréal,
Eleonora nel L'Assedio di Calais di Donizetti a Boston e farà il suo
debutto nel ruolo di Mimì ne La bohème con Pacific Opera Victoria
in Canada. Fra i suoi ruoli recenti e passati, si annoverano Adina ne
L’Elisir d’amore, Micaela ne Carmen, Woglinde ne L’oro del
Reno, il ruolo da protagonista nel debutto mondiale di Iside e
Osiride di Togni/Singer a Toronto e nel ruolo di Maria con la
Vancouver Opera in West Side Story e poi in quello di Norina nel Don
Pasquale della Saskatoon Opera. È stata inoltre Cleopatra nel Giulio
Cesare di Handel e Anne Trulove ne La carriera di un libertino di
Stravinsky con la Pacific Opera Victoria.
Forte di un ampio repertorio, ha
debuttato la sua interpretazione nei Carmina Burana a Londra con La
Filarmonica Reale, in Germania con Die Berliner Symfoniker e in
Canada. Ha cantato con successo nel Messia con le Orchestre
Sinfoniche di Montréal e Victoria. Da sempre un’amante della
musica da camera, Lucia è stata borsista al Ravinia Art Song
Institute a Chicago ed è stata invitata a cantare due serate al
Festival di Aldeburgh in Inghilterra fondato da Benajmin Britten.
Nella prossima stagione, tornerà a Toronto a fare un recital creato
sulla musica di Rossini e delle sue soprano del novecento.
BRIAN MICHAEL MOORE
Brian Michael Moore è nato a
Cincinnati, in Ohio. Si è diplomato e specializzato in canto alla
Manhattan School of Music, dove ha studiato con Mark Oswald. Ha fatto
parte come solista della Cincinnati Symphony Orchestra e della
Cincinnati Pops! Orchestra. Nel 2014 è stato finalista alle
audizioni dell’Eastern Region Metropolitan Opera National Council e
ha vinto il primo premio alla Classical Singer Competition.
Nell’estate del 2015 ha interpretato
il Duca di Mantova in Rigoletto all’Asheville Lyric Opera e al
Brevard Music Festival.
Nell’estate del 2016 è stato ammesso
al Merola Opera Program dell’Opera di San Francisco, esibendosi
nell’opera di Conrad Susa Transformations. Inoltre è stato il
Pastore nell’Oedipus Rex di Stravinsky al Cincinnati May Festival,
con la direzione di James Conlon, Don Ottavio in Don Giovanni con la
New York Opera Exchange ed è stato il Venditore di Animali in Der
Rosenkavalier alla Cincinnati Opera.
Nell’estate del 2017 ha avuto due
importanti impegni: Don Ottavio nel Don Giovanni diretto da James
Conlon al Festival dei Due Mondi di Spoleto (Italia) e nell’opera
Seven Angels di Luke Bedford all’Aspen Music Festival con Yves Abel
sul podio.
Recentemente ha debuttato con la
Philarmonic Orchestra di Los Angeles, in Die Zauberflöte in forma di
concerto, diretto da Gustavo Dudamel.
Attualmente fa parte dello Young
Artists Program della Los Angeles Opera, dove ha cantato Salome
(Jude) e Tosca (Spoletta) diretto da James Conlon. Alla LA Opera ha
interpretato anche il ruolo di Nathanael ne Les Contes d’Hoffmann
con Placido Domingo sul podio. Nell’autunno del 2017 canterà alla
LA Opera in Carmen (Remendado), ancora sotto la direzione di James
Conlon.
FRANCESCA SASSU
Uno dei soprani più talentuosi della
sua generazione, Francesca Sassu ha già avuto modo di calcare alcuni
fra i più prestigiosi teatri del mondo, fra i quali Teatro alla
Scala, Festival di Salisburgo, National Theatre di Tokyo, Opéra
Royal de Wallonie de Liège, Teatro San Carlo di Napoli, Teatro la
Fenice di Venezia, Teatro dell’Opera di Roma, Teatro Regio di
Torino, Teatro Regio di Parma, Teatro Filarmonico di Verona, Teatro
Comunale di Bologna, Teatro Petruzzelli di Bari, Teatro Lirico di
Spoleto e Teatro Lirico di Cagliari, collaborando con direttori
d’orchestra del calibro di Paolo Arrivabeni, Daniele Callegari,
Alain Guingal, Gianandrea Noseda, Riccardo Muti e Donato Renzetti.
Nel corso della sua carriera ha presto
parte ad importanti produzioni, fra le quali Il Matrimonio
inaspettato (Contessa di Sarzana) di Paisiello nella prima esecuzione
mondiale moderna sotto la direzione di Riccardo Muti al Festival di
Salisburgo, Suor Angelica (Suor Genoveffa) e Gianni Schicchi (Nella)
presso il Teatro alla Scala, Oberto conte di San Bonifacio (Leonora)
presso il New National Theatre di Tokyo e il Festival Verdi del
Teatro Regio di Parma, Cleopatra (Antonio) di Cimarosa in prima
esecuzione moderna mondiale al Teatro Lirico di Spoleto, Carmen
(Micaela) presso il Landes Theater di Salisburgo, il Teatro San Carlo
di Napoli e le Terme di Caracalla di Roma, Nabucco, Boris Godunov
(Ksenija) e La bohème (Musetta) presso il Teatro La Fenice di
Venezia, Idomeneo (Elettra) per Le Settimane Musicali di Stresa con
la direzione di Gianandrea Noseda, La traviata (Violetta) presso il
Teatro della Città Proibita di Pechino, La donna del lago (Albina)
di Rossini al Festival di Edimburgo.
L’apertura di stagione 2017/18 l’ha
vista trionfare come Micaela in Carmen al Teatro dell Muse di Ancona.
Fra i suoi prossimi impegni annovera
Don Giovanni (Donna Elvira) al Teatro Coccia di Novara e al Ravenna
Festival, Le nozze di Figaro (Contessa) al Teatro Filarmonico di
Verona e Tancredi (Amenaide) al Teatro Petruzzelli di Bari.
Nel corso della stagione 2016/17 ha
interpretato La bohème (Musetta) al Teatro Regio di Torino, al
Festival di Edimburgo e al Teatro Sociale di Rovigo, il Requiem di
Faurè e La vedova allegra (Hanna Glawari) al Teatro Petruzzelli di
Bari, Norma e Il viaggio a Reims (Madama Cortese) al Teatro
Filarmonico di Verona.
Nel corso della stagione 2015/16 ha
interpretato La Rondine (Magda) presso i Teatri di Pisa e Ravenna,
Turandot (Liù) e Il viaggio a Reims (Madama Cortese) presso il
Teatro Coccia di Novara, Die Zauberflöte (Prima dama) presso il
Teatro Filarmonico di Verona, Simon Boccanegra (Amelia) presso il
Teatro Sociale di Rovigo, La bohème (Musetta) presso i Teatri di
Pavia e Como, La donna serpente (Farzana e Corifea) presso il Teatro
Regio di Torino, L’elisir d’amore (Adina) presso il Teatro
Sociale di Como e Carmen (Micaela) presso l’Arena di Verona.
Fra le sue incisioni ricordiamo La
donna del lago (Albina) di Rossini per Opera Rara, Oberto Conte di
San Bonifacio (Leonora) live dal Teatro Regio di Parma in DVD per la
Decca, Suor Angelica (Suor Genoveffa) e Gianni Schicchi (Nella) live
dal Teatro alla Scala in DVD per Rai Trade.
Nata a Sassari, ha iniziato
giovanissima lo studio del canto nel conservatorio della sua città.
Ha seguito master sul repertorio
donizettiano e verdiano con Raina Kabaivanska e Renato Bruson,
perfezionandosi in seguito sotto la guida di Natale de Carolis e
Barbara Frittoli.
ANDREA CONCETTI
Nato a Grottammare (AP), si è
diplomato in canto al Conservatorio Rossini di Pesaro e si è
perfezionato in seguito con Sesto Bruscantini e Mietta Sighele. Dopo
aver vinto il 46° Concorso Internazionale “Adriano Belli” di
Spoleto, ha debuttato al Festival dei Due Mondi nel 1992.
Ha debuttato al Teatro alla Scala nel
1996 prendendo parte alla produzione di Armida diretta da Riccardo
Muti. In seguito vi è ritornato per la prima assoluta dell’opera
di Fabio Vacchi Teneke, diretta da Roberto Abbado con la regia di
Ermanno Olmi (2007), e per interpretare Seneca ne L’Incoronazione
di Poppea (2015).
Nel 2000 Claudio Abbado lo ha voluto
per il ruolo di Don Alfonso in Così fan tutte al Teatro Comunale di
Ferrara con la regia di Mario Martone, dove ha riscosso unanimi
consensi di pubblico e critica. In seguito il maestro Abbado lo ha
diretto in numerose altre produzioni nei teatri più prestigiosi, fra
cui il Festival di Salisburgo, l’Opéra National de Paris e la
Staatsoper di Berlino.
Nel corso della sua carriera ha
collaborato con altri importanti direttori d’orchestra quali
Rinaldo Alessandrini, Maurizio Benini, Richard Bonynge, Gustav Kuhn,
Riccardo Muti, Andris Nelsons, Gustavo Dudamel, Donato Renzetti,
Corrado Rovaris, e registi quali Daniele Abbado, Luca Ronconi,
Filippo Crivelli, Piero Faggioni e Stefano Vizioli.
Ha calcato i palcoscenici di alcuni fra
i maggiori teatri del mondo, fra i quali Festival di Salisburgo
(Simon Boccanegra e Falstaff con la direzione di Claudio Abbado),
Bayerische Staatsoper di Monaco, Staatsoper di Berlino, Accademia
Nazionale di Santa Cecilia, Maggio Musicale Fiorentino, Opéra
National de Paris, Théâtre des Champs-Elysées di Parigi,
Konzerthaus di Vienna, La Monnaie di Bruxelles, Teatro São Carlos di
Lisbona, Teatro Municipal di Santiago del Cile, Teatro dell’Opera
di Colonia, Teatro San Carlo di Napoli, Teatro Carlo Felice di
Genova.
Fra le sue innumerevoli interpretazioni
si segnalano Don Giovanni (Leporello) con la Saint Paul Chamber
Orchestra diretta da Roberto Abbado, al Teatro Comunale di Bologna,
al New National Theatre a Tokyo, al Festival di Avenches, al Teatro
San Carlo di Napoli e al Festival Mozart della Coruña; Don Giovanni
(ruolo titolo) alla Finnish National Opera di Helsinki e alla
Staatsoper di Berlino; Don Pasquale (ruolo titolo) al Maggio Musicale
di Firenze; Il turco in Italia (Don Geronio) alla Staatsoper di
Berlino; Mosé in Egitto (ruolo titolo) a Chicago; Sigismondo
(Ulderico) al Rossini Opera Festival di Pesaro, Così fan tutte (Don
Alfonso) all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, al Teatro Regio
di Parma, al Teatro Massimo di Palermo, al Théâtre de La Monnaie di
Bruxelles e al Teatro San Carlo di Napoli; Turandot (Timur) alla
Hamburgische Staatsoper; L’elisir d’amore (Dulcamara) alla
Staatsoper di Berlino; Die Zauberflöte (Papageno) al Festival
Internazionale di Edimburgo con la direzione di Claudio Abbado; La
Fille du régiment (Sulpice) al Teatro Municipal di Santiago del
Cile, Il Turco in Italia (Don Geronio) al Rossini Opera Festival di
Pesaro; Le nozze di Figaro (Figaro) al Théâtre des Champs-Elysées
di Parigi.
Nella sua discografia ricordiamo Simon
Boccanegra diretto da Claudio Abbado con il Maggio Musicale di
Firenze (Arthaus Musik), Don Giovanni diretto da Riccardo Frizza con
la regia di Pier Luigi Pizzi (DVD Unitel), ll turco in Italia
(Dynamic, DVD Naxos).
Impegni recenti: Norma (Oroveso)
all’Opéra Royal de Wallonie di Liegi e all’Opera de Tenerife;
Don Giovanni (Leporello) al Festival di Spoleto; Maria Stuarda
(Giorgio Talbot) al Teatro Carlo Felice di Genova; Le nozze di Figaro
(Figaro) al Festival de Musica di Cartagena; La bohème (Colline) al
Teatro San Carlo di Napoli; Le nozze di Figaro, L’Incoronazione di
Poppea e I due Foscari (Jacopo Loredano) al Teatro alla Scala, Così
fan tutte (Don Alfonso) alla Semperoper Dresden.
Progetti futuri: Il borgomastro di
Saardam (Wambett) al Teatro Donizetti di Bergamo; Don Giovanni
(Leporello) al Teatro Coccia di Novara e al Teatro Alighieri di
Ravenna; Miseria e nobiltà (Ottavio) al Teatro Carlo Felice di
Genova.
DANIEL GIULIANINI
Daniel Giulianini, classe 1987, inizia
i suoi studi di musica al conservatorio “Bruno Maderna” di
Cesena, diplomandosi a pieni voti. Si trasferisce quindi a Bologna
dove frequenta la Scuola dell'Opera del Teatro Comunale,
specializzandosi sotto la guida del maestro Carlo Meliciani e
successivamente con Franco Fussi. Daniel Giulianini si è distinto in
importanti concorsi lirici quali il concorso “Etta Limiti” nel
2012 e il premio del pubblico al concorso As.Li.Co 2015.
Debutta molto giovane nella stagione
2009/2010 prima come Morales nella Carmen in scena a Lugo e
successivamente come Haly ne L'Italiana in Algeri al Municipale di
Piacenza. Seguono importanti appuntamenti tra cui ricordiamo La
Traviata e concerti lirici ad Abu Dhabi; Monterone nel Rigoletto con
la regia di Cristina Mazzavillani- Muti al Ravenna Festival e poi in
tournée a Piacenza, Dubai, Bharein; debutta come Dulcamara ne
L’Elisir d'amore nella produzione curata da Leo Nucci a Piacenza ed
in scena anche al Teatro Alighieri di Ravenna. Ha inoltre
interpretato Schaunard nella Bohème a Ravenna, Vilnius e Novara. È
stato quindi impegnato in una serie di concerti con lo Young Singer
Project di Salisburgo a Mosca, in concerto a Como e ad un Gala Lirico
presso il Teatro Regio di Parma. Più recentemente ha debuttato il
ruolo di Banco nel Macbeth a Ravenna ed in tour in Italia (Piacenza,
Savona e Lucca) e inoltre Padova e quello Figaro ne Le Nozze di
Figaro al Festival dei due Mondi di Spoleto, sotto la direzione di
James Conlon e la regia di Giorgio Ferrara; nuovamente Banco in tour
con il Ravenna Festival a Savonlinna e Commendatore in Don Giovanni a
San Sebastian; Schaunard ne La Boheme a Piacenza, Lucca e Padova;
Masetto nel Don Giovanni a Spoleto e nel 2018 in replica a Ravenna e
Novara; ha partecipato alla produzione di Don Carlos all’Opéra
National de Paris, mentre sarà Masetto nel Don Giovanni alla New
Israeli Opera di Tel Aviv e a Ravenna.
ARIANNA VENDITTELLI
Tra i soprani più interessanti della
sua generazione, nonostante la giovane età Arianna Vendittelli ha
già avuto modo di esibirsi in alcuni fra i più prestigiosi teatri e
festival al mondo, come Salzburg Festival, Ravenna Festival, Teatro
La Fenice di Venezia, Teatro San Carlo di Napoli, Teatro Regio di
Torino, Teatro Comunale di Bologna, Festival di Spoleto, Innsbruck
Festival, National Centre for the Performing Arts di Pechino,
collaborando con direttori d’orchestra quali Cristopher Franklin,
Alain Guingal, Gianandrea Noseda e soprattutto Riccardo Muti.
Nata a Roma, ha iniziato giovanissima
lo studio del violino e in seguito si è concentrata esclusivamente
sul canto. Si è diplomata con lode al Conservatorio Antonio Buzzolla
di Adria e attualmente studia con Mariella Devia.
Nel 2009 ha cantato la Missa
Defunctorum di Paisiello a Salisburgo, Ravenna, Vicenza e Udine, con
la direzione di Riccardo Muti. Ha lavorato nuovamente con il maestro
Muti nel 2010 in occasione del Salzburg Festival e del Ravenna
Festival, nella Betulia Liberata di Mozart.
Nel 2012 ha debuttato al Teatro Regio
di Torino in Così fan tutte, come Despina con Christopher Franklin
sul podio e la regia di Ettore Scola.
Nel 2015 ha ricevuto il premio del
pubblico alla “International Singing Competition for Baroque Opera
Pietro Antonio Cesti”, grazie alla quale ha potuto debuttare alle
Innsbrucker Festwochen der Alten Musik nella prima mondiale delle Le
nozze in sogno di Cesti.
Fra il 2015 e il 2016 si è esibita con
l’Ensemble Matheus e Jean-Christophe Spinosi in Elisabetta regina
d’Inghilterra di Rossini (Matilde); con Les Talens Lyriques e
Christophe Rousset in Li prodigi della divina grazia nella
conversione e morte di San Guglielmo duca d'Aquitania di Pergolesi,
nel ruolo dell’Angelo, al Festival Pergolesi Spontini con
l’Academia Montis Regalis diretta da Alessandro De Marchi in
Vesperae solennes de Confessore e Messa dell’Incoronazione di
Mozart. Ha cantato anche con Alessandro De Marchi e la Münchner
Rundfunkorchester al Prinzregententheater di Monaco proponendo arie
da Le nozze di Figaro, Don Giovanni e Così fan tutte.
Fra le altre produzioni importanti cui
ha preso parte di recente, ricordiamo Gisela! (ruolo titolo) di Henze
per l’apertura della stagione 2015 del Teatro Massimo di Palermo,
con la regia di Emma Dante e la direzione di Constantin Trinks; Così
fan tutte (Fiordiligi) e Don Giovanni (Donna Elvira) al Teatro
Olimpico di Vicenza; Il segreto di Susanna di Wolf-Ferrari al Teatro
Malibran di Venezia; Il Re Pastore (Aminta) di Mozart al Teatro Verdi
di Trieste; Carmen (Micaëla) al Teatro Lirico di Cagliari e la prima
mondiale di Fadwa di Dimitri Scarlato all’Accademia Filarmonica
Romana.
La sua discografia comprende Intorno
all'oratorio di San Filippo Neri (Frescobaldi, Ortiz, De' Cavalieri,
Michi, Animuccia, Kapsberger) per Urania Records, con l’ensemble
MVSICA PERDVTA, San Giovanni Crisostomo di Stradella, nel ruolo di
Eudosia, con l’Ensemble MareNostrum (Roma Inaedita).
Impegni recenti: San Giovanni Battista
di Stradella (Salome) alle Innsbrucker Festwochen der Alten Musik;
Don Giovanni (Donna Elvira) al Festival International d'Opéra
Baroque de Beaune; Don Giovanni (Zerlina) al Festival di Spoleto;
Così fan tutte (Fiordiligi) nei teatri di Novara, Piacenza e
Ravenna; Gina di Cilea (ruolo titolo) al Teatro Malibran di Venezia;
Carmen (Micaëla) e Le nozze di Figaro (Contessa) all’Opera de
Tenerife.
Progetti futuri: Don Giovanni (Donna
Elvira) al Musikfest Bremen; Don Giovanni (Zerlina) al Teatro Coccia
di Novara e al Teatro Alighieri di Ravenna; Fidelio (Marzelline) con
l’Orchestra Sinfonica della RAI di Torino diretta da James Conlon.
ORCHESTRA GIOVANILE LUIGI CHERUBINI
Fondata da Riccardo Muti nel 2004,
l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini ha assunto il nome di uno dei
massimi compositori italiani di tutti i tempi attivo in ambito
europeo per sottolineare, insieme ad una forte identità nazionale,
la propria inclinazione ad una visione europea della musica e della
cultura. L’Orchestra, che si pone come strumento privilegiato di
congiunzione tra il mondo accademico e l’attività professionale,
divide la propria sede tra le città di Piacenza e Ravenna. La
Cherubini è formata da giovani strumentisti, tutti sotto i
trent’anni e provenienti da ogni regione italiana, selezionati
attraverso centinaia di audizioni da una commissione costituita dalle
prime parti di prestigiose orchestre europee e presieduta dallo
stesso Muti. Secondo uno spirito che imprime all’orchestra la
dinamicità di un continuo rinnovamento, i musicisti restano in
orchestra per un solo triennio, terminato il quale molti di loro
hanno l’opportunità di trovare una propria collocazione nelle
migliori orchestre.
In questi anni l’Orchestra, sotto la
direzione di Riccardo Muti, si è cimentata con un repertorio che
spazia dal Barocco al Novecento alternando ai concerti in moltissime
città italiane importanti tournée in Europa e nel mondo nel corso
delle quali è stata protagonista, tra gli altri, nei teatri di
Vienna, Parigi, Mosca, Salisburgo, Colonia, San Pietroburgo, Madrid,
Barcellona, Lugano, Muscat, Manama, Abu Dhabi, Buenos Aires e Tokyo.
Il debutto a Salisburgo, al Festival di
Pentecoste, con Il ritorno di Don Calandrino di Cimarosa, ha segnato
nel 2007 la prima tappa di un progetto quinquennale che la rassegna
austriaca, in coproduzione con Ravenna Festival, ha realizzato con
Riccardo Muti per la riscoperta e la valorizzazione del patrimonio
musicale del Settecento napoletano e di cui la Cherubini è stata
protagonista in qualità di orchestra residente.
A Salisburgo, poi, l’Orchestra è
tornata nel 2015, debuttando – unica formazione italiana invitata –
al più prestigioso Festival estivo, con Ernani: a dirigerla sempre
Riccardo Muti, che l’aveva guidata anche nel memorabile concerto
tenuto alla Sala d’Oro del Musikverein di Vienna, nel 2008, pochi
mesi prima che alla Cherubini venisse assegnato l’autorevole Premio
Abbiati quale miglior iniziativa musicale per “i notevoli risultati
che ne hanno fatto un organico di eccellenza riconosciuto in Italia e
all’estero”.
All’intensa attività con il suo
fondatore, la Cherubini ha affiancato moltissime collaborazioni con
artisti quali Claudio Abbado, John Axelrod, Rudolf Barshai, Michele
Campanella, James Conlon, Dennis Russel Davies, Gérard Depardieu,
Kevin Farrell, Patrick Fournillier, Herbie Hancock, Leonidas Kavakos,
Lang Lang, Ute Lemper, Alexander Lonquich, Wayne Marshall, Kurt
Masur, Anne-Sophie Mutter, Kent Nagano, Krzysztof Penderecki, Donato
Renzetti, Vadim Repin, Giovanni Sollima, Yuri Temirkanov, Alexander
Toradze e Pinchas Zukerman.
Impegnativi e di indiscutibile rilievo
i progetti delle “trilogie”, che al Ravenna Festival l’hanno
vista protagonista, sotto la direzione di Nicola Paszkowski, delle
celebrazioni per il bicentenario verdiano in occasione del quale
l’Orchestra è stata chiamata ad eseguire ben sei opere al Teatro
Alighieri. Nel 2012, nel giro di tre sole giornate, Rigoletto,
Trovatore e Traviata; nel 2013, sempre l’una dopo l’altra a
stretto confronto, le opere “shakespeariane” di Verdi: Macbeth,
Otello e Falstaff. Negli ultimi anni il repertorio operistico viene
affrontato regolarmente dall’Orchestra nelle coproduzioni che
vedono il Teatro Alighieri di Ravenna al fianco di altri importanti
teatri italiani di tradizione. Dal 2015 al 2017 la Cherubini, ha
partecipato inoltre al Festival di Spoleto, sotto la direzione di
James Conlon, eseguendo l’intera “trilogia Mozart-Da Ponte”.
Il legame con Riccardo Muti l’ha
portata a prender parte all’Italian Opera Academy per giovani
direttori e maestri collaboratori, che il Maestro ha fondato e
intrapreso nel 2015: se in quel primo anno la Cherubini ha avuto
l’occasione di misurarsi con Falstaff, gli anni successivi
l’attenzione si è concentrata su Traviata e Aida.
Al Ravenna Festival, dove ogni anno si
rinnova l’intensa esperienza della residenza estiva, la Cherubini è
regolarmente protagonista di nuove produzioni e di concerti, nonché,
dal 2010, del progetto “Le vie dell’amicizia” che l’ha vista
esibirsi, tra le altre mete, a Nairobi, Redipuglia, Tokyo e, nel
2017, a Teheran, sempre diretta da Riccardo Muti.
La gestione dell’Orchestra è
affidata alla Fondazione Cherubini costituita dalle municipalità di
Piacenza e Ravenna e dalle Fondazioni Toscanini e Ravenna
Manifestazioni. L’attività dell’Orchestra è resa possibile
grazie al sostegno del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali
del Turismo, Fondazione di Piacenza e Vigevano, Camera di Commercio
di Piacenza e dell’Associazione “Amici dell’Orchestra Giovanile
Luigi Cherubini”.
ORGANICO
Violini primi
Adele Viglietti**, Elena Nunziante,
Carolina Caprioli, Francesca Tamponi, Letizia Laudani, Federica
Zanotti, Giulia Zoppelli, Matteo Rozzi, Metteo Penazzi, Debora Fuoco
Violini secondi
Mattia Osini*, Elisa Scanziani, Daniele
Fanfoni, Serena Galassi, Anna Carrà, Emanuela Colagrossi, Monica
Mengoni, Roberta Amirante
Viole
Davide Mosca*, Katia Moling, Stella
Degli Esposti, Claudia Chelli, Marcello Salvioni, Elisa Zito
Violoncelli
Costanza Persichella*, Piero Bonato,
Simone De Sena, Andrea Rigano, Stefano Aiolli
Contrabbassi
Giulio Andrea Marignetti*, Vieri
Piazzesi, Michele Bonfante
Flauto
Viola Brambilla*, Tommaso Dionis
Oboe
Francesco Ciarmatori*, Marco Ciampa
Clarinetto
Matteo Mastromarino*, Edoardo Di Cicco
Fagotto
Beatrice Baiocco*, Fabio Valente
Corni
Giovanni Mainenti*, Gianpaolo Del
Grosso
Trombe
Luca Betti*, Nicola Baratin
Tromboni
Salvatore Veraldi*, Nicola Terenzi,
Cosimo Iacoviello
Timpani
Paolo Nocentini*
Mandolino
Aldo Ferrari*
** spalla *prima parte
ORCHESTRA TALENTI MUSICALI
L’orchestra nasce grazie al progetto
della Fondazione CRT "Talenti Musicali" che, da oltre dieci
anni, permette ai migliori diplomati dei conservatori del Piemonte e
della Valle d’Aosta di perfezionarsi presso le più quotate
accademie e scuole superiori in Italia e all’estero. L’ensemble è
frutto dell’intuizione, maturata all’interno della Fondazione
CRT, di investire sui giovani, rendendo concreta l’ambizione di
valorizzare le eccellenze del territorio e di dare espressione alle
nuove conoscenze acquisite in tutto il mondo. Grazie a questa idea
innovativa, l’orchestra gode tutt’oggi di un "naturale"
e continuo arricchimento dei propri musicisti. L’Orchestra ottiene
la legittimazione come compagine di qualità nel 2012, quando viene
diretta da Riccardo Muti durante la cerimonia ufficiale di consegna
al Maestro della Laurea Honoris Causa dall’Università degli Studi
di Torino. Seguono, nel 2013 e nel 2014, le bacchette di due altri
grandi direttori italiani, quali Riccardo Chailly e Gianandrea
Noseda. Stage, scambi con altre istituzioni nazionali ed europee,
laboratori lirico-sinfonici indirizzano il lavoro del complesso
musicale verso l’eccellenza. Ne sono ulteriore testimonianza i
concerti con solisti ospiti, quali Pavel Vernikov, Konstantin Bogino,
Pavel Berman e molti altri musicisti del panorama musicale
internazionale. L’Orchestra ha avviato con la Fondazione Teatro
Coccia di Novara una proficua collaborazione, cominciata nel 2015 con
l’opera La paura di Orazio Sciortino e proseguita nel 2016 con
l’opera La rivale di Marco Taralli, entrambe eseguite in prima
assoluta nazionale. L’Orchestra dei Talenti Musicali vanta anche
esperienze dirette al di fuori dei confini nazionali: tra i progetti
più importanti, la tournée in Israele in occasione della visita del
Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per le celebrazioni
dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Organizzata sotto la
supervisione dell’Ambasciata d’Italia, l’orchestra si è
esibita ospitando il Trio Tchaikovsky.
ORGANICO
Elisa Bellezza, Tommaso Belli, Allegra
Camici Roncioni, Kaveh Daneshmand, Fabio Freisa, Francesca Lelli,
Matteo Mandurrino, Ruggero Mastrolorenzi, Carlo Alberto Meluso, Lidia
Mosca, Nelson David Nunez Medina, Valerio Quaranta, Gabriele
Randazzo, Silvia Storchi, Carolina Tonco, Ferdinando Vietti
CORO SAN GREGORIO MAGNO
La Schola Cantorum S. Gregorio Magno è
stata fondata nel 1908 da don Gregorio Gambino e, attualmente, si
compone di circa 90 cantori non professionisti. Nonostante ciò, dal
1978, sotto la direzione del M° Mauro Trombetta, ha ampliato il
proprio repertorio e, oltre alle Messe, Mottetti, Cantate, Oratori,
affronta il Melodramma.
Dagli anni ottanta ha partecipato alle
stagioni liriche di Susa, Savona, Sanremo, Genova, Novara, Piacenza,
Aosta, Brescia, Bergamo, Pavia, Modena, Salerno, Saint-Etienne,
Locarno, Lugano, Montecarlo, Dresda, Istanbul e Montecarlo.
Il repertorio lirico si compone di
oltre 30 opere: tra cui le prime assolute: Aureliano in Palmira di
Rossini, L’esule di Roma e Cantata a Cristoforo Colombo di
Donizetti, L’Esodo di Mosè di De Grandis, Medea di Pacini, tutte
con incisione discografica.
Nel repertorio sacro ecco le
composizioni più significative: Messa di requiem di Mozart, Verdi,
Cherubini, Fauré, Perosi; Miserere di Bertoni; Stabat Mater e Petite
Messe Solemnelle di Rossini; Vesperae Solemnes di Mozart; Christus e
Via Crucis di Liszt; Cantata 147 di Bach; Le sette Parole di
Mercadante; Gloria di Vivaldi; IX Sinfonia di Beethoven; Sinfonia n°
2 Lobgesan di Mendelsson; Carmina Burana di C.Orff; Missa Criolla di
Ramirez; Messa di Gloria di Puccini; Messe Basse di Fauré; Messa
della Beata Panacea di Manfredi; Missa Brevis di Mozart; Messia di
Handel; Missa et Pax… Hominibus di Angileri in prima assoluta nel
2006; Transitus Animae di Perosi.
La S.Gregorio Magno è stata diretta
nelle Opere di cui sopra da famosi direttori, se ne ricordano alcuni:
Nello Santi, Richard Bonynge, Thomas Hungar, Evelino pidò, Massimo
de Bernardt, Marcello Viotti, Marcello Stefan Anton Rek, Janos Acs,
Claudio Scimone, Matteo Beltrami e da registi quali: Sylvano
Bussotti, Paolo Poli, Pierluigi Pizzi, Dario Micheli, Filippo
Crivelli, Giuseppe di Stefano, Beppe de Tomasi, Dario Argento, Renato
Bonajuto.
ORGANICO
Soprani: Franca Del Ponte, Valentina
Garavaglia, Maria Grazia Nobili, Anna Maria Garavaglia
Mezzo-soprani: Mariangela Costi,
Luisella Scaciga, Tina Vacirca
Tenori: Pietro Costa, Massimo Gavardi,
Gabriele Grassi, Mauro Rolfi, Lorenzo Ubezio
Bassi: Carmelo Arcifa, Gianluigi
Baratti, Piero Ceffa, Ralph Hundesrügge
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