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giovedì 14 dicembre 2017

TEATRO COCCIA DI NOVARA
"DON GIOVANNI"
O SIA IL DISSOLUTO PUNITO
RASSEGNA OPERA E BALLETTO

Venerdì 15 dicembre 2017 ore 20.30 – Turno A
Domenica 17 dicembre 2017 ore 16.00 – Turno B
Don Giovanni - ossia Il dissoluto punito è la seconda delle tre opere italiane che il compositore austriaco scrisse su libretto di Lorenzo Da Ponte, il quale attinse a numerose fonti letterarie dell’epoca. Essa precede Così fan Tutte e segue Le nozze di Figaro e venne composta tra il marzo e l’ottobre del 1787, quando Mozart aveva 31 anni. Questo "dramma giocoso in due atti", nel quale Mozart ha coniugato in modo sublime drammaticità e comicità, musica e parola, realismo e invenzione, andò in scena per la prima volta al Teatro nazionale di Praga nell’autunno del 1787, dove fu "accolto con il più vivo entusiasmo" (come scrisse lo stesso Mozart all’amico von Jacquin) e da allora godette del privilegio di una vita scenica praticamente ininterrotta, essendo considerato durante tutto l’Ottocento l’opera per antonomasia e rappresentando di fatto una tappa obbligata nel repertorio dei più grandi interpreti e direttori del Novecento.


TRAMA
Atto primo
In una città della Spagna, davanti al palazzo del Commendatore, Leporello attende lamentandosi il suo padrone, Don Giovanni che è entrato nella casa per sedurre la figlia del Commendatore stesso, Donna Anna. Gran trambusto. Don Giovanni fugge inseguito dal vecchio, duella con lui e lo uccide. All’alba Giovanni si accinge ad altre imprese amorose. Appare Donna Elvira, da lui sedotta e abbandonata e sempre alla sua ricerca; Don Giovanni sfugge all’incontro e impone a Leporello di spiegare alla donna qual è la sua natura. Leporello legge alla dama il lungo catalogo delle conquiste del padrone. Successivamente il cavaliere si insinua in una festa di nozze contadina e si sente attratto dalla giovane Zerlina, promessa a Masetto. Leporello dovrà invitare tutti a un’altra festa a casa sua. Così accade e Zerlina sembra lusingata dalla corte del Signore, quando Elvira interviene a salvarla. Arriva anche Donna Anna con Don Ottavio: vogliono vendicarsi dell’assassinio del Commendatore e, ignari, chiedono aiuto a Don Giovanni. Ma c’è sempre Elvira a mandare in pezzi la situazione, rivelando ciò che le ha detto Leporello. Giovanni dice che Elvira è pazza, promette aiuto, però Anna riconosce la voce del suo aggressore. Mascherati, tutti i personaggi arrivano alla festa, dove Zerlina è vittima di un tentativo di rapimento da parte di Don Giovanni. La ragazza chiede aiuto e le maschere si rivelano, accusando il libertino e promettendogli la punizione del cielo.

Atto secondo
L’insaziabile seduttore ha escogitato un’altra avventura. Convince Leporello a sostituirlo presso Elvira, mentre lui si dedicherà alla cameriera: i due si scambiano le vesti. Ma Don Giovanni viene preso per Leporello dal furioso Masetto, che viene però da lui duramente bastonato. Leporello, scambiato per il padrone, sfugge a stento alla vendetta di tutti il gruppo dei nobili e dei paesani. Servo e padrone si incontrano poi nel cimitero, dove c’è la statua del Commendatore ucciso; mentre Don Giovanni racconta l’ultima avventura, di cui è stata vittima, a quanto pare, la stessa donna di Leporello, il Commendatore, con voce terribile, comincia a parlare. Don Giovanni obbliga Leporello a invitare a cena il Commendatore, quasi come un’estrema sfida. La statua accetta. Intanto Anna e Ottavio capiscono di essere innamorati e Ottavio giura ancora una volta di vendicare il padre di lei. Attiviamo così alla scena finale: Giovanni mangia. Maltratta Elvira che fa un estremo tentativo di indurlo al pentimento e riceve la visita del Commendatore. Il seduttore rifiuta ancora di pentirsi e viene inghiottito dall’inferno. Gli altri, sopraggiunti, commentano la storia e fanno la morale dell’opera.

Col magnifico libretto di Da Ponte, Mozart ha creato sul mito eterno di Don Giovanni una dei suoi capolavori, offrendo una visione epica del personaggio del grande libertino. Don Giovanni è visto in chiave demoniaca come lo sconfitto: è il fuorilegge braccato, che le forze della terra e del cielo insieme desiderano eliminare. Al dissoluto è affidata una parte violenta, forse la più violenta della storia dell’opera e al tempo stesso nobile. La musica si esprime in una caratterizzazione perfetta di situazioni e di tipi e a dispetto della classicità dell’autore diventa profezia del vicino romanticismo. Il prodigio del Don Giovanni sta nella coincidenza dei “numeri chiusi” con una storicità di fatti drammaturgicamente perfetta. Immensa tragedia, dove i personaggi da commedia (come Leporello) sono visti in una luce nuova, in un’amara rivolta contro il destino che vuole un ritorno all’ordine e la fine di un incubo.
(Mario Pasi e Guido Cavallera, “L’opera e le sue storie”, Ed. Curci)

L’opera ha inaugurato la 60esima edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto venerdì 30 giugno (replica domenica 2 luglio).

Dramma giocoso in due atti
Musica di W.A. Mozart, su libretto di Lorenzo Da Ponte
Prima rappresentazione: Praga, Teatro Reale, 29 ottobre 1787

Regia Giorgio Ferrara
Direzione d’orchestra Matteo Beltrami
Scene Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo
Costumi Maurizio Galante
Luci Giorgio Ferrara, Fiammetta Baldiserri
Orchestra Giovanile Luigi Cherubini
Coro San Gregorio Magno
Maestro al cembalo Daniela Pellegrino
Coproduzione Fondazione Teatro Coccia Onlus e Ravenna Festival

PERSONAGGI e INTERPRETI
Don Giovanni, giovane cavaliere estremamente licenzioso DIMITRIS TILIAKOS
Il Commendatore, padre di Donna Anna CRISTIAN SAITTA
Donna Anna, dama promessa sposa di Don Ottavio LUCIA CESARONI
Don Ottavio BRIAN MICHAEL MOORE
Donna Elvira, dama di Burgos abbandonata da Don Giovanni FRANCESCA SASSU
Leporello, servo di Don Giovanni ANDREA CONCETTI
Masetto, contadino amante di Zerlina DANIEL GIULIANINI
Zerlina, contadina ARIANNA VENDITTELLI
Contadine e contadini, servi, suonatori e coro di sotterra (coro)

BIOGRAFIE

MATTEO BELTRAMI - Direttore
Diplomato in violino al Conservatorio “N. Paganini” di Genova e in Direzione d’Orchestra al Conservatorio G. Verdi di Milano, debutta a vent’anni come direttore a Genova eseguendo Il Trovatore di G. Verdi.
In diciassette anni di carriera debutta quasi quaranta titoli operistici spaziando dal barocco a prime assolute di opere contemporanee dirigendo nella maggior parte dei teatri italiani (Teatro dell’opera di Firenze, San Carlo di Napoli, Massimo di Palermo, Carlo Felice di Genova, Filarmonico di Verona, La Fenice di Venezia, Verdi di Trieste, Regio di Parma, Valli di Reggio Emilia, Bellini di Catania, Coccia di Novara, Civico di Vercelli, Sociale di Como, Fraschini di Pavia, Grande di Brescia, Ponchielli di Cremona, Comunale di Treviso, Sociale di Rovigo, Verdi di Pisa, Del Giglio di Lucca, Goldoni di Livorno, Alighieri di Ravenna, Politeama Greco di Lecce, Stabile di Potenza, Della Fortuna di Fano, Ventidio Basso di Ascoli Piceno, Dell’aquila di Fermo, Pergolesi di Jesi, Ente De Carolis di Sassari, Dal Verme di Milano, Comunale di Vicenza, Festival della Valle d’Itria, Festival Verdi di Parma, Festival Puccini di Torre del Lago).
Non sono mancati prestigiosi impegni all’estero (Semperoper di Dresden, Staatsoper di Stuttgart, Aalto theater di Essen, Orchestra Sinfonica di Goyania, Teatro Arriaga di Bilbao, Teatro dell’Opera di Montpellier, Festival Spoleto/Charleston (U.S.A), Orchestra Filarmonica Nazionale Lettone, NWD Philarmonie, Orchestra Statale dell’Hermitage, Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo, Staatsoper di Darmstadt, Staatsoper di Lubeck).
Docente dal 2007 al 2013 presso il Conservatorio di Musica di Potenza, è abitualmente invitato come membro della giuria in concorsi lirici.
Dal 2016 è direttore musicale del Teatro Coccia di Novara.

GIORGIO FERRARA - Regista
Nato a Roma. Ha seguito il corso di laurea in Lettere e Filosofia dell’Università La Sapienza e il corso di recitazione dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica "Silvio d’Amico".
È stato aiuto-regista di Luca Ronconi e di Luchino Visconti, con i quali ha intensamente collaborato. Per la RAI ha diretto il film L’uomo che ho ucciso dal romanzo 1912+1 di Leonardo Sciascia, sceneggiatura di Domenico Rafele, Pierre Dumayet e la serie Avvocati di Giancarlo de Cataldo. Per il cinema ha diretto: Un cuore semplice, sceneggiatura di Cesare Zavattini dal racconto di Gustave Flaubert, premiato con il David di Donatello, il Premio Rizzoli, il Premio Saint Vincent e il Nastro d’argento; Caccia alla Vedova, sceneggiatura di Enrico Medioli dalla Vedova scaltra di Goldoni; Tosca e altre due dalla omonima commedia di Franca Valeri, sceneggiatura di Enrico Medioli.
Per il teatro ha messo in scena spettacoli di autori classici e contemporanei come Pirandello, Strindberg, Goldoni, Carlo Bernari, Francesca Sanvitale, Enzo Siciliano, Franca Valeri, Cesare Musatti, Natalia Ginzburg e Corrado Augias. Per il Teatro dell’Opera di Roma ha messo in scena Madama Butterfly di Giacomo Puccini. Per il Festival dei Due Mondi di Spoleto ha messo in scena: Gogo no eiko di Hanz Werner Henze; Amelia al ballo di Gian Carlo Menotti; Il giro di vite di Benjanim Britten; The Piano Upstairs di John Weidman; Così fan tutte e Le nozze di Figaro di Wolfgang Amadeus Mozart. Come attore ha partecipato a: Misura per misura e Riccardo III di Shakespeare, regia di Luca Ronconi; Nina di André Roussin, regia di Bernard Murat; Alcool scritto e diretto da Adriana Asti; La Maria Brasca di Testori, regia di Andrée Ruth Shammah; L’inserzione di Natalia Ginzburg, regia di Giorgio Ferrara; Le sedie di Jonesco, regia di Tullio Pericoli; Danza macabra di August Strindberg, regia di Luca Ronconi. È stato Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Parigi e Presidente del Forum des Instituts Culturels Etrangers à Paris. Dal 2008 al 2012 è stato Presidente e Direttore Artistico della Fondazione Festival dei Due Mondi di Spoleto, di cui ricopre oggi il ruolo di Direttore Artistico.

RENÉ DE CECCATTY
È nato a Tunisi nel ‘52. Vive a Parigi. Ha pubblicato una ventina di romanzi (tra cui La Sentinelle du rêve, L’Or et la poussière, l’Accompagnement, Aimer, L’Hôte invisible, Un renoncement, Objet d’amour, Enfance, dernier chapitre). Ha tradotto molti autori italiani (Petrarca, Dante, Leopardi, Casanova, Saba, Moravia, Pasolini, Bonaviri, Penna, Naldini) e giapponesi (in collaborazione con Ryôji Nakamura: Ôé, Abé, Sôseki, Tanizaki, Mishima).
Ha vinto il Premio Mondello 2008 per le sue traduzioni di Moravia. Ha scritto le biografie di Pasolini, Maria Callas, Sibilla Aleramo, Moravia, Elsa Morante. Cinque dei suoi libri sono stati tradotti in italiano finora: La stella rubino (Costa e Nolan), Sibilla Aleramo (Mondadori), La parola amore (Archinto), Alberto Moravia (Bompiani), Amicizia e passione (Archinto). Scrive anche molto per il teatro. Ha lavorato con Claudia Cardinale, Isabelle Adjani, Anouk Aimée e Adriana Asti che gli ha confidato i suoi ricordi (Ricordare e dimenticare Portaparole 2016) portati in scena da Andrée-Ruth Shammah in Memorie di Adriana sempre al 60° Festival di Spoleto. Lavora spesso con il regista
Argentino Alfredo Arias.
Le loro commedie sono state allestite in Italia (Pene di cuore di una gatta francese, Concha Bonita, Pallido oggetto del desiderio, Madame Pink). La sua collaborazione con Giorgio Ferrara è cominciata dodici anni fa a Parigi con Solus ad solam, seguito da Il cielo e il sangue, Alberto e Moravia, Zaide. A Spoleto è venuto varie volte a presentare spettacoli, tra i quali Anouk Aimée legge Moravia. Ha appena scritto le parole addizionali per una versione aumentata inedita di Fra Diavolo di Auber che sarà creata in prima mondiale al Teatro dell’Opera di Roma in ottobre 2017.

DANTE FERRETTI
Nato a Macerata nel 1943, lo scenografo Dante Ferretti, sostenitore di una estetica del ‘meraviglioso’, si è mosso attraverso le diverse epoche con una libertà che ha sfiorato talvolta la trasgressione storica, rivoluzionando il panorama della scenografia cinematografica dapprima in patria, al fianco di registi come Pier Paolo Pasolini e Federico Fellini, e poi fuori dai confini nazionali. Intuizioni geniali come il labirinto verticale ne Il nome della rosa (1986) di Jean-Jacques Annaud, la forza visionaria espressa nel kolossal fantasy Le avventure del barone di Munchausen (1989) di Terry Gilliam, la capacità di trasfigurare città e quartieri nelle ricostruzioni realizzate per i film di Martin Scorsese hanno fatto di lui uno dei più brillanti scenografi del cinema mondiale. Premio Oscar, con la moglie Francesca Lo Schiavo, nel 2005 per The aviator di Scorsese e nel 2008 per Sweeney Todd di Tim Burton, tra le sue scenografie successive vanno ricordate quelle dei film diretti da Martin Scorsese Shutter Island (2010) e Hugo (2011; Hugo Cabret, 2012), pellicola per la quale nel 2012 si è aggiudicato insieme a Francesca Lo Schiavo il terzo Oscar della carriera. Nel 2013, in concomitanza con il settantesimo anniversario della sua nascita, il MoMA di New York gli ha dedicato la personale Dante Ferretti. Design and construction for cinema.

FRANCESCA LO SCHIAVO
Nata a Roma, la scenografa Francesca Lo Schiavo, ha lavorato in team con Dante Ferretti come Set Decorator da molti anni.
Con i suoi lavori ha conquistato Hollywood.
Già candidata a ll ’Oscar per ben otto volte, ha vinto l’Academy Award per la scenografia di The aviator (di Martin Scorsese, regista con il quale ha lavorato spesso negli anni) nel 2005, di Sweeney Todd nel 2008 (di Tim Burton) e di Hugo nel 2012 (Hugo Cabret, diretto da Martin Scorsese).

MAURIZIO GALANTE
Ha studiato architettura prima di affrontare la moda, all’Accademia di Costume e Moda di Roma. Oggi è uno dei più stimati fashion designer di haute couture al mondo. Le creazioni di Maurizio Galante sono parte integrante delle collezioni permanenti di importanti musei: Victoria & Albert Museum a Londra, il museo des Arts Décoratifs al Louvre, le Grand Palais a Parigi, il Kyoto Costume Institute a Kyoto, il MOMA a New York, il museo de l’Art et l’Industrie a Saint Etienne, la Triennale a Milano e il MUDAM musée d’Art Moderne du Luxembourg.
Nel corso dei suoi 25 anni di carriera, il couturier e designer italiano, che ha scelto di vivere a Parigi, ha ricevuto numerosi premi e nel 2008 è stato insignito del titolo di Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres, in considerazione del suo contributo all’industria della moda francese.
Rifiutando tutte le etichette e il restrittivo concetto di “stagione”, la creatività di Maurizio Galante si esprime oltre la moda, con una particolare attenzione per l’approccio trasversale. La sua visione sottolinea il punto di incontro tra diverse discipline: design, architettura, moda e arte.
La sua opera può definirsi un felice matrimonio di contrasti fra rigore e poesia, tradizione e innovazione. Le sue creazioni, nei vari settori, sollecitano il desiderio e il dialogo e sono disegnate con l’intento di suscitare sempre nuove emozioni.

FIAMMETTA BALDISERRI
Frequenta l’università a Bologna dove si laurea in Geofisica. Segue un corso per illuminotecnici al Teatro Regio di Parma dove inizia la sua attività di tecnico teatrale. Come tecnico partecipa al Festival di Spoleto e al Rossini Opera Festival di Pesaro. Segue la tournée internazionale de La donna del mare con la regia di Robert Wilson. Svolge attività come assistente luci in allestimenti firmati da Pierluigi Pizzi, Luca Ronconi, Emilio Sagi, Robert Wilson, Graham Vick. Dal 2002 firma le luci di spettacoli con i registi: Franco Zeffirelli, Pierfrancesco Maestrini, Cristina Muti Mazzavillani, Micha van Hoeke, Beppe De Tomasi, Paolo Panizza, Maria Elena Mexia, Giorgio Albertazzi, Elisabetta Courir, Lamberto Puggelli, Massimo Gasparon, Carmelo Rifici, Nicola Berloffa, Jacopo Spirei, Andrea Cigni.
Dal 2009 cura l’illuminazione ai Musei di San Domenico di Forlì. Dal 2007 collabora con l’Accademia di Belle Arti di Bologna sezione Scenografia del Melodramma dove tiene corsi di illuminotecnica teatrale.

DIMITRIS TILIAKOS
Nato a Rodi, in Grecia, dopo aver studiato la viola si è dedicato al canto presso il Conservatorio di Atene. Ha vinto il premio "Maria Callas” e due borse di studio che gli hanno permesso di continuare la sua formazione a Monaco di Baviera presso la “Hochschule für Musik und Theater”. Ha debuttato presso il Prinzregententheater di Monaco nel ruolo del Conte d’Almaviva ne Le nozze di Figaro vincendo il premio "W.D. Fassbaender Preis" come miglior giovane baritono. In seguito è diventato membro dell’Opera di Stato di Norimberga, dove ha avuto modo di interpretare i maggiori ruoli del repertorio baritonale.
Dimitris Tiliakos ha già calcato i palcoscenici di alcuni fra i più importanti teatri del mondo, fra i quali New York Metropolitan Opera (La bohème), London Royal Opera House (Don Carlo), Opéra National de Paris (Don Carlo, Macbeth), Teatro Real de Madrid (Les Huguenots, Dido and Aeneas e Macbeth), Teatro Liceu de Barcelona (La leggenda dell’invisibile città di Kitez di Rimsky-Korsakov), Opernhaus Zurich (Macbeth), Opéra de Monte-Carlo (La bohème), Teatro La Fenice (Manon Lescaut), Megaron di Atene (Simon Boccanegra, Macbeth), Greek National Opera (Don Giovanni, Carmen, Il trovatore), Opera de Nice (Il Trovatore e Simon Boccanegra), Staatsoper Hamburg (Manon Lescaut), Mosca Tchaikovsky Hall (La bohème), Tokyo Opera City e molti altri.
Ha collaborato con direttori d’orchestra del calibro di Myung-Whun Chung, James Conlon, Renato Palumbo, Evelino Pidò, Teodor Currentzis, Alain Altinoglu e Marc Minkowski, e con direttori quali Graham Vick, Claus Guth, Dmitri Tcherniakov, Robert Carsen e Bob Wilson.
La sua discografia include le incisioni di Macbeth di Verdi per la Bel Air Classiques con l’Orchestra dell’Opéra National de Paris, Dido and Aeneas per Alpha, Francesca da Rimini (Lanciotto) per Bel Air Classiques, Winterreise di Schubert per Navis Classics e di recente uscita Don Giovanni (ruolo titolo) per la Sony Classical con la direzione di Teodor Currentzis.
Impegni recenti: Don Giovanni (ruolo titolo) al Festival dei Due Mondi di Spoleto, diretto da James Conlon; Aida (Amonasro) e Francesca da Rimini (Lancelotto) alla Monnaie de Bruxelles; La traviata (Giorgio Germont) al Perm Tchaikovsky Opera Theatre, alla Greek National Opera of Athens e alla Royal Danish Opera; Macbeth (ruolo titolo) all’Opernhaus Zurich; Rigoletto (ruolo titolo) al Bolshoi di Mosca.
Progetti futuri: Don Giovanni (ruolo titolo) a Novara e Ravenna, Elektra (Orest) e Tosca (Scarpia) ad Atene, La traviata (Germont) a Perm e in Lussemburgo.

CRISTIAN SAITTA
Nato nel 1991 in Romania, Cristian Saitta cresce a Messina dove studia al conservatorio di musica “Arcangelo Corelli” sotto la guida del soprano Alessandra Mantovani, con cui intraprende anche studi di perfezionamento presso il Centro Lirico di Catania. Successivamente ha la possibilità di approfondire lo studio del bel canto italiano con il Maestro Franco Boscolo.
Nel 2012 partecipa al XIX Concorso lirico internazionale “Riccardo Zandonai” a Riva del Garda (TN), vincendo una borsa di studio che gli permette di partecipare al corso di perfezionamento dedicato al “Melodramma mozartiano e l’opera dall’Ottocento al Novecento storico” tenuto dal soprano Mietta Sighele.
Nello stesso anno si esibisce come solista nella Messa dell’incoronazione in do magg. KV317 di W.A.Mozart sotto la direzione del Maestro Michele Amoroso e partecipa alla XXIX edizione del “Musica Riva Festival”, interpretando il ruolo di Pistola nella produzione di Falstaff diretta dal Maestro Marco Boemi.
Partecipa inoltre al XXVI Concorso lirico internazionale “Iris Adami Corradetti” presieduto dal soprano Mara Zampieri vincendo il Secondo Premio assoluto e due borse di studio, una offerta dalla Fondazione “Lucia Valentini Terrani” e l’altra dal Circolo della lirica di Padova.
Tra gli impegni recenti e futuri: Luisa Miller a Busseto, Piacenza, Ferrara, Ravenna e Genova, L’Arlesiana a Jesi, Madama Butterfly a Firenze, Venezia, Piacenza e Modena, Tosca a Venezia, Aida a Macerata, Don Giovanni per l’As.Li.Co., Norma a Padova, Bassano e Rovigo, Rigoletto a Busseto, Un ballo in maschera a Piacenza, Turandot a Bari, Madama Butterfly alla Fenice di Venezia e a Macerata, Manon Lescaut a Torino e Ginevra, Simon Boccanegra a Piacenza e Ravenna, Sparafucile in Rigoletto e la Ciociara a Cagliari, Aida a Macerata e a Ravenna con il Maestro Riccardo Muti, Il Corsaro a Piacenza e Modena.

LUCIA CESARONI
La soprano italo-canadese Lucia Cesaroni ha debuttato in Italia nel 2016 con Susanna ne Le nozze di Figaro al Festival di Spoleto di Due Mondi sotto la direzione del Maestro James Conlon e la regia di Giorgio Ferrara. È tornata al festival nel 2017 per cantare la sua prima Donna Anna ne Don Giovanni, ed è entusiasta di debuttare a Novara e Ravenna, cantando ancora una volta Donna Anna.
La stagione scorsa, Lucia ha cantato il ruolo di Musetta ne La bohème sia con l’Opéra de Montréal, Eleonora nel L'Assedio di Calais di Donizetti a Boston e farà il suo debutto nel ruolo di Mimì ne La bohème con Pacific Opera Victoria in Canada. Fra i suoi ruoli recenti e passati, si annoverano Adina ne L’Elisir d’amore, Micaela ne Carmen, Woglinde ne L’oro del Reno, il ruolo da protagonista nel debutto mondiale di Iside e Osiride di Togni/Singer a Toronto e nel ruolo di Maria con la Vancouver Opera in West Side Story e poi in quello di Norina nel Don Pasquale della Saskatoon Opera. È stata inoltre Cleopatra nel Giulio Cesare di Handel e Anne Trulove ne La carriera di un libertino di Stravinsky con la Pacific Opera Victoria.
Forte di un ampio repertorio, ha debuttato la sua interpretazione nei Carmina Burana a Londra con La Filarmonica Reale, in Germania con Die Berliner Symfoniker e in Canada. Ha cantato con successo nel Messia con le Orchestre Sinfoniche di Montréal e Victoria. Da sempre un’amante della musica da camera, Lucia è stata borsista al Ravinia Art Song Institute a Chicago ed è stata invitata a cantare due serate al Festival di Aldeburgh in Inghilterra fondato da Benajmin Britten. Nella prossima stagione, tornerà a Toronto a fare un recital creato sulla musica di Rossini e delle sue soprano del novecento.

BRIAN MICHAEL MOORE
Brian Michael Moore è nato a Cincinnati, in Ohio. Si è diplomato e specializzato in canto alla Manhattan School of Music, dove ha studiato con Mark Oswald. Ha fatto parte come solista della Cincinnati Symphony Orchestra e della Cincinnati Pops! Orchestra. Nel 2014 è stato finalista alle audizioni dell’Eastern Region Metropolitan Opera National Council e ha vinto il primo premio alla Classical Singer Competition.
Nell’estate del 2015 ha interpretato il Duca di Mantova in Rigoletto all’Asheville Lyric Opera e al Brevard Music Festival.
Nell’estate del 2016 è stato ammesso al Merola Opera Program dell’Opera di San Francisco, esibendosi nell’opera di Conrad Susa Transformations. Inoltre è stato il Pastore nell’Oedipus Rex di Stravinsky al Cincinnati May Festival, con la direzione di James Conlon, Don Ottavio in Don Giovanni con la New York Opera Exchange ed è stato il Venditore di Animali in Der Rosenkavalier alla Cincinnati Opera.
Nell’estate del 2017 ha avuto due importanti impegni: Don Ottavio nel Don Giovanni diretto da James Conlon al Festival dei Due Mondi di Spoleto (Italia) e nell’opera Seven Angels di Luke Bedford all’Aspen Music Festival con Yves Abel sul podio.
Recentemente ha debuttato con la Philarmonic Orchestra di Los Angeles, in Die Zauberflöte in forma di concerto, diretto da Gustavo Dudamel.
Attualmente fa parte dello Young Artists Program della Los Angeles Opera, dove ha cantato Salome (Jude) e Tosca (Spoletta) diretto da James Conlon. Alla LA Opera ha interpretato anche il ruolo di Nathanael ne Les Contes d’Hoffmann con Placido Domingo sul podio. Nell’autunno del 2017 canterà alla LA Opera in Carmen (Remendado), ancora sotto la direzione di James Conlon.

FRANCESCA SASSU
Uno dei soprani più talentuosi della sua generazione, Francesca Sassu ha già avuto modo di calcare alcuni fra i più prestigiosi teatri del mondo, fra i quali Teatro alla Scala, Festival di Salisburgo, National Theatre di Tokyo, Opéra Royal de Wallonie de Liège, Teatro San Carlo di Napoli, Teatro la Fenice di Venezia, Teatro dell’Opera di Roma, Teatro Regio di Torino, Teatro Regio di Parma, Teatro Filarmonico di Verona, Teatro Comunale di Bologna, Teatro Petruzzelli di Bari, Teatro Lirico di Spoleto e Teatro Lirico di Cagliari, collaborando con direttori d’orchestra del calibro di Paolo Arrivabeni, Daniele Callegari, Alain Guingal, Gianandrea Noseda, Riccardo Muti e Donato Renzetti.
Nel corso della sua carriera ha presto parte ad importanti produzioni, fra le quali Il Matrimonio inaspettato (Contessa di Sarzana) di Paisiello nella prima esecuzione mondiale moderna sotto la direzione di Riccardo Muti al Festival di Salisburgo, Suor Angelica (Suor Genoveffa) e Gianni Schicchi (Nella) presso il Teatro alla Scala, Oberto conte di San Bonifacio (Leonora) presso il New National Theatre di Tokyo e il Festival Verdi del Teatro Regio di Parma, Cleopatra (Antonio) di Cimarosa in prima esecuzione moderna mondiale al Teatro Lirico di Spoleto, Carmen (Micaela) presso il Landes Theater di Salisburgo, il Teatro San Carlo di Napoli e le Terme di Caracalla di Roma, Nabucco, Boris Godunov (Ksenija) e La bohème (Musetta) presso il Teatro La Fenice di Venezia, Idomeneo (Elettra) per Le Settimane Musicali di Stresa con la direzione di Gianandrea Noseda, La traviata (Violetta) presso il Teatro della Città Proibita di Pechino, La donna del lago (Albina) di Rossini al Festival di Edimburgo.
L’apertura di stagione 2017/18 l’ha vista trionfare come Micaela in Carmen al Teatro dell Muse di Ancona.
Fra i suoi prossimi impegni annovera Don Giovanni (Donna Elvira) al Teatro Coccia di Novara e al Ravenna Festival, Le nozze di Figaro (Contessa) al Teatro Filarmonico di Verona e Tancredi (Amenaide) al Teatro Petruzzelli di Bari.
Nel corso della stagione 2016/17 ha interpretato La bohème (Musetta) al Teatro Regio di Torino, al Festival di Edimburgo e al Teatro Sociale di Rovigo, il Requiem di Faurè e La vedova allegra (Hanna Glawari) al Teatro Petruzzelli di Bari, Norma e Il viaggio a Reims (Madama Cortese) al Teatro Filarmonico di Verona.
Nel corso della stagione 2015/16 ha interpretato La Rondine (Magda) presso i Teatri di Pisa e Ravenna, Turandot (Liù) e Il viaggio a Reims (Madama Cortese) presso il Teatro Coccia di Novara, Die Zauberflöte (Prima dama) presso il Teatro Filarmonico di Verona, Simon Boccanegra (Amelia) presso il Teatro Sociale di Rovigo, La bohème (Musetta) presso i Teatri di Pavia e Como, La donna serpente (Farzana e Corifea) presso il Teatro Regio di Torino, L’elisir d’amore (Adina) presso il Teatro Sociale di Como e Carmen (Micaela) presso l’Arena di Verona.
Fra le sue incisioni ricordiamo La donna del lago (Albina) di Rossini per Opera Rara, Oberto Conte di San Bonifacio (Leonora) live dal Teatro Regio di Parma in DVD per la Decca, Suor Angelica (Suor Genoveffa) e Gianni Schicchi (Nella) live dal Teatro alla Scala in DVD per Rai Trade.
Nata a Sassari, ha iniziato giovanissima lo studio del canto nel conservatorio della sua città.
Ha seguito master sul repertorio donizettiano e verdiano con Raina Kabaivanska e Renato Bruson, perfezionandosi in seguito sotto la guida di Natale de Carolis e Barbara Frittoli.

ANDREA CONCETTI
Nato a Grottammare (AP), si è diplomato in canto al Conservatorio Rossini di Pesaro e si è perfezionato in seguito con Sesto Bruscantini e Mietta Sighele. Dopo aver vinto il 46° Concorso Internazionale “Adriano Belli” di Spoleto, ha debuttato al Festival dei Due Mondi nel 1992.
Ha debuttato al Teatro alla Scala nel 1996 prendendo parte alla produzione di Armida diretta da Riccardo Muti. In seguito vi è ritornato per la prima assoluta dell’opera di Fabio Vacchi Teneke, diretta da Roberto Abbado con la regia di Ermanno Olmi (2007), e per interpretare Seneca ne L’Incoronazione di Poppea (2015).
Nel 2000 Claudio Abbado lo ha voluto per il ruolo di Don Alfonso in Così fan tutte al Teatro Comunale di Ferrara con la regia di Mario Martone, dove ha riscosso unanimi consensi di pubblico e critica. In seguito il maestro Abbado lo ha diretto in numerose altre produzioni nei teatri più prestigiosi, fra cui il Festival di Salisburgo, l’Opéra National de Paris e la Staatsoper di Berlino.
Nel corso della sua carriera ha collaborato con altri importanti direttori d’orchestra quali Rinaldo Alessandrini, Maurizio Benini, Richard Bonynge, Gustav Kuhn, Riccardo Muti, Andris Nelsons, Gustavo Dudamel, Donato Renzetti, Corrado Rovaris, e registi quali Daniele Abbado, Luca Ronconi, Filippo Crivelli, Piero Faggioni e Stefano Vizioli.
Ha calcato i palcoscenici di alcuni fra i maggiori teatri del mondo, fra i quali Festival di Salisburgo (Simon Boccanegra e Falstaff con la direzione di Claudio Abbado), Bayerische Staatsoper di Monaco, Staatsoper di Berlino, Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Maggio Musicale Fiorentino, Opéra National de Paris, Théâtre des Champs-Elysées di Parigi, Konzerthaus di Vienna, La Monnaie di Bruxelles, Teatro São Carlos di Lisbona, Teatro Municipal di Santiago del Cile, Teatro dell’Opera di Colonia, Teatro San Carlo di Napoli, Teatro Carlo Felice di Genova.
Fra le sue innumerevoli interpretazioni si segnalano Don Giovanni (Leporello) con la Saint Paul Chamber Orchestra diretta da Roberto Abbado, al Teatro Comunale di Bologna, al New National Theatre a Tokyo, al Festival di Avenches, al Teatro San Carlo di Napoli e al Festival Mozart della Coruña; Don Giovanni (ruolo titolo) alla Finnish National Opera di Helsinki e alla Staatsoper di Berlino; Don Pasquale (ruolo titolo) al Maggio Musicale di Firenze; Il turco in Italia (Don Geronio) alla Staatsoper di Berlino; Mosé in Egitto (ruolo titolo) a Chicago; Sigismondo (Ulderico) al Rossini Opera Festival di Pesaro, Così fan tutte (Don Alfonso) all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, al Teatro Regio di Parma, al Teatro Massimo di Palermo, al Théâtre de La Monnaie di Bruxelles e al Teatro San Carlo di Napoli; Turandot (Timur) alla Hamburgische Staatsoper; L’elisir d’amore (Dulcamara) alla Staatsoper di Berlino; Die Zauberflöte (Papageno) al Festival Internazionale di Edimburgo con la direzione di Claudio Abbado; La Fille du régiment (Sulpice) al Teatro Municipal di Santiago del Cile, Il Turco in Italia (Don Geronio) al Rossini Opera Festival di Pesaro; Le nozze di Figaro (Figaro) al Théâtre des Champs-Elysées di Parigi.
Nella sua discografia ricordiamo Simon Boccanegra diretto da Claudio Abbado con il Maggio Musicale di Firenze (Arthaus Musik), Don Giovanni diretto da Riccardo Frizza con la regia di Pier Luigi Pizzi (DVD Unitel), ll turco in Italia (Dynamic, DVD Naxos).
Impegni recenti: Norma (Oroveso) all’Opéra Royal de Wallonie di Liegi e all’Opera de Tenerife; Don Giovanni (Leporello) al Festival di Spoleto; Maria Stuarda (Giorgio Talbot) al Teatro Carlo Felice di Genova; Le nozze di Figaro (Figaro) al Festival de Musica di Cartagena; La bohème (Colline) al Teatro San Carlo di Napoli; Le nozze di Figaro, L’Incoronazione di Poppea e I due Foscari (Jacopo Loredano) al Teatro alla Scala, Così fan tutte (Don Alfonso) alla Semperoper Dresden.
Progetti futuri: Il borgomastro di Saardam (Wambett) al Teatro Donizetti di Bergamo; Don Giovanni (Leporello) al Teatro Coccia di Novara e al Teatro Alighieri di Ravenna; Miseria e nobiltà (Ottavio) al Teatro Carlo Felice di Genova.

DANIEL GIULIANINI
Daniel Giulianini, classe 1987, inizia i suoi studi di musica al conservatorio “Bruno Maderna” di Cesena, diplomandosi a pieni voti. Si trasferisce quindi a Bologna dove frequenta la Scuola dell'Opera del Teatro Comunale, specializzandosi sotto la guida del maestro Carlo Meliciani e successivamente con Franco Fussi. Daniel Giulianini si è distinto in importanti concorsi lirici quali il concorso “Etta Limiti” nel 2012 e il premio del pubblico al concorso As.Li.Co 2015.
Debutta molto giovane nella stagione 2009/2010 prima come Morales nella Carmen in scena a Lugo e successivamente come Haly ne L'Italiana in Algeri al Municipale di Piacenza. Seguono importanti appuntamenti tra cui ricordiamo La Traviata e concerti lirici ad Abu Dhabi; Monterone nel Rigoletto con la regia di Cristina Mazzavillani- Muti al Ravenna Festival e poi in tournée a Piacenza, Dubai, Bharein; debutta come Dulcamara ne L’Elisir d'amore nella produzione curata da Leo Nucci a Piacenza ed in scena anche al Teatro Alighieri di Ravenna. Ha inoltre interpretato Schaunard nella Bohème a Ravenna, Vilnius e Novara. È stato quindi impegnato in una serie di concerti con lo Young Singer Project di Salisburgo a Mosca, in concerto a Como e ad un Gala Lirico presso il Teatro Regio di Parma. Più recentemente ha debuttato il ruolo di Banco nel Macbeth a Ravenna ed in tour in Italia (Piacenza, Savona e Lucca) e inoltre Padova e quello Figaro ne Le Nozze di Figaro al Festival dei due Mondi di Spoleto, sotto la direzione di James Conlon e la regia di Giorgio Ferrara; nuovamente Banco in tour con il Ravenna Festival a Savonlinna e Commendatore in Don Giovanni a San Sebastian; Schaunard ne La Boheme a Piacenza, Lucca e Padova; Masetto nel Don Giovanni a Spoleto e nel 2018 in replica a Ravenna e Novara; ha partecipato alla produzione di Don Carlos all’Opéra National de Paris, mentre sarà Masetto nel Don Giovanni alla New Israeli Opera di Tel Aviv e a Ravenna.

ARIANNA VENDITTELLI
Tra i soprani più interessanti della sua generazione, nonostante la giovane età Arianna Vendittelli ha già avuto modo di esibirsi in alcuni fra i più prestigiosi teatri e festival al mondo, come Salzburg Festival, Ravenna Festival, Teatro La Fenice di Venezia, Teatro San Carlo di Napoli, Teatro Regio di Torino, Teatro Comunale di Bologna, Festival di Spoleto, Innsbruck Festival, National Centre for the Performing Arts di Pechino, collaborando con direttori d’orchestra quali Cristopher Franklin, Alain Guingal, Gianandrea Noseda e soprattutto Riccardo Muti.
Nata a Roma, ha iniziato giovanissima lo studio del violino e in seguito si è concentrata esclusivamente sul canto. Si è diplomata con lode al Conservatorio Antonio Buzzolla di Adria e attualmente studia con Mariella Devia.
Nel 2009 ha cantato la Missa Defunctorum di Paisiello a Salisburgo, Ravenna, Vicenza e Udine, con la direzione di Riccardo Muti. Ha lavorato nuovamente con il maestro Muti nel 2010 in occasione del Salzburg Festival e del Ravenna Festival, nella Betulia Liberata di Mozart.
Nel 2012 ha debuttato al Teatro Regio di Torino in Così fan tutte, come Despina con Christopher Franklin sul podio e la regia di Ettore Scola.
Nel 2015 ha ricevuto il premio del pubblico alla “International Singing Competition for Baroque Opera Pietro Antonio Cesti”, grazie alla quale ha potuto debuttare alle Innsbrucker Festwochen der Alten Musik nella prima mondiale delle Le nozze in sogno di Cesti.
Fra il 2015 e il 2016 si è esibita con l’Ensemble Matheus e Jean-Christophe Spinosi in Elisabetta regina d’Inghilterra di Rossini (Matilde); con Les Talens Lyriques e Christophe Rousset in Li prodigi della divina grazia nella conversione e morte di San Guglielmo duca d'Aquitania di Pergolesi, nel ruolo dell’Angelo, al Festival Pergolesi Spontini con l’Academia Montis Regalis diretta da Alessandro De Marchi in Vesperae solennes de Confessore e Messa dell’Incoronazione di Mozart. Ha cantato anche con Alessandro De Marchi e la Münchner Rundfunkorchester al Prinzregententheater di Monaco proponendo arie da Le nozze di Figaro, Don Giovanni e Così fan tutte.
Fra le altre produzioni importanti cui ha preso parte di recente, ricordiamo Gisela! (ruolo titolo) di Henze per l’apertura della stagione 2015 del Teatro Massimo di Palermo, con la regia di Emma Dante e la direzione di Constantin Trinks; Così fan tutte (Fiordiligi) e Don Giovanni (Donna Elvira) al Teatro Olimpico di Vicenza; Il segreto di Susanna di Wolf-Ferrari al Teatro Malibran di Venezia; Il Re Pastore (Aminta) di Mozart al Teatro Verdi di Trieste; Carmen (Micaëla) al Teatro Lirico di Cagliari e la prima mondiale di Fadwa di Dimitri Scarlato all’Accademia Filarmonica Romana.
La sua discografia comprende Intorno all'oratorio di San Filippo Neri (Frescobaldi, Ortiz, De' Cavalieri, Michi, Animuccia, Kapsberger) per Urania Records, con l’ensemble MVSICA PERDVTA, San Giovanni Crisostomo di Stradella, nel ruolo di Eudosia, con l’Ensemble MareNostrum (Roma Inaedita).
Impegni recenti: San Giovanni Battista di Stradella (Salome) alle Innsbrucker Festwochen der Alten Musik; Don Giovanni (Donna Elvira) al Festival International d'Opéra Baroque de Beaune; Don Giovanni (Zerlina) al Festival di Spoleto; Così fan tutte (Fiordiligi) nei teatri di Novara, Piacenza e Ravenna; Gina di Cilea (ruolo titolo) al Teatro Malibran di Venezia; Carmen (Micaëla) e Le nozze di Figaro (Contessa) all’Opera de Tenerife.
Progetti futuri: Don Giovanni (Donna Elvira) al Musikfest Bremen; Don Giovanni (Zerlina) al Teatro Coccia di Novara e al Teatro Alighieri di Ravenna; Fidelio (Marzelline) con l’Orchestra Sinfonica della RAI di Torino diretta da James Conlon.

ORCHESTRA GIOVANILE LUIGI CHERUBINI
Fondata da Riccardo Muti nel 2004, l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini ha assunto il nome di uno dei massimi compositori italiani di tutti i tempi attivo in ambito europeo per sottolineare, insieme ad una forte identità nazionale, la propria inclinazione ad una visione europea della musica e della cultura. L’Orchestra, che si pone come strumento privilegiato di congiunzione tra il mondo accademico e l’attività professionale, divide la propria sede tra le città di Piacenza e Ravenna. La Cherubini è formata da giovani strumentisti, tutti sotto i trent’anni e provenienti da ogni regione italiana, selezionati attraverso centinaia di audizioni da una commissione costituita dalle prime parti di prestigiose orchestre europee e presieduta dallo stesso Muti. Secondo uno spirito che imprime all’orchestra la dinamicità di un continuo rinnovamento, i musicisti restano in orchestra per un solo triennio, terminato il quale molti di loro hanno l’opportunità di trovare una propria collocazione nelle migliori orchestre.
In questi anni l’Orchestra, sotto la direzione di Riccardo Muti, si è cimentata con un repertorio che spazia dal Barocco al Novecento alternando ai concerti in moltissime città italiane importanti tournée in Europa e nel mondo nel corso delle quali è stata protagonista, tra gli altri, nei teatri di Vienna, Parigi, Mosca, Salisburgo, Colonia, San Pietroburgo, Madrid, Barcellona, Lugano, Muscat, Manama, Abu Dhabi, Buenos Aires e Tokyo.
Il debutto a Salisburgo, al Festival di Pentecoste, con Il ritorno di Don Calandrino di Cimarosa, ha segnato nel 2007 la prima tappa di un progetto quinquennale che la rassegna austriaca, in coproduzione con Ravenna Festival, ha realizzato con Riccardo Muti per la riscoperta e la valorizzazione del patrimonio musicale del Settecento napoletano e di cui la Cherubini è stata protagonista in qualità di orchestra residente.
A Salisburgo, poi, l’Orchestra è tornata nel 2015, debuttando – unica formazione italiana invitata – al più prestigioso Festival estivo, con Ernani: a dirigerla sempre Riccardo Muti, che l’aveva guidata anche nel memorabile concerto tenuto alla Sala d’Oro del Musikverein di Vienna, nel 2008, pochi mesi prima che alla Cherubini venisse assegnato l’autorevole Premio Abbiati quale miglior iniziativa musicale per “i notevoli risultati che ne hanno fatto un organico di eccellenza riconosciuto in Italia e all’estero”.
All’intensa attività con il suo fondatore, la Cherubini ha affiancato moltissime collaborazioni con artisti quali Claudio Abbado, John Axelrod, Rudolf Barshai, Michele Campanella, James Conlon, Dennis Russel Davies, Gérard Depardieu, Kevin Farrell, Patrick Fournillier, Herbie Hancock, Leonidas Kavakos, Lang Lang, Ute Lemper, Alexander Lonquich, Wayne Marshall, Kurt Masur, Anne-Sophie Mutter, Kent Nagano, Krzysztof Penderecki, Donato Renzetti, Vadim Repin, Giovanni Sollima, Yuri Temirkanov, Alexander Toradze e Pinchas Zukerman.
Impegnativi e di indiscutibile rilievo i progetti delle “trilogie”, che al Ravenna Festival l’hanno vista protagonista, sotto la direzione di Nicola Paszkowski, delle celebrazioni per il bicentenario verdiano in occasione del quale l’Orchestra è stata chiamata ad eseguire ben sei opere al Teatro Alighieri. Nel 2012, nel giro di tre sole giornate, Rigoletto, Trovatore e Traviata; nel 2013, sempre l’una dopo l’altra a stretto confronto, le opere “shakespeariane” di Verdi: Macbeth, Otello e Falstaff. Negli ultimi anni il repertorio operistico viene affrontato regolarmente dall’Orchestra nelle coproduzioni che vedono il Teatro Alighieri di Ravenna al fianco di altri importanti teatri italiani di tradizione. Dal 2015 al 2017 la Cherubini, ha partecipato inoltre al Festival di Spoleto, sotto la direzione di James Conlon, eseguendo l’intera “trilogia Mozart-Da Ponte”.
Il legame con Riccardo Muti l’ha portata a prender parte all’Italian Opera Academy per giovani direttori e maestri collaboratori, che il Maestro ha fondato e intrapreso nel 2015: se in quel primo anno la Cherubini ha avuto l’occasione di misurarsi con Falstaff, gli anni successivi l’attenzione si è concentrata su Traviata e Aida.
Al Ravenna Festival, dove ogni anno si rinnova l’intensa esperienza della residenza estiva, la Cherubini è regolarmente protagonista di nuove produzioni e di concerti, nonché, dal 2010, del progetto “Le vie dell’amicizia” che l’ha vista esibirsi, tra le altre mete, a Nairobi, Redipuglia, Tokyo e, nel 2017, a Teheran, sempre diretta da Riccardo Muti.
La gestione dell’Orchestra è affidata alla Fondazione Cherubini costituita dalle municipalità di Piacenza e Ravenna e dalle Fondazioni Toscanini e Ravenna Manifestazioni. L’attività dell’Orchestra è resa possibile grazie al sostegno del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali del Turismo, Fondazione di Piacenza e Vigevano, Camera di Commercio di Piacenza e dell’Associazione “Amici dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini”.

ORGANICO
Violini primi
Adele Viglietti**, Elena Nunziante, Carolina Caprioli, Francesca Tamponi, Letizia Laudani, Federica Zanotti, Giulia Zoppelli, Matteo Rozzi, Metteo Penazzi, Debora Fuoco
Violini secondi
Mattia Osini*, Elisa Scanziani, Daniele Fanfoni, Serena Galassi, Anna Carrà, Emanuela Colagrossi, Monica Mengoni, Roberta Amirante
Viole
Davide Mosca*, Katia Moling, Stella Degli Esposti, Claudia Chelli, Marcello Salvioni, Elisa Zito
Violoncelli
Costanza Persichella*, Piero Bonato, Simone De Sena, Andrea Rigano, Stefano Aiolli
Contrabbassi
Giulio Andrea Marignetti*, Vieri Piazzesi, Michele Bonfante
Flauto
Viola Brambilla*, Tommaso Dionis
Oboe
Francesco Ciarmatori*, Marco Ciampa
Clarinetto
Matteo Mastromarino*, Edoardo Di Cicco
Fagotto
Beatrice Baiocco*, Fabio Valente
Corni
Giovanni Mainenti*, Gianpaolo Del Grosso
Trombe
Luca Betti*, Nicola Baratin
Tromboni
Salvatore Veraldi*, Nicola Terenzi, Cosimo Iacoviello
Timpani
Paolo Nocentini*
Mandolino
Aldo Ferrari*
** spalla *prima parte

ORCHESTRA TALENTI MUSICALI
L’orchestra nasce grazie al progetto della Fondazione CRT "Talenti Musicali" che, da oltre dieci anni, permette ai migliori diplomati dei conservatori del Piemonte e della Valle d’Aosta di perfezionarsi presso le più quotate accademie e scuole superiori in Italia e all’estero. L’ensemble è frutto dell’intuizione, maturata all’interno della Fondazione CRT, di investire sui giovani, rendendo concreta l’ambizione di valorizzare le eccellenze del territorio e di dare espressione alle nuove conoscenze acquisite in tutto il mondo. Grazie a questa idea innovativa, l’orchestra gode tutt’oggi di un "naturale" e continuo arricchimento dei propri musicisti. L’Orchestra ottiene la legittimazione come compagine di qualità nel 2012, quando viene diretta da Riccardo Muti durante la cerimonia ufficiale di consegna al Maestro della Laurea Honoris Causa dall’Università degli Studi di Torino. Seguono, nel 2013 e nel 2014, le bacchette di due altri grandi direttori italiani, quali Riccardo Chailly e Gianandrea Noseda. Stage, scambi con altre istituzioni nazionali ed europee, laboratori lirico-sinfonici indirizzano il lavoro del complesso musicale verso l’eccellenza. Ne sono ulteriore testimonianza i concerti con solisti ospiti, quali Pavel Vernikov, Konstantin Bogino, Pavel Berman e molti altri musicisti del panorama musicale internazionale. L’Orchestra ha avviato con la Fondazione Teatro Coccia di Novara una proficua collaborazione, cominciata nel 2015 con l’opera La paura di Orazio Sciortino e proseguita nel 2016 con l’opera La rivale di Marco Taralli, entrambe eseguite in prima assoluta nazionale. L’Orchestra dei Talenti Musicali vanta anche esperienze dirette al di fuori dei confini nazionali: tra i progetti più importanti, la tournée in Israele in occasione della visita del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Organizzata sotto la supervisione dell’Ambasciata d’Italia, l’orchestra si è esibita ospitando il Trio Tchaikovsky.
ORGANICO
Elisa Bellezza, Tommaso Belli, Allegra Camici Roncioni, Kaveh Daneshmand, Fabio Freisa, Francesca Lelli, Matteo Mandurrino, Ruggero Mastrolorenzi, Carlo Alberto Meluso, Lidia Mosca, Nelson David Nunez Medina, Valerio Quaranta, Gabriele Randazzo, Silvia Storchi, Carolina Tonco, Ferdinando Vietti

CORO SAN GREGORIO MAGNO
La Schola Cantorum S. Gregorio Magno è stata fondata nel 1908 da don Gregorio Gambino e, attualmente, si compone di circa 90 cantori non professionisti. Nonostante ciò, dal 1978, sotto la direzione del M° Mauro Trombetta, ha ampliato il proprio repertorio e, oltre alle Messe, Mottetti, Cantate, Oratori, affronta il Melodramma.
Dagli anni ottanta ha partecipato alle stagioni liriche di Susa, Savona, Sanremo, Genova, Novara, Piacenza, Aosta, Brescia, Bergamo, Pavia, Modena, Salerno, Saint-Etienne, Locarno, Lugano, Montecarlo, Dresda, Istanbul e Montecarlo.
Il repertorio lirico si compone di oltre 30 opere: tra cui le prime assolute: Aureliano in Palmira di Rossini, L’esule di Roma e Cantata a Cristoforo Colombo di Donizetti, L’Esodo di Mosè di De Grandis, Medea di Pacini, tutte con incisione discografica.
Nel repertorio sacro ecco le composizioni più significative: Messa di requiem di Mozart, Verdi, Cherubini, Fauré, Perosi; Miserere di Bertoni; Stabat Mater e Petite Messe Solemnelle di Rossini; Vesperae Solemnes di Mozart; Christus e Via Crucis di Liszt; Cantata 147 di Bach; Le sette Parole di Mercadante; Gloria di Vivaldi; IX Sinfonia di Beethoven; Sinfonia n° 2 Lobgesan di Mendelsson; Carmina Burana di C.Orff; Missa Criolla di Ramirez; Messa di Gloria di Puccini; Messe Basse di Fauré; Messa della Beata Panacea di Manfredi; Missa Brevis di Mozart; Messia di Handel; Missa et Pax… Hominibus di Angileri in prima assoluta nel 2006; Transitus Animae di Perosi.
La S.Gregorio Magno è stata diretta nelle Opere di cui sopra da famosi direttori, se ne ricordano alcuni: Nello Santi, Richard Bonynge, Thomas Hungar, Evelino pidò, Massimo de Bernardt, Marcello Viotti, Marcello Stefan Anton Rek, Janos Acs, Claudio Scimone, Matteo Beltrami e da registi quali: Sylvano Bussotti, Paolo Poli, Pierluigi Pizzi, Dario Micheli, Filippo Crivelli, Giuseppe di Stefano, Beppe de Tomasi, Dario Argento, Renato Bonajuto.

ORGANICO
Soprani: Franca Del Ponte, Valentina Garavaglia, Maria Grazia Nobili, Anna Maria Garavaglia
Mezzo-soprani: Mariangela Costi, Luisella Scaciga, Tina Vacirca
Tenori: Pietro Costa, Massimo Gavardi, Gabriele Grassi, Mauro Rolfi, Lorenzo Ubezio

Bassi: Carmelo Arcifa, Gianluigi Baratti, Piero Ceffa, Ralph Hundesrügge

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