NUOVE STORIE HOME EDITION
INCONTRI CON GLI AUTORI PROVE "APERTE"
ONLINE DAL 9 AL 30 GIUGNO 2020
DIRITTO DI CRONACA

Quello che è successo in questi mesi a
tutti noi e al teatro è, appunto,‘cronaca’ che tutti conosciamo:
Nuove storie 2020 non è andata in scena.
In questa versione home edition di
Nuove storie, online dal 9 giugno sul sito dell’Elfo, vedremo
dunque il ‘dietro le quinte’ di due spettacoli e ascolteremo le
parole di chi li ha creati. Un’anteprima, parziale ma
significativa, del programma che componeva Diritto di cronaca.
Life - racconto di uno spettacolo
interrotto è un video di realizzato da Elvio Longato con Emiliano
Brioschi, autore e regista dello spettacolo che doveva debuttare
all’Elfo dopo una fase di prove al Teatro di Gorizia.
Interpretato dallo stesso regista e da
Cinzia Spanò, Life intreccia due storie e due vite, quella di Ulrike
Meinhof e di Roberto Peci, che hanno segnato l’immaginario
collettivo di un’epoca attraversata da movimenti, sogni, delusioni
e infine, enormi violenze. Ulrike Meinhof è tra i fondatori della
RAF – Rote Armee Fraktion – gruppo terroristico responsabile dei
più eclatanti attacchi allo stato tedesco. Roberto Peci viene
sequestrato, imprigionato e condannato a morte dalle Brigate Rosse,
per punire il fratello pentito. La sua condanna a morte è la prima,
in Italia, a essere ripresa da una telecamera.
Il racconto in video annoda le
riflessioni del regista, dell’attrice, degli autori dei video e
delle luci con momenti delle prove dai quali emerge tutta la potenza
tragica di questi personaggi, reclusi e prigionieri di un destino
scelto o imposto.
Life vuole soffermarsi sulla sorte di
un uomo e di una donna. Vuole dirci chi erano, cosa volevano e in che
modo sono state straziate le loro esistenze. Vuole raccontarci,
soprattutto, gli ultimi istanti della loro vita.
Francesco Frongia ha anche incontrato
(rigorosamente sul web) Filippo Renda, regista e autore insieme ad
Elisa Casseri di Circeo – Il massacro. Nella loro conversazione si
parla delle scelte drammaturgiche e registiche, nonché del tema,
delicatissimo, che è al centro dello spettacolo, esemplificandolo
con scene lapidarie dalle prove.
Il 29 settembre 1975 il ventenne di
buona famiglia Angelo Izzo, insieme agli amici Andrea Ghira e Gianni
Guido, sequestra due coetanee e le sevizia, rendendosi protagonista
del famigerato massacro del Circeo: un crimine di violenza brutale,
che scuote l'opinione pubblica e scatena una delle prime decise
reazioni del movimento femminista. Il caso pone infatti le basi
affinché lo stupro si trasformi da reato contro la morale a reato
contro la persona. Renda sceglie di non portare in scena i fatti ma
di evocarli attraverso un'altra storia: "Circeo ci mostra in
modo efficace come i meccanismi della violenza crescano nelle crepe
delle tensioni relazionali, si nutrano dei rapporti di forza che
tutti noi instauriamo più o meno consapevolmente nella nostra
quotidianità, e capovolgano spesso la nostra definizione di vittima.
E ci ricorda, soprattutto, come gli ingranaggi del massacro prevedano
sempre un complice-spettatore".
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