TEATRO COMUNALE DI BOLZANO
"LIEDERDUETT"
COMPAGNIA ZAPPALA' DANZA
Un pianoforte e la musica elettronica, una voce e quattro
corpi. Questi i protagonisti in scena da LIEDERDUETT (diviso in due parti al
contempo autonome e complementari; Corpo a corpo e Come le ali) ultima
creazione di Roberto Zappalà. Il lied della tradizione romantica nel suo
delicato equilibrio tra poesia ed invenzione vocale, fra voce e strumento, e i
corpi dei danzatori, un rapporto di simbiosi e anche un corpo a corpo nel senso
letterale e figurato tra diverse espressioni artistiche. L’Apollineo dei lieder
si mischia e fonde col dionisiaco della danza di Zappalà cercando una sintonia
tra canto, pianoforte e corpi danzanti. Il baricentro della creazione con
fluidità si sposta dalla musica alla danza senza soluzione di continuità.
Così
come nel lied dove il pianoforte non si limita ad un sostegno armonico ed
espressivo, ma si erge talora a protagonista predominante del discorso
musicale, cosi la danza non è mera visualizzazione di un discorso melodico
preesistente ma testo autonomo che trasfigura in senso contemporaneo il
messaggio artistico. Come sempre in tutte le creazioni per il progetto di
“Transiti humanitatis”, i corpi sono il “segno” iniziale e finale sotto il
quale si dipana la creazione. Corpi che percorrono senza risparmiarsi tutte le
tappe che il coreografo con i suoi danzatori (pre)dispone per loro.
In Corpo a corpo che trasfigura il “primo lutto”
dell’umanità, con riferimento all'’omonimo quadro di William-Adolphe
Bouguereau), i corpi di Zappalà “vivono” le tragedie dell’oggi nella
contrapposizione tra Caino e Abele, tra stanzialità e nomadismo, che porta al
fratricidio e che nella contemporaneità diventa fratricidio di popoli con le
loro guerre civili e conseguenti esodi di massa e morte; come in uno dei lieder
del Winterreise schubertiano: “… il corpo inerte ed esausto / trascino al
bordone che porto, / finchè porrò il mio capo stanco / lontano, in un freddo
sepolcro”.
Come le ali “indaga” una possibilità utopica legata
all’aspetto forse più appariscente della danza, la simbiosi di due corpi che
danzano, simbiosi che diventa utopia possibile. “E se Hitler avesse vinto la
Guerra?” insieme a: “e se Napoleone non fosse stato sconfitto a Waterloo?” sono
le più usate e classiche ipotesi ucroniche. “E se caino non avesse ucciso
Abele?” è, invece, l’ucronia positiva, non storico/sociologica ma
biblico/religiosa che la nuova creazione di Roberto Zappalà affronta con il
movimento di due corpi danzanti; quasi un nuovo organismo biologico. Simbiosi
come simbolo di legame e di fusione, non più attriti e violenze fratricide, ma
parità e condivisione; e cosa c’è di più forte e più immediato per evidenziare
queste prospettive se non la metafora dell’unisono, del simultaneo, del
sincronico che si crea nella danza?
L’albero/progetto di Transiti Humanitatis si arricchisce di
una nuova ramificazione, una “fronda” che richiama e rafforza, per affinità di
riferimenti, una nuova possibile genesi già esplorata in “Oratorio per Eva”.
L’intenzione è quella di meditare sul tema della violenza, sul bene e il male,
sulle lotte dell’umanità.

I due episodi della creazione, spettacoli autonomi a loro
volta, confluiscono in un nuovo allestimento con nuove musiche e un nuovo set
scenico. Liederduett non è la somma di due parti ma il loro contrapporsi e il
loro contraddirsi, gli echi di un episodio si riverberano sull’altro. Alla
rottura così tragica e definitiva del patto con Dio della prima parte segue un
ritorno indietro, quasi come un flashback dell’immaginazione poetica dove
l’assenza del primo delitto potrebbe ricondurre a ristabilire questo patto.
L’ideazione dei costumi, in particolare, è affidata a
Veronica Cornacchini in collaborazione con Roberto Zappalà. La Cornacchini,
famosa per aver ideato nel 2010 SuperDuper, brand di cappelli dalla lavorazione
tradizionale e artigianale, ma con un concept e design contemporaneo, commenta
il pocesso creativo: « é molto bello lavorare con Roberto come costume
designer. Mi da l’opportunità di conoscere il sul lavoro da un altro punto di
vista, dato che ho lavorato per la Compagnia anche come danzatrice qualche anno
fa. Ci sono due figure in scena sia nella prima che nella seconda parte. Se
quelle delle prima parte sono più terrene, pesantemente concrete, come la danza
di due pugili, le figure che vediamo nella seconda sono invece più volatili e
in una continua, perpetua ricerca di forma. I costumi di questa nuova creazione
aiutano a rappresentare una storia.».
Uno spettacolo che vuole essere un atto di speranza, di
un‘ucronia che diventa utopia possibile, per gettare nuovi semi che, per citare
un grande visionario “esperto” di ucronie, “narrazioni fantastiche” che
«rinascono dall’abisso. Questa è la Via. Quando il seme cade, cade nel terreno,
nel suolo. E al di sotto, fuori dalla vista, sboccia alla vita». (Philip K.
Dick, La svastica sul sole).
Un progetto di Roberto Zappalà
per 4 danzatori, su musiche dal vivo. In 2 parti:
episodio 1: Corpo a Corpo -
episodio 2: Come le Ali
da un’idea di Nello Calabrò e Roberto Zappalà
coreografia e regia Roberto Zappalà
musiche Franz Schubert / composizioni elettroniche
(originali) Pierpaolo Cimino
interpreti: danzatori Adriano Coletta, Filippo Domini,
Gaetano Montecasino, Fernando Roldan Ferrer
al pianoforte Luca Ballerini / controtenore Riccardo Angelo
Strano / live electronics Pierpaolo Cimino
luci e scene Roberto Zappalà / disegno costumi Veronica
Cornacchini e Roberto Zappalà /
realizzazione costumi e scene e assistente Debora Privitera
/
direttore
tecnico Sammy Torrisi /
produzione e management Maria Inguscio
una co-produzione Scenario Pubblico/CZD-Centro di Produzione
della Danza e Bolzano Danza/Tanz Bozen
in collaborazione con KORZO (Den
Haag, NL) e Festival MilanOltre
con il sostegno di MIBACT e Regione Siciliana Ass.to del
Turismo, Sport e Spettacolo
Nuova produzione 2018
INFO: biglietti da 22 a 8 euro
biglietteria del Teatro Comunale di Bolzano, Piazza Giuseppe
Verdi, 40, 39100
Tel (+39) 0471 053 800 | info@ticket.bz.it - vendita online
www.ticket.bz.it - www.bolzanodanza.it
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