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martedì 21 luglio 2020

STAGIONE TEATRALE 2020/2021
PICCOLO TEATRO DI MILANO

Il Teatro senza pubblico non è. Il Teatro è un corpo a corpo tra gli attori in palcoscenico e la gente, il pubblico in platea. Il Teatro è questa relazione artistica, umana, sociale.

Il Teatro è il luogo, lo strumento per affermare, riconquistare la vicinanza sospesa a causa della pandemia. La programmazione da ottobre a dicembre, proseguimento di quella iniziata a metà giugno fino a settembre, si iscrive al contesto di pesanti, responsabili, restrizioni operative, ma allo stesso tempo è una sorta di “resilienza”,
che il Piccolo vuole condividere con Milano, con l’Europa, suoi naturali, insostituibili punti di riferimento, “luoghi” della attività artistica e della continua ricerca dell’idea di cittadinanza. La Stagione, nella sua parte iniziale, fino a dicembre, e nella sua “previsione” per il 2021 si colloca nel pieno rispetto dalle normative restrittive, sanitarie, attualmente in atto, a salvaguardia del pubblico, degli artisti, di chi lavora in palcoscenico, ma – non paia un ossimoro – per riaffermare il significato del “distanziamento sanitario” tra i corpi e per negare che possa tradursi, come sta accadendo anche nel lessico quotidiano e ufficiale, in un distanziamento sociale. Il teatro, la cultura in generale, hanno l’irrinunciabile responsabilità, pur tra le tante limitazioni oggettive, di riaffermare la ancor più necessaria funzione di continuare a creare relazioni sociali possibili e future. Se la Stagione estiva all’aperto ha riaffermato la relazione con tutti i Municipi della città Metropolitana, quella che ora presentiamo, articolata in due fasi, si apre, continua nella stessa direzione di “resilienza” del Teatro, di una risposta responsabile alla drammatica contingenza, in profonda sintonia con lo sforzo potente di tutta la città, che sulla cultura ha sempre puntato, investito come strumento di ricostruzione del tessuto sociale. Nel dopoguerra, certo, ma anche in altri, più recenti avvenimenti, dall’inizio della “strategia della tensione” al periodo del terrorismo, che ne ha per anni segnato la vita sociale ed individuale, la cultura ha combattuto la tragicità ed ha riportato le persone nelle strade, nei luoghi della città ferita.
Sergio Escobar

Settembre, come legame ideale con la Stagione estiva, è dedicato a rassegne e collaborazioni storiche; da ottobre prende il via la nuova programmazione. Quattro produzioni del Piccolo Teatro si distribuiranno nei tre mesi invernali. Una prima assoluta, Edificio 3, con la regia di Claudio Tolcachir (Teatro Studio Melato, 1-23 dicembre). Già apprezzato dal pubblico milanese per Il caso della famiglia Coleman ed Emilia, andati in scena al Teatro Grassi, nel 2012 e nel 2015, l’autore e regista argentino dirige per il Piccolo una compagnia italiana e declina, nella nostra lingua, uno dei suoi intrecci più tipici, surreale e commovente. Delle Storie di Stefano Massini, l'estate al Chiostro aveva già dato un’anteprima. La sua rabdomantica narrazione si muove ora nel cerchio del Teatro Studio (20-25 ottobre), su un tappeto musicale intessuto dai complici Paolo Jannacci, al pianoforte, e Daniele Moretto, alla tromba.

Fausto Russo Alesi ripropone, nel centoventesimo anniversario di Eduardo, Natale in casa Cupiello (Teatro Studio, 7-22 novembre): un capolavoro che l’attore e regista, in un tempo ancora segnato dall’isolamento forzato, sceglie di ripercorrere in solitudine, facendosi strumento di tutte le voci e trasformando la commedia in un assolo. Torna anche La tragedia del vendicatore (Teatro Strehler, 17-23 dicembre), prima regia in lingua italiana di Declan Donnellan e sua prima collaborazione con il Piccolo. Salutato fin dal debutto da un successo straordinario, lo spettacolo ha trovato recentemente, alla vigilia della chiusura imposta dall’emergenza sanitaria, la “consacrazione” internazionale sul prestigioso palcoscenico del Barbican di Londra ed è pronto, a fine anno, a riprendere il suo viaggio, di nuovo anche in Europa. Lo spettacolo sarà ripreso e registicamente reimpostato per renderlo compatibile con le norma sanitarie vigenti.

Tra le ospitalità italiane, artisti cari al Piccolo, molti dei quali già protagonisti della Stagione estiva, come Paolo Rossi, Michele Serra, Lella Costa, Massimo Popolizio, Davide Enia, le marionette dei Colla. Ma anche, tra gli altri, Franco Branciaroli, Fabrizio Gifuni, Lino Musella, Andrea Renzi. Nei mesi di ottobre e dicembre, il Piccolo apre le porte a due teatri milanesi, il Teatro i e il Teatro della Cooperativa.

Le presenze internazionali, oltre alla tradizionale anteprima autunnale del Milano Flamenco Festival, contemplano due spettacoli caratterizzati da una prepotente fisicità e commistione di linguaggi: l’ultima creazione di Ersan Mondtag, per la prima volta al Piccolo, De Living, realizzato per il teatro belga NTGent, diretto da Milo Rau, che sarà nuovamente presente nella seconda parte della Stagione del Piccolo. E Là della compagnia Baro d’evel, duo franco catalano, tra le espressioni più interessanti del circo contemporaneo, anch’essi per la prima volta al Piccolo.

Infine, tra le collaborazioni preziose che si rinnovano ogni anno: Tramedautore che festeggia i suoi vent’anni con un’edizione dedicata ai ‘cittadini senza stato’, il Festival MIX e la sua ricerca instancabile intorno all’identità in movimento e trasformazione, e NEXT, il progetto di Regione Lombardia, in collaborazione con Fondazione Cariplo che, anche quest’anno, porta al Piccolo due spettacoli e due giovani compagnie: Non un’opera buona, del collettivo servomutoTeatro e Sogno americano Chapter1#ray, del gruppo milanese Teatro del Simposio.

Le produzioni


Teatro Studio Melato, dal 20 al 25 ottobre 2020
Storie
di e con Stefano Massini
pianoforte Paolo Jannacci, tromba Daniele Moretto
produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
in collaborazione con Bubba Music

Oggi, più che mai, abbiamo compreso il valore immenso della possibilità di ritrovarsi, insieme, nello stesso luogo, ad ascoltare e condividere un racconto che provi a restituire una chiave di lettura di un presente indecifrabile. È un “privilegio” che è stato per molte settimane sospeso, sostituito dalla mediazione, insufficiente, degli schermi. Dopo gli appuntamenti estivi al Chiostro Nina Vinchi, Stefano Massini torna a incontrare il pubblico del Piccolo con le sue storie, tratte dal patrimonio della letteratura europea, individuate tra le pieghe della storia, rintracciate nella quotidianità: sono storie che aspettano solo di essere scoperte e che Massini, con l’accompagnamento di Paolo Jannacci al pianoforte e Daniele Moretto alla tromba, porta all’attenzione degli spettatori.
«Che cosa c’è prima di un testo? – dice Massini –. Semplicemente: la scintilla di una storia, l’innamoramento per la sua forza, per gli echi che contiene, e dunque la volontà di raccontarla. Solo che le storie si nascondono ovunque. Soprattutto oggi, nella proliferazione dei mezzi di comunicazione, in cui la bulimia del narrare a tutti i costi si traduce in valanghe di sequenze inutili. Scopri allora che all’alba del Terzo Millennio uno scrittore è innanzitutto questo: un rabdomante, un cercatore d’oro del Klondike alla ricerca di vene sepolte, nascoste, sedimentate. Proviamo a farci strada nell’officina del racconto, laddove prende forma il viaggio antico dell’evocare, quel sistema di metafore e rimandi che Borges definiva incanto, magia, anatomia incredibile del reale. È l’anticamera di future storie, il prologo del non ancora detto, il Libro della Genesi in cui la creazione è ancora tutta da organizzare. In Principio fu il Verbo. Ovvero: niente esisteva, ma tutto cominciò a vivere nell’attimo stesso in cui qualcuno scelse la sua storia. E noi ci stiamo tutti dentro. È solo un gioco di specchi, in fondo». Durata: 80 minuti senza intervallo

Teatro Studio Melato, dal 7 al 22 novembre 2020
Natale in casa Cupiello
di Eduardo De Filippo, adattato, diretto e interpretato da Fausto Russo Alesi
scene Marco Rossi, luci Claudio De Pace, musiche Giovanni Vitaletti
Produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa

«In una famiglia, in una casa o in una società sono più i dialoghi o monologhi? Quali sono i presepi che ognuno di noi allestisce nella propria vita? Sono queste le domande portanti del mio lavoro sul testo di Eduardo», spiega Fausto Russo Alesi. Dopo i successi al Piccolo e in tournée attraverso l’Italia intera, nell’anno del centoventesimo anniversario della nascita di Eduardo, Natale in casa Cupiello torna al Teatro Studio Melato, a sottolineare il valore di un teatro popolare e classico al tempo stesso.
Uno spettacolo in cui il corpo, la voce di Fausto Russo Alesi, non “si piegano” a vincoli sanitari ma a una poetica della “solitudine”, che ha segnato molti lavori di Eduardo. In questo originalissimo adattamento, la commedia si trasforma in un assolo, in cui l’interprete e regista restituisce, con uno straordinario lavoro attoriale, le voci di tutti i personaggi del testo. Dal “patriarca” Lucariello, perso nella maniacale ossessione per la composizione del Presepe, alla moglie Concetta, ai figli Tommasino e Ninuccia, quest’ultima in procinto di lasciare il marito e di fuggire con l’amante, è una polifonia di solitudini, di temperamenti, di emozioni e soprattutto di metafore ad essere evocata dalla recitazione e dalla regia dell’unico interprete. Durata: 2 ore senza intervallo

PRODUZIONI
Teatro Studio Melato, dall’1 al 23 dicembre 2020 Nuova produzione - Prima nazionale
Edificio 3
Storia di un intento assurdo
scritto e diretto da Claudio Tolcachir, traduzione Rosaria Ruffini, cast in via di definizione
coproduzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, Secondo Atto, Timbre4
in collaborazione con Aldo Miguel Grompone

Conosciuto al pubblico per Il caso della famiglia Coleman e per Emilia (al Teatro Grassi, nel 2012 e nel 2015) Claudio Tolcachir, autore, regista e attore, classe 1975, dirige al Piccolo una produzione in lingua italiana. Protagonista della fertilissima nouvelle vague argentina, Tolcachir racconta la realtà di una nazione eternamente sulle montagne russe. Rappresentato per la prima volta a Buenos Aires nel 2008, Edificio 3 è ambientato in un vecchio ufficio di una grande azienda pubblica. Tutto sembra abbandonato: l’ascensore è rotto, la macchinetta del caffè anche, il lavoro langue, l’ufficio del personale è stato trasferito altrove e non registra le presenze degli impiegati… Moni, Sandra ed Héctor sono colleghi e condividono quello spazio nel quale trascorrono buona parte delle proprie vita: Moni è la pettegola della situazione, conosce i segreti di tutti, si insinua non richiesta nelle vite altrui; Sandra, donna single non più giovane, sta cercando di restare incinta; Héctor, uomo maturo, ha perso da poco la madre, con la quale abitava e che lo ha sempre tarpato. In una sovrapposizione di tempo e di luogo, l’ufficio è ora la casa dei fidanzati Manuel e Sofía – lui, inquieto cerca sfogo al di fuori della coppia, lei vorrebbe avere dei figli – ora il bar dove gli impiegati trascorrono le pause, ora lo studio medico dove si reca Sandra… Amori, tradimenti, equivoci, desideri, ambizioni, frustrazioni, sogni: Tolcachir racconta la complessità delle relazioni interpersonali, l’infinita distanza che ci separa tutti dal nostro prossimo.

Teatro Strehler, dal 17 al 23 dicembre 2020
La tragedia del vendicatore
di Thomas Middleton, adattamento di Declan Donnellan e Nick Ormerod
regia Declan Donnellan, versione italiana Stefano Massini
scene e costumi Nick Ormerod, luci Judith Greenwood, Claudio De Pace
musiche originali Gianluca Misiti, collaboratore movimenti di scena Alessio Romano
con (in ordine alfabetico) Marco Brinzi, Fausto Cabra, Flavio Capuzzo Dolcetta, Martin Chishimba, 
Christian Di Filippo, Raffaele Esposito, Ruggero Franceschini, Errico Liguori, Lucia Limonta, Marta Malvestiti,David Meden, Massimiliano Speziani, Marouane Zotti e altri attori in via di definizione
coproduzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa / Emilia Romagna Teatro Fondazione

La tragedia del vendicatore secondo Donnellan – prima regia in lingua italiana del maestro angloirlandese e sua prima collaborazione con il Piccolo – dal debutto è stata salutata da un successo straordinario, rinnovatosi in occasione della ripresa al Teatro Strehler nel gennaio 2020. Nel marzo dello stesso anno, lo spettacolo ha trovato la “consacrazione” internazionale sul prestigioso palcoscenico del Barbican di Londra, raggiungendo il traguardo delle 78 recite complessive. A fine anno riprende il suo viaggio, di nuovo anche in Europa. In scena attori di diverse generazioni, nella massima parte formatisi alla Scuola del Piccolo. In una non meglio precisata corte italiana, Vindice desidera vendicare la morte della promessa sposa Gloriana, stuprata e avvelenata dal Duca poco prima delle nozze. Per riuscire nel suo piano, dovrà travestirsi ed assumere i tratti dell’adulatore, entrando così nelle grazie dei potenti. Da quel privilegiato punto di osservazione, avrà modo di osservare come il tarlo della corruzione non solo sia inscindibile dal potere, ma abbia purtroppo iniziato anche a intaccare i membri della sua stessa famiglia… È questo lo spunto che consente a Thomas Middleton, nei primi anni del Seicento, di costruire un dramma teatrale che è soprattutto una riflessione sugli intrighi, la corruzione, l’ipocrisia e la violenza connaturate nella vita politica del suo tempo. Maestro del teatro shakespeariano e delle sue riletture in chiave contemporanea, Donnellan punta i riflettori sull’ironia “nera”, sul paradosso, sulla febbrile malinconia che avvolge i personaggi, valorizzando, anche grazie a una divertente chiave “pulp” e a una colonna sonora travolgente, le straordinarie consonanze del testo originale con il nostro presente. Lo spettacolo, nella ripresa, avrà una rivisitazione artistica, registica, che interpreterà i nuovi, attuali, vincoli sanitari. Durata: 1 ora e 50’ senza intervallo
Il Piccolo apre le porte
del “Grassi” e dello “Studio”
a due Teatri di Milano

Teatro Studio Melato, dal 9 al 18 ottobre
Tu es libre
di Francesca Garolla, regia Renzo Martinelli
con Viola Graziosi, Paolo Lorimer, Maria Caggianelli Villani, Alberto Malanchino, Francesca Garolla
luci di Mattia De Pace, suono di Giuseppe Ielasi
disegno sonoro di Fabio Cinicola, progettazione scenica Renzo Martinelli
produzione Teatro i
con il sostegno di Fabulamundi Playwriting Europe – Beyond Borders?
Testo segnalato dalla Comédie Française e finalista al Premio Riccione per il Teatro
Création réalisée dans le cadre des Résidences de la Chartreuse de Villeneuve lez Avignon, Programme Odyssée –ACCR, avec le soutien du Ministère de la culture et de la communication
e con il sostegno del progetto DE.MO. - Movin’Up seconda sessione 2015 e del PREMIO SPECIALE DE.MO./MOVIN'UP per il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo - GAI - Associazione per il Circuito dei Giovani Artisti Italiani
Il testo è edito da Cue Press (2017)

Haner se n’è andata e nessuno ha capito perché. Ha lasciato la sua patria, la Francia, ed è partita per la Siria dove ha raggiunto Daesh (in Italia Isis) e aderito a un sistema sociale, culturale, etico del tutto differente da quello occidentale. Haner non ha origini mediorientali, non è un’immigrata, non è un’emarginata, non è stata manipolata e non è pazza, ma ha deciso di unirsi a un gruppo di combattenti diventando una foreign fighter. Il testo di Francesca Garolla (in scena nel ruolo di se stessa, ovvero l’autrice) messo in scena da Renzo Martinelli è una riflessione, che non conduce a conclusioni definitive, sulla libertà di scelta. Una libertà che si mostra in tutta la sua violenza. Una libertà feroce, che non si fa controllare, definire o interpretare, che va oltre il valore della morte e della vita, oltre la comprensione e al di là di qualsiasi previsione. Durata: 80 minuti senza intervallo

Teatro Grassi, dal 9 al 20 dicembre
Coppia aperta, quasi spalancata
di Dario Fo e Franca Rame, regia Renato Sarti
scene e costumi Carlo Sala, musiche Carlo Boccadoro, disegno luci Luca Grimaldi
con Alessandra Faiella e Valerio Bongiorno
produzione Teatro della Cooperativa

Era il 1982 quando Dario Fo e Franca Rame scrivevano e interpretavano Coppia aperta, quasi spalancata. L’Italia, dopo la contestazione, i referendum per la legalizzazione dell’aborto e del divorzio, l’abrogazione del reato di adulterio e delle disposizioni legate al “delitto d’onore”, provava ad avventurarsi su un terreno diverso, fino a contemplare la possibilità della “coppia aperta”. Peccato che, come dice la commedia, “Prima regola perché la coppia aperta funzioni, deve essere aperta da una parte sola: quella del maschio! Perché se la coppia aperta è aperta da tutte e due le parti ci sono le correnti d’aria!”. Anche se più moderna, l’Italia resta sempre quello che è: un paese in cui le conquiste civili vanno sempre difese, a fronte dell’arretratezza emotiva, culturale e affettiva di uomini che riempiono le pagine della cronaca con episodi di violenza. Nei ruoli dei due protagonisti, Alessandra Faiella, una delle regine del “ridere facendo pensare” e un attore di lunga esperienza nel teatro comico, Valerio Bongiorno, diretti da Renato Sarti. Durata: 65 minuti senza intervallo

Le ospitalità italiane

Teatro Grassi, dal 6 al 17 ottobre
Con il vostro irridente silenzio
Studio sulle lettere dalla prigionia e sul memoriale di Aldo Moro
ideazione, drammaturgia e interpretazione di Fabrizio Gifuni
Si ringraziano Nicola Lagioia e il Salone Internazionale del Libro di Torino,
Christian Raimo per la collaborazione, Francesco Maria Biscione e Miguel Gotor per la consulenza storica

Diretto, per il Piccolo, da Ronconi e Tiezzi in due tra le produzioni di maggior successo degli ultimi anni – Lehman Trilogy e Freud o l’interpretazione dei sogni – Fabrizio Gifuni torna, firmando e interpretando Con il vostro irridente silenzio, riflessione feroce su un passato ostinatamente presente in ogni nervo del nostro tempo. Nella sua lacerante antibiografia della nazione, già nutrita dalle parole di Gadda e Pasolini, Gifuni si confronta ora con lo scritto più scabro e nudo della storia d’Italia. Aldo Moro durante la prigionia parla, ricorda, scrive, risponde, confessa, accusa, si congeda. Moltiplica le parole su carta. Scrive incessantemente lettere e insieme compone un lungo testo politico, storico, personale: il cosiddetto memoriale. A distanza di oltre 40 anni pochi hanno davvero letto queste carte, molti hanno scelto di dimenticarle. Le lettere e il memoriale sono due presenze fantasmatiche, il corpo di Moro è lo spettro che ancora oggi occupa il palcoscenico della nostra storia di ombre. Durata: 1 ora e 40’ senza intervallo

Teatro Strehler, dal 13 al 25 ottobre
Pane o libertà. Su la testa
di e con Paolo Rossi, musiche dal vivo Emanuele Dell’Aquila, Alex Orciari, Stefano Bembi
coproduzione Teatro Stabile di Bolzano, Teatro Stabile del Veneto

Anticipato dalle recite estive al Chiostro e nei Municipi milanesi, Paolo Rossi torna allo Strehler con Pane o libertà. Su la testa. «Il titolo l’ho ripreso da un libro – spiega –. Lo trovo molto emblematico: si impone la scelta tra mangiare, vivere o avere la libertà». Mentre il sottotitolo, Su la testa, è stato coniato dall’attore nel 1992 per la trasmissione che lo consacrò come “il più rock tra i comici italiani”. Con i musicisti Emanuele Dell’Aquila, Alex Orciari e Stefano Bembi che formano la band Anciens Prodiges, Paolo Rossi conduce il pubblico in un percorso che, partendo dalla figura archetipica di Arlecchino («che possedeva il biglietto di andata e ritorno per l’Aldilà») giunge a quella che può essere considerata una sua evoluzione, ovvero l’intrattenitore popolare capace di spaziare dalle stalle al cabaret. «Rievocherò i miei sogni, storie che aiutano a resistere, a scegliere tra il pane e la libertà, o a non scegliere proprio. Storie di artisti che ho realmente incontrato: Jannacci, Gaber, De André, Fo, persino il fantasma della Callas, i comici del Derby e altri sconosciuti. Tanto per alzare le difese immunitarie del pubblico». Durata: 80 minuti

Teatro Grassi, dal 21 ottobre all’1 novembre
The Red Lion
di Patrick Marber, traduzione Marco Casazza, adattamento Andrej Longo
regia e colonna sonora Marcello Cotugno, scene Luigi Ferrigno, costumi Anna Verde, luci Pasquale Mari
con Nello Mascia, Andrea Renzi, Lorenzo Scalzo
coproduzione La Pirandelliana / Teatri Uniti

Da Patrick Marber, autore di Closer – testo cult nei teatri di Londra e New York e indimenticabile film con divi hollywoodiani – una drammaturgia sul mondo del calcio e sulla sua perdita di valori; dirige Marcello Cotugno, che, con lo scrittore napoletano Andrej Longo, ha trasposto l’originale dalla provincia inglese a quella campana, affidando il racconto a un cast d’eccezione, con Nello Mascia, Andrea Renzi e il giovane Lorenzo Scalzo. «Nel calcio – spiega il regista – la corsa ai guadagni iperbolici ha contribuito a far mettere da parte a dirigenti, calciatori e agenti il senso profondo e a volte quasi eroico dello sport». In scena tre personaggi: una giovane promessa, l’allenatore e l’anziano factotum della società. «The Red Lion – continua Cotugno – è un testo attuale, graffiante ma allo stesso tempo poetico, che tende a generare un forte senso di prossimità e di identificazione anche nello spettatore italiano.
Durata: 1 ora e 45’ senza intervallo

OSPITALITÀ ITALIANE

Teatro Studio Melato, dal 27 ottobre all’1 novembre
L’amaca di domani
Considerazioni in pubblico alla presenza di una mucca
di e con Michele Serra, regia di Andrea Renzi
scene e costumi Barbara Bessi, disegno luci Cesare Accetta, immagini video Alessandro Papa
produzione SPA Live, in collaborazione con Teatri Uniti

Scrivere ogni giorno, per ventisette anni, la propria opinione sul giornale, è una forma di potere o una condanna? Un esercizio di stile o uno sfoggio maniacale, degno di un caso umano? Bisogna invidiare le bestie, che per esistere non sono condannate a parlare? Le parole, con le loro seduzioni e le loro trappole, sono le protagoniste di questo racconto teatrale comico e sentimentale, impudico e coinvolgente.
Le persone e le cose trattate nel corso degli anni – la politica, la società, le star vere e quelle fasulle, la gente comune, il costume, la cultura – riemergono dal grande sacco delle parole scritte con intatta vitalità e qualche sorpresa. Michele Serra racconta di sé e del mestiere fragile e faticoso dello scrittore cercando di dipanare la matassa delle proprie debolezze e delle proprie manie. Ma forse il vero bandolo, come per ogni cosa, è nell’infanzia. Il finale, per fortuna, è ancora da scrivere. Durata: 75 minuti senza intervallo

Teatro Strehler, dal 28 ottobre all’8 novembre Prima nazionale
La notte dell’Innominato
da Alessandro Manzoni, regia e adattamento di Daniele Salvo
con Franco Branciaroli e con Valentina Violo e cast in definizione
produzione Centro Teatrale Bresciano e Teatro de Gli Incamminati

Franco Branciaroli dà corpo e voce a una delle figure più significative dei Promessi Sposi, l’Innominato, interpretando le pagine del dramma manzoniano dedicate all’arrivo di Lucia al suo castello e alla notte tormentata in cui la giovane, preda della disperazione, pronuncia il voto di verginità alla Madonna, mentre l’uomo vive l’angoscia e i rimorsi, assillato da scrupoli mai provati. Una notte in cui si può cogliere il percorso che compie la coscienza dell’uomo, prima verso il basso, in un’atmosfera di incubo e di prostrazione, e poi di risalita verso la liberazione dal tormento: «La vertiginosa e tormentata parabola notturna dell’Innominato – scrive Daniele Salvo nelle note di regia – ha le caratteristiche dell’allucinazione gotica, della fiaba nera: e dunque la realtà scenica dello spettacolo sarà regolata dalle leggi del sogno. Poiché nella notte tutto può accadere: si imboccano vie sconosciute e tortuose, ed è facilissimo ritrovarsi in situazioni illogiche ed impossibili. È questa una notte contaminata, inquinata irrimediabilmente dalla peste nera. Ma una via per una nuova luce è ancora possibile».

Teatro Grassi, dal 3 all’8 novembre
Tavola tavola, chiodo chiodo…
tratto da appunti, corrispondenze e carteggi di Eduardo De Filippo
uno spettacolo di e con Lino Musella
musiche dal vivo Marco Vidino, scene Paola Castrignanò, ricerca storica Maria Procino
produzione ELLEDIEFFE, in collaborazione con Teatro Stabile di Napoli – Teatro Nazionale
una coproduzione Elledieffe, Teatro Stabile di Napoli – Teatro Nazionale

Durante la pandemia, molte sono le riflessioni emerse sulle sorti del mondo dello spettacolo. «In questo tempo mi è capitato – scrive Musella – di rifugiarmi nelle parole dei grandi per cercare conforto, ispirazione o risposte al presente; è nato così in me il desiderio di riscoprire l’Eduardo capocomico e mano mano, lavorando sulle lettere, i discorsi al Senato, gli appunti, i carteggi relativi alle sue imprese estenuanti; ne è venuto fuori un ritratto di artista non solo legato alla bellezza delle sue opere, ma piuttosto alle sue battaglie donchisciottesche per il teatro, condotte instancabilmente tra poche vittorie e molti fallimenti. Eduardo – continua – è costantemente impegnato a smuovere la politica e le Istituzioni e ne esce spesso perdente, in parte proprio come noi oggi, ma continua a far sentire, la sua flebile roboante voce».

OSPITALITÀ ITALIANE

Teatro Grassi, dal 10 al 19 novembre
La vedova Socrate
di Franca Valeri, liberamente ispirato a La morte di Socrate di Friedrich Dürrenmatt
per gentile concessione di Diogenes Verlag AG
regia di Stefania Bonfadelli, con Lella Costa
produzione Centro Teatrale Bresciano, progetto a cura di Mismaonda

Dopo le recite al Chiostro, in occasione dei 100 anni di Franca Valeri, torna al Piccolo lo spettacolo che vede il passaggio di testimone tra due signore della scena e della comicità: Lella Costa raccoglie l’invito di Franca Valeri a interpretare uno dei suoi più celebri testi, La vedova Socrate.
Liberamente ispirato a La morte di Socrate di Dürrenmatt, il monologo è ambientato nella bottega di antiquariato di Santippe, la moglie del filosofo, descritta dagli storici come una donna insopportabile. Santippe può finalmente esprimersi su ciò che è stato il suo matrimonio e su quello che le hanno fatto passare gli amici di Socrate: dei buoni a nulla, tra i quali primeggia Platone, l’allievo prediletto, che ha sfruttato tutte le idee del consorte, trascrivendole. In un racconto ironico e acuminato, Santippe si dimostra maestra di pensiero e oratoria, tanto da decidere di scrivere lei stessa un dialogo: protagoniste saranno le donne.

Teatro Strehler, dal 24 novembre al 3 dicembre
Furore
dal romanzo di John Steinbeck
ideazione e voce Massimo Popolizio
adattamento Emanuele Trevi
con musiche eseguite dal vivo da Giovanni Lo Cascio
produzione Compagnia Umberto Orsini, Teatro di Roma-Teatro Nazionale

Massimo Popolizio presta corpo e voce al capolavoro di Steinbeck, adattato per la scena da Emanuele Trevi. «Più che a una “riduzione” – spiega Trevi – riteniamo che un progetto drammaturgico su Furore debba tendere a esaltare le infinite risorse poetiche del metodo narrativo di Steinbeck, rendendole ancora più evidenti ed efficaci. Raccontando le sventure della famiglia Joad e i motivi di una delle più devastanti migrazioni di contadini della storia moderna, Popolizio dà vita a un one-man show epico e lirico, realista e visionario». Attraverso la figura del narratore lo spettacolo segue un doppio binario: all’introspezione del cuore umano e della disperazione che attanaglia i protagonisti, fonde una riflessione sulle cause del loro destino, sulle dinamiche dell’ingiustizia sociale, sulle relazioni che legano le singole storie al paesaggio, agli sconvolgimenti tecnologici, alle incertezze del clima.

Teatro Grassi, dal 25 novembre al 6 dicembre
maggio ‘43
di e con Davide Enia
musiche in scena Giulio Barocchieri
produzione Fondazione Sipario Toscana, Accademia Perduta/Romagna Teatri

Davide Enia torna al Piccolo con il suo spettacolo dedicato al maggio del ’43 a Palermo. Le forze alleate stanno preparando lo sbarco in Sicilia – avverrà nel mese di luglio – sottoponendo Palermo a un incessante assedio. Il 9 maggio, 211 bombardieri sganciano 315 tonnellate di ordigni sulla città.
Davide Enia, accompagnato dalle musiche di Giulio Barocchieri, racconta di quei giorni.
Erano tempi atroci, in cui la morte cadeva inattesa dall’alto o dal basso dei mercati neri, che stritolavano con prezzi schizzati alle stelle. Erano tempi malati e bugiardi, cinici e bari. Assomigliano ad oggi.
«Cos’è la notte quando tanto arriva sempre l’urlo della sirena d’allarme per i bombardamenti notturni? Cos’è vedere il massacro di Palermo il 9 maggio ’43 e camminarci dentro e non ci sono più le case e nemmeno le strade e non si vede niente che c’è polvere e fumo dappertutto ma comunque quello che vedi nemmanco si riconosce?». Durata: 1 ora e 40’ senza intervallo

OSPITALITÀ ITALIANE

Teatro Grassi, dal 29 dicembre 2020 al 10 gennaio 2021
Pinocchio
fiaba tratta dal romanzo “Le avventure di Pinocchio” di Carlo Collodi
riduzione per marionette su appunti di Eugenio Monti Colla
musica originale Danilo Lorenzini, sculture, scene e luci Franco Citterio
costumi Cecilia di Marco e Maria Grazia Citterio realizzati dalla Sartoria della Compagnia
direzione tecnica di Tiziano Marcolegio, regia Franco Citterio e Giovanni Schiavolin
produzione ASSOCIAZIONE GRUPPORIANI – MILANO Comune di Milano – Teatro Convenzionato
NEXT Laboratorio delle idee – Regione Lombardia

Per il tradizionale appuntamento natalizio, la Compagnia Carlo Colla & Figli propone un nuovo spettacolo: Pinocchio tratto da Le avventure di Pinocchio di Carlo Collodi, uno dei capolavori della letteratura per i ragazzi, romanzo di formazione ma anche racconto fantastico.
La versione “per marionette”, nata da un’idea di Eugenio Monti Colla, si avvarrà di un copione realizzato ex novo e prevede la composizione di musiche originali oltre alla realizzazione di marionette, scene, costumi e attrezzeria nei laboratori artigianali interni della Compagnia.
«Le marionette della Carlo Colla & Figli – si legge nelle note di regia – già presenti nello sceneggiato televisivo diretto da Luigi Comencini, si apprestano a rappresentare Le avventure di Pinocchio con il dovuto rispetto al romanzo ma anche con quel senso critico, la capacità di creare illusioni e un mondo pieno di fascino che sorprenderanno ancora una volta gli spettatori di ogni età».

Le presenze internazionali

Teatro Strehler, dall’11 al 14 novembre
De Living
regia Ersan Mondtag
compositore e sound designer Gerrit Netzlaff, voce radio Simon Turner, drammaturgia Eva-Maria Bertschy
coach per la recitazione Oscar Van Rompay, coach per il movimento Stella Höttler
consulenza scientifica Benigna Gerisch, scena e costumi Ersan Mondtag, disegno luci Dennis Diels
con Doris Bokongo Nkumu e Nathalie Bokongo Nkumu
produzione NT Gent, in coproduzione con La Villette (Paris), Theaterfestival Boulevard (‘s Hertogenbosch), Kunstenfestivaldesarts (Brussels), HAU Hebbel am Ufer (Berlin), in collaborazione con Romaeuropa
Questa produzione è stata realizzata con il supporto di The Belgian Tax Shelter

Con la sua ultima creazione, De Living, Ersan Mondtag è per la prima volta ospite del Piccolo Teatro. Lo spettacolo è stato realizzato per il teatro belga NTGent, diretto da Milo Rau, che sarà nuovamente presente nella seconda parte della Stagione del Piccolo. Premiato nel 2016 dalla critica tedesca come migliore regista emergente, migliore scenografo e costumista, Mondtag si è affermato come artista a tutto tondo tra i più interessanti della sua generazione: nato a Berlino nel 1987, ha una poetica che attraversa il teatro e la musica, la performance e l’installazione.
De Living si apre con il ritorno di una donna a casa, dove inizia il suo lento cammino verso il suicidio. Assistiamo ai suoi ultimi gesti, al tentativo di mantenere una parvenza di normalità. Per un momento la decisione sembra presa, poi l’esitazione, il desiderio di vivere, il panico. Ma cosa spinge la donna a suicidarsi? Si può solo speculare sul suo passato. Tra sogno e incubo, la potenza del teatro di Mondtag rende superflua ogni parola e distilla dal destino di un individuo l’esperienza tragica dell’umanità intera.
Durata 70 minuti senza intervallo

Teatro Strehler, dal 17 al 20 novembre
di e con Camille Decourtye, Blaï Mateu Trias, Rita Mateu Decourtye
collaborazione alla regia Maria Muñoz – Pep Ramis / Mal Pelo
collaborazione alla drammaturgia Barbara Métais-Chastanier
scene Lluc Castells, assistito da Mercè Lucchetti, collaborazione musicale e suono Fanny Thollot
luci Adèle Grépinet, costumi Céline Sathal
produzione Baro d’evel

Fondata all’inizio degli anni 2000 dal duo franco catalano composto da Camille Decourtye e Blaï Mateu Trias, la compagnia Baro d’evel, per la prima volta al Piccolo, ama «mettersi artisticamente in pericolo – dichiarano i suoi fondatori – in cerca di una forma di arte totale… intrecciamo gesto, acrobazia, voce, musica… pensando alla rappresentazione teatrale come a una cerimonia, la riproposta di un incantesimo, nel quale convogliare tutte le discipline». Da questo intersecarsi di forme espressive nasce Là, spettacolo poetico e delicato, in cui i due artisti, con la loro bambina, danno vita a una performance che incanta e sorprende, tra gag, pantomima, canto e danza.
«Cosa resta quando si è tolto tutto? Il bianco, senza dubbio – spiega la drammaturga Barbara Métais-Chastanier –. Due corpi, due generi, due colori, due dimensioni, due regni, una stessa solitudine, lo stesso desiderio tenace di essere trasformati dall’altro, di essere toccati dall’altro. Una donna, un uomo, una bambina si avventurano in un balletto divertente, tenero e poetico, dove ogni corpo lascia una traccia, dove si scrive ogni storia». Durata: 70 minuti senza intervallo

INTERNAZIONALI

Teatro Strehler, 22 novembre Prima nazionale
Rayuela
Compagnia Marco Flores
coreografia e ballo Marco Flores, musica originale, chitarra Alfredo Lagos, canto David Lagos
regia e drammaturgia Francisco López, consulenza coreografica, coreografa ospite Olga Pericet
Milano Flamenco Festival 2020 - 13° Edizione / Autunno
direzione artistica Maria Rosaria Mottola per Punto Flamenco

Per celebrare i vent'anni di carriera, Marco Flores porta al Piccolo, in prima nazionale, Rayuela, nuova produzione con la regia e drammaturgia di Francisco López. Accompagnato alla chitarra da Alfredo Lagos e da David Lagos, uno dei più quotati cantaores del momento, Flores ripercorre la propria vita e la propria carriera attraverso una coreografia che mutua il titolo – Rayuela – da un gioco per bambini (in Italia è conosciuto come “campana” o “mondo”) e dall’omonimo romanzo dello scrittore argentino Julio Cortázar. E come nel libro, in cui i capitoli possono essere letti in modo lineare o in sequenza casuale, la coreografia di Flores è un viaggio di andata e ritorno nel tempo, partendo dall’impulso primigenio della vita, passando per le tappe che hanno segnato la sua arte e il suo stile, fino al momento del bilancio, alla necessità di ritornare alle origini, questa volta in veste di viaggiatore attento e sincero, consapevole delle peripezie del cammino percorso.

Le collaborazioni

Teatro Grassi e Chiostro Nina Vinchi, Teatro Studio Melato – dall’11 al 20 settembre
Tramedautore – Festival internazionale delle drammaturgie
XX Edizione – Cittadini senza Stato
a cura di Outis in collaborazione con mare culturale urbano | Ludwig – Officina di Linguaggi Contemporanei

Giunto alla XX edizione, Tramedautore propone per il 2020 un attraversamento delle drammaturgie italiane degli ultimi decenni. Focalizzato sull’Italia, il Festival, che ha come direzione di lavoro cittadini senza stato, prevede anche una sezione internazionale, Testimonianze, con brevi testi inediti di autori tra cui Albert Ostermaier e Rafael Spregelburd. Il festival si apre con un testo di Antonio Tarantino, autore di riferimento della drammaturgia italiana, scomparso da poco. Estremamente variegato, per argomenti, età e background culturale, il panorama dei drammaturghi e autori coinvolti, tra cui Gian Maria Cervo e i russi Fratelli Presnyakov, Michela Lucenti e Balletto Civile, Riccardo Favaro, Lucia Mallardi, Davide Pascarella, Sonia Antinori, Silvia Rigon, Luana Rondinelli. La giornata conclusiva è interamente dedicata al podcast, format sempre più presente nelle nostre frequentazioni culturali, per testimoniare la grande affinità tra il podcast e il mondo della drammaturgia e del teatro.

Teatro Strehler, 17 e 18 settembre
Festival MIX Milano

Il Festival MIX Milano di Cinema Gaylesbico e Queer Culture torna con una nuova formula “ibrida”. Per garantire la continuità di una delle più importanti e attese rassegne di cinema tematico a livello internazionale, nel pieno rispetto delle norme per la sicurezza, le proiezioni saranno al Teatro Strehler, per la prima volta nel cortile di Palazzo Reale, in collaborazione con Arianteo, e in streaming su MYmovies. Oltre al ricco programma che in quattro giorni offrirà il meglio della produzione cinematografica gay lesbica e queer, italiana e internazionale, all’insegna del nuovo claim “Love Together”, il festival sarà arricchito da appuntamenti di letteratura, teatro e musica, sia in streaming che in presenza, per allargare i confini del Festival coinvolgendo la città di Milano e creando occasioni di incontro, scambio, confronto e intrattenimento intorno alle tematiche LGBTQ+. www.festivalmixmilano.com

Teatro Grassi, 21 e 22 novembre
NEXT

NEXT è il progetto di Regione Lombardia, realizzato in collaborazione con Fondazione Cariplo, che ha come obiettivo la distribuzione di nuove produzioni di spettacoli dal vivo, nonché la promozione e il rafforzamento della rete di contatti tra operatori a livello nazionale e internazionale.
Anche per l’edizione 2020, NEXT sarà ospite del Piccolo Teatro con due spettacoli. Il primo, Sogno americano Chapter1#ray, del gruppo milanese Teatro del Simposio, nasce per raccontare, attraverso gli scritti di Raymond Carver, un periodo storico che si riflette ancora oggi sulla società occidentale.
Il secondo, Non un’opera buona, del collettivo servomutoTeatro, è una drammaturgia originale che, partendo da fonti dell’epoca, prova a gettare luce sulla figura di Lutero di Osborne.

Informazioni

Orari degli spettacoli (salvo diversa indicazione):
martedì, giovedì e sabato ore 19.30; mercoledì e venerdì ore 20.30; domenica ore 16

Dove e quando acquistare
Da lunedì 14 settembre 2020 è possibile acquistare i biglietti per gli spettacoli in programma da settembre a dicembre e utilizzare i voucher come metodo di pagamento.
Per gli stessi spettacoli, non sono previste formule di abbonamento.


È possibile acquistare biglietti interi e in promozione.
I biglietti per gli spettacoli in scena possono essere acquistati fino a un’ora prima dell’inizio della recita in programma.
I biglietti acquistati vengono inviati via e-mail contestualmente all’acquisto e sono disponibili sul profilo personale dell’utente.
È possibile acquistare i biglietti pagando con carta di credito oppure utilizzando il proprio tagliando di abbonamento.

Biglietteria telefonica 02 42411889
Dal 7 al 16 agosto chiuso.
Dal 17 al 30 agosto: da lunedì a sabato dalle 12 alle 20
Dal 1 al 6 agosto e dal 31 agosto 2020: da lunedì a sabato 9.45-18.45; domenica 10-17.
In caso di spettacolo durante i giorni festivi il servizio è attivo dalle 10 alle 17.
È possibile acquistare biglietti interi o ridotti (under-26 e over-65).
I biglietti acquistati vengono inviati via e-mail.
L’ingresso in sala con biglietti ridotti è soggetto alle verifiche del personale del teatro.
Si accettano pagamenti con carta di credito (eccetto American Express).

Biglietteria Teatro Strehler
La biglietteria del Teatro Strehler (L. go Greppi, 1 – M2 Lanza) è aperta da lunedì 14 settembre 2020 e osserva i seguenti orari: da lunedì sabato 9.45-18.45; domenica 13-18.30; festività chiuso.
È possibile acquistare biglietti interi o ridotti (under-26 e over-65).
L’ingresso in sala con biglietti ridotti è soggetto alle verifiche del personale del teatro.
Da un’ora prima dell’inizio della rappresentazione, la biglietteria è attiva esclusivamente per la recita in programma.

Biglietterie Teatro Grassi e Teatro Studio Melato
Le biglietterie del Teatro Grassi e del Teatro Studio Melato sono aperte solo nei giorni di spettacolo a
partire da un’ora prima dell’inizio della recita in programma.

Gruppi e pubblico organizzato
Per informazioni sui biglietti e sull’utilizzo dei voucher per il pubblico organizzato, rivolgersi all’Ufficio promozione pubblico e proposte culturali
tel. 02 72 333 216 mail promozione.pubblico@piccoloteatromilano.it

Per ragioni artistiche non è consentito l’accesso in sala a spettacolo iniziato.
È possibile accedere ai propri posti durante l’intervallo, ove previsto.
I biglietti acquistati non possono essere annullati e sostituiti, né utilizzati in date e orari diversi da quelli indicati.

Misure di sicurezza per accedere agli spettacoli

Per evitare code e assembramenti si invita il pubblico a presentarsi presso il luogo dello spettacolo con largo anticipo.

È possibile accedere in sala mostrando il biglietto direttamente dal proprio smartphone.

Gli spettatori con temperatura uguale o superiore a 37,5° non potranno accedere allo spettacolo e avranno diritto al rimborso del biglietto.
Il personale all'ingresso è provvisto di appositi termoscanner per la misurazione della temperatura.

Tutti gli spettatori devono indossare la mascherina (per i bambini valgono le norme generali) e sanificare le mani utilizzando gli appositi dispenser. Gli spettatori sprovvisti di mascherina potranno richiederne una all’ingresso.

I posti in sala garantiscono il distanziamento interpersonale nel rispetto delle normative vigenti.

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