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mercoledì 12 aprile 2023

 COMPAGNIA TORINO SPETTACOLI
OMAGGIO A PIERO NUTI
GRANDI PROCESSI DELL'ANTICHITA'

Domenica 30 aprile nel centro storico di Bene Vagienna (CN)
Lunedì 1°maggio alla Cascina Caccia di San Sebastiano Po (TO)
Il maestro di tutti noi, il mitico Piero Nuti, è andato tra le stelle un paio di mesi fa. Fino all’ultimo ha recitato, preparato i giovani e ideato progetti che il gruppo di lavoro Torino Spettacoli sta portando avanti con impegno e desiderio di onorare la sua memoria. Primo fra tutti, è un appassionato medley di prosa, Grandi Processi dell’antichità. 

La nuova produzione vuole omaggiare il grande artista da sempre in prima linea nel proporre un teatro “nutriente per la consapevolezza degli individui e prezioso per l’autoanalisi di un’intera comunità”. Grandi Processi nasce dalla sua idea di “raccontare” 50 anni dedicati a mettere in scena “lo spettacolo della giustizia” ovvero le orazioni giudiziarie del più geniale avvocato di tutti i tempi, Cicerone.

Lo spettacolo è stato presentato in anteprima assoluta nell’incantevole ottocentesco Teatro Alfieri di Castelnuovo Garfagnana e il 18 aprile sarà al Teatro Libero di Palermo.

Il 1° maggio è la data di nascita di Piero Nuti e per questo abbiamo individuato due luoghi a lui cari per festeggiarlo: domenica 30 aprile Palazzo Lucerna di Rorà di Bene Vagienna, piccola e preziosa città d’arte che ospita ogni estate il Festival Ferie di Augusto e lunedì 1°maggio la Cascina Caccia (intitolata al giudice Bruno e a sua moglie Carla) di San Sebastiano Po, bene sequestrato alla ‘ndrangheta, passato dall’illegalità alla rinascita.

Partner di Torino Spettacoli e dei Germana Erba’s Talents sono il Comune di Bene Vagienna e tutti i sostenitori del Festival di teatro Ferie di Augusto e Cascina Caccia con l’Associazione Acmos.

Seguiranno altre tappe, tra le quali il Centro Giovanile ArKa di Chieri e i suggestivi siti archeologici quali l’Anfiteatro di Sutri (VT) e il Museo Archeologico di Maddaloni (CE).

A cura di Gian Mesturino e Elia Tedesco
con Elia Tedesco Stefano Fiorillo Barbara Cinquatti
e il Germana Erba’s Talent Luca Simeone

INFO PRATICHE REPLICHE SPECIALI GRANDI PROCESSI DELL’ANTICHITÀ:

-domenica 30 aprile a Palazzo Lucerna di Rorà, nel centro storico di Bene Vagienna (CN)

inizio spettacolo ore 17.30 con, a seguire, brindisi offerto dal Comune di Bene Vagienna, nello stile conviviale e gioioso che è sempre piaciuto a Piero Nuti!

biglietto € 6 – incasso destinato alle borse di studio dei Germana Erba’s Talents

Parcheggio pubblico gratuito per lasciare la macchina in Viale della Rimembranza 12, a dieci minuti a piedi dal Palazzo. Il 30 aprile è una ottima data per fare tappa a Bene Vagienna. Si tiene infatti, dal mattino e fino al tardo pomeriggio, Augusta Antiquaria, un rinomato Mercato dell'antiquariato con oltre 300 bancarelle di antichità e collezionismo nel centro storico.

-lunedì 1° maggio alla Cascina Caccia, a San Sebastiano Po (TO) ore 11 inizio spettacolo

ore 12 aperitivo offerto per un brindisi in allegria, nello stile conviviale e gioioso che è sempre piaciuto a Piero Nuti!

biglietto € 8 – incasso destinato alle borse di studio dei Germana Erba’s Talents

Navetta gratuita per la Cascina dal parcheggio di piazzale Pieve (a San Sebastiano, in località Pieve, di fronte al camposanto). 2

Per entrambi gli eventi, acquisto biglietti direttamente al sito www.torinospettacoli.it o al numero dedicato 320.9050142.

LA COMPAGNIA TORINO SPETTACOLI,
L’IMPEGNO NEI CLASSICI ANTICHI E I GRANDI PROCESSI NEL DETTAGLIO

La Compagnia Torino Spettacoli è una realtà di primo piano nel panorama nazionale con specializzazione trentennale nei Classici antichi, restituiti allo spettatore di oggi. L’idea di proporre i grandi processi e le grandi orazioni dell’antichità nacque all’inizio degli anni ’50, a Genova, grazie al felice incontro tra il Professor Francesco Della Corte e un gruppo di universitari amanti del teatro, tra cui Vito Molinari e Piero Nuti che li presentarono con enorme successo nelle Università e nei teatri d’Italia. I fatti raccontati in questi processi sono antichissimi ma lo spirito in essi contenuto e le parole con le quali sono comunicati toccano direttamente la sensibilità contemporanea. La struttura drammaturgica curata da Elia Tedesco, al fianco di Piero Nuti sulla scena in questi anni nei lavori ciceroniani, e da Gian Mesturino, offre una carrellata e fa rivivere i passaggi più appassionanti degli adattamenti firmati dal maestro: Processo a un seduttore (Pro Caelio), Processo per corruzione (In Verrem), Il coraggio fa 90! (Pro Milone) e Processo a un cittadino (Pro Archia Poeta).

In Processo a un seduttore Cicerone difende Marco Celio Rufo, suo allievo ed amico, da una serie di pesanti accuse e, insieme alla trattazione più tecnicamente giuridica del fatto, utilizza molto lo strumento comico, con larghissimo uso dell’ironia, insieme al ridicolo nei fatti (exordium per insinuationem, le prosopopee, il racconto dei servi e della pisside) e nei detti (doppi sensi, giochi di parole, richiami e allusioni di versi tragici e comici, gaffes, lapsus imbarazzanti). Dal testo, oltre all’approccio cognitivo con una delle più interessanti orazioni giudiziarie e tutte le implicazioni di natura storica, politica, giuridica e retorica che comporta, emerge un quadro attendibile delle relazioni sociali a Roma durante la metà del I sec. a. C.

Processo per corruzione a poco più di vent’anni dalla morte di Craxi ne richiama la figura, ricordando un sistema politico tramontato agli inizi degli anni ’90 con Mani pulite. La riflessione sulla corruzione guarda al mondo antico, addirittura alla Roma repubblicana. Al processo che vide Verre, governatore della Sicilia qualche millennio fa, corrotto e corruttore, ladro di opere d’arte e il primo a creare editti “ad personam”.

L'avvocato dell'accusa era appunto Marco Tullio Cicerone: le orazioni da lui scritte erano state così efficaci che Verre aveva preferito lasciare Roma prima della fine del processo, perché aveva capito che sarebbe stato sicuramente condannato. Fu nelle Verrine che per la prima volta Cicerone utilizzò la celebre esclamazione: o tempora, o mores!, divenuta proverbiale per rimpiangere le virtù passate e deplorare la corruzione imperversante nella propria epoca.

“Un giorno la paura bussò alla porta. Il coraggio andò ad aprire e non trovò nessuno”: ecco Il coraggio fa 90 ! (Pro Milone) in cui si arriva a dimostrare l’impossibilità del… reale! Nel foro presidiato dalle truppe schierate da Pompeo, Cicerone dovette subire un’inusitata presenza delle armi e le urla intimidatorie dei Clodiani e non potè pronunciare la sua orazione. La sentenza di condanna con cui si chiuse il processo indusse Milone a rifugiarsi in esilio a Marsiglia.

In Processo a un cittadino l’attenzione è rivolta al concetto di cittadinanza, mobile e capace di evolversi in relazione al periodo storico, al territorio, alle civiltà e alle istituzioni: si adatta per rispondere ai fenomeni politici, sociali, culturali ed economici. Variano i contenuti stessi della cittadinanza, in termini di diritti e doveri dei cittadini, e variano i criteri per l’acquisizione della cittadinanza. Dal mondo antico alla cittadinanza globale, le suggestioni sono molte.

Correva l’anno 62 a.C. quando Cicerone assunse la difesa di Archia che era stato attaccato in realtà per interessi politici per colpire indirettamente Licinio Lucullo, uomo di spicco e nemico di Pompeo Magno. Il processo fu intentato in seguito all'approvazione della Lex Papia, con la quale si espellevano gli stranieri da Roma e si cercò di far ricadere Archia all'interno di questa categoria affermando che non era in possesso della cittadinanza. Cicerone, discepolo di Archia, durante la sua arringa presenta come ovvio il diritto di cittadinanza e evidenzia i grandi meriti del poeta, atti a valergli la cittadinanza anche nel caso non la possedesse. Questa orazione sottolinea l’importanza per ogni uomo di crearsi un solido bagaglio culturale e una buona padronanza dell’arte della parola.

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