TEATRO ELFO PUCCINI DI MILANO
"L'IMPORTANZA DI CHIAMARSI ERNESTO"
DI OSCAR WILDE
Dopo le repliche di Atti osceni, il progetto che Ferdinando
Bruni e Francesco Frongia dedicano a Oscar Wilde prosegue con due opere del
grande autore: L’importanza di chiamarsi Ernesto, seconda novità produttiva
della stagione e Il fantasma di Canterville, ripresa della lettura scenica di
Ferdinando Bruni.
«Accostare The Importance of Being Earnest, il testo che era
in scena a Londra all’inizio del doloroso percorso giudiziario che porterà
Wilde alla rovina, ad Atti osceni che questo percorso lo racconta, ci è
sembrato importante per più ragioni: dare conto dell’arte wildiana della
satira, della sua luminosa leggerezza in contrasto con l’ottusa grevità del
linguaggio dei suoi accusatori, rendere tangibile questo divario e in questo
corto circuito evidenziare la portata tragica della sua vertiginosa caduta.
Questa “commedia frivola per gente seria”, col suo titolo che sfida i
traduttori – che ci hanno provato con Ernesto, Franco, Onesto, Probo senza mai
risultare convincenti – è l’esempio più bello di come Wilde, attraverso l’uso
di un’ironia caustica e brillante, sveli la falsa coscienza di una società che
mette il denaro e una rigidissima divisione in classi al centro della propria
morale. Il rovesciamento paradossale del senso è l’espediente più usato dall’autore
che ci appare così, a una prima lettura, come un precursore del teatro
dell’assurdo, mentre in realtà è impegnato a “smontare” con sorridente ferocia
i luoghi comuni su cui si fonda ogni solida società borghese.
“Quel che Dio ha diviso, l’uomo non cerchi di riunire”.
“L’antico e tradizionale rispetto dei vecchi per i giovani è morto e sepolto”.
“Sono convinta che il campo d’azione di un uomo debbano essere le mura
domestiche. Ogni qualvolta un uomo comincia a trascurare i suoi doveri
casalinghi diventa penosamente effeminato”... E via rovesciando frasi fatte a
gambe all’aria e portando scompiglio nell’ordinato repertorio della saggezza
popolare. Un’irriverenza che non è mai fine a se stessa, ma che indossa senza
vergogna la maschera dell’umorismo e della farsa. E se si potrebbe venir
tentati di leggere Earnest come una scrittura in codice che strizza l’occhio
all’ambiente omosessuale dell’epoca e ai suoi sottintesi e sottotesti, molto
presto ci si rende conto che, ben più genialmente, Wilde inventa un linguaggio
inedito che pone le basi dell’umorismo queer, un umorismo che, attraverso
l’epoca d’oro della commedia hollywoodiana, è arrivato fino a noi, anche
attraverso popolari serie televisive, senza perdere in freschezza e causticità
.
Restituire questa allegra cattiveria richiede secondo noi
una mano registica leggera e complice. Il palcoscenico diventa così un foglio
bianco su cui far risaltare i “colori” dei personaggi in un gioco che prende in
prestito ai cartoon e all’immaginario pop la capacità di sintesi e di
leggerezza e lascia campo libero ai funambolismi verbali, alle vertigini di una
logica ribaltata che a volte sembra
ispirarsi al mondo alla rovescia del nostro amato Lewis Carroll».
Nello spettacolo di Bruni e Frongia Ida Marinelli veste i
panni di Lady Bracknell, Giuseppe Lanino quelli di John Worthing e Riccardo
Buffonini quelli di Algernon Moncrieff; Elena Russo è Gwendolen e Camilla
Violante Scheller la giovanissima Cecily, Luca Toracca veste la tonaca del
reverendo Chasuble, Cinzia Spanò è la governante Miss Prism e Nicola
Stravalaci il maggiordomo e il cameriere.
Dal 21 novembre al 3 dicembre, sala Bausch
Ferdinando Bruni legge Il fantasma di Canterville
Completa il progetto Wilde la lettura scenica di Ferdinando
Bruni del Fantasma di Canterville, che nelle due passate stagioni ha già
deliziato il pubblico.
E il domenica 3 dicembre in sala Shakespeare il WILD(E) DAY,
nel quale i tre spettacoli saranno proposti in un unico percorso, dalle
15:30 a mezzanotte (nell’intervallo tra
le 19:00 e le 20.30 è possibile cenare al BistrotOlinda; si consiglia la
prenotazione)
regia, scene e costumi Ferdinando Bruni e Francesco Frongia
luci Nando Frigerio
suono Giuseppe Marzoli
produzione Teatro dell’Elfo
con
Ida Marinelli Lady Bracknell
Elena Russo Arman Gwendolen Fairfax
Giuseppe Lanino John Worthing
Riccardo Buffonini Algernon Moncrieff
Luca Toracca Reverendo canonico Chasuble
Cinzia Spanò Miss Prism
Camilla Violante Scheller Cecily Cardew
Nicola Stravalaci Merriman / Lane
L’IMPORTANZA DI CHIAMARSI ERNESTO: dal 17 novembre al 10
dicembre, sala Shakespeare – Martedì / sabato ore 20.30, domenica ore 16.00
(domenica 3 dicembre, ore 15.30).
IL FANTASMA DI CANTERVILLE: dal 21 novembre al 3 dicembre,
sala Bausch - Martedì / sabato ore 19.30, domenica 26 novembre ore 15.30,
domenica 3 dicembre ore 18.00.
WILD(E) DAY - domenica 3 dicembre: ore 15.30 L’IMPORTANZA DI
CHIAMARSI ERNESTO; ore 18 IL FANTASMA DI CANTERVILLE; ore 20.30 ATTI OSCENI.
Posto unico per tre spettacoli € 40,50, posto unico per due
spettacoli € 33,00
Teatro Elfo Puccini, corso Buenos Aires 33, Milano - Info e
prenotazione: tel. 02.0066.0606 – biglietteria@elfo.org - Prezzi: Intero €
32.50, Ridotto € 17, Martedì € 21,50 www.elfo.org
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