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mercoledì 8 marzo 2023

LA GIOVANE CANTANTE GLORIA SCIPIONE
TRA LE VOCI PIU' BELLE ABRUZZESI
PUBBLICA UNA VERSIONE INEDITA DI O'SARRACINO

Dopo aver interpretato i grandi classici della tradizione folkloristica del nostro Paese, la giovane cantante teramana GLORIA SCIPIONE rende omaggio alla canzone partenopea e ad un grande capolavoro di Renato Carosone: venerdì 10 marzo esce un’inedita versione di ‘O Sarracino, distribuita da Halidon, che sarà disponibile dal su tutte le piattaforme digitali e su Youtube.

La cantante abruzzese nel 2022 ha avviato un progetto artistico ambizioso e articolato, che si concentra sulla riscoperta dei più bei canti popolari, quelli che hanno segnato la storia della musica italiana, interpretando i brani celebri della nostra tradizione culturale con l’augurio che possano arrivare anche alle nuove generazioni.

Dopo aver pubblicato Vola Vola Vola e Salterello, Gloria si approccia al canto napoletano scegliendo una canzone emblematica, iconica, che rappresenta Napoli nel mondo.

“Il percorso artistico che ho intrapreso e condiviso con il Maestro Paolo Di Sabatino, dedicato alla canzone popolare, mi porta volutamente ad omaggiare la grande canzone partenopea con un brano che ha fatto la storia dell’arte canora nel mondo: ‘O Sarracino – spiega Gloria Scipione, da sempre affascinata dalla canzone napoletana - Il Maestro Di Sabatino con un arrangiamento particolarmente elegante con toni jazz, l’ha rivisitata rendendola moderna, senza stravolgere la sua autenticità”.

“Napoli è stata per tanti abruzzesi la porta verso il mondo, poiché dal suo porto tantissimi abruzzesi e compaesani sono partiti verso destinazioni lontane, dove con enormi sacrifici, hanno trovato fama e fortuna”: queste le parole di riconoscenza dell’artista nei confronti della città partenopea e di uno dei popoli più accoglienti.

La cantante, da sempre appassionata allo studio della canzone napoletana, classica e contemporanea, ha scelto di interpretare il brano, tra i capolavori di Carosone, per la sua importanza intrinseca, che si rende manifesta anche attraverso due narrazioni: quella che riguarda l’immigrazione - nello specifico quella araba-musulmana che centinaia di anni fa avvenne nel sud Italia, specie a Napoli - ma la sottile satira tutta napoletana.

Hanno lavorato alla produzione del brano: Paolo Di Sabatino (pianoforte, rhodes), Danilo Di Paolonicola (fisarmonica), Daniele Mencarelli (basso elettrico), Glauco Di Sabatino (batteria), Francesco Savoretti (percussioni) e Giorgia Zaccagni (cori); la musica, il testo e l’arrangiamento sono a cura di Paolo Di Sabatino.

GLORIA SCIPIONE

Gloria inizia a muovere i primi passi nel mondo della musica a 13 anni, frequentando la scuola Start di Castelnuovo Vomano (TE) seguita dall’insegnante Alessia Martegiani. Nel 2006 viene ammessa al Conservatorio “Gaetano Braga” (TE) con il soprano Leonia Vetuschi. Nel 2009 inizia gli studi da privatista con il tenore Piero Mazzocchetti e successivamente presso la sua accademia a Montesilvano (PE). Due anni dopo decide di trasferirsi a Piacenza per continuare gli studi con il soprano Jolanta Stanelyte, prendendo inoltre parte alla rivisitazione del musical Notre Dame de Paris, nel ruolo della protagonista Esmeralda, esibendosi a Piacenza e provincia, ma anche in Abruzzo. Partecipa a numerose masterclass in Italia, fra cui al Festival Musicale Savinese ad Arezzo, a Sellano, a Sulmona, a Piacenza. Nel corso degli anni prende parte a vari concerti in Abruzzo e nel 2014, dopo l’ammissione al Conservatorio “Giuseppe Nicolini” di Piacenza, persegue una preparazione pre-accademica. Nel 2016 frequenta il trennio al Conservatorio “Claudio Monteverdi” di Cremona con il maestro Mario Luperi e qui prende parte al dittico “Il ballo delle Ingrate”, andato in scena a Palazzo Affaitati di Cremona, al Palazzo Ducale di Mantova e all’Accademia di Belle Arti di Venezia. Dopo la parentesi piacentina, Gloria decide di tornare nella sua Abruzzo e qui si riavvicina al pop.

A tal proposito, Gloria ricorda: “Sono molto legata all’Abruzzo. Ho vissuto otto anni a Piacenza e per quanto mi piacesse e mi fossi ambientata, ad un certo punto è stato come se mi mancasse l’aria, il legame verso la famiglia e gli amici di una vita. Il paesello, Cermignano, seppur oramai quasi vuoto, oltre alla bellezza di un tempo che fu non ha molti sbocchi da offrire se non la quiete ed i ricordi più cari. Ma da quando sono tornata sento di aver ripreso in mano la mia vita in qualche modo. Paradossale come il posto che avevo lasciato in cerca di una vita migliore, in realtà mi stia dando diverse opportunità che non pensavo di poter perseguire stando qui. L’Abruzzo per me è casa, affetto, visceralità, tradizione, austerità, fierezza, vita passata che in ogni cosa riesce ad intersecarsi al moderno che avanza”.


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