"NEW MAGIC PEOPLE SHOW"
DALL'OPERA DI GIUSEPPE MONTESANO
TEATRO STUDIO MELATO DI MILANO
In “Magic People Show” (2007), su
un ritmo vertiginoso da commedia nera Giuseppe Montesano chiamava in
scena il suddito televisivo, il consumatore globale, l’uomo medio
assoluto, lo schiavo della pubblicità, e poi i risanatori
dell’economia nazionale, i venditori di spiagge, i venditori di
aria da respirare, i venditori e i compratori di anime. Oggi una
nuova versione di quel comico, feroce e colorito avanspettacolo pop,
in un crescendo che mescola l’opera buffa e il dramma, fatto di
ridicoli mostri drogati dal sogno del denaro, di prigionieri illusi
di essere liberi, di gaudenti che hanno seppellito la passione e
l’amore: un nuovo capitolo del tragicomico romanzo teatrale
dell’Italia malata di questi ultimi anni.
Quello che volevamo era restituire il
senso di nevrotico sovraffollamento del condominio globale, il
pullulare comico di personaggi messi a cuocere in una stessa pentola
a pressione demenziale, le vite non più protette dall’intimità
dell’at home ma sempre sotto l’occhio di tutti, e con un ritmo
che voleva sposare i Simpson e Aristofane, Eduardo e Woody Allen, i
Soprano e la Commedia dell’Arte, Quevedo e l’Avanspettacolo, Totò
e Godot: come farlo con soli quattro attori? E qui la loro idea
straordinaria fu di recitare su un tavolino da salotto, gomito a
gomito come sardine in una scatola men SHOW"tale, ricreando la sensazione
della mancanza di spazio interiore del condominio coatto. E poi,
attinta alle radici stesse del teatro popolare napoletano e ai
Maestri della Farsa, la trovata del travestimento: solo quattro
attori si trasformavano e si moltiplicavano, con pochissimi trucchi,
in maschi e femmine e bambini, in una folla di personaggi, in una
sorta di avanspettacolo postmoderno.
Era nato Magic People Show. Si
può ridere su cose drammatiche? Si può fare ironia su ciò che ci
sta strangolando? Magic people Show parla di come stiamo diventando
servi del mediatico e del denaro, ma si rifiuta di usare le categorie
della politica; parla di come la politica abbia invaso le anime, ma
non la nomina mai; parla di come la cara e amata vita quotidiana, sia
modificata e deformata dallo strapotere dell’Economia, ma senza
scrivere trattati asserviti alle ideologie vecchie e nuove. Non si
possono più usare innocentemente le parole che i nemici dell’umano
hanno deformato nella menzogna, e se si vuole restare vivi bisogna
provare a smascherare quelle menzogne: ma come? Non resta che dare la
parola a loro, ai mutanti di quella che è già da tempo la ex
società del benessere: facendo confessare a loro stessi la propria
vergogna e assurdità, la mancanza d’amore, la banalità nel male.
Allora bisogna far salire in scena Lallo e Gegè, la signora madre
Torza e la signorina figlia Torza, l’osceno avvocato Morfo e
l’ultimo resistente, il dottor G.: e bisogna lasciarli liberi di
sproloquiare, lasciare che i mostriciattoli si esprimano in tutta la
loro ridicola e ripugnante miseria, per vedere ciò che troppo spesso
è nascosto dall’abitudine e dal così fanno tutti quindi è
normale fare così. Non è vero: diventare disumani e cretini e servi
e morti in vita non è normale, e non tutti lo fanno: e quindi è
normale essere umani, e miti, e gentili, e liberi, e poetici, e
vivi.”
Giuseppe Montesano
Piccolo Teatro Studio Melato (Via
Rivoli, 6 – M2 Lanza), dal 12 al 17 dicembre 2017
New Magic People Show
dall’opera di Giuseppe Montesano
messo in scena da Enrico Ianniello,
Tony Laudadio, Andrea Renzi, Luciano Saltarelli
elementi scenici Underworld
costumi Ortensia De Francesco
suono Daghi Rondanini
con Enrico Ianniello, Tony Laudadio,
Andrea Renzi, Luciano Saltarelli
direzione tecnica Lello Becchimanzi
produzione Teatri Uniti
Orari: martedì, giovedì e sabato ore
19.30; mercoledì e venerdì ore 20.30; domenica ore 16.
Durata: 60 minuti
Prezzi: platea 33 euro, balconata 26
euro
Informazioni e prenotazioni 0242411889
- www.piccoloteatro.org
News, trailer, interviste ai
protagonisti su www.piccoloteatro.tv
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