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lunedì 27 dicembre 2021

Il 31 DICEMBRE 2021 GRAN GALA DI CAPODANNO
CON LO SPETTACOLO
"OBLIVION RHAPSODY"
AL TEATRO DUSE DI BOLOGNA

In scena anche il 30 dicembre, l’1 e il 2 gennaio 2022.
Saranno gli Oblivion, con il nuovo spettacolo ‘Oblivion Rhapsody’, i mattatori del Gran Gala di Capodanno del 31 dicembre (ore 21.45) al Teatro Duse di Bologna.

Lo show, in scena anche il 30 dicembre, il primo gennaio (ore 21) e il 2 gennaio 2022 (ore 16) celebra i primi dieci anni di tournée della compagnia nata a Bologna e rappresenta la summa dell’universo Oblivion, come non si è mai visto né sentito prima d’ora.
San Silvestro al Duse trascorrerà nel segno dell’ironia e della leggerezza, in piena sicurezza. Al termine della serata, ogni spettatore riceverà un omaggio ben augurale per un sereno anno nuovo, firmato dalla pasticceria Levante di Bologna.

Sul palco gli Oblivion presentano un’inedita e sorprendente versione acustica della loro opera omnia. Uno spettacolo senza paracadute per arrivare all’apice del divertimento grazie a cinque voci, cascate di parole, suoni e note scomposti e ricomposti, per prendere nuova vita. Per la prima volta, gli Oblivion sono in scena ‘nudi e crudi’ per distruggere e reinventare le loro hit, dopo aver sconvolto senza pietà quelle degli altri. ‘Oblivion Rhapsody’ riunisce le performance più amate e imitate della compagnia composta da Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda, Fabio Vagnarelli, diretti dal regista Giorgio Gallione.

Lo show parte dalle famose parodie dei classici della letteratura, come quella del video YouTube ‘I Promessi sposi in 10 minuti’ che nel 2009 rese il gruppo celebre in tutta Italia, passando per la dissacrante satira musicale. Grazie al loro indiscusso talento, gli Oblivion giocano con la musica e il teatro; masticando le note, spaziando tra genio e follia, giocoleria e cabaret, in un viaggio irresistibile e demenziale che ripercorre dieci anni di raffinata parodia e folli sperimentazioni.

“Gioco, paradosso, ironia, sorriso: questo è il comico che vedo negli Oblivion. Il tutto sorretto e condito da un talento continuamente messo in discussione e da una professionalità feroce. Rivolta soprattutto ‘contro’ sé stessi. Tutto è libero e volatile nel loro teatro, ma nulla è affidato al caso” spiega Giorgio Gallione nelle sue note di regia. “C’è costantemente una architettura ferrea che sostiene i loro castelli di carta - aggiunge - così, sempre, quello che può sembrare solo uno scherzo diventa nella realtà della scena, non tanto un ingrediente digestivo o ciecamente spensierato, ma un linguaggio polifonico, meticcio, contaminato. Prezioso come una filigrana lucente ma usato come strumento del pensiero divergente, del mondo alla rovescia. Una costruzione variegata e complessa di parole e musica che gode della gioia della lingua e del pensiero, ma che si trasforma presto in sberleffo liberatorio, sovversione del senso comune, ludica e ragionata aggressione alla noia. Riguardandoli ripenso sempre ai “valori” che Calvino suggerisce come fondamentali nelle sue ‘Lezioni Americane’: leggerezza, rapidità, esattezza, molteplicità, visibilità. E tanto serio divertimento. Perché senza gioia le parole, e le musiche, hanno i piedi di piombo”.

Un’occasione unica, dunque, per godersi tutto il meglio, e il peggio, del fenomeno Oblivion in uno spettacolo allucinato e visionario che collega mondi mai avvicinati prima d’ora.

“Stavolta facciamo tutto solo con una chitarra. E un cajon. E tre cembali. E due shaker. Prendi un campanaccio già che ci sei. Io da piccola suonavo il flauto traverso. Io durante il lockdown ho studiato ukulele. Ti ricordi quel sax di plastica che abbiamo comprato a Venice Beach?”. Così Lorenzo Scuda svela, con la consueta ironia, il dietro le quinte dello spettacolo. “È un attimo che la cosa ti sfugge di mano e finisce che metti su un’orchestra low cost” aggiunge, sottolineando che “Oblivion Rhapsody è l’apoteosi della degenerazione musicale. La nostra storia musicale sbattuta, percossa e ridotta all’essenza. Senza trucco. Alla vecchia. Rock and roll. Acustico. Parecchio Acustico, data l’età”.

Il Gran Gala di Capodanno e le repliche al Teatro Duse saranno, insomma, una festa di anniversario memorabile, un'indigestione senza limiti e senza senso, perfetta per scacciare via tutti i cattivi pensieri e salutare il 2022 con una risata liberatoria.

AGIDI
OBLIVION RHAPSODY
di e con gli OBLIVION: GRAZIANA BORCIANI, DAVIDE CALABRESE, FRANCESCA FOLLONI, LORENZO SCUDA, FABIO VAGNARELLI
Scene LORENZA GIOBERTI
Costumi ELISABETTA MENZIANI
Luci ALDO MANTOVANI
Regia GIORGIO GALLIONE

BIGLIETTI: 31 DICEMBRE 2021 GRAN GALA DI CAPODANNO

prima platea 65 euro
seconda platea 59 euro
prima galleria e palchi 53 euro
prima galleria e palchi con visibilità ridotta 47 euro
seconda galleria 47 euro

BIGLIETTI: 30 DICEMBRE 2021, 1 E 2 GENNAIO 2022

Intero Ridotto Mini
Platea 33 euro 30 euro 28 euro
prima galleria e palchi 29 euro 26 euro 24,50 euro
prima galleria con visibilità ridotta 25 euro 22,50 euro 21 euro
seconda galleria 25 euro 22,50 euro 21 euro

BIGLIETTERIA

Teatro Duse - Via Cartoleria, 42 Bologna - Tel. 051 231836 - biglietteria@teatroduse.it
Dal martedì al sabato, dalle ore 15 alle 19 e da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.
Aperture straordinarie: lunedì 20 e 27 dicembre, dalle ore 15 alle 19.
On line: teatroduse.it | Vivaticket

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