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giovedì 1 aprile 2021

LA CAMPANA DI SANT’AMBROGIO
21 INSTALLAZIONI ARTISTICHE 
DI PATRIZIO TRAVAGLI
IN 21 SITI DI MILANO
PROGETTO DI STEFANIA MORICI

DOMENICA 4 APRILE 2021
Guardare avanti. Che in questo secondo anno di pandemia potrebbe sembrare un’immagine svuotata di ogni significato. Eppure mai come in questo 2021 si sente il bisogno di stringersi l’un l’altro e proiettarsi insieme verso un futuro magari non radioso, ma di certo meno invalidante.

Due anni fa a Palermo era nata la Campana di Santa Rosalia che si ispirava al famoso gioco di strada per ragazzini: ma i tempi sono cambiati e il progetto, trasportato a Milano, diventa un grande affresco urbano di comunicazione positiva. Che vivrà poco, lo spazio di un respiro e di un sorriso, quelli che si desidera ardentemente recuperare.

“La bellezza è utile, non è un’idea romantica, la pensano così solo gli sciocchi. La bellezza aiuta a rendere la gente migliore e a cambiare il mondo. Sono orgoglioso che siamo in tanti a dirlo assieme in quest’occasione, con questo nuovo progetto dedicato a Sant’Ambrogio e alla Pasqua: la bellezza vera può salvare tutti noi, milanesi e non, uno alla volta ma ci può salvare”. Renzo Piano Nella città operosa e frenetica, ferita e malata, il prossimo 4 aprile - domenica di Pasqua ma anche l’anniversario della morte del patrono, nel 397 d.C. - la Campana di Sant’Ambrogio, un progetto di arte urbana curato da Stefania Morici, diventa il veicolo di un messaggio forte di speranza, attraverso l’arte, la bellezza, la spiritualità. Ventuno installazioni artistiche, create da Patrizio Travagli, in altrettanti e differenti spazi quotidiani di Milano, cucite dal filo rosso della narrazione di Vittorio Sgarbi. Per collegare idealmente e provocatoriamente i quattro angoli della città, le piazze centrali e le vie secondarie, piazza Duomo e il quadrilatero della Moda, i quartieri periferici e gli angoli intellettuali. Ed è proprio il critico d’arte a sottolineare che “L’euforia di chi non vuole fermarsi, e continua a vivere, in un mondo che si è trasformato in un cimitero, è il solo conforto di questi giorni tristi. Non chiedere mai per chi suona la campana, scrisse il poeta John Donne, essa suona per te”.

“Sant’Ambrogio è un simbolo della nostra città, il patrono che ci richiama all’impegno, a rimboccarci le maniche e lavorare con determinazione per raggiungere i propri obiettivi - commenta la Vicesindaco Anna Scavuzzo -. Siamo incuriositi e aspettiamo di vedere realizzate queste opere che associano l’immagine del Santo a un gioco antico come la campana. Il risultato finale colorerà 21 piazze milanesi nel giorno di Pasqua e sarà per tutti un segnale di speranza per guardare con un sorriso a un futuro più sereno e gioioso”, commenta la Vicesindaco del Comune di Milano Anna Scavuzzo.

“In questo periodo difficile - dichiara Stefano Rossetti, Vice Direttore Generale Vicario di BPER 
Banca - sentiamo tutti l’esigenza di vivere in spazi aperti, di condividere momenti di socialità, di ridare spazio all’arte. Nella speranza che ciò avvenga presto siamo felici di sostenere un progetto innovativo e importante, che consente agli artisti di portare le loro opere nelle strade e nelle piazze milanesi, in attesa che tornino alla loro piena vitalità. Siamo convinti infatti che essere vicini ai territori significhi anche sostenere la cultura come risorsa fondamentale per lo sviluppo e il benessere delle comunità”.

L’idea è semplice e comune: il famoso gioco da cortile viene riletto da Stefania Morici e Patrizio Travagli con il coinvolgimento di diversi artisti, ognuno secondo le proprie
caratteristiche e ispirazioni. Sant’Ambrogio è il nume tutelare del gioco che, nelle diverse letture, diventa pop, urbano, rock, writer, classico, cubista; si traveste da Dario Fo, sciorina
bellezza, si perde tra i pixel, cuce le pezze come Arlecchino, guadagna gli Ambrogini della
cultura. Guarda al passato – cinque opere reggono il confronto con l’iconografia classica del
santo operoso, patrono di Milano e delle api –, si immerge nel presente. A far da catalizzatore,
in piazza Duomo, l’affresco urbano di Alberto Wolfango Amedeo D’Asaro (aka Paletta)
una sorta di pala iconografica che racchiude in un’unica immagine trionfale, raccolti attorno
sant’Ambrogio, nomi del passato e del presente che comunque hanno lasciato o lasciano
traccia nell’arte, nello spettacolo, nella cronaca, nella politica. Si riconoscono, tra 86 visi,
Luca Parmitano, Gino Strada, Liliana Segre, Renzo Piano, Giorgio Armani, Greta Thumberg,
Adriano Celentano, Fiorello, Patrick Zaki, che affiancano – in un’affettuosa mescolanza –
Papa Wojtyla, Leonardo Da Vinci, Giorgio Strehler, Elio Fiorucci, Gigi Proietti, Giulio Regeni,
Claudio Abbado, Picasso, Albert Einstein, Alberto Sordi, Carlo Tognoli.

A differenza di Palermo, dove le installazioni artistiche hanno “vissuto” tre mesi, a Milano
serviranno solo da pretesto per realizzare un video documentario, che racconterà dall’alto,
attraverso la regia di Sergi Planas, la bellezza, la forza, il carattere della città che sta affrontando uno dei periodi più difficili della sua storia, ma che è in grado di reagire e di lanciare messaggi di energia, speranza e fiducia nel futuro. Quasi un flash mob complesso, un progetto di storytelling metropolitano, fuori da musei e collezioni.

Il progetto della Campana di Sant’Ambrogio è firmato da Stefania Morici che ha ideato e
sviluppato il concept con Patrizio Travagli; è prodotto e organizzato da Arteventi in
partnership con Show Bees, con il patrocinio del Comune di Milano, del Pontificio Consiglio
della Cultura e della Rai. L’iniziativa nasce grazie al sostegno del main sponsor Bper Banca e
della collaborazione speciale di TeaRose; hanno partecipato alla realizzazione FDR Architetti
di Danilo Reale ed Elenk’Art. Media Partners: Rai TGR e MiTomorrow. Partner tecnici:
Italmondo e Pubblimil. Partner per l’accoglienza: Starhotels E.c.ho e Piazzetta Bossi.

L’iniziativa gode del supporto di Combi Line International e Elenka. Hanno collaborato Giulia
Pellegrino e Manuela Tortorici.

“Milano ha bisogno di questo messaggio di forza – spiega Stefania Morici che con la sua
Arteventi ha fatto nascere diversi progetti legati alle città rilette attraverso la loro anima contemporanea - proprio in questi giorni di chiusura e restrizioni. È una città che ha sempre costruito: fiducia, imperativi, voglia di fare. E adesso che appare profondamente ferita, ha bisogno di “rivestire” il mondo di bellezza, di nuove visioni e valori positivi, partendo proprio dalle sue tradizioni e dalla sua identità”.

Le campane sono firmate da Patrizio Travagli che ha ideato l’intelaiatura formale che ospita
le opere di (in ordine alfabetico) Stefano Bressani, Sergio Caminita, Anna Cottone, Angelo
Cruciani, Alberto Wolfango Amedeo D’Asaro, Marco Di Somma, Mariano Franzetti,
Fabrizio Musa, Neve, Svetlana Nike Nikolic, Pepemaniak, Sonja Quarone, Sabrina
Ravanelli, Igor Scalisi Palminteri, Vincenzo Sorrentino e YuX.

LA CAMPANA DI SANT’AMBROGIO
La campana è uno dei più antichi e diffusi giochi da cortile che si conoscano; affonda
le sue radici in un tempo lontano in cui ci si doveva divertire con poco, insieme. Ma c’è
chi legge il gioco come metafora e collegamento tra il mondo terreno e quello spirituale:
l’anima, ovvero il sasso, partendo dalla terra, arriverà, per stadi intermedi, al Paradiso.
Come spiega Patrizio Travagli, “ogni installazione (tra 7 e 20 metri di lunghezza) è pensata
come un percorso a caselle, ognuna riempita da parole e attributi riferiti al patrono, un
viaggio vero e proprio, condivisibile, per partecipare metaforicamente alla vita del santo,
all’interno di un circuito aureo”. In ogni casella l’attributo riferito a sant’Ambrogio è dato
direttamente dai milanesi ai quali è stato chiesto di definirlo attraverso il loro filtro/pensiero.
È lo stesso Travagli lo “scheletro” formale che ospita le installazioni, ed e’ sempre lui a
lasciarsi ispirare dagli artisti del passato per cinque delle opere: dentro il Cortile delle
armi di Castello Sforzesco, la campana richiama la “Sacra Famiglia con Sant’Ambrogio e un
offerente”, dipinto cinquecentesco di Paris Bordon conservato alla Pinacoteca di Brera;
in piazza Duca d’Aosta troverà casa il “Sant’Ambrogio e il miracolo delle api” del “Luchino”
Landriani; in via Luca Beltrami, il “Sant’Ambrogio a cavallo” di Giovanni Ambrogio
Figino. Al Gonfalone di Milano di Arcimboldi e Meda, è ispirata l’installazione di piazza
del Carmine, mentre in via Dante troverà spazio il “Sant’Ambrogio” di Scuola Lombarda
del Nuvolone.

LE CAMPANE DEI 16 ARTISTI
Ed eccoci ai sedici artisti che, da Nord a Sud, sono stati invitati a personalizzare una loro “campana” per Milano, ognuno secondo il proprio stile, la cura, l’ispirazione del momento.
Per tutti, un unico manifesto: l’affresco urbano di Alberto Wolfango Amedeo D’Asaro (aka Paletta) in piazza Duomo, una sorta di pala iconografica – il riferimento è all’opera di Alvise Vivarini (1503) nella Cappella dei Milanesi in Santa Maria Gloriosa dei Frari a Venezia - che racchiude in un’unica immagine trionfale, raccolti attorno sant’Ambrogio, nomi del passato e del presente, dell’arte, dello spettacolo, della cronaca, della politica. Uniti dal massimo comun divisore della “traccia” lasciata, della capacità di lasciare un segno, di credere nelle cose e superare anche le difficoltà. Un simbolo di rinascita attraverso le
capacità individuali. “Un invito ad uscire dal buio e dalla paura e ad avere coraggio
- spiega la curatrice Stefania Morici - perchè la rinascita dipenderà da come ci comporteremo
e agiremo. Quando si fa bene si “rimane” sempre e si diventa esempio e guida”.

“Mi mancano la casualità e l’imprevedibilità delle giornate non programmate e gli incontri
con persone sconosciute. - racconta D’Asaro - Per questo rappresento un caos felice
di personalità popolari, distanti per epoche e professioni: una vera festa colorata, casuale,
imprevista di personaggi. Tutti riconoscibili e allo stesso livello, anche Sant’Ambrogio
che, pur occupando la posizione centrale, non sovrasta le altre figure ma è parte di loro”.

Stefano Bressani • Via Brera 
“Il sarto dell’arte”, come spesso viene definito, realizza una delle sue “sculture vestite”, un’opera come sempre confezionata di stoffe. Tutto ruota attorno all’elemento “chiodo”, bilanciamento dell’equilibrio. La pala d’altare è la visione contemporanea di un gioco, punta come una freccia verso le stelle, in un cielo infinito che fa da cappello al suo mondo.

Sergio Caminita • Arco della Pace
Un Sant’Ambrogio pop, colorato, sfavillante, dalle tonalità fluo e felice come una Pasqua:
Sergio Caminita ha scelto come sempre colori vivaci, giocosi, allegri per esprimere
l’energia e la forza della vita, la vittoria sul dolore. Le sue api rappresentano la gioia e la
festosità e ricordano l’importanza di prendersi cura l’uno dell’altro.

Anna Cottone • Largo La Foppa
Sant’Ambrogio è un santo sapiente e come tutti i veri uomini sapienti è anche umile. La
sua figura e le sue straordinarie opere incutono rispetto. Il leggero acquarello di Anna
Cottone, lo trova studioso, circondato da libri, api e gabbiani, simbolo di operosità e
libertà. “Voi pensate che i tempi sono cattivi, i tempi sono pesanti, i tempi sono difficili.
Vivete bene e muterete i tempi”.

Angelo Cruciani • Piazza Castello
Se Sant’Ambrogio vivesse oggi, molto probabilmente sarebbe un influencer con milioni
di followers. Era un grande comunicatore: infinita la dolcezza delle sue omelie e il suo
messaggio sempre attento. Nell’epoca della comunicazione, la modernità di Sant’Ambrogio
è perfettamente allineata: per questo il sant’Ambrogio di Cruciani è fatto di lettere, mail
e tanti pixel.

Marco Di Somma • Piazza San Carlo
Da sceneggiatore e disegnatore, Marco Di Somma usa lo strumento che gli è proprio: il
suo sant’Ambrogio è un eroe da fumetto che ripercorre avvenimenti e leggende della sua
vita. Una tavola realizzata prima a matita su cartoncino bianco, successivamente
inchiostrata e colorata digitalmente.

Mariano Franzetti • Piazza XXIV maggio

Tra tradizione e modernità espressiva, Mariano Franzetti interpreta l’arte figurativa in chiave moderna, ricalcando alcuni stilemi linguistici, tra i quali l’appiattimento dell’immagine in direzione bidimensionale tanto amata da Picasso a cui l’artista si ispira. Il suo sant’Ambrogio unisce elementi simbolici e spirituali che sembrano in bilico tra realismo e sacralità.


Fabrizio Musa • Piazza Scala
Un sant’Ambrogio legato alle sue api operose, ma che diventa simbolo della resistenza,
soprattutto del mondo della musica e dell’arte. Ecco quindi un’opera popolata da membri
delle categorie dello spettacolo - Roberto Bolle, Fabrizio De Andrè, Lella Costa, Chiara
Ferragni e Fedez, Elio, Mina - scelti tra quelli che hanno ottenuto l’Ambrogino d’Oro,
legandoli alla città di Milano.

Neve • Largo Greppi
Neve – tra gli esponenti più importanti del Neomuralismo in Italia – ha riprodotto un suo
precedente murale su sant’Ambrogio, il primo in assoluto mai realizzato. All’artista piaceva
l’idea che l’opera camminasse da una parte all’altra della città, da un luogo di culto (le Colonne
di San Lorenzo accanto alla basilica) ad un luogo della cultura (di fronte al Piccolo Teatro).

Svetlana Nike Nikolic • San Babila
Svetlana Nike Nikolic sceglie una scala ascendente/discendente composta da parole chiave
– Profondità, Salvezza, Giustizia, Interiorità, Chiarezza, Guida - per interpretare il
santo. Che si trova immerso in una sorta di vertigine a scacchi, dalla quale sembra
emergere. Esponente di un “nuovo Umanesimo”, l’artista è nota per aver realizzato oggetti
di culto per Porsche e Bayer.

Pepemaniak • Piazza Cordusio
L’artista si è rifatto ai famosi santini in cui sant’Ambrogio è rappresentato sia con le api
– simbolo di buon lavoro, buona organizzazione, combattività – che con il bastone
pastorale, per radunare il gregge, gli smarriti, condurre i deboli, spronare i pigri.
Pepemaniak ha fatto suoi i simboli e li ha usati per la sua opera.

Sonja Quarone • Piazzetta Reale
Da anni i lavori di Sonia Quarone si concentrano sul tempo, transitorio e impermanente, sulla
fluidità della trasformazione, sul continuo mutarsi della natura. Opera a tecnica mista
(elaborazione grafica, stampa diretta su alluminio e resina) vede Sant’Ambrogio vicino a quell’ape che lo scelse quando ancora era neonato ed è diventata messaggio di operosità e pace.
Sabrina Ravanelli • Corso Porta Ticinese Il volto di sant’Ambrogio diventa per Sabrina Ravanelli una rappresentazione pop per renderlo ancora più vicino a noi in questo periodo storico difficile. Un omaggio ai milanesi rappresentati dalle api di cui il santo è protettore.

Igor Scalisi Palminteri • Piazza XXV Aprile
L’urban artist palermitano, già autore di un primo monumentale sant’Ambrogio, ha
deciso stavolta di rappresentarlo con le fattezze di Dario Fo. Esiste una sacralità nel teatro,
dove si officia una vera e propria liturgia: Scalisi Palminteri ha immaginato due altari, da
un parte si celebra la devozione a Cristo, e dall’altra si muove un vescovo del teatro. Le
due figure coincidono nel rispetto nei confronti dell’uomo.

Vincenzo Sorrentino - Galleria Vittorio Emanuele
Un pastello per esprimere la levità della predicazione di sant’Ambrogio. Allo stesso modo
in cui le api evitarono di procurargli danno durante il sonno perché trovarono
completamente limpida la sua anima, così in quest’opera lo sguardo del santo è
trasparente e coinvolgente, capace di trasmettere la profondità del suo pensiero.

YuX - Darsena
L’opera di YuX rappresenta il simbolo e la storia del santo patrono, intento a decorare
il muro di una fantomatica Scala. Eccolo quindi, novello writer, destreggiarsi tra
bombolette spray per abbellire un muro con il suo I Love Milano. Accanto, un iconico
diavolo sconfitto dal santo, che finisce per strada a suonare per sopravvivere. Tecnica
mista, con acrilico, pastelli a cera e brandelli di manifesti su tela pittorica.

CURIOSITA' SU SANT’AMBROGIO E LE API
Sant’Ambrogio, essendo patrono delle api, rappresenta al meglio l’operosità, non solo
quella risaputa dei milanesi, ma di tutti coloro che si impegnano nel lavoro, con combattività,
determinazione e spirito di sacrificio. Si racconta che mentre Ambrogio infante dormiva nella culla, uno sciame di api si posò improvvisamente sulla sua bocca. Ma, anziché
pungerlo, gli lasciò in bocca delle gocce di miele. Alcuni credevano che questo indicasse
la futura eloquenza della sua predicazione. Ambrogio divenne poi noto come il “Dottore
dalla lingua di miele” per il suo dono divino di predicare, ed è stato considerato il santo
patrono di tutto ciò che è collegato alle api, simbolo presente in molte delle campane. “Il
racconto delle api aveva già ispirato infinite interpretazioni allegoriche per tutta la classicità”,
sottolinea Claudio Salsi, Sovrintendente del Castello Sforzesco. Nell’iconografia sforzesca
vi sono interessanti esempi di rappresentazioni di motivi simbolici e di decorazioni con
arnie e api, che svelano anche un collegamento con la sensibilità naturalistica del tempo.
È lo stesso Claudio Salsi ad evidenziare assonanze e spunti tra i simboli riconosciuti
al patrono e le decorazioni delle residenze ducali. “Dalle immagini liriche di dolcezze
appaiate del miele e della retorica al lavoro, simile, del poeta e dell’ape, sino al dettaglio
del pungiglione dell’animale che ferisce quanto le afflizioni d’amore... Le api sono anche
comunemente associate all’idea di operosità, di ordine, all’organizzazione complessa di
società e comunità, ed è forse in questo senso che bisognerà guardare all’arnia affrescata
sulla facciata della Cascina Boscaiola di Milano così come a quella (seppur moderna
ma su modelli antichi) nei decori della piazza di Vigevano, integrata dal motto “Per meo
merito”che ne determina ancor più il significato: è l’operosità degli Sforza a far grande
il ducato”. Le api sono quindi nel dna della storia e dell’architettura di Milano e con la
Campana di Sant’Ambrogio riemergono per sottolineare ancora una volta il legame tra
l’uomo e la natura e il loro ruolo nell’ambiente che ci circonda. Le installazioni artistiche
pertanto vogliono anche sensibilizzare e far riflettere sull’importanza di questo legame e
delle nostre radici storiche e culturali.

Patrizio Travagli
È nato a Firenze nel 1972, città in cui vive e lavora. Dopo la laurea all’Accademia di Belle
Arti di Firenze, Travagli si interessa e approfondisce studi di fisica con particolare interesse
all’ottica. La ricerca di Travagli muove da due basi teoriche molto forti: il concetto
di dromologia di Virilio, secondo cui il mondo sarà annichilito dalla velocità, e dalle utime
scoperte in campo scientifico che hanno portato nuovi orizzonti, illustrando la possibilità
di ulteriori dimensioni oltre le quattro che siamo abituati a percepire. Nuovi luoghi dove
la velocità si può esprimere in altre forme. Nel 2001 i ricercatori dell’Università di Harvard
sono riusciti a fermare per 20 microsecondi un fascio di luce, mantenedo intatti i fotoni.
Cosa succede se fermiamo un fotone nello spazio? Come possiamo percepire tale particella?
Da questi interrogativi è partito il lavoro di Travagli sulla luce con l’opera Aleph. Come
nella caleidoscopica visione di Borges: un luogo che ci mostra infiniti punti dell’Universo.
Travagli tenta di svelare e mostrare nuovi luoghi percettivi attraverso le sue opere che, non
a caso, usano la luce artificiale e naturale per mostrare nuove dimensioni e informazioni ai
nostri occhi. Un lavoro complesso in cui si fondono scienza e tecnologia in un mix originale
che apre a inedite valenze estetiche dal forte impatto comunicativo.
Attraverso i suoi lavori e l’uso di diversi media, Travagli dimostra che gli esseri umani possono
prendere coscienza di qualcosa di loro stessi che non hanno mai conosciuto prima.

A
rteventi di Stefania Morici
Arteventi può vantare un curriculum d’eccellenza nell’organizzazione d’importanti e prestigiose mostre ed eventi tra i quali: Live Performance Pac, serie di appuntamenti per far conoscere la cultura del graffitismo, del writing e della Street Art all’interno delle prima mostra istituzionale italiana sulla Street Art “Street Art Sweet Art” curata da Vittorio Sgarbi (Pac – Padiglione d’Arte contemporanea. Milano), Albero di Luce, installazione artistica luminosa di Antonio Barrese (Piazza Castello Sforzesco. Milano), La Vittoria di Luci e Suoni sulla città (con Nanda Vigo, Marinella Pirelli, Marco Nereo Rotelli per Miart, Castello Sforzesco. Milano), Ligth Tree Installazione luminosa di Nanda Vigo (Porta Nuova. Milano), Warped Passages, installazione luminosa di Patrizio Travagli (per LED- Festival Internazionale della Luce di Milano, Piazza del Carmine. Milano), Milano delle Donne, kermesse di arte libera diffusa su tutta la città di Milano con eventi ed iniziative itineranti, Maglifico! Flora e Fauna a cura di Federico Poletti e Modateca Deanna in collaborazione con The Woolmark Company (Le Scuderie di Palazzo Ruspoli. Roma), Exoteric Gate di Nanda Vigo (Triennale e Università Statale. Milano), Ridiamo emozioni ai Bambini, realizzazione di una sala emozionale e di Tunnel Magico all’interno del Reparto di Chirurgia Pediatrica del Policlinico San Matteo di Pavia realizzato dall’arch. Agostino Danilo Reale con la collaborazione di Gaetano Pesce, Marco Lodola, Willow (Policlinico San Matteo. Pavia), Party of Life mostra monografica su Keith Haring (per Palermo Capitale della Cultura, Villa Zito. Palermo), The Best Is Yet To Come, mostra di Max Papeschi (per Palermo Capitale della Cultura, Palazzo Chiaramonte Steri.
Palermo), Palermo delle Donne, evento diffuso su tutta la città di Palermo (un mese di
eventi, mostre, itinerari, performance, visite guidate, incontri, convegni e tavole rotonde,
musica, spettacoli, reading, progetti speciali, laboratori e iniziative per bambini, lezioni
di Yoga in luoghi non convenzionali, etc. in diverse sedi istituzionali e luoghi pubblici),
Sant’Ambrogio Protettore delle api e dei laboriosi milanesi, il primo grande murale
dedicato al Patrono di Milano, firmato dall’artista Igor Scalisi Palminteri (C.so XXII Marzo.
Milano). Stefania Morici ha di recente ottenuto due importanti riconoscimenti: è diventata Tessera preziosa del Mosaico Palermo (riconoscimento assegnatole dal Sindaco di Palermo Leoluca Orlando) e ha ricevuto la Benedizione Apostolica del Santo Padre Francesco per il progetto da lei ideato e curato Rosalia, Rosa Mia, l’installazione site specifc di Angelo Cruciani posizionata in cinque diversi luoghi di Palermo (Sagrato della Cattedrale, Piazza Bellini, Piazza
Pretoria, Piazza San Domenico, Santuario di Santa Rosalia).

Show Bees
Fondata da un team di professionisti specializzati nel settore dell’entertainment, Show Bees è
un’agenzia che opera a 360° nel settore dell’arte e dello spettacolo, con attività di produzione,
distribuzione e gestione degli esercizi teatrali.
Nata nel 2012 grazie a Marzia Ginocchio e Gianmario Longoni, a seguito della chiusura dello
storico Teatro Smeraldo di Milano, l’azienda ha innovato il mercato dell’intrattenimento dal
vivo introducendo in Italia i grandi musical di Broadway e affiancando alla distribuzione di
spettacoli classici celebri artisti e show legati al mondo della musica, della danza, del cabaret,
del teatro alternativo e degli eventi culturali in genere, di respiro nazionale e internazionale.
In questi anni Show Bees ha programmato oltre 1100 giornate di spettacolo in tutta Italia con i
più grandi artisti del settore come ad esempio la Prima mondiale di Sergei Polunin in Romeo
e Giulietta nell’agosto del 2019 all’Arena di Verona o gli incredibili spettacoli del Cirque du Soleil a Roma e Milano. In particolare, l’azienda ha programmato i migliori spettacoli del panorama mondiale. Basti pensare alle versioni originali dei musical di Broadway quali Disney’s Beauty and the Beast e Mamma Mia, a Swan Lake di Matthew Bourne, Carolyin Carlson diretta da Bob Wilson e dell’incipiente Rasputin interpretato dalla rock star della danza Sergei Polunin, o ai Blue Man Group, icona assoluta dello spettacolo mondiale.
Il Teatro degli Arcimboldi ha accolto il debutto nazionale degli spettacoli prodotti da Show
Bees come il successo pluriennale di Peter Pan, Pinocchio Reloaded, con le musiche di Edoardo Bennato e Ghost il musical, acclamato dal pubblico milanese poco prima del lockdown dello scorso febbraio.
Oltre a distribuire spettacoli di vario genere, come Cirque Eloize, Arturo Brachetti, David
Parsons, Daniel Ezralow, Dirty Dancing, Peter Pan Il Musical, Show Bees è il partner italiano
di Cirque du Soleil.
Da marzo 2020 Show Bees inizia la gestione del Teatro degli Arcimboldi con un progetto artistico e gestionale di continuità e di innovazione, che guarda anche ai cambiamenti sociali e
al futuro.
Insomma, SHOW IS OUR BEESNESS!

SCHEDA
La campana di Sant’Ambrogio
21 installazioni per 21 siti della città
Milano – 4 aprile 2021
Le installazioni artistiche create
da Patrizio Travagli contengono le opere di:
Artisti contemporanei:
Stefano Bressani (Via Brera)
Sergio Caminita (Arco della Pace)
Anna Cottone (Largo La Foppa)
Angelo Cruciani (Piazza Castello)
Alberto Wolfango Amedeo D’Asaro (Piazza Duomo)
Marco Di Somma (Piazza San Carlo)
Mariano Franzetti (Piazza XXIV Maggio)
Fabrizio Musa (Piazza Scala)
Neve (Largo Antonio Greppi)
Svetlana Nike Nikolic (Piazza San Babila)
Igor Scalisi Palminteri (Piazza XXV Aprile)
Pepemaniak (Piazza Cordusio)
Sonja Quarone (Piazzetta Reale)
Sabrina Ravanelli (Corso di Porta Ticinese)
Vincenzo Sorrentino (Galleria Vittorio Emanuele)
YuX (Darsena)

Artisti del passato:
Paris Bordon, “Sacra Famiglia con Sant’Ambrogio e un offerente” (Castello Sforzesco - Cortile delle Armi)
Paolo Camillo Landriani detto “il Duchino”, “Sant’Ambrogio e il miracolo delle api” (Piazza Duca
D’Aosta)
Luigi Ambrogio Figino “Sant’Ambrogio a cavallo” (Via Luca Beltrami)
Giuseppe Arcimboldi e Giuseppe Meda “Gonfalone di Milano” (Piazza del Carmine)
Carlo Francesco Nuvolone “Sant’Ambrogio” (Via Dante)
a cura di Stefania Morici
concept di Stefania Morici e Patrizio Travagli
Produzione: Arteventi
In collaborazione con Show Bees
Patrocinato da: Comune di Milano
Pontificio Consiglio della Cultura e Rai
Media partnership: Rai TGR, MiTomorrow
Con in sostegno di:

Bper Banca Main Sponsor, TeaRose, Special Partner
Hanno collaborato FDR Architetti di Danilo Reale ed Elenk’Art
Partner tecnici: Italmondo e Pubblimil
Partner per l’accoglienza: Starhotels E.c.ho e Piazzetta Bossi.

Si ringraziano per la collaborazione:
Combi Line International e Elenka
Regia documentario: Sergi Planas

Credits
Paris Bordon
“Sacra Famiglia e Sant’Ambrogio che presenta un donatore”
© Pinacoteca di Brera, Milano
Per il Gonfalone
Raccolte di arte applicata del Castello Sforzesco, Milano
© Comune di Milano, tutti i diritti riservati
Per tutti gli altri dipinti
Pinacoteca del Castello Sforzesco, Milano
© Comune di Milano, tutti i diritti riservati



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