LA GALLERIA FABBRICA EOS PRESENTA
LA MOSTRA DI RUDY FALOMI
BAR JAMAICA BRERA MILANO
Rudy Falomi nato a Milano nel 1964, si
è diplomato in Comunicazioni Visive - Cinema, Televisione, Grafica e
Fotografia - presso l’ITSOS di Via Pace a Milano.
In trentacinque anni vissuti nel campo
della stampa dove si è occupato principalmente di lavori nell’ambito
dell’arte, del Teatro e della musica dal vivo, la passione per la
fotografia non lo ha mai abbandonato, riemergendo sempre più e
imponendosi fortemente in questo particolare momento epocale in cui
viviamo una realtà aumentata, dove tutto non è scandito dal tempo,
ma dalla velocità che applichiamo in esso.
Un chiaro esempio di questo sono la
rete e i social, che divorano ogni cosa, vita, notizie e immagini….
E così, molto spesso, quello che facciamo nelle nostre giornate si
perde nella memoria breve.
Alla luce di queste riflessioni nasce
il progetto che vede Milano da un punto di vista particolare,
riflessa nello specchietto retrovisore dell’auto: “un giorno,
guidando, mi accorgo che l’Arco della Pace visto dallo specchietto
retrovisore è più suggestivo, è come se fosse diventato più mio;
40 secondi prima gli ero passato affianco e non l’avevo visto così
bello” racconta Falomi “lui era lì, il presente ormai passato
da 40 secondi e davanti a me, dietro il parabrezza, avevo il futuro
Presente che quaranta secondi dopo sarebbe diventato Passato”
Ecco che scatta il pensiero del Passato
Presente e lo specchietto, come per magia, diventa il “rallenty”,
la pausa nel traffico frenetico che viviamo nel quotidiano; è come
se fosse l’intervallo, l’immagine ferma della RAI con la foto del
Gregge e sotto la didascalia “gregge”.
Lo specchietto è come se fosse uno
schermo, lo specchietto è il contenitore della memoria breve, quella
che la frenesia ci fa perdere.
In mostra sette fotografie e tre
lastre, supporto scelto dall’artista che per anni ha inciso lastre
di ogni lavoro passato in tipografia per poi vederle gettate “loro
sono il tocco di magia della stampa, possono riprodurre centinaia di
migliaia di copie, ma queste in esposizione non hanno tirato un
foglio, loro meritano di essere il lavoro finito”.
Il Jamaica, nato come fiaschetteria nel
1911, divenuto poi con “mamma Lina” e suo figlio Elio, il bar
ritrovo preferito di giornalisti, poeti ed artisti e il fulcro della
vita artistica e intellettuale milanese, rappresenta quindi un
passaggio obbligato per questo foto “rallenty” di Rudy Falomi.
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