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giovedì 23 marzo 2017

SALONE D'ONORE
PALAZZINA DI CACCIA DI STUPINIGI
"FIGARO QUA FIGARO LA'"
MUSICHE DA IL BARBIERI DI SIVIGLIA

Domenica 26 marzo ore 18.30
Terzo appuntamento della rassegna “Lirica a Corte”
in collaborazione con AsLiCo e Ordine Mauriziano, con il sostegno di Fondazione CRT
Nel Salone d’Onore della Palazzina di Caccia di Stupinigi il Teatro Superga, con il sostegno di Fondazione CRT e in collaborazione con AsLiCo e Ordine Mauriziano, propone “Lirica a Corte” quattro appuntamenti antologici con la grande lirica.

Il terzo appuntamento di “Lirica a Corte” sarà il 26 marzo con “Figaro qua, Figaro là”, concerto con le musiche da “Il barbiere di Siviglia” con Francesco Auriemma, baritono nel ruolo di Figaro, Beatrice Mezzanotte, mezzosoprano nel ruolo di Rosina e Stefano Sorrentino, tenore nel ruolo del Conte d’Almaviva, accompagnati al pianoforte da Giorgio Martano.


PROGRAMMA MUSICALE “Figaro qua, Figaro là”
Ecco ridente in cielo eseguita da Stefano Sorrentino

Largo al factotum eseguita da Francesco Auriemma

Se il mio nome saper voi bramate eseguita da Stefano Sorrentino

Una voce poco fa eseguita da Beatrice Mezzanotte

Dunque io son… Tu non m’inganni? eseguita da Beatrice Mezzanotte, Francesco Auriemma

Sinfonia eseguita da Giorgio Martano

All’idea di quel metallo eseguita da Stefano Sorrentino, Francesco Auriemma

Contro un cor che accende amore eseguita da Beatrice Mezzanotte

Ah! Qual colpo eseguita da Beatrice Mezzanotte, Stefano Sorrentino, Francesco Auriemma

L’ultimo appuntamento di “Lirica a Corte” sarò domenica 2 aprile con “Madama Butterfly” una silloge del capolavoro di Puccini, con le più toccanti arie e duetti del celebre titolo che vi trasporterà nell’esotico Giappone della tragica Cio-Cio-San.
Concerti lirici in una location esclusiva dedicati non solo agli appassionati di lirica ma anche a coloro che desiderano fare un’esperienza nuova e di grande pregio.

Prezzo unico 27 € comprensivo di aperitivo all’inizio del concerto
Biglietteria: Teatro Superga, Via Superga 44 | Nichelino (To)
011.6279789 | biglietteria@teatrosuperga.it | aperta dal lunedì al venerdì 15-19 e da un’ora prima dell’inizio del concerto presso la biglietteria della Palazzina di Caccia di Stupinigi
Biglietti in vendita anche nel circuito Ticketone e su www.teatrosuperga.it

BEATRICE MEZZANOTTE Mezzosoprano
Intrapresa fin dall’infanzia la formazione musicale, si è diplomata in canto a soli vent’anni e con il massimo dei voti presso il Conservatorio ‘G. B. Pergolesi’ di Fermo. Si è perfezionata presso l’Opera Studio dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia sotto la guida di Renata Scotto, laureandosi inoltre con lode in lingue e letterature moderne presso l’Università degli Studi di Roma ‘Tor Vergata’. Dopo numerosi riconoscimenti in concorsi nazionali ed internazionali, si è imposta come vincitrice del 69° Concorso per giovani cantanti lirici ‘A. Belli’ di Spoleto. Ha interpretato La Cenerentola (ruolo eponimo) presso il Teatro Argentina di Roma, Verdi di Firenze, Del Monaco di Treviso; Suor Angelica (Suor Osmina/Novizia) al Teatro dell’Opera di Roma; Die Zauberflöte (zweite Dame) al Teatro Duse di Bologna, Comunale di Modena e Teatro dell’Aquila di Fermo, Rosicca e Morano di Feo (Rosicca) al Teatro Melisso di Spoleto. Attualmente sta cantando nel progetto AsLiCo Opera domani Il barbiere di Siviglia (Rosina). È anche attiva interprete del repertorio novecentesco e contemporaneo.

STEFANO SORRENTINO Tenore
Nasce a Napoli e già in tenera età mostra uno spiccato talento per il canto. Nel 2008 si iscrive al Conservatorio di Napoli ‘San Pietro a Majella’, dove studia fra l’altro con Raffaele Passaro e Bruno Praticò, conseguendo il diploma con Anna Vandi Gaggiotti. Nel 2012 frequenta l’Opera Studio dell’Accademia di Santa Cecilia a Roma con Renata Scotto. Nel giugno 2013 si classifica terzo al Concorso internazionale ‘Salice d’Oro’. Nel dicembre dello stesso anno debutta nel ruolo di Lindoro (L’Italiana in Algeri) al Teatro Marrucino di Chieti. Nel gennaio 2014 è impegnato nel progetto AsLiCo Pocket opera come Conte d’Almaviva (Il barbiere di Siviglia), ruolo che tra l’altro sta ricoprendo in questo periodo per Opera domani AsLiCo. Nel luglio 2014 vince il concorso a ruoli ‘ArteinCanto’ e debutta in agosto Le astuzie femminili di Cimarosa (Filandro).

FRANCESCO AURIEMMA Baritono
Nato nel 1996, inizia i suoi studi con Francesco Fortunato, studiando parallelamente pianoforte e armonia. Nel 2014 viene ammesso al corso accademico di canto lirico presso il Conservatorio ‘San Pietro a Majella’ di Napoli, dove attualmente studia con Emma Innacoli. Ha preso parte a diverse masterclass con Adi Bar, Antonio Maione, Maria Luisa Bigai e Antonio Florio. Ha vinto una borsa di studio come miglior interprete maschile di arie di Paisiello, il Premio Sofia e il primo premio assoluto al Concorso nazionale ‘Giovani in Musica’ di Napoli. Grazie all’intensa attività musicale del Conservatorio di Napoli, ha potuto prendere parte a diverse produzioni in forma di concerto: Il barbiere di Siviglia (Figaro), L’elisir d’amore (Belcore), Il barbiere di Siviglia di Paisiello (Figaro/Bartolo), La bohème (Marcello/Schaunard), Don Giovanni (ruolo eponimo). Come solista ha inoltre cantato nella Nona sinfonia di Beethoven, Requiem di Mozart e Misa criolla di Ramirez. Ha vinto recentemente il ruolo di Figaro al 68° Concorso per giovani cantanti lirici d’Europa, ruolo che sta cantando per il progetto AsLiCo Opera domani.

GIORGIO MARTANO Pianista
Si diploma in pianoforte col massimo dei voti e lode presso il Conservatorio di Lecce sotto la guida di Francesca Mammana. Si distingue fin da giovane in diverse competizioni nazionali e internazionali, sia come solista che nel repertorio cameristico, conseguendo borse di studio e premi speciali. Nel 2010 consegue presso il Conservatorio di Parma l’abilitazione all’insegnamento del pianoforte e successivamente si perfeziona come maestro collaboratore nel 2012 presso l’Accademia per maestri collaboratori del Teatro alla Scala di Milano e nel 2014 presso la Riccardo Muti Opera Academy. Nel 2012 lavora come pianista accompagnatore presso l’Accademia di Ballo del Teatro alla Scala e nello stesso anno vince l’audizione per Maestri collaboratori presso il Teatro Sociale di Como, presso il quale collabora come maestro preparatore e di sala per la stagione di OperaLombardia e diversi altri progetti. Da diversi anni è chiamato come maestro accompagnatore e vocal coach presso enti lirici, operastudio e masterclass di canto. Da due anni collabora con il Teatro Stanislavskij di Mosca come vocal coach e consulente per il repertorio lirico italiano. Nel 2015 è maestro preparatore per Il flauto magico, progetto Opera domani presso la Royal Opera House di Muscat, in Oman. Nella corso della sua carriera ha collaborato con artisti di fama internazionale, quali Riccardo Muti, Jessica Pratt, Michele Pertusi, Anita Rachvelishvili, Gregory Kunde, Alfonso Antoniozzi, Hibla Gerzmava, Graham Vick, Johnatan Miller, Ugo Benelli e molti altri.

“IL BARBIERE DI SIVIGLIA” _ LA TRAMA

Atto I
In una piazza di Siviglia, il Conte d’Almaviva vuole conquistare con una serenata il cuore di una fanciulla conosciuta a Madrid qualche tempo prima (Ecco ridente in cielo). Ma le pur eleganti parole non sortiscono alcun effetto e l’alba consiglia una prudente ritirata. Le speranze di vedere l’amata ancora non sono cessate, quando un allegro canticchiare annuncia l’arrivo dell’importuno Figaro, un barbiere amico di antica data (Largo al factotum). Messo al corrente delle intenzioni del Conte egli si dichiara disposto ad aiutarlo; la fortuna vuole che la fanciulla sia ben conosciuta dal barbiere, che svolge in casa di Rosina le sue fin troppo eterogenee mansioni. La porta della casa si apre in quel momento per lasciarne uscire don Bartolo, anziano medico e tutore della ragazza, della quale ambisce la mano. Figaro pretende che l’innamorato canti ancora e comunichi alla ragazza il suo nome ed il suo amore (Se il mio nome saper voi bramate). Questa volta la serenata sortisce miglior effetto e Rosina, la fanciulla, accenna brevemente a una risposta. L’accordo tra il Conte e Figaro è presto raggiunto, dietro lauta ricompensa del primo al secondo (All’idea di quel metallo): nel pomeriggio arriva un reggimento di soldati e, con un ordine di alloggio, il corteggiatore potrà entrare nella casa dell’amata e parlarle. Rosina si prepara per prendere contatto con lo sconosciuto ammiratore (Una voce poco fa); ha già scritto un biglietto per lui e pensa al modo migliore per farglielo avere. In quel momento entra Figaro che mette al corrente la fanciulla della passione che anima il suo amico, presentato come un suo cugino di nome Lindoro (Dunque io son… Tu non m’inganni?): è però interrotto dal sospettoso don Bartolo, che indaga sulla sicurezza della sua casa. Ne è ospite abituale don Basilio, insegnante di musica, amico del proprietario e grande imbroglione, che porta la notizia dell’arrivo in città del Conte d’Almaviva: per liberarsene qualsiasi mezzo sarà valido, persino una calunnia. Figaro e Rosina prendono accordi per mettersi in contatto con il conte; gli basterà avere solo un piccolo segno d’incoraggiamento, un biglietto che Rosina ha già preparato. Figaro parte, mentre un violento bussare alla porta annuncia Almaviva, travestito da soldato e finto ubriaco, che entra in casa col pretesto dell’alloggio. Le scuse di don Bartolo sono inutili e Lindoro, approfittando della confusione creatasi, porge un biglietto a Rosina; il tutore se ne accorge e protesta vivacemente: ne nasce un parapiglia che sarà interrotto solo dall’arrivo della polizia. Ognuno cerca di spiegare le proprie ragioni all’ufficiale in comando. Ma nella incredulità di tutti (tranne Figaro), Lindoro non solo non viene arrestato, ma esce riverito dall’ufficiale della guardia (Mi par d’esser con la testa).

Atto II
Don Bartolo è rincasato da poco: si è recato al reggimento in cerca del soldato per saperne di più, ma non è riuscito ad averne notizia. Si presenta Almaviva, travestito questa volta da religioso: don Alonso, allievo di don Basilio, venuto per sostituire il maestro nella rituale lezione di canto di Rosina. Per scusare l’assenza di don Basilio egli lo dice ammalato, e per meglio convincere il sospettoso tutore, gli mostra un biglietto di Rosina come se fosse caduto in mano sua per pura fatalità. Con questo mezzo, narra, vorrebbe indurre la fanciulla a credere in un tradimento dell’innamorato. La lezione ha così inizio (Contro un cor che accende amore) e i giovani si possono finalmente parlare, grazie anche alla complicità di Figaro, intervenuto per radere don Bartolo. Il barbiere riesca anche a prendere la chiave della stanza di Rosina. Quando tutto però sembra finire per il meglio entra don Basilio, tra lo stupore di don Bartolo e la rabbia di Figaro. Il Conte regala una borsa d’oro all’importuno e riesce a convincere don Bartolo che la presenza di don Basilio sarebbe dannosa al tentativo di convincere Rosina del tradimento del corteggiatore. Ma neppure dopo l’uscita del maestro di musica, gli innamorati possono godere di un momento di tranquillità: don Bartolo ravvisa in don Alonso il soldato della mattina, l’amico, come crede, del suo antagonista; anche questa volta la soluzione migliore è la fuga. È ormai notte e il maltempo imperversa su Siviglia; nonostante il temporale Figaro e il Conte giungono puntuali all’appuntamento, ma trovano Rosina sdegnata contro ambedue. Il tutore l’ha infatti convinta che Lindoro cerca di rapirla per consegnarla nelle mani di Almaviva. L’equivoco è chiarito ben presto (Ah! Qual colpo) e, approfittando nel frattempo della presenza di don Basilio e del notaio, i due innamorati stendono il contratto nuziale. Al tutore, rientrato in quel momento con la polizia, non resta altro che prendere atto dei fatti accaduti e riconoscere nell’importuno il Conte Almaviva in persona. Tutti si uniscono a celebrare il trionfo di questo amore contrastato.























































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