AD OGNUNO IL SUO
LETTERA APERTA DAL DIRETTORE
CORRADO ACCORDINO
del direttore artistico del teatro
Binario 7 di Monza e del teatro Libero di Milano Corrado Accordino
In questo periodo di crisi e di
incertezza ho riflettuto a lungo per capire quale sia il ruolo che
noi artisti dovremmo assumerci.
Per tutti questi giorni il nostro
Teatro ha taciuto, ha atteso, aspettando, con la stessa vostra ansia,
di vedere quale presente prossimo si stesse affacciando. Tutti noi
abbiamo bisogno di un tempo naturale di elaborazione, e correre a
risposte affrettate è sempre sintomo di immaturità.
Il Nemico è invisibile. Nasce dal
basso, si aggira intorno e dentro di noi. Non indossa una bandiera e
non difende nessun confine. Non è di nessuna religione. I suoi
predecessori sono più antichi dell'uomo e probabilmente
sopravviveranno alla nostra Storia. È invisibile, e in quanto tale
agita le nostre più irrazionali paure, le nostre inconsce ansie e
più recondite incertezze.
Scusate la franchezza, ma trovo a dir
poco orribile che si contino uno ad uno i morti per il Coronavirus e
si continui a lanciare bombe e sterminare uomini in molti Paesi del
mondo. Come se esistessero morti di serie A e morti di serie B. Come
se il male che l'uomo continua a infliggere a sé stesso fosse meno
grave del nemico invisibile. Vorremmo fermare il virus, ma non siamo
in grado di fermare il nemico che abita in noi e che semina razzismo,
intolleranza, ingiustizie e prevaricazioni.
Per questo cerco di capire, in questo
periodo d'assenza, cosa dovremmo fare come artisti e operatori dello
spettacolo. Nel rispetto delle ordinanze in vigore, c'è chi meglio
di noi vi dirà come comportarvi, quali atteggiamenti quotidiani
assumere, quali regole rispettare. Ad ognuno il suo.
In questo periodo d'incertezza ci sarà
anche chi dirà più di quello che deve dire. E chi non dirà tutto
quello che dovremmo sapere. Ci saranno tante voci, tanti pareri,
tanti programmi televisivi e tanti social a dibattere e discutere. Ad
ognuno il suo.
E a noi artisti, di ogni forma e
natura, ostinati sognatori, portatori sani di bellezza, testimoni
anche in tempo di guerra dei sogni più audaci, spetta il compito di
ricordare a tutti il peso sostanziale e non effimero dell'umanità.
Il peso del coraggio e il peso della comprensione. Non possiamo, in
questo periodo di cecità, perdere il tempo del pensiero e il
coraggio delle idee. La speranza del cambiamento nasce dalla crisi.
Ci vuole determinazione a resistere, visione costante che la paura
può ferire ma non inibire, amore infinito e umano, oltre i limiti
imposti dai nostri confini ora ridotti a quelli di casa, amore oltre
la ricompensa dell'amore stesso.
Dobbiamo, in questo tempo d'attesa,
saper aprire in noi nuove sensibilità. Forse perché ingenuo, forse
perché folle, io non posso non credere a quanto diceva Albert
Einstein:
“La crisi è la più grande
benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta
progressi. La creatività nasce dall'angoscia come il giorno nasce
dalla notte oscura. È nella crisi che sorge l’inventiva, le
scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso
senza essere superato. È nella crisi che emerge il meglio di ognuno,
perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze. Parlare di
crisi significa incrementarla, e tacere nella crisi è esaltare il
conformismo. Invece, lavoriamo duro. Finiamola una volta per tutte
con l’unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler
lottare per superarla”.
E a voi, amici, abitanti del teatro,
sostenitori dell'arte, vicini di casa, abitatori dei nostri stessi
sogni, chiedo di starci vicino. Di attendere con la stessa
consapevolezza e di lavorare insieme perché questo momentaneo
arresto delle nostre e delle vostre attività ci dia nuove energie e
nuovi orizzonti da condividere.
Le sale torneranno a riempirsi, le
strade a vivere, le mani ad applaudire, gli occhi a guardarsi da
vicino. In questo tempo leggiamo, studiamo, meditiamo, recuperiamo il
tempo del ricordo e la forza dell'immaginazione. Saremo allora pronti
a riaprire le porte con rinnovata gioia.
Corrado Accordino
Nessun commento:
Posta un commento