"NEL TEMPO DEGLI DEI"
MARCO PAOLINI E' IL CALZOLAIO DI ULISSE
PICCOLO TEATRO STREHLER DI MILANO
Per la prima volta protagonista di una produzione del
Piccolo (insieme a Jolefilm), Marco Paolini porta in scena il suo Ulisse. Dal
14 marzo al 18 aprile, al Teatro Strehler, Nel tempo degli dèi. Il calzolaio di
Ulisse di Marco Paolini e Francesco Niccolini, con la regia di Gabriele Vacis.
In un tempo di dèi ed eroi, Omero raccontava la storia di Ulisse. Oggi è il
tempo delle odissee di uomini in balia di dèi, che non vivono più sull’Olimpo
ma hanno assunto le fattezze di un occidente artefice, irrazionale e
capriccioso, del destino altrui.
«Lavorare per la prima volta in una produzione del Piccolo –
dichiara Paolini –, idea suggerita da un rapporto di lunga frequentazione e
stima, è la sfida di mettere da parte la mia abitudine a navigare “in
solitario” per vivere insieme l’avventura di creare uno spettacolo nuovo».
Ex guerriero ed eroe, ex aedo, Ulisse si è ridotto a
calzolaio viandante, che da dieci anni cammina verso non si sa dove con un remo
in spalla, secondo la profezia che il fantasma di Tiresia, l'indovino cieco,
gli fa nel suo viaggio nell'al di là, narrato del X canto dell'Odissea.
Questo Ulisse pellegrino e invecchiato non ama svelare la
propria identità e tesse parole simili al vero. Si nasconde, inventa storie
alle quali non solo finisce col credere, ma che diventano realtà e addirittura
mito.
È partito all'alba che segue la gara dell'arco e la strage
dei pretendenti: ha avuto solo il tempo di un lungo pianto liberatorio con il
figlio Telemaco e una notte d'amore con Penelope, e subito riparte. Un destino
già scritto e la volontà degli dèi gli hanno imposto di massacrare i 108
giovani principi achei, che gli hanno invaso la casa, insidiato la moglie, e le
12 ancelle che agli invasori si sono concesse. Potrebbe dichiararsi innocente
perché così gli hanno dettato gli dèi, che considerano quel sangue un rito
sacrificale, ma Ulisse non ci sta. Impossibilitato a sottrarsi a quel destino
di morte e violenza, e dopo essersi macchiato di quel sangue, ecco il colpo di
scena: invece di godersi la vittoria con l'annessa protezione divina (Atena e
Zeus sono al suo fianco a benedirlo prima, durante e dopo la strage), si
autoinfligge la più dura delle punizioni e denuncia come crimine quello che gli
dèi dell'Olimpo considerano un’ecatombe, cioè il più grande sacrificio che un
essere umano possa loro offrire. Così, dopo venti anni di assenza e
disavventure, Ulisse si obbliga a un nuovo esilio. Rinuncia al governo,
abbandona la famiglia e il regno, ma soprattutto abbandona gli dèi che lo
vorrebbero trionfante e immortale: si rivolta contro i loro capricci, la loro
ambigua volontà e non ha paura di pagare il prezzo della propria scelta.
Questo e molto altro, sotto le mentite spoglie di un
calzolaio – anzi, del calzolaio di Ulisse, uno straniero dai sandali sdruciti,
indurito dagli anni, dall'età, dai viaggi e dai naufragi – racconta il
protagonista ad un giovanissimo capraio incontrato apparentemente per caso.
Con quanti, ma soprattutto con quali dèi ha a che fare un
uomo oggi? Non penso ovviamente alle solide convinzioni di un credente, ma al
ragionevole dubbio di chi, guardando al tempo in cui vive, pensa con stupore e
disincanto alle possibilità di accelerazione proposte alla razza umana.
Possibilità di lunga vita, possibilità di potenziamento mentale e fisico,
possibilità di resistenza alle malattie, eccetera… Restare umani sembra uno
slogan troppo semplice e riduttivo, troppo nostalgico e rassicurante quando
diventare semi-dèi appare un traguardo possibile, almeno per la parte
benestante del pianeta. Ulisse per me è qualcuno che di dèi se ne intende e
davanti alle sirene dell’immortalità sa trovare le ragioni per resistere.
Marco Paolini
Il nostro Ulisse ha smesso di assomigliare a qualunque
antico e luminoso eroe: sporco di interiora e sangue, infangato, maleodorante,
invecchiato, rugoso e sdrucito, in esilio per altri dieci anni in compagnia
solo di un vecchio e inutile remo, abbiamo scoperto non l'ex guerriero, l'ex
eroe, di sicuro il reduce del campo di battaglia ma soprattutto un uomo, che -
per l'ennesima volta da solo e contro gli dèi capricciosi e ostili anche quando
sembra che stiano al tuo fianco - cerca di placare dèmoni vecchi e nuovi, che
lo hanno accompagnato lungo trent'anni di guerre, naufragi e inattesi incontri.
E tutto questo, con una sola spiegazione possibile, che ci viene dal
personaggio che più amo in tutto il poema (e che solo apparentemente è rimasto
fuori dal nostro spettacolo), Alcinoo, il re mago, che tutta questa fatica e il
dolore riesce a spiegare con le parole più semplici e belle: perché i posteri
avessero il canto.
Francesco
Niccolini
L’Ulisse che vorremmo raccontare è quello che ha già vissuto
tutte le sue peripezie, è un vecchio di oggi: ancora molto in gamba,
consapevole ma senza futili illusioni. È un saggio confuso e disorientato che
ha bisogno di continuare a comprendere, nonostante tutto. È un Ulisse che,
finalmente, prova ad ascoltare sua moglie, suo figlio, che prova a comprendere
persino gli dèi capricciosi che si sono giocati il suo destino. Per questo, in
scena, Marco non sarà solo. Sartre diceva che l’inferno sono gli altri. Questo
anziano Ulisse ha bisogno di comprendere quell’inferno che sono gli altri.
Gabriele Vacis
Piccolo Teatro Strehler (Largo Greppi – M2 Lanza)
dal 14 marzo al 18 aprile 2019
Nel tempo degli dei. Il calzolaio di Ulisse
di Marco Paolini e Francesco Niccolini
regia Gabriele Vacis
musiche originali Lorenzo Monguzzi
con il contributo di Saba Anglana e Fabio Barovero
scenofonia, luminismi e stile Roberto Tarasco
aiuto regia Silvia Busato
con Marco Paolini
e con Saba Anglana, Elisabetta Bosio, Vittorio Cerroni,
Lorenzo Monguzzi, Elia Tapognani
coproduzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa e
Jolefilm
Orari: martedì,
giovedì e sabato, ore 19.30; mercoledì e venerdì, ore 20.30 (eccetto mercoledì
27 marzo, ore 15 pomeridiana per scuole); domenica, ore 16. Lunedì riposo.
Durata: 2 ore senza intervallo
Prezzi: platea 40 euro, balconata 32 euro
Informazioni e prenotazioni 0242411889 -
www.piccoloteatro.org
News, trailer, interviste ai protagonisti su
www.piccoloteatro.tv
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