REGIA DI VALERIO BINASCO
DI AGOTA KRISTOF
"JOHN&JOE"
SALA BAUSCH
TEATRO ELFO PUCCINI DI MILANO
Essere primi o ultimi, nella società,
è un fatto di predestinazione. John&Joe è “una specie di
duetto”, poetico e struggente. E comico, molto comico. È lirico,
come le anime dei suoi personaggi, e clownesco, come sa esserlo il
mondo, sedotto dagli affari.
Con tenerezza, la penna
intelligentissima di Agota Kristof ritrae i suoi clochard smontando
nella loro metafora la serietà dell’economia mondiale. Una
sorridente storia di crudeltà insensate, capitali e rovine, che
prende sostanza nell’affiatamento ventennale tra la regia di
Valerio Binasco e le interpretazioni di Nicola Pannelli e Sergio
Romano, applauditi quest’anno all’Elfo Puccini nel Bugiardo di
Goldoni. Sono loro a impersonare la favola del denaro secondo due
stralunati nullatenenti, i soli ad averla compresa.
Dalle note di regia di Valerio Binasco
I personaggi di questa commedia sono
anime. Le anime degli ultimi, per l’appunto. C’è tanta bellezza
e dolcezza in loro ed è per questo che il mio progetto teatrale è
più che mai orientato alla semplicità della messa in scena. Quando
una scrittura è davvero grande (e Agota Kristof è di certo una
grande della scrittura) l’unico lavoro importante che bisogna fare
è creare “l’incanto” insieme agli attori.
Mi pare una splendida opera teatrale
questa che cerca di coniugare la metafora della “vita negli
affari”, con i clochard-clown della tradizione, e con l’incanto
delle anime semplici. Questa sintesi di poesia e d’intelligenza è
spesso alla base del grande teatro contemporaneo, ed è una
fantastica occasione per ridare un senso profondo al lavoro degli
attori e alla gioia che tale senso profondo può regalare al
pubblico.”
«Diceva Pirandello che si nasce alla
vita in tante forme: albero o sasso, acqua, farfalla, donna. Oppure
si può nascere personaggi. John e Joe sono venuti al mondo
personaggi. Non solo: nati dalla fantasia di un’autrice eccentrica
e di culto come Agota Kristof, sono venuti al mondo anche poveri. La
povertà, il freddo delle tasche vuote, sono la loro stessa essenza.
Accanto ai romanzi, ai racconti, alla
Trilogia della città di K. che l'hanno resa famosa, Kristof ha
scritto anche una decina di pièce teatrali. Opere dalle quali
sembrano uscire le figure che poi andranno poi a comporre la sua
narrativa, tutta in francese: una lingua acquisita e adoperata con
quello sforzo e quella concretezza scabra che è infine il tratto che
ci fa amare la scrittura crudele dell'autrice nata in Ungheria, e
scomparsa in Svizzera cinque anni fa. Breve duetto teatrale, poco più
di 60 minuti, John e Joe è consegnato alla recitazione di due attori
bravi, essenziali, come Sergio Romano e Nicola Pannelli. Senza
buonismi, senza caricature, senza i clamori e i colori dello
spettacolo, John e Joe è uno studio lieve, un apologo elementare
sull’amicizia. Ma dire amici riesce solo a banalizzare quel che
vive tra i due personaggi: un legame forte, che non si scioglie
neanche quando il diavolo del denaro vorrà metterci la coda».
Roberto Canziani, Il Piccolo di
Trieste, blog d’autore
Con Nicola Pannelli e Sergio Romano
produzione Teatro due di Parma
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