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lunedì 7 marzo 2022

"ZÊNA (IL VIAGGIO DELL'EMIGRANTE)"
UNA COMMEDIA MUSICALE IN UN ATTO DI FABRIZIO LAMBERTI
TEATRO CARLO FELICE DI GENOVA

Da sabato 12 marzo a domenica 23 aprile 2022
Anteprima per le scuole a partire da martedì 8 marzo 2022
“La canzone dei genovesi” diventa un’opera. Debutta in prima assoluta sabato 12 marzo 2022 alle ore 15.00 nel primo Foyer del Teatro Carlo Felice, con anteprime per le scuole a partire da martedì 8 marzo, alle ore 9.30 e ore 11.00, Zêna (Il viaggio dell'emigrante), commedia musicale in un atto di Fabrizio Lamberti su libretto di Mauro Graiani, una commissione della Fondazione Teatro Carlo Felice. Ma se ghe penso, colonna sonora del cuore di ogni genovese, manifesto d'amore e poesia, composta nel 1925 da Attilio Margutti su versi di Mario Cappello è il suo motivo ispiratore sia sul piano musicale, quale principale leitmotiv che scandisce il progredire della narrazione, sia sul piano drammaturgico: la storia del protagonista di Zêna è quella del protagonista della canzone, l’idealtipo dell’emigrante italiano di fine Ottocento, la cui storia racchiude in se le storie di tutte le migrazioni coeve.

Protagonisti in scena sono giovani attori e cantanti selezionati in seguito alla call lanciata dai social media del Teatro Carlo Felice a inizio anno: Raffaele Ficiur (Bacci), Danilo Ramon Giannini (Carbunin/Dieguito/Juan/Edmondo de Amicis), Andrea D’andreagiovanni (Schiappacasse/Pedro Vasena/Padre Miguel/Banchiere/Poliziotto), Elisa Dal Corso

Natalina/Maria), Fabrizio Lamberti (Sagrestano) e con la partecipazione straordinaria in video di Corrado Tedeschi nella parte di Bacci anziano. Maestro concertatore, direttore della Zêna Òrchèstra e pianista è Fabrizio Lamberti, regia, video, scene, costumi e luci sono Mauro Graiani, autore delle tavole pittoriche dei fondali video è Matteo Merli.

«Una commedia musicale inedita, che si inserisce in un progetto volto ad avvicinare i giovani all’opera e a promuovere la cultura musicale nelle nostre scuole creando, nel contempo, un legame con la città - afferma l’assessore alle Politiche culturali Barbara Grosso - Ma se ghe penso, la canzone che maggiormente rappresenta Genova, i genovesi e la loro storia esce dai confini della città assumendo sempre più il ruolo di ambasciatore di Genova nel mondo».

«L'opera Zêna rappresenta un'occasione per promuovere la convivialità relazionale degli alunni e per far riflettere sulla condivisione di valori che fanno sentire i membri della società come parte di una comunità autentica, viva e coesa, afferma l’assessore alle Politiche socio sanitarie e Terzo Settore, Politiche giovanili, Scuola, Università e Formazione, Cultura e Spettacolo Ilaria Cavo. La presenza nella scuola di alunni di molteplici etnie è un fenomeno ormai strutturale e questa opera rappresenta un’opportunità per comprendere meglio lo stato d'animo di chi è emigrato e soffre della lontananza dei propri affetti e della perdita delle proprie radici culturali».

«Con 33 repliche all’interno del cartellone operistico del Teatro Carlo Felice fino a domenica 23 aprile, afferma il Sovrintendente Claudio Orazi, Zêna ha l’ambizione di rivolgersi ai giovani, alle famiglie, oltre che alla cittadinanza che invita a immergersi in un racconto coinvolgente sulla propria storia. Al centro della drammaturgia di Zêna il tema dell'emigrazione, da sempre cruciale nella vita dei genovesi. Nell’ambito di un progetto di avvicinamento dei giovani all’Opera, la Fondazione Teatro Carlo Felice si rivolge in particolare alle scuole offrendo loro, grazie al supporto di uno sponsor della Fondazione, accesso gratuito e prioritario alle due repliche quotidiane infrasettimanali alle ore 9.30 e alle ore 11.00 e proponendo un percorso di approfondimento didattico specifico che si svolge in un primo momento in classe e in una seconda fase a Teatro».

Il testo di Zêna (il viaggio dell’emigrante) è la versione ridotta in atto unico della commedia musicale Zêna (If I Think Home). Ambientata sul finire del 1800, la vicenda si snoda facendo perno sui sogni di Baciccìn, il suo protagonista e quelli dei suoi giovani coetanei che s’infrangono contro la povertà di una Genova sottomessa ai Savoia, dove il lavoro scarseggia e ci si deve inventare. Imbarcarsi su di un piroscafo per far fortuna in Argentina, sulla rotta di Colombo, abbandonando affetti e sicurezze, sembra l’unico piano possibile. Bacci partirà, armato solo di buone speranze e di una piantina di basilico, grazie alla quale riuscirà a farsi una posizione, salvo poi, una volta in là con gli anni, obbedire alla nostalgia di casa e tornare a Genova.

«Come Napoli, Roma, Milano anche Genova ha il suo tema, racconta Fabrizio Lamberti, la sua canzone ma è forzatamente rimasta entro le sua antiche mura, custodita gelosamente dai genovesi che la amano a tal punto da non volerla condividere con nessuno. Noi pensiamo invece sia giunta l’ora di farle spiccare il volo, di eleggere il suo struggente abbraccio come ambasciatore della genovesità nell’arte e nel mondo. Poter raccontare alle nuove generazioni, in forma di favola, la storia di tutti i nostri antenati, racchiusa all’interno del testo della canzone di Genova e dei genovesi, è forse l’ aspetto più importante di questo nostro spettacolo. In questo primo passo di un progetto, che ha intenzione di crescere sano e robusto, abbiamo cercato di raccontare tutti i risvolti dell’animo della gente che popola la nostra città e la nostra regione, unendoli all’indole musicale ed a quel caratteristico senso dell’umorismo, anche un po’ cupo, che ci contraddistingue da sempre. La musica e le canzoni pensate per questa avventura hanno quei sapori, un po’ malinconiche a tratti, forse, ma anche piene di quella dolcezza, legata al ricordo, che chiunque viva lontano da questa nostra città porta sempre nel cuore. Le persone possono anche lasciare Genova ma Genova non lascerà mai l’anima di chi è costretto ad andarsene. Prendo in prestito le parole di uno dei nostri più riconosciuti cantori, Gino Paoli: “ Il genovese di solito da Genova parte, per mare, con il treno, o con la fantasia, però parte, perché Genova è una città difficile. Il genovese parte, però ritorna sempre perché a Genova si torna”. Nel duetto Bacci e la sua amata Natalina nel nostro musical, quando sognano un futuro lontano, cantano appunto: Le mani dal porto salutano chi tornerà perché tutti sanno che alla fine del viaggio di un genovese, che potrà anche durare una vita intera, ci sarà sempre il ritorno ».

«L’idea che il Teatro Carlo Felice ci abbia commissionato un progetto ci riempie di orgoglio, racconta Mauro Graiani; l'amore per Genova, il sentimento che unisce chi ci vive e chi vi torna è lo stesso da qualsiasi latitudine provenga. Profuma di pesto, sa di quel salino che abbiamo nell'anima, freddo come la tramontana che spinge, da sempre, molti di noi a migrare. Genova è il richiamo di una madre; lo puoi ignorare per una vita, ma quando vuole farsi sentire, ti tocca tornare, come fa il nostro Bacci, l'emigrante ideale preso in prestito dal testo di Ma se ghe penso e catapultato, tra fantasia e realtà, nella più grande migrazione contadina della Storia. Ed è bello sapere che è destinato ai ragazzi, che parla di loro e di quel sentimento con cui faranno i conti, l'amore per Genova, dal quale non potranno fuggire, ovunque saranno domani.

Zêna è una storia di sangue e lacrime, di sogni e paure, di sentimenti forti, di scelte laceranti e promesse da mantenere. Di povertà e ricchezza, di cuore e sale da versare sulle ferite che il tempo e la lontananza non potranno mai curare. Vivere nella Genova di fine ottocento, per chi non aveva mezzi, era sicuramente un travaglio che non risparmiava il cuore dei suoi figli più amati. In una città che da Superba dominatrice dell'epoca delle Repubbliche marinare, era diventata un crogiuolo di razze che pulsava nel suo cuore angiportuale, la vita era dura. La differenza tra vivere e morire la faceva la casta, l'appartenenza di nascita: se nascevi in una famiglia ricca o benestante, Genova era il posto più bello del mondo per vivere; altrimenti la vita era impossibile per un povero. E così non restava che lasciare a malincuore la terra natia per altre sponde».

Il Teatro Carlo Felice nell’ambito di un progetto di avvicinamento dei giovani all’Opera con questa commedia musicale desidera promuovere la cultura musicale nella scuola con il suo elevato potenziale educativo e formativo per gli studenti. Attraverso le attività musicali in classe è possibile lavorare sugli stimoli che apportano benefici sull’apprendimento in relazione a tutte le materie scolastiche, inoltre l’esperienza del canto corale è funzionale per migliorare la relazione con i propri compagni ed a consolidare il gruppo classe.

Inoltre grazie a questa iniziativa il Teatro desidera contribuire a rafforzare il legame della scuola con la città e le famiglie. In un'ottica di comunanza e di valori da riscoprire, tutti gli alunni saranno invitati a cantare insieme ai protagonisti Ma se ghe penso, la storica canzone in lingua genovese scritta nel 1925, divenuta d'uso tradizionale e simbolo della cultura musicale ligure, per dare a tutti l'occasione di riscoprire la nostra storia e la lingua parlata nella maggior parte delle famiglie genovesi fino ad una cinquantina d’anni fa.

Il progetto si fonda sulla consapevolezza che l’educazione alla musica è un fattore di crescita, che porta benefici anche all’apprendimento d’altre materie scolastiche e contribuisce allo sviluppo di relazioni con i pari e alla formazione del gruppo classe. L’ascolto e la memorizzazione di Ma se ghe penso, la rielaborazione ed esposizione dei contenuti della canzone da parte degli studenti, sono seguiti da un secondo ascolto più consapevole, che mira alla comprensione del testo da un punto di vista culturale. Il lavoro sull’esperienza personale e i sentimenti dei bambini, infine, favorisce la comprensione dei concetti, anche dei più articolati. Gli studenti saranno quindi invitati a riflettere sulla propria storia, ricostruendo la mappa degli spostamenti effettuati nel tempo da genitori, nonni, parenti, producendo una loro personale mappa che li aiuti a comprendere che spostarsi è un fatto molto antico e normale, e che ha a che fare anche con la loro storia personale.

Il progetto si presta inoltre all’approfondimento di tematiche culturali legate ai fenomeni delle migrazioni culturali e della nascita delle comunità italiane all’estero. Uno dei personaggi del racconto è infatti il ligure Edmondo De Amicis, nato ad Oneglia scrittore, giornalista e militare italiano. Famoso per essere l'autore di Cuore, uno dei libri più popolari della letteratura mondiale per ragazzi, lo scrittore si imbarcò a Genova con gli emigranti sul piroscafo Nord America, per raggiungere Buenos Aires, dove fu chiamato per tener un ciclo di conferenze. Quel viaggio fu propizio affinché De Amicis esplorasse la vita di una delle piú importanti comunità italiane all’estero. L’impatto con quel mondo "italiano fuori dall’Italia" si tradusse in diversi suoi scritti: In América (1887), Sull’Oceano, del 1899 (in un primo tempo, I nostri contadini in America), e una serie di testi, che descrivono la vita quotidiana delle comunità di emigranti italiani e le loro abitudini nell’America meridionale. Lo scrittore Edmondo De Amicis che in Zêna durante la traversata insegna a leggere e scrivere al protagonista Bacci, rappresenta la dimensione linguistica che consente all’individuo la definizione della propria identità di persona, un elemento cardine della crescita e della libertà individuale. Il linguaggio infatti definisce chi siamo e ci aiuta ad esprimere la nostra interiorità. Imparare a leggere e scrivere permetterà a Bacci di comunicare con propri familiari lontani, lo aiuterà a mantenere il legame con i propri affetti e le proprie radici culturali, elementi che lo renderanno più forte e gli permetteranno di avere successo nella vita. Imparare una lingua significa anche comprensione, la capacità di accogliere l’altro che si traduce in inclusione soprattutto da un punto di vista sociale.

BIOGRAFIE

Fabrizio Lamberti, musicista, attore, autore comico nasce a Genova nel 1963. Dal 1985 al 1996 ha lavorato come pianista dal vivo ed in studio con molti artisti dei quali era anche direttore musicale: Eugenio Finardi, Pier Angelo Bertoli, Roberto Vecchioni, Gregory Darling, Angelo Branduardi, Fiorella Mannoia, Thomas Perry,Bob Rose, Herman Rarebell fra gli altri. Nello stesso periodo aveva una band con Alex Baroni chiamata “Down the mask”. Nel 1996 ha fondato I Cavalli marci con Claudio Nocera un gruppo comico-musicale del quale era direttore musicale ed autore. Prende parte, con il gruppo, a due serie del fortunato show televisivo “Ciro il figlio di Target” su ITALIA1 del quale era anche autore. Il gruppo chiamato dopo quel programma iniziò una lunga serie di spettacoli teatrali con successo sempre crescente, diversi ogni stagione, quattro dei quali vennero ripresi e programmati da Rai due “Palcoscenico” per la regia di Duccio Forzano. Nel 2001 ha scritto prodotto ed arrangiato la musica della commedia musicale per il cinema: “Come se fosse amore” per la regia di Roberto Burchielli nel quale ha preso parte anche in qualità di attore e co-autore del soggetto. Dal 2004 ha cominciato la collaborazione con Eros Ramazzotti partecipando come tastierista a due tour mondiali e scrivendo con Claudio Guidetti un brano (Canzone per lei) inserito nell’album “9”. Nel 2006 ha scritto, di nuovo con Guidetti, il primo singolo del disco ”il Dono” di Renato Zero intitolato: ”Mentre aspetto che ritorni”. A cominciare da 1996 ha anche scritto e realizzato musica per la TV: “Ciro il figlio di Targe t”, ”Palcoscenico”, ” Sai x chè? ”, ”Superciro ”, ” Barstadio ”, ”Gino e Dentiera” cartoon,”SuperCiro”, “Non smettere di Sognare”il film. A Maggio 2007 è fra gli autori di “Camp Orange”. Nel 2009 scrive arrangia e produce la colonna sonora del Film per il cinema ”Sbirri” per la regia di Roberto Burchielli con Raul Bova per il quale vince il premio come miglior canzone al Roma Film Fest. Nel 2010/2011 compone arrangia e produce le musiche per la serie TV “Non smettere di Sognare” il Film e la serie. Nel 2012 partecipa come co-autore alla trasmissione “Le città del calcio”, per ESPN classic. 2013 scrive e mette in scena “Non siamo amici” rivisitazione in chiave varietà comico dei talent show dove crea un buon gruppo di giovani talenti. 2014 scrive la musiche della sit-com “Uno di troppo” per DeAgostini in onda su Super e DeA Kids. 2015 direttore musicale di Colorado del quale compone anche le musiche. 2016 Direttore musicale dello show del Sabato sera di RAI 1 “Dieci Cose”. 2017 Compone, arrangia e produce la colonna sonora del docu-movie ”Irregolari” su Federica Pellegrini.

Mauro Graiani, nato a Genova il 31 ottobre 1962, si diploma in sceneggiatura e Regia a Milano, negli anni ottanta, presso l’Istituto Europeo di Cinema e Teatro del drammaturgo italo-ceoslovacco Renzo Casalis, meglio noto come Comuna Baires. Creatore della serie tv Gente di Mare (Palomar di Carlo - Rai Uno) dopo aver sceneggiato otre 30 episodi della serie Don Matteo (Luxvide - Rai Uno) per la stessa Lux e Rai Uno crea Ho Sposato Uno Sbirro. Gli vengono allora commissionate la supervisione editoriale de “Il commissario Manara” e l’ideazione di “Che Dio Ci Aiuti” oggi alla sua quinta stagione. Partecipa alla scrittura di altre serie di successo quali “Il Restauratore”, “Ad un passo dal Cielo” e firma la miniserie Tv in due puntate “K2 la Montagna degli Italiani” per la regia del due volte nominato agli Emmy e una all’Academy, Robert Dornhelm. Al cinema spazia dall’introspettivo racconto mistico di Salvatore Nocita “La Strada di Paolo”, allo psycothriller “The Elevator” di M. Coglitore, con James Parks, Caroline Goodall e Burt Young che fa il giro del mondo e diventa un piccolo cult di genere in alcuni paesi, tra cui Germania e Russia, dove la sceneggiatura diventa materia didattica presso la Scuola di Cinema Moscovita. Nel panorama della commedia italiana scrive “Poli Opposti”, opera prima di Max Croci e prosegue con il drammatico “Mio Papà” di Giulio Base. Per Rodeo Drive e Rai Cinema scrive “Tutta un’altra Vita” una commedia amara con un inaspettato Enrico Brignano per la regia di Alessandro Pondi, e sempre per Rai Cinema e Rodeo Drive la commedia sentimentale Divorzio all’Americana, con Giampaolo Morelli, Ricky Memphis e Andrea De Logu, regia di Umberto Carteni, e l’impertinente dark comedy “School of Mafia”. Mauro Graiani ha insegnato Filmmaking e Videomaking presso la Scuola D’Arte Cinematografica di Genova e presso i corsi di formazione I.F.T.S in collaborazione con l’Università “La Sapienza”, la Soc. Link Formazione e la Soc. Arwen Films di Roma.

Teatro Carlo Felice di Genova - I Foyer
Da sabato 12 marzo a domenica 23 aprile 2022
Anteprima per le scuole a partire da martedì 8 marzo 2022
ZÊNA
(il viaggio dell'emigrante)
Commedia musicale in un atto di Fabrizio Lamberti
Libretto di Mauro Graiani
Commissione della Fondazione Teatro Carlo Felice
Prima rappresentazione assoluta
Fabrizio Lamberti
Maestro concertatore, direttore e pianista
Mauro Graiani
Regia, video, scene, costumi e luci

Personaggi e interpreti
Bacci Raffaele Ficiur
Carbunin/Dieguito/ Juan/
Edmondo De Amicis Danilo Ramon Giannini
Schiappacasse/ Pedro Vasena/
Padre Miguel/Banchiere/
Poliziotto Andrea D’andreagiovanni
Natalina/Maria Elisa Dal Corso
Sagrestano Fabrizio Lamberti
Bacci anziano Corrado Tedeschi
(partecipazione straordinaria in video)
Zêna Òrchèstra
Realizzazione delle tavole pittoriche dei fondali video Matteo Merli
Direttore allestimenti scenici Luciano Novelli, Direttore musicale di palcoscenico Cristiano Del Monte, Maestri di sala Sirio Restani, Dina Pysarenko, Maestri di palcoscenico Andrea Gastaldo, Anna Maria Pascarella, Responsabile archivio musicale Simone Brizio, Direttore di scena Alessandro Pastorino, Vice Direttore di scena Giorgio Agostini, Responsabile movimentazione consolle Andrea Musenich, Caporeparto macchinisti Gianni Cois, Caporeparto elettricisti – cabina luci Giancarlo Paliotta, Caporeparto attrezzisti Tiziano Baradel, Caporeparto audio/video Walter Ivaldi, Caporeparto sartoria, calzoleria, trucco e parrucche Elena Pirino, Aiuto regia Veronica Ceci De Carli, Assistente regia Giorgia Graiani, Scene, attrezzeria e costumi Teatro Carlo Felice.

BIGLIETTERIA

I biglietti possono essere acquistati alla biglietteria del Teatro Carlo Felice (tutte le recite, fino a esaurimento posti) e nel circuito online di Vivaticket (repliche domenica 20 marzo, sabato 2 aprile e sabato 23 aprile soltanto).

La Biglietteria del Teatro Carlo Felice è aperta nei seguenti orari:
da lunedì a venerdì dalle 10.00 alle 18.00
il sabato dalle 10.00 alle 16.00

Indirizzo: Galleria Cardinal Siri 6. a Genova.
Info: biglietteria@carlofelice.it
Tel. + 39 010 5381 433 – 334

L’apertura della biglietteria è prevista un’ora prima dell’inizio dello spettacolo con chiusura15 minuti dopo l’inizio.

Condizioni di vendita online su Vivaticket

La provvigione sull’acquisto online su Vivaticket di biglietti per gli spettacoli prodotti dalla Fondazione Teatro Carlo Felice è di 2 euro fissi per ogni biglietto di ogni ordine e tipo.

Vendita telefonica con carta di credito
Call Center Vivaticket 892.234
Per chi chiama dall’estero: +39.041.2719035
Il servizio è attivo dal lunedì al venerdì 8.30/19.00 – sabato 8.00/14.00
L’operatore invierà all’utente un link ai fini dell’inserimento del numero della carta di credito e CVV, e al termine del processo il suo biglietto elettronico.

Si informa il gentile pubblico che il Center Vivaticket è abilitato alla vendita di tutti gli spettacoli in cartellone del TCF.

Le abilitazioni riguardano la possibilità di vendere oltre ai biglietti interi, i biglietti ridotti over 60 under 30 e under 18 e le promo in corso (ad esempio “opera bis”).

I biglietti acquistati su Vivaticket (print@home) non hanno necessità di conversione presso la biglietteria.

www.teatrocarlofelice.com

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