ETTORE DE CONCILIIS
SPAZI DI QUIETE, PAESAGGI
E LAND ART

Questa l’introduzione del maestro
Ettore de Conciliis alla sua mostra Spazi di quiete, paesaggi e land
art – voluta dal Comune di Napoli, Assessorato alla Cultura e al
Turismo, organizzata da Il Cigno GG Edizioni e curata da Marco Di
Capua e Filomena Maria Sardella – che sarà inaugurata a Napoli il
prossimo 24 maggio alle ore 18.30 all’interno del Maschio Angioino.
Per l’occasione saranno anche esposte le foto di Luigi Nifosì del
Memoriale di Portella della Ginestra, opera di land art realizzata
dallo stesso de Conciliis in ricordo della strage del primo maggio
1947 perpetrata dal bandito Giuliano in Sicilia.
Ettore de Conciliis, nato ad Avellino
nel 1941, diventa celebre nel 1965 per aver realizzato il Murale
della pace nella chiesa di San Francesco ad Avellino: alle spalle
dell'altare di una chiesa cattolica fu posto un affresco in cui,
attorno alla figura di san Francesco, compaiono da un lato immagini
di guerra e di distruzione, dall'altro di pace e di giustizia
sociale.
Accogliendo il rivoluzionario messaggio di pace e
fratellanza di Papa Giovanni XXIII de Conciliis rappresenta, uno
accanto all’altro, John Kennedy, Mao Tse Tung, Cesare Pavese, Guido
Dorso, Pier Paolo Pasolini, Fidel Castro, Pablo Picasso, Carlo Levi,
Alberto Moravia e altri. Il fare artistico di de Conciliis colpisce
per la sua multidimensionalità. Può essere considerato un laico che
sa muoversi in contesti religiosi e che, con le sue opere, mette
insieme impegno civile, paesaggio, natura.
«Lo vedo come un pittore romantico, e
non sono sufficientemente disincantato per negare questo», il
commento di Marco Di Capua sull’artista campano. «Mi piace, e mi
riconosco, quando stacca frasi così: ‘Per me è interessante
dipingere un albero in fiore nella più bella luce che ciascuno può
immaginarsi: e non provare la gioia e il piacere di un ecologista
entusiasta, ma essere triste una volta la cosa compiuta’».
Il messaggio artistico di de Conciliis
colpisce per la sua tenacia nel dipingere con metodologia
tradizionale affrontando, con tematiche apparentemente classiche e
romantiche, la contemporaneità e la maturità della bellezza. La
compostezza formale dei suoi quadri introduce subito una geometria
euclidea, fatta di equilibrio e di solennità, da molti definite
"classiche". I suoi alberi, le sue strade, i suoi specchi
d´acqua evocano la serenità, la calma e l´indifferenza della
natura verso le cose umane. Per questo motivo può essere considerato
un laico che sa muoversi in contesti religiosi e che, con le sue
opere, mette insieme impegno civile, paesaggio, natura. Lavora con i
gialli del sole, il verde degli alberi, l'azzurro dei fiumi e del
cielo, il rosso dei papaveri, il bianco delle case.
«Dinanzi all’opera di Ettore de
Conciliis avviene che l’artista diventi taumaturgo dell’immagine
e ne trasmetta, con i segni, le emozioni provocate dalla sua resa
artistica, in particolare riferite al ritratto del paesaggio, una
maniera armoniosa e acquetante che riedita in qualche maniera l’opera
di Claude Monet», afferma Filomena Maria Sardella, co-curatrice
insieme a Di Capua della mostra al Maschio angioino.
Importante anche la testimonianza dello
storico dell’arte Claudio Strinati che descrive così l’artista:
«de Conciliis da un lato è stato ed è un maestro fortemente
impegnato in chiave politica, dall’altro è un paesaggista che
sembra completamente immerso nelle sue opere pittoriche in una sorta
di laico misticismo, in comunione totale con una Natura avvertita
come l’approdo sicuro al Bene e al Bello come fu già per gli
antichi».
E un’altra descrizione emblematica
del Maestro campano arriva da Sergej O. Androsov, Direttore del
Dipartimento dell’Arte Figurativa dell’Europa Occidentale
dell'Ermitage di San Pietroburgo. «Nel panorama degli artisti
contemporanei italiani Ettore de Conciliis occupa indubbiamente un
posto di rilievo per via della varietà e dell’alto livello delle
sue opere, oltre che per la loro impostazione concettuale. Talvolta
può addirittura nascere l’impressione che esse siano il frutto di
due personalità distinte, tanto possono differire le une dalle
altre».
Saranno venti le opere esposte del
Maestro de Conciliis, tra cui un dittico e un trittico monumentali, e
dodici le immagini del fotografo siciliano Luigi Nifosì.
SCHEDA TECNICA
Titolo: “Ettore de Conciliis. Spazi
di quiete, paesaggi e land art”
A cura di: Marco Di Capua e Filomena
Maria Sardella
Luogo: Cappella palatina del Maschio
Angioino, Napoli
Opere in mostra: Tele: de Conciliis;
Foto di "Portella della Ginestra”: Luigi Nifosì
Organizzazione: Il Cigno GG Edizioni
Comune di Napoli, Assessorato alla
Cultura e al Turismo
Date: 25 maggio - 26 agosto 2018
Inaugurazione: 24 maggio ore 18.30
Catalogo: Il Cigno GG Edizioni
Info: Il Cigno GG Edizioni 06 6865493
redazione@ilcigno.org
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